Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Kiev chiede le scuse da una radio francese per la gag su “Circo Zelensky”

Kiev chiede le scuse da una radio francese per la gag su “Circo Zelensky”Milano, 17 mag. (askanews) – A qualcuno non ha fatto ridere il comico lionese Laurent Gerra, al centro di una polemica per un suo sketch – dedicato al “circo Zelensky” arrivato a Parigi “con il suo tendone” – trasmesso anche in video dalla radio francese RTL lunedì 15 maggio. “Arriva il circo Zelensky in tournée in tutta Europa…”, ha detto Gerra facendo il verso ai buttadentro e presentando gli “artisti” del presidente dell’Ucraina. Evocando Joe Biden, “l’equilibrista americano sul suo deambulatore magico” e “la donna barbuta, Ursula Von der Leyen” o ancora “i Macron”, “e soprattutto non dimenticate, Zelensky sta riprendendo il tour abbandonato da (il cantante, ndr) Stromae”, che ha dovuto veramente cancellare le date della sua tournée a maggio per motivi di salute. Gerra ha concluso tra le risate (sino alle lacrime in video) degli altri opinionisti della radio parigina: “E il momento clou dello spettacolo, l’uomo cannone, fornito dalla NATO”, “Il circo Zelensky! Ieri sera all’Eliseo e domani sera nella tua città! Unisciti al grande circo Zelensky!”, ha concluso.

L’ambasciatore ucraino in Francia Vadym Omelchenko scandalizzato, ha chiesto su Twitter le scuse del canale francese Rtl. “Che cinismo e mancanza di tatto, non rappresentativi di persone amiche. Senza empatia, senza responsabilità. Chiedo io scusa al mio Presidente e al mio popolo che stanno soffrendo e lottando per la loro libertà ma anche per la vostra e per la possibilità di godere della leggerezza della vita”. Sui social la gag ha fatto scalpore e molti l’hanno trovata di cattivo gusto su Twitter. Marion Van Renterghem, giornalista premio Albert Londres nel 2003, ha scritto: “In Francia abbiamo il diritto di ridere di tutto, Laurent Gerra ha il diritto di essere squallido, i suoi amici hanno il diritto di offrire lo straziante spettacolo di ridere di ciò che non fa ridere. Grazie agli ucraini morti per noi e per difendere questi diritti contro un Putin che li combatte”, ha scritto.

“Ignobile”, “vergogna”, “cretino”: le critiche sono piovute su Twitter in risposta al video della gag, postato dalla stessa RTL. “Stasera a Kiev ho trascorso 3 ore nel rifugio mentre piovevano missili balistici sulla città. Più paura che danno grazie ai sistemi di protezione aerea ottenuti… dal “Cirque Zelensky”. Non voglio che tu faccia questa esperienza Laurent Gerra”, reagisce Marianna Perebenesiuk, giornalista e ricercatrice in Ucraina. “Ehi, RTL France, pensi di scusarti con gli ucraini per le str****te stupide e irresponsabili di Laurent Gerra?”, ha reagito l’ex presentatore delle 20 ore di France 2 Bruno Masure. Il video pubblicato dalla radio su Twitter, divide insomma. Ma mentre pochi hanno trovato la gag di Laurent Gerra “bella” o “geniale”, la maggior parte la considera davvero di cattivo gusto.

Francigena Fidenza Festival, il 18 maggio consegna degli Award

Francigena Fidenza Festival, il 18 maggio consegna degli AwardMilano, 17 mag. (askanews) – Al via il Francigena Fidenza Festival. Con il claim “La bella Via dell’Europa”, dal 18 al 21 maggio, si svolgerà la terza edizione del Festival che celebra la Via Francigena. Con oltre 50 eventi tra mostre, camminate, visite guidate, approfondimenti, progetti per le scuole di ogni ordine e grado, concerti, animazione: un divertimento formato famiglia, le passeggiate, i momenti culturali, i dibattiti con la presenza di esponenti di livello nazionale e internazionale, l’intrattenimento per i bambini con le performance dei giocolieri e gli immancabili assaggi dei sapori del territorio.

Nell’ambito del Francigena Fidenza Festival, per la prima volta si tiene il premio culturale “Francigena Fidenza Award”, ideato dall’autrice Rossana Tosto. Il riconoscimento viene assegnato per l’alta professionalità, il merito, il talento, la passione, la voglia di scoprire e di comunicare profusi nel lavoro. Una lode alla carriera riconosciuta a chi si sia distinto in modo particolare nella professione di narratore di fatti e di luoghi. Giornalisti, comunicatori, scrittori, personaggi pubblici: autentici “artisti della parola e delle immagini.” Autori, altresì, di fatti di eccellenza, di idee e progetti attraverso i quali hanno affermato stili e linguaggi finalizzati a intercettare il bisogno di cultura, tradizioni, arte e bellezza. Destinatari del premio sono agenzie di stampa, quotidiani, radio, tv e personaggi della cultura, tra cui ANSA con il canale Viaggiart; Adnkronos, AskaNews, Affari Italiani, Dove di Rcs Media Group, Economy, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Gazzetta di Parma, Rai Isoradio, Rai News 24. E tra i personaggi l’architetto Sandro Polci e il professor Carlo Mambriani (Università di Parma). La premiazione si svolgerà giovedì 18 maggio, alle ore 17.00, al Teatro Magnani di Fidenza, nel corso dell’inaugurazione del Francigena Fidenza Festival.

Il Festival, giunto alla terza edizione, è organizzato dal Comune di Fidenza, con la direzione artistica di Pirene Comunicazione e il patrocinio dell’Università di Parma e della Diocesi di Fidenza, e in collaborazione con AEVF – Associazione Europea delle vie Francigene; Destinazione Turistica Emilia; Terre di Verdi.

Cibo e finanza: “Il gusto di cambiare” di Carlo Petrini e Gael Giraud

Cibo e finanza: “Il gusto di cambiare” di Carlo Petrini e Gael GiraudRoma, 17 mag. (askanews) – “Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità” (Slow Food Editore / Libreria Editrice Vaticana, pp. 176, euro 18, in libreria dal 17 maggio) è il titolo del libro-confronto tra due intellettuali di primo piano nel panorama internazionale, diversi per formazione ma concordi nella diagnosi e nell’approccio alla situazione attuale: Carlo Petrini, gastronomo, fondatore di Slow Food, Terra Madre e della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo, e Gaël Giraud, economista, matematico e teologo, gesuita, direttore del Programma per la giustizia ambientale della Georgetown University di Washington. Sollecitati dalle domande di Stefano Arduini, direttore del magazine Vita, in questo libro Giraud e Petrini analizzano il sistema alimentare, economico e finanziario per segnalarne le rispettive storture e prospettare cambiamenti radicali, che partano da scelte individuali e comunitarie per poi arrivare sul piano politico.

Sul fronte alimentare Petrini evidenzia: “Da noi lo spreco è funzionale a un modello economico che considera il cibo un prodotto di scarso livello e di scarso valore. Si produce in eccesso, in modo che l’offerta sia sempre superiore alla domanda e i prezzi rimangano bassi. Ancora oggi, circa il 30% del cibo globalmente prodotto non raggiunge la tavola di nessuno. A livello globale produciamo cibo per 12 miliardi di esseri viventi. Gli abitanti della terra sono 8 miliardi. Il 33% del cibo viene buttato. Consumiamo 95 chili di carne pro capite. Negli Stati Uniti si arriva addirittura a 130. Nell’Africa subsahariana a 5 chili. Mentre invece una cifra intorno ai 60 chili è quella più consona a una dieta sana. Diminuire le proteine animali nella dieta equivale a meno spreco, meno consumo di energia e di acqua, meno inquinamento, visto che noi italiani paradossalmente importiamo carne da Argentina e Brasile”. Giraud porta invece alcune esemplificazioni di carattere economico per mostrare il paradosso in cui siamo intrappolati: “Sono stati trasferiti al mercato finanziario gli stessi aggettivi attribuiti a Dio. Alcuni economisti definiscono il mercato “onnipotente”, “onnisciente”, talvolta “benevolo”. È stata reintrodotta una specie di religione pagana nella quale le banche e il business sono divinità in¬toccabili. In questo modo, il neoliberismo distrugge un altro pilastro della modernità, poiché nei fatti mina l’uguaglianza di fronte alla legge”.

Nella loro disamina, Giraud e Petrini offrono alcuni esempi che danno l’idea dell’urgente necessità di attuare un cambiamento nelle pratiche alimentari ed economiche: secondo il nordamericano Wei-World Engagement Institute, per esempio, nel 2040, se non interverremo, nel mondo si verificherà una diminuzione della disponibilità di acqua di circa il 20% rispetto a oggi. Sul fronte inquinamento: solitamente si pensa che sia la mobilità la fonte principale di tossicità, invece ciò è da ricercarsi nel sistema alimentare, che incide per il 35% sull’inquinamento globale, il doppio dunque di quanto inquinano moto, auto, camion e treni. Sul piano economico è necessario rinunciare all’assolutizzazione del Pil, che oggi viene idolatrato ma che resta un indicatore di ricchezza che non tiene conto di diverse variabili, come il rispetto dell’ambiente, l’impatto sociale della crescita della ricchezza, le ingiustizie sociali, etc. Giraud e Petrini si trovano d’accordo nell’evidenziare alcune parole-chiave intorno alle quali la società civile deve attuare una lotta sociale che porti la politica a scelte forti e nette: Giraud la chiama “antropologia relazionale”, che dimentichi l’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (un uomo solo, maschio, europeo, senza natura, senza l’altro né l’Altro); Petrini invece individua nella parola “comunità”, in particolare i movimenti giovanili come i Fridays for Future, una delle leve possibili per attuare cambiamenti di prospettiva. Da questa visione nascono alcune scelte concrete, possibili e alla mano: dimezzare il consumo di carne perché il 69% dell’acqua che usiamo noi uomini è destinato agli allevamenti intensivi, che sono anche intense fonti di inquinamento; preferire banche etiche o di comunità a istituti di credito che, invece, impediscono la transizione energetica, visto che nel caso delle 11 banche maggiori d’Europa il totale dei loro investimenti in energie fossili arriva a una quota di 530 miliardi di euro, pari a circa il 95% della somma della capitalizzazione di ognuna di tali banche.

I due autori si trovano inoltre concordi nell’affermare che la prospettiva di papa Francesco contenuta e manifestata in Laudato si’ e identificata nel motto “meno è più” rappresenta la risposta che il mondo occidentale in crisi di identità può far propria per assecondare il desiderio di giustizia e felicità che ogni persona possiede. Come affermano gli autori, “ciò che conta nella nostra vita non è il numero di automobili che possediamo, ma la qualità delle relazioni che abbiamo fra noi vivi e con la natura, con i nostri antenati e con i nostri futuri figli. Se il nostro obiettivo come individui e società è il Pil o avere più cose, non sarà un vero progresso. L’obiettivo di una comunità deve essere vivere meglio, cioè trovare un senso alla propria vicenda umana”. Papa Francesco, nella sua Prefazione, riconosce l’importanza del libro: “Questo testo ha generato in me un sapore di speranza, di autenticità, di futuro. Ciò che i due autori portano avanti in questo scambio è una sorta di ‘narrazione critica’ rispetto alla situazione globale: da un lato elaborano un’analisi motivata e stringente al modello economico-alimentare in cui siamo immersi il quale, per rifarsi alla celebre definizione di uno scrittore, ‘conosce il prezzo di tutto e il valore di niente’; dall’altra propongono diversi esempi costruttivi, esperienze assodate, vicende singolari di cura del bene comune e dei beni comuni che aprono il lettore a uno sguardo di bene e di fiducia sul nostro tempo. Critica di ciò che non va, racconto di situazioni positive: uno con l’altro, non l’uno senza l’altro”.

Carlo Petrini, Gaël Giraud e Stefano Arduini saranno protagonisti di alcuni incontri pubblici di presentazione del volume, con la media partnership di Vita magazine. Questi gli appuntamenti: venerdì 19 maggio ore 17.15, Salone del libro di Torino, con Massimo Giannini, direttore La Stampa (Caffè Letterario Padiglione Oval); lunedì 22 maggio ore 11, Pollenzo (Cn), Università di Scienze Gastronomiche; martedì 23 maggio ore 21, Lecco, Sala Ticozzi; mercoledì 24 maggio ore 19, Milano, BAM – Biblioteca degli Alberi; giovedì 25 maggio ore 19.00, Verona, Eataly Art House, con il vescovo Domenico Pompili; venerdì 26 maggio ore 18.30, Dialoghi di Pistoia; venerdì 26 maggio ore 21, Festival biblico di Vicenza; mercoledì 31 maggio ore 18.00, Genova; martedì 6 giugno ore 18.00, Roma, Comunità di Sant’Egidio; giovedì 15 giugno ore 18.00, Riva del Garda, Centro Fiere e Congressi; venerdì 16 giugno ore 18.30, Treviso; sabato 17 giugno ore 18.45, Bassano del Grappa, Palazzo Roberti.

Thundermother, l’esplosione rock femminile a Milano

Thundermother, l’esplosione rock femminile a MilanoMilano, 17 mag. (askanews) – Le Thundermother sono pronte a scuotere il Legend Club di Milano il 2 giugno con la loro energia rock’n’roll. La band svedese composta da sole donne si è costruita una certa popolarità grazie alle loro performance travolgenti e senza compromessi, che promettono di regalare grandi emozioni ai loro fan. Nonostante i recenti cambi di formazione, la combinazione di potenti riff di chitarra, ritmi incalzanti e la voce potente creano un’atmosfera di pura energia che coinvolge e coinvolge il pubblico. Il loro sound è influenzato dal rock degli anni ’70 e ’80, ma con un tocco moderno che le rende uniche.

Maltempo in Emilia-Romagna, Bonaccini: è un altro terremoto, un evento imprevedibile

Maltempo in Emilia-Romagna, Bonaccini: è un altro terremoto, un evento imprevedibileBologna, 17 mag. (askanews) – “Purtroppo questo è un altro terremoto, non ho imbarazzo a usare queste parole. Siamo di fronte a eventi imprevedibili”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, durante una conferenza stampa in Protezione civile a Bologna con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo.

“Tra tre giorni sarà l’anniversario dalla prima scossa di quel terribile terremoto di undici anni fa e avremmo ricordato i numeri che vedono quasi tutto ormai ricostruito nonostante quel disastro che fu – ha detto Bonaccini -. Purtroppo questo è un altro terremoto, non ho imbarazzo a usare queste parole. Siamo di fronte ad eventi imprevedibili”. “Addirittura nelle ultime 24 ore in alcuni territori sono caduti 300 millimetri di acqua – ha aggiunto il governatore -. Tantissima pioggia mai vista in queste dimensioni in un territorio così ampio che va dal reggiano fino a tutta la Romagna in così poche ore e che arriva dopo già il 2 e 3 maggio era già venuto un evento di cui non avevamo memoria. Il terreno non assorbe più nulla, tutto si riversa sui fiumi che addirittura non riescono a scaricare sul mare”.

“E’ durissima – ha concluso Bonaccini -. Il primo pensiero va ai familiari delle vittime che purtroppo ci sono state. E’ l’unica cosa irreparabile perché tutto il resto lo ricostruiremo come facemmo dopo il sisma. L’Emilia-Romagna è fatta così, con la sua gente”.

Stellantis, senza accordo post Brexit a rischio produzione in GB

Stellantis, senza accordo post Brexit a rischio produzione in GBNew York, 17 mag. (askanews) – Stellantis ha avvertito che gli accordi commerciali post-Brexit stanno mettendo a rischio la produzione di veicoli elettrici nel Regno Unito. “Se il costo della produzione di veicoli elettrici nel Regno Unito diventa non competitivo e insostenibile, le operazioni chiuderanno”, ha dichiarato la società in un una nota, mente si accinge ad incontrare i ministri britannici per presentargli le sue preoccupazioni. Stellantis ha aggiunto che in futuro potrebbe trovarsi in uno svantaggio competitivo a causa dei dazi del 10% che dovrebbero essere imposte sulle batterie trasportate tra il Regno Unito e l’Europa continentale, poiché il paese non dispone dei materiali necessari. A ciò si aggiungerebbero “costi logistici più elevati” che minaccerebbero la “sostenibilità delle nostre operazioni di produzione”.

Maltempo, Bonaccini: è un altro terremoto, evento imprevedibile

Maltempo, Bonaccini: è un altro terremoto, evento imprevedibileBologna, 17 mag. (askanews) – “Purtroppo questo è un altro terremoto, non ho imbarazzo a usare queste parole. Siamo di fronte a eventi imprevedibili”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, durante una conferenza stampa in Protezione civile a Bologna con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo.

“Tra tre giorni sarà l’anniversario dalla prima scossa di quel terribile terremoto di undici anni fa e avremmo ricordato i numeri che vedono quasi tutto ormai ricostruito nonostante quel disastro che fu – ha detto Bonaccini -. Purtroppo questo è un altro terremoto, non ho imbarazzo a usare queste parole. Siamo di fronte ad eventi imprevedibili”. “Addirittura nelle ultime 24 ore in alcuni territori sono caduti 300 millimetri di acqua – ha aggiunto il governatore -. Tantissima pioggia mai vista in queste dimensioni in un territorio così ampio che va dal reggiano fino a tutta la Romagna in così poche ore e che arriva dopo già il 2 e 3 maggio era già venuto un evento di cui non avevamo memoria. Il terreno non assorbe più nulla, tutto si riversa sui fiumi che addirittura non riescono a scaricare sul mare”.

“E’ durissima – ha concluso Bonaccini -. Il primo pensiero va ai familiari delle vittime che purtroppo ci sono state. E’ l’unica cosa irreparabile perché tutto il resto lo ricostruiremo come facemmo dopo il sisma. L’Emilia-Romagna è fatta così, con la sua gente”.

Roma, Gualtieri e Zevi: rigeneriamo occupazioni Maam e SpinTime

Roma, Gualtieri e Zevi: rigeneriamo occupazioni Maam e SpinTimeRoma, 17 mag. (askanews) – Il Campidoglio, nonostante le polemiche e gli attacchi delle opposizioni, conferma l’intenzione dell’amministrazione Gualtieri di avviare la rigenerazione delle storiche occupazioni della Capitale Maam e Spin Time.

“C’è una graduatoria di occupazioni che vanno sgomberate ed è stata stilata dalla prefettura – ha spiegato il sindaco Gualtieri -. Per effettuare lo sgombero dovremmo mettere a disposizione degli alloggi, con il metodo del passaggio casa a casa, che il Campidoglio non ha. Oltre a questa difficoltà, ci sono anche realtà che hanno acquisito un loro valore su campo, perché oggettivamente sono state portatrici di esperienze ma allo stesso tempo stanno in una situazione non sostenibile”. “Non ci voltiamo dall’altra parte – ha sottolineato Gualtieri -, evidentemente occorre agire e troviamo la soluzione migliore per ripristinare la legalità e non disperdere esperienze che sarebbe un peccato disperdere. Sul caso Maam – ha annunciato Gualtieri -, tra l’altro c’è un lavoro già avviato: un tavolo con la prefettura e la Regione Lazio. Il metodo non è astratto ma concreto e caso per caso si trova la soluzione, riportando le situazioni nella legalità”. A chi chiedeva se, in base ai criteri applicati a Maam e Spin Time, anche altre occupazioni abitative della città con attività culturali e sociali in corso potevano aspirare alla rigenerazione, Gualtieri ha precisato che “ci sono situazioni concrete legate alle graduatorie, bisogna evitare generalizzazioni come dire che sono tutte uguali, ma neanche due e poi basta. Non si può generalizzare”.

L’assessore alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi, ha precisato che “nella lista della Prefettura, sulla base di una serie di coefficienti il Maam è al primo posto. Sono stati già pagati 33 milioni di euro alla proprietà per il risarcimento e abbiamo fatto una scelta di rigenerazione urbana – ha spiegato -. In quel luogo, oltre all’occupazione abitativa, si è creato un Museo e c’è una ragione per approfondire”. Su Spin Time, ha aggiunto Zevi, “preciso che non ci sono stati contatti con la proprietà, l’immobile è al punto 8 della graduatoria ma attuiamo il principio per cui, nella valutazione delle priorità, ci sono anche elementi quali l’anzianità dell’occupazione e la proprietà dell’edificio che facciamo valere. Uno studio universitario dà indicatori significativi su Spin Time, ad esempio il tasso di abbandono scolastico pari a zero – ha sottolineato -. E comunque stiamo parlando ancora di ipotesi perché va fatto uno studio per una eventuale acquisizione”, ha concluso Zevi.

Apre la Biennale Architettura: costruire conoscenza e fiducia

Apre la Biennale Architettura: costruire conoscenza e fiduciaVenezia, 17 mag. (askanews) – Una Biennale Architettura che vuole essere “momento e processo”, che vuole porsi come “agente di cambiamento” raccontando in primo luogo l’Africa e le sue molteplici progettualità. Si apre a Venezia la 18esima edizione della Mostra internazionale di Architettura, intitolata “Il laboratorio del futuro” e curata da Lesley Lokko.

“L’architettura – ha detto Lokko ad askanews – è una categoria molto vasta e non riguarda solo il fatto di costruire edifici Questo aspetto è molto importante e fondativo, ma l’architettura costruisce molto più che edifici: costruisce conoscenza, costruisce contesto, socialità, fiducia”. Temi su cui la Biennale di Venezia si impegna ormai da diversi anni e da diverse mostre e che sono stati confermati anche dal presidente Roberto Cicutto. “La Biennale – ci ha spiegato – ha il dovere di essere contemporanea perché racconta le arti contemporanee. Diciamo che io periodo del Covid ha reso molto evidenti le domande che si pongono all’architettura. Non si può più pensare che si possa continuare a sviluppare l’urbanistica, l’architettura o la società civile come sono state sviluppate per secoli nella modernità. Oggi la sostenibilità non è solo un tema di moda, oggi la sostenibilità è una necessità e questa impatta anche nel modo di vivere e nei luoghi dove si vive. Quindi l’architettura è forse oggi la più responsabilizzata delle arti che noi mostriamo”.

La mostra è affascinante, viva, molteplice, ribalta alcune prospettive e, accanto ai tradizionali progetti architettonici, mette in scena anche la vita, le vite e le opportunità, sociali e creative che il mondo ci continua a offrire, per fronteggiare uno scenario ambientale e umano in continuo mutamento. Perché lo spazio sul quale insiste l’architettura è lo stesso sul quale agisce il cambiamento climatico, lo stesso che soffre di ipersfruttamento delle risorse. E dunque questa Biennale prova a fornire idee nuove, alternative, che arrivano da un laboratorio di pensiero e creatività che attinge, come nel caso del Padiglione centrale ai Giardini, ad architetti, artisti e creativi neri rappresentanti del “Black Atlantic”. Un cambio di prospettiva che non ha nulla a che fare con il politically correct o con l’ideologia, ma che vuole riportare attenzione su una comunità di diaspora africana “le cui radici – ha scritto Lokko – affondano in un passato millenario e in egual modo si protraggono verso il futuro”. Altra sensazione importante che si può percepire a un primo passaggio nella Mostra internazionale di Lesley Lokko è quella di uno spazio di “umanità”, inteso come di rimessa al centro delle persone, delle comunità, dei bisogni di base. Il che non significa rinunciare alla ricerca o alla tecnologie e nemmeno alla distopia (anzi, c’è molta fantascienza in mostra), ma lo si può fare mettendo al centro il progetto e la sua anima sociale, anzichè l’essere progetto in sé. Forse è qui, su questo sottile ma decisivo confine, che la Biennale Architettura del 2023 gioca la sua partita più vera.

(Leonardo Merlini)

Lavoro, Zaia: da inizio anno 43 mila nuovi posti in Veneto

Lavoro, Zaia: da inizio anno 43 mila nuovi posti in VenetoVenezia, 17 mag. (askanews) – “Il saldo positivo di 15.000 posti di lavoro nel solo mese di aprile, 43.900 da inizio anno, in Veneto è un segnale davvero positivo di quanto il nostro sistema economico stia crescendo e si stia rafforzando in un contesto che va oltre i confini regionali. Siamo una regione che cresce, produce lavoro e benessere. Lo confermano i numeri. Siamo tornati ai livelli del 2019, anno di riferimento per l’occupazione in cui si è registrato un record di assunzioni. E ora non possiamo che puntare a migliorare”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riferendosi ai dati pubblicati da Veneto Lavoro rispetto ai numeri sull’occupazione nella regione riferiti al mese di aprile.

“Voglio sottolineare che dei 15.000 posti in più di aprile ben 8.500 sono occupati da donne – evidenzia il hovernatore -. È un segnale positivo. Dobbiamo mettere in atto tutte le strategie per far sì che aumenti in maniera sempre più significativa l’occupazione femminile, leva strategica per il nostro sviluppo. Aprile per l’occupazione è un mese di passaggio verso l’estate. Sono convinto che, con il forte traino che arriverà soprattutto dal settore turistico, nei mesi estivi i numeri dell’occupazione cresceranno ulteriormente”, conclude il presidente del Veneto.