Rifiuti, Gualtieri: Roma ha retto grazie a poteri commissarioRoma, 18 gen. (askanews) – “Come avrò modo di ricordare domani, quando interverrò in Parlamento (in audizione presso la Commissione di inchiesta Rifiuti, ndr) sulla vicenda di Malagrotta, Roma ha saputo reggere anche a situazioni impreviste e complicate perché i poteri commissariali che mi sono stati conferiti mi hanno permesso di fare tempestivamente ordinanze che ci hanno permesso di affrontare anche situazioni di emergenza che diversamente non si sarebbero potute affrontare. Nella gestione ordinaria ogni giorno si verifica nella pratica quanto sia importante avere un quadro adeguato a quello che è non una città qualunque, ma la Capitale d’Italia”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenendo alla seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina dedicata alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale arenatasi nella scorsa legislatura.
M.O., Herzog a Davos mostra foto di Kfir: compie un anno, liberiamoloRoma, 18 gen. (askanews) – Dopo 104 giorni di prigionia da parte di Hamas, l’ostaggio più giovane in mano al gruppo estremista palestinese, Kfir Bibas, compie oggi un anno. A ricordarlo a tutti, durante il suo interventyo al Forum economico mondiale, è stato il presidente israeliano Isaac Herzog, che ha mostrato una foto del bambino ai partecipanti.
“Questo è Kfir Bibas. Kfir oggi festeggia un anno dalla sua nascita. Esattamente un anno fa, è nato dai suoi genitori, Shiri, sua madre, e suo padre, Yarden. Suo fratello è Ariel,” ha detto Herzog. “Non si sa dove si trovi. Sappiamo che è stato rapito da Hamas. Sappiamo che questi barbari terroristi hanno preso lui, sua madre, suo fratello e suo padre. Sappiamo che stanno attraversando l’inferno e non sappiamo dove si trovino”, ha insistito. “Il nemico”, ha insistito il presidente israeliano, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, “sta sostanzialmente sostenendo lo jihadismo, celebrando e glorificando il terrore, celebrando e glorificando il rapimento di Kfir Bibas”. “Da qui, da questo incredibile palcoscenico mondiale, invito l’intero universo a lavorare senza fine per liberare Kfir e tutti gli ostaggi che sono lì”, ha concluso.
Vino, Consorzio Asti Docg a Sigep con Accademia maestri pasticceriMilano, 18 gen. (askanews) – Dal 20 al 24 gennaio il Consorzio Asti Docg torna nel quartiere fieristico di Rimini in occasione della 45esima edizione di Sigep, il salone internazionale della pasticceria, panificazione artigianale e caffè. Per tutta la durata della manifestazione l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, oltre ad essere serviti in purezza, affiancheranno le creazioni dolci e salate dei maestri pasticcieri italiani all’interno dello spazio allestito dall’Ampi. Inoltre, l’Asti Spumante sarà anche nei calici dell’”Ampi Sound”, l’aperitivo quotidiano di fine giornata firmato dall’Accademia.
Si consolida così la partnership tra l’ente consortile piemontese e l’Accademia dei maestri pasticceri italiani (Ampi), che conferma ancora una volta l’abbinamento tra le bollicine aromatiche più antiche d’Italia e le produzioni artigianali di alta pasticceria.
Al via a Roma Evoluzione, dedicato all’extravergine di qualitàRoma, 18 gen. (askanews) – Nella Capitale sta per tornare la nuova edizione di Evoluzione, percorsi per l’extravergine di qualità. L’evento organizzato da La Pecora Nera Editore e Oleonauta, quest’anno si terrà lunedì 29 gennaio al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
“L’edizione di quest’anno si inserisce in un contesto generale critico per il settore, dovuto alle difficoltà produttive e al mercato instabile ed è un’importante occasione per riposizionare il valore dell’olio extravergine di qualità, promuovendone un consumo consapevole”, spiega Simona Cognoli di Oleonauta. Evoluzione si rivolge da sempre agli operatori b2b ma quest’anno la manifestazione, per la prima volta, aprirà i battenti anche al pubblico che potrà partecipare gratuitamente, dalle 15 alle 20. Presenti più di 50 aziende italiane con una ricca e sfaccettata proposta di oli extravergine da degustare, espressione del grande patrimonio olivicolo made in Italy.
Tanti gli appuntamenti che animeranno la giornata. Gli operatori del settore potranno prendere parte gratuitamente ai tavoli di degustazione e consulenza. Sono due le Masterclass di oli extravergine siciliani con degustazione. Ancora, verrà presentata la Guida di Evoluzione 2024 e si proclameranno i vincitori dei sette premi di Evoluzione per le categorie: Ristorante, Pizzeria, Menu dell’Olio, Gelateria, Comunicazione, Turismo e Impegno nel sociale riservato a un’azienda di olio. Previsti anche numerosi convegni e talk. L’oleoturismo e le ultime novità sull’argomento saranno al centro del convegno “Cultura dell’olio nel cuore del Lazio: esplorando l’oleoturismo tra tradizione, gusto e sostenibilità. Proprio la partecipazione della Regione Lazio a “Evoluzione” attraverso la main partnership di Arsialm, spiega l’Assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste, Giancarlo Righini, “rappresenta un impegno concreto nella promozione dell’olio extravergine, che è uno dei fiori all’occhiello della nostra agricoltura. Il nostro è un territorio dalla forte vocazione olivicola, da sostenere attraverso azioni efficaci e interventi mirati a valorizzarne l’effettivo potenziale. Va in questa direzione anche la recente legge regionale sull’eno-oleoturismo, che proprio a Evoluzione presenteremo in un evento ad hoc”.
Petrolio, Aie: crescita domanda 2024 quasi dimezzata a 1,2 mln bariliRoma, 18 gen. (askanews) – Nell’ultima fase del 2023 e sull’insieme di quest’anno la crescita della domanda globale di petrolio risulterà praticamente dimezzata, a riflesso del venir meno dello scatto che si era innescato con la revoca delle restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid, che ha avuto un netto impatto anche sulla domanda di trasporti e viaggi.
Secondo l’ultimo rapporto mensile dell’Agenzia internazionale per l’energia, nel terzo trimestre la domanda globale di greggio è cresciuta per 1,7 milioni di barili al giorno, fronte di 3,2 milioni di barili nel secondo e terzo trimestre. E per quest’anno la crescita è attesa in netta frenata 1,2 milioni di barili, a fronte dei più 2,3 milioni di barili della media 2023. Sempre secondo l’agenzia, l’offerta globale di petrolio è prevista crescere per 1,5 milioni di barili a un nuovo record di 103,5 milioni di barili al giorno sull’insieme di quest’anno, sostenuta dalle forniture da Usa, Brasile, Guayana e Canada. La produzione complessiva dei paesi che non aderiscono all’Opec allargata (Opec+) sarà quasi interamente responsabile della crescita totale di offerta, laddove da parte del cartello allargato è attesa una sostanziale stabilità.
Da anni l’Opec+ ha riadottato una strategia di contenimento dell’offerta volta a sostenere le quotazioni. Più di recente le sue restrizioni sono state ulteriormente favorite anche dalle tensioni geopolitiche che circondano la guerra tra Israele e i terroristi di Hamas, che vede soprattutto diversi Stati arabi irritati. E guardando alle tensioni sui traffici nel Mar Rosso parallelamente provocate dagli attacchi dei miliziani Houthi dello Yemen, l’Aie rileva di accresciuti timori di escalation che “potrebbero danneggiare le forniture di petrolio tramite scali chiave. Sebbene la produzione di greggio e gas naturale liquefatto non abbiano subito ricadute, un crescente numero di petroliere e cargo vengono dirottati dall’area”.
Oggi i prezzi del petrolio risultano in moderato rialzo, a metà giornata il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord guadagna lo 0,60% a 78,35 dollari. Il west Texas intermediate sale dello 0,84% a 73,17 dollari. Ieri l’Opec ha pubblicato il suo rapporto mensile in cui prevede che sulla media di quest’anno la domanda globale di petrolio cresca per 2,2 milioni di barili al giorno, mentre sul 2025 stima una crescita “robusta”, pari a 1,8 milioni di barili al giorno.
Roma, Gualtieri: vale fino a 1 mld gap fondi da Stato a CapitaleRoma, 18 gen. (askanews) – Roma come Capitale d’Italia, rispetto ai trasferimenti statali, sconta un gap di risorse “tra i 500 milioni e il miliardo annuo”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenendo alla seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina dedicata alla riforma dell’ordinamento di Roma Capitale, arenatasi nella scorsa legislatura.
Il sindaco ha citato “il macroscopico squilibrio del fondo di solidarietà comunale che, sulla base della verifica del confronto tra costi standard e capacità fiscali, dovrebbe dare a Roma 240 milioni l’anno e invece (lo Stato, ndr.) ha scelto di dargliene gradualmente 110, quindi oggi mancano all’appello ogni anno 130 milioni a bocce ferme, senza tenere conto delle sue funzioni straordinarie”. Se poi, ha aggiunto Gualtieri, “si tiene conto del numero significativo dei suoi 75mila city user e delle funzioni di Capitale di Roma, che oggi sono remunerate con una cifra stimata nel 2014 di 110 milioni di euro è chiaro il gap è ancora maggiore” . A questo, ha ricordato Gualtieri, “si aggiunge il gap gigantesco ulteriore del Fondo trasporti nazionale che vede Roma ricevere 87 euro pro capite a fronte dei 233 di Milano”. Gualtieri, infine, ha aggiunto che la sua Giunta “ha finanziato con 80 milioni l’anno il servizio di assistenza scolastica per i bambini disabili (Oepac), lo Stato lo copre per 4 milioni di euro. Una cifra evidentemente del tutto inadeguata per garantire il minimo dei bisogni dei bambini con disabilità”.
Vino, da 2 a 4 febbraio a Verona “Amarone Opera Prima” con annata 2019Milano, 18 gen. (askanews) – “Amarone Opera Prima”, la preview delle annate del Consorzio vini Valpolicella, taglia il traguardo della ventesima edizione e, per la presentazione del millesimo 2019 di 70 aziende, punta i riflettori sul futuro del re dei rossi veneti tra nuove tendenze di consumo, cambiamenti climatici e metamorfosi dei mercati. La tre giorni, in programma a Verona nel seicentesco Palazzo della Gran Guardia dal 2 al 4 febbraio, apre così il calendario delle anteprime del vino in Italia.
A fare da prologo all’evento, venerdì 2 febbraio, saranno due masterclass riservate e sui invito alla stampa di settore nazionale ed estera: “Amarone, the next big thing in wine collecting?” guidata da JC Viens, e “Amarone: the new wave” condotta da Filippo Bartolotta. In entrambi gli appuntamenti, in degustazione una selezione di annate di Amarone per evidenziare l’attitudine di uno dei fine wine italiani più famosi al mondo a diventare asset di investimento per i collezionisti e per raccontarne l’evoluzione produttiva. Il cartellone di “Amarone Opera Prima” entra nel vivo sabato 3 febbraio con l’avvio ufficiale della manifestazione che prevede in apertura, alle 11 il talk dal titolo “Clima, produzione e mercati: la Valpolicella alla prova del cambiamento”. A riflettere su un combinato disposto di forte attualità, che vede il Consorzio vini Valpolicella fare da apripista a un confronto che coinvolge tutto il settore, saranno il presidente Christian Marchesini, il vicepresidente Andrea Lonardi, il responsabile Osservatorio del vino di Uiv, Carlo Flamini, e Maurizio Ugliano, docente di Enologia dell’Università di Verona, con la moderazione del direttore di Telenuovo, Andrea Andreoli.
A seguire “Amarone Opera Prima: sipario con Vittorio Grigolo”: un “vis-à-vis” con uno dei più giovani e talentuosi tenori del panorama lirico mondiale e, dal 2013, anno del suo debutto in Arena, protagonista del Festival lirico della città scaligera. Alle 12.30 i settanta produttori della Valpolicella apriranno i banchi di assaggio per la stampa e dalle 16.30 alle 19 anche agli appassionati. Domenica 4 febbraio, l’evento è invece dedicato interamente al pubblico (dalle 10 alle 17) e si chiuderà con il party “Winenot X Amarone Opera Prima” promosso in collaborazione con l’associazione Winenot e il Gruppo giovani del Consorzio vini Valpolicella (dalle 18 alle 23).
Il presidente israeliano Herzog a Davos: soluzione due Stati? Prima servono garanzie di sicurezzaRoma, 18 gen. (askanews) – Nella Striscia di Gaza “dobbiamo andare a negoziare con chi potrebbe essere un potenziale partner”. Lo ha sottolineato il presidente israeliano, Isaac Herzog, nel suo intervenuto al World Economic Forum di Davos.
Lo Stato ebraico, ha affermato, vuole un “futuro in cui possiamo vivere insieme, Gaza può essere gestita bene
Confagri Cuneo: crisi Mar Rosso pesarà su frutta della GrandaRoma, 18 gen. (askanews) – Il blocco del transito delle navi nel canale di Suez rischia “di colpire pesantemente anche l’agricoltura cuneese con un rallentamento importante, ad esempio, dell’esportazione della frutta. In particolare, stiamo parlando di mele e kiwi, di cui la provincia Granda vanta il primato per ettari e produzione in Piemonte”. Così Michele Ponso, presidente provinciale della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo e presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura, commenta la difficile nuova crisi internazionale che si è venuta a creare in queste settimane con le tensioni crescenti al largo dello Yemen.
“Questa situazione coinvolge, tuttavia – spiega Ponso – l’intero settore primario, compresi i prodotti trasformati e, se non si sbloccherà al più presto, sarà un problema anche per i prodotti primaverili ed estivi e si andrà ad aggravare il momento già non facile per il comparto”. L’imprenditore cuneese riprende le parole del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha dichiarato: “L’Italia è tra i Paesi più esposti in seguito al blocco nel canale di Suez. Il 40% dell’intero interscambio marittimo passa dal Mar Rosso e il settore agroalimentare risente più degli altri di questa situazione, che deve essere esaminata e approfondita sul piano europeo”.
“Le difficoltà del settore primario sono evidenziate anche dalle proteste degli agricoltori in Germania, a cui stanno partecipando anche olandesi, belgi e polacchi, a dimostrazione di come la crisi coinvolga gli imprenditori agricoli di tutta Europa e di quanto sia necessaria una revisione al sistema agricolo comunitario”, conclude Michele Ponso.
In Polesine crescono terreni coltivati a vite: quasi 300 ettariRoma, 18 gen. (askanews) – Crescono in provincia di Rovigo gli ettari di terreno coltivati a vite: sono quasi 300. Una cifra in continua crescita, dovuta all’interesse che sta suscitando tra gli agricoltori una coltura che garantisce produzione e redditività. Il Polesine non è tradizionalmente terra di viticoltori, ma in questi anni stanno nascendo realtà interessanti che producono vini sia da vitigni autoctoni, che internazionali.
In Polesine non si può produrre Prosecco, ma esiste la doc Pinot Grigio delle Venezie che interessa già una buona parte della viticoltura polesana. Oltre a vitigni internazionali come Merlot e Chardonnay, ci sono varietà autoctone come Turchetta, che nasce proprio a Rovigo, e Manzoni bianco, che si adattano a climi umidi ed esprimono vini intensi e profumati. Le zone in cui vengono coltivati maggiormente i vigneti sono quelle di Adria, Ariano Polesine, Porto Viro e San Martino di Venezze, ma gli impianti stanno sorgendo anche nell’Alto Polesine. Per questo Confagricoltura Rovigo, insieme all’ente di formazione Erapra, alla Regione Veneto e al Collegio periti agrari di Rovigo, ha dedicato una giornata alle tecniche di coltivazione della vite da vino e alle metodologie per fare viticoltura di qualità in Polesine, con un focus sulle normative in materia. L’incontro si è svolto nell’agriturismo Corte Carezzabella di San Martino di Venezze, azienda dove negli ultimi anni sono stati piantati parecchi vitigni, arrivando a 60 ettari coltivati in modo biologico vicino al fiume Adige.
L’agronomo Marino Marin ha spiegato la coltivazione della vite e le varietà autorizzate in Polesine, mentre il suo collega Nicola Calesella ha illustrato aspetti teorici e pratici nell’allevamento della vite, con prove di potature in campo nel vigneto dell’agriturismo di San Martino di Venezze. “Abbiamo riscontrato parecchio interesse, tanto che vogliamo organizzare una seconda giornata per accontentare chi è rimasto escluso – sottolinea Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo – La vite oggi può rappresentare una valida alternativa a colture in crisi in quanto offre margini di crescita importanti”. “Le vigne possono essere una buona alternativa dove si sta espiantando alberi da frutta – spiega Ballani – Successivamente le aziende potranno decidere se limitarsi a produrre uva o se commercializzare le proprie bottiglie”.