Borrell: focus Ue su Ucraina a un anno dall’aggressione russaBruxelles, 20 feb. (askanews) – “Questa settimana segnerà un anno dall’aggressione russa dell’Ucraina. Un anno dopo che cosa vediamo? Migliaia di persone uccise, distruzione di massa, onde di shock all’economia mondiale, crisi energetica, crisi alimentare. Putin è davvero colpevole di aver creato tanta sofferenza non solo all’Ucraina, a tutto il mondo. Ma specialmente agli ucraini: con i bombardamenti continui, la distruzione delle infrastrutture civili, l’uccisione dei civili”. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, Josep Borrell, parlando con la stampa al suo arrivo, stamattina a Bruxelles, al Consiglio Esteri dell’Ue. Borrell ha sottolineato soprattutto la necessità di inviare munizioni d’artiglieria calibro 155 al più presto all’esercito ucraino, affermando che da questo potrebbe dipendere l’esito della guerra sul campo.
“Questa settimana – ha detto l’Alto Rappresentante – sarà focalizzata nel dare una risposta a questa aggressione: innanzitutto qui oggi al consiglio Affari esteri, discuteremo la situazione in Ucraina e discuteremo del decimo pacchetto di sanzioni” contro la Russia. “Tutti parlano di sanzioni e tutti le vogliono, ma alla fine sta al Consiglio prende una decisione. Continueremo a discutere, non posso assicurare che avremo un accordo finale oggi, ma continueremo a lavorarci. I ministri discuteranno il decimo pacchetto”.
Poi ci sarà l’appuntamento alle Nazioni unite: “Volerò a New York – ha annunciato Borrell – e parteciperò al dibattito del Consiglio di sicurezza e alla Assemblea generale sulla risoluzione contro la Russia, la risoluzione che difende il diritto dell’Ucraina di rimanere un paese sovrano, con la sua integrità territoriale. E’ un voto molto importante alle Nazioni Unite, ricordate – ha detto Borrell ai giornalisti – i 143 voti” contro l’aggressione russa della risoluzione del 7 aprile 2022. “Vedremo qual è il livello di sostegno oggi da tutto il mondo all’Ucraina e alla condanna dell’aggressione russa”.
“Domani – ha continuato l’Alto Rappresentante – andremo alla Nato insieme al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Abbiamo un incontro con il segretario generale della Nato”, Jens Stoltenberg, “e il tema sarà come fornire rapidamente armi all’Ucraina, in particolare munizioni. E’ il tema più importante è pressante oggi – ha rilevato – per l’esercito ucraino: il continuo flusso di munizioni di calibro 155, anche 152 ma il 155 è più importante. L’artiglieria russa spara 50.000 colpi al giorno, e l’Ucraina ha bisogno di essere allo stesso livello di capacità. Ha i cannoni, ma manca di munizioni”.
“Faremo tutto ciò che possiamo usando la ‘European Facility for Peace’ per fornire finanziamenti, cercheremo un modo in cui l’Agenzia per la Difesa europea è la Commissione europea insieme possano fare acquisti comuni, e chiedendo agli Stati membri di fornire una parte delle loro riserve di munizioni all’esercito ucraino. Questo – ha insistito Borrell – è il tema più urgente, un nostro fallimento su questo metterebbe davvero a rischio il risultato della guerra”.
“Quindi – ha riassunto l’Alto Rappresentante – oggi si riuniscono i ministri degli Esteri, domani la Nato e tra due settimane a Stoccolma i ministri della Difesa. Saranno i ministri della Difesa che dovranno prendere queste decisioni. La difesa è una competenza degli Stati membri. Presenteremo loro diverse proposte e vedremo quale quale sarà la migliore, che dovrà essere attuata al più presto”.
“Oggi – ha aggiunto Borrell – parleremo anche della Moldova: riceveremo il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio della Moldova”, Nicu Popescu. “Sapete in che situazione critica è la Moldova, e la pressione della Russia. Studieremo la sicurezza della regione, tenendo conto del fatto che proprio in Moldova organizzeremo la seconda conferenza della Comunità politica europea”, a giugno. “Intanto, siamo fornendo sostegno anche alla Moldova attraverso la nostra European peace facility”.
Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la Cina cominci a fornire armi alla Russia, Borrell ha riferito di aver “sentito queste dichiarazioni da Antony Blinken”, il segretario di Stato Usa. “Ho avuto delle discussioni – ha riferito – con l’ex ministro degli Esteri cinese Wang Hy, che adesso è consigliere di Stato, responsabile della Commissione centrale del Partito comunista Cinese per le relazioni estere. Ho avuto una conversazione con lui e ho espresso la nostra forte preoccupazioni circa possibilità che la Cina fornisca armi alla Russia, ho chiesto di non farlo e ho espresso non solo le nostre preoccupazioni, ma ho detto che per noi sarebbe una linea rossa nelle nostre relazioni. Mi ha detto che non lo faranno, che non intendono farlo; ma resteremo vigili”.
Infine, riguardo agli effetti delle sanzioni contro la Russia, l’Alto Rappresentante ha sottolineato che “ci sono tre parametri a cui guardare: il primo è il deficit pubblico, che oggi è 14 volte più alto; secondo, il deficit commerciale”, che è anch’esso “molto più alto”; e terzo, “le entrate dalla vendita di idrocarburi: nel gennaio 2023 erano la metà rispetto a quelle del gennaio 2022. Nel 2022 le sanzioni non erano pienamente in attuazione, i prezzi dell’energia erano molto alti e noi eravamo ancora dipendenti dal gas russo. Oggi i prezzi sono scesi, la Russia sta vendendo il petrolio a 40 dollari al barile quando il prezzo di mercato mondiale è a 80 dollari, quindi loro stanno guadagnando la metà rispetto al prezzo di mercato, e noi ci siamo liberati dalla dipendenza dal gas. Insomma – ha concluso Borrell – , questo sarà un pessimo anno per l’economia russa”.