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Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile

Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile




Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Bastano pochi minuti per rendersene conto: lo spazio in cui siamo entrati come spettatori di una performance di danza contemporanea non è semplicemente uno spazio occupato da corpi e musica, è una dimensione, una possibilità alternativa, un racconto dolcemente distopico. È anche un mistero avvolgente, una contemplazione (quasi) senza oggetto, che a tratti sembra essere l’atto stesso del contemplare, in sé. Il luogo è il salone d’onore al primo piani della Triennale di Milano e lo spettacolo è “Dream” di Alessandro Sciarroni, uno degli artisti più significativi della scena contemporanea, e non solo nel campo della danza. Il contesto è il FOG Festival della Triennale, uno di quelli eventi che definiscono (più che presentare) la scena delle arti performative. Tutto è composito e sfaccettato, dentro l’ambiente della performance; tutto si articola con una sintassi che sembra appartenere a un diverso spaziotempo o, per lo meno, alla spiegazione di un’equazione scientifica complessa. Che Sciarroni e i suoi sei performer – Marta Ciappina, Matteo Ramponi, Elena Giannotti, Valerio Sirna, Edoardo Mozzanega e Pere Jou – riscrivono partendo dai fattori minimi, il gesto base, la radice del corpo in movimento (attraverso il tempo). Senza perdere la complessità, ma addolcendola nell’atmosfera sospesa propria del sogno.

È possibile che queste considerazioni non abbiano nulla (o forse abbiano solo poco) a che fare con la storia dello spettacolo che oggi si chiama “Dream” e che ha avuto una gestazione particolare, nato come script per una messinscena teatrale, poi diventato una performance e, contemporaneamente, un romanzo, che gli spettatori possono prendere quando escono dalla sala. Proprio in questo essere entrambe le cose sta la prima condizione onirica (che somiglia anche al Principio di indeterminazione della fisica quantistica) che rende possibile lo spettacolo (e il mondo, che su queste apparenti contraddizioni, abbiamo scoperto, fonda la propria realtà!). E su questa possibilità si costruisce tutto il resto, sostenuto dalla musica, ma costantemente appeso al filo fragile del movimento dei ballerini. E basta guardare Marta Ciappina per capire che la sua presenza sulla scena è una giustificazione a se stessa, somiglia all’idea dello spettacolo, senza esserlo, ma ovviamente essendolo ben di più. Avere e non avere, diceva Hemingway con disincanto. Giorni felici, ribatteva (forse) Beckett, con amarezza. Ma intanto lo dicevano e questo bastava, come basta la ritmica rallentata di uno spettacolo di lunga durata, cinque ore, ma di libera fruizione, generativa di altri movimenti e altre presenze: quelle che ogni spettatore, con il suo corpo oltre che con i suoi pensieri, aggiunge alla coreografia ufficiale di “Dream”. Ci sono gioie e ferite, ci sono luci che si alzano e si abbassano, il pianoforte a volte tace a volte suona Glenn Gould. Il mondo è finito, sussurra qualcuno, quello che vediamo è un Dopo, un Senza, una Futura Perdita. Che però si ricompone nella coralità fatta dalla somma implicita di tutti i movimenti di tutti i passi che, per citare Alberto Garutti, hanno portato i performer qui ora. Tutto è stato perduto, e in questa perdita ci si adagia, la si culla e cullandola la si nega. L’essere è, il non essere non è dei filosofi presocratici è qui davanti a noi, sotto entrambe le specie e sotto la specie dell’eternità: adesso è Spinoza che ci guida, il pensatore panteista, il suo dio in tutto sembra essere proprio quello che alimenta questo lungo sogno. Dove ognuno in fondo, può essere ogni cosa e ogni persona, se lo vuole. Anche Alessandro Sciarroni, artista.

(Leonardo Merlini)

Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi

Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi




Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Solo una suggestione, per ora. Ma a palazzo Chigi era l’ultima cosa di cui si sentiva il bisogno. Nei delicati giorni di interlocuzioni con l’Europa sul Pnrr, dopo il rinvio di un mese per la verifica degli obiettivi per la terza tranche, il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, avanza una ipotesi che spezza la narrazione del governo e per la prima volta dice l’indicibile. “Ho parlato con molti sindaci di Comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l’Ue – chiede – per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito”.

Quella messa sul piatto è una possibilità che di fatto va in senso contrario rispetto alla linea concordata nel pranzo di venerdì scorso tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il capo dello Stato, Sergio Mattarella: una linea che prevede che si faccia di tutto per “non sprecare questa occasione”, come l’inquilino del Quirinale ha detto più volte. Palazzo Chigi impone immediatamente di evitare qualsiasi accento polemico nei confronti del capogruppo leghista: in questo momento non c’è bisogno di alimentare contrasti, ma al contrario di sopirli, è l’indicazione. Allo stesso tempo si fa sapere che l’ipotesi di rinunciare a quei fondi “non è presa in considerazione”, che la strada è quella di “rimodulare il piano” e di “cercare soluzioni” che consentano “di utilizzare le risorse, non di perderle”. Sempre con l’obiettivo di mettere a tacere le polemiche, viene anche spiegato che quello di Molinari è un ragionamento sostanzialmente condivisibile perché “anche chi fa finta sa che alcuni progetti non sono realizzabili entro il 2026”, ciò che non è condivisibile sono le conclusioni. Che di certo non aiutano nel momento in cui la partita con Bruxelles è apertissima e comprende anche altri fronti, come quello dei migranti della riforma del Mes che l’Italia, unica, non ha ratificato e, non ultimo il nodo balneari (un provvedimento potrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì).

Al di là delle rassicurazioni imposte dall’alto, infatti, in Fratelli d’Italia c’è chi legge l’uscita di Molinari come un modo della Lega – e del suo leader – di mettere in discussione la linea dialogante scelta dal governo a Bruxelles e rappresentata dal ministro competente, Raffaele Fitto. Nel Carroccio, ma anche negli altri partiti della maggioranza comprese alcune frange di Fdi, c’è chi per esempio ritiene che sulla questione dei balneari con l’Europa bisognerebbe portare avanti la linea dura, andando dritti sulla propria strada alla faccia della procedura di infrazione. Ma, secondo quanto viene riferito, non è il suggerimento arrivato da Mattarella che ha invece sollecitato la premier a rimanere all’interno di un percorso di collaborazione e dialogo con le istituzioni comunitarie. Non a caso, infatti, Meloni – pur non riferendosi direttamente alle dichiarazioni di Molinari – dice di non condividere in generale “questa ricostruzione allarmista”. “Certamente c’è un grande lavoro da fare, verificare la fattibilità di alcune cose, e questo è oggetto di interlocuzione con la Commissione. Non prendo in considerazione l’idea di perdere risorse ma di spenderle al meglio in modo efficace”. Le opposizioni continuano intanto a chiedere una “operazione verità” ma anche a mettere l’accento sulle divisioni nella maggioranza sul dossier più delicato. “E’ urgente che il ministro Fitto venga in Parlamento per spiegare all’Italia cosa hanno intenzione di fare per salvare il più grande progetto di ammodernamento del Paese”, dice la capogruppo alla Camera del Pd, Chiara Braga. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte, rilancia invece l’idea mettersi “tutti attorno a un tavolo”: “Il M5s – spiega – c’è, è disponibile a percorrere tutti insieme una strada trasparente per fare in modo che neppure un euro di queste risorse vada disperso”.

Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni

Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni




Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Un uomo di 50 anni, in imminente pericolo di vita, è stato trasportato, nel primo pomeriggio di lunedì 3 aprile 2023, da Lamezia Terme (Cz) a Milano-Linate grazie a un trasporto sanitario urgente dell’Aeronautica Militare, effettuato con un velivolo Falcon 900 del 31° Stormo che ha base a Roma-Ciampino.

Il paziente necessitava di essere trasferito d’urgenza dall’Ospedale “G. Jazzolino” di Vibo Valentia verso l’Ospedale “Niguarda” di Milano. Nello specifico, il 50enne ha viaggiato monitorato e assistito da un’equipe medica composta da medico e infermiere. Il volo salva-vita, richiesto dalla Prefettura di “Vibo Valentia”, è stato immediatamente disposto e coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti anche quello di attivare e gestire i trasporti sanitari urgenti, attraverso i velivoli che la Forza Armata tiene pronti, 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno per questo genere di necessità.

Dopo le operazioni di imbarco, effettuate dall’equipaggio del 31° Stormo di Ciampino, il velivolo è decollato verso l’aeroporto di Milano Linate. All’arrivo l’attendeva l’ambulanza che si è diretta immediatamente verso l’Ospedale “Niguarda” di Milano dove il paziente è stato ricoverato. Il velivolo militare ha fatto poi rientro all’aeroporto di Ciampino dove ha ripreso il servizio di prontezza operativa. I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare, Forza Armata che solo pochi giorni fa ha celebrato il proprio centenario, sono a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.

Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare, della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.

Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo

Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo




Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo – askanews.it




















L’Aquila, 3 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura e sovranità alimentare) ed Elisabetta Alberti Casellati (Riforme istituzionali), hanno visitato oggi pomeriggio lo “spazio Abruzzo”, al Vinitaly di Verona. Meloni è stata accompagnata durante la visita dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dal vice presidente delegato all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dal presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi.

La premier Meloni ha sorseggiato un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, nell’area dell’Enoteca regionale, servita dai sommelier dell’Associazione Ais Abruzzo. Il presidente Marsilio le ha illustrato, poi, le qualità del vino abruzzese, che continua a conquistare fette di mercato estero importante. “Il vino prodotto nella nostra regione è sempre più apprezzato – ha esordito Marsilio -. Registriamo una fase di crescita e sono convinto che c’è ancora un potenziale che dobbiamo liberare. Ringrazio quindi tutti gli imprenditori, gli operatori del settore e i produttori vitivinicoli che stanno facendo un grande sforzo per mettere insieme tutte le forze per il riordino delle denominazioni; dal prossimo anno – ha annunciato Marsilio – ci sarà anche la ‘Doc Casauria’ che farà l’esordio nella prossima vendemmia: il vino abruzzese si presenterà così ancora più forte e capace di conquistare nuovi mercati. Noi sosterremo il comparto enologico regionale con forza e determinazione”. Il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, ha mostrato alla premier Meloni anche la statuetta del “Wine Star Awards”, conquistata dall’Abruzzo a gennaio scorso: il premio è assegnato dalla prestigiosa rivista internazionale “Wine Enthusiast” alle realtà vitivinicole più interessanti del settore.

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha visitato gli stand dello spazio Abruzzo, intervenendo al convegno nel corso del quale è stato presentato il progetto “Abruzzo Sostenibile”. Al ministro Elisabetta Alberti Casellati sono state illustrate la peculiarità del Montepulciano d’Abruzzo.

Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico

Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico




Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico – askanews.it



















Milano, 3 apr. (askanews) – Nissan amplia la gamma del suo crossover coupé 100% elettrico Ariya e aggiunge alla versione Evolve i tre nuovi allestimenti Engage, Advance e la sportiva Evolve+. Un totale di 4 versioni, per un’offerta ampia e articolata in grado di soddisfare le varie esigenze dei clienti in termini di autonomia, potenza, tipo di trazione (2WD o 4WD), allestimenti e contenuti tecnologici.

“Ariya è stato pensato come veicolo elettrico in grado di adattarsi allo stile di vita dei clienti, i quali hanno dimostrato grande interesse nei confronti della vettura. Questo ci ha spinto ad ampliare la gamma, per rendere il nostro crossover 100% elettrico più accessibile e adatto a un pubblico più ampio”, ha detto Leon Dorssers, Senior Vice Present, Region Marketing & Sales di Nissan Amieo. Nissan Ariya Engage è la versione di ingresso della nuova gamma, disponibile con trazione 2WD e due opzioni per la batteria: 63 kWh, con 160 kW di potenza e coppia pari a 300 Nm, che garantisce fino a 404 km di autonomia; 87 kWh, con 178 kW di potenza e coppia pari a 300 Nm, per la quale l’autonomia arriva fino a 536 km.

La versione Advance, anche questa disponibile con batteria da 63 kWh o 87 kWh, in aggiunta ai contenuti di Engage offre fra le altre cose: e-4ORCE, il più avanzato sistema di trazione integrale Nissan e ProPilot. La versione Evolve, già disponibile sul mercato con due opzioni per la batteria, trazione 2WD o integrale e-4ORCE, con potenze da 160 kW a 225 kW e autonomia che raggiunge i 525 km con una sola ricarica. L’allestimento con batteria da 87 kWh e trazione integrale e-4ORCE vanta una potenza di 225 kW (306 CV) e una coppia pari a 600 Nm che spingono la vettura da 0 a 100 km/h in soli 5,7 secondi.

Evolve+ è la versione di Nissan Ariya senza compromessi. Una vettura dall’anima sportiva, con trazione integrale e-4ORCE, 290 kW di potenza e coppia pari a 600 Nm che le permettono di accelerare da 0 a 100 km in 5,1 secondi. Tutte le versioni della nuova gamma Nissan Ariya sono ordinabili presso la rete di concessionari Nissan, con prezzi a partire da 50.850 euro per la Engage con batteria da 63 kWh 2WD, fino ai 74.350 della Evolve+ con batteria da 87 kWh e trazione integrale e-4ORCE.

Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco

Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco




Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – “A Treviso ho grande fiducia perché conosco Niccolò Rocco, una persona che ha grande esperienza amministrativa e allo stesso tempo una grande carica innovativa. Questa è una lista molto giovane, di persone che hanno voglia di mettersi alla prova: è esattamente lo spirito con cui facciamo politica, fuori dal rumore continuo di allarmi fascisti, comunisti, destra contro sinistra. Lavoriamo solo su quello che serve e quello che serve a Treviso non è solo una buona amministrazione, ma anche – essendo questa una grande città internazionale -, una voglia di progresso, crescita e connessione con il mondo. Per questo credo che Niccolò sia la persona giusta”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda a margine di un evento elettorale a Treviso a sostegno della candidatura di Niccolò Rocco alle prossime elezioni Comunali in programma il 14 e 15 maggio prossimi.

Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità

Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità




Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità – askanews.it



















Roma, 3 apr. (askanews) – “Non è la prima volta che riutilizziamo beni confiscati alle mafie. È una cosa utile perché in questo modo i comuni possono disporre di questi beni per attività sociali, ed è anche molto importante perché quando si sottrae un bene alle organizzazioni mafiose, riutilizzarlo dà il senso di una comunità che non distrugge semplicemente ricchezza, ma la recupera in modo legale”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina in località Siponto, a Manfredonia, in occasione della restituzione alla comunità di “Villa Rossana”, in via Degli Eucalipti 23, immobile confiscato alla criminalità ora riconvertito in incubatore di politiche attive giovanili e promozione dell’imprenditorialità, grazie al progetto “Un’impresa per A.M.I.C.A.”, e al contributo di Arci Travel Stornara, Associazione Angeli, Enac Puglia e Comune di Manfredonia.

“Ho i capelli bianchi, mi sono occupato di antimafia per tutta la vita – ha affermato Emiliano – ma mafiosi di successo non ne ho mai conosciuti. La prima speranza è che chi ha commesso degli errori in passato si renda conto della stupidità della sua scelta. La lotta alla mafia e alla criminalità ha tra i suoi strumenti la confisca dei beni. E l’antimafia sociale si sviluppa se la si fa insieme. Noi riusciamo ad utilizzare questi beni creando ricchezza, solidarietà e coesione sociale. Oggi è un meccanismo ben rodato. Ce l’abbiamo messa tutta, siamo stati tutti bravi e mi fa piacere che le giovani generazioni stiano coltivando la cultura dell’antimafia che passa anche dal riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità”.

Unisalute-Nomisma: per 34% italiani Ssn peggiorato in ultimi 5 anni

Unisalute-Nomisma: per 34% italiani Ssn peggiorato in ultimi 5 anni




Unisalute-Nomisma: per 34% italiani Ssn peggiorato in ultimi 5 anni – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Per gli italiani la sanità pubblica resta un baluardo, con il 57% che dice di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e il 43% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo. In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato un campione di 1.200 persone riguardo la loro opinione della sanità pubblica, messa a confronto con la sanità privata.

Secondo il sondaggio, un italiano su tre (34%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa; molto più bassa la percentuale di chi lo trova migliorato (13%), mentre il 52% non ha notato un cambiamento né in positivo né in negativo. La valutazione della sanità privata risulta invece più stabile: in questo caso l’opinione di quasi tre italiani su quattro (72%) è rimasta invariata, con una quota leggermente maggiore che la giudica migliorata (17%) rispetto a peggiorata (11%). Il principale motivo di insoddisfazione, per quanto riguarda la sanità pubblica, sono i tempi di attesa: secondo il 76% si sono allungati, con un 40% che parla addirittura di un “forte aumento”. Il 59% degli intervistati lamenta inoltre un aumento dei costi, e ben due su tre (66%) ritengono insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio. Anche nel settore privato, comunque, c’è chi riscontra un allungamento dei tempi (38%), oltre a una crescita dei costi più evidente rispetto al servizio pubblico (72% ha percepito un aumento).

Ma in base a quale criterio, allora, gli italiani scelgono di rivolgersi alla sanità pubblica o a quella privata? In realtà non ci sono sorprese: chi nell’ultimo anno ha effettuato visite o esami in strutture pubbliche, dice di averlo fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (56%), mentre chi si è rivolto a strutture private dà come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (72%). Nel complesso, il livello di soddisfazione è più alto per i servizi sanitari privati rispetto a quelli pubblici: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 72% degli intervistati, nel secondo solo il 56%. Questo non vuol dire che gli italiani non credano più nella sanità pubblica, anzi: come detto, la maggioranza (57%) dichiara di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e quasi la metà (43%) lo ritiene ancora tra i migliori al mondo. Per ovviare alle lacune evidenziate, il campione intervistato da UniSalute concorda soprattutto su una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata (59% è d’accordo) e su un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza (55%).

Borsa: Olidata torna agli scambi dopo 7 anni e chiude a 0,276 euro

Borsa: Olidata torna agli scambi dopo 7 anni e chiude a 0,276 euro




Borsa: Olidata torna agli scambi dopo 7 anni e chiude a 0,276 euro – askanews.it



















Milano, 3 apr. (askanews) – Olidata, azienda storica del settore Ict in Italia, torna alle contrattazioni a Piazza Affari. Un ritorno alla quotazione atteso da migliaia di piccoli azionisti. Il titolo, che era stato sospeso 7 anni fa dopo che l’azienda era stata messa in liquidazione, ha chiuso a 0,276 euro. Il prezzo di negoziazione del 24 marzo 2016 – ultimo giorno di scambi – era di 0,154 euro.

“Ho creduto in questa operazione con il sostegno della mia famiglia, perché nella vita per raggiungere gli obiettivi c’è bisogno di voglia di osare e delle persone giuste al proprio fianco”, ha detto il presidente Cristiano Rufini, che nel 2022 è diventato il socio di maggioranza del gruppo. “La storia di Olidata ci insegna che la perseveranza può essere la giusta guida per raggiungere le proprie aspirazioni. Coglierò le nuove sfide per dare un contributo importante e valorizzare il genio Made in Italy. Sono pronto ad accettare questa nuova sfida”. Nel progetto di rilancio si prevede un aumento dell’incidenza dei ricavi legati alle soluzioni a maggiore valore aggiunto (Cyber, Big Data e Soluzioni proprietarie), con l’obiettivo di aumentare la marginalità. Olidata stima una crescita dei ricavi dagli attuali 49,3 milioni ad oltre 63,2 milioni a fine 2025, con un risultato economico netto previsto di 1,2 milioni nello stesso anno e un incremento del margine operativo lordo a circa 2,6 milioni pari al 4,1% dei ricavi.

Regionali in Friuli Venezia Giulia, Fedriga festeggia: risultato al di sopra di ogni aspettativa

Regionali in Friuli Venezia Giulia, Fedriga festeggia: risultato al di sopra di ogni aspettativa




Regionali in Friuli Venezia Giulia, Fedriga festeggia: risultato al di sopra di ogni aspettativa – askanews.it




















Trieste, 3 apr. (askanews) – “L’affermazione è al di sopra, davvero al di sopra di ogni aspettativa”. Così Massimiliano Fedriga, a commento del risultato elettorale in Friuli Venezia Giulia, riconfermato alla guida della Regione. Fedriga ha ammesso che per la sua lista prevedeva di arrivare al 10% e non di poter raddoppiare. “Ovviamente sono soddisfattissimo e ringrazio tutti gli elettori”, ha aggiunto. “Un risultato contro ogni aspettativa, sono molto contento ovviamente del risultato della lista ‘Fedriga Presidente’, così come sono contento del risultato della Lega, anche quella sopra le aspettative, e pure di Fratelli d’Italia, cresciuta moltissimo rispetto al 2018”: ha detto Fedriga.

“Il mio primo impegno? Continuare il lavoro fatto fino adesso. Come ho detto in campagna elettorale, non prometto cose mirabolanti, ma l’impegno quotidiano per affrontare i problemi e dare una prospettiva a questa Regione come abbiamo cercato di fare in questi cinque anni. Non misure che guardino al breve consenso, ma abbiano un respiro un pò più grande. Ovviamente poi mi auguro di fare sempre le scelte migliori”, ha aggiunto Fedriga. “Sono contento di questa riconferma – ha ripetuto -. Anche i numeri sono molto netti. Ringrazio ovviamente della fiducia. Questa fiducia così ampia da parte dei cittadini di questa Regione che ringrazio, mi riempie di responsabilità. L’impegno che prendo è cercare di fare del mio meglio per non deludere le aspettative, perché mi rendo conto della fiducia che mi hanno dato i cittadini”, ha concluso.

Tra le prime congratulazioni, quelle della premier Giorgia Meloni: “Congratulazioni a Massimiliano Fedriga, riconfermato presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Ha lavorato molto bene in questi anni, insieme a tutta la coalizione, e sono certa continuerà a farlo. Una vittoria che premia il modello amministrativo e il buongoverno del centrodestra e che ci sprona a fare sempre meglio”, ha scritto Meloni su Facebook.