Notta “tranquilla” per Berlusconi al San RaffaeleMilano, 10 giu. (askanews) – È trascorsa “tranquilla” la prima notte di Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano. Lo riferiscono fonti sanitarie. Il presidente di Forza Italia, accompagnato come sempre dalla compagna Marta Fascina, da ieri è nuovamente ricoverato per “l’esecuzione di accertamenti programmati in relazione alla nota patologia ematologica”, ovvero la leucemia mielomonocitica cronica che lo affligge da tempo. Accertamenti che erano previsti solo tra qualche tempo, tanto che Berlusconi aveva in programma per oggi un vertice ad Arcore con i ministri di Forza Italia, ma che sono stati anticipati – spiega il bollettino medico diffuso ieri dai professori Zangrillo e Ciceri – per “criteri clinici di normale pratica in medicina” è che dunque non sono correlati “ad alcuna criticità né allarme”.
Berlusconi era stato ricoverato tra aprile e maggio per 45 giorni, di cui 12 in terapia intensiva, per essere dimesso il 19 maggio.
Rock ai tempi della guerra in Ucraina: Okean Elzy all’ArcimboldiMilano, 10 giu. (askanews) – Il rock ai tempi della guerra con un gruppo che parla di pace. Sound semplice e testi ispirati, scanditi da un frontman gentile come un poeta, mentre sale il riff di chitarra e il pubblico non riesce a stare seduto sulla sedia e balla agitando bandiere ucraine, indossando casacche dai ricami inconfondibili e corone di fiori gialli e blu. Non siamo su piazza dell’Indipendenza a Kiev, ma a Milano, nel prestigiosissimo Teatro Arcimboldi. Il gruppo sono gli Okean El’zy e il frontman è Svyatoslav Vakarchuk. Ad un certo punto scende pure dal palco e si fa un giro tra la folla devota, che non osa neppure toccarlo ma lo guarda con occhi sognanti.
Tra il pubblico c’è anche la scrittrice Yaryna Grusha Possamai: “Gli Okean El’zy sono famosissimi in Ucraina. E’ come dire qua Vasco Rossi o Ligabue”, dice ad askanews. “Ascolto le loro canzoni da quando ero bambina” aggiunge. Ma non è solo musica ovviamente. Il Tam Teatro Arcimboldi di Milano ha fatto scelte precise, coraggiose, sicuramente non guidate dalla logica del profitto in questi 16 mesi di conflitto, iniziato con l’invasione su larga scala della Russia in Ucraina. A partire dalle date cancellate del balletto “Rasputin – Dance Drama” che erano in programma il 28 e 29 gennaio 2023 con il ballerino Sergey Polunin, ucraino nato a Kherson, è vero, ma con posizioni chiaramente filorusse, dalle teste di Vladimir Putin tatuate sul petto sino al premio statale “Presidente della Federazione Russa” assegnato dal Cremlino il 23 maggio scorso. Un’altra musica gli Okean El’zy, ma che evidentemente piace vista la sala strapiena. Vakarchuk si rivolge per tutta la sera in ucraino al pubblico, sapendo evidentemente di essere capito dalla maggioranza assoluta, ma qualcosa lo dice in inglese: “Grazie mille agli italiani e allo Stato italiano per il vostro supporto!”. Seguono applausi e grida di incitamento.
Il tour mondiale di concerti di “Help for Ukraine” ha come obiettivi principali non sono solo unire le persone di tutto il mondo per sostenere l’Ucraina, ma anche raccogliere aiuti economici. Ai concerti che hanno già avuto luogo in Europa in città come Berlino, Varsavia, Praga, Madrid, Helsinki, Tallinn, Riga, Francoforte e molte altre hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Uno dei momenti più importanti e toccanti del tour è stata l’esibizione di Vakarchuk al concerto dei Coldplay a Bruxelles. Vakarchuk sostiene la difesa territoriale della regione di Leopoli e visita i punti caldi del fronte. Recentemente si è esibito alla centrale nucleare di Chernobyl. La prima esibizione di beneficenza degli Okean El’zy si è svolta nella metropolitana di Kiev, che è diventata un rifugio per migliaia di persone durante gli attacchi missilistici russi. Il concerto “I will be good” è stato trasmesso in onda su un telethon nazionale e più di 22 paesi si sono uniti alla trasmissione, per raccogliere fondi e acquistare attrezzature mediche per gli ospedali pediatrici di Mykolaiv e Zaporizhzhia. È lì che vengono portati i bambini feriti che subiscono amputazioni a causa della guerra.
Domani e lunedi ballottaggi, a Siracusa la sfida più importantePalermo, 10 giu. (askanews) – Si torna a votare in Sicilia. In quattro comuni dell’isola, urne riaperte domani e lunedì per il ballottaggio. Il primo turno delle elezioni Amministrative 2023 non è riuscito a consegnare il nome del nuovo sindaco nelle città di Aci Sant’Antonio (Catania), Acireale (Catania), Piazza Armerina (Enna) e Siracusa.
La sfida più rilevante è quella che riguarda proprio Siracusa. Nella città aretusea si confronteranno l’uscente calendiano Francesco Italia e Ferdinando Messina, sostenuto da sette liste di Centrodestra. Nell’unico capoluogo d’Italia alle urne, il governatore siciliano Renato Schifani gioca una partita importante, considerato il suo appoggio al candidato sindaco Messina. Ad Acireale, nel Catanese, al ballottaggio sarà sfida tra due ex sindaci. Roberto Barbagallo, candidato di Forza Italia e sostenuto da 8 liste e Nino Garozzo, appoggiato da 6 liste. Proprio Barbagallo, in questi ultimi giorni, è stato travolto dalle polemiche dopo che la commissione parlamentare antimafia aprirà un’istruttoria in caso di suo successo alle urne. Barbagallo è infatti condannato in primo grado per richieste illecite a un vigile urbano e indagato per falso e rivelazioni d’atti d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta in cui sono emerse le sue frequentazioni con esponenti del clan mafioso Santapaola-Ercolano.
Ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, sfida aperta tra Quintino Rocca, sostenuto da quattro liste civiche e Giuseppe Santamaria, supportato da cinque liste di Centrodestra. E poi al ballottaggio anche Piazza Armerina, in provincia di Enna. A contendersi la fascia da sindaco due candidati di Centrodestra: Nino Cammarata e Massimo Di Seri.
A Taormina mostra Palinsesti, il Teatro antico dalla storia al mitoRoma, 10 giu. (askanews) – Fino al 31 ottobre prossimo sarà possibile visitare la mostra “Palinsesti. Il Teatro antico di Taormina: dalla storia al mito”, concepita dal Parco archeologico Naxos Taormina, nel grande complesso monumentale del teatro.
Un progetto ibrido tra archeologia e contributi multimediali, con un nuovo allestimento e la musealizzazione dell’ingresso occidentale alla cavea che diventa contenitore narrativo di tutte le fasi di vita, attraverso i secoli, del Teatro Antico. In mostra le iscrizioni più importanti per comprendere la storia millenaria del Teatro e alcuni dei frammenti della decorazione architettonica del monumento: preziosi marmi d’età imperiale recuperati fra pezzi in magazzino o sinora poco valorizzati, restaurati per l’occasione e inseriti in un percorso museale appositamente elaborato dai curatori, gli archeologi Gabriella Tigano, direttrice del Parco Naxos Taormina, Maria Grazia Vanaria e Dario Barbera. L’allestimento è dell’architetto Massimo Curzi. L’indagine condotta dagli studiosi ha riservato anche alcune soprese: il ritrovamento dell’iscrizione di Paternus, un’importante epigrafe che si riteneva smarrita dall’Ottocento e con cui i ricercatori possono rivedere le precedenti ipotesi sulla fase di ristrutturazione del teatro del II secolo dopo Cristo, ovvero nella forma in cui è arrivato a noi; e la scoperta, sulle pareti dello spazio destinato all’allestimento, di scritte sui muri che documentano il restauro e l’apertura della versura occidentale ai visitatori, dal 1869 ai nostri giorni.
Completa la mostra “Palinsesti” un percorso audiovisivo all’aperto, scandito da paline segnaletiche con QrCode che, attraverso immagini, narrazioni e rappresentazioni artistiche, suggeriscono una rilettura “guidata” del monumento e della nascita del suo mito moderno proponendo al visitatore contemporaneo le medesime prospettive di acquerelli, affreschi e inquadrature cinematografiche. “Questa mostra ci restituisce la storia di un luogo di cultura che attraverso i secoli è divenuto un testimone delle radici identitarie della nostra Sicilia, fino a diventarne un’icona e uno dei simboli, a livello mondiale. Tramandare alle nuove generazioni il valore e l’importanza della storia e dell’archeologia, passando anche attraverso contenuti multimediali, rappresenta sicuramente un momento importante per la valorizzazione dei nostri beni culturali, accanto alla custodia e alla tutela che restano capisaldi della nostra mission”, ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato.
Cremona ricorda il maestro liutaio Simone Fernando SacconiRoma, 10 giu. (askanews) – In occasione delle celebrazioni del 50° anniversario della scomparsa del grande maestro liutaio del Novecento Simone Fernando Sacconi, un fitto programma di appuntamenti celebrerà la memoria del grande maestro artigiano. Cremona, città in cui Sacconi ha operato per quasi mezzo secolo
Si comincerà sabato 24 giugno: il Museo del Violino di Cremona ospiterà la Giornata di Studio su Simone Fernando Sacconi: “A Life for Stradivari”. Esperti artisti-artigiani della liuteria terranno una giornata di approfondimenti sulla figura del grande maestro, ripercorrendone la storia e la sua arte. Tra i protagonisti della mattina di studio il restauratore di strumenti antichi Bruce Carlson: formatosi a Cremona, perfezionò le proprie tecniche di restauro a Los Angeles con Hans Weisshaar, ex collega del maestro Sacconi. A seguire, l’importante intervento del maestro liutaio Marco Vinicio Bissolotti – il cui padre è stato allievo di Sacconi e che egli stesso ha avuto l’onore di conoscere durante la sua adolescenza – il quale tratterà il tema: «Simone Fernando Sacconi nella città di Stradivari». Tra gli altri relatori: Peter Beare, il quale leggerà un contributo del padre e allievo di Sacconi Charles Beare, grande esperto internazionale e certificatore di strumenti antichi; Fausto Cacciatori (curatore degli strumenti del Maestro), ed i liutai Claudio Rampini, Davide Sora, Davide Segal e Wanna Zambelli, allieva cremonese del grande Maestro. Interverranno da remoto: il grande Salvatore Accardo, uno dei maggiori esponenti della scuola violinistica italiana del Novecento, che ha conosciuto benissimo il maestro Sacconi e di cui serba un ricordo e un rispetto enormi; il liutaio e restauratore americano Carlos Arcieri, che è stato dapprima allievo e poi collega di Sacconi. Il weekend dedicato al ricordo dell’arte di Sacconi proseguirà con due appuntamenti davvero emozionanti: il 24 e il 25 giugno alle ore 12 il pubblico avrà il grandissimo privilegio di poter ascoltare uno dei violini capolavoro del maestro: si tratta di un violino del 1941, una vera e propria sintesi delle idee di Stradivari. Lo strumento ha la forma del ben noto “Cremonese” del 1715, il suo layout decorativo si ispira all’ “Hellier” del 1679 e l’abbellimento sulla tastiera e sulla cordiera è influenzato dal quintetto “Medici” commissionato da Stradivari nel 1690. Gian Andrea Guerra nell’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona eseguirà due brevi recital solistici così da poter ascoltare la voce del grande maestro che continua a parlarci anche a distanza di cinquant’anni. Domenica 25 giugno a partire dalle ore 10 si terrà la presentazione ufficiale del nuovo libro dedicato al maestro: «Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento» a cura dei liutai Wanna Zambelli e Marco Vinicio Bissolotti, presso la Sala Fiorini del Museo del Violino di Cremona. Ad introdurre il nuovo volume sarà il liutaio Fausto Cacciatori, curatore degli strumenti del Museo. All’interno del volume sarà possibile scoprire numerosi nuovi contributi e aggiornamenti accanto ad alcuni brani, documenti e fotografie tratti dal libro «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi» del 1985 e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, DC.
Aeroporti, Fontana: su area cargo Malpensa ignorata volontà sindaciMilano, 9 giu. (askanews) – “L’ho detto ieri, a caldo, non appena appresa la notizia e lo ribadisco oggi, a mente serena: il parere negativo dalla Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente sulla Via, la Valutazione di impatto ambientale, all’allargamento dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa, è una scelta che mi ha lascia davvero molto deluso”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine dell’incontro con il presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev oggi a Milano.
“Si tratta – ha aggiunto Fontana – di una decisione che non ha minimamente tenuto conto delle necessità di sviluppo di questo grande aeroporto. È che, inoltre, non ha tenuto in considerazione le volontà dei sindaci di tutto il territorio. Tutti i sindaci, infatti, avevano votato favorevolmente a questa proposta”. “Stiamo valutando – ha concluso il presidente Fontana – l’opportunità di sviluppare una nuova iniziativa. Il ministro Pichetto Fratin mi ha detto che anche da parte sua ci sarà maggiore attenzionamento al problema”.
Trump: rischia fino a 20 anni di carcere per 37 capi d’accusaRoma, 9 giu. (askanews) – In base all’atto d’accusa, svelato dalle autorità americane, l’ex presidente americano Donald Trump rischia fino a 20 anni di carcere e su di lui pendono 37 capi d’accusa. L’atto di accusa della Procura federale nota poi come Trump avesse accesso “a tutti i documenti riservati più sensibili e a informazioni sulla sicurezza nazionale”.
Nel testo dell’atto d’accusa i pubblici ministeri notano che in qualità di presidente degli Stati Uniti, Trump ha avuto accesso ai “documenti classificati più sensibili e alle informazioni sulla sicurezza nazionale”, comprese le informazioni dell’intelligence e del Dipartimento della Difesa. L’ex presidente e il suo aiutante Walt Nauta dovranno rispondere anche dell’accusa di cospirazione per ostacolare la giustizia, secondo l’atto d’accusa federale: “Lo scopo della cospirazione era che Trump conservasse i documenti riservati che aveva portato con sé dalla Casa Bianca e li nascondesse e celasse a un gran giurì federale”, si legge nell’atto di accusa.
Tra le altre accuse 31 riguardano tra l’altro la conservazione intenzionale di informazioni sulla difesa nazionale, l’occultamento di un documento relativo a un’indagine federale e anche false dichiarazioni. Trump è accusato anche di aver mostrato ad altre persone i documenti riservati in due occasioni: una delle occasioni citata è una riunione del 2021 a Bedminster, nel New Jersey, quando Trump “ha mostrato e descritto un ‘piano di attacco’ che Trump ha detto essere stato preparato dal Dipartimento della Difesa”.
La seconda occasione risale all’agosto o al settembre del 2021 quando l’ex presidente ha mostrato dei documenti a Bedminster a un rappresentante del suo comitato di azione politica: si trattava di una mappa classificata relativa a un’operazione militare. Nel corso del suo mandato Trump ha accumulato materiale fra cui “centinaia di documenti riservati” che venivano custoditi in degli scatoloni di cartone tenute alla Casa Bianca; tra le informazioni secretate si trovavano anche “informazioni riguardanti la difesa e la capacità bellica degli Stati Uniti e di altri Paesi stranieri” nonché “programmi nucleari degli Stati Uniti, documenti sulle vulnerabilità americane e dei loro alleati ad attacchi militari” e “piani per delle possibili rappresaglie”.
Una volta terminato il mandato Trump ha poi portato con sé decine di scatoloni nella sua residenza di Mar-a-Lago, molti dei quali “contenenti documenti riservati che non era autorizzato a trattenere o possedere”. Il materiale in questione veniva tenuto in diversi locali – fra cui un salotto, una stanza da letto e una doccia – in una sede, quella appunto di Mar-a-Lago, che non era stata autorizzata per la custodia di documenti riservati. Quanto al collaboratore di Trump incriminato dalla Procura, Walt Nauta, nel dicembre del 2021 avrebbe trovato dei documenti riservati sparsi sul pavimento di un magazzino di Mar-a-Lago dove si trovavano alcuni degli scatoloni. Nauta avrebbe fotografato i documenti e inviato le immagini ad un altro collaboratore di Trump, spiegando: “Ho aperto la porta e mi sono trovato davanti questo”; almeno una delle foto riportava delle informazioni riservate.
Turismo, sul lago di Como tornano i cinesi e sul Garda i croatiMilano, 9 giu. (askanews) – Il lago di Como si conferma meta privilegiata di americani, australiani, inglesi e asiatici, tra cui spiccano i coreani, con la novità che quest’anno, dopo il Covid, tornano i cinesi. Sono invece tedeschi, austriaci e svizzeri i principali amanti del lago di Garda, dove si rivedono i turisti dei Balcani (Croazia). Lo ha evidenziato in una nota l’assessorato al Turismo, Moda, Design, Marketing territoriale e Grandi eventi della Regione Lombardia, guidato da Barbara Mazzali, che indicano già oggi alti tassi di occupazione delle strutture lombarde per giugno, luglio e agosto con il lago di Como a quota 83% e il Garda al 81%.
Prospettive ottime anche per il Lago di Iseo, di cui si attendono dati in elaborazione, ma gli enti turistici locali prospettano un superamento delle presenze dello scorso anno (800.000) e oltre quelle del 2017, anno già da primato, spinto dall’installazione del ‘Ponte galleggiante sulle acque’ (Floating Piers) dell’artista Christo. Tra i laghi pedala anche il Ceresio, sia in termini economici che ambientali, grazie alle piste cicloturistiche sempre più cercate: qui si registra un incremento del 40% tra il 2021 sul 2020, e le proiezioni del 2022 sul 2023 sono quasi al raddoppio. Corre anche Milano, dove, nei primi 5 mesi del 2023, si è raggiunta un’occupazione media sopra il 77%, in crescita rispetto all’anno scorso (70%). Le previsioni di occupazione per giugno si posizionano già oltre quelle del 2022. Motore si confermano le week come quella del Design dello scorso aprile e, all’orizzonte, la settimana della Moda Uomo, prevista per il 16-20 di giugno, che ha contribuito certamente a raggiungere l’83% delle prenotazioni negli alberghi. La domanda è particolarmente forte per gli hotel del centro città e nella zona del fashion di via Tortona e dintorni, con richiesta soprattutto di strutture di categoria superiore (4 e 5 stelle). Per luglio ed agosto le attuali prenotazioni nel capoluogo lombardo sono leggermente più basse rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Uno dei motivi è che le prenotazioni stanno arrivando sempre più all’ultimo momento.
“Sono molto soddisfatta nel leggere questi dati e mi viene da pensare che all’estero sono tutti innamorati pazzi dei laghi lombardi e come titolare del turismo regionale non posso che essere contenta di questo amore che cresce. Tutti pazzi anche per la moda a Milano, dove le sfilate continuano a essere volano indiscusso. Andando avanti questi tassi tenderanno alla piena saturazione” ha commentato Mazzali. “Sul Lago di Como – ha aggiunto – ci sono già date, a luglio ed agosto, dove molte strutture non hanno più camere disponibili. Nel 2023 supereremo ogni record, andremo oltre i risultati del 2019”.
Vino, il neozelandese John Barker eletto nuovo Dg dell’OivMilano, 9 giu. (askanews) – Il 54enne neozelandese John Barker è stato eletto oggi Direttore generale dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv). Alla 21esima assemblea generale che si è chiusa oggi a Jerez de la Frontera (Spagna), Barker ha ottenuto i voti di 46 dei 47 Stati membri aventi diritto. Il nuovo Dg inizierà il suo mandato nel gennaio 2024, “Anno internazionale della vite e del vino” nel quale l’organizzazione celebrerà il suo centenario.
Barker si è laureato in “Legge e Arti” all’Università di Auckland, ateneo dove ha poi conseguito un dottorato con una tei dal titolo: “Different worlds: law and the changing geographies of wine in France and New Zealand”, in collaborazione con il Dipartimento Inra-Enesad dell’ Université de Bourgogne di Digione, città francese da dove guiderà l’Organizzazione per i prossimi cinque anni. Il 54enne ha iniziato a lavorare con l’Oiv nel 2005 come esperto per la Nuova Zelanda, arrivando poi a presiedere la Commissione Diritto ed economia (2009-12), per poi assumere il ruolo di vicepresidente (2012-2014). Dopo essersi candidato alla carica di Dg nel 2018, ha continuato il suo lavoro come esperto dell’OIV e come “giurista del vino”, mantenendo anche la carica di direttore generale advocacy per la “New Zealand Winegrowers” (2004-2014). Negli anni ha fornito consulenze a clienti di molti Paesi, tra cui Australia, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Georgia, Moldavia, Canada, Singapore, Giappone e, naturalmente, Nuova Zelanda.
Unione italiana vini: su Ocm vino e dealcolati stallo preoccupanteMilano, 9 giu. (askanews) – E’ lo stallo su due aspetti strategici come l’Ocm vino e le bevande dealcolate a preoccupare maggiormente Unione italiana vini (Uiv), il cui consiglio nazionale si è riunito oggi all’Azienda Bellavista a Erbusco (Brescia). Una stasi che risulta “ancor più pesante nel contesto di brusco rallentamento dei mercati internazionali registrato in questi primi mesi dell’anno”.
In una nota, Uiv ricorda che dopo le recenti richieste di “aggiustamento” da parte del ministero dell’Economia, si allungano infatti i tempi di approvazione della misura relativa alla promozione 2022-2023 del vino italiano nei Paesi terzi. “Ora l’ok alla misura è ulteriormente rinviato al 21 giugno, con il competitor francese ha già emanato il bando da quasi due mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre” evidenzia la confederazione, rilevando che “contestualmente, il permanere della situazione di impasse sul fronte della produzione e commercializzazione dei prodotti dealcolati, che in Italia restano ancora inibite nonostante il via libera da parte dell’Unione Europea, e le reiterate sollecitazioni dell’associazione imprese italiane del vino presso il ministero dell’Agricoltura per risolvere uno stallo che di fatto genera un evidente svantaggio competitivo”. “Le istituzioni ci stimolano a una ulteriore crescita con l’obiettivo di superare il competitor francese nella leadership mondiale del mercato del vino: un obiettivo giusto, che le imprese italiane del vino sono consapevoli di poter raggiungere, a patto però che ognuno faccia la propria parte” ha dichiarato il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi, aggiungendo che “lo svantaggio competitivo generato dai ritardi delle Amministrazioni nelle scelte, non aiuta lo sviluppo del mercato, tra l’altro in un periodo di forte incertezza con un livello di giacenze ben oltre la soglia di sicurezza In diverse aree strategiche del Paese”.
L’analisi del mercato emersa in Consiglio, a cui hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in collegamento), e il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, acuisce l’apprensione degli imprenditori. Secondo l’Osservatorio Uiv, ad aprile il livello delle giacenze ha superato il +5% rispetto al pari periodo dello scorso anno, nonostante una campagna vendemmiale 2022 chiusa con volumi in contrazione dell’1%. In forte crescita gli stock delle Dop (+9%). Una situazione che comincia a riverberarsi sui prezzi dello sfuso, in discesa soprattutto al Sud, con la Germania che sta acquistando in regime di low cost. Anche le vendite all’estero evidenziate nell’anteprima export primo trimestre presso le principali piazze extraUe, registrano la fatica di mercati importanti, in particolare in Uk, Canada, Giappone, Cina e Corea del Sud. In forte rallentamento, per la prima volta dopo anni di crescita, anche gli spumanti.