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Cimolai, in 2024 +20% ricavi a 350 mln, ebitda sale oltre i 30 mln

Cimolai, in 2024 +20% ricavi a 350 mln, ebitda sale oltre i 30 mlnRoma, 16 dic. (askanews) – Cimolai – il gruppo tricolore della grande carpenteria in acciaio – prosegue il percorso di rilancio confermando l’andamento positivo del 2024 e delle previsioni per il 2025. Il Consiglio di Amministrazione di Cimolai SpA, riunitosi il 13 dicembre sotto la presidenza di Marco Sciarra, ha esaminato i dati di prechiusura dell’esercizio 2024 e approvato il budget per l’anno 2025.


I dati finanziari – informa una nota dell’azienda friulana di Pordenone – registrano ottime performance dei principali indicatori: oltre 350 milioni di euro di ricavi nel 2024, in crescita del 20% sull’esercizio 2023, EBITDA oltre i 30 milioni di euro, superiore rispetto alle previsioni del Piano, utile netto di circa 13 milioni di euro, e posizione finanziaria netta, comprensiva del debito concordatario, decisamente migliore di quanto previsto dal piano concordatario. Positive anche le previsioni sui risultati prospettici per il 2025, con stime di ricavi allineate al 2024 per circa 360 milioni di euro, EBITDA superiore ai 30 milioni di euro. Il portafoglio ordini, in crescita, si attesta a oltre 850 milioni di euro, garantisce la copertura dei volumi a budget per il 2025 e circa il 65% del 2026.


Questi “significativi e positivi” risultati sono stati raggiunti dalla Società grazie anche ai numerosi progetti di ottimizzazione produttiva e finanziaria lanciati nel corso del 2024. Numerosi i progetti Cimolai attualmente in corso in tutto il mondo, tra cui: l’ELT (Extremely Large Telescope), il telescopio più grande del pianeta nel deserto cileno di Atacama, il lotto 2 della linea 17 della Metropolitana di Parigi, la nuova Torre Piloti di Genova, l’Ospedale Borgo Roma di Verona, la nuova stazione di Sesto San Giovanni, oltre ai lavori sulla Statale 106 Jonica ed i viadotti ferroviari della linea Napoli-Bari tra il tratto Frasso-Telese. Tra le ultime acquisizioni, la partecipazione di Cimolai al progetto per la realizzazione delle strutture metalliche per le sottostazioni destinate alla conversione della corrente alternata generata dai parchi eolici nel Mare del Nord e la firma di un importante accordo per la realizzazione di moduli per la liquefazione del gas destinati ai mercati esteri.


Il Presidente Marco Sciarra dichiara: “I risultati raggiunti rappresentano una conferma positiva che stiamo lavorando bene e con determinazione per consolidare la ripresa dell’azienda. Guardiamo con fiducia al futuro con obiettivi di crescita ambiziosi per il 2025 e il 2026. La forza di Cimolai risiede nella capacità di adattarsi ad un mercato in continua evoluzione, valorizzando le competenze delle nostre persone capaci di operare in tutto il mondo, investendo altresì in innovazione sostenibile”.

Eataly e Cirfood diventano soci dell’associazione Aigrim-Fipe

Eataly e Cirfood diventano soci dell’associazione Aigrim-FipeMilano, 16 dic. (askanews) – Eataly e CirFood Retail entrano in Aigrim-Fipe, l’associazione delle imprese di grande ristorazione e servizi multilocalizzate costituita all’interno di Fipe-Confcommercio.


“Questo importante sviluppo si inserisce nel percorso di rafforzamento dell’associazione già avviato con la nomina dei nuovi vertici direttivi – si legge nella nota – Lo scorso mese, infatti, Aigrim-Fipe ha eletto Riccardo Orlandi come nuovo presidente, affiancato da Corrado Cagnola nel ruolo di vicepresidente”. Il primo consiglio direttivo con i nuovi vertici ha approvato all’unanimità l’ingresso dei due nuovi soci: Eataly si unisce all’associazione con il suo modello che integra distribuzione, produzione, ristorazione e formazione, con oltre 50 punti vendita in 15 Paesi e più di 5.000 dipendenti. CirFood Retail, nata nel 2019 come società specializzata nella ristorazione commerciale, porta con sé un portfolio di marchi come Antica Focacceria S. Francesco, Kalamaro Piadinaro e Poormanger.


“Gli ingressi di Eataly e CirFood Retail in Aigrim-Fipe costituiscono un importante rafforzamento della base associativa – ha commentato Orlandi – I due nuovi soci portano con sé un bagaglio di competenze e valori che rappresentano il meglio della ristorazione italiana: da un lato, un made in Italy dalla visione globale, dall’altro, la capacità di innovare e offrire format diversificati vicini alle esigenze dei consumatori nel Paese. Siamo convinti che questo assetto rinnovato offrirà opportunità di crescita e sinergie per tutti i nostri associati, dimostrando la giusta direzione in cui stiamo andando. Quella di una rete forte, presente e in grado di incidere concretamente e positivamente sul comparto nazionale”.

Arik Bendaud: “Quando in Israele dici Italia è la parola magica”

Arik Bendaud: “Quando in Israele dici Italia è la parola magica”Roma, 16 dic. (askanews) – (di Pierluigi Allotti) Arik Bendaud, 45 anni, romano, senior manager nel settore high-tech negli ultimi 15 anni e ora consulente per start-up, sposato con una cittadina olandese e padre di quattro figli, è il presidente del Comites Tel Aviv, conosciuto e stimato tra gli ‘Italkim’ in Israele. I Comites (Comitati per gli italiani all’estero) sono organismi rappresentativi eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero, in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno 3 mila connazionali registrati all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Askanews ha incontrato Arik (da remoto) e lui ci ha raccontato la sua storia.


Quando sei arrivato in Israele? Quando ti sei trasferito? ‘Nel 2008, per ragioni personali, ho deciso di prendere una pausa. Vivevo a Roma, ero commercialista, avevo una vita impostata e pensavo di conoscere già la mia strada. Poi però ho sentito il bisogno di staccare da tutto, di prendere una pausa appunto. Nel maggio 2008 ho deciso di partire per Israele con l’idea di tornare a Roma alla fine dell’estate, per riprendere la mia vita di sempre. E invece sono venuto qui e non sono più tornato. Ho preso tutt’altra direzione’.


Trasferitomi, ‘ho prima lavorato nel trading finanziario, ma il mio sogno era entrare nell’high-tech. Ho lavorato nell’high-tech per una società chiamata ironSource; ho iniziato nel 2013 e l’ho lasciata nel gennaio 2023, quasi dieci anni dopo. Una società che era una start-up di 60 persone quando sono stato assunto, e sette anni dopo, quando ci siamo quotati in borsa sul Nasdaq, eravamo già oltre mille. Ho lavorato nell’ambito commerciale e finanziario; ho avuto diversi ruoli di rilievo gestendo diverse decine di persone. Ho fatto la mia carriera in quella società, poi ho lavorato in un’altra start-up in ambito medico – Tytocare – e poi adesso ho iniziato un’attività autonoma perché faccio consulenza ad alcune start-up italiane e israeliane in ambito high-tech, per sfruttare un po’ quelle che sono le mie varie conoscenze degli ultimi 15 anni’. Parlaci della comunità italiana in Israele.


‘La comunità italiana in Israele è abbastanza grande ed è in continua crescita. Noi siamo il Comites più grande dell’Asia, con oltre 19 mila iscritti (all’Aire), e poi c’è il Comites di Gerusalemme con circa 3 mila. Ovviamente in questi numeri ci sono anche molti italiani per discendenza. Io sono qui da sedici anni e mezzo e la tendenza è in crescita: due o tre anni fa circa eravamo 17.700. Poi la recente legge, che prevede sanzioni per i non iscritti all’Aire, ha spinto in qualche modo la gente a registrarsi e in tanti si sono registrati. Inoltre in questi anni ho visto tanti ragazzi che dall’Italia sono venuti qui, dopo il liceo e l’università, per cercare lavoro e una direzione nella vita, spinti dal sentimento sionista oltre che dal fatto che l’economia israeliana è molto dinamica e offre grandi opportunità per chi ha voglia di emergere’. E la tua esperienza nel Comites? Com’è cominciata?


‘Quando sono arrivato qui, nel 2008, ho scoperto che a Tel Aviv non c’era un centro di aggregazione per italiani. Ho voluto quindi creare questo punto di riferimento fondando la sinagoga degli italiani di Tel Aviv. Insieme ad altri due amici già alla fine del 2008 abbiamo trovato un posto che ci ha accolto, e intorno alla sinagoga si è creata una comunità composta oggi da diverse centinaia di persone di tutte le età, punto di riferimento anche per gli italiani che vengono in vacanza qui’. ‘Nel 2014, in occasione delle elezioni del Comites mi fu chiesto dall’allora presidente Raphael Barki – mio punto di riferimento per la mia ‘carriera’ in favore degli italiani in Israele – se volevo partecipare. Ho accettato, io sono sempre contento di dare il mio contributo quando si tratta di creare comunità. Mi sono presentato e sono stato eletto. Visto il mio passato da commercialista ho fatto il tesoriere del Comites nel primo mandato. Nel 2021, nelle nuove elezioni, svoltesi con due anni di ritardo per contrattempi di natura burocratica (di regola si vota ogni 5 anni), sono stato incoraggiato a candidarmi alla presidenza, ho creato una lista e sono stato eletto. Ho cercato di creare un Comites con una età media un po’ più bassa, coinvolgendo anche giovani di 20-30 anni, per cercare di rappresentare un po’ tutte le fasce d’età. Il Comites deve rappresentare tutti e mi sembrava giusto dare rappresentanza a tutti’. Che attività svolge il Comites Tel Aviv? ‘Come Comites Tel Aviv abbiamo sviluppato nel tempo diversi progetti, il più importante dei quali, secondo me, che portiamo avanti ormai da diversi anni, riguarda i pensionati perché in Israele non c’è un Caf. Così succede che molti italiani che si trasferiscono qui possono ritrovarsi con pratiche incagliate o con problemi di diverso genere, e all’improvviso magari anche senza pensione. Abbiamo quindi lanciato questo progetto per creare uno sportello di assistenza ai pensionati, grazie ad un finanziamento del Ministero degli Esteri. Ci siamo affidati a un team che si è specializzato nella materia e fa il ruolo del Caf. Il numero sempre crescente di italiani in Israele – e in particolar modo di pensionati – rende necessario questo sforzo da parte nostra e ci auguriamo che l’Amministrazione italiana trovi una soluzione stabile in tal senso che non dipenda dal Comites’. ‘Abbiamo poi un progetto, rivolto ai bambini e anche questo portato avanti già da alcuni anni, chiamato ‘Giro Girotondo’. Lo scopo è di creare dei luoghi di incontro per i bambini italiani in Israele, dove possano imparare la lingua e la cultura italiana (storia, geografia ecc.). Durante il periodo del Covid abbiamo attuato invece il progetto di ‘Positività e Resilienza’ promosso dalla nostra Vice Presidente Angelica Calò che prevedeva incontri settimanali da remoto, per aiutare le persone a superare i momenti di difficoltà e rafforzare la propria autostima. Un altro progetto importantissimo è il ‘Posso’: in sostanza uno sportello di assistenza psicologica che ha funzionato molto durante la pandemia. Abbiamo avuto anche un progetto per il teatro, con corsi di recitazione. Cerchiamo di fare insomma attività per unire gli italiani e di assisterli e rappresentarli nei rapporti con l’Ambasciata e il Consolato. Siamo una comunità in crescita, ma purtroppo lo staff dell’Ambasciata non cresce; ci sono tante persone che hanno bisogno di accedere ai vari servizi consolari (ad esempio passaporti) e a volte può prendere diverso tempo nonostante i grandi sforzi da parte dello staff del Consolato con cui c’è un’ottima comunicazione e collaborazione. La nostra speranza è che la crescita della comunità italiana in Israele possa essere sostenuta anche tramite l’ampliamento dell’organico amministrativo qui presente. La comunità italiana in Israele come vive il proprio rapporto con l’Italia? C’è attenzione per le vicende italiane? E gli israeliani come vedono l’Italia? ‘C’è un legame molto stretto e c’è grande interesse per ciò che avviene in Italia. Lo sport e soprattutto il calcio sono molto seguiti. Qui ci sono Roma, Inter, Milan club. L’aspetto sportivo è sicuramente molto presente, e anche la politica italiana si segue, ma forse – non vivendo in Italia – con un pizzico di distacco. In questo momento difficile c’è forse un maggiore coinvolgimento perché vogliamo capire cosa si dice di Israele in Italia. E’ stato importante per noi registrare la vicinanza ad Israele del governo ed al dramma vissuto a partire dal 7 Ottobre. Purtroppo, questo atteggiamento non è stato univoco e l’utilizzo dei ‘ma’ e la necessità di fare ‘politica’ anche di fronte al terrorismo ha lasciato il segno. Gli italiani tendono molto più degli altri a rimanere attaccati alle proprie radici, e questo secondo me è un aspetto molto importante. Con la tecnologia (Internet, social media) la distanza poi non si sente quasi più. Con Whatsapp puoi fare videochiamate quando vuoi, e adesso magari no perché c’è la guerra, ma anche i voli fino a un anno e mezzo fa erano molto convenienti: con 150/200 euro si poteva comprare un biglietto andata e ritorno per l’Italia, una cifra se non alla portata di tutti, di molti. Ora, come dicevo, è un momento difficile. La nostra vita è cambiata perché ci siamo purtroppo abituati a vivere nel timore con le sirene antimissile. Speriamo di poter tornare presto a vivere serenamente in questa terra e viaggiare come prima. Quanto agli israeliani, infine, quando qui in Israele dici che sei italiano la gente ti accoglie a braccia aperte: ‘L’Italia, che bella’, ci dicono…gli israeliani sono pazzi per l’Italia, hanno un amore per l’Italia sconfinato, quando dici Italia è la parola magica’.

Bankitalia: il debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi (+19,9 miliardi)

Bankitalia: il debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi (+19,9 miliardi)Milano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia.


L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.


La vita media residua è risultata pari a 7,8 anni, in linea con il valore del mese precedente. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8% del mese precedente) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%.

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 miliardiMilano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia. L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld).


Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8%) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%. A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 42,4 miliardi, in aumento del 4,8% (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023. Lo rende noto la Banca d’Italia. Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 452,5 miliardi, in aumento del 5,7%(24,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 mld (+19,9 mld)

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 mld (+19,9 mld)Milano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia.


L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.


La vita media residua è risultata pari a 7,8 anni, in linea con il valore del mese precedente. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8% del mese precedente) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%.

Censimento Istat 2023: lieve calo della popolazione. Aumentano gli stranieri

Censimento Istat 2023: lieve calo della popolazione. Aumentano gli stranieriRoma, 16 dic. (askanews) – Al 31 dicembre 2023 la popolazione abitualmente dimorante in Italia conta 58.971.230 individui. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente la popolazione è inferiore di 25.971 unità, con una riduzione dello 0,4 per mille. Lo rende noto l’Istat nel rapporto “Popolazione residente e dinamica della popolazione – Anno 2023”.


Il lieve calo della popolazione su base nazionale è il frutto di andamenti demografici sul territorio tutt’altro che omogenei. In termini relativi il calo maggiore rispetto all’anno precedente si riscontra nel Sud (-3,7 per mille) e nelle Isole (-3,8 per mille). Perde popolazione anche il Centro (-1 per mille) mentre il Nord-ovest (+2,3 per mille) e il Nord-est (+2,0 per mille) conseguono incrementi positivi. A livello regionale il quadro complessivo presenta variazioni negative della popolazione in tutte le regioni del Mezzogiorno (con un picco del -8,1 per mille in Basilicata) e in tutte quelle del Centro (-3,9 per mille in Umbria). Al contrario, nel Nord, con l’eccezione della sola Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (-2,1 per mille), la popolazione cresce ovunque, con un massimo del +6,3 per mille nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen. A giustificare la modesta flessione della popolazione nazionale e la crescita riscontrata in quella residente al Nord concorre la componente straniera. Gli stranieri censiti come residenti, infatti, salgono a 5.253.658 individui al 31 dicembre 2023 (112mila in più sull’anno precedente, +21,8 per mille rispetto al 2022) e la loro incidenza sul totale della popolazione residente cresce all’8,9% (8,7% nel 2022). Il Nord-ovest è la ripartizione geografica con più stranieri, quasi la metà degli stranieri censiti è di cittadinanza europea, mentre si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo aumento dell’età media, che passa dai 36,2 anni del 2022 ai 36,8 del 2023.

Bce, analisti monetari vedono 4 tagli ai tassi in 2025 e 2% a giugno

Bce, analisti monetari vedono 4 tagli ai tassi in 2025 e 2% a giugnoRoma, 16 dic. (askanews) – Gli analisti monetari indipendenti monitorati dalla stessa Bce prevedono altri quattro taglie ai tassi di interesse dell’istituzione il prossimo anno, con cui il tasso sui depositi, quello che resta utilizzato come principale riferimento per l’area euro, dovrebbe calare al 2% nel giugno del 2025. Il dato emerge dall’ultima indagine sugli analisti monetari condotta dall’istituzione, che è stata effettuata tra il 25 e il 28 novembre, prima quindi dell’ultimo taglio dei tassi, operato la scorsa settimana.


Gli analisti si attendono un altro taglio al Consiglio direttivo di gennaio, sempre da 25 punti base, uno a marzo, uno ad aprile e un quarto taglio consecutivo a giugno. Successivamente si attendono che la Bce mantenga il 2% dei tassi fino almeno alla fine del 2027 e oltre.

Farnesina, Tajani: sostegno della politica a chi produce ed esporta

Farnesina, Tajani: sostegno della politica a chi produce ed esportaRoma, 16 dic. (askanews) – “Da oggi rilanciamo con forza il percorso per dare un vero sostegno della politica a chi produce ed esporta”. Lo ha detto al Correre della Sera il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla vigilia della conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo che si apre oggi a Roma alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


Dopo la prima giornata di lavori a Roma, le ultime due giornate si terranno a Milano, a indicare appunto “una nuova politica del governo di aiuto e sostegno alle imprese in tutti i campi, e in particolare alle imprese dell’export, che rappresenta il 40% del nostro Pil”, ha sottolineato il ministro. “Noi ci concentreremo nel sostegno alle aziende – ha spiegato il titolare della Farnesina – i capi impresa avranno la possibilità di confrontarsi faccia a faccia con i nostri ambasciatori, potranno stabilire contatti diretti per sostenere i loro programmi”. Tajani ha quindi annunciato l’intenzione di “riformare la struttura del ministero degli Affari Esteri nel settore del commercio estero, di potenziarla, facendo sì che le nostre ambasciate non siano solo le rappresentanze della nostra politica estera”.


“Assieme agli altri enti come Ice, Simest e Sace, devono diventare propulsori per la crescita economica. In un momento difficilissimo sul piano internazionale come questo, con due guerre su diversi fronti, il governo deve saper sostenere la crescita anche in questo modo”, ha concluso.

Dopo l’anticiclone arriva il gelo pre-natalizio

Dopo l’anticiclone arriva il gelo pre-natalizioRoma, 16 dic. (askanews) – E’ in atto una rimonta dell’alta pressione che dall’oceano Atlantico ha raggiunto il Mediterraneo e quindi l’Italia acquisendo anche una componente africana. La fase di stabilità atmosferica che ne conseguirà durerà soltanto 3 giorni. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa che fino a mercoledì la presenza dell’anticiclone favorirà generali condizioni di bel tempo con cielo sereno o poco nuvoloso su gran parte delle regioni. Gli anticicloni autunnali e invernali se da un lato non favoriscono precipitazioni, dall’altro invece facilitano la formazione di nebbie o nubi basse. La scarsa ventilazione aiuterà il formarsi di banchi di nebbie spesso persistenti per gran parte del giorno. E dove non ci sarà la nebbia saranno le nubi basse a farla da padrone.


Le zone a rischio saranno la Pianura Padana, la Toscana, la Liguria e in genere le coste tirreniche. Il sole invece sarà prevalente in montagna e al Sud. L’anticiclone inoltre sarà alimentato da aria più calda in quota (dato che ha acquisito una componente africana) che incoraggerà le temperature ad aumentare, soprattutto sulle vallate alpine. I valori in montagna potrebbero così superare facilmente i 13-14°C così come al Sud, a fronte dei 5-8°C riscontrabili dove ci sarà nebbia o nubi basse. Questa staticità dell’atmosfera finirà mercoledì 18; da giovedì infatti dal nord Europa farà il suo ingresso una perturbazione atlantica alimentata da aria fredda in quota. L’ingresso del fronte instabile sarà accompagnato dall’irruzione di venti molto forti dai quadranti settentrionali. Tra giovedì e venerdì il tempo peggiorerà via via più diffusamente dal Nord verso il Centro-Sud, si formerà altresì un ciclone che, piuttosto velocemente, attraverserà l’Italia scorrendo lungo il Mare Adriatico. E’ servita così l’ennesima burrasca invernale, questa volta prenatalizia dato che avverrà pochi giorni prima di Natale.


Venerdì 20 ci sarà il clou del maltempo; venti di tempesta soffieranno col Maestrale, il Ponente, il Libeccio e il Grecale, sferzando le coste esposte e sottoponendole a forti mareggiate. Le raffiche potrebbero superare addirittura i 100 km/h. Nel contempo il maltempo, dopo aver interessato il Nord nella giornata di giovedì, colpirà il Centro-Sud, soprattutto il medio adriatico e il basso Tirreno. Dato il previsto calo delle temperature, la neve tornerà a scendere fin sopra i 7-900 metri sugli Appennini centrali, oltre i 1000-1300 metri al Sud e fino a zero metri sui confini alpini e zone limitrofe. Questa ennesima tempesta terminerà nella sera/notte di venerdì, infatti il weekend del 21-22 dicembre pare virare verso la rimonta dell’anticiclone, quindi con bel tempo prevalente, ma anche con forti venti da nord. E a Natale cosa accadrà? Ad oggi sembra prevalere l’ipotesi del dominio dell’alta pressione, ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza.