Tajani: circa 200 italiani stanno rientrando da Israele con 2 voli militariRoma, 10 ott. (askanews) – “Circa 200 italiani stanno rientrando da Israele su due aerei militari. I voli attivati su richiesta della Farnesina e coordinati con la Difesa arriveranno a Pratica di Mare. Orgoglioso del gioco di squadra che ha coinvolto l’Ambasciata d’Italia in Israele, il Consolato a Gerusalemme, l’Unità di crisi e i militari”. Lo ha scritto oggi su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Due ulteriori voli militari sono in programma per oggi allo scopo di consentire agli italiani ancora presenti in Israele di far rientro nel nostro Paese. Il Ministero degli Esteri ha avviato sin dal primo momento un attento monitoraggio della situazione in Israele e nei Territori Palestinesi e ha immediatamente attivato una rete di contatto con i connazionali presenti nel Paese, in stretto raccordo con l`Ambasciata a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme. L`incertezza sulla programmazione dei voli commerciali, unita alle sempre più frequenti cancellazioni delle ultime ore, ha reso necessario pianificare soluzioni alternative, sia sul canale commerciale sia su quello militare. Nella giornata di oggi e di domani, 11 ottobre, sono stati quindi organizzati 4 voli, due attraverso il vettore commerciale NEOS, a tariffe calmierate, e, non appena si è concretizzata la possibilità, anche due voli coordinati dall`Unita` di Crisi della Farnesina in collaborazione con il Ministero della Difesa. Questi voli permetteranno di far rientrare numerosi gruppi di connazionali in difficoltà; tra cui anche molti pellegrini, che non avevano alternative di rientro. L`Unità di Crisi, in coordinamento con l`Ambasciata a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme (presenti anche con un desk appositamente organizzato presso l`aeroporto Ben Gurion) restano pienamente operativi.
Israele ammassa le truppe al confine con il Libano: “Situazione instabile”Roma, 10 ott. (askanews) – Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno ampliato la loro presenza lungo il confine con il Libano, ammassando decine di migliaia di truppe aggiuntive, secondo il portavoce dell’IDF, Jonathan Conricus.
“La situazione” al confine con il Libano “è instabile”, ha spiegato il portavoce. “Siamo vigili. Abbiamo aggiunto decine di migliaia di truppe aggiuntive lungo il confine – riservisti e unità regolari – in previsione di un attacco di Hezbollah”, ha detto Conricus alla CNN. “Li abbiamo esortati con forza a pensarci due volte prima di intraprendere un attacco del genere contro Israele”, ha sottolineato ancora l’ufficiale dello Stato ebraico. “Finora nelle ultime ore la situazione è stata tranquilla. Speriamo che rimanga così”.
Sono oltre 900 gli israeliani uccisi da Hamas. Oltre 700 i morti a GazaRoma, 10 ott. (askanews) – Sono più di 900 gli israeliani uccisi e 2.600 quelli feriti nelle ultime 67 ore dopo l’attacco di Hamas nel Sud del Paese. È il bilancio provvisorio pubblicato dall’esercito israeliano. Secondo la stessa fonte i razzi sparati dai miliziani palestinesi dalla Striscia di Gaza sono stati finora 4.500. Il ministero palestinese della Sanità ha affermato che il bilancio delle vittime dei raid aerei israeliani ha raggiunto le 704 persone. A seguito degli attacchi sono rimasti feriti altri 4.000 palestinesi. Oltre 137.000 persone sono sfollate a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera.
Meloni-Biden-Macron-Scholz-Sunak: l’Iran non estenda il conflitto. Hamas non offre nulla ai palestinesiMilano, 10 ott. (askanews) – “I nostri Paesi sostengono Israele nei suoi sforzi per difendere se stesso e il suo popolo da queste atrocità. Chiediamo inoltre ad altri gruppi estremisti, o a qualsiasi Stato che possa cercare di trarre vantaggio dalla situazione, in particolare all’Iran, di non cercare di sfruttare questa situazione per altri scopi, né di estendere il conflitto oltre Gaza”. È quanto si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dopo la riunione telefonica di stasera tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dedicata alla crisi che si è aperta dopo l’attacco di Hamas ai danni dello Stato di Israele.
“Nei giorni scorsi i terroristi di Hamas hanno massacrato famiglie nelle loro case, oltre 200 giovani che partecipavano ad un festival musicale, e rapito donne anziane, bambini e intere famiglie, che ora sono tenuti in ostaggio, sotto lo sguardo inorridito di tutto il mondo” hanno sottolineato. “Nei prossimi giorni rimarremo uniti e coordinati, come alleati e amici dello Stato di Israele, per garantire che Israele sia in grado di difendersi e di creare le condizioni per un Medio Oriente pacifico e integrato” hanno continuato i leader occidentali. “Riconosciamo tutti le legittime aspirazioni del popolo palestinese e sosteniamo pari misure di giustizia e libertà per israeliani e palestinesi. Ma non commettiamo errori: Hamas non rappresenta queste aspirazioni e non offre nulla al popolo “Affermiamo chiaramente che le azioni di Hamas non hanno alcuna giustificazione, alcuna legittimità e devono essere universalmente condannate. Niente, mai, giustifica il terrorismo” hanno aggiunto i leader occidentali.
M.O.,leader Hamas: pronti a guerra lunga, sorpresi da nostra avanzataRoma, 10 ott. (askanews) – Hamas è pronto a combattere una lunga guerra con Israele e utilizzerà gli ostaggi tenuti a Gaza per garantire il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all’estero. Lo ha detto in un’intervista alla Associated Press, riportata dal quotidiano britannico The Guardian, Ali Barakeh, uno dei leader dell’organizzazione in esilio a Beirut, aggiungendo di essere sorpreso dal successo sul terreno dell’operazione.
“Ci siamo preparati bene per questa guerra e per affrontare tutti gli scenari, anche lo scenario di una lunga guerra”, ha detto, aggiungendo che Hamas utilizzerà gli ostaggi per garantire il rilascio delle persone detenute nelle carceri israeliane e persino di alcuni palestinesi imprigionati negl Stati Uniti. Barakeh ha detto che solo un piccolo numero di alti comandanti all’interno di Gaza era a conoscenza del piano di incursione in Israele e che anche i più stretti alleati del gruppo non erano stati informati in anticipo. Barakeh ha negato che funzionari della sicurezza iraniani abbiano contribuito a pianificare l’attacco, ma ha aggiunto che alleati come l’Iran e gli Hezbollah libanesi “si uniranno alla battaglia se Gaza sarà sottoposta ad una guerra di annientamento”.
Ha detto che anche Hamas è rimasto sorpreso dalla portata dell’operazione, affermando che si aspettava che Israele prevenisse o limitasse l’attacco. “Siamo rimasti sorpresi da questo grande crollo”, ha detto Barakeh. “Stavamo progettando di di prendere prigionieri per scambiarli. Questo esercito è una tigre di carta”. Bea
Tajani: dispersi due cittadini italiani che erano in un kibbutzRoma, 9 ott. (askanews) – Due cittadini italiani con doppio passaporto italiano e israeliano, padre e figlio, che si trovavano nel kibbutz di Be’eri risultano al momento irrintracciabili: lo ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Tg1.
“Non sono rintracciabili e non rispondono all’appello ci auguriamo che non siano stati presi prigionieri nella Striscia di Gaza, ma al momento non abbiamo notizie. Insieme alle autorità israeliane, stiamo cercando di scoprire dove siano e che cosa sia successo loro” ha concluso il Ministro, precisando che vi sono “circa mille ragazzi con doppio passaporto, che svolgono il servizio di leva nell’esercito israeliano”. Il kibbutz Be’eri è stato devastato dall’assalto di Hamas. Circa 100 corpi sono stati rimossi dopo l’attacco, secondo quanto hanno riferito i media ebraici, citando il gruppo di ricerca e salvataggio Zaka. Secondo le notizie che circolano sui media israeliani, il numero delle vittime uccise nel kibbutz, che ospita circa 1.000 residenti, sarebbe ancora più alto. Un residente aveva precedentemente detto a Kan che la comunità era stata completamente distrutta dall’assalto di Hamas.
Aggressione a Le Foche, poliziotto-eroe: mi ha ringraziatoRoma, 9 ott. (askanews) – “Ci siamo sentiti ieri pomeriggio, mi ha ringraziato telefonicamente. Mi ha ringraziato, poi ci siamo detti delle cose private che sappiamo io e lui”. Queste le parole di Manuel Basile, il poliziotto che ha salvato la vita all’immunologo, Francesco Le Foche, picchiato selvaggiamente da un paziente nel suo studio di Roma, ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano.
Il poliziotto racconta quei drammatici momenti: “La scena che ho visto appena sono entrato era di questa persona che teneva per il capo il dottore e gli sbatteva la testa a terra, ho letto negli occhi di tutti il terrore… Mi trovavo libero dal servizio e transitavo in via Po – prosegue -, ho sentito delle urla, dei tonfi, sono entrato all’interno di questo androne, ho fatto qualche scalino e ho trovato una scena raccapricciante sangue, presenti impauriti che chiedevano aiuto, c’era questo energumeno che infieriva sul corpo del medico, che era totalmente incosciente, e lui continuava ad infierire sul professore. Ho pensato di non usare la violenza, ho gridato ‘cosa stai facendo, fermati’; lui per fortuna ha mollato la presa e ho chiesto le motivazioni, il perché stesse facendo questo e fargli rendere conto di quello che aveva creato. Piano piano l’ho portato fuori dallo studio, in strada. C’erano urla di terrore dei pazienti all’interno dello studio, erano sotto choc”.
Israele colpirà Hamas a Gaza anche a costo di danneggiare gli ostaggi. Hamas: uccideremo gli ostaggi se Israele bombarda i civiliRoma, 9 ott. (askanews) – Sono oltre 900 le persone uccise in Israele dall’inizio degli attacchi di Hamas. Lo riferiscono i media ebraici. Non c’è stata alcuna conferma ufficiale del bilancio delle vittime.
Israele ha deciso che i suoi attacchi contro Hamas a Gaza saranno condotti con grande forza e ampiezza, anche a costo di danneggiare gli israeliani tenuti prigionieri a Gaza. Lo ha detto ai giornalisti una fonte governativa di alto livello, secondo il Times of Israel. La fonte chiarisce che se Israele avesse informazioni precise sull’ubicazione dei prigionieri israeliani, ovviamente si asterrebbe dall’attaccare in quella specifica posizione. Ma finché non esisteranno tali informazioni, tutti gli obiettivi di Hamas saranno attaccati.
Ma le brigate al Qassam, ala militare di Hamas, hanno avvertito di avere intenzione di uccidere gli ostaggi israeliani nelle loro mani se lo Stato ebraico continuerà a bombardare degli edifici civili nella Striscia di Gaza: è quanto riporta la rete satellitare araba Al Jazeera. “A ogni incursione su dei civili innocenti senza alcun avvertimento risponderemo purtroppo giustiziando uno dei prigionieri nelle nostre mani, e saremo costretti a trasmettere questa esecuzione” ha affermato Abu Obaida, portavoce dell’organizzazione radicale palestinese.
Intanto il portavoce delle forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha detto che Israele sta completando la liberazione del sud di Israele dai miliziani di Hamas e ha informazioni su tutti gli israeliani presi in ostaggio. In una conferenza stampa, Hagari ha spiegato che le truppe stanno ancora andando di casa in casa nelle città vicine al confine di Gaza, alla ricerca di terroristi. “Non ci sono terroristi che attraversano la recinzione da Gaza a Israele”, ha detto, sottolineando che quelli che ci provano vengono colpiti dall’aviazione israeliana. “Da questa mattina ci sono stati alcuni scontri con terroristi. Nelle ultime ore non ce n’è stato nessuno”, ha aggiunto Hagari.
Hagari ha poi detto che l’esercito ha “tutti i dettagli” su tutte le persone che sono state catturate da Hamas. “Ad oggi abbiamo avvisato 30 famiglie. Una volta completata la notifica alle famiglie, il numero degli ostaggi a Gaza sarà reso pubblico”, ha affermato. Il numero di attacchi dell’aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza è cinque volte superiore a quelli effettuati contro Hezbollah nella seconda guerra del Libano del 2006, ha detto inoltre Hagari aggiungendo che in queste ore circa 60 aerei da combattimento stanno effettuando ondate di attacchi contro obiettivi di Hamas. Hagari ha anche detto che i militari hanno completato l’evacuazione delle città adiacenti al confine e che ci sono alcune famiglie che hanno scelto di restare. Per quanto riguarda l’infiltrazione armata dal Libano, Hagari ha affermato che le identità degli uomini armati sono ancora oggetto di indagine. Il portavoce di Idf ha confermato che tre miliziani che hanno oltrepassato il confine sono stati uccisi, mentre uno è riuscito a fuggire in Libano.
Parco Colosseo: tempestivo invio Iban per rimborso sfregio giugno ’23Roma, 9 ott. (askanews) – In riferimento agli articoli di stampa, relativi alla mancata comunicazione degli estremi bancari al turista che lo scorso 23 giugno aveva danneggiato una muratura in laterizio del Colosseo, il Parco archeologico del Colosseo precisa di essersi tempestivamente attivato subito dopo aver ricevuto la richiesta.
Nel merito si precisa che, dopo aver effettuato tempestivamente la propria denuncia al Comando Carabinieri Piazza Venezia, il Parco archeologico del Colosseo non ha più ricevuto alcuna comunicazione ufficiale relativamente al procedimento penale da parte dell’Autorità giudiziaria, né dagli organi di polizia delegati. Nello specifico nessuna richiesta è pervenuta dalla Polizia locale di Roma Capitale, che, secondo quanto riferito dagli organi di stampa, sarebbe stata delegata ad acquisire l’Iban dello stesso Parco. Solo in data 3 ottobre scorso, infatti, veniva recapitata per la prima volta dopo tanti mesi, una mail, peraltro non all’indirizzo ufficiale del Parco, contenente la richiesta dell’avvocato Maria Valentina Miceli di poter acquisire l’IBAN del Parco archeologico del Colosseo, al fine di consentire all’assistito di definire la sua posizione processuale attraverso il pagamento dell’importo relativo alle spese di ripristino.
Lunedì 9 ottobre il Parco archeologico del Colosseo ha provveduto a tramettere tutte le informazioni necessarie al buon esito della transazione a soli tre giorni lavorativi dalla richiesta informale. Nel merito, si evidenzia che il Parco archeologico del Colosseo, ribadendo il proprio impegno nel preservare il patrimonio culturale, ha da sempre attivato una massima e tempestiva collaborazione con l’Autorità giudiziaria e con le forze di polizia al fine di contrastare e reprimere qualsiasi atto contro il patrimonio culturale e di garantire che chi arreca danni debba rispondere in prima persona della sua condotta.
Nadef,Meloni stringe ranghi su voto Parlamento mercoledìRoma, 9 ott. (askanews) – I numeri il centrodestra li ha, sulla carta. Ma dopo l’incidente di aprile, con 26 deputati assenti (11 della Lega, 9 di Fi, 5 di Fdi e 1 di Nm) che hanno fatto andare il governo sotto per la prima volta in aula alla Camera, a sei mesi dall’insediamento e proprio sullo scostamento di bilancio, la premier Giorgia Meloni non può affidarsi al caso. E mercoledì prossimo lo scenario è lo stesso perché serve di nuovo la maggioranza assoluta sulla richiesta di scostamento del deficit di 23,5 miliardi in tre anni, di 15,7 miliardi nel 2024, che accompagna la Nota di aggiornamento al Def.
Così in quelle stesse chat dei gruppi di Fdi in cui la presidente del Consiglio aveva commentato il precedente ‘scivolone’ con un laconico “non ho parole”, già da un paio di settimane hanno cominciato ad arrivare messaggi dei capigruppo che raccomandano la massima presenza. Il monito più o meno è lo stesso: “non sono ammesse assenze o missioni”, “presenza tassativa”, “presenza obbligatoria”. Un avviso che vale per tutti, compresi sottosegretari e ministri con la sola eccezione di quelli che hanno precedenti e improrogabili impegni. E messaggi simili sono arrivati anche nelle chat dei parlamentari di Lega e Forza Italia. Pure le mosse delle opposizioni saranno osservate con interesse, anche se il centrodestra “lavora per essere autosufficiente”, spiega una fonte che aggiunge: “poi se l’opposizione ritiene di assumere un atteggiamento responsabile…”. Mercoledì prossimo quindi serve la maggioranza assoluta dei componenti sullo scostamento: occorrono 201 voti favorevoli alla Camera e 103 in Senato, dove ci sono anche i senatori a vita (Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre).
A Montecitorio, la maggioranza può contare su ben 238 deputati (Fdi 118, Lega 66, Fi 44 e Nm 10) e a Palazzo Madama su 115 senatori (63 Fdi, 29 Lega, 17 Fi e 6 Maie). Nei gruppi di minoranza, la discussione è aperta sullo scostamento: votare a favore (poco probabile allo stato dei fatti), non partecipare al voto, astenersi o votare contro. Sono in corso contatti per verificare la percorribilità di avere una posizione unitaria.
Secondo quanto si apprende, il ragionamento nel Pd è il seguente: non ci sono motivi per lo scostamento di bilancio salvo che le risorse non vengano messe su una “emergenza come c’è nella Sanità” e l’orientamento sarebbe quello di chiedere al governo di “impegnarsi con uno stanziamento aggiuntivo di 4 miliardi di euro”, ipotesi abbastanza remota che aprirebbe la strada ad un probabile voto contrario. I Cinque Stelle sarebbero pensando al ‘no’ in entrambi rami del Parlamento; anche tra le fila di Avs la posizione prevalente sarebbe per il voto contrario. “Tendenzialmente contro” pure +Europa. Il gruppo di Azione e Italia viva è più diviso che mai. Ad aprile deputati e senatori si erano mossi in ordine sparso (con il leader di Italia Viva Matteo Renzi e i suoi a votare a favore dello scostamento, altri a scegliere l’astensione, alcuni hanno votato contro). Questa volta però potrebbe andare diversamente. Oggi il leader di Azione Carlo Calenda ha annunciato che “se non c’è un impegno del governo a fare” un investimento di 10 miliardi “sulla Sanità, noi non voteremo lo scostamento di bilancio”.
Da Iv, Luigi Marattin, premette di parlare “a titolo personale” perché “non c’è stato ancora modo di confrontarsi”, ma ha aggiunto: “io sono contro lo scostamento e la Nadef. Perché lo scostamento a norma di legge si può fare in tre casi: gravi recessioni, gravi crisi finanziarie o calamità naturali” ed è “la prima volta che viene chiesto quando il Pil cresce più del suo potenziale” e mentre la Premier Giorgia “Meloni sostiene che siamo i primi in Europa, che l’occupazione sta crescendo e abbiamo un record di crescita”, per non parlare della Nadef che contiene “gravi errori politici ed economici”.