Calcio, Milan e Monza lanciano il primo trofeo Silvio BerlusconiRoma, 6 lug. (askanews) – Milan e Monza hanno comunicato l’avvio del ‘Trofeo Silvio Berlusconi’, sfida tra i due club la cui prima edizione si svolgerà l’8 agosto all’U-Power Stadium di Monza (ore 21) e sarà trasmessa in diretta su Canale 5. Nelle stagioni successive ci sarà un’alternanza degli stadi dei due Club in cui sarà disputato il match.
“Nel nome di Silvio Berlusconi, AC Milan e AC Monza annunciano la scelta di istituire il “Trofeo Silvio Berlusconi” la nota dei due club. Proprietario del Milan per 31 anni, dal 1986 al 2017, con un palmares di ben 29 trofei: 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club FIFA e 5 Supercoppe Europee, Silvio Berlusconi è stato il presidente più vincente della storia del Milan. Successivamente, il 28 settembre 2018, per sua volontà, il Gruppo Fininvest acquisisce la Società calcistica brianzola, all’epoca in Serie C. L’8 giugno 2020 AC Monza torna ufficialmente in Serie B dopo 19 anni e il 29 maggio 2022 conquista la prima storica promozione in Serie A, disputando poi una straordinaria stagione: raggiunge infatti la salvezza con 6 giornate d’anticipo, classificandosi all’11esimo posto con 52 punti, miglior neopromossa dei cinque maggiori campionati.
La clinica urologica del Gemelli accreditata col network europeo eUrogenRoma, 6 lug. (askanews) – Superata a pieni voti la meticolosa ispezione dei valutatori dell’ente di certificazione internazionale Amequis. È il passo decisivo del processo di accreditamento per lo European Reference Network (ERN) eUROGEN, una rete internazionale di ricerca e cura delle patologie urogenitali rare e complesse, finanziata dalla Comunità Europea. A darne la notizia è il Team Leader, il professor Emilio Sacco, Responsabile dell’Unità di Urologia Robotica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Professore Associato di Urologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università Cattolica, campus di Roma. “Al momento siamo l’unico centro urologico in Italia – ricorda il professor Sacco – ad aver affrontato questo complesso e rigoroso percorso, iniziato quattro mesi fa e culminato con la visita degli ispettori di Amequis, che ci hanno da poco comunicato l’esito positivo della loro valutazione. É un ulteriore prestigioso riconoscimento internazionale che premia l’impegno del nostro Policlinico nel trattamento multidisciplinare di patologie molto invalidanti, sia sul piano delle malattie rare (cistite interstiziale, diverticoli dell’uretra, stenosi dell’uretra femminile, patologie retroperitoneali rare e tumori urogenitali rari) che di quelle complesse (incontinenza urinaria maschile, fistole uro-genitali e uro-intestinali, stenosi dell’uretere)”. Per i pazienti è spesso molto difficile trovare dei team multidisciplinari in grado di trattare le patologie urogenitali complesse; in questo caso ad essere ‘rara’ non è la patologia, ma l’équipe medica specializzata in queste patologie. Per questo è importante far conoscere l’esistenza dei centri di riferimento, in grado di effettuare interventi chirurgici ricostruttivi ad alta complessità e specializzazione. “Al successo del processo di accreditamento per l’ERN eUROGEN – ricorda Sacco – hanno fortemente contribuito anche gli altri specialisti del team multidisciplinare: il professor Marco Racioppi e il dottor Riccardo Bientinesi (Urologia), il dottor Carlo Gandi (Urologia), la dottoressa Monia Marturano (Ginecologia), la dottoressa Eleonora Gaetani (Gastroenterologia), il professor Marco Rossi e il dottor Matteo Costanzi (Anestesia e Rianimazione), il professor Roberto Iacovelli e la dottoressa Chiara Ciccarese (Oncologia), oltre all’Ingegner Alberto Fiore (responsabile della UOS Qualità e Accreditamento). I vantaggi di far parte di un ERN sono molteplici, sia sul piano clinico, che della ricerca. “Entrare a far parte di questo network europeo – spiega ancora Sacco – ci permetterà di migliorare il servizio al paziente, con la strutturazione di un gruppo multidisciplinare dedicato a queste patologie che si riunirà periodicamente per discutere il trattamento dei casi più complessi. Inoltre, l’implementazione dei requisiti ERN è nel nostro Policlinico in perfetta sintonia con quella dei requisiti Joint Commission International, favorendo una medicina centrata sul paziente”. Gli ERN svolgono un’attività di riferimento per i pazienti: si tratta di un network internazionale, dove un paziente con malattia rara può trovare un elenco dei centri di riferimento che trattano quella patologia, per trovare facilmente un punto di riferimento. Gli ERN mettono inoltre a disposizione un’apposita piattaforma informatica che consente di discutere i casi clinici con i colleghi europei e fare teleconsulti su casi clinici rari, condividendo pareri con i maggiori esperti a livello internazionale. Ma nell’ambito ERN ci sono tante altre attività, in primis quelle inerenti alla ricerca. “Stiamo per avviare un registro internazionale – annuncia il professore – nel quale verranno inseriti tutti i pazienti con patologie urogenitali rare e complesse, allo scopo di svolgere studi multicentrici fondamentali nell’ambito di queste malattie. A questo va aggiunta l’attività educazionale, con organizzazione di webinar, possibilità di effettuare programmi di scambio all’interno del network, che consentano a specializzandi o giovani medici di fare dei periodi di training presso un centro all’estero. Sono a disposizione anche dei finanziamenti per studi clinici, messi a disposizione dalla Comunità Europea”.
Commissione Covid, Speranza: è tribunale politico, indegno ItaliaMilano, 6 lug. (askanews) – La commissione d’inchiesta sul Covid non vuole “ragionare su un momento drammatico” per “capire insieme cosa si può fare meglio”, ma ha invece “un intento chiaro e diabolico”, quello di “mettere su un tribunale politico per colpire i principali esponenti dei governi che vi hanno preceduto: per come l’avete impostata questa Commissione è indegna di un grande Paese come l’Italia”. Lo ha detto Roberto Speranza, ministro della Salute durante la pandemia, intervenendo in Aula per esprimere il no del Pd alla proposta di legge con cui la maggioranza vuole istituire la Commissione d’Inchiesta sul Covid.
“Con una mossa strabiliante, avete scelto di escludere le Regioni dal perimetro della commissione. Possiamo indagare persino su qullo che è successo in Cina, ma non su quanto è successo a Milano, Roma, Palermo o Napoli. Questo getta la maschera, e si capisce la finalità: non fare luce e chiarezza su un momento drammatico della vita del Paese, cosa su cui daremmo un mano. Il vostro intento è un altro, è chiaro ed è diabolico. Usare la commissione per colpire i vostri avversari politici. Non vi rendete conto che così fate solo del male al Paese e alle istituzioni democratiche. Per questo diciamo no, se questo è lo spirito la commissione potete farvela da soli, segnando un precedente negativo della storia repubblicana. Non è accettabile il tribunale politico che avete immaginato”, ha affermato Speranza.
Commissione sul Covid, scintille alla Camera tra maggioranza e opposizione. Conte: è un plotone di esecuzioneRoma, 6 lug. (askanews) – Si comincia a scaldare il clima nell’Aula della Camera dove le opposizioni hanno utilizzato tutto il tempo a loro disposizione e anche quello aggiuntivo nell’illustrare gli ordini del giorno per criticare la maggioranza per le modalità in cui si è deciso di istituire la commissione di inchiesta sul Covid.
All’approssimarsi della diretta televisiva prevista per le 12,30 per le dichiarazioni di voto gli animi si sono accesi tanto che il vicepresidente Fabio Rampelli ha dovuto richiamare all’ordine il capogruppo di Fdi Tommaso Foti mentre Giovanni Donzelli (Fdi)ha chiesto che “vengano presi provvedimenti contro il vicepresidente del Pd Toni Ricciardi che ha fatto il segno ‘ti aspetto fuori’ come se fossimo in un’osteria”. “Andremo a verificare con i filmati – ha assicurato Rampelli che presiede l’Aula -. Ricciardi non intende scusarsi allora andremo alla verifica come richiesto da Donzelli”. “Noi abbiamo rispettato tutti gli interventi – ha detto Foti – ma è possibile che la maggioranza non possa fare un intervento? Non esiste che si faccia un accordo sulla diretta tv e si usino in modo monopolistico i tempi per impedire alla maggioranza di intervenire!”. Vittoria Baldino del M5s ha replicato: “la maggioranza ha avuto tutto il modo e il tempo, se avesse voluto, di prendere il proprio tempo, nessuno glielo ha impedito. Sono molto felice che ora abbiano deciso di prendere la parola”.
E durante le dichiarazioni di voto, il duro j’accuse dell’ex premier Giuseppe Conte al centrodestra: “Come l’avete confezionata questa commissione di inchiesta sul Covid è un plotone di esecuzione politica che ha due nomi: Conte e Speranza. Io vi accuso davanti al popolo italiano: questa commissione è una farsa è un atto di vigliaccheria, non avete nessuna autorevolezza politica e morale, solo la forza dei numeri, perciò ascolteremo l’intervento di Speranza e usciremo dall’Aula”, ha annunciato il leader M5s, Giuseppe Conte, nel corso della dichiarazione di voto finale alla legge per l’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid. “Questo tentativo di plotone di esecuzione politica con noi, con me non funziona perché noi nelle aule dei tribunali ci entriamo a testa alta a differenza di altri. Perchè noi ci difendiamo non dai processi ma nei processi e i tribunali di Roma e Brescia hanno archiviato tutto questo” ha chiosato il leader M5s, intervenendo. A differenza dei Cinque stelle che hanno deciso di abbandonare l’Aula della Camera subito dopo la dichiarazione di voto di Roberto Speranza sulla commissione d’inchiesta Covid, il Pd resterà in Aula ma non parteciperà al voto. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. La segreteria del Pd Elly Schlein partecipa alla riunione della Camera seduta al fianco dell’ex ministro della Salute negli anni della pandemia Roberto Speranza.
Santanchè, una mozione di sfiducia è stata presentata dal M5S anche alla CameraMilano, 6 lug. (askanews) – “Anche alla Camera il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia alla ministra Santanchè. Abbiamo chiesto più volte che la ministra venisse in Aula a fornire le opportune spiegazioni sulle gravi accuse ed evidenze che la riguardano, ma ha provato a sottrarsi in tutti i modi e così facendo ha mancato di rispetto a un ramo del Parlamento e a una delle istituzioni che dovrebbe essere in grado di rappresentare”. Lo afferma Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.
“La non difesa della ministra Santanché, gli attacchi alla stampa, le sue evidenti responsabilità politiche, etiche e pubbliche, impongono che lasci rapidamente il ministero. Per questo andiamo avanti e depositiamo una mozione di sfiducia nei suoi confronti anche alla Camera”, conclude.
PinkoTakeCare lancia i workshop su creatività ed esteticaRoma, 6 lug. (askanews) – #PinkoTakeCare svela inediti orizzonti dell’espressione «prendersi cura». Così il futuro del welfare promosso da Pinko si arricchisce di un programma di eventi formativi come punta di diamante di un progetto di sostenibilità globale ed etica che include ambiente, persone e territorio. E conferma l’azienda come great place to work. Ad animare la giornata di venerdì 7 luglio nell’HQ di Pinko a Fidenza sarà un ciclo di workshop guidato da Domenico De Masi, direttore della Scuola FQ di Cittadinanza e professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove e’ stato preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione. Il Prof. De Masi ha studiato ad hoc per Pinko i seminari «Creatività in azienda» e «L’evoluzione dell’estetica e i suoi rapporti con l’industria», a cui parteciperanno dipendenti da tutto il mondo, partner e clienti wholesales. Da sempre impresa family & people – oriented, Pinko sottolinea inoltre il suo impegno a supporto dei giovani, aprendo gli incontri agli studenti universitari.
Inaugurando il ciclo di seminari di #PinkoTakeCare, dalle ore 11 e per due ore, il workshop «Creatività in azienda» porterà dipendenti, collaboratori e studenti a discutere l’ideazione individuale e collettiva. La lezione sarà seguita da un dibattito attorno a quesiti quali: Come sta mutando il lavoro nel passaggio dall’era industriale a quella postindustriale? Perché serve sempre più creatività nelle imprese? Puntando sia sul ruolo chiave della formazione nell’alimentare il growth mindset della sua community, sia sulla creatività come elemento imprescindibile da sostenere e promuovere, Pinko darà ai partecipanti nuovi spunti per risolvere in modo creativo i problemi d’azienda, ma anche per migliorare stile e qualità del proprio lavoro e della propria vita. La conversazione del pomeriggio, dalle 14 alle 16.30, prenderà avvio con il workshop «L’evoluzione dell’estetica e i suoi rapporti con l’industria». Per l’esperienza offerta da #PinkoTakeCare, il Prof. De Masi tornerà in qualità di relatore indagando come il valore di un prodotto non sia determinato solo da funzionalità e materiali, ma soprattutto dalla sua riconosciuta bellezza.
«Da sempre consideriamo lavoratori, collaboratori e nuove generazioni come parte della nostra famiglia. Programmiamo sulla base dei loro bisogni e questi eventi formativi ampliano #PinkoTakeCare, un progetto in cui ci impegniamo a riflettere i nostri valori e guardare oltre», ha spiegato Pietro Negra, presidente e amministratore delegato di Pinko. È infatti assieme alla Moglie Cristina Rubini che Pietro Negra ha dato vita a una realtà internazionale che affonda le sue radici in una storia familiare italiana. Ed e’ proprio sotto la spinta dei fondatori e della seconda generazione della famiglia che e’ decollato #PinkoTakeCare. Lanciato in modo pioneristico quasi 20 anni fa con la creazione di un asilo, programmi legati alla salute e check-up medici, e’ oggi più inclusivo che mai grazie a una formazione a 360°, benefit incrementati, incentivi per crescite interne e attenzione ai bisogni dei singoli con soluzioni personalizzate.
Aerei, Iata: a maggio traffico totale +39,1%Roma, 6 lug. (askanews) – Prosegue il forte recupero del settore aereo. Secondo i dati dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) ha pubblicato i dati di traffico del mese di maggio 2023 il traffico totale a maggio 2023 (misurato in chilometri passeggeri di ricavi o RPK) è aumentato del 39,1% rispetto al maggio 2022. A livello globale, il traffico è ora al 96,1% dei livelli di maggio 2019 (pre-pandemia).
Il traffico nazionale di maggio è aumentato del 36,4% rispetto al periodo dell’anno precedente. Il traffico nazionale totale del maggio 2023 ha superato del 5,3% il livello del maggio 2019. Questo è il secondo mese consecutivo in cui il traffico nazionale ha superato i livelli pre-pandemia. Il traffico internazionale è aumentato del 40,9% rispetto a maggio 2022, con tutti i mercati che hanno registrato una forte crescita, guidata ancora una volta dai vettori della regione Asia-Pacifico. Gli RPK internazionali hanno raggiunto il 90,8% dei livelli di maggio 2019, con le compagnie aeree del Medio Oriente e del Nord America che hanno superato i livelli pre-pandemici. Il load factor totale del settore è salito all’81,8%, guidato dai vettori nordamericani all’86,3%.
“Abbiamo visto altre buone notizie a maggio. Gli aerei erano pieni e il load factor medio ha raggiunto l’81,8%. I mercati nazionali hanno registrato una crescita ai livelli pre-pandemia. E, in vista dell’intensa stagione dei viaggi estivi nel Nord, la domanda internazionale ha raggiunto il 90,8% dei livelli pre-pandemici”, ha dichiarato Willie Walsh, direttore generale della Iata.
Politecnico Mi: da impianti eolici offshore vantaggi per ambienteRoma, 6 lug. (askanews) – Gli impianti eolici offshore portano vantaggi ambientali per tutto il loro ciclo di vita. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Sustainable Production and Consumption in cui i ricercatori del Politecnico di Milano hanno analizzato i potenziali impatti ambientali di un impianto eolico offshore galleggiante in fase di autorizzazione al largo della Sicilia.
“Dai risultati emerge che gli impatti ambientali del parco eolico offshore con turbine galleggianti sono principalmente associati al ciclo di vita della turbina eolica e della struttura galleggiante, e in particolare alla produzione di acciaio – spiega Mario Grosso, docente di Gestione e Trattamento Rifiuti al Politecnico di Milano -. Le altre fasi del ciclo di vita, invece, hanno contributi nettamente più ridotti rispetto alla fase di approvvigionamento”. Nell’analisi sono state incluse le fasi di approvvigionamento dei materiali, trasporto dei componenti, assemblaggio e installazione con imbarcazioni specializzate, manutenzione durante la fase operativa, smontaggio e fine vita. “L’analisi include anche gli altri componenti necessari alla realizzazione di un parco eolico in mare, con particolare attenzione per il sistema elettrico necessario per la trasmissione dell’energia prodotta, al fine di valutare quanto la complessità del sistema da implementare per installazioni lontane dalla costa, contribuisca ad aumentare gli impatti complessivi dell’impianto” spiega Lucia Rigamonti, docente di Metodologie per il life cycle thinking. Dal confronto dei risultati, per 1 GWh di energia prodotta dal parco eolico con la medesima quantità di energia prelevata dalla rete elettrica nazionale, gli impatti complessivi dell’eolico risultano significativamente ridotti per quasi la totalità delle categorie di impatto analizzate: rispetto alla categoria “cambiamento climatico” il beneficio è pari ad una riduzione degli impatti del 92%, mentre si osserva un peggioramento solo per la categoria “esaurimento delle risorse abiotiche” (+95%). Inoltre, i risultati dimostrano che gli investimenti in termini di emissioni di gas a effetto serra ed energia verrebbero ripagati velocemente dall’evitata generazione di energia da fonti fossili, rispettivamente in 2 e 3 anni. “Complessivamente, i risultati dell’analisi forniscono un’indicazione di massima, utile a prendere consapevolezza sui carichi ambientali di un sistema di generazione di elettricità da fonte rinnovabile e confrontarlo con altre fonti energetiche- spiega Gaia Brussa, ricercatrice al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’ateneo milanese- tuttavia, deve essere tenuto in considerazione il fatto che, attualmente, si tratta una stima preliminare basata sulle scelte progettuali presentate per la fase di scoping (verifica preliminare) della Valutazione di Impatto Ambientale”. La letteratura scientifica è ancora carente quando si tratta di analisi del ciclo di vita (LCA) di parchi eolici offshore, con turbine di grande taglia (oltre 15 MW) installate su strutture galleggianti, che rispecchiano i recenti sviluppi del settore e le attuali tendenze di mercato. Tuttavia, per valutarne la reale sostenibilità ambientale, è significativo analizzare le tecnologie di generazione elettrica da fonti rinnovabili anche in ottica di ciclo di vita.
Inaugurato il Ponte di Braila, costruito da consorzio a guida WebuildRoma, 6 lug. (askanews) – Il Governo italiano, rappresentato dal Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Tullio Ferrante, accompagnato dall’Ambasciatore a Bucarest Alfredo Durante Mangoni, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del ponte di Braila, che collega due sponde del Danubio nel sud-est della Romania.
L’opera è il frutto dell’ingegno e delle competenze ingegneristiche di un consorzio internazionale di imprese altamente specializzate, guidato dal gruppo italiano Webuild che ne detiene il 60%. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito anche altre imprese italiane (Fincantieri e ITR) in una vera e propria azione di sistema. Quello di Braila è il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa continentale per lunghezza della campata centrale: 1.120 metri che attraversano il letto del fiume (per una lunghezza totale di 1.975 metri), con una larghezza di 31,7 metri e due torri alte 192,4 metri sul livello del mare.
Qualche dato ulteriore aiuta a comprendere la complessità dell’opera: i 18.000 cavi d’acciaio che sorreggono la campata raggiungono una lunghezza complessiva di 38.000 chilometri, di poco inferiore alla circonferenza terrestre; i blocchi di ancoraggio hanno un diametro di 47 metri e una profondità di 31 metri; il progetto contiene al suo interno anche la costruzione di 36 ponti minori, due viadotti di accesso e 21 chilometri di strade a scorrimento veloce; sono 7.000 i veicoli attesi sul ponte ogni giorno. I costruttori hanno dedicato grande attenzione all’innovazione e alla sostenibilità nella realizzazione dell’infrastruttura, valutando la sismicità dell’area, scegliendo accuratamente il calcestruzzo e optando per tecniche costruttive speciali, come il ricorso a pali di grande diametro per le fondazioni, lo scavo di pozzi estesi e profondi e l’utilizzo di impianti all’avanguardia per l’estrazione dell’acqua dalle falde sotterranee.
Il significato dell’opera è molteplice. Il ponte sospeso sul Danubio, finanziato tramite il PON europeo per le grandi infrastrutture, costituisce un importante volano per sviluppare l’economia dei distretti sud-orientali della Romania e per contribuire al consolidamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), ossia al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale dell’UE. Esso inoltre rappresenta un progetto coerente con l’impostazione dell’Iniziativa dei Tre Mari – di cui Bucarest ospiterà il prossimo Vertice nel settembre 2023 – che si concentra proprio sull’interconnettività nei trasporti, nell’energia e nel digitale dei Paesi collocati lungo il corridoio dell’Europa centro-orientale tra l’Adriatico e il Mar Nero.
Ancora, l’infrastruttura riveste una precisa dimensione politica e strategica, proponendosi come piattaforma per sostenere attività industriali e manifatturiere, connettività e mobilità sostenibile che si proiettano verso la Repubblica di Moldova e verso l’Ucraina, anche nell’ottica della ricostruzione del Paese. Sotto il profilo bilaterale, il ponte di Braila riconferma la vocazione di Webuild e di tutte le imprese italiane presenti nel Paese a offrire un contributo qualificato allo sviluppo e alla modernizzazione della Romania sul versante delle infrastrutture abilitanti per la crescita e la prosperità, un ambito che presenta un vasto potenziale per le relazioni bilaterali in campo economico, industriale e commerciale.
Banche, ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario -31% in 2022Roma, 6 lug. (askanews) – Nel 2022 si è verificata una consistente flessione dei ricorsi presso l’Arbitro Bancario Finanziario (Abf), il sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie tra clienti e gruppi finanziari: un meno 31 per cento a quota 15.400 ricorsi. E secondo quanto riporta lo stesso organismo nella sua relazione annuale, presentata oggi a Roma. Contemporaneamente si è assistito a una significativa ridistribuzione delle controversie per materia, con un notevole aumento del peso dei ricorsi in tema di servizi e strumenti di pagamento, anche per effetto della maggiore diffusione dei pagamenti digitali.
L’Abf è un organismo indipendente, sostenuto nel suo funzionamento dalla Banca d’Italia. Il contenzioso sui finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e sui buoni fruttiferi postali, come nel 2021, ha continuato a diminuire in relazione alla complessità del quadro normativo: su queste materie gli intermediari tendono a non adempiere alle decisioni dell’Arbitro, rileva la relzione, e i clienti sono disincentivati dal presentare ricorso. Lo scorso anno le decisioni dei Collegi sono state oltre 17.300, in calo rispetto al 2021 coerentemente con la riduzione del numero dei ricorsi ricevuti. Nel 34 per cento dei casi l’esito è stato favorevole ai clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste; per il 18 per cento dei ricorsi è intervenuta la dichiarazione della cessazione della materia del contendere per accordo intervenuto tra le parti. Nei restanti casi, si legge, il Collegio ha respinto le istanze in quanto infondate.
La complessità del quadro normativo di riferimento connesso con la sentenza Lexitor della Corte di giustizia dell’Unione europea e con la disciplina applicabile ai buoni fruttiferi postali ha continuato a incidere sull’aumento degli inadempimenti alle decisioni dei Collegi da parte di intermediari, che spesso sottopongono la questione all’Autorità giudiziaria. Al di fuori di queste materie, dice l’Abf, il tasso di adesione alle decisioni dei Collegi è stato del 92 per cento. Nel 2022 sono stati riconosciuti ai clienti 19,6 milioni di euro (31 nel 2021), di cui 17,3 già restituiti alla clientela.
Sempre nel 2022 la durata media della procedura, al netto delle sospensioni, è stata di 120 giorni (in diminuzione rispetto al 2021). La durata è di molto inferiore ai 180 giorni previsti dalla normativa, termine entro il quale si è concluso il 93 per cento dei procedimenti. La durata media al lordo delle sospensioni è stata pari a 140 giorni. La tendenziale uniformità degli orientamenti viene favorita dalla sottoposizione delle questioni più rilevanti al Collegio di coordinamento nonché alla Conferenza dei Collegi, importante forum di discussione. Resta in ogni caso fondamentale l’analisi condotta dai singoli Collegi sulle concrete fattispecie sottoposte alla loro attenzione sulla base della documentazione prodotta dalle parti.
L’Abf riferisce che con l’utilizzo di tecniche di machine learning e text mining nel procedimento – attualmente allo studio nell’ambito del progetto AbefTech, il cui avvio è previsto per la fine del 2023 – verrà agevolata la ricerca di decisioni su casi analoghi, attraverso l’individuazione tempestiva dei precedenti e di eventuali contrasti tra gli orientamenti dei Collegi, migliorando così il servizio offerto ai clienti. Inoltre, in attuazione del protocollo d’intesa siglato nel marzo 2020 tra la Banca d’Italia e la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), è continuato il confronto tra l’Abf e l’Arbitro per le Controversie Finanziarie, per prevenire l’insorgenza di conflitti interpretativi o incertezze nella delimitazione delle rispettive competenze. È proseguita inoltre la collaborazione con l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), in vista della costituzione dell’Arbitro Assicurativo, anche attraverso scambi lavorativi tra il personale della Banca d’Italia e quello dell’Ivass stesso. Passando al confronto con la magistratura, gli orientamenti espressi dall’Abf hanno continuato a essere oggetto di interesse da parte dei giudici ordinari, oltre che del mondo accademico. Il confronto con la Magistratura si è rafforzato, grazie alla proficua collaborazione con la Scuola superiore della magistratura su questioni oggetto di comune interesse. La cooperazione internazionale. Il 2022 è stato un anno di intensa cooperazione anche sul piano internazionale. Oltre alla consueta partecipazione alla rete Fin-Net istituita presso la Commissione europea – che rappresenta un’importante sede di confronto tra l’Arbitro e gli altri organismi europei attivi nel settore bancario, finanziario e assicurativo – è stato organizzato un convegno internazionale, conclude la relazione, cui hanno partecipato diversi Adr e autorità di tutela operanti in Europa e negli Stati Uniti.