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Energia, Elettricità Futura: resta emergenza, utilizzare rinnovabili

Energia, Elettricità Futura: resta emergenza, utilizzare rinnovabiliRoma, 8 feb. (askanews) – L’Italia continua a essere in “emergenza energetica”: lo scorso anno il 65% dell’elettricità è stato prodotto con gas (55%), rinnovabili (35%), carbone e prodotti petroliferi (10%). “Abbiamo l’opportunità di produrre più energia utilizzando le fonti rinnovabili”. Lo ha detto Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, presentando il piano 2030 del settore elettrico, “importante opportunità” per il Paese. “I consumi di energia elettrica al 2030 arriveranno a 360 TWh – ha proseguito – per essere più indipendenti è importante crescere nella produzione del nostro Paese”. Sulle autorizzazioni “siamo i peggiori in Europa per tempi e costi”, ha aggiunto. Elettricità Futura rappresenta il 70% del mercato elettrico, con oltre 500 imprese. “In Italia peggiora l’emergenza climatica – ha ricordato – tra il 2018 e il 2022 gli eventi estremi sono più che triplicati rispetto ai cinque anni precedenti. Abbiamo anche un fenomeno di siccità, lo scorso anno il settore idroelettrico ha prodotto il 45% in meno”.

Sanremo, Gassmann: mamma e papà i primi a cui ho telefonato

Sanremo, Gassmann: mamma e papà i primi a cui ho telefonatoSanremo, 8 feb. (askanews) – “E’ stato bellissimo ieri sera, è un onore. Un onore essere nella cinquina. Non me l’aspettavo. Ho seguito il Festival alla fine con gli amici, è stata un’emozione immensa, ma quando dicono la classifica che partono dall’ultima posizione ogni volta è una coltellata. Ho chiamato mamma che stava con papà, li ho salutati e poi i miei amici a Roma. Ho fatto solo due chiamate”. Così Leo Gassmann, artista in gara alla 73sima edizione del Festival di Sanremo, ha commentato la sua performance di ieri sera, che ha chiuso al quinto posto.
“All’inizio ero un po’ teso, a un certo punto mi sono detto: mi devo divertire, è una figata pazzesca essere qua. Sono salito sul palco e mi sono divertito”, ha aggiunto.
A proposito del duetto (Gassmann sarà sul palco con Edoardo Bennato, ndr) l’artista romano ha aggiunto: “E’ un onore poter salire sul palco con lui”.

Bce, Credem: il risultato migliore in Italia su procedure Srep

Bce, Credem: il risultato migliore in Italia su procedure SrepRoma, 8 feb. (askanews) – Credem rivendica di risultare “l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in Italia”, in base alla rapporto pubblicato oggi dal ramo di Vigilanza della Bce sul processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, Srep).
Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2R) che per il Gruppo Credem è pari all’1%, afferma la banca emiliana con un comunicato, parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che ne hanno dato diffusione. L’analisi annuale svolta dalla Bce ha così confermato la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi di Credito Emiliano.
“E’ un risultato che ci trasmette entusiasmo, ci riempie di orgoglio e conferma l’affidabilità della nostra azienda – ha commentato il direttore generale di Credem, Angelo Campani – ma è anche il riconoscimento dell’impegno costante di tutte le persone del Gruppo che, in ogni area, contribuiscono affinché sia possibile raggiungere e mantenere nel tempo questi risultati”.

Sanremo, Gassmann: Blanco ha sbagliato, chieda scusa

Sanremo, Gassmann: Blanco ha sbagliato, chieda scusa

Mercoledì 8 febbraio 2023 – 11:21

Sanremo, Gassmann: Blanco ha sbagliato, chieda scusa

Siamo ragazzi, a volte facciamo degli errori

Sanremo, Gassmann: Blanco ha sbagliato, chieda scusa
Sanremo, 8 feb. (askanews) – “Ho visto quello che è successo con Blanco e sicuramente è stata un’azione sbagliata. Conosco bene Riccardo e non è solito fare queste cose. Spero che trovi il modo di chiedere scusa e rimediare. Siamo ragazzi, delle volte facciamo degli errori. Ma sicuramente non è stata una bella cosa”. Così Leo Gassmann ha commentato quanto avvenuto ieri sera sul palco dell’Ariston durante l’esibizione di Blanco, che ha devastato il palco dopo aver interrotto la sua performance per problemi tecnici.

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Banche, Enria: rischi cyberattacchi salgono, finora danni non gravi

Banche, Enria: rischi cyberattacchi salgono, finora danni non graviRoma, 8 feb. (askanews) – Il rischio di attacchi cibernetici contro le banche, che era già aumentato durante i lockdown e le restrizioni alle attività imposte dai governi a motivo del Covid “si è intensificato ulteriormente nell’attuale contesto. Ora più che mai le banche devono affrontare le carenze strutturali negli accordi di esternalizzazione e nei sistemi di sicurezza informatica e di resilienza cibernetica”. Lo ha affermato Andrea Enria, presidente del consiglio di Vigilanza bancaria della Bce, durante la conferenza stampa sui risultati del ciclo Srep 2022.
“Abbiamo notato un aumento degli attacchi durante la pandemia, mentre con la guerra il livello è rimasto stabile – ha poi precisato rispondendo ad una domanda. Quanto al livello dei danni e all’impatto dei cyberattacchi sulle banche, ad oggi non è stato massiccio”.
Secondo Enria, “la digitalizzazione dei servizi bancari e finanziari esacerba anche altri rischi tra cui frodi, riciclaggio di denaro, carenze di competenze informatiche interne e perdita potenziale di clienti dovuta al mutare delle preferenze dei consumatori e alla crescente concorrenza da parte degli operatori fintech. La maggior parte dei progetti digitali delle banche – ha aggiunto – mira ad attrarre e fidelizzare la clientela e a migliorare l’efficienza in termini di costi. Tuttavia, l’entità degli investimenti delle banche resta limitata. Nel 2021 gli investimenti degli enti vigilati nella trasformazione digitale sono stati pari in media ad appena il 2,8% dei ricavi operativi netti”.

Ricostruita storia Baia di Bagnoli a Napoli grazie a DNA ambientale

Ricostruita storia Baia di Bagnoli a Napoli grazie a DNA ambientaleRoma, 8 feb. (askanews) – Ricostruire il ‘DNA ambientale’ dell’ex zona industriale di Napoli ‘Baia di Bagnoli-Coroglio’ a partire dal 1830, per comprendere quanto velocemente le comunità degli organismi marini si siano modificate in risposta al deterioramento dell’ambiente. È uno dei principali risultati di uno studio pubblicato sulla rivista “Environment International”, frutto di una collaborazione fra diversi gruppi di ricerca italiani e stranieri (Stazione Zoologica Anton Dohrn, ENEA, Università di Ginevra, Università del Salento, Università di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Università di Friburgo, Accademia delle Scienze della Polonia).
I ricercatori – informa ENEA – hanno prelevato una carota di sedimento nella Baia di Bagnoli-Coroglio, ex-area industriale del comune partenopeo che si estende su una superficie di circa 249 ettari a terra e 1.453 ettari a mare, hanno datato i vari strati, determinando la concentrazione di sostanze inquinanti e studiando le tracce di DNA degli organismi marini. Queste molecole, infatti, sopravvivono per centinaia di anni ‘intrappolate’ nei sedimenti che si accumulano sul fondo del mare anno dopo anno. Il DNA estratto dall’ambiente – nel nostro caso dai sedimenti – è chiamato ‘DNA ambientale’ e rappresenta una sorta di ‘codice a barre’, diverso da specie a specie, che ne permette l’identificazione.
È stato possibile quindi ottenere un elenco di organismi marini presenti nel sedimento a partire dagli strati più antichi/profondi della carota (1830) fino al presente. Nella prima metà del 1800, nella Baia di Bagnoli-Coroglio si affacciavano terreni agricoli, mentre sui fondali prosperava Posidonia oceanica e una gran diversità di organismi. Il graduale peggioramento della qualità ambientale a partire dalla prima decade del 1900, quando si insediarono le prime industrie, fino al periodo di massima espansione negli anni 1950-1980 con l’acciaieria Ilva/Italsider, è stato accompagnato da notevoli cambiamenti della comunità biologica. La scomparsa della Posidonia è stata repentina; è cambiata drasticamente sia la composizione degli organismi unicellulari che vivono nell’acqua sia di quelli che vivono nel sedimento; è diminuita la loro diversità e sono aumentate le specie probabilmente in grado di resistere a concentrazioni elevate di idrocarburi e metalli pesanti.
Il mare ospita una grande diversità di organismi, dai batteri al plancton microscopico sospeso nell’acqua, dalle alghe e piante marine attaccate al substrato alla miriade di organismi, piccoli e grandi, che vivono sui fondali. Le attività dell’uomo stanno però minacciando l’equilibrio degli ambienti marini, in particolar modo quello delle aree marine costiere densamente popolate, spesso sede di attività industriali. Lo sversamento a mare di inquinanti di vario tipo danneggia gravemente gli organismi marini riducendo la loro diversità: solo alcune specie, infatti, riescono a sopravvivere in acque o sedimenti inquinati. Ora, grazie a questo studio internazionale, – conclude ENEA – è possibile vedere non solo la situazione attuale ma anche capire come era l’ambiente nel passato e quanto velocemente le comunità degli organismi marini si siano modificate in risposta al deterioramento ambientale
Questo studio fa parte del progetto ABBaCo finanziato dal MUR e coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, finalizzato allo studio della Baia di Bagnoli-Coroglio a ovest della città di Napoli.

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Non soltanto Pistorius, ma anche Biden. Ma vuole caccia F16

Milano, 8 feb. (askanews) – I carri armati Leopard 2 dalla Germania saranno pronti per l’Ucraina alla fine di marzo, secondo un tweet dell’esercito tedesco che tuttavia non specifica la quantità disponibile (in precedenza si era parlato di 14). Il tutto dopo che ieri il ministro della Difesa giunto da Berlino Boris Pistorius ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo Oleksii Reznikov, che per ora resta al suo posto, nonostante le voci di dimissioni circolate. A fine gennaio Berlino affermava che Kiev riceverà i carri armati Leopard 2 entro l’inizio di aprile. Ora scrive: “prossimi passi concreti per il nostro supporto all’Ucraina” con la disponibilità “a fine marzo del #Kampfpanzer Leopard 2 A6 dalla Germania”, modello già in dispiegamento in Afghanistan e indicato dal suo produttore “per missioni impegnative”.
Leopard 2 è una dotazione diversa dai Leopard 1 dei quali il consiglio di sicurezza del governo tedesco ha approvato la consegna di 178 unità all’Ucraina. E per i quali Danimarca, Germania e Paesi Bassi uniranno i fondi per ripristinarne almeno 100 in disuso. Il modello A6 non è l’A4 di cui si è parlato per altri contributi sui quali regna una certa vaghezza. Quello che si sa è che la Polonia ha promesso di consegnare 14 Leopard 2 A4, il Canada 4 Leopard 2, mentre Finlandia, Svezia e Norvegia, che hanno tutti Leopard 2, hanno soltanto indicato di voler contribuire allo sforzo, così come Spagna e Portogallo.
Intanto a Washington il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ringraziato il vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia e Clima, Robert Habeck “per i forti contributi” della Germania all’Ucraina, compresa l’assistenza finanziaria, di sicurezza e umanitaria. Oltre a ribadire all’omologo austriaco Alexander Schallenberg “la necessità di ritenere la Russia responsabile della sua brutale guerra”, secondo il Dipartimento di Stato che traccia una linea molto chiara nel raccontare questi incontri, avvenuti negli Usa lo stesso giorno della visita di Pistorius a Kiev.
Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Joe Biden per aver espresso il suo sostegno all’Ucraina durante il discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti al Congresso. In attesa del suo piccolo tour europeo (che dovrebbe toccare Londra e Bruxelles), evidentemente destinato a sensibilizzare ulteriormente i partner del vecchio continente per maggiori aiuti: Kiev punta ora ai caccia F16 per contrastare l’invasione russa. E su questo infervora un’altra polemica: il responsabile della sicurezza nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, ha accennato alla capacità di Kiev di colpire la Russia sul proprio territorio, oltre all’Ucraina occupata. Ha anche detto che è fiducioso che l’Ucraina alla fine riceverà aerei da combattimento F-16 fabbricati negli Stati Uniti. Ma in questo senso Biden è stato chiaro sul fatto che i caccia resteranno al loro posto.
La situazione sul campo continua ad essere particolarmente accesa, sebbene rallentata dalle difficoltà dell’inverno. Ci sono stati pesanti combattimenti lungo la linea del fronte orientale, mentre Kiev ha riferito di nuovi bombardamenti russi nel sud del Paese. Le forze ucraine stanno facendo tutto il possibile per salvare Bakhmut a fronte del progredire dei russi, secondo Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk.
I funzionari ucraini ieri hanno riferito di almeno sei esplosioni a Kharkiv. E nelle ultime 24 ore, più di 30 insediamenti nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Luhansk sono stati presi di mira, con diversi distretti e villaggi intorno a Bakhmut che sono stati attaccati, ha detto lo Stato Maggiore ucraino.
L’intelligence della difesa dell’Ucraina ha respinto le affermazioni da parte russa secondo le quali Mosca avrebbe preso il controllo di diversi piccoli insediamenti nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Inoltre, sembra che le forze russe nell’Ucraina orientale stiano accumulando munizioni e riserve di truppe in vista di un’offensiva che potrebbe iniziare tra qualche settimana, ha detto l’alto funzionario ucraino nella regione di Lugansk.
Durante la visita di Pistorius è stato anche affermato che la Germania avrebbe fornito all’Ucraina altri cinque carri antiaerei semoventi Gepard, missili guidati, cinque veicoli corazzati Dachs e cinque veicoli cettaponte corazzati Biber. Mentre si avvicina il primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato di aver parlato con il segretario di Stato americano Blinken dei preparativi per il 24 febbraio, a un anno dall’invasione su vasta scala del suo paese da parte della Russia.

Fivi a Lollobrigida: vini dealcolati non rientrino nella categoria vino

Fivi a Lollobrigida: vini dealcolati non rientrino nella categoria vinoMilano, 8 feb. (askanews) – La Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) ha scritto al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per porre l’attenzione sulla questione dei vini dealcolati e sulle criticità che deriverebbero dalla loro introduzione nei disciplinari dei vini a indicazione geografica. Una preoccupazione che nasce dalla “possibilità prevista dalla normativa europea di dealcolare, solo parzialmente, anche i vini a indicazione geografica, DO e IG”.
“Il vino è espressione irripetibile di un territorio, di un clima, di una geografia specifici, è frutto di un processo naturale che l’uomo accompagna in campagna e in cantina con competenze e tecniche frutto di secoli di esperienza” ha ricordato il presidente di Fivi, Lorenzo Cesconi, aggiungendo che “un procedimento tecnologico aggressivo come quello della dealcolazione va di fatto a snaturare il prodotto originale, rendendolo altro da ciò che era”. “Fare rientrare due prodotti così differenti nella medesima categoria rischia dunque di creare una sovrapposizione pericolosa, togliendo al vino il suo valore, in termini sia economici che culturali” prosegue Cesconi, sottolineando che “includere non solo i vini varietali, ma anche quelli a indicazione geografica tra quelli possibili di dealcolazione, può minare la stabilità dei sistemi dei vini di qualità e più in generale dell’intero sistema vitivinicolo”.
“Ancora più preoccupante – evidenzia la Fivi in una nota – il fatto che ciò avvenga in concomitanza con la revisione del sistema delle indicazioni geografiche in sede europea, nella quale è attualmente previsto un passaggio di competenze dalla DG Agri all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) che ridurrebbe le denominazioni ad un puro marchio commerciale, depotenziandone il ruolo di tutela”.
“Il nostro Paese ha oltre quattrocento denominazioni, tra DOC e DOCG: il settore vitivinicolo italiano per competere sullo scenario globale dovrà sempre di più investire in una produzione di qualità, rappresentativa di un luogo e di una cultura, e non su prodotti massificati e standardizzati” conclude la Fivi, ricordando che i vignaioli indipendenti “svolgono un ruolo centrale in questa azione di valorizzazione delle eccellenze e delle specificità territoriali italiane, esprimendo nei propri vini caratteristiche uniche e orientando la propria produzione verso la qualità, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione”.

Conte: Lazio? Pd ha detto D’Amato e punto, in Lombardia confronto

Conte: Lazio? Pd ha detto D’Amato e punto, in Lombardia confrontoRoma, 8 feb. (askanews) – “Per noi vengono prima i temi e i programmi e dopo i candidati. Nel Lazio il Pd ha detto noi siamo con D’Amato e punto, in Lombardia si è seduto attorno a un tavolo. Da questo programma condiviso in Lombardia è nata la condivisione del progetto politico e quindi c’erano le condizioni per appoggiare Majorino”. Lo ha detto, intervistato a Mattino Cinque su Canale 5, il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte.
I termovalorizzatori? “E’ folle, come sta facendo Gualtieri a Roma, decidere di realizzare un inceneritore, non lo fa più nessuno. Il tema è che in Europa non finanziano più questo tipo di impianti che non sono più ecocompatibili” ha concluso Conte.

Bce: le banche europee mantengono solidità e sono più redditizie

Bce: le banche europee mantengono solidità e sono più redditizie

Enria: hanno resistito bene. Ora attenzione a rischi e governance

Roma, 8 feb. (askanews) – Le banche europee hanno mantenuto solide posizioni patrimoniali lo scorso anno e, a dispetto del deterioramento del quadro economico collegato a guerra in Ucraina e sanzioni conto la Russia, hanno rafforzato la redditività. E’ la fotografia scatta nel rapporto sul processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, Srep) condotto dal ramo di Vigilanza bancaria della Bce sul 2022.
L’esercizio, spiega l’istituzione con un comunicato, fornisce una valutazione complessiva delle sfide per gli enti significativi unitamente ai requisiti patrimoniali corrispondenti e alle altre misure di vigilanza cui le banche dovrebbero conformarsi nell’anno a venire per meglio affrontarle tali sfide.
Secondo la Bce, l’aumento dei tassi di interesse ha comportato il miglioramento della redditività e della generazione di capitale. Le banche hanno mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, con livelli di capitale superiori, nella vasta maggioranza dei casi, a quanto previsto dai requisiti e dagli orientamenti patrimoniali derivanti dal precedente ciclo Srep. Anche i punteggi assegnati sono rimasti nel complesso sostanzialmente invariati.
“Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi”, ha commentato Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce. “Tuttavia, le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà, e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio. Le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e i meccanismi di governance e valutare gli andamenti futuri in maniera prudente”.
Guardando al coefficiente di solidità patrimoniale Cet1, secondo l’analisi della Bce la media ponderata dei requisiti di secondo pilastro è pari all’1,1%, invariata rispetto allo scorso anno. La media ponderata dei requisiti e degli orientamenti patrimoniali complessivi sale dal 10,4% al 10,7%, riflettendo l’impatto delle politiche macroprudenziali.