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Elezioni comunali, al primo turno quattro capoluoghi vanno al centrodestra e 2 al centrosinistra

Elezioni comunali, al primo turno quattro capoluoghi vanno al centrodestra e 2 al centrosinistraRoma, 16 mag. (askanews) – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia al centrodestra, Brescia e Teramo al centrosinistra. Sono questi i capoluoghi di provincia al voto che al primo turno, nonostante in alcuni casi manchi ancora qualche sezione da scrutinare, fanno segnare un risultato definitivo sul nome del primo cittadino. Clamoroso il dato di Pisa, dove veniva data per certa la vittoria del centrodestra al primo turno ma al termine delle operazioni di scrutinio il candidato del centrodestra Michele Conti ha mancato di un soffio la vittoria, fermandosi al 49,96% dei consensi. Paolo Martinelli, del centrosinistra, lo sfiderà al ballottaggio partendo da un più modesto 41,12%.

Ad Imperia viene confermato il sindaco uscente, l’ex ministro Claudio Scajola, con il 62,9% dei voti, davanti al vicecommissario Ivan Bracco, espressione del centrosinistra, al 22,5%. La candidata del centrodestra, Matilde Celentano, ha fatto man bassa di voti a Latina, surclassando, con il 70,4% delle preferenze, Damiano Coletta, ex sindaco di centrosinistra, fermo al 29,5%. Non cambia l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra, è stato confermato con il 57,8% dei voti. Staccato il candidato del centrosinistra Simone Del Curto, che si è attestato al 39,2%. Anche al comune di Treviso non cambia il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra ha ottenuto il 64,7% dei voti. Distaccato di molto Giorgio De Nardi, del centrosinistra, fermo al 28,2%. A Brescia, affermazione di Laura Castelletti, attuale vicesindaco, del centrosinistra, che con il 54,8% dei voti ha superato Fabio Rolfi (41,6%)del centrodestra e che per l’evento conclusivo della campagna elettorale aveva avuto il sostegno in presenza anche della premier Giorgia Meloni.

A Teramo la coalizione Pd-M5s ha portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, grazie al 54,4% dei voti. Carlo Antonetti, del centrodestra, si è fermato al 36,4%. Oltre all’inaspettata Pisa vanno al ballottaggio, in programma il 28 e 29 maggio, gli altri sei capoluoghi, a cominciare da Ancona, con il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti in testa con il 45,1% delle preferenze, davanti alla sindaca uscente del centrosinistra, Ida Simonella, con il 41,2%. A Brindisi la lotta per la poltrona di primo cittadino sarà tra Giuseppe Marchionna del centrodestra al 43,7% e Roberto Fusco, espressione di Pd e M5s, al 33,5. A Siena, il duello vedrà la candidata del centrodestra Nicoletta Fabio (30,51%) e quella del centrosinistra Anna Ferretti (28,75%).

A Massa, dove il centrodestra si è presentato diviso, sono stati premiati il candidato di Lega e Forza Italia, Francesco Persiani (35,42%), ed Enzo Ricci (29,95%), sostenuto dal centrosinistra. Fuori dal ballottaggio Marco Guidi (19,99%) con Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Nuovo Psi. Le urne di Terni hanno premiato Orlando Masselli del centrodestra con 35,7%, e Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare. Il patron di Unicusano e della Ternana calcio ha ottenuto il 28,2%. Resta fuori dal ballottaggio, per la prima volta il centrosinistra che con Josè Maria Kenny si è fermato al 21,9%.

A Vicenza il ballottaggio sarà tra Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche, arrivato al 46,1% e Francesco Rucco, espressione dal centrodestra con il 44,1%.

Nella notte pioggia di missili russi su Kiev: “Attacco eccezionale”

Nella notte pioggia di missili russi su Kiev: “Attacco eccezionale”Roma, 16 mag. (askanews) – La Russia ha lanciato un attacco aereo eccezionalmente intenso su Kiev nelle prime ore di oggi, utilizzando droni e probabilmente missili balistici, hanno riferito le autorità cittadine, mentre la capitale ucraina ha subito il suo ottavo raid aereo nel mese di maggio. Tre persone sono rimaste ferite.

“E’ stato eccezionale nella sua densità – con un numero massimo di missili d’attacco nel più breve periodo di tempo”, ha detto Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare della città di Kiev, nei commenti pubblicati su Telegram. “Secondo le informazioni preliminari, la stragrande maggioranza degli obiettivi nemici nello spazio aereo di Kiev è stata rilevata e distrutta!”, ha aggiunto.

Una caduta di detriti nei distretti Obolonskyi, Shevchenkivskyi, Solomyanskyi e Darnytskyi. Il sindaco Vitali Klitschko ha affermato che la caduta di detriti causati dagli attacchi russi ha incendiato diverse auto e danneggiato un edificio nel distretto di Solomyanskyi, nella parte occidentale della capitale. Tre persone sono rimaste ferite. Klitschko ha spiegato che a sud di Boryspil, i sistemi di difesa aerea hanno respinto un attacco con droni. Boryspil, una città appena a sud-est di Kiev, ospita il principale aeroporto passeggeri della capitale, che ora è chiuso.

Le sirene dei raid aerei hanno suonato in quasi tutta l’Ucraina nelle prime ore di oggi e sono state udite su Kiev e sulla sua regione per più di tre ore.

Zangrillo: in due anni faremo 320mila assunzioni nella Pa

Zangrillo: in due anni faremo 320mila assunzioni nella PaRoma, 16 mag. (askanews) – “Abbiamo previsto un piano di assunzioni di circa 3mila persone, due terzi delle quali per il comparto difesa e sicurezza. Numeri che vanno oltre al turnover per il quale abbiamo inserito circa 157mila persone nel 2022 e nel 2023 abbiamo come obiettivo quello di assumerne oltre 170mila. Sono 320 mila dipendenti in due anni”. Lo dice a Il Messaggero, Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione.

“L’investimento più grande che possiamo fare è sulle competenze. Trovo assurdo che il tempo medio dedicato alla formazione dai nostri dipendenti sia di appena un giorno pro-capite l’anno”, sottolinea. Si tratta di “un dato insufficiente, soprattutto se consideriamo le grandi sfide che abbiamo di fronte. Per questo è stata emanata una direttiva, che triplica il tempo medio dedicato alla formazione e che la lega a vantaggi professionali e percorsi di carriera”.

Al primo turno 4 capoluoghi al centrodestra e 2 al centrosinistra

Al primo turno 4 capoluoghi al centrodestra e 2 al centrosinistraRoma, 16 mag. (askanews) – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia al centrodestra, Brescia e Teramo al centrosinistra. Sono questi i capoluoghi di provincia al voto che al primo turno, nonostante in alcuni casi manchi ancora qualche sezione da scrutinare, fanno segnare un risultato definitivo sul nome del primo cittadino. Clamoroso il dato di Pisa, dove veniva data per certa la vittoria del centrodestra al primo turno ma al termine delle operazioni di scrutinio il candidato del centrodestra Michele Conti ha mancato di un soffio la vittoria, fermandosi al 49,96% dei consensi. Paolo Martinelli, del centrosinistra, lo sfiderà al ballottaggio partendo da un più modesto 41,12%.

Ad Imperia viene confermato il sindaco uscente, l’ex ministro Claudio Scajola, con il 62,9% dei voti, davanti al vicecommissario Ivan Bracco, espressione del centrosinistra, al 22,5%. La candidata del centrodestra, Matilde Celentano, ha fatto man bassa di voti a Latina, surclassando, con il 70,4% delle preferenze, Damiano Coletta, ex sindaco di centrosinistra, fermo al 29,5%. Non cambia l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra, è stato confermato con il 57,8% dei voti. Staccato il candidato del centrosinistra Simone Del Curto, che si è attestato al 39,2%. Anche al comune di Treviso non cambia il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra ha ottenuto il 64,7% dei voti. Distaccato di molto Giorgio De Nardi, del centrosinistra, fermo al 28,2%. A Brescia, affermazione di Laura Castelletti, attuale vicesindaco, del centrosinistra, che con il 54,8% dei voti ha superato Fabio Rolfi (41,6%)del centrodestra e che per l’evento conclusivo della campagna elettorale aveva avuto il sostegno in presenza anche della premier Giorgia Meloni.

A Teramo la coalizione Pd-M5s ha portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, grazie al 54,4% dei voti. Carlo Antonetti, del centrodestra, si è fermato al 36,4%. Oltre all’inaspettata Pisa vanno al ballottaggio, in programma il 28 e 29 maggio, gli altri sei capoluoghi, a cominciare da Ancona, con il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti in testa con il 45,1% delle preferenze, davanti alla sindaca uscente del centrosinistra, Ida Simonella, con il 41,2%. A Brindisi la lotta per la poltrona di primo cittadino sarà tra Giuseppe Marchionna del centrodestra al 43,7% e Roberto Fusco, espressione di Pd e M5s, al 33,5. A Siena, il duello vedrà la candidata del centrodestra Nicoletta Fabio (30,51%) e quella del centrosinistra Anna Ferretti (28,75%).

A Massa, dove il centrodestra si è presentato diviso, sono stati premiati il candidato di Lega e Forza Italia, Francesco Persiani (35,42%), ed Enzo Ricci (29,95%), sostenuto dal centrosinistra. Fuori dal ballottaggio Marco Guidi (19,99%) con Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Nuovo Psi. Le urne di Terni hanno premiato Orlando Masselli del centrodestra con 35,7%, e Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare. Il patron di Unicusano e della Ternana calcio ha ottenuto il 28,2%. Resta fuori dal ballottaggio, per la prima volta il centrosinistra che con Josè Maria Kenny si è fermato al 21,9%.

A Vicenza il ballottaggio sarà tra Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche, arrivato al 46,1% e Francesco Rucco, espressione dal centrodestra con il 44,1%.

Al primo turno 4 capoluoghi al centrodestra e 2 al centrosinistra

Al primo turno 4 capoluoghi al centrodestra e 2 al centrosinistraRoma, 16 mag. (askanews) – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia al centrodestra, Brescia e Teramo al centrosinistra. Sono questi i capoluoghi di provincia al voto che al primo turno, nonostante in alcuni casi manchi ancora qualche sezione da scrutinare, fanno segnare un risultato definitivo sul nome del primo cittadino. Clamoroso il dato di Pisa, dove veniva data per certa la vittoria del centrodestra al primo turno ma al termine delle operazioni di scrutinio il candidato del centrodestra Michele Conti ha mancato di un soffio la vittoria, fermandosi al 49,96% dei consensi. Paolo Martinelli, del centrosinistra, lo sfiderà al ballottaggio partendo da un più modesto 41,12%.

Ad Imperia viene confermato il sindaco uscente, l’ex ministro Claudio Scajola, con il 62,9% dei voti, davanti al vicecommissario Ivan Bracco, espressione del centrosinistra, al 22,5%. La candidata del centrodestra, Matilde Celentano, ha fatto man bassa di voti a Latina, surclassando, con il 70,4% delle preferenze, Damiano Coletta, ex sindaco di centrosinistra, fermo al 29,5%. Non cambia l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra, è stato confermato con il 57,8% dei voti. Staccato il candidato del centrosinistra Simone Del Curto, che si è attestato al 39,2%. Anche al comune di Treviso non cambia il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra ha ottenuto il 64,7% dei voti. Distaccato di molto Giorgio De Nardi, del centrosinistra, fermo al 28,2%. A Brescia, affermazione di Laura Castelletti, attuale vicesindaco, del centrosinistra, che con il 54,8% dei voti ha superato Fabio Rolfi (41,6%)del centrodestra e che per l’evento conclusivo della campagna elettorale aveva avuto il sostegno in presenza anche della premier Giorgia Meloni.

A Teramo la coalizione Pd-M5s ha portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, grazie al 54,4% dei voti. Carlo Antonetti, del centrodestra, si è fermato al 36,4%. Oltre all’inaspettata Pisa vanno al ballottaggio, in programma il 28 e 29 maggio, gli altri sei capoluoghi, a cominciare da Ancona, con il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti in testa con il 45,1% delle preferenze, davanti alla sindaca uscente del centrosinistra, Ida Simonella, con il 41,2%. A Brindisi la lotta per la poltrona di primo cittadino sarà tra Giuseppe Marchionna del centrodestra al 43,7% e Roberto Fusco, espressione di Pd e M5s, al 33,5. A Siena, il duello vedrà la candidata del centrodestra Nicoletta Fabio (30,51%) e quella del centrosinistra Anna Ferretti (28,75%).

A Massa, dove il centrodestra si è presentato diviso, sono stati premiati il candidato di Lega e Forza Italia, Francesco Persiani (35,42%), ed Enzo Ricci (29,95%), sostenuto dal centrosinistra. Fuori dal ballottaggio Marco Guidi (19,99%) con Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Nuovo Psi. Le urne di Terni hanno premiato Orlando Masselli del centrodestra con 35,7%, e Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare. Il patron di Unicusano e della Ternana calcio ha ottenuto il 28,2%. Resta fuori dal ballottaggio, per la prima volta il centrosinistra che con Josè Maria Kenny si è fermato al 21,9%.

A Vicenza il ballottaggio sarà tra Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche, arrivato al 46,1% e Francesco Rucco, espressione dal centrodestra con il 44,1%.

Meloni al Consiglio d’Europa.Focus Ucraina(E forse vede Macron)

Meloni al Consiglio d’Europa.Focus Ucraina(E forse vede Macron)Reykjavik, 15 mag. (askanews) – In primo piano ci sarà l’Ucraina. E non potrebbe essere altrimenti visto che è stata proprio la necessità di aumentare la “capacità di contribuire alla nostra sicurezza democratica condivisa” e dare una risposta alla “barbara” aggressione russa, ad aver dato la spinta decisiva per convocare la riunione. Domani a Reykjavik si incontreranno i 46 capi di Stato e di governo che aderiscono al Consiglio d’Europa, di cui non fa più parte proprio Mosca: già il 25 febbraio, poche ore dopo l’invasione dell’Ucraina, il comitato dei ministri del Consiglio ha deciso la sospensione della Russia mentre l’espulsione vera e propria è avvenuta il 16 marzo.

Si tratta del quarto vertice della storia di questa organizzazione, che pure esiste dal 1949. L’ultimo summit di questo livello si è tenuto nel 2005, ben 18 anni fa a Varsavia, peraltro esattamente negli stessi giorni: 16 e 17 maggio. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è attesa – insieme agli altri leader – a partire dalle 17, all’Harpa, la sala concerti e centro congressi che ospiterà il vertice. Ci arriverà con il biglietto da visita di un sostegno all’Ucraina e della collocazione atlantista che sin dall’inizio è stato uno dei capisaldi della politica estera del suo governo, nonostante gli atteggiamenti ambigui dei suoi alleati, in primis della Lega e di Matteo Salvini. Un sostegno che è stato rinsaldato durante la recente visita del presidente Zelensky a Roma durante il tour europeo che lo ha portato anche a Berlino, Parigi e Regno Unito. Momento centrale del vertice sarà la sessione inaugurale che, spiegano fonti italiane, “rappresenta l’occasione per ribadire l’unità intorno ai valori democratici”. Alla cerimonia di apertura interverrà proprio il presidente dell’Ucraina, seguiranno poi i discorsi del presidente francese, Emmanuel Macron, del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del primo ministro britannico, Rishi Sunak. Subito dopo si terranno cinque tavole rotonde che si svolgeranno in contemporanea: la premier parteciperà e interverrà a quella dedicata al ‘Contrasto alle sfide derivanti dai nuovi diritti umani emergenti’. In serata dovrebbe ripartire alla volta del Giappone per partecipare al G7.

Ma vista la platea dei partecipanti, il vertice sarà occasione anche per incontri bilaterali. Uno tra tutti, quello con il presidente francese Emmanuel Macron che, come confermato anche dall’Eliseo, si dovrebbe tenere nel corso di questa settimana, già a Reykjavik o più probabilmente a margine del vertice dei 7 Grandi ad Hiroshima del prossimo fine settimana. Una opportunità forse di disgelo dopo l’ennesimo scontro tra i due Paesi sul tema dei migranti, alimentato dalle recenti dichiarazioni prima del ministro dell’Interno di Parigi Gerald Darmanin e poi di Stephane Sejournè, capo di Renaissance, il partito di Macron. Accuse di “disumanità” nel gestire la questione che Giorgia Meloni ha bollato come attacchi strumentali fatti a “uso interno”. Ma è sul fronte del sostegno all’Ucraina che il vertice porterà a casa il suo risultato più significativo. Durante la due giorni, come confermato nella dichiarazione congiunta al termine dell’incontro tra Meloni e Zelensky, ci sarà l’annuncio dell’istituzione di un ‘Registro dei danni’ causati dall’aggressione russa in Ucraina. L’accordo – sottolineano fonti italiane – è uno “strumento di cooperazione intergovernativa, aperto anche a Stati terzi”, tanto che ci si attende, tra le altre, anche l’desione di Stati Uniti e Giappone.

Il registro – si rimarca – è un “primo passo verso la creazione di un meccanismo di internazionale di compensazione economica dei danni subiti dall’Ucraina che consentirà di chiamare la Russia a rispondere delle sue responsabilità e una prova concreta di assistenza a Kiev”. Ma ci sono altri due punti che sono stati esplicitati recentemente dalla segretaria generale dell’organizzazione, Marija Pejcinovic Buric. Uno è “il sostegno dell’Ufficio del Procuratore generale nelle indagini sui crimini di guerra e su gravi violazioni dei diritti umani”, l’altro “il sostegno a sforzi internazionali per istituire un Tribunale speciale sul reato di aggressione”. “Il Consiglio d’Europa – ha spiegato – si mobilita e continuerà a mobilitarsi per riconoscere le responsabilità della Russia per i reati e le azioni illegali che ha commesso. Operando insieme, garantiremo che venga fatta giustizia”.

Ma a 18 anni dall’ultimo vertice dei capi di Stato e di governo, il summit di Reykjavik sarà occasione per il Consiglio d’Europa di ripensare se stesso e di proiettare il suo ruolo nel futuro. Negli anni ha spesso scontato la confusione dei non addetti ai lavori con il Consiglio europeo. D’altra parte, il dibattito sul rapporto tra l’organizzazione e le istituzioni di Bruxelles non è nuovo. Già nella riunione di Varsavia, infatti, Jean Claude Junker, all’epoca primo ministro del Lussemburgo, spiegava che “le rivalità tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea non hanno ragione di esistere, quando si tratta di istanze fondamentali” e anzi “le due organizzazioni sono “di grande complementarità”. Nel frattempo, però, all’elenco se n’è aggiunta un’altra, che peraltro conta più o meno sull’adesione degli stessi Stati, ossia la Comunità politica europea, nata nel 2022 su proposta di Macron: per il 1 giugno è in programma un vertice e Chisinau, in Moldova. Non a caso, dunque, tra i propositi del vertice di Reykjavik c’è quello di “riorientare la sua missione alla luce delle nuove minacce ai diritti umani, la promozione della democrazia e la tutela dello stato di diritto”.Al termine del vertice verrà adottata una dichiarazione politica, dunque l’Islanda cederà la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa alla Lettonia.

Elezioni comunali, al primo turno cinque sindaci vanno al centrodestra e due al centrosinistra

Elezioni comunali, al primo turno cinque sindaci vanno al centrodestra e due al centrosinistraRoma, 15 mag. (askanews) – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia e Pisa al centrodestra, Brescia e Teramo al centrosinistra. Sono questi i capoluoghi di provincia al voto che al primo turno vanno verso un risultato definitivo sul nome del primo cittadino. Ad Imperia viene confermato il sindaco uscente, l’ex ministro Claudio Scajola, con il 61,69% dei voti, davanti al vicecommissario Ivan Bracco, espressione del centrosinistra, al 22,7%. La candidata del centrodestra, Matilde Celentano, ha fatto man bassa di voti a Latina, surclassando, con il 70% delle preferenze, Damiano Coletta, ex sindaco di centrosinistra. Non cambia l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra, è stato confermato con il 59,59% dei voti. Staccato il candidato del centrosinistra Simone Del Curto, che si è attestato al 37,02%.

Anche al comune di Treviso non cambia il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra ha ottenuto il 64,91% dei voti. Distaccato di molto Giorgio De Nardi, del centrosinistra fermo al 27,9%. A Brescia, affermazione di Laura Castelletti, attuale vicesindaco, del centrosinistra, che con il 54,9% dei voti ha superato Fabio Rolfi (41,6%)del centrodestra e che per l’evento conclusivo della campagna elettorale aveva avuto il sostegno in presenza anche della premier Giorgia Meloni. A Teramo la coalizione Pd-M5s ha portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, grazie al 53,5% dei voti, Carlo Antonetti del centrodestra si è fermato al 38%. Michele Conti, sindaco uscente di Pisa, è quasi certo della riconferma grazie al sostegno di una larga coalizione di centrodestra, con il 51,84% dei voti. Paolo Martinelli, del centrosinistra è al 40,1%.

Vanno al ballottaggio, in programma il 28 e 29 maggio, gli altri sette capoluoghi, a cominciare da Ancona, con il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti in testa con il 45,87% delle preferenze, davanti alla sindaca uscente del centrosinistra, Ida Simonella, con il 40,89%. A Brindisi la lotta per la poltrona di primo cittadino sarà tra Giuseppe Marchionna del centrodestra al 45,42% e Roberto Fusco, espressione di Pd e M5s, al 32,25. A Siena, il duello vedrà la candidata sindaca del centrosinistra, Anna Ferretti, al 30,89% dei voti Nicoletta Fabio, sostenuta dalla coalizione del centrodestra, al 2,8%. A Massa, dove il centrodestra si è presentato diviso, sono stati premiati il candidato di Lega e Forza Italia, Francesco Persiani (33,7%), ed Enzo Ricci (30,4%), sostenuto dal centrosinistra. Fuori dal ballottaggio Marco Guidi (20,4%) con Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Nuovo Psi. Le urne di Terni hanno premiato Orlando Masselli del centrodestra con 34,34%, e Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare. Il patron di Unicusano e della Ternana calcio ha ottenuto il 29,08%. Resta fuori dal ballottaggio, per la prima volta il centrosinistra che con Josè Maria Kenny si è fermato al 22,19%. A Vicenza il ballottaggio sarà tra Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche, arrivato al 45,9% e Francesco Rucco, espressione dal centrodestra con il 44,1%.

Al primo turno 5 Sindaci al centrodestra e 2 al centrosinistra

Al primo turno 5 Sindaci al centrodestra e 2 al centrosinistraRoma, 15 mag. (askanews) – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia e Pisa al centrodestra, Brescia e Teramo al centrosinistra. Sono questi i capoluoghi di provincia al voto che al primo turno vanno verso un risultato definitivo sul nome del primo cittadino.

Ad Imperia viene confermato il sindaco uscente, l’ex ministro Claudio Scajola, con il 61,69% dei voti, davanti al vicecommissario Ivan Bracco, espressione del centrosinistra, al 22,7%. La candidata del centrodestra, Matilde Celentano, ha fatto man bassa di voti a Latina, surclassando, con il 70% delle preferenze, Damiano Coletta, ex sindaco di centrosinistra. Non cambia l’inquilino al comune di Sondrio, Marco Scaramellini, sindaco uscente del centrodestra, è stato confermato con il 59,59% dei voti. Staccato il candidato del centrosinistra Simone Del Curto, che si è attestato al 37,02%. Anche al comune di Treviso non cambia il primo cittadino: Marco Conte, sindaco uscente del centrodestra ha ottenuto il 64,91% dei voti. Distaccato di molto Giorgio De Nardi, del centrosinistra fermo al 27,9%. A Brescia, affermazione di Laura Castelletti, attuale vicesindaco, del centrosinistra, che con il 54,9% dei voti ha superato Fabio Rolfi (41,6%)del centrodestra e che per l’evento conclusivo della campagna elettorale aveva avuto il sostegno in presenza anche della premier Giorgia Meloni. A Teramo la coalizione Pd-M5s ha portato a casa il successo del sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, grazie al 53,5% dei voti, Carlo Antonetti del centrodestra si è fermato al 38%. Michele Conti, sindaco uscente di Pisa, è quasi certo della riconferma grazie al sostegno di una larga coalizione di centrodestra, con il 51,84% dei voti. Paolo Martinelli, del centrosinistra è al 40,1%. Vanno al ballottaggio, in programma il 28 e 29 maggio, gli altri sette capoluoghi, a cominciare da Ancona, con il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti in testa con il 45,87% delle preferenze, davanti alla sindaca uscente del centrosinistra, Ida Simonella, con il 40,89%. A Brindisi la lotta per la poltrona di primo cittadino sarà tra Giuseppe Marchionna del centrodestra al 45,42% e Roberto Fusco, espressione di Pd e M5s, al 32,25. A Siena, il duello vedrà la candidata sindaca del centrosinistra, Anna Ferretti, al 30,89% dei voti Nicoletta Fabio, sostenuta dalla coalizione del centrodestra, al 2,8%.

A Massa, dove il centrodestra si è presentato diviso, sono stati premiati il candidato di Lega e Forza Italia, Francesco Persiani (33,7%), ed Enzo Ricci (30,4%), sostenuto dal centrosinistra.Fuori dal ballottaggio Marco Guidi (20,4%) con Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Nuovo Psi. Le urne di Terni hanno premiato Orlando Masselli del centrodestra con 34,34%, e Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare. Il patron di Unicusano e della Ternana calcio ha ottenuto il 29,08%. Resta fuori dal ballottaggio, per la prima volta il centrosinistra che con Josè Maria Kenny si è fermato al 22,19%.

A Vicenza il ballottaggio sarà tra Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche, arrivato al 45,9% e Francesco Rucco, espressione dal centrodestra con il 44,1%,

Bielorussia, diffuse le immagini di Lukashenko per smentire le voci di una malattia (ma i dubbi restano)

Bielorussia, diffuse le immagini di Lukashenko per smentire le voci di una malattia (ma i dubbi restano)Roma, 15 mag. (askanews) – Le autorità bielorusse hanno diffuso oggi fotografie e video del presidente Alexander Lukashenko, tentando di porre fine a una settimana di speculazioni sulla salute del 68enne leader di Minsk. Le immagini in questione ritraggono Lukashenko in visita a una base dell’esercito, ma il braccio pesantemente bendato e la voce rauca ed esausta sembrano confermare le voci secondo cui il presidente bielorusso sarebbe in cattive condizioni di salute. Lukashenko non si vedeva in pubblico da martedì scorso, quando ha assistito a una parata militare a Mosca. Sono anche circolate voci che fosse stato ricoverato in ospedale al suo ritorno a Minsk.

La leader dell’opposizione Sviatlana Tsikhanuskaya, fuggita dal Paese dopo una spietata repressione degli oppositori nel 2020, ha detto oggi ai suoi sostenitori di “prepararsi ad ogni scenario”.

Euro digitale, Gentiloni: a fine giugno proposta Commissione Ue

Euro digitale, Gentiloni: a fine giugno proposta Commissione UeRoma, 15 mag. (askanews) – La commissione europea formalizzerà la sua proposta sulla creazione dell’euro digitale a fine giugno. Lo ha annunciato il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa al termine dell’eurogruppo. “Siamo nella fase finale dei preparativi e ci attendiamo di presentare la proposta alla fine del mese prossimo”, ha detto.

Gentiloni ha riferito che nelle riunioni di oggi si è discusso delle valute digitali delle banche centrali e di come utilizzare un euro digitale nei pagamenti internazionali al dettaglio e di come questo possa aumentare il ruolo internazionale dell’euro. “Questo può arrecare benefici alle relazioni commerciali, ridurre i rischi sui cambi e in definitiva rafforzare la nostra sovranità”, ha sostenuto. L’eurocommissario ha puntualizzato che la proposta si focalizzerà anche su questi elementi chiave.