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Pnrr: ecobonus, asili nido, treni green. Ecco le modifiche alla quarta rata

Pnrr: ecobonus, asili nido, treni green. Ecco le modifiche alla quarta rataRoma, 11 lug. (askanews) – Rafforzamento dell’ecobonus, revisione dell’obiettivo per le colonnine per la ricarica elettrica delle auto, riformulazione delle misure per l’acquisto di treni green per il trasporto pubblico regionale, previsione di un nuovo bando per la realizzazione di posti negli asili nido da parte dei Comuni. Queste le principali modifiche ai dieci obiettivi relativi alla quarta rata (16 miliardi di euro) del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Modifiche che oggi hanno ricevuto il via libera della cabina di regia del Pnrr, convocata ieri dal ministro ‘regista’ del Piano, Raffaele Fitto, subito dopo l’accordo tecnico con la Commissione europea sulla rimodulazione degli obiettivi intermedi.

“Con queste modifiche possiamo proseguire il percorso – ha detto Fitto nella conferenza stampa al termine della cabina di regia – e presentare la richiesta per il pagamento integrale della quarta rata, senza definanziamenti”. In mattinata, sul tema delle modifiche alla quarta rata e sui ritardi per l’erogazione della terza rata (19 miliardi) è intervenuto anche il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Auspico che queste risorse arrivino, altrimenti diventa un problema, e’ evidente. Al momento – ha spiegato il responsabile dell’Economia – siamo in grado di gestire la situazione. Se la terza rata fosse entrata prima sarebbe stato meglio, ma stiamo gestendo la situazione confidando che quanto prima venga erogata”. La modifica al ‘Piano per asili nido’ a cura del Ministero dell’istruzione impegna il governo a emanare un nuovo bando per la selezione degli interventi, in quanto con i bandi precedenti e i successivi aumenti dei costi delle materie prime non si raggiungeva il previsto aumento di posti. La modifica, ha puntualizzato Fitto, non definanzia l’intervento ma rivede l’obiettivo intermedio dell’aggiudicazione. Per quanto riguarda il rinnovo del parco ferroviario, viene modificata la composizione degli acquisti prevedendo 53 treni passeggeri per il trasporto regionale a emissioni zero e 100 carrozze per il servizio universale (intercity), compatibili con le risorse a disposizione pari a 800 milioni di euro. Sempre a carico del Mit, un’altra modifica riguarda la sperimentazione dell’idrogeno nella mobilità ferroviaria prevedendo la localizzazione degli interventi in prossimità dei siti di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno. Tra gli investimenti di cui è titolare il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, una modifica riguarda il rafforzamento dell’ecobonus con l’obiettivo di risparmio di energia. In sostanza si può rendicontare anche l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza. Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica elettrica, ai bandi finora lanciati hanno corrisposto richieste per 4.700 infrastrutture contro le 6.500 previste (tra centro urbani e aree extraurbane). La modifica impegna il governo a pubblicare nuovi bandi per raggiungere l’obiettivo. Di competenza del ministero dell’Ambiente è anche la modifica sull’uso dell’idrogeno nell’industria per corrispondere al principio del ‘Do not significant harm’.

Aspetti formali di modifica riguardano gli interventi socioeducativi del Dipartimento Politiche di Coesione e il Progetto Cinecittà del Ministero della Cultura. Ulteriori modifiche sono relative a progetti di cui è titolare il Mimit, in particolare la tecnologia satellitare e, per altro verso, il sostegno alla creazione di imprese femminili (è stato eliminato il riferimento a singoli strumenti finanziari lasciando flessibilità nella scelta).

Automotive, a maggio indice produzione industria italiana: +5,3%

Automotive, a maggio indice produzione industria italiana: +5,3%Roma, 11 lug. (askanews) – A maggio 2023, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme1 registra una crescita del 5,3% rispetto a maggio 2022, mentre nei primi cinque mesi del 2023 aumenta del 4,4%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale positiva del 14,4% a maggio 2023 e cresce del 12,8% nei primi cinque mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2022; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) aumenta del 6,3% nel mese e diminuisce del 2,2% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 cala del 3,8% a maggio e del 2,2% nel cumulato 2023.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture a maggio 2023 risulta in crescita dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2022, mentre nel cumulato gennaio-maggio aumenta del 12,9%. Il comparto produttivo automotive – sottolinea Anfia in una nota – si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo rispetto ai livelli dello scorso anno: a maggio 2023, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude a -3,7% rispetto a maggio 2022 e risulta in flessione del 3,1% nei primi cinque mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) è in calo del 4,8% ad aprile 2023, ultimo dato disponibile (-5,4% sul mercato interno e -3,8% sui mercati esteri) e chiude a +4,2% i primi quattro mesi del 2023 (+4,3% il mercato interno e +3,9% il mercato estero). Nel dettaglio, l’indice della fabbricazione di autoveicoli cresce a doppia cifra nel mese (+14,4%), soprattutto grazie all’aumento dell’8,7% registrato, secondo i dati preliminari di ANFIA, dalla produzione di autovetture – che chiude i primi cinque mesi a +12,9% superando le 237mila unità. L’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, invece, torna ad avere segno negativo, -3,8% rispetto a maggio 2022, invertendo la tendenza.

Per sostenere la domanda e indirizzarla verso le tecnologie green, è importante accelerare l’annunciata rimodulazione degli incentivi ad oggi in vigore per l’acquisto di vetture a bassissime e a zero emissioni. Inoltre, poiché il perdurare dei problemi di approvvigionamento e di logistica delle merci rende difficoltoso il rispetto delle consegne dei veicoli nuovi nei 180 giorni previsti dalla normativa nazionale, auspichiamo la proroga dei termini di consegna a 270 giorni – recentemente oggetto di una lettera congiunta, firmata insieme alle altre maggiori associazioni automotive italiane, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In questo modo i cittadini che hanno investito per acquistare un veicolo nuovo a inizio 2023 non perderanno il beneficio dell’Ecobonus”.

A gennaio-marzo 2023 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 5,3 miliardi di Euro, mentre l’import vale 8,4 miliardi di euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 19,4%, seguiti da Germania (18,4%) e Francia (11,9%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 6,7 miliardi di Euro, con un saldo positivo di 1,9 miliardi di Euro. Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una variazione positiva del 18,2% ad aprile (ultimo dato disponibile), grazie ad una componente interna in crescita del 22,9% e ad una componente estera a +12%. Nel periodo gennaio-aprile 2023, il fatturato aumenta del 23% (+33,8% il fatturato interno e +10,1% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una crescita del 4,2% nel mese di aprile, con una componente interna a +0,9% e una componente estera a +7,6%. Nei primi quattro mesi del 2023 l’indice del fatturato di questo comparto registra un incremento del 10,9%, con una crescita del 10% della componente interna e dell’11,8% della componente estera.

Biden salta la cena ufficiale Nato a Vilnius, Blinken al suo posto

Biden salta la cena ufficiale Nato a Vilnius, Blinken al suo postoVilnius , 11 lug. (askanews) – Il presidente Usa Joe Biden non è andato alla cena ufficiale offerta dalla presidenza lituana, che ospita il summit della NATO attualmente in corso. Al suo posto in rappresentanza degli Stati Uniti d’America c’era il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Blinken durante i momenti che precedevano la foto ufficiale si è intrattenuto, talora scherzando, con alcuni leader tra i quali il premier britannico Sunak e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. Il presidente Biden ha saltato la cena perché ha avuto quattro giorni interi di incontri ufficiali e si sta preparando per un grande discorso domani oltre a un altro giorno al vertice, ha riferito un funzionario americano secondo diversi giornalisti del pool della Casa Bianca.

L’ultimo saluto a Luis Suarez: “Ha incarnato la bellezza del calcio”

L’ultimo saluto a Luis Suarez: “Ha incarnato la bellezza del calcio”Roma, 11 lug. (askanews) – Oltre un centinaio di tifosi hanno reso omaggio a Luis Suarez, nel giorno dei suoi funerali, nella chiesa di San Giuseppe Calasanzio di Milano. L’ex centrocampista di Inter, Barcellona e Sampdoria, oltre che della nazionale spagnola, si è spento domenica 9 luglio all’età di 88 anni. Presente Massimo Moratti, l’ex compagno di squadra Bedin e l’amministratore delegato nerazzurro Giuseppe Marotta. Diversi omaggi provenienti dalla Spagna. Presenti corone di fiori, da quella dei tifosi del Real Madrid a quelle della federcalcio iberica e del Deportivo La Coruna, prima squadra di Suarez. Per il Real c’era anche l’ex giocatore Emilio Butragueno, attuale direttore delle relazioni istituzionali del Real Madrid. “Luisito ha incarnato la bellezza del calcio. Ci sono stati tanti giocatori forti, ma lui muovendosi e calciando, racchiudeva davvero il bello di questo sport” ha detto Massimo Moratti dal pulpito di una chiesa, quella di San Giuseppe Calasanzio, che tributa al rampollo di Angelo, il presidentissimo della Grande Inter, due interminabili ovazioni.

Il Parlamento Ue tira il freno a mano sui limiti alle emissioni industriali

Il Parlamento Ue tira il freno a mano sui limiti alle emissioni industrialiStrasburgo, 11 lug. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni, oggi a Strasburgo, la sua posizione negoziale sulla direttiva sulle emissioni industriali e da allevamenti dell’agroindustria (Ied) con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni.

Gli eurodeputati hanno tirato il freno a mano rispetto alla proposta originaria della Commissione europea che prevedeva l’estensione della direttiva agli allevamenti intensivi di suini e pollame di dimensioni medio-grandi (quelli con più di 150 “unità di bestiame vivo”) e, per la prima volta, anche agli allevamenti bovini. Il testo approvato è molto meno ambizioso rispetto anche alla posizione negoziale (“general approach”) che il Consiglio Ue dell’Ambiente aveva approvato a maggioranza qualificata il 16 marzo scorso, con il voto contrario della sola Italia e l’astensione della Bulgaria.

Rispetto alla proposta della Commissione, che abbassava la soglia di applicazione della normativa a 150 unità di bestiame vivo (“Livestock Units”, Lsu), che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli, il Parlamento europeo chiede di mantenere molto più alta la soglia, a 750 unità di bestiame vivo. Gli eurodeputati chiedono di escludere del tutto gli allevamenti bovini e, sostanzialmente, di continuare ad applicare la direttiva agli allevamenti con le norme oggi in vigore che coprono gli allevamenti di suini con più di 2.000 posti per i maiali (di oltre 30 kg), o con più di 750 posti per le scrofe, e quelli di pollame con più di 4.0000 posti. Il compromesso del Consiglio Ue aveva già ridotto fortemente le ambizioni della proposta originaria, fissando a 350 unità di bestiame vivo la soglia per applicare la direttiva agli allevamenti intensivi, compresi quelli bovini, ma escludendo gli allevamenti estensivi. Il Consiglio chiede anche che le nuove regole verrebbero applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.

Dopo il voto, il relatore Radan Kanev (PPE, Bulgaria) ha dichiarato: “Una migliore protezione dell’ambiente non deve necessariamente portare a più burocrazia. L’innovazione è la chiave per arrivare a un inquinamento pari a zero, e per questo abbiamo bisogno di un settore industriale europeo più competitivo. La politica dell’Ue deve essere realistica, economicamente fattibile e non deve minare la competitività. La nostra posizione offre un po’ di respiro alle imprese, dando loro ragionevoli periodi di transizione per prepararsi ai nuovi requisiti”. L’ambizione ambientalista della proposta originaria di direttiva è stata invece mantenuta per quanto riguarda l’estensione della direttiva Ied agli impianti dell’industria estrattiva (miniere) e alle installazioni di grandi dimensioni che fabbricano batterie (ad eccezione di quelli che si limitano al loro assemblaggio). La direttiva, una volta adottata definitivamente, obbligherebbe questi impianti a ridurre ulteriormente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Il Parlamento europeo ha poi introdotto un un giro di vite riguardo all’applicazione della direttiva alle emissioni dagli inceneritori di rifiuti. Oltre che per i periodi di funzionamento normale, i gestori degli inceneritori dovranno monitorare strettamente e ridurre anche le emissioni prodotte nei momenti di accensione o spegnimento. Si tratta delle fasi in cui le emissioni sono più intense, significativamente più alte che nei periodi normali. La direttiva sulle emissioni industriali stabilisce norme per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento prodotto dalle emissioni dei grandi impianti industriali e agroindustriali nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Queste emissioni possono essere la causa di problemi di salute come asma, bronchite e cancro, che provocano centinaia di migliaia di morti premature ogni anno nell’Ue. Il Parlamento europeo avvierà ora i negoziati con il Consiglio Ue e con la Commissione (“trilogo”) per adottare il testo definitivo della direttiva.

Aerei, Urso: pronti a intervenire sul caro-biglietti

Aerei, Urso: pronti a intervenire sul caro-bigliettiRoma, 11 lug. (askanews) – “Le compagnie hanno i voli pieni, non si trova un posto, con il carburante che costa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e aumentano i prezzi del 40%? Li ho convocati: aspettiamo spiegazioni su questa crescita anomala dei prezzi. Ma, se le spiegazioni non sono convincenti, e se i prezzi non si riducono a breve, interverremo, com’è giusto che sia”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto a SkyTg24 Economia.

Tennis, a Wimbledon Sinner batte Safiullin e centra la semifinale

Tennis, a Wimbledon Sinner batte Safiullin e centra la semifinaleRoma, 11 lug. (askanews) – Jannik Sinner nella storia. Batte il russo Roman Safiullin a Wimbledon, conquista la sua prima semifinale in uno Slam in carriera e diventa il terzo azzurro nella storia al penultimo atto dei “The Championships” dopo Nicola Pietrangeli (1960) e Matteo Berrettini (2021).

Nei quarti il 21enne di Sesto Pusteria, n.8 ATP ed ottavo favorito del seeding, ha battuto 64 36 62 62, in due ore e 14 minuti di partita, il russo Roman Safiullin, n.92 ATP, all’esordio assoluto ai “The Campionships”, che negli ottavi ha eliminato in quattro set il canadese Shapovalov, n.29 del ranking e 26 del seeding, complice un problema al ginocchio sinistro del 24enne nato a Tel Aviv.Il tennista allenato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill è alla terza partecipazione al tabellone principale dei “The Championships” dove aveva già raggiunto i quarti lo scorso anno quando si aera arreso solo a Djokovic dopo essere stato in vantaggio per due set a zero. Proprio su questi campi Sinner 12 mesi fa ha vinto i suoi primi match sull’erba.

Quest’anno ha battuto nettamente prima l’argentino Juan Manuel Cerundolo, n.111 del ranking, e poi l’altro argentino Schwartzman, n.98 ATP: al terzo turno contro Halys, n.79 del ranking, non ha giocato al massimo – cedendo un set – ma non serviva. Ed anche negli ottavi contro il colombiano Galan, n.85 ATP, è sembrato un po’ “trattenuto”, ma nonostante tutto ha chiuso in tre set. In semifinale lo attende il vincente di Djokovic-Rublev. 

Tennis, Sinner: “Cercherò di godermi la semifinale di venerdì”

Tennis, Sinner: “Cercherò di godermi la semifinale di venerdì”Roma, 11 lug. (askanews) – “Vuol dire molto per me, tanti sacrifici e tanto lavoro fatto sul campo. Tante ore passate in campo, in ogni partita cerco di giocare il mio tennis e sono molto contento di questo risultato”. Parola di Jannik Sinner dopo la semifinale centrata a Wimbledon. “Ho cercato di vincere altri due set nel momento di difficoltà – continua – Ero avanti di un break nel 2°, stiamo lavorando sul fatto di non sprecare i vantaggi. Safiullin è un avversario complicato da superare, mi aveva messo in difficoltà già in ATP Cup l’anno scorso. Sono sicuro che avrà una grande carriera. Sono giovane e felice di essere il semifinalista più giovane, almeno per una notte. Djokovic? Andrò in campo con la giusta mentalità, non perde sul Centrale da 10 anni. Rublev prova a centrare la prima semifinale Slam. Io riposerò, cercherò di affrontare con gioia e godermi una delle partite più importanti della carriera”.

 

Parlamento Ue tira il freno su limiti a emissioni industriali

Parlamento Ue tira il freno su limiti a emissioni industrialiStrasburgo, 11 lug. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni, oggi a Strasburgo, la sua posizione negoziale sulla direttiva sulle emissioni industriali e da allevamenti dell’agroindustria (Ied) con 396 voti a favore, 102 contrari e 131 astensioni.

Gli eurodeputati hanno tirato il freno a mano rispetto alla proposta originaria della Commissione europea che prevedeva l’estensione della direttiva agli allevamenti intensivi di suini e pollame di dimensioni medio-grandi (quelli con più di 150 “unità di bestiame vivo”) e, per la prima volta, anche agli allevamenti bovini. Il testo approvato è molto meno ambizioso rispetto anche alla posizione negoziale (“general approach”) che il Consiglio Ue dell’Ambiente aveva approvato a maggioranza qualificata il 16 marzo scorso, con il voto contrario della sola Italia e l’astensione della Bulgaria.

Rispetto alla proposta della Commissione, che abbassava la soglia di applicazione della normativa a 150 unità di bestiame vivo (“Livestock Units”, Lsu), che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli, il Parlamento europeo chiede di mantenere molto più alta la soglia, a 750 unità di bestiame vivo. Gli eurodeputati chiedono di escludere del tutto gli allevamenti bovini e, sostanzialmente, di continuare ad applicare la direttiva agli allevamenti con le norme oggi in vigore che coprono gli allevamenti di suini con più di 2.000 posti per i maiali (di oltre 30 kg), o con più di 750 posti per le scrofe, e quelli di pollame con più di 4.0000 posti. Il compromesso del Consiglio Ue aveva già ridotto fortemente le ambizioni della proposta originaria, fissando a 350 unità di bestiame vivo la soglia per applicare la direttiva agli allevamenti intensivi, compresi quelli bovini, ma escludendo gli allevamenti estensivi. Il Consiglio chiede anche che le nuove regole verrebbero applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.

Dopo il voto, il relatore Radan Kanev (PPE, Bulgaria) ha dichiarato: “Una migliore protezione dell’ambiente non deve necessariamente portare a più burocrazia. L’innovazione è la chiave per arrivare a un inquinamento pari a zero, e per questo abbiamo bisogno di un settore industriale europeo più competitivo. La politica dell’Ue deve essere realistica, economicamente fattibile e non deve minare la competitività. La nostra posizione offre un po’ di respiro alle imprese, dando loro ragionevoli periodi di transizione per prepararsi ai nuovi requisiti”. L’ambizione ambientalista della proposta originaria di direttiva è stata invece mantenuta per quanto riguarda l’estensione della direttiva Ied agli impianti dell’industria estrattiva (miniere) e alle installazioni di grandi dimensioni che fabbricano batterie (ad eccezione di quelli che si limitano al loro assemblaggio). La direttiva, una volta adottata definitivamente, obbligherebbe questi impianti a ridurre ulteriormente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Il Parlamento europeo ha poi introdotto un un giro di vite riguardo all’applicazione della direttiva alle emissioni dagli inceneritori di rifiuti. Oltre che per i periodi di funzionamento normale, i gestori degli inceneritori dovranno monitorare strettamente e ridurre anche le emissioni prodotte nei momenti di accensione o spegnimento. Si tratta delle fasi in cui le emissioni sono più intense, significativamente più alte che nei periodi normali. La direttiva sulle emissioni industriali stabilisce norme per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento prodotto dalle emissioni dei grandi impianti industriali e agroindustriali nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Queste emissioni possono essere la causa di problemi di salute come asma, bronchite e cancro, che provocano centinaia di migliaia di morti premature ogni anno nell’Ue. Il Parlamento europeo avvierà ora i negoziati con il Consiglio Ue e con la Commissione (“trilogo”) per adottare il testo definitivo della direttiva.

Al via i Rome Climate Talks, focus su transizione energetica

Al via i Rome Climate Talks, focus su transizione energeticaRoma, 11 lug. (askanews) – Con un dibattito sul tema Smart Energy Transition l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania ha inaugurato martedì 11 luglio 2023 i Rome Climate Talks.

“Italia e Germania sono motori industriali dell’Unione Europea nonché Paesi con economie estremamente interconnesse. Il percorso verso la neutralità climatica, sempre più urgente per tutto il pianeta, segnerà per forza un cambiamento profondo che riguarderà ampi settori delle nostre economia e delle nostre società civili. Ci sembra pertanto logico e essenziale di parlarne insieme su come la transizione verso un’economia e una società innovativa e resiliente possa avere successo”, ha affermato l’Ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling, che ha moderato l’incontro a Villa Almone, sua residenza a Roma. Al dibattito hanno partecipato Dott. Federico Boschi (Capo Dipartimento Energia (DIE) – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Dr. Heike Brugger (Coordinator of Business Unit Energy Policy – Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research ISI), Dott.ssa Ilaria Conti (Head of Gas – Florence School of Regulation) e Dott. Michele Governatori (ECCO – The Italian Climate Change Think Tank).

Quali sono i compiti che la politica, le imprese, la scienza e la società devono affrontare per realizzare una transizione energetica intelligente e a prova di futuro? Come potrebbero contribuire a un sistema energetico rispettoso del clima le nuove tecnologie intelligenti, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale? Queste e altre sono state tra i quesiti discussi da esperti italiani e tedeschi nel primo di una serie di Climate Talks che l’Ambasciata di Germania in Italia ospiterà fino alla fine dell’anno.