Ue, Mattarella: nessun Paese può pensare al futuro da soloRoma, 1 set. (askanews) – “L’Europa è il quadro entro il quale si costruisce il nostro avvenire, con le lacune che accompagnano il processo di integrazione europea, fattore che trasforma e plasma anche il nostro modello sociale. Pace e sicurezza, così come crescita e benessere dei popoli, passano attraverso la capacità dell’Unione europea di rappresentare un fattore di stabilità e attrazione per chi crede nei valori della libertà, dell’indipendenza, della democrazia”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione del Forum organizzato da The European House.
“Nessun Paese del Continente, neppure i maggiori per dimensioni o reddito – scrive Mattarella – può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente”. In questo contesto “il tradizionale Forum, organizzato da The European House – Ambrosetti, chiamando responsabili politici, operatori economici e finanziari, intellettuali e dirigenti di forze sociali a un confronto su scala sovranazionale, costituisce – conclude Mattarella – un’interessante occasione di riflessione sugli scenari posti davanti a noi e sulle linee di azione utili a far avanzare l’intera Unione europea, condizione primaria di sostenibilità per i Paesi membri”.
Uccisa a fucilate l’orsa Amarena, identificato chi ha sparatoL’Aquila, 1 set. (askanews) – È morta l’orsa Amarena, conosciuta per le sue incursioni nei centri abitati: l’animale è stato ucciso nella notte a fucilate nella zona di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). Lo comunica il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Identificato l’uomo che avrebbe sparato.
Ieri 31 agosto 2023 “alle 23:00 circa – spiega il Parco – l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor LA alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita. L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco”. “I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi. L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.
Per il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, “la notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat”.
Le opere su carta di Schifano in mostra a Milano da Giò MarconiMilano, 1 set. (askanews) – Fondazione Marconi e Gió Marconi hanno annunciato la mostra “Mario Schifano TUTTO nelle carte…” una retrospettiva cha apre a Milano il 22 settembre a cura di Alberto Salvadori che intende gettar luce sull’ampia e variegata produzione di opere su carta degli anni Sessanta di Mario Schifano.
Il progetto, realizzato con il supporto dell’Archivio Mario Schifano, affianca la mostra Mario Schifano: The Rise of the ’60s curata da Alberto Salvadori e organizzata da Magazzino Italian Art in occasione dell’apertura del nuovo padiglione espositivo Robert Olnick Pavilion in Cold Spring, New York. In mostra sarà presente una selezione di opere su carta che intende ripercorrere i cicli più noti che l’artista affronta contemporaneamente anche su tela, a partire dai Monocromi fino ad arrivare a Compagni compagni. L’opera e il viaggio di Mario Schifano sono stati intensi e mai lasciati soli. La produzione di opere su carta è importante e copiosa. Per l’intero decennio dei Sessanta dalle carte in mostra si può evincere come per Mario Schifano l’arte fosse TUTTO: è l’arte che si svolge e rivolge all’oggetto, alla realtà, ad una nuova coscienza attenta, in relazione alla città, allo spazio umano, alla vita, alle passioni. Nelle opere su carta, come nei dipinti, vivida è la testimonianza di come tutto agisse su di lui, sul suo modo di vedere, pensare: i film, la segnaletica, la pubblicità, la politica, gli amori, le amicizie. Nulla sfugge alla necessità di fissare su un supporto il momento, l’idea fulminea, il concetto. Lui meglio di altri capisce, subito e autonomamente, differenziandosi, in assonanza prima dai fenomeni americani come la pop e il new dada, e poi da chiunque altro per l’intera carriera, come l’arte sia vita e viceversa. Le carte sono la mappa geografica del suo lavoro, del suo pensiero. Le opere su carta occupano uno spazio importante nella sua opera: sono essenziali per una lettura in analogia sia in termini di rapporto di somiglianza con i dipinti sia in termini linguistici con l’intero suo lavoro. Dai primi anni del monocromo, che contiene e rielabora la grafica di strada, il linguaggio della cultura pop, non intesa come pop art, bensì come quella popolare dei pittori d’insegne, fino alle tele emulsionate, le carte sono sempre presenti come costante dell’idea che attraversa il momento.
Nel suo mondo le immagini non funzionano più nel modo in cui siamo abituati a leggerle, siamo costretti a riconsiderale, svaniscono i rapporti tradizionali della composizione lasciando spazio alle mille possibilità che l’artista sceglie e determina come passaggio ineludibile. Quello che viene dato per scontato in termini pittorici e fotografici con Schifano evapora, ci pone di fronte ad un nuovo modo di affrontare realtà e invenzione che in lui diviene manipolazione attraverso la pittura, indifferentemente dal supporto. Il lavoro, nel decennio dei Sessanta, ci porta ad analizzare le funzioni, gli usi, i ruoli sociali, i contesti culturali e politici. Con Schifano emerge la necessità della domanda: quali sono i nuovi ambiti di creazione? È un esercizio di filosofia legato all’esperienza di vita, un richiamo all’analisi dei comportamenti reali e diffusi, in antitesi a quelli elitari o specialistici. Schifano, con la sua opera – che poi è la sua biografia – appare come un sodale dalle connotazioni accentratrici, autoritarie, per aprirci poi improvvisamente, al contrario, a un sistema aperto, volontario e partecipativo alla sua arte. All’ontologia si contrappone l’uso, all’autorialità l’accesso e la partecipazione, all’appropriazione l’adozione, alla creatività l’attribuzione di significato. Tutto è a disposizione, va condiviso, scelto. Dall’archivio in divenire, – costituito dalla mole di carte disegnate, dipinte – come disponibilità dei materiali e pretesa di totalità, si deve passare alla collazione pittorica come esercizio del distinguere, rovistare, selezionare, riciclare Schifano è empirico e sperimentale, è affamato del mondo che gli si palesa davanti, trasforma tutto in pittura pura. Non è necessario che sia sulla tela, vive anche sulla carta.
OGR Torino, la mostra “mutating bodies, imploding stars”Milano, 1 set. (askanews) – Essere corpi in trasformazione sotto un cielo che implode, riflettere sulla mutazione dell’essere umano all’interno di ecologie complesse, a partire da concetti cari all’eco-femminismo e alla teoria degli affetti. La mostra collettiva “mutating bodies, imploding stars”, a cura di Samuele Piazza, dal 6 al 17 settembre 2023 nel Binario 2 delle OGR Torino mette in dialogo opere che spaziano dalla pittura alla performance, dalla scultura alla video installazione, realizzate da Alex Baczynski-Jenkins (Polonia/Regno Unito/Germania), Egle Budvytyte (Lituania/Paesi Bassi), Guglielmo Castelli (Italia) e Raúl de Nieves (Messico/Stati Uniti): media diversi e prospettive originali per realizzare un accostamento tra umano e geologico, in una collisione tra tempo astronomico e tempo biologico.
Traendo ispirazione per il titolo da Songs from the Compost di Egle Budvytyte, la mostra considera desiderio e vulnerabilità come fattori centrali delle relazioni, e incarna alcune ricerche che indagano la simbiosi e l’evoluzione interdipendente come fondamenti di nuove soggettività e di riscrittura dei corpi. I visitatori saranno accolti da una serie di opere scultoree di Raúl de Nieves: creature che abitano la mitologia personale dell’artista e che affondano le radici in un immaginario capace di reinterpretare il folklore messicano ibridandolo con motivi eterogenei, derivati dalla tradizione cattolica quanto dalla nightlife queer. Queste sculture coloratissime ci trasportano in una dimensione dove è possibile ridisegnare la propria identità e immaginare un futuro diverso, riconnettendosi al proprio passato personale e ancestrale.
I quadri di Guglielmo Castelli sono caratterizzati da eleganti quanto claustrofobiche composizioni abitate da personaggi i cui corpi sembrano negoziare la propria presenza con i bordi del dipinto e con gli oggetti che saturano le ambientazioni rappresentate. Ispirate a suggestioni letterarie, queste figure ricordano illustrazioni di storie per bambini o disfunzionali marionette di carta: sono corpi ibridi mappati dalla pittura, costretti a contorcersi, raggrupparsi o spostarsi secondo una crescita quasi vegetale. Songs from the Compost. Mutanting Bodies Imploding Stars – il video di Egle Budvytyte realizzato in collaborazione con Marija Olauskaite e Julija Steponaityte, tra le foreste e le dune sabbiose della penisola di Neringa in Lituania – segue i movimenti di un gruppo di performer in un paesaggio incontaminato. I corpi dei protagonisti sono in continuo movimento: strisciano a terra, si immergono in acqua, si intrecciano. “Ciao, sono un cyborg, un simbionte, un alieno non binario… sono un confine tra pietra e intelligenza animale” recita la canzone che accompagna i loro movimenti. Ispirato agli scritti della biologa Lynn Margulis e della scrittrice Octavia E. Butler, i versi di questo testo esplorano idee legate ai concetti di simbiosi e ibridazione.
Mercoledì 6 settembre la mostra sarà inaugurata con una sound performance di Ramona Ponzini negli spazi del Duomo delle OGR: Oroshi Asobi Okuri è un live ispirato alla tripartizione delle feste nipponiche tradizionali. Come un moderno rito sciamanico sonoro, affonda le radici nel mito giapponese della Caverna Celeste e risponde a un sentimento di insofferenza, invitandoci a “disertare” un sistema fondato su sopraffazione, distruzione, violazione e contaminazione. L’impianto sonoro basato sull’utilizzo di voce, piccole percussioni e vinile è costruito sulla ripetizione come azione rituale, per la creazione di una comunità che condivide un “sentire” profondo, dove l’indugio è uno strumento per recuperare l’intensità della percezione delle cose. Venerdì 15 settembre dalle 18 alle 20 e sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 15 alle 17 la mostra accoglierà negli spazi del Binario 1 Us Swerve, performance di Alex Baczynski-Jenkins. In Us Swerve, performer sui pattini orbitano l’uno intorno all’altro mentre recitano, remixano e riformulano frammenti di poesia che meditano sul tema del desiderio. Questa “partitura” coreografica polifonica è perennemente alterata dai movimenti, dagli atteggiamenti e dagli affetti dei performer. Man mano che questi circolano, iniziano a canalizzare un archivio queer di versi e citazioni, includendo riferimenti a poesie di scrittori come Essex Hemphill, Eileen Myles e Langston Hughes. Queste articolazioni del desiderio e la sensualità della ripetizione danno il via all’azione dei pattinatori, creando un tableau nel quale muoversi.
Festivaletteratura, da 6 settembre a Mantova 350 autori dal mondoMilano, 31 ago. (askanews) – Dal 6 al 10 settembre 350 autori da tutto il mondo arrivano a Mantova per un’edizione di Festivaletteratura che va alla ricerca delle parole per leggere e raccontare il nostro tempo. Un’edizione che ricorderà Michela Murgia, soprattutto attraverso i suoi libri e la sua scrittura, di cui parleranno Marcello Fois, Alessandro Giammei e Bianca Pitzorno.
Un Festival che si confronta con i canoni, si allea con le Arti tutte, punta lo sguardo sulla storia recente, rimette al centro istanze sociali che sembrano scomparse dal dibattito pubblico, mette in dialogo autori e lettori,si pone al servizio di giovani e bambini, coinvolge musei e centri di ricerca, parla di luoghi lontani, di sport e di ambiente e non vuole smettere di essere romantico. Per farlo coinvolge anche quest’anno ospiti nazionali e internazionali come il Premio Nobel Olga Tokarczuk, il Booker Prize Shehan Karunatilaka, Guadalupe Nettel – che porta il suo libro in anteprima mondiale – Jonathan Coe, Mircea Cartarescu. E ancora l’omaggio a Italo Calvino con l’escape room Ludmilla di We Are Muësli, l’omaggio corale a Carla Lonzi, i DJ set letterari a cura di Radio Raheem, il concerto di musica elettronica di NicoNote ispirato al Romanticismo tedesco, il giornalismo narrativo di Witold Szablowski, le storie di scrittura di Colm Tóibín, l’AI indagata da Gerd Gigerenzer, le migrazioni raccontate da Gaia Vince, e molti altri incontri ed eventi.
Calcio, gironi Champions: Napoli col Real, per il Milan c’è il PsgRoma, 31 ago. (askanews) – Napoli, Lazio, Inter e Milan hanno conosciuto le loro avversarie in Champions League. L’urna del Grimaldi Forum di Montecarlo ha assegnato agli azzurri di Garcia il Real Madrid, a Sarri l’Atletico dell’ex Simeone, a Inzaghi il Benfica e ai rossoneri di Pioli Psg e Borussia Dortmund.
GRUPPO A: Bayern (GER), Man United (ING), Copenhagen (DAN), Galatasaray (TUR). GRUPPO B: Siviglia (SPA), Arsenal (ING), PSV Eindhoven (OLA), Lens (FRA). GRUPPO C: Napoli (ITA), Real Madrid (SPA), Braga (POR), Union Berlin (GER). GRUPPO D: Benfica (POR), Inter (ITA), Salisburgo (AUT), Real Sociedad (SPA). GRUPPO E: Feyenoord (OLA), Atlético Madrid (SPA), Lazio (ITA), Celtic (SCO). GRUPPO F: Paris SG (FRA), B. Dortmund (GER), Milan (ITA), Newcastle (ING). GRUPPO G: Man City (ING), Lipsia (GER), Stella Rossa (SER), Young Boys (SVI). GRUPPO H: Barcellona (SPA), Porto (POR), Shakhtar Donetsk (UCR), Anversa (BEL). Le prime due classificate di ogni girone avanzeranno agli ottavi di finale. Le terze classificate di ogni girone andranno agli spareggi per la fase a eliminazione diretta di Uefa Europa League, dove affronteranno le seconde classificate dei gironi di UEFA Europa League per un posto agli ottavi di finale.
LE DATE DEI GIRONI DI CHAMPIONS Prima giornata: 19/20 settembre 2023. Seconda giornata: 3/4 ottobre 2023. Terza giornata: 24/25 ottobre 2023. Quarta giornata: 7/8 novembre 2023. Quinta giornata: 28/29 novembre 2023. Sesta giornata: 12/13 dicembre 2023.
Mattarella omaggia vittime Brandizzo: un oltraggio morire sul lavoroBrandizzo (To), 31 ago. (askanews) – “Morire sul lavoro è un oltraggio alla convivenza”. Sergio Mattarella riassume in questa frase lo sgomento e il dolore per la strage sul lavoro consumatasi ieri sera alla stazione di Brandizzo, nel torinese. Una tragedia rispetto alla quale il presidente della Repubblica ha voluto dare da subito un segnale di vicinanza alla comunità colpita, recandosi appena possibile sul luogo dell’incidente, al termine dei previsti appuntamenti a Torre Pelice, sempre nel torinese.
In elicottero fino a Torino, poi alla stazione di Brandizzo il capo dello Stato ha deposto un mazzo di fiori e si è trattenuto per qualche istante di raccoglimento. Poi ha scambiato qualche battuta con le autorità locali ed è stato il sindaco Paolo Bodoni a riferirne i contenuti: “Il capo dello Stato è rimasto colpito dalla tragedia e dal numero delle persone coinvolte e si è espresso perché si faccia luce il prima possibile sull’accaduto”. La sua visita “è stato un gesto importante e significativo perché la tragedia è stata immane e unica, per questo lo lo ringrazio sinceramente per la sua presenza”. Doveva essere una mattinata dedicata all’Europa, nel ricordo di Altiero Spinelli, e alle riflessioni sulla libertà di culto con la comunità valdese. Ma il drammatico incidente sul lavoro di ieri sera ha segnato da subito anche la mattinata a Torre Pellice. Aprendo il convegno “Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare”, presso il teatro della cittadina dove nel 1943 Spinelli tenne il primo comizio europeista, il sindaco Marco Cogno aveva infatti invitato a un minuto di raccoglimento. Gesto apprezzato e ‘raccolto’ da Mattarella, in apertura del suo intervento: “Desidero ringraziare il sindaco per aver portato tutti noi a un minuto di raccoglimento per il dolore per la morte di questi cinque lavoratori. Tutti abbiamo pensato a come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza. Grazie sindaco per questa iniziativa che richiama quanto sia importante la tutela del lavoro e la sua sicurezza”.
Poi il presidente della Repubblica ha svolto le sue considerazioni sul tema del convegno, ribadendo ancora una volta la necessità di “completare” quella “salita” che è la piena integrazione europea, coltivando le “ambizioni” del sogno spinelliano, prima fra tutte quella di portare la pace in tempo di guerra: “L’unità europea è un’impresa in salita, dove alle difficoltà e alle visioni anguste si devono contrapporre fattori ideali e politici. È l’ambizione – ha sottolineato Mattarella – di completare uno storico percorso di innegabile successo. Sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere”. E dunque “l’ambizione, in tempi di guerra, di conseguire presto la pace per un ordine internazionale rispettoso delle persone e dei popoli. L’ambizione, in tempi di pace, di preparare la pace del futuro, il suo consolidamento per la giustizia tra le nazioni e i popoli. Ecco la permanente attualità dell’invito a operare di Spinelli. Da raccogliere; in ogni stagione”. Del resto “guardiamo per un momento alle crisi attraversate o in corso: la pandemia, la crisi finanziaria, la guerra. Si ritiene possibile affrontarle fuori dall’Unione Europea o con una Unione debole?”, si è chiesto il capo dello Stato. Un’intuizione, quella di Spinelli, che prende forma insieme al “riscatto” della Patria, nel settembre del 1943 quando con l’armistizio “si fece strada, nel Paese, la coscienza di un nuovo inizio. La lotta di Liberazione, poi la Repubblica e la Costituzione, corroborano la riconquistata unità nazionale, la libertà e la piena partecipazione democratica, con il voto finalmente riconosciuto alle donne. Dopo la contraffazione operata dal fascismo, si comprese come il valore della Patria non si esaurisce nella aspirazione a una storia comune ma come rilevi la capacità di costruire il futuro del nostro popolo, di una comunità responsabile, espressione autentica dei valori dei cittadini del nostro Paese”.
Valori riassunti nella Costituzione, dove trova applicazione “il principio fondamentale per il quale insidiare la libertà di uno dei componenti della società equivale a mettere in discussione la libertà di tutti”, ha sottolineato Mattarella parlando alla comunità valdese nell’incontro a Torre Pellice. “Del resto, è noto come non vi possa essere piena libertà civile e politica senza libertà religiosa”.
Al senese Castello di Meleto un incontro su “Il vino ed il bosco”Milano, 31 ago. (askanews) – “Il vino ed il bosco. Alberi che fanno bene ai vigneti” é il titolo di un incontro che si terrà alle 18 del 7 settembre al Castello di Meleto di Gaiole in Chianti (Siena), la più grande azienda biologica del Chianti Classico. Un ragionamento sulle influenze positive che le foreste hanno sulle viti e più in generale sull’importanza di un ecosistema ricco e sfaccettato.
Ospiti dell’incontro saranno l’arboricoltore ETW, Stefano Lorenzi, e il dottore forestale, Luca Mamprin, ideatori di uno studio sull’importanza degli alberi per le viti presentato alla Conferenza mondiale di arboricoltura di Malmo, in Svezia. I due rifletteranno sui benefici del bosco sui vigneti, sui limiti dell’agricoltura monocolturale e sull’importanza dell’agroforestazione. La conferenza sarà introdotta da Ruggero Mazzilli, agronomo fondatore della Stazione sperimentale per la viticoltura e figura di riferimento della Cantina di Gaiole in Chianti che ha creato un ambiente variegato di specie vegetali e animali. “Parlare di natura fa parte di noi e del nostro linguaggio – ha spiegato il direttore di Castello di Meleto, Michele Contartese – e ideare incontri intrattenenti e divulgativi come questo, che incentivano la creazione di ecosistemi positivi per il verde, ci rende orgogliosi”. L’ingresso all’incontro è libero e al termine i presenti riceveranno un calice dell’azienda. L’evento sarà trasmesso in diretta sulle pagine social dell’azienda.
Malagò esalta Europei Salto Ostacoli: “Spot per Milano e per Italia”Milano, 31 ago. (askanews) – Nella sua decennale esperienza da presidente del Coni, di ‘venue’ e palcoscenici suggestivi ne ha visti tanti. Ma il colpo d’occhio e lo scenario che regala l’Ippodromo Snai San Siro nella seconda giornata degli “Italia. Open to Meraviglia-FEI Jumping European Championship 2023”, gli Europei di Salto Ostacoli in programma fino a domenica a Milano, non può che inorgoglire Giovanni Malagò. L’arena del Cavallo è uno spettacolo di sinergia che permette di ammirare non solo le prodezze di cavalieri, amazzoni e cavalli, ma che assicura – sottolinea in una nota – “un valore aggiunto” a tutto lo sport italiano.
“Qui si uniscono tanti discorsi e tanti ragionamenti, direi che è un cerchio che si chiude”, racconta il capo dello sport italiano, “Questo è un luogo da sempre consacrato alle discipline equestri, a tutti i livelli, Milano è città olimpica…la sede del comitato organizzatore della Fondazione Milano-Cortina è praticamente alle nostre spalle e dagli uffici non dico che vediamo cavalieri e amazzoni che saltano gli ostacoli, ma poco ci manca! Mi sembra che sia un modo eccellente di valorizzare l’area, l’Ippodromo è qualcosa di storico. Poi c’è lo Stadio San Siro, dove ci sarà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Milano-Cortina e che sarà prossimamente teatro della finale di Champions League di calcio. Tutto questo è qualcosa che dà un valore aggiunto allo sport italiano”. Milano ha ospitato nell’arco di pochi giorni tantissimi eventi di primo piano – World Cup di Ginnastica Ritmica, Campionati Mondiali di Scherma, Campionati Europei Femminili di pallavolo (nella vicina Monza)- e ci sarà anche il Gran Premio di Monza di Formula Uno: avere i cinque cerchi come orizzonte porta comunque a un altro livello, dal punto di vista dell’efficienza sportiva. “E’ tutta una sinergia e tutto un movimento”, riflette Malagò, “che dirigenti sportivi, politica locale e associazioni ovviamente si adoperano il più possibile per integrare come offerta e visibilità: questa secondo me è una tipica espressione di quello che può essere il traino dell’immagine dei cinque cerchi. L’Arena di Verona, ad esempio, è stata teatro della cerimonia inaugurale – che in realtà è stata la partita tra Italia e Romania – degli Europei di pallavolo femminili: è la stessa Arena dove ci sarà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi. E’ uno spot meraviglioso, come questo Europeo di Salto Ostacoli, per l’equitazione, per Milano, per l’Italia in assoluto”.
All’Ippodromo Snai Siro l’Italia è in corsa per uno dei tre pass a Parigi 2024, la qualificazione ai Giochi Olimpici manca dal 2004… “E’ una sofferenza”, sospira il presidente del Coni, “ogni volta che ci sono le qualificazioni è una sofferenza: quindi, per favore, non fatemi dire altro”.
Heineken: nuova campagna sul bere responsabile con Max VerstappenMilano, 31 ago. (askanews) – Quando ti metti alla guida non devi mai aver bevuto alcolici. E’ il messaggio che Heineken, partner globale della F1, lancia dal primo settembre in Italia con la sua nuova campagna creativa globale ‘When you drive, never drink’, intitolata “The best driver” (il miglior guidatore). Nello spot Max Verstappen è nel ruolo del guidatore scelto per tutte le serate fuori con gli amici a sottolineare come il “miglior guidatore” sia chi si prende la responsabilità di non bere.
L’obiettivo di Heineken è evidenziare che, quando si tratta di tornare a casa dopo una serata fuori, l’unica persona scelta per mettersi al volante dovrebbe essere quella che non ha bevuto alcolici. E per sostenere questo messaggio di responsabilità ha attivato una partnership con Uber. Nei weekend dal 21 settembre al 15 ottobre prossimi, tutti i consumatori di Heineken che vorranno ottenere un passaggio sicuro con Uber nelle città di Roma e Milano, potranno usufruire di un buono sconto del valore di 10 euro. I codici per i buoni sconto verranno messi a disposizione dei consumatori tramite pubblicità su Facebook e Instagram. La creatività della campagna, online dal primo settembre al 15 ottobre su Facebook, Instagram, YouTube, Teads, Spotify e Display, si ispira a una nuova ricerca che evidenzia i criteri di scelta del guidatore designato, tra questi i principali sono l’esperienza del guidatore e la disponibilità di una persona del gruppo ad offrirsi volontaria1.
“Come pilota di F1, prendere le giuste decisioni, sia in pista sia fuori, è di vitale importanza per il successo – ha dichiarato il campione di F1, Max Verstappen – Quando si è alla guida, essere lucidi e risoluti, specialmente quando si tratta di sicurezza, è cruciale. Oltre a lavorare a un nuovo, entusiasmante progetto nell’ambito del gaming con Heineken chiamato Player 0.0, sono orgoglioso di essere ambasciatore di Heineken 0.0 per aiutare a promuovere il consumo responsabile tra i fan del motorsport in tutto il mondo. La campagna è stata molto divertente da girare e spero che tutti apprezzino non solo il film, ma anche l’importante messaggio alla base”.