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Lega Filo d’Oro inaugura Centro Nazionale alla presenza di Mattarella

Lega Filo d’Oro inaugura Centro Nazionale alla presenza di Mattarella


Lega Filo d’Oro inaugura Centro Nazionale alla presenza di Mattarella – askanews.it



Lega Filo d’Oro inaugura Centro Nazionale alla presenza di Mattarella – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – È stato inaugurato questa mattina, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Centro Nazionale della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus, a Osimo (An), un polo di alta specializzazione in Italia per la diagnosi, l’assistenza, l’educazione e la riabilitazione delle persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, progettato grazie all’esperienza e alle competenze maturate dall’Ente in quasi 60 anni di attività. Dopo il simbolico taglio del nastro, eseguito dai ragazzi della Fondazione negli spazi esterni della struttura – dove a dare il benvenuto è stato Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro, insieme ad alcune Autorità locali – il Presidente Mattarella ha effettuato una visita all’interno del Centro Nazionale, per conoscere da vicino la realtà della Fondazione e i suoi protagonisti, a partire dagli utenti e dai professionisti che li accompagnano quotidianamente, con passione, nell’affrontare la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio. L’evento inaugurale, che ha avuto come cerimoniere d’eccezione lo storico testimonial Neri Marcorè, è proseguito all’interno della Sala Polifunzionale del Centro, dove il Capo dello Stato, dopo l’intervento del Presidente della Fondazione Bartoli, ha potuto ascoltare le toccanti testimonianze di Daniele Orlandini, Presidente del Comitato dei familiari, di Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle persone sordocieche, della fisioterapista Francesca Graziosi e della volontaria Dayana Galassi. Uno spaccato autentico, che ha permesso di far conoscere meglio le istanze di chi non vede e non sente e delle loro famiglie e la significativa dedizione di chi sostiene la loro causa. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Vicepresidente della Camera On. Giorgio Mulè, il Ministro per la disabilità On. Alessandra Locatelli, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, l’Arcivescovo di Ancona-Osimo Mons. Angelo Spina, il Prefetto di Ancona Darco Pellos, il Sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. “La data odierna rappresenta una giornata storica per la Lega del Filo d’Oro, che attraverso il completamento del Centro Nazionale corona un sogno, iniziato tanti anni fa. Se abbiamo, infatti, potuto raggiungere questo importante traguardo, lo dobbiamo alla straordinaria tenacia di una donna sordocieca, Sabina Santilli, che nel 1964 decise di dare vita, insieme al giovane sacerdote di Osimo don Dino Marabini e ad un gruppo di persone di buona volontà, ad un’Organizzazione che potesse unire con il resto del mondo persone che non potevano vederlo né sentirlo – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus – con determinazione quel sogno è diventato realtà e voglio ringraziare sentitamente il Presidente della Repubblica per aver scelto di celebrarlo insieme a noi, in questa occasione speciale, incoraggiandoci nella nostra opera, volta a migliorare le vite delle persone sordocieche e con gravi disabilità. Un ringraziamento particolare va, inoltre, a tutto il personale della Lega del Filo d’Oro, ai suoi volontari, alle famiglie e a tutti i suoi sostenitori privati, ma anche, fortemente, a tutte le Istituzioni locali e nazionali, che in questi anni ci sono state vicine”.

La struttura, realizzata in due lotti, è costituita da 9 edifici, 37 tra ambulatori medici e laboratori per l’attività occupazionale, 40 aule didattiche, foresterie per i familiari, 4 palestre per la fisioterapia e 2 piscine per l’idroterapia. È inoltre un punto di riferimento per la formazione di personale altamente specializzato e per l’attività di ricerca scientifica in ambito riabilitativo e sociale. Una risposta concreta nata dalla mappatura dei bisogni specifici di chi non vede e non sente, con l’obiettivo di offrire loro maggiori servizi – garantendo sempre un alto standard qualitativo – all’interno di un ambiente sicuro e stimolante creato su misura, in cui poter sviluppare le proprie abilità residue e raggiungere il pieno potenziale e la maggiore autonomia possibile.

Innovazione, Angi: i giovani innovatori a sostegno Made in Italy

Innovazione, Angi: i giovani innovatori a sostegno Made in Italy



Innovazione, Angi: i giovani innovatori a sostegno Made in Italy – askanews.it



Innovazione, Angi: i giovani innovatori a sostegno Made in Italy – askanews.it



















Roma, 30 mar. (askanews) – “L’innovazione e la trasformazione digitale sono due assi portanti per lo sviluppo delle imprese e la valorizzazione del Made in Italy. Siamo lieti oggi di aver potuto evidenziare, attraverso le testimonianze di alcune delle più importanti ed autorevoli corporate italiane, la visione in termini di crescita e di investimenti che si stanno portando avanti nei cluster strategici del nostro ecosistema paese, sottolineando i punti di forza e specificando le azioni migliorative per quelli che saranno i pilastri del nostro manifesto per il Made in Italy”. Così il Presidente dell’Angi, Gabriele Ferrieri, nel corso della manifestazione “Innovation Made in Italy Conference”, che si è tenuta a Palazzo Piacentini presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e promossa dall’Angi, Associazione Nazionale Giovani Innovatori punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia, alla presenza del ministro Adolfo Urso. “Un percorso, pertanto, che partirà da una sinergia tra le istituzioni e gli stakeholder del mondo delle imprese con al centro i giovani innovatori e che vedrà protagoniste le eccellenze del nostro Paese. Un ringraziamento particolare al Ministro Urso e alle istituzioni europee con i quali porteremo avanti il nostro percorso mettendo al centro l’innovazione e le future generazioni a sostegno dell’Italia e del comparto imprese”. “Come Governo – ha detto Urso – abbiamo da subito portato avanti azioni che mirano a supportare al meglio la nostra economia e l’occupazione anche e soprattutto per le nuove generazioni, che sono la vera molla del nostro Paese. Il nostro obiettivo è permettere ai giovani laureati di restare nel nostro Paese rendendoli professionalmente competitivi”. Nel corso dei lavori sono intervenuti in rappresentanza delle istituzioni e delle agenzie governative anche Carlo Corazza Direttore del Parlamento Europeo in Italia, Massimo Pronio Responsabile Comunicazione Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Luca Giuseppe Rigoni Responsabile delle Relazioni Istituzionali – Dipartimento per la trasformazione digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Valeria De Flaviis Head of Innovation Lab & Digital Transformation CDP – Cassa Depositi e Prestiti, Alessandro Coppola Direttore Innovazione e Sviluppo Agenzia ENEA – Ministero dell’Ambiente. La manifestazione è stata occasione anche per presentare i dati dell’Osservatorio sul Made in Italy condotto da ANGI Ricerche in collaborazione con LAB21.01. I prodotti italiani nel mondo sono apprezzati e valorizzati quasi in maniera plebiscitaria a prescindere dal paese in cui vengono esportati, ma come giudicano gli italiani i prodotti “Made in Italy”. Otto italiani su 10 (79,8%) nel momento dell’acquisto di un prodotto ritengono importante che sia targato “Made in Italy” percentuale di gradimento che arriva a toccare quota 85,9% per coloro che ritengono che sia molto o abbastanza importante che il prodotto acquistato abbia il bollino “fatto in Italia” – spiega il professor Roberto Baldassari Direttore Generale LAB21.01 e Direttore del Comitato Scientifico Angi – infatti non solo gli stranieri ma anche gli italiani cercano e apprezzano i maniera distintiva il tricolore come garanzia di qualità ed eccellenza. I principali settori del Made in Italy pongono al primo posto l’abbigliamento (38,2%), seguito dal settore alimentare (29,7%), dall’arredamento (19,7%) e dall’automazione (12,4%). Attenzione però, come spesso accade, le eccellenze vengono imitate e contraffatte: solo il comparto agroalimentare ha generato nel 2022 per coldiretti volumi pari a 120.000 miliardi di euro. Cosa fare dunque per arginare la contraffazione? Gli italiani anche qui hanno le idee chiare, al primo posto c’è il controllo da parte delle autorità preposte (32,4%), l’autenticazione dei prodotti (27,8%), gli accordi tra gli stati (21,2%) e la tracciabilità sicura (18,6%). Per favorire il Made in Italy al primo posto il sostegno economico – fiscale alle imprese italiani con il 35,8% delle preferenze, al secondo posto con il 34,7% troviamo le iniziative promozionali per le imprese e in terza posizione il supporto alle imprese con analisi dei mercati esteri.

A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile

A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile


A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it



A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – E’ la cantina toscana Ruffino ad aggiudicarsi la nona edizione del Premio Gavi “La buona Italia 2023”, organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi. Ruffino ha ottenuto il riconoscimento “per la capacità di comunicare in modo chiaro e con la giusta enfasi, la tutela ambientale, il consumo responsabile, le iniziative di ‘giving back’, la responsabilità e il welfare aziendale, e la lotta contro la disparità di genere”. L’azienda sottoscrive “un patto di credibilità con il consumatore, rinnovato ogni giorno, attraverso il contenuti web e social”.

Il premio è stato consegnato questa mattina in un hotel del centro di Milano, dal presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio, al presidente e ad di Ruffino, Sandro Sartor, che ha affermato, tra l’altro, “è bello vedere che è stata colta l’essenza del nostro impegno così come la sua concretezza e la trasversalità”. Le menzioni speciali sono andate a Gruppo Mezzacorona, a La Cantina Pizzolato e all’Azienda agricola Ricci Curbastro “per la particolare attenzione con la quale hanno comunicato i propri progetti di sostenibilità e responsabilità sociale in ambito vinicolo”.

Studenti bresciani ai primi posti in concorso su valori Alpini

Studenti bresciani ai primi posti in concorso su valori Alpini


Studenti bresciani ai primi posti in concorso su valori Alpini – askanews.it



Studenti bresciani ai primi posti in concorso su valori Alpini – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – L’Istituto Comprensivo “Luigi Einaudi” di Sale Marasino (BS) e l’Istituto Comprensivo di Concesio (BS): sono le scuole vincitrici del concorso istituito dal Consiglio regionale della Lombardia con legge regionale 19/2020 sulla “Riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini”. I premi sono stati consegnati questa mattina nell’Auditorium Gaber del Pirellone dal presidente del Consiglio regionale Federico Romani, dal vicepresidente dell’Associazione Nazionale Alpini – Ana Lino Rizzi e dai consiglieri regionali Giovanni Malanchini e Floriano Massardi.

“Attraverso i lavori delle ragazze e dei ragazzi lombardi, vogliamo dedicare un pensiero speciale agli Alpini che hanno scelto di servire il proprio Paese mettendo in campo energie, competenze, passione e determinazione – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Federico Romani -. Gli Alpini sono un esempio di coraggio, dedizione e spirito di sacrificio che va al di là del loro ruolo istituzionale. Sono i primi ad intervenire in caso di emergenze naturali o calamità, prestano assistenza a persone in difficoltà e svolgono attività di volontariato per il bene delle loro comunità. Sempre con il cuore e il sorriso”. “Lo abbiamo visto durante l’emergenza sanitaria, ma lo vediamo ogni giorno. La storia degli Alpini è molto più di una semplice pagina di cronaca. Essi hanno saputo distinguersi per la loro capacità di adattarsi alle situazioni più difficili e avverse, dimostrando sempre un grande senso di responsabilità e di rispetto per gli altri. I valori degli Alpini sono un patrimonio culturale e morale di inestimabile valore per la nostra società e sono particolarmente importanti per i giovani, che hanno bisogno di punti di riferimento solidi e autentici” ha proseguito.

L’Istituto Comprensivo “Luigi Einaudi” di Sale Marasino (BS) ha vinto il primo premio di gruppo con il video “Un passo dopo l’altro. Fotogrammi della campagna di Russia” che racconta, come dice la motivazione, “con esattezza storica e forza emotiva il sacrificio degli Alpini nella campagna di Russia”. Il premio è stato assegnato alla classe 3 D composta da: Gabriel Bazzana, Morgan Bazzana, Lucia Cristini, Gabriel Diouf, Roberto Favore, Vanessa Folgoni, Beatrice Ghitti, Marta Giudici, Malak Guelal, Francesca Guerini, Martina Guerini, Amal Hadari, Sebastian Lamera, Rosita Leva, Cris Martinotti, Aurora Omodei, Giada Ruffo, Lovedeep Singh, Nicolò Teta, Fabio Zanotti e Martina Zatti. Il primo premio individuale è andato, invece, a Pietro Mainardi dell’Istituto Comprensivo di Concesio (BS) per “Il sogno della montagna” che costruisce “tra realismo e sogno il racconto della vita di un giovane alpino dopo la disfatta di Caporetto”. Il secondo classificato di gruppo è stato il gruppo del Consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto “Mario Borsa” di Somaglia (LO) con il video “Noi, per un giorno Alpini”: tre storie di Alpini capaci di trasmettere “stati d’animo e sentimenti dei militari e dei loro famigliari”. Per questo lavoro sono stati premiati: Denis Coanda, Mattia Grana, Anna Massimini, Rahf Hzaa, Mohamed Kandil e Riccardo Orsi.

In Lombardia dal 2 aprile 29 itinerari a bordo di treni storici

In Lombardia dal 2 aprile 29 itinerari a bordo di treni storici



In Lombardia dal 2 aprile 29 itinerari a bordo di treni storici – askanews.it



In Lombardia dal 2 aprile 29 itinerari a bordo di treni storici – askanews.it



















Milano, 30 mar. (askanews) – Domenica prossima, 2 aprile, riparte la stagione dei treni storici in Lombardia con 29 itinerari tutti con partenza da Milano. La novità principale è rappresentata dai viaggi verso Bergamo e Brescia, città Capitali della Cultura 2023, e Cremona e Mantova dove, rispettivamente il 30 aprile ed il 21 maggio, sarà utilizzato per la prima volta l’ETR 252 Arlecchino. Nuovo anche l’itinerario verso Chiavenna, lungo le sponde del Lago di Como e la Val Chiavenna.

“Un’iniziativa importante – ha commentato in una nota l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente – che permette di scoprire angoli e borghi della Lombardia in maniera inedita, a bordo di treni storici dal grande fascino. Sono tante le perle che ci riserva la nostra regione: paesi, scorci naturali, laghi e città che tra modernità e tradizione meritano di essere scoperti. Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione Fs, il viaggio diventa un’esperienza unica”. Si tratt, ha aggiunto, di “un avvincente e stimolante salto nel passato, un momento di stacco dalla quotidianità per immergersi totalmente in epoche dal sapore antico e attrattivo. L’iniziativa, che mira a valorizzare percorsi e progetti legati alla mobilità sostenibile, ha un grande impatto sul settore turistico, come dimostrato dal successo degli anni scorsi. Sono sicuro che con l’implementazione dei nuovi itinerari il servizio sarà ancora più apprezzato e amato sia dai lombardi sia dai turisti”.

Gli itinerari degli anni passati sono confermati come pure l’utilizzo di locomotive a vapore ed elettriche al traino di antiche vetture centoporte degli anni Trenta: il Lario Express: da Milano e Monza per Como-Lecco con nuovo servizio di navigazione, in coincidenza con il treno, su piroscafo storico ‘Concordia’, gestito dalla società di Navigazione Laghi; Sebino Express: da Milano e Bergamo al lago d’Iseo; Besanino Express: da Milano per Besana, Molteno e Lecco; Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore, con la possibilità di includere la crociera nel bacino Borromeo con il piroscafo storico a vapore ‘Piemonte’ diretto a Isola Superiore e all’Isola Bella. Lomellina Express da Milano a Mortara. È prevista la possibilità di traportare gratuitamente la propria bici negli antichi bagagliai attrezzati. “Quest’anno – ha commentato il direttore generale della Fondazione delle Ferrovie dello Stato, Luigi Cantamessa – d’accordo con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lombardia, abbiamo introdotto nuovi affascinanti itinerari in treno storico che, oltre ai laghi, puntano a valorizzare anche le capitali della Cultura nel 2023 e anche Cremona e Mantova che ospitano importanti manifestazioni culturali. Per alcune di queste circolazioni, metteremo a disposizione l’ETR252 ‘Arlecchino’ simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni Sessanta del secolo scorso”.

Tajani: non c’è alcuna frizione con l’ Ue, ora ci si confronta sul Pnrr

Tajani: non c’è alcuna frizione con l’ Ue, ora ci si confronta sul Pnrr


Tajani: non c’è alcuna frizione con l’ Ue, ora ci si confronta sul Pnrr – askanews.it



Tajani: non c’è alcuna frizione con l’ Ue, ora ci si confronta sul Pnrr – askanews.it



















Roma, 30 mar. (askanews) – “Non c’è alcuna frizione con l’Europa. Siamo parte dell’Ue, ora ci si confronta sul Pnrr, serviva flessibilità, ci sono un mare di progetti approvati dalla Commissione, presentati dal governo precedente e ora ci sono delle riserve. Il ministro Fitto farà un buon lavoro e troverà le giuste soluzioni siamo andando nella giusta direzione. Stiamo lavorando per tutelare in ambito europeo i nostri interessi”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“L’Europa ha bisogno dell’Italia che è un Paese fondatore, è giusto che si ascoltino le nostre posizioni e ci si confronti. Se ci sono delle norme che non vanno bene per la nostra economia lo diciamo con spirito costruttivo. Vogliamo essere protagonisti ma con rispetto e determinazione. E’ giusto far valere posizioni differenti”.

Imprese, Engineering diventa partner di Open-es

Imprese, Engineering diventa partner di Open-es


Imprese, Engineering diventa partner di Open-es – askanews.it



Imprese, Engineering diventa partner di Open-es – askanews.it



















Roma, 30 mar. (askanews) – Engineering, leader nella digitalizzazione dei processi di aziende e PA e impegnata nel sostenere una Digital Transformation fortemente legata ai valori di sostenibilità, diventa Partner di Open-es, l’iniziativa lanciata da Eni all’inizio del 2021, che ad oggi vede la partecipazione di oltre 10.900 aziende di 86 Paesi nel mondo e di 66 settori industriali, uniti dall’impegno di promuovere la sostenibilità lungo le filiere delle diverse industry. È quanto si legge in un comunicato stampa dell’azienda.

Maximo Ibarra, CEO di Engineering, ha commentato: “Siamo convinti che l’integrazione della sostenibilità nei modelli di business e un’attenta gestione delle performance ambientali generino un maggiore impatto se applicati in modo esteso e in ottica di filiera lungo tutta la catena del valore. Per questo Engineering aderisce a Open-es, affiancandosi ad altre importanti aziende in Italia e nel mondo. Engineering ha l’ambizione di diventare un ESG Champion anche attraverso lo sviluppo di un ecosistema industriale basato su innovazione e sostenibilità. Una sfida che affrontiamo con la convinzione che il digitale sia lo strumento migliore per coniugare transizione energetica e crescita economica nel segno della salvaguardia del pianeta, dei cittadini e delle comunità”. Come Partner, Engineering compie un ulteriore passo in avanti nell’incremento del proprio rating ESG, grazie anche alla collaborazione con i propri stakeholder.

Il Gruppo estenderà infatti a tutti i fornitori della sua catena di produzione l’accesso alla piattaforma Open-es, consentendogli la misurazione, la condivisione, il miglioramento e la valorizzazione del profilo di sostenibilità: in questo modo amplierà il proprio perimetro di monitoraggio della carbon footprint, migliorando contestualmente le proprie performance ESG. Attraverso le sue competenze tecnologiche, la sua profonda conoscenza della filiera energetica, così come di tutti i settori produttivi, e grazie alla sua expertise in materia di sostenibilità, Engineering potrà inoltre mettere a fattor comune esperienze, best practice, competenze e soluzioni, per contribuire a realizzare un ecosistema inclusivo e collaborativo di imprese accomunate dall’impegno di misurarsi in un percorso di crescita e sviluppo sostenibili.

Consorzio Parmigiano: in Colombia stop al “Parmesano snack” di Alpina

Consorzio Parmigiano: in Colombia stop al “Parmesano snack” di Alpina


Consorzio Parmigiano: in Colombia stop al “Parmesano snack” di Alpina – askanews.it



Consorzio Parmigiano: in Colombia stop al “Parmesano snack” di Alpina – askanews.it



















Milano, 30 mar. (askanews) – Mentre è ancora calda la polemica sul Parmigiano Reggiano e la sua produzione all’estero, arriva una decisione dalla Colombia a favore della tutela della Dop italiana nel paese latino-americano. Grazie, infatti, all’opposizione formale del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, incaricato della tutela della Dop in tutto il mondo, è stato fermato il sesto tentativo del gruppo colombiano Alpina di registrare il marchio “Parmesano” in Colombia.

La Sovrintendenza all’industria e al commercio ha emesso un provvedimento per la tutela delle Indicazioni geografiche nel paese latino-americano, negando la registrazione del marchio misto “Alpina Parmesano snack” sulla base della Denominazione d’origine protetta. Questa decisione riconferma dunque l’importanza dell’accordo di libero scambio concluso dall’Unione Europea con Colombia, Perù ed Ecuador, che ha consentito di riconoscere la protezione della Dop Parmigiano Reggiano nei paesi andini. La Sovrintendenza, confermando così la decisione emessa in prima istanza, ha infatti ritenuto che la protezione delle Denominazioni d’origine sia sufficientemente ampia da far sì che l’impedimento alla registrazione non si limiti alla semplice riproduzione letterale del loro nome, ma anche a qualsiasi tipo di imitazione, anche solo evocativa. Pertanto, ha stabilito che il marchio richiesto, rivendicato per latte, prodotti lattiero caseari e specialmente snack a base di formaggio, includendo la parola “Parmesano”, fosse evocativo della Dop Parmigiano Reggiano e quindi non registrabile. In risposta alle argomentazioni di Alpina, la Sovrintendenza ha sottolineato che il termine “Parmesano” non può essere considerato di uso comune nel commercio per identificare qualsiasi tipo di formaggio, poiché l’articolo 220 della Decisione Andina 486 del 2000, ovvero la normativa applicabile in Colombia e nella Comunità Andina in materia di proprietà intellettuale, stabilisce che le Denominazioni d’origine non sono considerate comuni o generiche finché la loro protezione sussiste nel Paese d’origine.

Inoltre, la Sovrintendenza ha ritenuto che il marchio richiesto fosse potenzialmente ingannevole poiché, a causa del prestigio e della fama del Parmigiano Reggiano nel mercato alimentare, l’inserimento della parola “Parmesano” potrebbe indurre in errore i consumatori sull’origine e sulle caratteristiche del prodotto di Alpina. Nel 2008, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che solo il formaggio Parmigiano Reggiano Dop può essere venduto con la denominazione Parmesan all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, la normativa che protegge il nome Parmigiano Reggiano all’interno dell’UE non vale in tutti i Paesi del mondo, aprendo la porta a usi non corretti del nome per formaggi prodotti negli Stati Uniti e in altri Paesi. Il Consorzio stima che il giro d’affari del falso Parmesan fuori dall’Unione europea sia di 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia oltre 3 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato.

“Dopo la vittoria ottenuta a marzo 2022 in Ecuador, prosegue la lotta globale del Consorzio contro l’uso illegittimo del termine Parmesan – ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – La decisione della Sovrintendenza all’Industria e al Commercio rappresenta una vittoria importante per il sistema delle Indicazioni geografiche nel continente americano, poiché viene ribadita l’importanza fondamentale del legame tra prodotto, territorio e Denominazione di origine. Questa decisione è un’ulteriore pietra miliare su cui costruire una strategia più ampia a livello globale, che andrà a beneficio non solo della Dop Parmigiano Reggiano, ma di tutte le Indicazioni Geografiche”.

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine


Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it



Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Il 29 marzo ha fatto tappa a Milano il tour organizzato dall’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti per festeggiare i primi 20 anni di attività e raccontare questo splendido territorio del Chianti Classico.

“Dopo il debutto a Roma, abbiamo scelto Milano per raccontarci, una piazza importantissima per noi, non solo dal punto di vista mediatico, ma anche e soprattutto commerciale” ha spiegato il presidente dell’Associazione, Enrico Pozzesi, che ieri a DADA in Taverna, nel centro del capoluogo lombardo, ha accompagnato Armando Castagno, autore del libro “Castellina in Chianti-Territorio, vino, persone”, nel racconto del volto più inedito, affascinante e curioso di questo piccolo comune che concentra rinomate realtà vitivinicole. Dopo la presentazione del libro, 37 produttori di Castellina in Chianti hanno servito in degustazione i loro Chianti Classico ai numerosi giornalisti e operatori di settore che hanno partecipato all’evento, la cui prossima tappa sarà a Firenze.

Castellina in Chianti occupa una superficie di poco meno di 10mila ettari, a cavallo tra la Val d’Elsa, la Val di Pesa e la Valle del fiume Arbia. Grazie ai suoi 1.682 ettari coltivati a vigneto, è il Comune con più superficie vitata di tutto il Chianti Classico. Circa il 70% dei vigneti è a conduzione biologica o in conversione, una percentuale in progressiva crescita: delle 39 aziende che fanno parte dell’Associazione, infatti, ben 36 sono già certificate bio o in regime di conversione. L’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti è nata nel 2003 per valorizzare e tutelare i produttori locali.

Pablo Picasso: l’uomo e l’artista raccontato su arte.tv

Pablo Picasso: l’uomo e l’artista raccontato su arte.tv


Pablo Picasso: l’uomo e l’artista raccontato su arte.tv – askanews.it



Pablo Picasso: l’uomo e l’artista raccontato su arte.tv – askanews.it




















Roma, 30 mar. (askanews) – L’8 aprile 1973, nel piccolo comune francese di Mougins, moriva Pablo Picasso. Nato a Malaga nel 1881, a 23 anni l’artista si trasferì a Parigi per dedicarsi totalmente all’arte e rincorrere un sogno che si realizzò nel 1907, quando il dipinto Les demoiselles d’Avignon, oggi considerata l’opera fondatrice della rivoluzione cubista, sconvolse per sempre la storia della pittura e aprì per lui le porte delle principali gallerie del mondo, da Berlino a New York. In un Novecento segnato da guerre, i suoi pennelli diedero vita a opere come Guernica e Ritratto di Dora Maar e consacrarono il suo ingresso nell’Olimpo della pittura europea e internazionale, rendendolo uno degli artisti più importanti della sua generazione.

A cinquant’anni dalla sua scomparsa, la piattaforma streaming europea arte.tv presenta una selezione di documentari e spettacoli che raccontano Pablo Picasso e la sua eredità artistica e concettuale, dalle contraddizioni tra la figura pubblica del pittore e quella privata dell’uomo fino ai racconti di artisti di fama internazionale, passando per la sua influenza nel mondo della musica e della danza. Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app della piattaforma disponibili per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili. Picasso visto da… In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso, ARTE ha coinvolto alcuni dei più importanti artisti internazionali chiedendo di condividere la loro percezione sul lascito collettivo e individuale del leggendario autore di Guernica. I loro racconti sono stati raccolti in Picasso visto da…, una collezione di 14 episodi nei quali, in pochi minuti, figure come la performing-artist serba Marina Abramovic, il violinista britannico Daniel Hope e l’artista americano icona del neo-pop Jeff Koons condividono il loro punto di vista sul pittore spagnolo.

Picasso senza Leggenda Coinvolto nella Guerra Civile Spagnola, minacciato dagli occupanti nazisti, glorificato alla Liberazione, protagonista durante la Guerra Fredda: l’aura di cui gode Picasso è davvero in sintonia con la realtà? Senza negare il suo genio, in Picasso senza Leggenda la regista Manuelle Blanc mette in discussione la figura eroica dell’artista e la analizza attraverso il setaccio della realtà, dei fatti storici e delle azioni concrete per la Resistenza. Arricchito da documenti di archivio e approfondimenti degli esperti, il documentario mette in luce le debolezze, le contraddizioni e le ambiguità dell’uomo che rimane, a mezzo secolo dalla sua morte, un’icona indiscussa dell’arte moderna. Picasso Dance Mentre intorno all’opera di Picasso tutto sembra già detto e già visto, la danza appare come un linguaggio inesplorato per raccontare il maestro del cubismo e il suo modo di vedere la realtà. La serie di spettacoli Picasso Dance esplora le numerose sfaccettature del pittore e le correlazioni tra l’artista e il movimento, concetto espresso spesso anche nei suoi dipinti. Sotto lo sguardo inventivo dei registi Valérie Müller e Thibaut Charlut, otto coreografi si liberano del palcoscenico e portano l’opera in giro per il mondo e nelle location più insolite: dalle catacombe parigine al palazzo di cristallo di Madrid, passando per il Senegal, dove la coreografa Nora Chipaumire mette in scena per la prima volta le Demoiselles d’Avignon.

“Le damigelle di Avignone” di Picasso – ARTJACKING! Per le sue opere, Picasso si è ispirato a tutto ciò che lo circondava: bordelli, maschere africane, cibo e corpi umani. Tutto ciò ritorna anche ne Les demoiselles d’Avignon, considerato da molti il magnum opus del maestro spagnolo del cubismo. Cosa ne hanno tratto le successive generazioni di artisti? Lee Krasner ha intensificato il dinamismo, Robert Colescott ha messo in dubbio i prestiti africani e Patrick Caulfield ha deciso di emancipare le donne nel dipinto. A raccontare i risultati di queste rivisitazioni è l’episodio “Le damigelle di Avignone” – Picasso della serie ARTJACKING!.