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Nordcorea ribadisce: cooperiamo con la Russia

Nordcorea ribadisce: cooperiamo con la RussiaRoma, 13 giu. (askanews) – La ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui ha inviato un messaggio di congratulazioni alla sua controparte russa in occasione della principale festa nazionale di Mosca e ha promesso una maggiore cooperazione tra le due nazioni. Lo riferiscono oggi i media di stato di Pyongyang, all’indomani di un messaggio del leader supremo Kim Jong Un che ha promesso “pieno sostegno e solidarietà” alla Russia.

Nel messaggio inviato lunedì al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in occasione del “Giorno della Russia”, Choe ha affermato che Pyongyang e Mosca hanno inaugurato un nuovo “periodo di massimo splendore” nella loro relazione amichevole, secondo la Korean Central News Agency (KCNA). “La cooperazione e il sostegno reciproci in termini di affari bilaterali e internazionali sono diventati più forti che mai”, ha detto Choe, la quale ha anche espresso la fiducia che le due nazioni costruiranno una più forte “cooperazione strategica e tattica” nel campo della diplomazia per lo sviluppo dei legami bilaterali, secondo la KCNA.

In un segno della loro cooperazione, la Russia ha recentemente ripreso la fornitura di petrolio raffinato alla Corea del Nord per la prima volta in più di due anni, secondo i dati del Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (UNSC). La fornitura di petrolio raffinato di Mosca al Nord ha totalizzato 67.300 barili tra dicembre dello scorso anno e aprile, secondo i dati caricati sul sito web del comitato.

In base alla risoluzione 2397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adottata nel 2017, le spedizioni di petrolio raffinato dei paesi membri verso la Corea del Nord sono state limitate a 500.000 barili all’anno. Gli Stati membri che forniscono tali articoli al Nord dovrebbero riferire la loro fornitura mensile alle Nazioni Unite.

Expo2030, la Corea del Sud lancia offensiva per conquistarla

Expo2030, la Corea del Sud lancia offensiva per conquistarlaRoma, 13 giu. (askanews) – La Corea del Sud lancia l’offensiva per conquistare per la città di Busan l’Expo 2030, alla quale è candidata anche Roma. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha dichiarato oggi che parteciperà alla riunione del Bureau International des Expositions (BIE), l’organismo internazionale incaricato di supervisionare l’Expo mondiale, a Parigi la prossima settimana, per promuovere l’offerta della Corea del Sud di portare l’Expo 2030 in città di Busan.

La Corea del Sud è uno dei quattro paesi in competizione per ospitare l’Esposizione Universale del 2030, insieme a Italia, Ucraina e Arabia Saudita. L’assemblea generale del BIE è fissata per martedì e mercoledì prossimi a Parigi, con la partecipazione di tutti i 179 Stati membri, prima dell’annuncio del vincitore a novembre. “Il governo e il settore privato, nonché i governi centrale e regionale, hanno compiuto sforzi a tutto campo come una squadra per ospitare l’Expo mondiale del 2030 a Busan, e ogni volta che ho incontrato leader stranieri, anch’io ho chiesto il loro sostegno”, ha detto Yoon durante una riunione di gabinetto presso l’ufficio presidenziale.

“La presentazione all’assemblea generale a partecipano tutti i 179 Stati membri sarà un’opportunità per mostrare la visione distinta dell’Expo di Busan”, ha detto ancora il presidente sudcoreano.

Berlusconi, il cordoglio di Pd-M5s per l’avversario di sempre

Berlusconi, il cordoglio di Pd-M5s per l’avversario di sempreRoma, 12 giu. (askanews) – Sui social molti elettori di sinistra non apprezzano, ma in Parlamento dalle opposizioni arrivano solo attestazioni di rispetto. Tutti, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, passando ovviamente per i centristi, per un giorno scelgono di mettere in secondo piano la battaglia politica. Persino Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, porge le sue “condoglianze alla famiglia, ai suoi cari, alla sua comunità politica”, pur precisando che “dalle sue idee, dalla sua visione di Paese siamo sempre stati e saremo lontanissimi”. È una postilla che aggiungono quasi tutti gli esponenti di sinistra o di centrosinistra, perché chiunque sa che questo non è un tempo in cui il “fair play” viene apprezzato in politica. Il dovuto omaggio all’avversario di sempre viene sistematicamente accompagnato dalla rivendicazione di una totale lontananza politica dalle idee del Cavaliere.

La Schlein in segno di rispetto rinvia anche la direzione Pd, che era in programma per questo pomeriggio, si presenta alle telecamere per testimoniare il proprio cordoglio: “Partecipiamo al cordoglio della sua famiglia, dei suoi cari, di tutta Fi, delle altre forze di maggioranza e del governo”. Anche lei, ovviamente, chiarisce: “Siamo stati sempre avversari ma in questo momento rimane il grande rispetto che si deve a un protagonista della storia della vita politica di questo paese”. Simile Giuseppe Conte: “Berlusconi ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia. Ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia”.

Non manca il ricordo di Romano Prodi, il rivale storico del leader di Fi, l’unico capace di batterlo per ben due volte: “Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto”. Anzi, il leader dell’Ulivo gli riconosce anche un merito, e forse è un modo per parlare alla premier Giorgia Meloni: “Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista. Soprattutto perché confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo duramente e imprudentemente sotto accusa”. Molto simili le parole di Walter Veltroni, che perse contro il Cavaliere nel 2008, sia pure con il record di voti per il Pd: “Voglio sottolineare il suo ancoraggio all’europeismo e ad una idea di bipolarismo. Sul resto siamo stati avversari, nel rispetto reciproco”.

Anche Achille Occhetto, il primo a sfidarlo – perdendo – nel 1994, spiega ad Askanews che “Berlusconi merita rispetto”. Certo, è stato lui il “vero padre del populismo”, ma – aggiunge – “è stato un avversario politico. Non abbiamo mai avuto scontri a livello personale”. Solo i centristi, ovviamente, evitano di rimarcare la distanza ideologica da Berlusconi, dal momento che quel bacino di elettori è nel mirino sia di Azione che di Iv. Asciutto il commento di Carlo Calenda: “Esprimo le condoglianze mie e di Azione alla famiglia e alla comunità di Forza Italia, per la morte di Silvio Berlusconi. Ha lottato fino alla fine contro la malattia con un coraggio incredibile”. Più appassionato quello di Matteo Renzi: “Tanti aggiunge – lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti”.

Per oggi si chiude così, è il giorno della discrezione imposta dal lutto. Ma adesso si è chiusa davvero un’era e le Europee – con i voti di Fi potenzialmente in libera uscita – diventano un test cruciale sulla tenuta del governo e sui rapporti di forza tra destra e opposizioni.

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabile

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabileRoma, 12 giu. (askanews) – “Chi conosce la storia politica di Forza Italia sa che Berlusconi non può avere delfini, non può avere successori, non immaginava nemmeno di poter avere un erede politico ed è giusto così”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Zapping su Radio 1, annunciando he domani il titolo del Riformista sarà ‘Come te non c’è nessuno’, “perché – ha spiegato – Silvio Berlusconi è oggettivamente inimitabile. Pensare che qualcuno possa prenderne la successione politica è francamente velleitario”.

“Sono stato un avversario politico di Berlusconi e ho perso il referendum perché Fi tolse l’appoggio, quindi oggi posso dire a maggior ragione che Berlusconi è stato uno straordinario, incredibile, inimitabile personaggio della politica italiana, letteralmente un fuoriclasse”, ha aggiunto.

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaia

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaiaWashington, 12 giu. (askanews) – “Non esiste che Forza Italia scompaia. Lui (Berlusconi, ndr) sarà la nostra guida in ogni caso, non ci sono altri leader. Sarà Forza Italia partito di Berlusconi, il suo nome rimarrà nel simbolo del nostro movimento politico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, a margine di una cerimonia all’ambasciata italiana a Washington in ricordo del leader di FI.

“Berlusconi era un uomo che guardava al futuro e noi guardiamo a quello che ci ha indicato, forti delle sue idee e proposte, andremo avanti”, sostenendo “questo governo”, ha spiegato Tajani. “Forza Italia è ferita profondamente”, “non è il momento di fare analisi, meglio il silenzio” ma “non c’è nessuna possibilità che Forza Italia scompaia”, ha commentato.

Tajani da Blinken, poi lascia gli Usa: “Berlusconi, fratello ed eroe”

Tajani da Blinken, poi lascia gli Usa: “Berlusconi, fratello ed eroe”Washington, 12 giu. (askanews) – E’ ancora notte a Washington, quando arriva la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. Antonio Tajani è atterrato ieri per una visita di due giorni e una serie di incontri, tra cui quello con il segretario di Stato Antony Blinken e la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Tunisia, Ucraina, relazioni bilaterali e transatlantiche, comune appartenenza alle principali organizzazioni internazionali, presidenza italiana del G7 nel 2024: tutto passa in secondo piano. Il ministro degli Esteri decide di accorciare la sua missione e di rientrare in Italia appena possibile. Saltano gli appuntamenti di martedì, salta il colloquio – definito “un po’ complicato” alla vigilia – con la leader del Fmi. Blinken lo riceve in anticipo al dipartimento di Stato e il titolare della Farnesina lo ringrazia per la “flessibilità” dimostrata in “una giornata difficile”.

Tajani sottolinea di avere perso “un amico, un fratello maggiore”, “un eroe, per lui e per milioni e milioni di italiani”. Il ministro ricorda commosso il leader di FI, anche in occasione di una cerimonia in memoria di Berlusconi all’ambasciata d’Italia. Le bandiere sono a mezz’asta. E’ la fine di un uomo, non del suo “progetto politico e umano, che continuerà a ispirarci e guidarci”, spiega in una dichiarazione alla stampa al cimitero di Arlington. Anche Blinken esprime la vicinanza e le condoglianze personali e degli Stati uniti per la perdita di quella che definisce una “figura straordinariamente significativa per la vita italiana, la vita pubblica, la politica del Paese”. Con il segretario di Stato, Tajani discute soprattutto di Ucraina, Tunisia e Nato. Blinken apprezza “il ruolo di leadership” dell’Italia per una soluzione delle crisi in Tunisia e in Libia. “Condividiamo le preoccupazioni dell’Italia e stimiamo molto il lavoro che è stato fatto anche dalla delegazione guidata dalla premier Giorgia Meloni”, che si è recata a Tunisi due volte nel giro di pochi giorni, ricorda. Ma “le decisioni che servono per avere i fondi dall’Fmi spettano a Tunisi”, precisa Blinken. “Vogliamo che la Tunisia si risollevi, però il governo deve decidere quale strada seguire”, aggiunge, confermando implicitamente una certa rigidità di posizioni su riforme e diritti.

Tajani da parte sua torna a proporre la strada italiana per una soluzione della crisi, un ruolo di garanzia come profondo conoscitore dell’area mediterranea e di mediazione per evitare un catastrofico default con risvolti drammatici anche in campo migratorio. “Vogliamo buone soluzioni, dobbiamo essere pragmatici, continuare a parlare con i tunisini con l’obiettivo di trovare un accordo con l’Ue, con l’Italia, con l’Fmi”, spiega il titolare della Farnesina. Quanto all’Ucraina, gli Usa confermano di apprezzare il sostegno senza condizioni dell’Italia a Kiev. “Ammiriamo la forte leadership di Giorgia Meloni, conferma Blinken. Washington spera che la controffensiva ucraina in corso possa costringere Putin a negoziare un accordo di pace. Intanto, gli Usa sperano di ottenere “un forte e robusto pacchetto di aiuti” a Kiev dal vertice della Nato di Vilnius, per “inviare un nuovo messaggio a Mosca”. Da parte sua, l’Italia continua a chiedere alla Cina di adoperarsi per la pace, senza fornire armi a un paese che “ha violato le leggi internazionali come la Russia”. Fino al raggiungimento di questo obiettivo, la Nato fornirà tutto il sostegno necessario all’Ucraina. Magari con l’ingresso di un nuovo membro, la Svezia. La sua adesione – ha ricordato Tajani – è “fortemente voluta” dall’Italia.

(di Corrado Accaputo)

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarlo

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarloRoma, 12 giu. (askanews) – Per onorare la memoria di Silvio Berlusconi il governo può condurre in porto “la riforma costituzionale, la delega fiscale, abbassare le tasse sul lavoro: sono tutti progetti che abbiamo condiviso con Berlusconi. E ridare dignità all’Italia a livello internazionale perchè Berlusconi sulla politica estera era un uomo che sapeva difendere l’interesse nazionale e credo che questo sia stato uno dei grandi assenti dopo Berlusconi nelle politiche di questa nazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata al Tg5.

Per questo, ha aggiunto, “mi faceva particolarmente piacere il fatto che lui apprezzasse il piano internazionale del nostro lavoro”.

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestra

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestraRoma, 12 giu. (askanews) – Prima di una lunga intervista in prima serata a Canale 5 Giorgia Meloni sceglie un video, registrato nel suo ufficio di Palazzo Chigi, per ricordare Silvio Berlusconi. Un “combattente” e “uno degli uomini più influenti della storia d’Italia” lo definisce, lei che era arrivata al governo proprio voluta da Berlusconi nel suo quarto governo: a 31 anni la nomina ministro per la Gioventù, la seconda più giovane della storia dell’Italia unita dopo Antonio Starabba di Rudinì.

“Era un uomo – dice nel video messaggio – che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. A Dio Silvio”. Appresa la notizia della morte, la premier ha subito cancellato tutti gli impegni. Domani pomeriggio potrebbe essere ad Arcore per partecipare poi ai funerali di Stato nel Duomo di Milano mercoledì, proclamato giorno di lutto nazionale. Ma pur nel giorno del cordoglio, non è possibile, al piano nobile di Palazzo Chigi, non pensare anche alle eventuali ripercussioni sulla maggioranza e sul governo della scomparsa del leader azzurro. Forza Italia ha fino a oggi svolto un ruolo di ‘cuscinetto’ tra Meloni e Matteo Salvini, incarnando l’area moderata del centrodestra. Anche per questo, nei mesi scorsi, la presidente del Consiglio aveva lavorato a quella svolta ‘governista’ degli azzurri (grazie anche a un rapporto diretto con Marina) che aveva portato a un rafforzamento di Antonio Tajani, al ridimensionamento di Licia Ronzulli e al cambio del capogruppo della Camera, dove Alessandro Cattaneo aveva lasciato il posto di Paolo Barelli. Ma il partito ha un ruolo fondamentale, per il governo, anche a livello europeo. Forza Italia, in particolare con Tajani, è ‘garante’ della maggioranza con quel Ppe con cui Meloni vorrebbe stringere un’alleanza in vista delle prossime europee. Se Forza Italia implodesse, è il timore, anche nel rapporto con Bruxelles potrebbero sorgere ulteriori difficoltà a fronte di un governo considerato non più di centro destra ma a trazione sovranista.

Per questo adesso l’obiettivo è preservare Forza Italia per preservare l’attuale centrodestra, almeno fino alle europee. Per questo non ci sarà una ‘campagna acquisti’ di Fdi verso eventuali parlamentari forzisti ma anzi si punterà su un supporto all’attuale gruppo dirigente. Mantenere l’unità del centrodestra, sottolinea in una intervista al Tg5 Meloni, “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più”. Certo, ammette, “non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza. Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose”. Adesso quella ‘guida’ non c’è più ed è dunque aperta anche ufficialmente la ‘competizione’ per la guida del centrodestra unito con Meloni che al momento – forte del ruolo di governo e dei numeri – è favorita nei confronti di Matteo Salvini. Proprio la battaglia per la leadership potrebbe far fibrillare la coalizione. Ma ora e per i prossimi giorni è il momento del cordoglio, il resto si vedrà.

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”Roma, 12 giu. (askanews) – “Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi”. Queste le parole scelte da Sergio Mattarella per ricordare Silvio Berlusconi scomparso oggi a 86 anni. E’ il riconoscimento di un ruolo e di un valore nei confronti di quello che è stato da sempre un avversario politico per l’attuale presidente della Repubblica. E il tributo ad un uomo che ha saputo “combattere” la sua malattia “con coraggio ed esemplare ottimismo”.

Due concezioni della politica e del governo del paese diametralmente opposte quelle di Berlusconi e Mattarella come si vide fin dal 1990 quando l’allora ministro dell’istruzione della Dc si dimise dall’incarico per protestare contro la fiducia posta dal governo Andreotti di cui faceva parte sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo, che cristallizzava di fatto la condizione di duopolio, legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo Fininvest di Silvio Berlusconi. Negli anni novanta Mattarella fu altrettanto deciso nel respingere il tentativo di alcuni suoi alleati ex Dc di avvicinarsi al partito che Berlusconi stava fondando. Insomma schierò i Popolari con il centrosinistra. Era il congresso del 1994 e si oppose alla candidatura di Rocco Buttiglione alla segreteria del partito, respingendo la proposta di allearsi con il Polo della Libertà. In quella occasione definì ‘un incubo irrazionale’ l’ipotesi che Forza Italia potesse essere accolta nel Partito Popolare Europeo. Oggi però Mattarella ammette che Berlusconi “ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica”.

Qualche anno dopo fu Silvio Berlusconi uno degli attori che frenò la salita di Mattarella al Colle: quando nel 2013 si doveva eleggere il successore di Giorgio Napolitano, infatti, il nome dell’attuale capo dello Stato era già nella rosa dei papabili insieme a Giuliano Amato ma fu proprio il leader di Forza Italia ad escluderlo, e lo stallo che ne seguì portò alla rielezione di Napolitano. Una posizione che il Cavaliere mantenne anche due anni dopo quando Mattarella fu eletto al Quirinale ma senza i voti di Forza Italia. Le stagioni politiche successive con i governi di coalizione durante la pandemia e la successiva crisi dell’economia hanno riavvicinato i due, a cominciare dalla nascita del governo Draghi che Berlusconi appoggiò fin dall’inizio. Anche se l’amicizia con Putin e le esternazioni sulla posizione dell’Ucraina non saranno certamente piaciute al capo dello Stato. L’ultimo incontro faccia a faccia in occasione delle consultazioni per la formazione del governo Meloni meno di un anno fa.

Pur essendo molto lontano dallo stile e dalle scelte politiche del leader di Forza Italia nel suo messaggio di cordoglio Mattarella gli riconosce un ruolo centrale nella storia italiana: “La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”, ha scritto il capo dello Stato -. “In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua ‘discesa in campo’, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo”, ricorda il capo dello Stato che ne riconosce anche la “grande umanità” e le capacità imprenditoriali “un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni. E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano”.

Una delle ultime considerazioni fatte dal Cavaliere nei confronti del Presidente, risale a qualche mese dopo la formazione del governo di centrodestra, a proposito del progetto di riforma presidenziale del centrodestra si lasciò scappare una riflessione che forse era prematura ma che solo un politico con la sua esperienza avrebbe potuto formulare a voce alta: “Se entrasse in vigore questa riforma penso che sarebbero necessarie le dimissioni del presidente Mattarella per andare alle elezioni dirette di un nuovo presidente che, guarda caso, potrebbe essere ancora lui”. Mercoledì ai funerali di Stato a Milano Mattarella sarà in prima fila a salutare il Cavaliere.

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”Milano, 12 giu. (askanews) – Partito dalla Masseria di Villa Petrolo Filippi a Luino (Varese) domenica 11 giugno il progetto Lasciare il segno 2023 “Dialoghi con la natura”, presentato dalla galleria di arte contemporanea Spazio28 a cura di Mariella Montaina Filippi.

La serie di eventi ha come tema uno sguardo contemplativo e dialettico con la natura. In un momento storico come quello attuale, in cui la natura evidenzia sconvolgimenti e mutazioni spesso imputabili anche all’uomom si propone un’attenzione particolare all’ambiente naturale in cui viviamo. Nella mostra presentata presso la masseria di Villa Petrolo-Filippi viene esposta una selezione di opere calcografiche, pittoriche e scultoree aventi per soggetto immagini riferite al mondo vegetale. La mostra verrà presentata successivamente a Palazzo Verbania, adeguatamente allargata, dal 30 settembre al 15 ottobre inserendosi nella manifestazione “Earth Festival 2023”.

Gli artisti in esposizione sono: Federica Galli con Alberi monumentali, Nilla Six con Ritratti floreali, Walter Valentini con Incisioni, Ettore Antonini, Daniela Barzaghi, Paolo Blendinger, Jessica Carroll, Francesco Cucci, Danila Denti, Gretel Fehr, Linda Fontanelli, Claudio Granaroli, Alicia Iglesias, Sibylle Läubli, Vittorio Mandelli, Loredana Müller, Saba Najafi, Alberto Pascale, Antonella Prota Giurleo, Ubaldo Rodari, Ghodsieh Shakibi, Penelope Soler, Maria Eitle-Vozar, Petra Weiss e la pittura segnica di Ugo La Pietra. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a supporto dell’attività della Pallacanestro Virtus Luino ASD. Con il Patrocinio di: Lions Luino, Ente turistico Mesolcina, Città di Luino, Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.