Vino, il 14 e il 15 maggio a Scansano torna “Rosso Morellino”Milano, 4 mag. (askanews) – È iniziato il conto alla rovescia per “Rosso Morellino”, l’evento organizzato a Scansano (Grosseto) dal Consorzio di tutela del vino Morellino che, da quest’anno, si svolgerà in due giornate, domenica 14 e lunedì 15 maggio.
Il sipario sull’evento che celebra la Denominazione toscana si alzerà all’aeroporto militare Beccarini di Grosseto, dove domenica alle 18 oltre 40 aziende, ognuna con il proprio banco di assaggio, accoglieranno il pubblico per far conoscere le tipicità del Sangiovese della Costa toscana. Alle 21 si terrà il concerto d’esordio del tour 2023 di Joe Bastianich & La Terza Classe. Bastianich è, tra l’altro, anche un produttore di Morellino di Scansano e vive in Maremma con la famiglia da oltre venti anni. Il lunedì si svolgerà invece la consueta giornata riservata agli operatori del settore nelle ex scuole Elementari di via XX Settembre. Il programma prevede un “walk around tasting” dalle 11 alle 18, e due momenti di approfondimento. Si tratta di una degustazione alla cieca condotta alle 10.45 da Andrea Gori e Leonardo Romanelli, con la partecipazione di Bastianich, e di una masterclass sempre guidata dai due critici enogastronomici, alle 15. Dalle 12.30 alle 14.30 sarà inoltre aperto un buffet con assaggi di prodotti tipici del territorio.
“Rosso Morellino è l’iniziativa di comunicazione e promozione alla quale siamo molto legati” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Bernardo Guicciardini Calamai, aggiungendo che “fin dall’inizio abbiamo fortemente voluto e creato questo evento con lo scopo di far conoscere sempre di più il nostro splendido territorio e tutti i suoi prodotti d’eccellenza”.
Berlusconi denuncia il Fatto ai Pm:”macchina del fango illegale”Roma, 4 mag. (askanews) – “Di fronte a questa continua, incessante e calunniosa macchina del fango, confermo che, come già anticipato, domani presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica, chiedendo che i Magistrati si adoperino per individuare quanto prima i responsabili e far cessare questa ignobile ed illegale fuga di notizie”.
Lo dichiara l’avvocato di Silvio Berlusconi Giorgio Perroni, sottolineando che “ancora oggi appaiono sul Fatto Quotidiano due articoli che riportano il contenuto di atti di indagine, coperti da segreto istruttorio, compiuti nel procedimento penale pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Firenze, PP.MM. Tescaroli e Turco, nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”. E “addirittura – il giornalista afferma che è sua intenzione celebrare il trentennale dalle stragi del 1993 parlando dell’inchiesta fiorentina sui mandanti esterni con la pubblicazione di documenti inediti”. “È doveroso – ricorda ancora il legale di Berlusconi- ricordare, ancora una volta, che da almeno un quarto di secolo tutte le più insensate accuse di presunta mafiosità contro Silvio Berlusconi si sono sempre dimostrate false e strumentali, tant’è vero che ogni volta gli stessi inquirenti sono stati costretti a chiederne la archiviazione”.
La notte dei droni, il racconto di un giornalista italiano da OdessaRoma, 4 mag. (askanews) – E’ stato una nottata “impressionante” e in parte “inaspettata” quella appena trascorsa da chi vive a Odessa, per l’attacco dei droni russi che ha colpito la città. E’ Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal e autore del saggio “Nel cuore di Odessa” a raccontare ad Askanews come è stata vissuta nella città ucraina quella che viene considerata la “vendetta” russa per lo sventato attacco di ieri da parte di due droni sul Cremlino.
Mentre l’allarme antiaereo per i comuni cittadini è in ucraino e viene diffuso da una apposita app sul telefonino collegata col sistema di difesa aereo, per gli stranieri che vivono nel Paese, come Poletti, arriva in inglese. La voce è dell’attore e doppiatore Mark Hamill, noto per aver interpretato Luke Skywalker in Guerre Stellari, che pronuncia una frase con tono grave del mondo fantascientifico del Jedi e per questo motivo in qualche modo suona sdrammatizzante: “Attenzione, c’è un possibile attacco aereo. Il tuo eccesso di sicurezza è la tua debolezza”. Al termine dell’attacco la stessa voce dice: “L’allarme è finito, puoi tornare alle tue occupazioni. Che la forza sia con te”. Ed è questa app che ha svegliato Poletti ieri notte: “E’ stato attorno alle 2.30 del mattino. Abbiamo sentito il rumore di un drone – racconta – simile a quello di un motorino lontano, proveniente dal cielo. Poi il concerto di spari e traccianti della difesa antiaerea. Fasci di luce rossa, botti. E’ durato un’ora circa. Noi non siamo usciti di casa, in città tutti svegli e a massaggiarsi per chiedere notizie e rassicurazioni ad amici e parenti”. I media ucraini hanno affermato che sono stati colpiti dodici dei quindici droni che hanno partecipato all’attacco e che hanno a loro volta centrato tre edifici pubblici, definiti genericamente ostelli universitari o pensionati, di cui non è stata fornita l’ubicazione. Non sono state registrate vittime.
Meloni vede Haftar: preoccupazione per conflitto in SudanRoma, 4 mag. (askanews) – Nell’incontro di oggi a Palazzo Chighi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, ha colto l’occasione per un confronto con il generale libico Haftar sulle situazioni di destabilizzazione della Libia e dei Paesi confinanti e ha espresso “particolare preoccupazione” per il conflitto in Sudan.
Haftar è in questi giorni a Roma per una serie di incontri, con al centro la questione della stabilità della Libia e del Nord Africa. Meloni era stata a Tripoli lo scorso 28 febbraio, ma non aveva incontrato il generale, la cui base è nell’area di Bengasi.
Al Gemelli primo trapianto fegato da donatore a cuore non battenteRoma, 4 mag. (askanews) – Un paziente deceduto per arresto cardiaco, ha donato il proprio fegato per salvare la vita ad un uomo affetto da cirrosi epatica con epatocarcinoma. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 aprile, è stato effettuato presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli un trapianto di fegato da donatore a cuore non battente (DCD). È la prima volta per il Policlinico Gemelli e la seconda volta che questo accade nel Lazio. Il ricevente è un paziente di 70 anni affetto da cirrosi epatica con epatocarcinoma; il donatore, un paziente di 56 anni. “Questa tipologia di donazione – spiega Salvatore Agnes, Ordinario di Chirurgia Generale, Direttore Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e dei Trapianti d’organo, Direttore Centro Trapianti di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – ancora molto poco diffusa in Italia (rappresenta il 5% circa dei prelievi d’organo), potrebbe aumentare in maniera importante il numero dei potenziali donatori per le 8 mila persone in lista trapianto d’organo nel nostro Paese. Ma si tratta di una procedura più complessa dal punto di vista organizzativo, rispetto alla classica donazione da paziente a cuore battente (in ‘morte cerebrale’); per questo, sono ancora molto pochi al momento gli ospedali italiani, quasi tutti al Nord, in grado di effettuarla”.
Nel caso del donatore a cuore battente, anche se il soggetto è deceduto (come dimostra l’accertamento della ‘morte cerebrale’), il cuore e i polmoni continuano a far circolare sangue ossigenato a tutti gli organi, che sono dunque vitali. Nel donatore a cuore fermo invece, la morte avviene per arresto cardiaco e, a seguito di questo evento, il potenziale donatore viene sottoposto ancora per 20 minuti a monitoraggio dell’elettrocardiogramma (o ‘tanatogramma’, come prevede la legge per la constatazione della ‘morte cardiaca’). “Al termine di questi venti minuti – prosegue il professor Agnes – viene posizionato un macchinario che consente di far ricircolare sangue ossigenato negli organi interessati alla donazione. Successivamente si procede al prelievo e al trattamento dei singoli organi all’interno di una macchina di perfusione. L’elemento di complessità aggiuntiva legato alla donazione a cuore non battente – prosegue il professor Agnes – deriva dal fatto che gli organi non sono più perfusi da sangue ossigenato. Per questo è necessario procedere con l’ECMO (una pompa ossigenatrice, simile a quelle che si usano nella circolazione extracorporea degli interventi cardiochirurgici) per due-tre ore e, dopo il prelievo degli organi, ad una sorta di trattamento di rivitalizzazione aggiuntivo, che consiste nel porre gli organi nelle macchine di perfusione, dove l’organo viene conservato a freddo con un continuo lavaggio. Durante la fase dell’ECMO, si studia la funzionalità del fegato con alcuni parametri biochimici, per valutare se l’organo stia subendo un danno importante. Se è tutto a posto, si passa al prelievo degli organi; il fegato viene valutato macroscopicamente e in genere si effettua una biopsia. Fatti questi ulteriori accertamenti, si parte con il trapianto vero e proprio”. Le procedure messe in moto per questo tipo di trapianto sono dunque molto più complesse e richiedono la collaborazione di un’équipe allargata, comprendente oltre ai chirurghi trapiantatori, l’unità di donazione degli organi (che identifica i possibili donatori nelle varie terapie intensive dell’ospedale e che mette in atto tutte le procedure, interfacciandosi con il Centro Trapianti della Regione Lazio) i rianimatori intensivisti delle varie unità, gli anestesisti, i tecnici della perfusione extracorporea, la radiologia, l’anatomia patologia, la biochimica. “Mi fa piacere sottolineare – afferma Massimo Antonelli, Direttore del Dipartimento Scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione all’Università Cattolica – come il Dipartimento di Anestesiologia e Rianimazione e dell’Emergenza abbia incisivamente agito in tutte le fasi: dal trattamento e mantenimento del donatore ad opera dei colleghi della Terapia Intensiva Neurochirurgica e del dottor Ciro D’Alò, che ha coordinato le fasi preparatorie e il rapporto con la famiglia, ai colleghi della Rianimazione che hanno approntato il complesso posizionamento del REBOA (Resuscitative Endovascular Balloon Occlusion of the Aorta) e della circolazione extracorporea (ECLS/ECMO, Extracorporeal Life Support/Extracorporeal Membrane Oxygenation), ai colleghi Anestesisti che hanno gestito le fasi intraoperatorie del trapianto con la grande esperienza che li caratterizza. Ancora una volta emerge che solo grazie ad una collaborazione e alla motivazione di una bella squadra di specialisti si possono raggiungere importanti risultati”. Gli organi che possono essere prelevati da donatore DCD sono principalmente fegato e reni. La procedura del trapianto da DCD si è sviluppata negli ultimi anni negli Usa, in Europa e nel Nord Italia; nel Centro-Sud Italia è stata finora utilizzata raramente e in maniera sporadica. Per il Lazio, questo è il secondo trapianto da DCD. “L’intervento appena realizzato – conclude il professor Agnes – ci consente quindi di chiudere il gap con i grandi centri trapianti del Nord e propone il Gemelli come uno dei punti di riferimento per questo tipo di trapianti per tutto il Centro-Sud d’Italia”.
Il ministro dell’interno francese attacca Meloni: non sa gestire l’immigrazioneRoma, 4 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha attaccato Marine Le Pen e la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, accusandole di condividere il “vizio” tipico dell’estrema destro, quello di “mentire alla popolazione”. I problemi alla frontiera tra Italia e Francia per quanto riguarda i migranti, ha chiarito Darmanin, dipendono dalla premier italiana che “non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”. Ospite questo giovedì su RMC e RMC Story, il ministro dell’Interno ha risposto ai commenti del presidente del partito di Marine Le Pen Jordan Bardella. Il presidente della RN aveva osservato il giorno prima da Mentone, al confine franco-italiano, che il governo ha “polverizzato tutti i registri dell’immigrazione”. “Dobbiamo riservare aiuti sociali ai francesi, espellere delinquenti e criminali stranieri e osare impegnarci in un braccio di ferro diplomatico con i paesi di partenza”, aveva detto Bardella.
“Chi sta prendendo in giro Jordan Bardella?”, ha risposto il ministro dell’Interno. “C’è un afflusso di migranti a Mentone perché Madame Meloni, scelta dagli amici di Madame Le Pen, non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”, ha detto Gérald Darmanin, accusando l’Italia di essere all’origine delle difficoltà migratorie in il sud della Francia. “Madame Meloni è come Madame Le Pen, dice ‘vedrai quello che vedrai’ e quello che vediamo è che non si ferma e si amplifica perché l’Italia sta vivendo una grave crisi migratoria. C’è un vizio di estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione. Il signor Bardella dovrebbe parlare con la signora Meloni per dirle di applicare finalmente il suo programma”. Darmanin si è anche detto favorevole alla creazione di una “forza di frontiera”, annunciata a fine aprile dal primo ministro Elisabeth Borne: “In Australia funziona molto bene”.
Peter in Florence lancia i Seasonal Gin: primo è zafferano-camomillaMilano, 4 mag. (askanews) – Grandi novità per Peter in Florence, rinomata micro distilleria di Gin fiorentina, che presenta la prima di una serie di quattro edizioni limitate, “Spring Limited Edition”, realizzate con ingredienti stagionali, “freschi di raccolto”.
Si parte con un gin prodotto con zafferano e camomilla: una raffinata spezia coltivata fin dall’antichità sulle colline fiorentine (“Zima di Firenze”) e un fiore comune che nasce spontaneo. Insieme danno colore, gusto e profumo ad uno spirit da 43 gradi che dà probabilmente il meglio di sé in chiave mixology. La nuova referenza della piccola distilleria che ha la sua sede nel Podere Castellare di Pelago, azienda agricola di 35 ettari poggiata sui colli attorno al capoluogo toscano, punta su una inedita veste oro che esalta questo gin color del sole, ma mantiene l’elegante bottiglia da 50 cl. del suo apprezzato London Dry Gin con 14 botaniche (Iris su tutte), declinato anche nella versione rinforzata “Peter In the Navy” da 57 gradi, e nel recentissimo “Cocktail Negroni”, che si aggiunge ad altri due pre-miscelati: “Cocktail Peter Martinez” e “Cocktail Peter Martini”.
Il gin Peter in Florence è nato nel 2017 grazie a Patrick Hoffer, Patrizio Pandolfi e Francesco Sanapo, ed è realizzato completamente in Toscana con ingredienti per la maggior parte locali, attraverso un metodo di distillazione tradizionale a infusione di vapore, con una versione ridotta dello storico alambicco Carter Head.
Ministro interni Francia contro Meloni: non sa gestire immigrazioneRoma, 4 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha attaccato Marine Le Pen e la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, accusandole di condividere il “vizio” tipico dell’estrema destro, quello di “mentire alla popolazione”. I problemi alla frontiera tra Italia e Francia per quanto riguarda i migranti, ha chiarito Darmarin, dipendono dalla premier italiana che “non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”,
Ospite questo giovedì su RMC e RMC Story, il ministro dell’Interno ha risposto ai commenti del presidente del partito di Marine Le Pen Jordan Bardella. Il presidente della RN aveva osservato il giorno prima da Mentone, al confine franco-italiano, che il governo ha “polverizzato tutti i registri dell’immigrazione”. “Dobbiamo riservare aiuti sociali ai francesi, espellere delinquenti e criminali stranieri e osare impegnarci in un braccio di ferro diplomatico con i paesi di partenza”, aveva detto Bardella. «Chi sta prendendo in giro Jordan Bardella?», ha risposto il ministro dell’Interno. “C’è un afflusso di migranti a Mentone perché Madame Meloni, scelta dagli amici di Madame Le Pen, non è in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta”, ha detto Gérald Darmanin, accusando l’Italia di essere all’origine delle difficoltà migratorie in il sud della Francia.
“Madame Meloni è come Madame Le Pen, dice ‘vedrai quello che vedrai’ e quello che vediamo è che non si ferma e si amplifica perché l’Italia sta vivendo una grave crisi migratoria. C’è un vizio di estrema destra, che è quello di mentire alla popolazione. Il signor Bardella dovrebbe parlare con la signora Meloni per dirle di applicare finalmente il suo programma”, ha chiamato dall’interno il ministro. Darmarin si è anche detto favorevole alla creazione di una ‘forza di frontiera’, annunciata a fine aprile dal primo ministro Elisabeth Borne: “In Australia funziona molto bene. Tutti i servizi statali, doganali, di polizia, militari, sfidano tutte le persone e fanno superare loro i controlli di identità. Eric Ciotti (il presidente della LR e deputato delle Alpi Marittime) ha un esperimento e penso che sia necessario accompagnarlo”, ha chiamato. Al confine, sfidiamo le persone e facciamo passare i controlli di identità
Esce seconda edizione della guida “Vini per l’estate” di DoctorWineMilano, 4 mag. (askanews) – Esce a fine maggio la seconda edizione della guida “Vini per l’estate” realizzata da Daniele Cernilli e dal team di DoctorWine. Un agile volumetto che propone una selezione di 350 vini ideali per la stagione calda, con suggerimenti, note di degustazione e consigli per gli abbinamenti con la cucina leggera e fresca tipicamente estiva
La nuova guida sarà presentata ufficialmente sabato 20 maggio all’Hotel Principe di Savoia di Milano, martedì 23 all’Hotel Vesuvio di Napoli e domenica 28 all’Hotel Mama Shelter di Roma. La presentazione sarà l’occasione per il pubblico di degustare i vini ai banchi d’assaggio e conoscere le novità in cantiere del network editoriale dedicato all’informazione e alla cultura del vino fondato da Cernilli. Per DoctorWine è prevista infatti l’apertura di una nuova sede milanese che ospiterà corsi di formazione e incontri, e l’uscita di un’”app” che offrirà in formato elettronico tutte le inforazioni e i dati presenti nella “Guida essenziale ai vini italiani” e nella “Guida mangiare e dormire tra i vigneti”. Sempre quest’anno è infine previsto il restyling completo del sito “che renderà più intuitiva e coinvolgente la ricerca dei numerosi approfondimenti e contenuti esclusivi presenti”. “Vini per l’estate” sarà in vendita nell’e-shop di DoctorWine.
Ferrari: ricavi I trim. +20,5% a 1,43 mld, consegne +9,7%Milano, 4 mag. (askanews) – Ferrari chiude il primo trimestre con un aumento dei ricavi netti del 20,5% a 1,43 miliardi di euro e delle consegne del 9,7% a 3.567 unità. Le consegne nella regione Emea, il principale mercato, sono diminuite del 12% a 1.534 unità per effetto dell’introduzione di nuovi modelli, ma sono aumentate in tutte le altre regioni.
L’adjusted Ebitda è pari a 537 milioni (+27%), l’Ebit a 385 milioni (+25,3%), pari rispettivamente a margini del 37,6% e del 26,9%. L’utile netto adjusted è di 297 milioni (+24%). Il free cash flow industriale si attesta a 269 milioni di euro. Ferrari conferma la guidance per il 2023. “Un altro trimestre eccezionale per Ferrari, con una crescita a due cifre dei principali parametri e un nuovo record del margine dell’Ebitda”, afferma Benedetto Vigna, Ad di Ferrari. “Il nostro portafoglio ordini – prosegue – si estende al 2025, grazie a una gamma di prodotti che si è aggiudicata importanti riconoscimenti. Abbiamo deciso di riaprire gli ordini per la Purosangue, sospesi in seguito a una domanda iniziale senza precedenti, e abbiamo lanciato la Roma Spider per arricchire ulteriormente la nostra offerta. Siamo in linea con il nostro percorso di elettrificazione, sia nello sviluppo delle vetture sportive, sia delle infrastrutture di Maranello”.