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Per Piazza Affari (+1,3%) chiusura record sopra i 39mila punti

Per Piazza Affari (+1,3%) chiusura record sopra i 39mila puntiMilano, 26 feb. (askanews) – Chiusura in netto rialzo per Piazza Affari e le Borse europee in scia ai guadagni di Wall Street, in recupero dopo i recenti ribassi, mentre cresce l’attesa per la trimestrale di Nvidia. A Milano il Ftse Mib (+1,32%) ha superato la soglia del 39mila punti, portandosi sui nuovi massimi dal 2007 e chiudendo a 39.224 punti. Sugli scudi anche Francoforte (+1,8%) e Parigi (+1,15%). I listini sono stati sostenuti sia da una serie di trimestrali migliori delle attese sia dalla notizia di un accordo sulle terre rare tra Ucraina e Usa che potrebbe essere finalizzato già venerdì.


A trainare Piazza Affari i titoli bancari: maglia rosa a Intesa Sanpaolo (+3,34%), seguita da Unicredit (+3,09%), che ha superato quota 50 euro. In luce anche Campari (+3,37%), mentre le vendite hanno colpito Stellantis (-4,05%) dopo i risultati 2024 che hanno visto l’utile crollare del 70% e il dividendo tagliato a 0,68 euro. Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in calo a 105 punti, con il rendimento del decennale italiano che, sul mercato secondario, è sceso al 3,49%.

Meloni apre (un po’) su truppe in Ucraina, no di Salvini è problema

Meloni apre (un po’) su truppe in Ucraina, no di Salvini è problemaRoma, 26 feb. (askanews) – Rallentare il “treno” anglo-francese cercando di ottenere una cornice che dia una copertura internazionale alle eventuali truppe di peacekeeping da inviare in Ucraina. Consapevole che se (o più probabilmente, quando) all’Italia arriverà la richiesta sarà molto difficile tirarsi indietro, ma ci sarà da gestire il “no” secco di Matteo Salvini. E’ questa la tattica che sta portando avanti Giorgia Meloni, in questa fase in cui l’Europa cerca di rientrare in gioco dopo essere stata tagliata fuori dall’iniziativa di Donald Trump sull’Ucraina.


E sono giorni convulsi, in cui si susseguono gli incontri. Dopo l’incontro tra Emmanuel Macron e il tycoon alla Casa Bianca, questa mattina il presidente francese ha riferito ai leader europei convocati in videoconferenza dal presidente del Consiglio Ue Antonio Costa. Poco più di mezz’ora, per il ‘debriefing’ di Macron sull’incontro, a cui sono seguite alcune domande (non da parte di Meloni, secondo quanto si apprende). Giovedì da Trump arriverà Keir Starmer, che domenica sera ha convocato i “volenterosi” a Londra. Poi il 6 marzo a Bruxelles si terrà il Consiglio europeo straordinario, in cui – ha spiegato Costa – “prenderemo decisioni sul nostro sostegno all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea”. In tutti questi incontri, Meloni ha ribadito la sua linea, quella di un leader che ha visto come una “fuga in avanti” quella del (mai amato) presidente francese e che ha la difficoltà di mantenersi in equilibrio tra l’Europa e il “rapporto privilegiato” con il nuovo presidente Usa, le cui dichiarazioni e strategie di comunicazione (ultimo il video di oggi su Gaza) creano più di qualche imbarazzo. Al termine dell’incontro con il premier svedese Ulf Kristersson a Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito che “lavoriamo per gettare le basi per una pace giusta e duratura in Ucraina”, che sarà raggiungibile “solo se a Kiev vengono fornite adeguate garanzie di sicurezza”. Le quali “devono essere realizzate nel contesto della Nato” mentre altre soluzioni, ovvero il contingente europeo proposto da Macron e Starmer, “sono più complesse e meno efficaci”. In questa linea a fare il gioco di Meloni sono due ‘big’ come Germania e Polonia, entrambe molto dubbiose sul progetto di Parigi e Londra. Quel che serve è un “cappello” più ampio dunque, meglio se delle Nazioni Unite (e il modello sarebbe l’Unifil al lavoro in Libano) o almeno della Nato con il coinvolgimento Usa.


Senza questo “cappello” le garanzie di sicurezza non sarebbero pienamente rispettate, è la convinzione di Meloni. Che però agisce anche sapendo bene di avere un problema politico interno, forse il più grande dalla nascita del governo. A preoccupare la premier sul dossier Ucraina non sono le opposizioni, che pure hanno iniziato ad incalzare il governo chiedendo alla premier di riferire in Parlamento prima del Consiglio Ue del 6 marzo (“Questo Consiglio straordinario richiede un confronto parlamentare inevitabile”, ha detto oggi la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga), ma la Lega di Matteo Salvini, che ha già espresso un secco “no” a un dispiegamento in Ucraina di militari italiani. Il leader e vicepremier lo ha confermato anche questa mattina in una conferenza stampa, non a caso, con i giornalisti esteri. “Abbiamo 7500 soldati italiani impegnati in missioni di pace – ha detto Salvini, che oggi ha anche incontrato l’inviato speciale di Trump per l’Italia Paolo Zampolli – prima di spendere un euro in più o ipotizzare l’invio di un soldato in più bisogna essere certi di quello che si fa, l’esempio dell’Afghanistan non è lontano dalla nostra memoria”. E comunque, ha ironizzato, “se mettessimo una Von der Leyen a capo di un esercito comune europeo, dura venti minuti e poi si arrende”. Il leader leghista ha anche auspicato che l’Europa “torni ad avere nella Russia un interlocutore”, criticando il processo di adesione dell’Ucraina alla Ue: “Sarebbe curioso – ha accusato – che aderisse all’Europa prima dell’Albania e della Serbia che sono in attesa da una vita”.


Al momento il contrasto resta alle dichiarazioni, né sarà promosso un chiarimento a breve, prima di sapere quale sarà il quadro delle prossime settimane. Se arriverà il momento in cui saranno chieste truppe italiane, Meloni lo sa, la posizione leghista sarà una “bomba” da maneggiare con grande attenzione. Un tema ben chiaro al ministro della Difesa Guido Crosetto, che nel pomeriggio ha scritto un post su X molto duro nei confronti del “presidente di una nazione comunitaria e quello di una nazione extracomunitaria” che pensano di inviare contingenti “come si invia un fax e per poter fare un comunicato stampa” senza “la creanza di confrontarsi con le altre nazioni”. Per l’Italia, ricorda, un nuovo impegno internazionale “dovrebbe avere dei passaggi parlamentari, molteplici e complessi” peraltro “successivi ad aver verificato con scrupolo ed attenzione tuti gli aspetti tecnico-logistici-operativi-capacitivi e le conseguenti necessità di risorse finanziarie”.

Ricerca su lesioni midollari, aperte le iscrizioni alla “Vertical Race”

Ricerca su lesioni midollari, aperte le iscrizioni alla “Vertical Race”Roma, 26 feb. (askanews) – Domenica 30 marzo 2025 si correrà a Roma, nell’area adiacente al Foro Italico, la 1^ edizione di Vertical Race, gara sportiva di 10 chilometri, organizzata dalla Fondazione Vertical che quest’anno festeggia il proprio ventennale, volta a sostenere e ad accendere i riflettori sulla ricerca sulle lesioni midollari.


La Vertical Race, che si avvarrà dell’organizzazione tecnica della Forhans Team, vuole portare a correre insieme atleti portatori di handicap, agonisti, amatori e runners di ogni età, dando vita ad una giornata di sport e di inclusione il cui obiettivo è quello di sensibilizzare partecipanti, pubblico e media sul tema della prevenzione degli incidenti stradali, causa primaria delle lesioni midollari. La Vertical Race sarà uno degli strumenti per finanziare un visionario e lungimirante progetto, il Vertical Research Center, che mira a trasformare gli attuali spazi della Fondazione in un centro di ricerca all’avanguardia, dedicato allo studio delle lesioni midollari con la realizzazione di laboratori di ricerca italiani che collaborino con le migliori università. Tutti gli iscritti potranno dedicare la propria corsa ad una persona speciale scrivendo il nome sul pettorale di gara.


La Fondazione Vertical. La Fondazione Vertical è un ente non profit che finanzia la ricerca scientifica sulle lesioni midollari con eventi e campagne di sensibilizzazione per raccogliere fondi e diffondere informazioni sulla prevenzione degli incidenti stradali e sui progressi della ricerca. Nata nel 2005 grazie alla visione del presidente e fondatore Fabrizio Bartoccioni, con l’obiettivo primario di migliorare la qualità della vita delle persone affette da lesioni midollari. Il nome “Vertical” incarna l’aspirazione a una vita eretta e libera dalle limitazioni della paralisi, simboleggiando anche il sostegno alla ricerca scientifica e all’integrazione sociale per chi vive con questa condizione. La fondazione è attivamente impegnata nel finanziamento di progetti di ricerca innovativi e borse di studio presso le principali università italiane, con l’obiettivo di trovare una cura efficace per le lesioni midollari.


In Italia, circa 80,000 persone vivono con queste lesioni, e ogni giorno si registrano in media 6 nuovi casi, di cui il 41% sono causati da incidenti stradali e il 67% da traumi. Questi dati sottolineano l’urgenza e l’importanza del lavoro di Vertical nel campo della ricerca e della prevenzione. Con oltre 15 anni di esperienza nel settore, Vertical ha consolidato un vasto network di oltre 2,000 volontari che contribuiscono attivamente alla missione della fondazione. Attraverso eventi di raccolta fondi diffusi su tutto il territorio nazionale, Vertical è in grado di finanziare studi promettenti che potrebbero portare a innovazioni significative nel trattamento delle lesioni midollari. Fra le iniziative più significative della fondazione “Modelle e Rotelle”, ideata da Fabrizio Bartoccioni e Liana Amicone, che ha rivoluzionato la moda inclusiva dal 2016, sfilando anche durante le Fashion Week di Milano e New York. Celebrando la diversità, modelli in carrozzina hanno sfilato fianco a fianco con modelli convenzionali, indossando abiti firmati da stilisti come Renato Balestra e Gianni Molaro. Le carrozzelle sono diventate opere d’arte, trasmettendo un messaggio potente di normalità e inclusione.


Iscrizioni. Sono aperte le iscrizioni alla 1^ edizione di Vertical Race- Quote gara: €.15.00 fino al 24/3 (chiusura iscrizioni)- Per iscriversi: https://www.icron.it/newgo/#/evento/20243889 Info Mail: https://www.verticalrace.it/ Ritrovo Via Paolo Boselli ore 7,00 e partenza ore 9,00.

Allumeuse “European Agency of the Year” ai “The PR Net Next Gen Awards”

Allumeuse “European Agency of the Year” ai “The PR Net Next Gen Awards”Milano, 26 feb. (askanews) – Allumeuse si è aggiudicata il titolo di “European Agency of the Year” ai “The PR Net Next Gen Awards”, programma annuale di premi che celebra l’eccellenza delle agenzie di comunicazione a livello internazionale, promuovendo i nuovi pensatori, innovatori e pionieri nel campo delle PR.


I partecipanti sono stati giudicati da una commissione indipendente di giudici altamente stimati, tra cui Natasha Vuppuluri, viceresidente esecutivo di MSL; Christine Pierson, viceresidente Comunicazioni e Eventi speciali, Nord e Sud America di Caudalie; Sal Della Monica, EVP, Reputation di Mike World Wide; Celia Jones, Chief Marketing Officer di FINN Partners; Brad Zeifman, Cofondatore e Chief Revenue Officer di Shadow; Olita Mills, presidente di LaFORCE; Suzzette Martinez-Malavet, direttore dei media di NBC Universal & Telemundo Enterprises; e Tomi Talabi Communications Lead di Pinterest. I giudici hanno esaminato le aree di innovazione mostrate nel lavoro dei candidati, le campagne di successo che hanno guidato, l’impatto del loro pensiero di leadership e come le loro iniziative di marketing abbiano influenzato la cultura, sia interna che esterna, in modo positivo.


Allumeuse, con uffici a Milano, Firenze, Siena, New York e Los Angeles, sviluppa campagne di comunicazione di impatto internazionale per importanti brand nei settori dell’ospitalità di alta gamma, food&beverage, fashion e lifestyle. “Sono sempre stata una persona emotiva e molto empatica ma certo questo premio mette a dura prova il mio sistema emotivo, in senso buono ovviamente” ha dichiarato Alessandra Montana, founder di Allumeuse, sottolineando che “non avrei mai pensato che il 2025 si potesse aprire con un riconoscimento così importante: questo non è solo un onore, va ben oltre”. La partecipazione era aperta a tutte le agenzie che operano da 8 anni (inclusi) dalla data di presentazione. I premiati e i vincitori delle categorie saranno celebrati durante un evento di gala che si terrà a Sereine, un elegante spazio per eventi situato sopra Le Jardinier, parte del gruppo stellato The Bastion Collection a New York.

Papa, Vaticano: Tac evidenzia normale evoluzione polmonite

Papa, Vaticano: Tac evidenzia normale evoluzione polmoniteCittà del Vaticano, 26 feb. (askanews) – Le condizioni cliniche del Santo Padre nelle ultime 24 ore hanno mostrato un ulteriore, lieve miglioramento. La lieve insufficienza renale riscontrata nei giorni scorsi è rientrata. La TAC torace, eseguita ieri sera, ha evidenziato una normale evoluzione del quadro flogistico polmonare”. E’ quanto si legge nel bollettino serale diffuso dal Vaticano in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Agostino Gemelli. “Gli esami ematochimici ed emacrocitometrici della giornata odierna hanno confermato il miglioramento di ieri. Il Santo Padre continua l’ossigenoterapia ad alti flussi; anche oggi non ha presentato crisi respiratorie asmatiformi. Continua la fisioterapia respiratoria. Pur registrando un lieve miglioramento, la prognosi rimane riservata. Nel corso della mattina il Santo Padre ha ricevuto l’Eucarestia. Il pomeriggio è stato dedicato alle attività lavorative”. E’ quanto si legge nel bollettino serale diffuso dal Vaticano in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Agostino Gemelli.


La polmonite persiste ma l’andamento è quello di una “normale evoluzione di un paziente che riceve la terapia”. Lo riferiscono fonti vaticane, secondo cui il Papa – al 13esimo giorno di ricovero al Gemelli – reagisce “nel modo in cui la malattia reagisce a un trattamento”. “Una normale evoluzione”, precisano le fonti. Bergoglio ogni giorno riceve una quantità elevata di lettere, disegni e fiori. E per la prima volta, nel bollettino non viene usato il concetto di “condizioni critiche” ma la “prognosi resta riservata”. Papa Bergoglio “può muoversi” e continua “la fisioterapia respiratoria”. Questo lascia presupporre che il Pontefice già da alcuni giorni si è sottoposto alla fisioterapia. “E’ un esercizio continuo”, precisano le fonti, che riferiscono che “oggi non ci sono state visite” e “l’attività lavorativa consiste nella lettura di documenti, firma di testi”..


 

Confagricoltura: vasi per fiori e piante non sono imballaggi

Confagricoltura: vasi per fiori e piante non sono imballaggiRoma, 26 feb. (askanews) – Dal primo marzo entra in vigore il Contributo ambientale sui vasi in plastica per fiori e piante, trattati come imballaggi. La decisione non soddisfa gli operatori florovivaisti, sottolinea in una nota Confagricoltura ricordando che il setto auspicava che si tenesse conto da subito del nuovo Regolamento comunitario sugli imballaggi, in vigore dal 2026, che conferma quanto sostenuto da Confagricoltura da sempre, ossia che la gran parte dei vasi per fiori e piante sia da considerarsi come un mezzo di produzione.


Tuttavia, Confagricoltura apprezza quanto deliberato dal Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) per ridurre al minimo il campo di applicazione del Contributo ambientale, individuando un congruo periodo per permettere agli operatori del settore di adeguare i propri sistemi gestionali. Ora l’auspicio della Confederazione è che, con il supporto delle Amministrazioni competenti ed il proseguo del confronto con il Conai, si possa al più presto definire un quadro applicativo che sia in linea con quanto indicato dal nuovo Regolamento europeo.


Confagricoltura, quindi, ribadisce ancora una volta che i “vasi in plastica per fiori/piante” non rientrano nella definizione di “imballaggi” poiché non esclusivamente orientati al trasporto e alla commercializzazione dei prodotti. Si tratta di elementi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle piante, sia in fase di produzione che nelle fasi successive; pertanto, è necessario considerarli alla stregua di “mezzi di produzione” esentati da ogni contribuzione, secondo l’orientamento recepito dal nuovo Regolamento europeo.

Xylella, Copagri: puntare su concertazione, ora rapidità di spesa

Xylella, Copagri: puntare su concertazione, ora rapidità di spesaRoma, 26 feb. (askanews) – “Prendiamo atto della grande attenzione manifestata dal governo nei confronti dell’annosa problematica della Xylella fastidiosa, che da ormai dieci anni sta flagellando il comparto olivicolo pugliese, e condividiamo pienamente la necessità di continuare a lavorare per elaborare un nuovo piano di contrasto al batterio che assicuri contestualmente la rigenerazione del settore”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo oggi al Masaf alla riunione del Tavolo Xylella, convocata dal sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra e presieduta dal responsabile del dicastero Francesco Lollobrigida.


“In questa ottica, è del tutto positivo lo stanziamento di ulteriori 30 milioni di euro, previsto dal cosiddetto ‘DL Agricoltura’, per investire sul recupero del potenziale produttivo delle aree colpite, sostenendo le fondamentali attività di riconversione o reimpianto di varietà resistenti”, ha detto il direttore della Copagri Puglia Alfonso Guerra, che ha partecipato ai lavori insieme al presidente Michele Palermo. “Ora diventa fondamentale puntare sulla rapidità di spesa, così da scongiurare il rischio che la burocrazia e la poca semplificazione facciano più danni della Xylella stessa; servono, inoltre, maggiore chiarezza e trasparenza, soprattutto da parte della Regione Puglia, per evitare che si ripeta quanto già accaduto con i 300 milioni di euro previsti dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola del 2020, dei quali non esistono dati certi in termini di spesa, se non per quanto concerne i 120 milioni di euro relativi alle indennità compensative per il quadriennio 2016-19”, ha rimarcato il direttore della Copagri Puglia.


“Lo stanziamento del 2020 era stato pensato in un momento in cui l’estensione della fitopatia era decisamente più contenuta ed è del tutto evidente, quindi, che tale somma non possa più essere sufficiente, considerata la dimensione del territorio colpito e l’elevato numero di aziende coinvolte”, ha aggiunto Guerra, evidenziando che “in ogni caso, come giustamente affermato dal sottosegretario, la necessità di reperire ulteriori risorse va preceduta da una puntuale armonizzazione degli interventi e, soprattutto, dalla messa in campo di una banca dati che renda trasparenti e verificabili le misure finanziate e il loro impatto”. “In altre parole, bisogna passare da una gestione emergenziale a una visione che preveda misure strutturali, puntando sul confronto e sulla concertazione tra tutti gli attori interessati, come sembra si sia cominciato a fare già oggi, con il fondamentale coinvolgimento dei ministeri della Salute e dell’Ambiente, del mondo della ricerca e della struttura commissariale per l’emergenza idrica”, ha concluso il direttore.

Mattarella al Csm: concorra all’indipendenza e serenità della vita delle istituzioni

Mattarella al Csm: concorra all’indipendenza e serenità della vita delle istituzioniRoma, 26 feb. (askanews) – “Vorrei rinnovare al Consiglio l’augurio di procedere con impegno nella sua attività di così alto valore costituzionale, provvedendo con tempestività ad assumere le sue decisioni, concorrendo, attraverso il governo autonomo della magistratura, ad assicurare la irrinunziabile indipendenza dell’ordine giudiziario e di contribuire alla serenità della vita istituzionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il voto nella plenaria del Csm sul nuovo Pg della Corte di Cassazione.


Mattarella ha sottolineato come la “discussione” si sia svolta in maniera “intensamente partecipata”.

Mostre, “All of Them Witches” di Bego Anton al Rifugio Digitale

Mostre, “All of Them Witches” di Bego Anton al Rifugio DigitaleRoma, 26 feb. (askanews) – Fino al 23 marzo 2025 Rifugio Digitale a Firenze presenta la mostra “All of Them Witches”, della fotografa basca Bego Anton, seconda tappa del ciclo espositivo dedicato alla fotografia contemporanea Il Corpo che Abito, ideato da Irene Alison e curato da Irene Alison e Paolo Cagnacci.


L’evento, organizzato in collaborazione con Forma Edizioni e Associazione Infoto Firenze, è stato inaugurato alla presenza dell’artista e dei curatori, dopo la lecture che si è svolta alle ore 17.00 presso Spazio A – Archea Associati (ingresso da Lungarno Benvenuto Cellini, 13, Firenze) Il Corpo che Abito, terzo ciclo espositivo di Rifugio Digitale, esplora la fotografia contemporanea come strumento di riflessione sulla complessità del corpo umano. La mostra di questa edizione intraprende un viaggio visivo che mette in luce come la rappresentazione del corpo femminile nella storia non solo riflette, ma alimenta le disuguaglianze e le ingiustizie, radicandosi nell’immaginario collettivo tanto da lasciare cicatrici che ancora oggi influenzano il nostro modo di percepire e trattare il corpo delle donne. Questa è una storia di ragazze che volano, vecchie signore che fanno sortilegi, bambine che incantano rospi. Ma non è una favola. È una pagina nera della storia, dei Paesi Baschi e non solo. Una delle tante pagine in cui il corpo delle donne è stato calpestato, strumentalizzato e abusato, diventando oggetto di una persecuzione alimentata dall’ignoranza e dalla superstizione, capro espiatorio per un’ondata di isteria collettiva che, nella sola Europa, causò, a cavallo tra fine medioevo ed età moderna, oltre cinquantamila vittime. All of Them Witches di Bego Anton è una ricostruzione visiva della storia della caccia alle streghe nei Paesi Baschi, nata dall’esigenza artistica e politica di demistificare la figura della strega: Bego Anton lo fa attraverso immagini potenti, evocative e cariche di mistero, assolutamente contemporanee ma sorprendentemente senza tempo, che ci ricordano come quello della strega sia un mito che affonda le proprie radici nella misoginia e quanto, in una fase storica di messa in discussione delle strutture della società patriarcale, sia fondamentale, come afferma la fotografa, “condividere questa parte della nostra storia per riflettere sul nostro passato ed elevare il genere femminile”.

Vino, Nizza Docg: nel 2024 vendute 1,1 mln di bottiglie, +5%

Vino, Nizza Docg: nel 2024 vendute 1,1 mln di bottiglie, +5%Milano, 26 feb. (askanews) – Nel 2024 il Nizza Docg ha registrato un incremento del 5% di vendite rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.093.892 bottiglie e 30 milioni di euro di giro d’affari. Lo ha comunicato l’Associazione Produttori del Nizza, parlando di “una crescita costante dall’istituzione della Docg avvenuta nel 2014, che manifesta una controtendenza rispetto ai principali vini rossi a denominazione italiani”.


Il 24 febbraio l’Associazione ha tenuto il suo tradizionale appuntamento di degustazione alla cieca riservata a produttori ed esperti della Denominazione. Quest’anno più di 100 professionisti tra produttori associati ed enologi si sono riuniti presso il Foro Boario di Nizza Monferrato (Asti) per valutare individualmente e anonimamente i 70 vini in degustazione, che verranno lanciati sul mercato nel corso del 2025. Ospite dell’evento, il primo Master of Wine d’Italia, Gabriele Gorelli. “Il Nizza Docg è una delle poche Denominazioni italiane che ha compreso profondamente la propria identità, codificandola in modo esemplare e ponendo il territorio al di sopra della varietà” ha affermato Gorelli, spiegando che “la sua unicità non risiede solo nel suo territorio, seppur straordinariamente rappresentativo, ma soprattutto nel suo stile. Si distingue per la capacità di essere fuori dagli standard di riconoscibilità piemontese, e talvolta anche italiani, grazie a un tannino più suadente, a un corpo scorrevole e alla capacità di essere rinfrescante e speziato, senza risultare austero e monolitico” ha proseguito Gorelli, parlando di “un vino estremamente piacevole, che può essere apprezzato fin dal primo giorno di rilascio sul mercato”. La degustazione si è concentrata in primis sul Nizza 2022, un’annata sorprendentemente equilibrata a fronte di un anno molto caldo e siccitoso che ha messo a dura prova i viticoltori. “La vendemmia 2022 è la prova tangibile della straordinaria capacità del Barbera di adattarsi a condizioni climatiche sfidanti” ha evidenziato il presidente dell’Associazione Produttori del Nizza, Stefano Chiarlo, sottolineando che “il Nizza 2022 unisce nel calice opulenza ed equilibrio, senza mai eccedere in potenza, merito di un attento lavoro in vigna e in cantina”. Anche il Nizza Riserva 2021 “ha riscosso notevole interesse e apprezzamento, confermandosi anche nella versione Riserva una delle annate migliori mai prodotte”.


“Crediamo fermamente che la qualità non sia mai il frutto di un lavoro solitario ma nasca dal confronto e dalla condivisione” ha sottolineato Chiarlo, rimarcando che “ogni anno, con la nostra degustazione alla cieca, ci mettiamo in gioco senza pregiudizi, consapevoli che solo attraverso un dialogo aperto possiamo crescere, non solo come produttori ma come comunità. Questo percorso – ha concluso – ci permette di affinare sempre di più la nostra identità e costruire il futuro del Nizza Docg, con impegno, consapevolezza e uno sguardo sempre rivolto al futuro”. Il Nizza Docg è prodotto in un’area di 18 Comuni nel cuore del Monferrato e l’Associazione che lo rappresenta conta 92 membri.