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Confagri Mantova: obbligo rotazione seminativi, Masaf chiarisce

Confagri Mantova: obbligo rotazione seminativi, Masaf chiarisceRoma, 24 gen. (askanews) – Buona notizia nella serata di ieri da parte del Masaf, che ha fornito chiarimenti, nell’ambito delle norme di condizionalità della nuova Pac, circa l’obbligo di rotazione dei seminativi. Lo rende noto Confagricoltura Mantova. Dall’Europa infatti, con la BCAA 7 “Rotazione delle colture nei seminativi”, si chiedeva ai produttori di cambiare coltura una volta all’anno, cosa che aveva scatenato le ire dei maiscoltori e degli allevatori, a loro strettamente legati per l’approvvigionamento di materia prima per l’alimentazione degli animali allevati. In molti, addirittura, avevano paventato l’ipotesi di uscire dalla Pac, con conseguenze di sicuro pesanti per il proprio reddito aziendale.

Grazie all’azione di Confagricoltura però, il Masaf ha chiarito come l’obbligatorietà di tale regola decorra dall’anno di domanda 2024: “l’anno in corso dunque – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – sarà il vero anno zero di tale norma. Gli agricoltori che semineranno mais nel 2024 dunque, potranno essere sanzionati solo a partire dal 2025, nel momento in cui non venga rispettato l’obbligo di rotazione. Quanto fatto nel 2023 non sarà oggetto di controllo”. Il Ministero poi ha stabilito un altro aspetto importante e altrettanto caldeggiato da Confagricoltura, vale a dire che le colture intercalari, comprese le cover crop (come ad esempio senape o rafano), sono valide se soddisfano il solo requisito del mantenimento in campo per almeno 90 giorni, senza più essere assoggettate alla raccolta, così come originariamente previsto dalle Faq ministeriali: “lo schema mais-cover crop-mais potrà dunque essere ripetuto per più anni, senza mettere a rischio la sopravvivenza di tale coltura”.

Salva dunque la maiscoltura mantovana, che conta su numeri decisamente importanti. Sono infatti oltre 55.000 gli ettari coltivati in provincia di Mantova, suddivisi in 31.618 ha di insilato e 23.862 ha di granella. Mantova, con Brescia, Cremona e Bergamo, è regina a livello lombardo per la produzione di mais

Turismo Fvg, ad Aquileia +15% presenze in 12 mesi, +10% in hotel

Turismo Fvg, ad Aquileia +15% presenze in 12 mesi, +10% in hotelMilano, 24 gen. (askanews) – “Non solo un più 15% di accessi turistici registrati nel 2023 rispetto al 2022 ma un costante incremento di visitatori negli ultimi anni per questa preziosa perla del patrimonio Unesco. Il successo di Aquileia è frutto del lavoro di squadra e delle sinergie pubblico-privato-fondazioni e delle centinaia di volontari che operano in città contribuendo in maniera fattiva ad animare ogni anno un calendario di eventi sempre più ricco”. Così, stamani, l’assessore regionale al Turismo e Attività produttive, Sergio Emidio Bini, intervenuto ad Aquileia, nella sede del Museo archeologico nazionale (Man) alla presentazione del bilancio dei flussi turistici 2023, curato da Fondazione Aquileia, delle iniziative messe in cantiere per il nuovo anno da poco iniziato e degli interventi di potenziamento del polo culturale-turistico. “Il prossimo passo – ha aggiunto l’assessore – è accrescere ancora l’offerta ricettiva e stimolare gli investimenti privati, anche perché l’Aquileiese registra, anno dopo anno, un tasso di pernottamenti in forte crescita. La finalità è quella di consolidare i traguardi raggiunti e attrarre sempre di più turisti, appassionati, studiosi e studenti”.

Bini ha sottolineato come “in una regione come la nostra, così ricca di storia, di antichi borghi, con ben cinque siti patrimonio dell’umanità Unesco, la cultura rappresenti un driver fondamentale per lo sviluppo turistico. Abbiamo saputo intercettare immediatamente le nuove tendenze e le nuove scelte di chi viaggia, modificatesi entrambe dopo la pandemia, con persone sempre più alla ricerca di territori da scoprire con modalità lenta”. Secondo la Regione, a 25 anni dal riconoscimento di patrimonio dell’umanità Unesco, nel 2023, Aquileia rappresenta “una scommessa vinta e un esempio virtuoso” grazie alla “crescita degli arrivi nelle strutture ricettive locali (+10%) e degli ingressi nei luoghi della cultura (+15%), che vanno di pari passo con gli accessi all’infopoint gestito da PromoTurismoFVG (che hanno sfiorato quota 14mila)”.

“Elevato anche il numero delle FvgCard vendute, oltre 10.000, a testimonianza di un’offerta turistica variegata e attrattiva. Per l’immediato futuro, l’obiettivo è quello di fare sistema con gli operatori locali, rafforzando i servizi per i visitatori e puntando sugli eventi in un’ottica di destagionalizzazione, per rende la zona e il suo intorno attrattiva lungo tutto l’arco dell’anno”, ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo Fedriga. Bini ha ricordato infine come “la vitale sinergia tra soggetti pubblici e privati e la collaborazione costante e concreta tra reti di impresa, stakeholder, operatori turistici, trasporto pubblico, fondazioni, associazioni e imprenditori sia fondamentale per offrire al turista la massima qualità e varietà di proposte, unendo lo spettacolo del paesaggio e della natura, alle pietanze tipiche e alla scoperta delle testimonianze di una storia millenaria”.

Alla Camera tensione sulla riforma del regolamento, la maggioranza punta ad ampliarla

Alla Camera tensione sulla riforma del regolamento, la maggioranza punta ad ampliarlaRoma, 24 gen. (askanews) – Si potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento: la riforma del regolamento della Camera. La riduzione del numero dei parlamentari ha reso necessario rinnovare i meccanismi di lavoro ma nella scorsa legislatura solo il Senato è riuscito ad approvare il progetto di riforma che ha portato, tra l’altro, alla riduzione del numero delle commissioni parlamentari in ragione del ridotto numero dei senatori. A Montecitorio la riforma non è ancora stata fatta e si è ripreso il lavoro con l’avvio della nuova legislatura. Ora c’è un testo base formulato dai due relatori: Igor Iezzi (Lega) e Federico Fornaro (Pd), esito del lavoro del comitato ristretto in seno alla Giunta per il Regolamento.

Il metodo di lavoro scelto per poter arrivare a un’intesa, “espresso a più riprese dal Presidente, è che il regolamento è la carta della convivenza civile e quindi va condivisa – spiega Fornaro – perciò l’impostazione era il doppio binario: andare avanti con le modifiche su cui c’è condivisione, ad esempio la bozza interviene sui tempi degli iter legislativi per dare più spazio ai provvedimenti di iniziativa parlamentare”. La novità è che da parte della maggioranza è stata espressa la volontà di “ampliare i temi inserendo anche quelli più divisivi”, come quello di abolire lo stop di 24 ore quando il governo pone la fiducia, una innovazione che per la minoranza deve avere come contraltare lo statuto delle opposizioni. “Valuteremo come procedere – spiega Iezzi – se limitarci a i temi condivisi ora presenti nella bozza o allargare anche a quei temi non condivisi”. Racconta Francesca Ghirra di Avs: “Il tavolo è stato interrotto la scorsa seduta perché Fdi ha posto il tema delle 24 ore e valuta di presentare emendamenti che vanno oltre la proposta dei relatori sovvertendo il metodo che ci eravamo dati. Il Presidente ha detto che valuterà in funzione di quanto intendono fare i gruppi se estendere i termini per gli emendamenti ma noi di Avs abbiamo osservazioni da fare – avverte – perchè c’è una restrizione eccessiva dei poteri delle opposizioni, insomma vogliamo capire se si vuole attenersi alle regole che ci siamo dati o forzare rischiando così di vanificare tutto il lavoro fatto finora”.

Al termine della seduta della Giunta per il Regolamento – informa Montecitorio – il Presidente Fontana ha fissato come termine il 16 febbraio per la presentazione di emendamenti da parte dei componenti della Giunta. Fino a quella data la maggioranza intende sondare il terreno su un possibile ampliamento della riforma ed eventualmente “contarsi”. Il rischio, fa notare un esponente dell’opposizione, è che “se si affiancano nuovi elementi si rischia di ripartire da zero, perciò noi auspichiamo non ci siano forzature”.

Governo argentino: nessun dialogo con promotori sciopero generale

Governo argentino: nessun dialogo con promotori sciopero generaleRoma, 24 gen. (askanews) – Il governo argentino del presidente Javier Milei non intende stabilire un canale negoziale con gli organizzatori del primo sciopero generale affrontato dall’attuale amministrazione, ha detto il portavoce presidenziale Manuel Adorni Mercoledì.

“Non si può dialogare con chi non vuole che il Paese vada avanti”, ha affermato Adorni nella sua consueta conferenza stampa alla Casa Rosada, sede dell’Esecutivo. Pur sostenendo che l’Esecutivo rispetta “il diritto di manifestare, astenersi dal lavoro e lamentarsi di ciò che ritiene opportuno”, ha escluso la possibilità di dialogare con coloro che “cercano di complicare la vita al resto degli argentini, che sono ancora un gruppo minoritario.”

“Che dire di coloro che cercano di fermare il paese e di andare contro ciò che è accaduto alle urne?”, ha detto riguardo alla vittoria del partito al governo nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 13 novembre. Per il portavoce presidenziale, lo sciopero generale indetto questo mercoledì dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGT) è promosso da “persone che mostrano un lato piuttosto antidemocratico e antirepubblicano quando parlano di” cambiare la situazione.

“In Argentina non si ribalta nulla, tanto meno quello che c’è nel processo parlamentare”, ha aggiunto riferendosi ad un progetto di “legge omnibus”, un’iniziativa di oltre 500 articoli che attribuisce poteri legislativi al presidente e che ha ricevuto parere positivo nelle prime ore del mattino da una seduta plenaria delle Commissioni della Camera dei Deputati. Il governo Milei è “sorpreso dalla rapidità con cui è stato annunciato uno sciopero record nella storia democratica argentina”, a meno di due mesi dall’ingresso in carica del nuovo esecutivo.

In questo senso, lo sciopero generale è “una grande sciocchezza, una complicazione e una perdita di denaro per molti argentini, e va contro ciò che vuole la maggioranza degli argentini”, ha ipotizzato Adorni. REAZIONI DEI MINISTRI Il portavoce ha ricordato nel suo intervento che è in vigore un protocollo antipicchettaggio del Ministero della Sicurezza, il cui capo, Patricia Bullrich, ha già avvertito “che sarà applicato come si dive, garantendo la libera circolazione, con i relativi controlli e impedendo che vengano bloccate le strade”. Il ministro ha sottolineato sui social network che i promotori dello sciopero sono “sindacalisti mafiosi, giudici complici e politici corrotti, tutti che difendono i loro privilegi, resistendo al cambiamento che la società ha deciso democraticamente e che il presidente Javier Milei guida con determinazione”. Allo stesso modo, il ministro degli Esteri, Diana Mondino, ha sottolineato che lo sciopero è stato indetto “dall’oligarchia dei milionari con autoblindo e autisti” e da “falsi rappresentanti dei lavoratori”. “Le cose si ottengono con fatica, non piangendo e scalciando; non ne abbiamo paura”, ha affermato. La CGT ha indetto lo sciopero nazionale respingendo le prime misure del governo, che comprendono il progetto “legge omnibus” e un decreto di necessità e urgenza (DNU) che modifica o abroga 366 leggi per deregolamentare diversi settori dell’economia.

Germania, ferrovie paralizzate da maxi-sciopero 6 giorni macchinisti

Germania, ferrovie paralizzate da maxi-sciopero 6 giorni macchinistiRoma, 24 gen. (askanews) – Ferrovie in Germania quasi paralizzate. I macchinisti tedeschi hanno iniziato uno sciopero di sei giorni paralizzando la rete ferroviaria del paese con uno stop che secondo i dirigenti aziendali potrebbe costare all’economia nazionale fino a 1 miliardo di euro. Lo sciopero, indetto dal sindacato GDL, è il più lungo nei 30 anni di storia della Deutsche Bahn, l’operatore ferroviario pubblico tedesco.

L’agitazione ha interessato il trasporto merci a partire da martedì sera e quello passeggeri da mercoledì mattina e continuerà fino a lunedì sera alle 18.00. Deutsche Bahn è in grado di assicurare solo un servizio estremamente ridotto, con circa un treno a lunga percorrenza su cinque in funzione. Alcune delle arterie chiave d’Europa – riporta il Financial Times – sono state colpite dallo sciopero. “Sono interessati il trasporto merci europeo attraverso le Alpi, la Polonia o la Scandinavia, nonché i porti marittimi in Olanda o Belgio”, ha annunciato la Deutsche Bahn.

I leader aziendali hanno lanciato l’allarme per i notevoli danni alle rispettive attività che giungono in un momento in cui l’economia del paese è già stagnante. Lo scorso anno il prodotto interno lordo si è ridotto dello 0,3%, il che significa che la Germania è stata la grande economia con la peggiore performance nel 2023. Lo sciopero comporterà “duri vincoli, persino arresti della produzione, riduzioni della produzione e blocchi dell’industria”, ha affermato Tanja Gönner, responsabile della BDI, la Confindustria tedesca. “L’industria tedesca si trova già in una situazione fragile, vista la stagnazione dell’economia”.

La richiesta della GDL di una settimana lavorativa di 35 ore a retribuzione piena, rispetto alle 38 ore attuali, è stata respinta dalla direzione della Deutsche Bahn. Ministro trasporti Mercoledì il sindacato ha presentato una nuova proposta, con una transizione più lunga, di quattro anni, verso una settimana di 35 ore. Anche questo è stato respinto dalla DB, che lo ha definito una “ripetizione di ben note richieste massime”. Il ministro dei trasporti Volker Wissing ha definito lo sciopero “inaccettabile” e ha accusato la GDL di rifiutarsi di negoziare.

“Una società può avere successo solo se tutti esercitano i propri diritti in modo responsabile”, ha detto alla radio tedesca, secondo quanto riportato dal Ft. “E mi aspetto dal sindacato che dimostri responsabilità e si metta al tavolo delle trattative”.

Colapesce Dimartino tornano live con Lux Eterna Beach Estate 2024

Colapesce Dimartino tornano live con Lux Eterna Beach Estate 2024Roma, 24 gen. (askanews) – Dopo l’uscita dell’atteso album acclamato dalla critica “Lux Eterna Beach” (Numero Uno/Sony Music) e dopo un tour invernale che ha fatto registrare numerosi sold out, Colapesce Dimartino tornano con Lux Eterna Beach Estate 2024, una nuova serie di appuntamenti live prodotti e organizzati da Vivo Concerti.

I biglietti per le date di Milano, Roma e Castelbuono (PA) sono già in vendita, i biglietti per le nuove date saranno disponibili online su vivoconcerti.com da mercoledì 24 gennaio alle ore 15:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da lunedì 29 gennaio alle ore 15:00. Lo scorso 3 novembre è uscito “Lux Eterna Beach”, il secondo album del duo, anticipato da “Cose da pazzi”, il singolo sanremese “Splash”, “Considera”, “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, “Ragazzo di destra” e “Sesso e Architettura”. Un ritorno atteso quello della coppia, arrivato dopo lo straordinario successo di “Splash” – canzone vincitrice del Premio della Critica Mia Martini e del Premio Lucio Dalla della scorsa edizione Festival di Sanremo, e che è stata decretata canzone dell’anno per Rolling Stone Italia – e del loro debutto cinematografico con “La primavera della mia vita”, fin da subito cult movie, conquistando numerosi premi come Il Nastro D’Argento per la “migliore colonna sonora originale” e il Globo d’Oro.

Cia con Spesa in Campagna porta mercati contadini a scuola

Cia con Spesa in Campagna porta mercati contadini a scuolaRoma, 24 gen. (askanews) – “Dai banchi del mercato ai banchi di scuola” per educare le nuove generazioni a una “spesa consapevole”. Questo il progetto messo in campo dalla Spesa in Campagna, l’associazione per la promozione della vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani, oggi al centro dell’Assemblea nazionale a Roma all’Auditorium Giuseppe Avolio.

Un progetto che allarga il raggio d’azione dell’associazione dalle botteghe e dai mercati contadini agli istituti scolastici, partendo dalle primarie per arrivare fino ai licei, con l’obiettivo di portare la filiera corta in classe e insegnare ad alunni e studenti a mangiare in modo responsabile. Che significa scegliere un’alimentazione varia, seguire la stagionalità di frutta e verdura, rispettare l’ambiente e la biodiversità, fare attenzione alla provenienza, sostenere gli agricoltori locali. Già partito in 5 Regioni, con le esperienze realizzate nelle scuole elementari in Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Abruzzo, prevede in tre anni di coinvolgere almeno 10mila cittadini, piccoli e grandi, ampliando la platea e i luoghi d’incontro, per costruire una vera e propria “cittadinanza alimentare”.

“L’Italia conta 855 Dop e Igp e ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali censiti nel Registro Nazionale – ha detto in Assemblea la presidente della Spesa in Campagna, Beatrice Tortora – Conoscere per poi scegliere i prodotti di stagione, coltivati e trasformati in modo sostenibile dai nostri agricoltori e raccontati con esperienze dirette nelle aziende, nei mercatini e ora nelle scuole, pone le basi per poter scegliere consapevolmente cosa portare a tavola”. La presidente della Spesa in Campagna ha anche annunciato un protocollo d’intesa tra Cia e MIM, proprio per sviluppare iniziative congiunte su questi temi. “Chiediamo alle istituzioni – ha ribadito Tortora – di introdurre in tutte le scuole, nelle ore di educazione civica, i temi dell’educazione alimentare, coinvolgendo le nostre aziende agricole”.

“Le aziende che fanno vendita diretta sono in prima linea per sostenere e valorizzare l’agricoltura Made in Italy, fatta di qualità, autenticità, stagionalità, tradizione – ha spiegato il presidente di Cia, Cristiano Fini, concludendo l’Assemblea – Con la rete della Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più le relazioni dirette tra produttori e consumatori, in campagna e nelle città, nei mercati e adesso anche nelle scuole, convinti come siamo che le aziende agricole fanno da collante nelle comunità, con un ruolo cardine, economico ambientale e sociale, che va finalmente riconosciuto”.

L’Onu: colpito il centro Unrwa a Khan Younis, ci sono tante vittime

L’Onu: colpito il centro Unrwa a Khan Younis, ci sono tante vittimeRoma, 24 gen. (askanews) – Il direttore dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza, Thomas White, ha riferito su X che a Khan Younis, nel sud dell’enclave palestinese, “è stato appena colpito il centro di formazione Unrwa che ospita decine di migliaia di sfollati”.

“Edifici in fiamme e gran numero di vittime – ha aggiunto – l’accesso sicuro al/dal centro è stato negato per due giorni, le persone sono intrappolate”. “Un’ora fa sembra che tre colpi siano finiti all’interno del centro di formazione di Khan Younis che appartiene all’Unrwa”, ha detto ad Al Jazeera un portavoce dell’agenzia Onu, Adnan Abu Hasna, che si trova a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza. Il portavoce ha detto di essere ora impegnato a inviare ambulanze sul posto, in coordinamento con l’esercito israeliano, confermando che l’agenzia Onu non è riuscita a “entrare e uscire dal complesso nelle ultime 48 ore per i carri armati israeliani molto vicini”.

“Abbiamo cercato di coordinare l’uscita degli sfollati, ma purtroppo non ci siamo riusciti nelle ultime 48 ore”, ha proseguito Abu Hasna, sottolineando che non è la prima volta che una struttura dell’Unrwa viene colpita a Gaza, ma “forse è la prima volta che vediamo un incendio così grande”. “La gente urla, piange, chiede aiuto. Speriamo di non trovare tante persone uccise e ferite”, ha concluso.

Puglia, presentato progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”

Puglia, presentato progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”Roma, 24 gen. (askanews) – La Regione Puglia entra di slancio nella trasformazione digitale. Lo fa con una iniziativa volta a sostenere l’inclusione digitale dei cittadini con un’attività di affiancamento della popolazione con minori ridotte e limitate competenze digitali. Se ne è discusso oggi a Bari, nel corso della tavola rotonda di presentazione del progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, finanziato con le risorse messe a disposizione dal Governo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.7.2.

Una iniziativa promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzata dalla Regione Puglia, in qualità di soggetto attuatore del progetto, con il supporto della propria società in house InnovaPuglia SpA. Alla tavola rotonda, organizzata nella sala Conferenze del Padiglione della Regione Puglia della Fiera del Levante, sono intervenuti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti (in video messaggio); l’Assessore allo Sviluppo Economico Regione Puglia, Alessandro Delli Noci; la Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia, Gianna Elisa Berlingerio. A presentare il progetto sono stati Nello Iacono, Coordinatore Repubblica Digitale DTD; Vito Bavaro, Dirigente Sezione Trasformazione Digitale Regione Puglia, responsabile regionale del progetto; Tony Martino, Direttore Divisione IT Innovapuglia. E inoltre, il Presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio; Serena Triggiani, Consigliera di Amministrazione ARPAL Puglia; Davide Giove, Portavoce Forum Terzo Settore Puglia. Da registrare anche la presenza di Donato Impedovo, Professore Associato Dipartimento Informatica UniBa. Ha moderato l’incontro la giornalista Anna Laura Maffei di Repubblica. “L’apertura della Rete dei Punti di Facilitazione digitale in Puglia è una prova concreta dell’impegno del Governo Meloni per ridurre il divario di competenze digitali nel nostro Paese. In pochi mesi, siamo passati dalle parole ai fatti”, ha dichiarato il Sottosegretario Alessio Butti. “Abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 70% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2026; l’inaugurazione di 231 nuovi punti in Puglia rappresenta un avanzamento significativo in quella direzione. Questi punti sono essenziali per avvicinare le competenze digitali ai cittadini, prevenire l’esclusione sociale e ridurre le disuguaglianze. Si tratta di un vero e proprio investimento nel futuro del nostro Paese e nel potenziale dei suoi cittadini”.

“La Regione Puglia – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – si sta muovendo con grande slancio e forte senso pratico sul tema della trasformazione digitale. Perché questa sia possibile, però, è nostro dovere mettere ciascun cittadino nelle condizioni di sapere, di sapersi destreggiare e di poter usufruire dei vantaggi che la digitalizzazione mette a disposizione. Nasce proprio su questa scia l’idea dei Punti di Facilitazione sull’intero territorio regionale. Un progetto di cui sono molto orgoglioso perché consente a chi fino ad oggi, per mancanza di conoscenza e competenza, non ha potuto e saputo utilizzare servizi come Spid o Pago PA o semplicemente accedere online a dei servizi della pubblica amministrazione di poterlo fare, perché c’è chi fisicamente potrà aiutarlo. Non è solo uno strumento utile ad aumentare le competenze digitali e ridurre il digital divide è soprattutto uno strumento che consentirà alla Puglia di non lasciare nessuno indietro”. “I Comuni – ha dichiarato la Presidente di ANCI Puglia, Fiorenza Pascazio – hanno saputo rispondere all’opportunità fornita dalla Rete dei Punti di facilitazione digitale, in collaborazione con la Regione. Si tratta di avvicinare il maggior numero di cittadini ai servizi digitali della PA, fornendo, a chi non ne ha avuto possibilità, alfabetizzazione digitale primaria e supporto pratico nell’accesso ai servizi. Solo così possiamo garantire un accesso equo e più agevole dei cittadini ai servizi ed evitare che la transizione digitale rappresenti, al contrario, una nuova ed ulteriore occasione di esclusione e marginalità”.

In Puglia sono già aperti 150 punti di facilitazione digitale, attivati dai Comuni, aggregati negli Ambiti Territoriali Sociali, dall’ARPAL Puglia presso i Centri per l’Impiego, e dell’ARESS presso le strutture sanitarie pubbliche, che, grazie alle risorse rese disponibili dal PNRR, svolgono attività di formazione personalizzata individuale, online e in gruppi, in presenza e da remoto. I punti sono attivi presso luoghi pubblici già aperti al pubblico per altri scopi (come biblioteche, uffici relazioni con il pubblico, scuole, sedi delle Università della Terza Età, punti della rete regionale Galattica) e gestiti spesso in collaborazione con Enti del Terzo Settore, nella logica della coprogettazione. Entro la fine del 2024 la rete regionale sarà composta da un totale di 231 punti. Per scoprire dove sono i punti di facilitazione e quali servizi erogano è possibile consultare le pagine dedicate all’iniziativa sul portale della Regione (https://regione.puglia.it/puntodigitalefacile) dove è anche disponibile una mappa interattiva.

Presso i punti di facilitazione operano i “facilitatori digitali” che sostengono lo sviluppo pratico di competenze digitali nella cittadinanza, hanno il compito di supportare i cittadini nelle attività legate all’accesso e all’utilizzo dei servizi pubblici disponibili online (come la prenotazione di visite mediche o la creazione di un’identità digitale); sostenerli ed indirizzarli nelle attività digitali quotidiane (come la ricerca di un lavoro, la gestione della posta elettronica certifica, del domicilio digitale, gli acquisti in rete, l’home banking); avvicinarli all’utilizzo degli strumenti digitali (come computer, smartphone, tool di videoconferenza). L’evento di oggi ha rappresentato la costituzione della rete che la Regione ha inteso realizzare con un modello federato e non centralizzato, privilegiando la prossimità ai cittadini degli Enti sub-attuatori (in primis i Comuni) che possono articolare l’organizzazione dei punti nelle modalità più opportune con riferimento allo specifico bacino di utenza ed all’esigenze del territorio. Nasce così anche una community di punti e di facilitatori che potranno scambiarsi buone pratiche e collaborare anche nella risoluzione delle criticità. L’occasione è stata utile, infatti, per ascoltare alcune testimonianze dei punti già attivi.

Campania, Cirielli: De Luca governatore gigolò della propaganda

Campania, Cirielli: De Luca governatore gigolò della propagandaRoma, 24 gen. (askanews) – “Il governatore della Campania ancora una volta si mostra un vero e proprio gigolò della propaganda. La ridicola trovata della querela al ministro della Coesione, Raffaele Fitto, è becera propaganda finalizzata a nascondere un fallimento, ormai conclamato, nella gestione dei fondi Europei in Campania”. Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“La Regione Campania che, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027, aveva ottenuto un’anticipazione di 582 milioni di euro in conto anticipazione sulla Delibera Cipess 25/2023, ad oggi, secondo il sistema di monitoraggio nazionale della Ragioneria Generale dello Stato, registra solo un misero avanzamento pari al 14,5% degli impegni e al 10% dei pagamenti. Non si capisce come la Regione Campania potrebbe in soli 11 mesi rispettare la scadenza del 31 dicembre 2024, prevista dalla Legge di Bilancio 2021, per impegnare l’intera quota assegnata a titolo di anticipazione. E basterebbe questo dato per indurre De Luca a un religioso silenzio e a una doverosa meditazione”, ha aggiunto Cirielli. “E serve tanto coraggio per rivendicare ingenti somme per la nuova programmazione considerato che negli tre ultimi cicli di programmazione, 2000/2006, 2007/2013, 2014/2020, facendo riferimento ai dati aggiornati al mese corrente, la quota di pagamento caricata sui sistemi del MEF mostra una percentuale di avanzamento pari al 52%, dato molto preoccupante se si fa riferimento alla quota di FSC assegnata nel 2016, dunque otto anni fa, per il periodo di programmazione 2014-2020, di complessivi 2,79 miliardi di euro. E lo Sceriffo fa finta, come lo smemorato di Collegno, di non ricordare”, ha precisato Cirielli.

“La verità è lampante: lo scolaretto De Luca è incapace di coordinare gli uffici della Regione, fatti di validi professionisti, per un’efficiente gestione dei fondi Europei. E come tutti gli studenti ultimi della classe prova a ribaltare le responsabilità sul professore trovando però, diversamente che in passato, in questa fase un Governo attento che prova a mettere ordine dopo il caos generato da anni di malgoverno del suo Partito Democratico che, in ogni caso, sembra lo abbia scaricato per manifesta incapacità”, ha concluso Cirielli.