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Santanchè, Senato boccia mozione sfiducia. “Ho sempre detto la verità”

Santanchè, Senato boccia mozione sfiducia. “Ho sempre detto la verità”Roma, 26 lug. (askanews) – Alla fine è andato tutto come previsto: il Senato ha respinto la mozione di sfiducia individuale contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata dal M5s dopo le inchieste giornalistiche di Report che avevano evidenziato irregolarità nella gestione delle società condotte dalla ministra. I senatori che hanno detto no alla mozione sono stati 111, i favorevoli 67, nessuno si è astenuto. Come anticipato dal leader di Azione Carlo Calenda infatti, il gruppo di Az-Iv non ha partecipato al voto. “Riteniamo assurdo che Santanchè resti al suo posto dopo il modo in cui si è comportata”, ma “la mozione di sfiducia è il più grande regalo che il M5s sta facendo a questo governo. Il governo ribadirà la fiducia e Meloni potrà dire che il Parlamento sovrano l’ha confermata. Proprio una stupidaggine”, aveva detto Calenda.

Raggiante, ma laconico, il commento della ministra dopo il voto: “Una bellissima giornata”, l’ha definita ai giornalisti in Transatlantico, aggiungendo di aver “preferito non votare perché lo trovavo poco opportuno”. In precedenza, nella replica seguita alla discussione generale, Santanchè aveva sottolineato come fosse “la seconda volta che mi trovo in quest’Aula per accuse giornalistiche rivolte alla mia persona. Ho avuto occasione lo scorso 5 luglio di entrare negli aspetti di questa inchiesta pseudo-giornalistica, non intendo rifarlo perché ho già esposto i fatti con chiarezza. Mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Senato non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia della Procura di Milano”. Infatti, aveva spiegato Santanchè, “alla mia residenza a Milano l’avviso di proroga delle indagini è stato consegnatoil 17 luglio, quindi non solo ho detto la verità ma chi ha detto il contrario mente sapendo di mentire”. “Questa mozione – aveva aggiunto – non ha in oggetto il mio operato da ministro o l’eventuale violazione di obblighi costituzionali e soprattutto ha per oggetto fatti che, se verranno evidenziati, sono precedenti al mio giuramento da ministro”. Argomenti ripresi dai partiti di maggioranza che, nelle dichiarazioni di voto, avevano espresso il sostegno alla ministra. Per Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, “non c’è nulla in questa mozione che abbia a che fare sull’operato” di Santanchè “come ministro” e “non c’è nulla di questa mozione che sia competenza di un organo politico come il Senato”. Poi Malan ha insistito sul fatto che l’opposizione, basandosi su una trasmissione Tv, si è convinta della colpevolezza della ministra. “Sarebbe questo il rispetto per la magistratura da parte dell’opposizione?” Essa sembra avere convincimenti della colpevolezza della ministra “dopo aver visto una trasmissione in tv”, mentre “la stessa magistratura ha chiesto la proroga delle indagini. Dunque quali elementi avete voi che non abbiamo? Direi nessuno, se non la volontà di strumentalizzare la vicenda”, ha chiuso Malan.

Dal canto loro le opposizioni hanno posto l’accento sull’opportunità politica delle dimissioni di Santanchè. “Noi abbiamo il dovere di difendere innanzitutto l’onore, il decoro, del Parlamento e delle istituzioni. La ministra ha invece dato l’impressione di tenere più a se stessa che all’onore delle istituzioni. Lo ha fatto non dicendo la verità al Parlamento, negando evidenze. Negando fatti, dai quali hanno preso il via inchieste giudiziarie, che faranno il loro corso. Fino al termine di queste, la ministra è solo indagata. Ma il punto non riguarda l’aspetto penale”, ha detto il senatore del Pd Walter Verini. Dal canto suo il primo firmatario delle mozione M5s, il capogruppo Stefano Patuanelli, si è augurato che “la ministra esca pulita da questa indagine ma le condotte sottese nei gruppi che la ministra ha guidato sono condotte che non rispettano il dovere di svolgere con onore il ruolo di ministro e hanno una discrasia rispetto alle funzioni pubbliche che ciascuno di noi ha”.

Matisse scultore al MAN di Nuoro: tra metamorfosi e processo

Matisse scultore al MAN di Nuoro: tra metamorfosi e processoNuoro, 26 lug. (askanews) – Un progetto che vuole mettere in luce una parte della produzione meno studiata di Henri Matisse, uno degli artisti-totem del Novecento, ossia la sua scultura. Che sta accanto alla pittura e aiuta a comprendere più a tutto tondo l’opera di un maestro. Il MAN di Nuoro ha presentato la mostra “Matisse – Metamorfosi”, curata dalla direttrice del museo, Chiara Gatti. “Matisse scultore – ci ha spiegato – è un maestro diverso da quello che conosciamo dai manuali della storia dell’arte. È un maestro che abbandona momentaneamente il colore, non è più il maestro dei pesci rossi o dei nudi blu, ma è un artista che scopre il piacere della materia, la passione di frizionare la terra cruda fra le mani. E lo fa per comprendere meglio lo spazio e per comprendere meglio l’oggetto, girarli intorno, racconta, mi serve a comprenderlo meglio”.

Il concept della mostra è stato sviluppato nel 2019 dalla Kunsthaus di Zurigo e dal Museo Matisse di Nizza, come un progetto destinato a ripensare Matisse, a riconsiderare il ruolo della sua opera nel panorama dell’arte della prima metà del XX secolo, alla luce di una più ampia ricerca estetica che vede proprio nella scultura il veicolo per nuove e rivoluzionarie soluzioni formali. Al MAN l’esposizione ha portato anche a modificare gli spazi del museo, che, in un certo senso, si è mosso in simbiosi con la pratica di Matisse, che nella scultura aveva sviluppato un’attitudine processuale. Infatti realizzava dei calchi dell’avanzamento del lavoro, per poi poterci ritornare in seguito, cercando di fissare la forma ancora con maggiore precisione e, in fondo, senza mai fissarsi su una forma definitiva. “Questo metodo per conservare il tempo, per conservare il processo artistico – ha spiegato Sandra Gianfreda, curatrice al Kunsthaus di Zurigo – è una cosa molto concettuale che poi verrà ripresa da molti artisti nel corso del XX secolo”.

Le metamorfosi, insomma, quasi come cifra profonda di un’arte che, sia con la pittura e la grafica, sia con la scultura, non smette di essere ricerca, flusso e cambiamento. Forse questa è l’eredità oggi più attuale della lezione di Henri Matisse.

Giubileo, Gualtieri: rischi su parcheggio a piazza Risorgimento

Giubileo, Gualtieri: rischi su parcheggio a piazza RisorgimentoRoma, 26 lug. (askanews) – “Emersi rischi” nella realizzazione del parcheggio interrato previsto a piazza Risorgimento. A margine di un evento sul Giubileo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha spiegato che rispetto all’intervento “a carico dei privati, che non riguarda i fondi giubilari”, “nel confronto con la società stanno emergendo dei rischi rispetto alla conclusione dei cantieri”. “Non vogliamo cantieri vicini al Vaticano nell’anno del Giubileo”, ha sottolineato Gualtieri, che ha definito questa come una “linea rossa” per l’amministrazione. “Se non ci saranno alternative noi riqualificheremo piazza Risorgimento, che è una piazza che merita la riqualificazione, ma senza il parcheggio interrato”, ha concluso.

Stellantis, Cirio: bene incontro con Urso, cambiato metodo

Stellantis, Cirio: bene incontro con Urso, cambiato metodoRoma, 26 lug. (askanews) – “L’incontro è andato molto bene. C’è un cambiamento di metodo. Il governo riunisce le regioni interessate e si uniscono le forze mettendo le risorse dello Stato, le tante risorse regionali ed europee che mettiamo a disposizione di Stellantis. Dall’altra parte c’è la contropartita di un impegno produttivo. Si tratta di un metodo molto virtuoso sia nel rapporto con Stellantis, ma anche nel coinvolgimento diretto delle regioni italiane”. Lo ha riferito il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al termine dell’incontro con il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in vista dell’accordo con Stellantis.

“Oggi in Piemonte si producono 100.000 auto, abbiamo un impianto sottoutilizzato. Abbiamo la necessità che in Italia, non solo per il Piemonte, venga garantita quella soglia minima di produzione di auto, quindi il primo passo sarà quello di ottenere questo aumento della produzione”. Questo avrà vantaggi per tutta la filiera perché, ha spiegato Cirio, perché “chi fa il microchip cercherà di produrlo vicino a dove si producono le auto. E questo vale per tutta la filiera”.

Mobilità: depositata alla Camera pdl per città a 30 km all’ora

Mobilità: depositata alla Camera pdl per città a 30 km all’oraMilano, 26 lug. (askanews) – Si chiama “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” il disegno di legge promosso dalle associazioni Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi: il testo, redatto dall’esperto legale Andrea Colombo, è stato adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV prefiggendosi l’obiettivo di offrire una cornice quadro nazionale per le città e i centri abitati con il fine ultimo di aumentare la sicurezza stradale. La legge firmata dai deputati Roberto Morassut (primo firmatario della Pdl), Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e altri propone in un corpus di 18 articoli una visione organica di Città 30, non solo come abbassamento del limite di velocità, ma anche come ridisegno delle strade urbane, maggiori controlli ed educazione.

Il testo recepisce tre delle norme europee più avanzate: quella spagnola, sulla riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, quella inglese sulla gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada in proporzione alla potenzialità di indurre un danno agli altri, e quella francese sulla promozione di una cultura della mobilità sostenibile negli spot tv. Il cuore della legge è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h. La legge indica anche risorse, strumenti e semplificazioni per adeguare le norme sulla viabilità e sull’infrastruttura stradale alla moderazione del traffico e della velocità, al rafforzamento dei controlli, all’aumento del rispetto delle regole di comportamento sulla strada e alla diffusione di campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti. “La proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana, come dimostra anche la città di Bologna, il primo grande centro italiano che si è mosso concretamente in questa direzione. Per moderare la velocità è infatti necessario modificare lo spazio stradale in maniera infrastrutturale, realizzando riprogettazioni delle aree pubbliche che rendano immediatamente riconoscibile la città 30 e che cambino in maniera sostanziale l’uso della città e le abitudini di mobilità, creando un contesto urbano dove convenga vivere. – dichiarano le associazioni promotrici della campagna Citta30subito – Le città 30, attraverso la moderazione della velocità e la condivisione di strade e spazi pubblici in modo sicuro, offrono una soluzione sistemica a diversi ordini di problemi che affliggono le nostre città, come la circolazione urbana, la crisi climatica, lo spazio pubblico e la violenza stradale. Grazie a questa pratica innovativa, sarà possibile fornire risposte alle stragi che ogni giorno si consumano nelle nostre strade attraverso la prevenzione e la rivoluzione del paradigma della mobilità urbana, come insegna da tempo l’esempio positivo delle città europee che già l’hanno introdotta, dando attuazione al Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 approvato la scorsa legislatura che identifica la sicurezza stradale come un prerequisito per garantire una vita sana, promuovere il benessere e rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Al contrario della proposta del Ministro Salvini, che colpisce solo gli abusi alla guida e si accanisce contro la mobilità sostenibile, le città 30 km/h possono svolgere efficacemente la funzione di colmare un imperdonabile ritardo tutto italiano che costa ogni giorno vite umane”.

Un anno alle Olimpiadi, Asterix nello speciale dell’Equipe

Un anno alle Olimpiadi, Asterix nello speciale dell’EquipeRoma, 26 lug. (askanews) – “Par toutatis, manca solo un anno ai Giochi Olimpici!” Per celebrare l’occasione prima che la fiamma si accenda a Parigi nel luglio 2024, il quotidiano “L’Équipe” ha pubblicato un’edizione speciale di Asterix questo mercoledì 26 luglio. Il logo del giornale sportivo francese è stato ridisegnato per corrispondere all’universo della Gallia. Per dare forma a questo numero unico disponibile in edicola fino al 30 luglio, “L’Équipe” ha chiamato Didier Conrad, il disegnatore delle Avventure di Asterix e Obelix dal 2012. A lui il compito di illustrare la prima pagina del giornale per l’occasione. Ma il personaggio dei fumetti compar anche sulle pagine del quotidiano visto che una doppia pagina inedita è stata illustrata da Fabrice Tarrin, che ha illustrato gli albi “La pozione magica” e “Il medio impero”. Quest’ultimo è stato adattato per il cinema da Guillaume Canet in un lungometraggio uscito nelle sale il 1° febbraio 2023. I diversi siti parigini che segnano i Giochi Olimpici sono rappresentati come la mappa della Gallia in un poster all’interno del giornale. Un’intervista con Sylvie Uderzo e Anne Goscinny il collegamento tra il mondo di Asterix e lo sport. Le figlie dei due famosi creatori di fumetti tornano al rapporto dei loro padri con lo sport.

I Paesi del Sud Europa e del Nordafrica che stanno lottando contro gli incendi

I Paesi del Sud Europa e del Nordafrica che stanno lottando contro gli incendiRoma, 26 lug. (askanews) – Almeno 9 Paesi del Mediterraneo devono fare i conti con l’emergenza incendi, mentre i roghi si sono propagati in Croazia e Portogallo, con migliaia di vigili del fuoco in Europa e in Nord Africa impegnati a cercare di contenere le fiamme alimentate da temperature elevate, condizioni di siccità e forti venti. L’Italia è tra i Paesi più colpiti, con roghi al Sud e violenti temporali al Nord. Almeno sette persone sono decedute ieri a causa dei nubifragi nel nord e degli incendi in Sicilia. Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha scritto su Facebook: “Stiamo vivendo in Italia una delle giornate più complicate degli ultimi decenni: nubifragi, tornadi, grandine-gigante al Nord; caldo torrido e incendi devastanti nel Centro-Sud. Lo sconvolgimento climatico impone a tutti noi un cambio di passo, senza alibi per alcuno”.

ALGERIA: Almeno 34 persone hanno perso la vita in Algeria, dove ieri 8.000 pompieri hanno lottato contro le fiamme nel nord del Paese. Gli incendi sono divampati complessivamente in quindici province, portando all’evacuazione di oltre 1.500 persone dalle loro proprietà. I testimoni hanno descritto la fuga dagli incendi che imperversano “come una fiamma ossidrica” e distruggono , abitazioni e località costiere e trasformando vaste aree forestali in lande annerite.

Il portale di notizie algerino Tsa ha citato l’Ufficio meteorologico nazionale, secondo cui le temperature hanno sfiorato i 50 gradi in alcune regioni. Secondo il ministero della Difesa, tra i morti ci sono dieci soldati intrappolati dalle fiamme a Beni Ksila, nella provincia di Bejaia. L’agenzia di stampa ufficiale Aps ha riferito lunedì sera che 34 persone sono morte in diverse regioni. Sospinti da forti venti, gli incendi hanno reso necessaria la chiusura di due valichi di frontiera con la vicina Tunisia, dove le fiamme sono state particolarmente feroci nella regione nord-occidentale di Tabarka. Più di 300 persone sono state evacuate dal villaggio costiero di Melloula, via mare e via terra, e i vigili del fuoco stanno ancora lottando contro le fiamme in tre aree del nord-ovest: Bizerte, Siliana e Beja. I pompieri hanno lottato per spegnere le fiamme che hanno distrutto foreste, agrumeti e noccioleti.

L’agenzia di stampa ufficiale Tap ha riferito di un decesso, quello del preside di una scuola morto per asfissia a causa di un incendio a Nafza, nel nord-ovest. SIRIA: Incendi sono scoppiati anche nei boschi di Latakia, un governatorato sul Mediterraneo nella Siria nord-occidentale. “Le squadre antincendio stanno lavorando per spegnere i massicci roghi scoppiati nei boschi della campagna settentrionale di Latakia, che sono ancora fuori controllo”, ha dichiarato l’agenzia North Press. auto parcheggiate.

GRECIA: Anche la Grecia è stata particolarmente colpita quest’estate: negli ultimi giorni le autorità hanno evacuato più di 20mila persone da case e resort nel sud dell’isola di Rodi. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, ieri circa 3mila turisti sono tornati a casa in aereo e gli operatori turistici hanno cancellato i viaggi programmati. Due piloti dei vigili del fuoco sono morti quando il loro aereo, che stava sganciando acqua sui roghi, è precipitato su una collina vicino alla città di Karystos, sull’isola di Eubea, a est di Atene. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha dichiarato: “Dirò una cosa ovvia: di fronte a quello che l’intero pianeta sta affrontando, specialmente il Mediterraneo che è un hotspot del cambiamento climatico, non esiste un meccanismo magico di difesa, se ci fosse l’avremmo attuato”. FRANCIA: In Francia, quasi 100 vigili del fuoco stanno cercando di contenere un grosso incendio nei comuni di Cagnes-sur-Mer e Villeneuve-Loubet, vicino all’aeroporto internazionale di Nizza, hanno riferito le autorità. Il dipartimento Bouches-du-Rhone è stato posto ieri sotto “allarme rosso”, con le autorità che hanno previsto un “rischio molto elevato” di incendi. Più di 300 pompieri hanno lottato per contenere i roghi vicino alla città di Arles, ha dichiarato la polizia. CROAZIA: In Croazia, i venti erano talmente forti che gli aerei antincendio non sono riusciti a decollare, come riferito dai media locali. I vigili del fuoco hanno combattuto contro gli incendi che si stavano diffondendo a sud della città adriatica di Dubrovnik, meta turistica, nella tarda serata di ieri. MONTENEGRO: I venti hanno portato il disastro nel vicino Montenegro, dove due persone sono annegate e molte sono rimaste ferite a causa dei forti venti che hanno colpito la costa, hanno dichiarato le autorità portuali delle città di Ulcinj e Petrovac. SPAGNA: Ieri, un incendio in rapida espansione nel centro dell’isola spagnola di Gran Canaria ha indotto le autorità ad allontanare diverse centinaia di abitanti, a chiudere tre strade e a impiegare elicotteri antincendio. Antonio Morales, capo del Consiglio dell’isola di Gran Canaria, ha dichiarato che circa 100 vigili del fuoco e nove velivoli erano al lavoro per domare l’incendio che finora aveva bruciato 200 ettari di foresta. PORTOGALLO: In Portogallo, di solito uno dei Paesi europei più colpiti dagli incendi, secondo i dati dell’Unione Europea, centinaia di vigili del fuoco portoghesi si sono dati da fare ieri per domare le fiamme vicino alla popolare destinazione turistica di Cascais, con forti venti che hanno complicato gli sforzi. L’incendio è scoppiato in un’area montuosa del parco di Sintra-Cascais, che si estende per circa 145 chilometri quadrati a ovest di Lisbona. Più di 600 vigili del fuoco sono intervenuti sul posto e gli aerei hanno lottare contro le fiamme, ma hanno dovuto smettere la propria attività con il calare della notte. Il sindaco di Cascais, Carlos Carreiras, ha dichiarato che le raffiche fino a 60 chilometri orari hanno rappresentato la sfida più grande e che alcune persone sono state evacuate per precauzione. Il Portogallo è colpito da una diffusa siccità che interessa il 90 per cento del Paese.

Pallanuoto, Setterosa ko in semifinale: vince l’Olanda 9-8

Pallanuoto, Setterosa ko in semifinale: vince l’Olanda 9-8Roma, 26 lug. (askanews) – Nulla da fare per la Nazionale italiana di pallanuoto femminile, battuta nella semifinale mondiale dall’Olanda per 9-8 in una partita giocata alla pari da un grande Setterosa che paga il gap del primo tempo. L’Italia giocherà per il bronzo, che manca da Kazan 2015, venerdì 28 luglio alle 16.30 locali (le 8.30 italiane). Purtroppo la rincorsa delle azzurre, avanti solo sull’1-0 di Giustini, e anche sotto di tre gol (5-2 e 6-3 a metà secondo tempo) non produce mai il pareggio (5-6, 6-7, 7-8 e 8-9 a 1’57 dal termine) seppur la sensazione e che possa giungere da un momento all’altro. Ottima la prova di Galardi al centro, autrice di una doppietta, e della tiratrice Marletta, che firma una tripletta. Ma tutta la nazionale gioca con coraggio e, passata a pressing, riduce lo smarrimento iniziale proteggendo bene Banchelli. Si sarebbe potuto sfruttare meglio le superiorità numeriche (4/12), ma l’Olanda non ha poi fatto tanto meglio (5/13).

l commento del cittì Carlo Silipo: “Nel primo tempo abbiamo subito due gol facili e sono situazioni che non bisogna concedere: un contropiede su una nostra superiorità e una loro verticale con l’attaccante da solo davanti alla porta. Questi due gol ce li siamo portati per tutta la partita; poi quando abbiamo trovato le contromisure abbiamo giocato alla pari con l’Olanda. Sono soddisfatto del percorso delle mie ragazze, che hanno dimostrato di poter giocare con tutti e per traguardi ambiziosi; sono soddisfatto di Dafne Bettini che si è assunta la responsabilità di un tiro difficile e pesante. C’è rammarico, certo. Eravamo arrivati a un passo dalla finale e dal pass olimpico. Ma la vita di uno sportivo Venerdì lotteremo per una medaglia importante al mondiale e dobbiamo recuperare energie per la finale del terzo posto.

Lanciato bando Premi dell’Ordine Figli d’Italia per studenti di Arte

Lanciato bando Premi dell’Ordine Figli d’Italia per studenti di ArteRoma, 26 lug. (askanews) – L’Ordine Figli d’Italia (OFFI), in collaborazione con la Fondazione Communitaria Canadese Italiana (FCCI), ha stabilito i Premi OFFI 2023.

E, allo stesso tempo, ha lanciato il Bando di concorso dei suoi primi premi annuali assegnati a studenti di Arte. Lo scrive il Cittadino. Per il suo anno inaugurale, l’OFFI assegnerà tre premi di 1.500 dollari ciascuno: il Premio ‘Guido Basso’ per la Musica, il Premio ‘Umberto Bruni’ per le Arti Visive e il Premio ‘Filippo Salvatore’ per le Arti letterarie. La data limite per la candidatura è il 15 agosto 2023.

I vincitori saranno scelti da una giuria di tre persone che sarà diversa per ogni premio. I vincitori saranno informati all’inizio di settembre. I premi verranno assegnati il 22 settembre Requisiti generali di ammissibilità per tutti i premi:

• Il/la canditato/a deve essere nato/a in Québec o essere residente in Québec; • Il/la canditato/a deve essere d’origine italiana (uno o entrambi genitori);

• L’età del/la canditato/a deve essere tra 16 e 35 anni; • Il/la canditato/a deve essere iscritto/a ad un programma di livello CEGEP, collegio o università; • Il/la canditato/a può richiedere la sua candidatura ad un solo premio; • Il/la canditato/a legato/a ai membri del consiglio o del personale dell’OFFI o della FCCI non è ammissibile.

Auto, Urso: entro fine settimana aspetto risposta Stellantis su proposta accordo

Auto, Urso: entro fine settimana aspetto risposta Stellantis su proposta accordoRoma, 26 lug. (askanews) – “Nelle prossime ore, entro questo fine settimana, aspetto la risposta di Stellantis al documento aggiornato che abbiamo già inviato all’azienda, in cui sono indicati obiettivi, modalità e numeri” in vista dell’accordo di transizione che accompagnerà la trasformazione della produzione verso l’elettrico. Lo ha riferito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle Regioni sedi di stabilimenti Stellantis. “Ci auguriamo – ha aggiunto il Ministro – di chiudere l’accordo prima della pausa estiva, così da utilizzare al meglio anche le eventuali risorse aggiuntive che potrebbero derivare della rivisitazione del Pnrr con il RepowerEu”. Le risorse pubbliche che potranno essere esse in campo, ha precisato Urso, dipenderanno anche “dall’impegno che Stellantis è disposta a sottoscrivere perché è ovvio e comprensibile a tutti che noi non possiamo continuare sulla strada intrapresa negli scorsi anni. Abbiamo un dato molto significativo, i quattro quinti degli incentivi dati, quindi delle risorse pubbliche destinate a questo settore, sono finite a imprese che producevano all’estero: su ogni 5.000 euro di incentivi al settore dell’automotive 4.000 sono finiti a fabbriche che producevano all’estero. Questo non ce lo possiamo permettere”. Lsa