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Trudeau a Meloni al G7: siamo preoccupati per i diritti Lgbtq+ in Italia

Trudeau a Meloni al G7: siamo preoccupati per i diritti Lgbtq+ in ItaliaHiroshima, 19 mag. (askanews) – Il primo ministro canadese Justin Trudeau è “preoccupato da alcune delle” posizioni “che l’Italia sta assumendo in merito ai diritti Lgbtq. Ma non vedo l’ora di parlarne con te”. Lo ha detto lo stesso Trudeau incontrando in un bilaterale a margine del G7 Giorgia Meloni, secondo quanto riferito da diversi media canadesi presenti alla prima parte dell’incontro.

Secondo una nota del governo canadese, i due leader hanno “scambiato opinioni sull’importanza di proteggere e difendere i diritti umani, compresi i diritti delle persone LGBTQI+. Il primo ministro Meloni ha risposto che il suo governo sta seguendo le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni”.

Tre italiane in finale. Nel ’90 fu filotto (e Napoli campione)

Tre italiane in finale. Nel ’90 fu filotto (e Napoli campione)Roma, 19 mag. (askanews) – Quando il campionato italiano era il più bello del mondo. Quando nello stivale arrivavano campioni da ogni angolo del pianeta. Quando incontrare una italiana faceva venire i brividi alle avversarie. Oggi non è così. Oggi le squadre italiane sono temute dalle altre formazioni perché è difficile giocarci contro (vedi Roma o Juventus) o hanno un blasone che merita rispetto (leggi Inter). O infine hanno un entusiasmo tale per le quali nulla è precluso, e l’impresa della Fiorentina a Basilea la dice lunga.

Per quattro volte, tutte racchiuse nei sei anni che vanno dal 1988 al 1994, l’Italia ha portato almeno una propria rappresentante nelle tre finali delle principali coppe europee. E ora ci risiamo: la finale di Europa League, in programma mercoledì 31 maggio a Budapest, è Siviglia-Roma. La finale di Conference League, che si terrà a Praga il 7 giugno, sarà Fiorentina West-Ham. Due sfide che si uniscono alla magica notte di Istanbul che il 10 giugno vedrà contrapporsi Manchester City e Inter per il gradino più alto della Champions League, principale torneo continentale. Tre italiane nelle finali di coppe europee, insomma: non succedeva da 29 anni, da quegli “aurei” anni Novanta del calcio italiano, quando i nostri club dominavano in lungo e in largo per l’Europa. Nella stagione 1993/94, per la precisione, il Milan di Capello vinse la Champions contro il Barcellona, l’Inter superava il Salisburgo nella finale dell’allora Coppa Uefa, mentre il Parma perdeva contro l’Arsenal il match decisivo di Coppa delle Coppe, trofeo nel frattempo estintosi cui partecipavano tutte le vincitrici delle coppe nazionali. Nella stagione 2022/23 l’Italia ha insomma la possibilità teorica di realizzare il «filotto», aggiudicandosi tutte e tre le competizioni continentali. C’è un unico precedente nella storia: quello della stagione 1989/90 che precedeva i Mondiali di Italia ’90, quando il Milan vinse la Coppa dei Campioni, la Juventus la Coppa Uefa e la Sampdoria la Coppa delle Coppe. Curiosità nella curiosità: quell’anno lo scudetto andò proprio al Napoli. L’Inter troverà un city stellare. Il cammino dei nerazzurri è stato aiutato un po’ dal sorteggio. Nei gironi capace di eliminare il Barcellona (3-3 al Nou Camp e 1-0 a San Siro) piazzandosi dietro il Bayern di Monaco. Bavaresi che poi hanno trovato disco rosso con il City. Nei turni ad eliminazione diretta fatti fuori Porto, Benfica e MIlan. Sicuramente un cammino non difficilissimo rispetto ad altre squadra. Ma guai a sottovalutare Inzaghi e compagni. In Europa League la Roma affronterà il Siviglia specializzato nella vittoria della seconda competizione continentale. Ne ha vinte tre di fila dal 2014, poi una quarta nel 2020. Ora è arrivata battendo la Juventus in femifinale. Ma la Roma di Mourinho, che lo scorso anno ha conquistato la prima edizione della Conference League è capace di qualsiasi exploit: Salisburgo, Real Sociedad, Feyenoord e Bayer Leverkusen sono cadute sulla strada dei giallorossi. Sesta finale per lo Special One e qualificazione Champions dalle coppe. Cosa che Mourinho già ottenne con il Manchester United, pessimo in campionato ma capace di vincere l’Europa League nel 2017. La Fiorentina si affaccia alla finale di Conference League dopo una impresa: sconfitta 2-1 al Franchi dal Basilea ha ribaltato il punteggio vincendo 3-1 in Svizzera. Finalista anche in coppa Italia la squadra di Italiano può raggiungere qualsiasi risultato. Un cammino molto insidioso: Braga, Sivasspor, Lech, ora il Basilea. Contro il West Ham nulla è precluso per un finale di campionato esaltante per la squadra viola. “Abbiamo visto la gioia di Napoli quanso abbiamo giocato al Maradona. Vogliamo regalare qualcosa del genere alla nostra gente” le parole del tecnico gigliato. Coppa Italia e Conference League. Le occasioni sono due.

La Bce: il peggior crollo della domanda di mutui da 20 anni

La Bce: il peggior crollo della domanda di mutui da 20 anniRoma, 19 mag. (askanews) – Nel primo trimestre nell’area euro si è verificato il più drastico inasprimento delle condizioni di erogazione del credito bancario dal 2011, quando avvenne la crisi sui debiti pubblici, e sempre nei primi tre mesi di quest’anno la domanda di mutui da parte delle famiglie ha registrato il crollo più pesante da vent’anni a questa parte. Lo rileva la Banca centrale europea nel bollettino economico. “Le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie”, si legge.

La Bce fa riferimento alla sua ultima indagine sul credito bancario nell’area euro. “Nel primo trimestre – si legge – i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno evidenziato un ulteriore significativo inasprimento, segnalando un perdurante indebolimento della dinamica del credito. L’inasprimento è stato più forte di quanto le banche avessero previsto nel trimestre antecedente e, in prospettiva storica, il suo ritmo per le imprese si è confermato il più intenso mai registrato dalla crisi del debito sovrano dell’area dell’euro nel 2011”. Secondo la stessa Bce a determinare la stretta “sono stati la percezione di maggiori rischi relativi alle prospettive economiche e, in misura minore, la più ridotta tolleranza al rischio da parte delle banche”, oltre ai rialzi dei tassi di interesse di riferimento operati dalla stessa Bce e la contrazione della liquidità che la banca centrale rende disponibile.

Nel frattempo “le banche hanno segnalato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie nel primo trimestre del 2023. Il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda di prestiti da parte delle famiglie – rileva la Bce – è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003”. Secondo l’istituzione questa flessione della domanda di prestiti “è stata superiore alle aspettative” delle stesse banche, che “hanno segnalato che il livello generale dei tassi di interesse è stato il principale fattore alla base” di questo calo. “La contrazione della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni si è confermata significativa ed è stata principalmente trainata dall’aumento dei tassi di interesse, dall’indebolimento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali – si legge – e dal basso clima di fiducia dei consumatori”.

Summit G7: la Russia ponga fine all’aggressione all’Ucraina

Summit G7: la Russia ponga fine all’aggressione all’UcrainaRoma, 19 mag. (askanews) – La Russia deve “porre fine alla sua aggressione in corso e ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina riconosciuto a livello internazionale”. L’afferma il comunicato congiunto emesso dai leader del G7 nella prima giornata del summit di Hiroshima. In esso i Sette ribadiscono anche l’impegno al sostegno militare di Kiev, “adattando il sostegno alle esigenze dell’Ucraina”.

Mosca “ha iniziato questa guerra e può porre fine a questa guerra. L’aggressione della Russia contro l’Ucraina costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta delle Nazioni unite. Ribadiamo il nostro fermo rifiuto dei tentativi illegali della Russia di acquisire il territorio ucraino con la forza. Sottolineiamo che una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato delle truppe e delle attrezzature militari russe, e questo deve essere incluso in qualsiasi appello alla pace”, si legge ancora nel comunicato. I leader hanno ribadito di essere “impegnati nella diplomazia”, accolgono “con favore” e sostengono “gli sforzi seri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel definire i principi di base nella sua formula di pace in linea con la Carta delle Nazioni unite”. In vista di un possibile accordo di pace postbellico, i leader hanno assicurato di essere “pronti a raggiungere accordi con l’Ucraina e con i paesi e le istituzioni interessati sulla sicurezza e altri impegni per aiutare l’Ucraina a difendersi, garantire il suo futuro libero e democratico e scoraggiare una futura aggressione russa”. Inoltre hanno detto di essere “determinati ad aiutare l’Ucraina a costruire un futuro positivo per la sua gente”, accogliendo “con favore il ruolo-chiave che l’Ucraina svolge nella Comunità politica europea”.

I G7 si sono impegnati a “continuare l’assistenza di sicurezza all’Ucraina mentre si difende dall’aggressione della Russia, adattando il sostegno alle esigenze dell’Ucraina”. Hanno inoltre sottolineato “l’importanza del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina nel coordinare l’assistenza militare e di difesa fornita da ciascun paese in linea con le proprie circostanze nazionali”.

Oms: causa COVID-19 in due anni persi 337 milioni di anni di vita

Oms: causa COVID-19 in due anni persi 337 milioni di anni di vitaRoma, 19 mag. (askanews) – I primi due anni della pandemia di Covid-19 sono costati quasi 337 milioni di anni di vita, causando la morte prematura di milioni di persone. Lo ha rivelato oggi l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mettendo in evidenza l’impatto devastante della crisi sanitaria causata dalla malattia.

Solo nel 2020 e nel 2021, il Covid ha portato alla perdita di 336,8 milioni di anni di vita in tutto il mondo, secondo l’Organizzazione. “È come perdere 22 anni di vita per ogni morte in eccesso”, ha spiegato ai giornalisti Samira Asma, vice capo dell’Oms per i dati e l’analisi. E questo calcolo si basa sui dati disponibili nel 2022. Da allora, il bilancio delle vittime ha continuato a salire anche se a un ritmo più lento, spingendo l’Oms a revocare il massimo livello di allerta sanitaria, non senza avvertire che il Covid non era scomparso. Il bilancio ufficiale delle vittime attribuito alla malattia, aggiornato regolarmente dall’Oms, è di 6,9 milioni di persone al 17 maggio. Ma molti Paesi non hanno fornito dati affidabili all’Oms, che stima che la pandemia abbia causato quasi il triplo delle vittime in tre anni, pari ad almeno 20 milioni di morti.

Per questo si basa sul calcolo dell’eccesso di mortalità, definito come la differenza tra il numero effettivo di decessi e il numero di decessi stimati in assenza di pandemia. Questi 20 milioni includono morti dirette per Covid ma anche morti legate all’impatto della pandemia sui sistemi sanitari. Il rapporto odierno ha evidenziato che “disuguaglianze significative sono alla base della distribuzione dei casi e dei decessi di Covid-19, nonché dell’accesso alle vaccinazioni”. L’Oms ha avvertito che la pandemia ha contribuito a far deragliare molti indicatori relativi alla salute migliorati da anni.

Assocostieri: fondamentale rivedere tassazione su prodotti energetici

Assocostieri: fondamentale rivedere tassazione su prodotti energeticiRoma, 19 mag. (askanews) – Serve una revisione radicale della tassazione sui prodotti energetici, per favorire la diffusione di biocarburanti e combustibili alternativi e raggiungere quanto prima gli obiettivi fissati dal FitFor55 e dal Green Deal. E questa revisione deve anche armonizzare gli interventi che il governo ha messo in campo negli ultimi mesi, a iniziare dalle varie norme sugli extra-profitti. Lo chiede Assocostieri, che al tema della fiscalità ha dedicato la tavola rotonda “L’evoluzione del settore energetico tra Decreto carburanti, imposte ambientalmente orientate ed extraprofitti”. Dario Soria, Direttore Generale Assocostieri, ed Emanuele Jacorossi, Amministratore delegato di jEnergy SpA, si confronteranno con Maurizio Leo, viceministro all’Economia; Massimo Bitonci, Sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy; e l’on. Marco Osnato, presidente VI Commissione Finanze Camera. L’evento si svolgerà nell’ambito dell’assemblea generale per il quarantesimo anno di attività che si terrà il 20 giugno a Roma.

“La questione degli extraprofitti – sottolinea il direttore generale Assocostieri, – è stata al centro di diversi interventi normativi nell’arco di un anno. Il risultato è che gli operatori energetici sono stati costretti a fronteggiare una doppia imposizione per le attività che hanno svolto tra gennaio e aprile 2022. Su quel quadrimestre, al momento, sono tenuti a versare sia il contributo sugli extraprofitti introdotto con il decreto “Ucraina” e inasprito dal decreto “Aiuti”, sia il contributo di solidarietà introdotto dalla legge di Bilancio 2023. Di fatto, queste due misure insieme si traducono in un prelievo effettivo quasi nell’ordine del 100%”. L’Associazione chiede inoltre di adottare tutte le misure necessarie per favorire la diffusione di Gpl e Gnl, due combustibili che hanno bassissimo impatto ambientale e che quindi possono giocare un ruolo primario nella transizione energetica.

Per quanto riguarda il Gnl, Assocostieri esprime soddisfazione per la pubblicazione del Decreto direttoriale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dà finalmente attuazione al Decreto interministeriale del 22 dicembre 2022, che ha previsto un contributo di 25 milioni di euro, sotto forma di credito di imposta, alle imprese di autotrasporto che utilizzano mezzi alimentati a gas naturale. “Per ridurre quanto prima le emissioni – commenta ancora il Direttore Generale Assocostieri – è necessario inoltre anticipare gli interventi previsti dalla direttiva Etd, Energy Taxation Directive. Ad esempio, va introdotta una tassazione agevolata su biocarburanti e su combustibili alternativi, e bisogna introdurre i meccanismi di premialità previsti dalla Direttiva”.

Concluso il Corso di Cultura Aeronautica dell’AM a Varese

Concluso il Corso di Cultura Aeronautica dell’AM a VareseVarese, 19 mag. (askanews) – Si è concluso giovedì 18 maggio, con una cerimonia di premiazione, il Corso di Cultura Aeronautica organizzato dall’Aeronautica Militare nella città di Varese.

I premiati sono stati Nicolò Bardelli, primo classificato e Margherita Grosso, seconda, entrambi studenti del Liceo “Ferraris.” La graduatoria è stata determinata dalla somma del voto ottenuto nel test teorico e la valutazione effettuata dagli istruttori del 60° Stormo durante l’attività di volo. Il Corso di Cultura Aeronautica, consentirà loro di vivere una nuova esaltante esperienza estiva presso il Gruppo Volo a Vela del 60° Stormo di Guidonia, dove potranno frequentare uno Stage di volo che li porterà ai comandi degli Alianti Twin Astir, sperimentando nuove forme di volo come il veleggiamento e l’acrobazia.

Circa 150 studenti degli istituti superiori hanno partecipato all’evento che continua le celebrazioni dei Corsi dedicati al Centenario della Forza Armata. Due settimane di attività teorica e pratica che hanno portato i giovani protagonisti a volare per la prima volta sulla propria città. Durante la prima settimana, a carattere teorico, sono stati impartiti ai ragazzi i principi del volo ed è stata determinata una prima graduatoria di merito. In funzione di questa è stato deciso chi avrebbe provato a pilotare il velivolo Siai U-208 del 60° Stormo dell’Aeronautica Militare, a fianco degli istruttori di volo e chi, invece, avrebbe partecipato all’attività di volo come passeggero.

Dopo una giornata di familiarizzazione con il velivolo è iniziata la fase pratica interamente dedicata al volo sull’aeroporto di Venegono, dove ha sede anche la divisione velivoli dell’azienda Leonardo. Gli studenti hanno così vissuto un’esperienza unica con i velivoli in formazione sulla città di Varese. La premiazione del 18 maggio si è svolta presso il Salone Estense del Comune di Varese e ha visto la partecipazione del Viceprefetto Fabio De Fanti, del Generale di Divisione Aerea Andrea Argieri, del Sindaco di Varese Davide Galimberti, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale Giuseppe Carcano e del presidente dell’Aeroclub di Varese, Pietro Zanzi.

Durante la cerimonia, il Generale di Divisione Andrea Argieri, ritornato nella sua città natale, ha salutato e incoraggiato i ragazzi a puntare sempre in alto. Il Comandante del 60º stormo, Colonnello Michele Cesario ha sottolineato, invece, quanto sia stata importante la perfetta sinergia tra gli istituti scolastici della città e il personale dell’Aeronautica Militare, rivelandosi come la chiave di volta per la buona riuscita del Corso.

“In questi pochi giorni – ha detto – qualcuno di voi ha realizzato un sogno, altri hanno scoperto di avere una passione ma tutti vi siete impegnati e aiutati a vicenda. Anche per noi questi sono i veri valori che ci hanno portato a festeggiare i primi Cento anni della nostra Forza Armata, ma ora voi siete il nostro futuro. Se seguirete le vostre passioni e proverete a realizzare i vostri sogni con l’impegno e l’affiatamento che avete dimostrato, questo futuro sarà luminoso”.

La domanda di prestiti crolla ma la Bce insiste sui rialzi dei tassi

La domanda di prestiti crolla ma la Bce insiste sui rialzi dei tassiRoma, 19 mag. (askanews) – Nel primo trimestre di quest’anno si è verificato il peggior crollo da almeno vent’anni a questa parte della domanda di prestiti da parte delle famiglie nell’eurozona, prevalentemente a riflesso del drastico aumento dei tassi operato dalla Bce. E nel suo ultimo Bollettino economico, l’istituzione di Francoforte ribadisce l’intenzione di continuare con questa stretta creditizia: “le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento”, si legge.

Secondo la Bce, anche se è calata l’inflazione dell’area euro resta “troppo elevata da troppo tempo”. E i tassi di interesse “restano lo strumento principale utilizzato per definire l’orientamento di politica monetaria”, che spingendosi in senso restrittivo punta a favorire un abbassamento delle spinte inflazionistiche. La Bce ha avviato la manovra di aumento dei tassi nel luglio del 2022 e da allora li ha complessivamente aumentati di 375 punti base, ovvero 3,75 punti percentuali, con un recente rialzo da 25 punti base anche a inizio maggio. Una stretta da record nella storia dell’istituzione, contro una inflazione galoppante a sua volta a massimi storici.

E da record sono anche gli effetti che questa stretta sta avendo sul mercato del credito. Nel primo trimestre “il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda di prestiti da parte delle famiglie – rileva la Bce – è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003”. Il riferimento è all’ultima indagine sul credito bancario condotta dalla stessa istituzione. Le banche coinvolte “hanno segnalato che il livello generale dei tassi di interesse è stato il principale fattore alla base” del crollo. “La contrazione della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni si è confermata significativa ed è stata principalmente trainata dall’aumento dei tassi di interesse, dall’indebolimento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali – si legge – e dal basso clima di fiducia dei consumatori”.

La contrazione non è ancora finita, dato che per il secondo trimestre “le banche si attendono un’ulteriore, ma più contenuta, flessione (netta) della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie”. Il tutto mentre gli istituzti di credito stanno a loro volta stringendo i criteri per la concessione dei prestiti. “In prospettiva storica”, rileva ancora la Bce, il ritmo di questa stretta sul credito alle imprese “si è confermato il più intenso mai registrato dalla crisi del debito sovrano dell’area dell’euro nel 2011”.

I leader ricordano bomba Hiroshima, sindaco: desiderio realizzato

I leader ricordano bomba Hiroshima, sindaco: desiderio realizzatoRoma, 19 mag. (askanews) – Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui ha detto oggi, dopo la visita dei leader del G7 al Memoriale della Pace che ricorda il devastante bombardamento nucleare della città, ha affermato che il suo desiderio “si è avverato”.

“Ho visto il presidente degli Stati uniti Joe Biden e, con lui, gli altri leader di paesi detentori dell’arma nucleare, Gran Bretagna e Francia, visitare insieme per la prima volta (il Memoriale e Museo della Bomba atomica). In un certo senso è un evento storico”, ha detto Matsui. “Sono entrati in quell’edificio, che raccoglie le testimonianze delle vittime della bomba atomica: il nostro desiderio si è avverato”, ha continuato il sindaco della città martire che subì il primo bombardamento nucleare della storia il 6 agosto 1945, tre giorni prima che all’altra città giapponese – Nagasaki – toccasse la stessa sorte. Per le due atomiche lanciate dagli americani, morirono come effetti diretti tra le 150mila e le 220mila persone.

Biden non è il primo presidente Usa a recarsi al Memoriale della Pace di Hiroshima. L’aveva già fatto Barack Obama, di cui Biden era il vicepresidente. Mai nessun leader Usa, tuttavia, compreso Biden, hanno presentato le scuse americane per i bombardamenti atomici. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, che è originario di Hiroshima e ha avuto in famiglia vittime della bomba atomica, ha voluto che il summit si tenesse nella città martire per enfatizzare e mettere in agenda del vertice un rinnovato impegno al non utilizzo delle armi nucleari e una nuova spinta verso il disarmo.

I leader hanno deposto corone di fiori e hanno incontrato anche una “hibakusha”, una vittima del bombardamento atomico. “Con emozione e compassione, tocca a noi contribuire al dovere di ricordare le vittime di Hiroshima e agire a favore della pace, l’unica battaglia che merita di essere intrapresa”, ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron nel libro commemorativo del Museo della bomba atomica al termine della visita.

“Oggi chiniamo il capo e ci fermiamo in preghiera. Oggi non dimentichiamo che l’oscurità non ha l’ultima parola. Oggi ricordiamo il passato per scrivere, insieme, un futuro di speranza” è stata invece la dedica della presidente del consiglio Giorgia Meloni, al suo primo G7 da capo di governo. I leader del G7 “hanno ascoltato attentamente” il racconto di Keiko Ogura, 85 anni, secondo quanto lei stessa ha raccontato. “Penso di essere stata in grado di far rivivere loro l’Hiroshima che ho visto quando avevo 8 anni”.

La visita al Museo della bomba atomica è durato una quarantina di minuti. Poco, secondo il presidente dell’associazione delle vittime della bomba di Hiroshima, Tomoyuki Mimaki: “Non è durato troppo poco? Non c’è modo di vedere molte cose in questo lasso di tempo e non credo che ci sia modo di comprendere appieno la devastazione”. Ed ha aggiunto: “Mi piacerebbe sentire le loro impressioni su quello che hanno visto, sapere quanto si sono soffermati, quanto hanno sentito delle testimonianze dei sopravvissuti”.

Ciononostante, la speranza è che qualcosa rimanga nell’azione politica dei leader mondiali, dopo la visita a un luogo della memoria presso il quale sono custoditi reperti e testimonianze di una sofferenza estrema, una delle più atroci perpetrate a una popolazione civile durante la storia. Toshiko Tanaka, una “hibakusha”, nel guardare le immagini della visita – secondo il racconto della tv pubblica giapponese NHK – ha commentato l’espressione sul volto di Joe Biden quando è uscito dal Museo della bomba atomica: “Aveva una faccia molto seria e addolorata, quindi credo che la tragedia del bombardamento atomico sia risuonata nel suo cuore più di prima. L’ho percepito”, ha detto.

“Le storie degli hibakusha – ha proseguito – sono quelle di coloro che hanno vissuto il bombardamento atomico in prima persona. Vorrei che i leader tengano a mente questa storia quando fanno politica. Vorrei che si muovessero nella direzione dell’eliminazione delle armi nucleari dal mondo”.

Salute, polso fatto con stampante 3D salva mano destro a una mamma

Salute, polso fatto con stampante 3D salva mano destro a una mammaRoma, 19 mag. (askanews) – Eccezionale intervento al Policlinico Gemelli dall’équipe del professor Giulio Maccauro, direttore della UOC di Ortopedia. E’ stata salvata la mano destra di una donna affetta da un tumore raro del polso, grazie all’impianto di una protesi costruita su misura con una stampante 3D da un’azienda italiana, con le indicazioni degli ortopedici del Gemelli. La giovane donna, diventata da poco mamma, sta bene e muove tutte le dita della mano. È il primo intervento di questo tipo effettuato al mondo e rappresenta un eccellente esempio di chirurgia personalizzata.

È una paziente di 39 anni ed è stata già sottoposta a diversi interventi ortopedici per il trattamento di un tumore raro che le aveva completamente distrutto l’articolazione del polso destro. La donna ha riacquistato l’uso della mano destra e scongiurato il pericolo di un’amputazione grazie a un complesso intervento chirurgico che rappresenta anche un ‘first’ assoluto a livello mondiale. La paziente è stata sottoposta a resezione e ricostruzione del polso con stabilizzazione radio-metacarpica, grazie al posizionamento di protesi prodotta ‘su misura’ per lei con una stampante 3D. L’intervento è stato effettuato da un’équipe altamente specializzata diretta dal professor Giulio Maccauro, direttore della UOC di Ortopedia di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Ortopedia presso l’Università Cattolica, campus di Roma. Insieme a lui, anche il professor Antonio Ziranu, responsabile della UOSD di Traumatologia dell’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola e ricercatore di ortopedia presso l’Università Cattolica, la dottoressa Elisabetta Pataia, chirurgo orto-plastico (chirurgo plastico ‘dedicato’ all’ortopedia) e il dottorando Camillo Fulchignoni chirurgo della mano entrambi in forze al Policlinico Gemelli. Sono i ‘pionieri’ di una procedura che inaugura un nuovo filone della medicina personalizzata e apre nuova e interessanti prospettive nella chirurgia ortopedica.

“L’impiego di una protesi 3D personalizzata – spiega il professor Maccauro – ci ha consentito di adattare l’intervento alle specifiche esigenze della paziente, garantendo un’accurata riproduzione anatomica e un elevato grado di funzionalità. La ricostruzione del polso con la stabilizzazione radio-metacarpica rappresenta un notevole progresso nel ripristino delle capacità motorie e nella qualità di vita della paziente”. Ed è un intervento che ha un valore aggiunto particolare per una donna che è appena diventata mamma di una bambina; i chirurghi hanno atteso che finisse il periodo di allattamento per intervenire. La paziente è affetta da tumore a cellule giganti, un tumore raro (e la localizzazione al polso è una rarità nella rarità) localmente aggressivo e recidivato più volte, fino a comprometterle del tutto l’articolazione.

Era necessario, per salvarle la mano, sostituire il polso con una protesi. Ma non esistono protesi ‘industriali’ (cioè già pronte) per questa parte del corpo (come accade invece per l’anca o per il ginocchio). “Per questo – aggiunge il professor Maccauro – abbiamo contatto un’azienda italiana, la Adler-Ortho, specializzata nella progettazione e produzione di protesi articolari che, partendo dalla TAC della paziente e seguendo le nostre indicazioni, ha realizzato al computer un prototipo, stampato 3D in plastica; lo abbiamo esaminato, chiesto di fare alcune modifiche e a quel punto è stata ‘stampata’ la protesi definitiva in cronocobalto e titanio. Per l’intervento è stato necessario effettuare un doppio accesso – prosegue il professor Maccauro – dalla parte dorsale e dalla parte volare (inferiore) del polso, per liberare e mettere in sicurezza i vasi, i nervi e i tendini flessori ed estensori della mano. Successivamente abbiamo effettuato una resezione ossea prossimale dell’avambraccio e una resezione distale alla base dei metacarpi, che sono le ossa sulle quali si articolano le dita delle mani. Da ultimo abbiamo posizionato questa protesi, che consente di conservare il movimento delle dita”. La paziente sta bene, è già tornata a casa e sta proseguendo le sedute di riabilitazione alla mano. Con la sua storia, ha contribuito a scrivere una nuova pagina nella storia della chirurgia ortopedica. Ma, come mamma, a lei forse importa di più poter continuare ad accarezzare e prendere in braccio sua figlia, con quella mano che aveva ormai dato per persa.