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Puglia, Emiliano visita mostra fotografica a stabilimento Merck di Bari

Puglia, Emiliano visita mostra fotografica a stabilimento Merck di BariRoma, 8 gen. (askanews) – “Scienza e tecnologia per creare valore: il contributo di Merck in Puglia”, è il titolo dell’incontro a cui ha partecipato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel sito produttivo Merck nella zona industriale di Bari-Modugno, alla presenza di Ramón Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato di Merck Italia. Nello stabilimento, dal 18 novembre scorso, è stata allestita una mostra fotografica che racconta il lungo viaggio di un farmaco: dalla nascita in laboratorio, fino a raggiungere i pazienti.


“Mi ha fatto particolarmente piacere – ha dichiarato Emiliano – visitare questa interessante mostra e incontrare dirigenti e dipendenti di un’eccellenza del polo manifatturiero dove si fa ricerca e si producono farmaci in grado di salvare la vita delle persone. È un orgoglio per i tanti giovani pugliesi impiegati qui, che con il loro lavoro contribuiscono alla crescita del Pil regionale e allo sviluppo scientifico del territorio”. Merck occupa direttamente 380 persone in Puglia e sostiene indirettamente altri 221 posti di lavoro, per un totale di oltre 534 occupati. Esportando in oltre 150 paesi, contribuisce per il 7% all’export totale della Regione Puglia e si posiziona come prima azienda esportatrice della provincia di Bari. “Noi di Merck – ha affermato Ramón Palou de Comasema – crediamo nell’importanza di effettuare investimenti innovativi per consentire una maggiore competitività dell’Italia e confermiamo l’importanza strategica della Regione Puglia per la nostra azienda. Vogliamo continuare in questa direzione, e sappiamo che la politica è consapevole del contributo che aziende globali come Merck danno ai territori in cui operano”.


All’incontro hanno partecipato anche Annalisa Calvano, direttrice Stabilimento Merck, Luca Bonvissuto, pricing director Merck Italia e Maria Foti, governement & public affairs manager Merck Italia.

Firenze, nel centro 12 nuovi bus elettrici entrano in servizio

Firenze, nel centro 12 nuovi bus elettrici entrano in servizioRoma, 8 gen. (askanews) – Arrivati a Firenze 12 nuovi bus elettrici con relativi impianti di ricarica. Saranno utilizzati per la linea del centro storico di Firenze e garantiranno un servizio di trasporto efficiente, moderno e rispettoso dell’ambiente. Si tratta di dodici bus modello Karsan, da 6 metri, ideali per il tessuto urbano delle strade di Firenze.


Questi nuovi 12 mezzi, finanziati con i fondi arrivati dall’Unione Europea nell’ambito del PN Metro Plus 2021-2027 per circa 4 milioni, dopo che con i fondi REACT del Next Generation EU si era provveduto a finanziare gli impianti di ricarica necessari, e che si uniscono ai futuri bus previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati presentati questa mattina in piazzale Michelangelo alla presenza della Sindaca di Firenze e della Città Metropolitana, Sara Funaro, dell’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio, del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dei consiglieri della Città Metropolitana delegati rispettivamente al Pums Alessandra Innocenti e al Traporto pubblico locale David Baroncelli, del presidente di Autolinee Toscane Gianni Bechelli e dell’ad di Autolinee Toscane Jean-Luc Laugaa, oltre al direttore del Dipartimento Centro Alessandro Stocchi, al capo movimento per il bacino di Firenze Gabriele Montagni, all’amministratore delegato di Karsan Okan Bas, al direttore di Karsan Europe srl Halit Özgür Altinsoy e alla responsabile commerciale di Karsan Europe per l’Italia Seda Nese. L’operazione complessiva – come da accordi con Regione Toscana e Comune di Firenze – è coordinata da Autolinee Toscane, quale soggetto attuatore di buona parte degli interventi del PNRR che, per conto degli enti locali, si è occupata di gestire il finanziamento pubblico del PNRR e per quest’ultimo di fare le gare per la fornitura dei mezzi e la progettazione dell’infrastruttura di ricarica, oltre a coordinare e seguire i relativi lavori di realizzazione.


Per i 12 mezzi elettrici ad uso urbano, grazie ad un accordo con la Città Metropolitana di Firenze, beneficiaria dei finanziamenti del PN Metro Plus 2021-2027 nell’ambito della Priorità 3 dedicata alla mobilità urbana multimodale e sostenibile, Autolinee Toscane utilizzerà tali mezzi quale concessionaria TPL da parte della Regione Toscana. Il modello Karsan da 6 metri può trasportare 19 persone, con 10 posti a sedere e 9 in piedi. Dotato di rampa manuale ha al suo interno l’area per la carrozzina disabili. Il mezzo ha anche la capacità di recuperare energia durante il rallentamento, contribuendo ad una maggiore efficienza energetica. Ad emissioni zero, hanno anche la particolarità di essere silenziosi e senza vibrazioni, migliorando sia l’ambiente e il comfort per passeggeri e conducente, che l’ambiente esterno della città. (sotto la scheda tecnica dei mezzi).


I nuovi bus entreranno in servizio in centro a Firenze nelle prossime settimane, dopo i collaudi e i test di routine e dopo la formazione di tutto il personale alla guida, e saranno utilizzati principalmente per le linee del centro storico fiorentino. Saranno utilizzati per le linee C1 e C2 permettendo di elettrificare entrambe le linee. L’alimentazione dei mezzi sarà garantita al deposito in viale dei Mille.

Fed, verbali Fomc: i rischi sull’inflazione sono aumentati

Fed, verbali Fomc: i rischi sull’inflazione sono aumentatiRoma, 8 gen. (askanews) – Negli Stati Uniti il processo disinflazionistico ha mostrato una rallentamento e secondo alcuni componenti del direttorio della Federal Reserve “potrebbe essere finito momentaneamente in stallo o potrebbe rischiare di farlo”. Inoltre “quasi tutti i partecipanti (del Fomc) ritengono che i rischi sulle prospettive di inflazione siano aumentati”, riportano i verbali della riunione del 17 e 18 dicembre, in cui la banca centrale degli Stati Uniti ha nuovamente tagliato di 0,25 punti percentuali i tassi sul dollaro.


Ma contestualmente la banca centrale Usa aveva diffuso nuove previsioni in base alle quali per quest’anno sono attesi solo altri due tagli dei tassi, invece dei quattro previsti tre mesi prima. Tra i fattori alla base di queste valutazioni sui rischi di inflazione, “i partecipanti hanno menzionato recenti dati sull’inflazione, più forti del previsto, e i probabili effetti di potenziali cambiamenti sulle politiche commerciali e sull’immigrazione”. Un chiaro riferimento – senza menzionarlo direttamente – all’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.


Anche le ‘minute’ confermano l’impostazione più prudente per il futuro della linea moneta monetaria. I banchieri centrali “hanno indicato che il comitato si trova o è vicino al punto in cui sarà appropriato rallentare il ritmo dell’allentamento (monetario)”, posto che intendono riportare la lina verso la neutralità. (fonte immagine: Federal Reserve).

Cecilia Sala, Meloni: è stato bel gioco di squadra

Cecilia Sala, Meloni: è stato bel gioco di squadraRoma, 8 gen. (askanews) – “Voglio ringraziare di cuore per questo risultato i servizi di intelligence, la nostra diplomazia, i funzionari e i servitori dello Stato che in questi giorni hanno lavorato con discrezione e professionalità per raggiungere questo importante obiettivo. E’ stato un bel gioco di squadra che ci ha regalato la grande emozione di vedere Cecilia Sala riabbracciare ancora i suoi genitori”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, commentando al Tg1 la liberazione di Cecilia Sala.

Meloni incassa liberazione Cecilia Sala e sdogana asse con Trump

Meloni incassa liberazione Cecilia Sala e sdogana asse con TrumpRoma, 8 gen. (askanews) – Dal blitz di Mar-a-Lago all’arrivo a Ciampino di Cecilia Sala: in quattro giorni Giorgia Meloni raccoglie uno dei più importanti successi internazionali da quando è al governo.


La premier ha gestito la partita in prima persona, assumendosi il rischio dell’irrituale visita ‘segreta’ al presidente americano Donald Trump ma incassando il risultato. E pazienza se come ‘danno collaterale’ ci sono state le dimissioni traumatiche di Elisabetta Belloni dalla guida del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Il rapporto era comunque deteriorato da tempo, il caso Sala è stata solo l’ultima ‘incomprensione’ e il rientro della giornalista italiana comunque oscura quanto accaduto al vertice dei servizi. Domani, in Consiglio dei ministri – insieme all’impugnazione alla Consulta della legge De Luca della Regione Campania che consente il terzo mandato al Governatore- dovrebbe arrivare la sostituzione e in pole ci sarebbe proprio Giovanni Caravelli, il capo dell’Aise, l’agenzia dei servizi esteri, che è stato protagonista della trattativa e che oggi è volato in prima persona a Teheran a prendere Cecilia Sala. Altrimenti, tra i papabili, restano il numero uno dell’Aisi Bruno Valensise, ma anche il generale Francesco Paolo Figliuolo o il vice direttore del Dis Giuseppe Del Deo.


C’è adesso da capire con esattezza cosa sia stato assicurato all’Iran in cambio della liberazione della cronista di Chora Media. Sicuramente al centro dell’operazione c’è Mohammed Abedini, l’ingegnere iraniano arrestato il 16 dicembre scorso all’aeroporto milanese di Malpensa e attulamente detenuto nel carcere di Opera su richiesta dell’autorità giudiziaria Usa che ha chiesto all’Italia l’estradizione del 38enne ritenuto “l’uomo dei droni” del governo di Teheran. Con Trump Meloni ha discusso della questione e avrebbe avuto il via libera a non concedere il trasferimento in Usa. Secondo fonti dell’amministrazione americana entrante, anzi, gli Usa si attendono che nei prossimi giorni Abedini venga scarcerato e probabilmente rimpatriato nel suo Paese. Di questo sarebbe stato informato anche il presidente uscente Joe Biden, che peraltro incontrerà Meloni sabato a Villa Doria Pamphilj, nell’ambito della visita a Roma nel corso della quale incontrerà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e papa Francesco. Ambienti giudiziari milanesi oggi non escludono che una richiesta di scarcerazione possa arrivare nei prossimi giorni da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio, forse anche prima dell’udienza del 15 gennaio in cui i giudici della Corte di Appello valuteranno la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato di Abedini. Oggi Nordio è stato a Palazzo Chigi per incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: il Guardasigilli ha escluso che abbiano discusso dell’ingegnere iraniano, anche se pare improbabile che non se ne sia fatto cenno nella riunione. Se la liberazione di Cecilia Sala è un successo della premier, un altro punto in suo favore sembra essere lo ‘sdoganamento’ del rapporto personale con Trump, che anche nella maggioranza suscitava qualche perplessità. In questo caso la scommessa di Meloni ha portato un risultato concreto (anche se al momento non si conosce la contropartita), mettendo a tacere gli scettici sul legame con il tycoon. Che potrebbe essere ulteriormente rafforzato dalla possibile partecipazione di Meloni alla cerimonia di insediamento del 20 gennaio a Washington. A completare una settimana sicuramente positiva per la presidente del Consiglio potrebbe arrivare a Roma (forse venerdì) anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


Quel che è certo, è che con la liberazione di Cecilia Sala domani la premier affronterà la conferenza stampa di inizio anno (alle 11 nell’auletta dei gruppi alla Camera) con maggiore tranquillità.

Los Angeles divorata dagli incendi, il racconto di un’italiana

Los Angeles divorata dagli incendi, il racconto di un’italianaMilano, 8 gen. (askanews) – Una situazione angosciante, il vento “ancora molto forte” a Los Angeles e “ieri sera e nel pomeriggio è stata veramente molto dura”. Lo racconta ad askanews Cynthia Penna, italiana e curatrice d’arte dalla Città degli Angeli, contattata mentre sulla West Coast è ancora mattina. “Se il vento aumenta, aumentano gli incendi. Ecco in questo momento per esempio ne è cominciato uno molto violento nella zona di Pacific Palisade e comunque purtroppo il vento venendo da nord-est si insinua nei canyon e accelera in una maniera spaventosa. Tutta la vegetazione, che è molto secca perché da parecchio tempo non piove, si incendia immediatamente e prende fuoco, proprio per l’accelerazione dell’aria”, racconta.


Quattro incendi potenzialmente letali stanno distruggendo case nella contea di Los Angeles, il più grande dei quali, a Pacific Palisades, ha costretto decine di migliaia di persone a evacuare le proprie abitazioni. “Io sono nella zona di Westwood e guardo di fronte a me le colline verso Malibu e Pacific Palisades. Ci sono ancora dei fuochi molto intensi”, spiega Penna. Intanto gli schermi riproducono immagini allucinanti. “Abbiamo visto in televisione persone che sono state evacuate da due case di riposo a Pasadena, ancora nei letti con le fleboclisi attaccate, in mezzo alla strada. E sempre il vento, battente, fortissimo. Oggi la situazione sembra lievemente migliorata perché il vento è lievemente ridotto”.


Molti sono stati costretti ad abbandonare le auto nel quartiere tra Malibu e Santa Monica, spingendo i vigili del fuoco a usare una ruspa per spostare i veicoli che si erano accumulati mentre gli sfollati rimanevano bloccati nel traffico. Con il traffico che rallentava le evacuazioni e le fiamme che divampavano sull’autostrada, alcuni avevano pensato di rifugiarsi sulla spiaggia. “La zona degli incendi è molto estesa fino a Malibu, zona mare” spiega Penna. “Le aree evacuate sono oltre Pasadena nella zona di Pacific Palisades (elegante quartiere residenziale, incastonato tra le Santa Monica Mountains e l’Oceano Pacifico, ndr) e Malibu; sono state evacuate anche le aree di Santa Monica verso Brentwood (tranquillo quartiere di lusso del Westside, ndr), quindi le colline di Brentwood sono in questo momento in stato di evacuazione obbligatoria perché sono in pericolo”. Tutti sono con gli occhi puntati sull’evoluzione del vento, dal quale dipendono non soltanto le fiamme ma anche i soccorsi. “Gli elicotteri non possono alzarsi come pure gli aerei, e chiaramente i vigili del fuoco con i soli camion di acqua non ce la fanno assolutamente”, spiega Penna che da italiana ama in maniera incondizionata questa parte di mondo e vi è legata anche culturalmente, quale profonda conoscitrice dell’arte americana.

Papa: minori più grande giacimento di speranza e di amore

Papa: minori più grande giacimento di speranza e di amoreMilano, 8 gen. (askanews) – Dopo avere annunciato a novembre scorso che il prossimo 3 febbraio si svolgerà in Vaticano un summit mondiale dedicato ai diritti dei bambini, Papa Francesco è tornato oggi con forza a parlare della drammaticità della condizione dei bambini nel mondo. Lo ha fatto stamani, durante la catechesi dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, evidenziando l’urgenza delle questioni sociali del lavoro minorile, degli abusi, dello sfruttamento e delle guerre. “Non bruciare il più grande giacimento di speranza e di amore” è l’appello lanciato dal Santo Padre.


Francesco ha sottolineato inoltre come, nonostante l’avanzamento della tecnologia, l’umanità non abbia ancora affrontato adeguatamente il problema dell’infanzia umiliata “da un’economia che non rispetta la vita”. “Chi si riconosce figlio di Dio – ha detto – e specialmente chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo, non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni”. Padre Enzo Fortunato, presidente del pontificio comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, ha sottolineato in una nota: “Facciamo nostro l’appello di Papa Francesco impegnandoci nel salvaguardare ‘il più grande giacimento di speranza e amore’. Il tema che il Papa ha proposto nella sua urgenza e drammaticità sarà oggetto del summit convocato dallo stesso Pontefice il prossimo 3 febbraio. Uno dei focus legato proprio allo sfruttamento dei bambini” ha ricordato.


L’incontro del 3 febbraio, a cui prenderanno parte esponenti del panorama politico internazionale, avrà come titolo “Amiamoli e Proteggiamoli” e si terrà nella Sala del Concistoro, alla presenza di Papa Francesco.

Meloni a Cecilia Sala: ora devi stare serena, sei stata forte

Meloni a Cecilia Sala: ora devi stare serena, sei stata forteRoma, 8 gen. (askanews) – “Adesso devi solo stare serena, non dire niente. Sono qui per ringraziarti e per dirti che sei stata forte”. Così la premier Giorgia Meloni ha accolto Cecilia Sala a Ciampino.


“Grazie”, le ha detto la giornalista detenuta nel carcere iraniano di Evin, e la presidente del Consiglio le ha risposto: “E figuriamoci”. Con Meloni all’aeroporto erano presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Aspiag Service (Despar): operato nel giusto, collaboriamo con magistrati

Aspiag Service (Despar): operato nel giusto, collaboriamo con magistratiMilano, 8 gen. (askanews) – Aspiag Service, concessionaria del marchio della grande distribuzione Despar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, “offre la massima collaborazione alle autorità giudiziarie, nella convinzione di aver sempre operato nel giusto e nel rispetto della legalità”. La dichiarazione arriva a poche ore dalla notizia dell’inchiesta diretta dalla Procura di Milano, per presunta somministrazione illecita di manodopera, che ha portato al sequestro preventivo, per circa 8 milioni di euro, nei confronti della stessa Aspiag Service.


“L’azienda – si legge nella nota – ripone la massima fiducia nel lavoro della magistratura auspicando possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile”.

Ezio Bosso, esce “The Hidden Room” con gli ultimi inediti

Ezio Bosso, esce “The Hidden Room” con gli ultimi ineditiRoma, 8 gen. (askanews) – Nei cinque anni dalla scomparsa precoce di Ezio Bosso escono per Sony Classical i suoi ultimi inediti di musica da camera, registrati per la prima volta dopo accurata revisione delle partiture, nell’interpretazione magistrale di quattro grandi solisti in due diverse formazioni cameristiche: il pianista salentino Francesco Libetta, ormai capofila dell’eredità artistica del grande torinese; il violoncellista e direttore d’orchestra Luigi Piovano, già collaboratore di Bosso come primo violoncello dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; la violinista Grazia Raimondi e la giovane star del violino Aylen Pritchin.


Si chiude nel primo quinquennale di Ezio Bosso il lungo percorso che ha impegnato gli eredi, guidati dal nipote Tommaso, nella revisione, pubblicazione e registrazione di tutti gli inediti della sua intensissima parentesi di compositore per un totale di dieci titoli e tre album. Un percorso complesso giacchè Ezio amava lasciare le sue musiche aperte e quindi declinabili all’occasione in formazioni diverse, sempre pensate solo per la magia effimera dell’esecuzione dal vivo e mai per i posteri, futuro a cui Bosso non ha mai dato importanza.


Dopo le prime pubblicazioni realizzate nella cerchia degli amici e collaboratori più stretti del Maestro, fra cui vale ricordare i fratelli David, Diego Romano e il Quartetto D’Archi di Torino, gli eredi di Bosso, oggi attivi con la neonata Associazione Ezio Bosso, hanno poi proseguito il lavoro per ampliare la cerchia dei musicisti italiani ed internazionali coinvolti nella sua musica, così da allargare la cerchia degli esecutori, oltre ai sodali di vecchia data come Sergej Krylov, Anna Tifu, Mario Brunello, Enrico Fagone fra i tanti. Francesco Libetta, principale collaboratore della famiglia negli ultimi due anni, racconta così il lavoro svolto sulle ultime partiture aperte di Ezio: “Bosso concepisce la musica come un evento reale, qualcosa che accade in quel momento e in quel luogo, evento unico per ogni esecuzione e per ogni ascoltatore. Le sue partiture non vogliono essere progetti astratti di strutture sonore, ma annotazioni che si riferiscono a un fatto sonoro concreto. Coerentemente, nelle sue partiture Bosso ha sempre lasciato qualche cosa di aperto, su cui agiva in corso d’opera, concerto dopo concerto, o durante le registrazioni. Anche nel caso del Trio: la sua sola esecuzione dal vivo che è rimasta registrata differisce dalla pagina scritta in moltissimi dettagli, e nel terzo tempo si discosta dalla partitura per intere pagine. Nella fedeltà allo spirito dal quale nascono queste musiche, valeva la pena di lavorare per recuperare le idee che erano state da Bosso aggiunte in occasione di quel concerto pubblico, e integrarle con quanto da lui già scritto nella partitura. Questa musica deve essere flessibile, deve essere ‘indossata’ da chi la suona, e muoversi dei suoi gesti”