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Turismo e sostenibilità: Kel 12, la B Corp italiana del settore

Turismo e sostenibilità: Kel 12, la B Corp italiana del settoreMilano, 16 feb. (askanews) – Un’idea di viaggi culturali che è nata nel 1978 e che tuttora è in buona salute: Kel 12 è un tour operator che, partendo dal Sahara, porta turisti alla ricerca di autenticità in molte aree del mondo. Oggi però è anche il primo operatore del turismo in Italia a essere certificato come B Corp, ossia una Società Benefit che oltre al profitto è chiamata a perseguire anche obiettivi di beneficio comune.
“Per noi la certificazione B Corp – ha detto ad askanews Massimo Grossi, presidente di Kel 12- ha solo ratificato un modo di operare che già avevamo. È chiaro che essere Società Benefit in maniera ufficiale significa sottoporsi anche a una serie di analisi, controlli, e certificazioni e rende il business sicuramente un po’ complicato”.
Se un’idea di turismo responsabile ha sempre accompagnato il progetto di Kel 12, oggi questo impegno viene messo nero su bianco, per esempio attraverso la pubblicazione di un report d’impatto delle azioni intraprese. E tra gli obiettivi, come ci ha detto l’amministratore delegato Gianluca Rubino, c’è anche quello di portare reddito nei Paesi in cui si opera. “Noi facciamo anche molta formazione – ci ha spiegato – per esempio in Namibia stiamo facendo corsi di italiano per le nostre guide; in Algeria compriamo i materiali, come le tende e poi li portiamo sul posto, i nostri tour leader affiancano le guide sempre, facciamo un lavoro in più”.
I numeri, comunque, sono molto positivi: al 30 settembre 2022 Kel 12 ha quasi raggiunto i livelli del 2019 e per il 2023 si prevede di portare il volume d’affari da 13 a 22 milioni di euro. Con l’obiettivo a tre anni di arrivare a 25 milioni.
“A me spiace che Kel 12 sia la prima B Corp Italiana nel turismo – ha aggiunto Rubino – e spero che non sia l’ultima. Perché secondo me proprio noi del turismo dobbiamo perseguire un percorso di sostenibilità, perché per il fatto stesso che viaggiare vuol dire aprirsi ad altre culture e ad altri popoli, vuol dire conoscere, dobbiamo rispettare questo mondo e dobbiamo aiutare a farlo, se non lo facciamo noi nel turismo non vedo che debba farlo”.
Anche perché le tendenze del mercato sono molto chiare. “Siamo convinti – ha concluso Grossi – che in futuro o si è sostenibili o non si è sul mercato: non ci saranno vie di mezzo. E questo è il motivo principale che ci ha portato a fare questa scelta. È un percorso di miglioramento continuo e per noi la certificazione B Corp è, oltre che un onore, un punto di partenza, non certamente un punto d’arrivo o un obiettivo”.
Un punto di partenza per altre scoperte nel mondo, ma anche per un’idea di turismo chiamata a ripensare se stessa.

Ferrero: fatturato consolidato 2022 sale a 14 mld (+10,4%)

Ferrero: fatturato consolidato 2022 sale a 14 mld (+10,4%)Mlo, 16 feb. (askanews) – Il gruppo Ferrero ha chiuso l’esercizio terminato il 31 agosto 2022 con un fatturato consolidato di 14 miliardi di euro, con un incremento del 10,4% rispetto all’anno precedente, quando aveva registrato un fatturato consolidato di 12,7 miliardi di euro. È quanto riporta una nota del gruppo dolciario di Alba dopo l’approvazione del bilancio consolidato da parte della capogruppo Ferrero International.
L’anno fiscale 2021/2022, spiega la nota, è stato caratterizzato da un contesto economico e geopolitico complesso, in cui il gruppo è riuscito a crescere “grazie alla resilienza delle sue persone, dei suoi marchi e del suo modello di business”. A trainare la crescita Stati Uniti e Italia con una aumento del fatturato di marchi iconici come Nutella, Ferrero Rocher, Kinder Bueno e Kinder Joy, accanto al consolidamento delle quote di mercato nella maggior parte dei Paesi.
Il gruppo di Alba ha investito inoltre 830 milioni di euro nell’esercizio chiuso al 31 agosto 2022. “Per sostenere l’innovazione, il gruppo Ferrero – si legge nella nota – ha continuato a incrementare gli investimenti nei suoi marchi iconici, rafforzando contestualmente le attività interne di ricerca e sviluppo. Ha inoltre ampliato la propria capacità produttiva con investimenti totali di 830 milioni di euro. Sull’ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari (733 milioni di euro), principalmente in Italia, Stati Uniti, Germania e Polonia”.
Al 31 agosto il gruppo era costituito da 109 società consolidate a livello mondiale e 32 stabilimenti produttivi, con una presenza dei propri prodotti in 170 Paesi. L’organico medio è salito a 36.756 unità dai 34.374 dipendenti del 2020/2021. L’organico puntuale al 31 agosto 2022 ammontava a 41.441 dipendenti, in aumento rispetto ai 38.767 al 31 agosto 2021. A fine giugno 2022, è stata inoltre finalizzata l’acquisizione di Fulfill Nutrition, un’azienda di barrette vitaminiche e proteiche di alta qualità. Questa operazione permette a Ferrero di espandersi nel segmento di mercato better-for-you, incontrando le esigenze e le tendenze in evoluzione dei consumatori.

Bce: “Importante iniziare a revocare ora misure su caro energia”

Bce: “Importante iniziare a revocare ora misure su caro energia”Roma, 16 feb. (askanews) – La Bce continua a ripetere che gli interventi pubblici approntati dai governi per proteggere l’economia dall’impatto dal caro energia “dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo di energia”. E che “con l’attenuarsi della crisi energetica è importante iniziare ora a revocare tali interventi tempestivamente in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in maniera concordata”. Lo si legge nel Bollettino economico.
Questo messaggio era stato spiegato meglio ieri dalla presidente Christine Lagarde, durante un dibattito al Parlamento europeo. Il timore che ha espresso è che se si ritardasse la revoca queste misure, il loro venir meno avrebbe un effetto inflazionistico sui prossimi anni costringendo, secondo questa teoria, la politica monetaria a mantenersi a livelli restrittivi più a lungo del dovuto.
Peraltro questo messaggio viene sempre accompagnato dalla Bce da un avvertimento sulle conseguenze di una mancata “osservanza”. “Qualsiasi misura che disattenda questi criteri verosimilmente sospingerà al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta di politica monetaria più risoluta”, dice l’istituzione.
Più in generale “le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato livello del debito pubblico”.

Bce: a marzo tassi +50 pb, “poi valuteremo successiva evoluzione”

Bce: a marzo tassi +50 pb, “poi valuteremo successiva evoluzione”Roma, 16 feb. (askanews) – La Bce ribadisce che intende aumentare i tassi di interesse per l’area euro di altri 50 punti base nella prossima riunione operativa del Consiglio direttivo, a marzo, “per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria”. Il messaggio, contenuto nel Bollettino economico appena pubblicato, era stato ripetuto ancora ieri dalla presidente Christine Lagarde, durante un dibattito al Parlamento europeo.
L’istituzione riafferma che “continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2 per cento nel medio termine”.
Perché secondo gli intenti dei banchieri centrali, questo inasprimento della linea “ponendo un freno alla domanda farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione e metterà inoltre al riparo dal rischio di un duraturo spostamento verso l’alto delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno dipendenti dai dati – si legge – e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.
Anche nell’eurozona l’inflazione ha iniziato a segnare moderazione, portandosi all’8,5% anno a gennaio. Finora, tuttavia, la Bce ha in qualche misura minimizzato questi sviluppi, giusto ieri la presidente Christine Lagarde – prevedendo peraltro che la lettura definitiva di gennaio possa essere ritoccata al rialzo quando verranno inclusi dati sulla Germania – ha rilevato che l’inflazione di fondo, cioè depurata da componenti come energia e alimentari, sta continuando a salire. E che comunque il livello dell’indice resta “ben troppo elevato”.
Generalmente gli analisti si attendono che dopo il rialzo di marzo, sempre che sia effettivamente da 50 punti base, la Bce rallenti la manovra di inasprimento con mosse da 25 punti base o addirittura pause sui rialzi. Se tuttavia il carovita dovesse frenare in maniera più rapida del previsto, questo potrebbe impartire una ulteriore moderazione anche alla stretta della Bce.

Ancit: contro caro bollette una guida per una cucina “energy free”

Ancit: contro caro bollette una guida per una cucina “energy free”Milano, 16 feb. (askanews) – In tempi di caro bollette, ogni soluzione per risparmiare è benvenuta, a partire proprio dalla tavola. In occasione della giornata del risparmio energetico, che cade il 18 febbraio, Ancit, associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare, lancia un vademecum per una cucina “energy free”, che consente attraverso piccoli comportamenti quotidiani di ridurre l’impatto ambientale e quello sulla bolletta.
Del resto in questo momento la principale preoccupazione sul carovita per più di 6 italiani su 10 è data proprio dall’aumento delle bollette: circa otto milioni di consumatori hanno già cambiato i propri comportamenti anche a tavola. E c’è chi addirittura predilige i cibi che non richiedono l’uso dei fornelli (il 19% secondo Coldiretti), per risparmiare.
E allora come si può limitare al massimo il consumo di gas? Secondo la mini-guida messa a punto dall’Ancit in collaborazione con la foodblogger Eva D’Antonio, bisogna partire dalla gestione di fornelli, pentole, metodi di cottura e forno. Ad esempio, un primo passo è quello di avviare la cottura di alimenti preferibilmente a temperatura ambiente che permette di evitare il consumo di gas altrimenti necessario per scaldarli dalla temperatura del frigo. Inoltre, prolungare il tempo di ammollo dei legumi secchi consente di ridurre la successiva bollitura, così come idratare prima della cottura il riso o alcuni cereali, specialmente quelli integrali, riduce il tempo necessario alla loro cottura. Ancora, utilizzando il forno (uno degli elettrodomestici a più alto consumo energetico), meglio cuocere più pietanze contemporaneamente e spegnere il forno in anticipo per sfruttare il calore residuo, evitando di aprirlo (si disperde il 20% del calore ogni volta).
Il trend dei piatti “energy free” è stato avviato da alcuni chef come Nico Mastroianni (Santo Bevitore, a Cassino), Domenico Stile (Enoteca la Torre, a Roma) e Vincenzo Guarino (Tavola Rossa, Castello di Postignano) che hanno ideato piatti da preparare senza uso del gas e, per quanto possibile, senza elettricità “extra”. Anche l’Ancit con Eva D’Antonio ha messo a punto tre ricette a base di tonno in scatola senza prevedere l’uso della cottura. Ma si sa, col tonno in scatola si gioca facile: è sempre presente nelle dispense degli italiani (il 93% ne ha sempre almeno una), grazie anche alla sua lunga shelf life. E poi, se oggi la metà degli italiani (45%) acquista il tonno in scatola, in primo luogo, perché è gustoso, al secondo posto troviamo il fatto che è un cibo antispreco venduto in contenitori riciclabili: un plus riconosciuto dal 33% degli italiani sempre più attenti alle istanze di sostenibilità: otto su 10 (84%) riciclano la scatoletta, sapendo che è di metallo e che si ricicla al 100%. E il 34% riutilizza o ricicla anche l’olio d’oliva (Doxa/Ancit). E parlando di antispreco, l’olio d’oliva del tonno può essere riutilizzato in cucina, perché secondo alcuni studi scientifici acquisisce dal tonno omega 3 e vitamina D.

Crosetto: 2% Pil a Difesa? “A Vilnius saremo il pierino della Nato”

Crosetto: 2% Pil a Difesa? “A Vilnius saremo il pierino della Nato”Roma, 16 feb. (askanews) – Alla prossima riunione dell’Alleanza atlantica a Vilnius, sul 2% del Pil alla Difesa, “alla fine saremo il pierino della Nato”: lo ha detto oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto alle commissioni riunite Difesa della Camera ed Esteri e Difesa del Senato. “Ieri per la prima volta ho detto sì con fatica”, ha spiegato facendo riferimento alla riunione dei ministri della Difesa della Nato tenutasi a Bruxelles.
“Ieri mi sono limitato a dire che stante la situazione finanziaria e i vincoli dell’Europa sul bilancio è difficile da raggiungere”, ha insistito Crosetto, ricordando che “il 2% ieri era considerato il punto di partenza”. “La Polonia investe il 4%, l’Inghilterra ha detto che dobbiamo mettere il 3%”, ha spiegato il ministro. “Noi oggi siamo all’1,38%. Da questo nasce la mia proposta dello scorporo”, ha precisato. “Escludere queste spese dal vincolo di bilancio, consente di investire nei settori dove c’è crisi reale, su sociale, sanità, interventi economici”, ha quindi spiegato Crosetto, aggiungendo: “la scelta di destinare il 2% del Pil alle spese della Difesa non è stata fatta né da me né da questo governo, risale al 2014 ed è stata ribadita da tutti i governi”. “E l’unica persona che ieri alla Nato ha detto che il 2% è difficile da raggiungere è stato il sottoscritto”, ha commentato.

Neos: diversifichiamo con la musica, in tour con Laura Pausini

Neos: diversifichiamo con la musica, in tour con Laura PausiniMilano, 16 feb. (askanews) – “Quello che stiamo cercando di fare è ampliare gli orizzonti, sia cercando nuove opportunità per diversificare fatturato e volumi, ma ampliando anche dal punti di vista del segmento, cercando di creare un nostro posizionamento sugli eventi, sportivi, ma non solo”. Lo ha detto ad askanews Aldo Sarnataro, direttore commerciale di Neos, la compagnia aerea del Gruppo Alpitour, che abbiamo incontrato alla Bit in Fiera Milano.
“Leisure – ha aggiunto – vuol dire svago ed emozioni e il collante più forte in questo senso è la musica. Neos è partner di Radio Italia e dopo Eros Ramazzotti si appresta a un’ulteriore sfida: Laura Pausini ha scelto Neos come partner ufficiale per festeggiare i suoi 30 anni di carriera e con un 787 dedicato seguiremo concerti a New York, a Madrid e a Milano nell’arco di 24 ore”.

Neos: trasporto aereo ripartito, ma la supply chain soffre ancora

Neos: trasporto aereo ripartito, ma la supply chain soffre ancoraMilano, 16 feb. (askanews) – “Abbiamo un dato positivo rappresentato dal fatto che si conferma la voglia delle persone di viaggiare”. Parte da qui, nel farci un quadro ella situazione anche nell’ambito del trasporto aereo in vista dell’estate, Aldo Sarnataro, direttore commerciale di Neos, la compagnia aerea del Gruppo Alpitour. “Il primo trimestre dell’inverno è stato più positivo rispetto alle aspettative – ha aggiunto – sia per il medio sia per il lungo raggio”.
“Anche l’anticipazione su primavera e inizio estate ci danno segnali positivi e ci aspettiamo un’estate che possa riconfermare i volumi del pre pandemia. La grossa difficoltà – ha però aggiunto Sarnataro – la vediamo sulla supply chain, ossia la produzione di aeroplani e tutto ciò che ruota intorno al mondo aviation, perché soffrono ancora l’accelerazione della ripresa rispetto a una macchina che si è mossa in modo più lento e la burocrazia della parte regolatori. Questa potrebbe significare avere una capacità non dimensionata rispetto alla domanda che si creerà e questo potrebbe determinare un ulteriore aumento dei prezzi”.

Alpitour verso l’estate: Egitto, lungo raggio e Capo Verde

Alpitour verso l’estate: Egitto, lungo raggio e Capo VerdeMilano, 16 feb. (askanews) – “Ci sono tre situazioni che possiamo prendere in considerazione: la prima è la continuità dell’Egitto e del Mar Rosso come destinazione di punta per gli italiani dell’outgoing per noi tour operator”. Lo ha detto ad askanews, dalla Bit in Fiera Milano, il direttore commerciale della divisione Tour Operating di Alpitour World, Alessandro Seghi, delineando la situazione che si ta prospettando in vista dell’estate.
“C’è poi un tema di allargamento della proposta sul corto raggio, quindi mare Italia, Baleari, Grecia, Tunisia e la parte settentrionale dell’Egitto – ha aggiunto Seghi – che vedranno una stagione più lunga rispetto q quella che abbiamo avuto negli ultimi due anni, da metà maggio e non più da giugno o luglio come è accaduto negli anni della pandemia. Infine c’è la ripresa del lungo raggio: East Africa, Kenya, Zanzibar, Madagascar su tutte. Abbiamo un buon prendi di vendita di Maldive e anche della parte caraibica, soprattutto per quanto riguarda la Repubblica Dominicana. E poi, grandissima novità per noi, il rilancio totale nel corso dell’estate di Capo Verde, dove alle già buone soluzioni che avevamo sull’isola di San aggiungiamo anche Boavista. Quindi pensiamo di avere un portafoglio di offerta molto ampio”.

Renault: ricavi 2022 a 46,4 mld (+11,4%), dividendo di 0,25 euro

Renault: ricavi 2022 a 46,4 mld (+11,4%), dividendo di 0,25 euroMilano, 16 feb. (askanews) – Renault chiude il 2022 con un fatturato di gruppo di 46,4 miliardi di euro (+11,4%) e del ramo auto di 43,12 miliardi di euro (+11,4%). Il Margine operativo del gruppo è pari a 2,6 miliardi di euro (5,6% del fatturato), in aumento di 1,4 miliardi di euro rispetto al 2021 (+2,8 punti). Il Margine operativo del Ramo Auto è pari a 1,4 miliardi di euro (3,3% del fatturato): in aumento di 1,4 miliardi di euro rispetto al 2021 (+3,3 punti).
Il Risultato netto delle attività portate avanti è pari a 1,6 miliardi di euro, in aumento di 1,1 miliardi di euro rispetto al 2021, quello delle attività cessate a -2,3 miliardi di euro a causa dell’onere di rettifica non cash connesso alle cessioni delle attività industriali russe annunciate il 16 maggio 2022
Il Free cash-flow operativo del Ramo Auto tocca “livelli record” a 2,1 miliardi di euro (+1,2 miliardi di euro rispetto al 2021) con una posizione finanziaria netta positiva a 549 milioni di euro al (+1,6 mld).
Il Portafoglio ordini del Gruppo in Europa a livelli record: 3,5 mesi di vendite a fine anno.
Per il 2022 Renault propone un dividendo di 0,25 euro per azione. La politica dei dividendi prevede un aumento del payout ratio fino al 35%, a medio termine. A tale scopo, Renault punta a tornare un rating finanziario di tipo “investment grade”.
In un contesto sempre difficile, per il 2023 Renault stima un Margine operativo di gruppo superiore o pari al 6% e un free cash-flow operativo del Ramo Auto superiore o pari a 2 miliardi di euro.   “Il 2022 ha più che mantenuto le sue promesse: con risultati che hanno superato gli obiettivi iniziali e le aspettative del mercato, concludiamo la fase “Resurrection” con tre anni di anticipo. Questa performance rispecchia tutta l’energia e l’impegno dei team del gruppo Renault, sebbene abbiamo dovuto far fronte ai forti venti contrari della cessione dell’attività in Russia, della crisi dei semiconduttori e dell’inflazione dei costi. I principi fondamentali del Gruppo sono stati risanati a fondo e non torneremo indietro. Lo dimostrano le prospettive finanziarie del 2023 e il ripristino dei dividendi. Inoltre, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di ridurre del 25% la carbon footprint nel mondo dal 2010″, ha dichiarato il Ceo, Luca de Meo.