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Il capo della CIA cercherà di trovare un accordo sulla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza

Il capo della CIA cercherà di trovare un accordo sulla liberazione degli ostaggi israeliani a GazaNew York, 25 gen. (askanews) – Il direttore della CIA Bill Burns incontrerà nei prossimi giorni in Europa il capo del Mossad israeliano, il capo dell’intelligence egiziana e il primo ministro del Qatar per discutere una strategia comune per un accordo sul rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. A dichiararlo è il sito di notizie Axios, che è stato informato da funzionari Usa.

Anche un alto funzionario israeliano ha dichiarato che l’incontro sarà cruciale per raggiungere una svolta nei colloqui su un nuovo accordo che includerebbe una pausa di due mesi in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L’incontro europeo includerà Burns, il direttore del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani e il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel. Ai colloqui parteciperanno anche il direttore del servizio di sicurezza israeliano Shin Bet Ronen Bar e il generale Nitzan Alon.

L’accordo in discussione prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi in cambio di una lunga pausa nei combattimenti; tuttavia rimane ancora una grande distanza fra le parti dal momento che Israele respinge l’ipotesi di un cessate il fuoco permanente mentre Hamas non è disposta a liberare i 136 prigionieri rimasti a condizioni diverse. Stando a quanto riporta le rete televisiva israeliana Channel 12 le altre condizioni poste da Hamas sono una tregua di due settimane prima di iniziare il rilascio degli ostaggi; la liberazione di cento detenuti palestinesi per ogni ostaggio israeliano, almeno nella prima fase dello scambio; e il ritiro di tutte le forze militari israeliane dalla Striscia di Gaza durante la vigenza dell’accordo.

Cosa farà la Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassi di interesse

Cosa farà la Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassi di interesseRoma, 25 gen. (askanews) – Alla Bce le discussioni sui tagli ai tassi di interesse sono ancora ritenute “premature”. Ma nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde, pur mantenendosi abbottonata sulle tempistiche, ha fornito una serie di indizi su come l’istituzione stia ragionando per questa futura inversione di rotta. Nei mesi passati la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base complessivi, in risposta ai forti rincari dei prezzi. Ora “le condizioni monetarie restrittive deprimono la domanda e questo – ha sostenuto – aiuta a far calare l’inflazione”.

Un primo indizio fornito dalla presidente è stato ribadire che il direttorio vuole sentirsi “maggiormente fiducioso”, in base ai dati che giungeranno, sul fatto che il carovita medio dell’area euro sia instradato per tornare al valore obiettivo del 2% con la velocità auspicata, cioè per il 2025. Un altro elemento è nel fatto che Lagarde non ha voluto confermare esplicitamente le interpretazioni che sono state date ad alcune sue dichiarazioni di una decina di giorni fa, in una intervista durante il forum di Davos, secondo cui avrebbe suggerito come probabile un taglio dei tassi in estate. “Il consenso al tavolo del Consiglio è che era prematuro discutere di tagli dei tassi. Confermo solitamente le mie dichiarazioni (ma) non sono sicura che le caratterizzerei come avete detto o come altri hanno commentato su come ho parlato”, ha dichiarato. E un terzo indizio è arrivato in risposta a una domanda sui dati dei salari che la Bce vuole vedere prima di mettersi a discutere di tagli ai tassi. Le è stato chiesto se fossero quelli che Eurostat diffonderà ad aprile. “Lei è corretto in merito alle date di pubblicazione”, ha risposto.

Ha anche aggiunto che non si guarderà solo ai salari. “Guardiamo a tutti i tipi di dati. Guardiamo molto ai salari, dato che c’è un processo di recupero in corso. Ma guardiamo tante altre cose: i profitti delle imprese sono estremamente importanti; i prezzi dell’energia, che sono volatili con i rischi geopolitici. Guarderemo anche ai conti pubblici con molta attenzione: ci sono impegni da parte dei governi che rimuoveranno le misure di sostegno per il caro energia. Saremo molto attenti a questo e vedremo quanto risanamento ci stia – ha detto Lagarde – rispetto ai piani di bilancio che sono stati presentati”. Ad aprile l’ente di statistica Ue pubblicherà una molteplicità di dati, tra cui quelli sul tasso di disoccupazione (il 3), sui costi del lavoro (il 4), sui prezzi alla produzione (il 5), sulle retribuzioni nette (il 12), ma anche la stima preliminare sull’inflazione di aprile (il 30) e sulla crescita del Pil nel primo trimestre. Le prossime riunioni decisionali di politica monetaria si svolgeranno il 7 marzo, l’11 aprile e il 6 giugno. A marzo i tecnici della Bce aggiorneranno anche le previsioni su crescita economica e inflazione, mentre in occasione del 6 giugno l’aggiornamento sarà quello che ogni sei mesi viene effettuato assieme a tutto l’Eurosistema delle banche centrali nazionali. Quindi a giugno ci saranno sia tutti i dati più recenti disponibili, sia le previsioni più “condivise”.

Tra gli analisti, le attese sui tempi del primo taglio, che nei giorni scorsi si erano allungate su inizio estate, ora sembrano riavvicinarsi a tarda primavera. Sui mercati l’euro ha mostrato una leggera moderazione e in serata si scambia a 1,0832 dollari. Il quadro attuale resta non entusiasmante “E’ probabile che nell’ultimo trimestre del 2023 l’economia dell’area euro abbia segnato una stagnazione, mentre per il breve termine prevediamo debolezza ma alcune indagini puntano a una ripresa più avanti”, ha affermato Lagarde. Intanto il tasso sulle principali operazioni di rifianziamento resta al 4,50%, quello sulle operazioni marginali al 4,75 per cento e quello sui depositi, che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa banca centrale, resta al 4 per cento. Per quanto riguarda le banche centrali, ora l’appuntamento più atteso è il direttorio della Federal Reserve, mercoledì 31, mentre il giorno successivo sarà il turno della Banca d’Inghilterra.

(di Roberto Vozzi)

Usa-Fvg, Fedriga: partnership sempre più stretta

Usa-Fvg, Fedriga: partnership sempre più strettaTrieste, 25 gen. (askanews) – L’importanza delle democrazie occidentali e della Nato per il mantenimento della pace e della stabilità nel mondo, la recente nomina del Friuli Venezia Giulia quale Regione d’Onore 2024 da parte della National Italian American Foundation (Niaf), il progetto di nuovi accordi bilaterali con alcuni Stati americani per stimolare accordi commerciali e iniziative di carattere culturale, il ruolo della Conferenza delle Regioni italiane in chiave internazionale, la rilevanza di Trieste in Europa e nel mondo a livello scientifico.

Sono questi i principali temi che sono stati toccati oggi a Trieste durante l’incontro tra il governatore Massimiliano Fedriga e l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Repubblica Italiana Jack Markell, accompagnato dal console generale Usa in Italia Douglass Benning. “Abbiamo già iniziato a dialogare con alcuni Stati che presentano analogie con il Friuli Venezia Giulia sia per quanto riguarda il sistema manifatturiero sia per la logistica – ha sottolineato Fedriga -. Riteniamo che la diplomazia sia fondamentale per rafforzare i rapporti tra queste realtà, così come siamo certi che possa essere estremamente utile creare solide reti di collaborazione di carattere istituzionale”.

“Anche con il coinvolgimento diretto della Conferenza delle Regioni italiane – ha aggiunto il governatore – vogliamo infatti gettare le basi per nuovi accordi politici in grado di stringere legami sempre più stretti, generando benefici duraturi in tutti i settori e stimolando reciproche opportunità di crescita”. Nel corso dell’incontro con l’ambasciatore Markell e con il console Benning, che si è svolto in un clima di assoluta cordialità, sono stati richiamati i rapporti che da sempre legano gli Stati Uniti con il nostro Paese e con il Friuli Venezia Giulia. Un passaggio è stato dedicato in particolare alla base area di Aviano, storicamente utilizzata dall’Aeronautica militare statunitense (Usaf). “L’integrazione tra il personale della base e la comunità di Aviano – ha sottolineato Fedriga – rappresenta un’esperienza straordinaria che vogliamo preservare e migliorare nel tempo”. “Visti gli sviluppi in diversi scenari internazionali – ha aggiunto il governatore -, è strategico elevare il livello di collaborazione con le democrazie occidentali, con i nostri partner storici e con la Nato per una maggiore stabilità e sicurezza su scala globale”.

Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassi

Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassiRoma, 25 gen. (askanews) – Alla Bce le discussioni sui tagli ai tassi di interesse sono ancora ritenute “premature”. Ma nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde, pur mantenendosi abbottonata sulle tempistiche, ha fornito una serie di indizi su come l’istituzione stia ragionando per questa futura inversione di rotta.

Nei mesi passati la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base complessivi, in risposta ai forti rincari dei prezzi. Ora “le condizioni monetarie restrittive deprimono la domanda e questo – ha sostenuto – aiuta a far calare l’inflazione”. Un primo indizio fornito dalla presidente è stato ribadire che il direttorio vuole sentirsi “maggiormente fiducioso”, in base ai dati che giungeranno, sul fatto che il carovita medio dell’area euro sia instradato per tornare al valore obiettivo del 2% con la velocità auspicata, cioè per il 2025.

Un altro elemento è nel fatto che Lagarde non ha voluto confermare esplicitamente le interpretazioni che sono state date ad alcune sue dichiarazioni di una decina di giorni fa, in una intervista durante il forum di Davos, secondo cui avrebbe suggerito come probabile un taglio dei tassi in estate. “Il consenso al tavolo del Consiglio è che era prematuro discutere di tagli dei tassi. Confermo solitamente le mie dichiarazioni (ma) non sono sicura che le caratterizzerei come avete detto o come altri hanno commentato su come ho parlato”, ha dichiarato.

E un terzo indizio è arrivato in risposta a una domanda sui dati dei salari che la Bce vuole vedere prima di mettersi a discutere di tagli ai tassi. Le è stato chiesto se fossero quelli che Eurostat diffonderà ad aprile. “Lei è corretto in merito alle date di pubblicazione”, ha risposto. Ha anche aggiunto che non si guarderà solo ai salari. “Guardiamo a tutti i tipi di dati. Guardiamo molto ai salari, dato che c’è un processo di recupero in corso. Ma guardiamo tante altre cose: i profitti delle imprese sono estremamente importanti; i prezzi dell’energia, che sono volatili con i rischi geopolitici. Guarderemo anche ai conti pubblici con molta attenzione: ci sono impegni da parte dei governi che rimuoveranno le misure di sostegno per il caro energia. Saremo molto attenti a questo e vedremo quanto risanamento ci stia – ha detto Lagarde – rispetto ai piani di bilancio che sono stati presentati”.

Ad aprile l’ente di statistica Ue pubblicherà una molteplicità di dati, tra cui quelli sul tasso di disoccupazione (il 3), sui costi del lavoro (il 4), sui prezzi alla produzione (il 5), sulle retribuzioni nette (il 12), ma anche la stima preliminare sull’inflazione di aprile (il 30) e sulla crescita del Pil nel primo trimestre. Le prossime riunioni decisionali di politica monetaria si svolgeranno il 7 marzo, l’11 aprile e il 6 giugno. A marzo i tecnici della Bce aggiorneranno anche le previsioni su crescita economica e inflazione, mentre in occasione del 6 giugno l’aggiornamento sarà quello che ogni sei mesi viene effettuato assieme a tutto l’Eurosistema delle banche centrali nazionali. Quindi a giugno ci saranno sia tutti i dati più recenti disponibili, sia le previsioni più “condivise”. Tra gli analisti, le attese sui tempi del primo taglio, che nei giorni scorsi si erano allungate su inizio estate, ora sembrano riavvicinarsi a tarda primavera. Sui mercati l’euro ha mostrato una leggera moderazione e in serata si scambia a 1,0832 dollari. Il quadro attuale resta non entusiasmante “E’ probabile che nell’ultimo trimestre del 2023 l’economia dell’area euro abbia segnato una stagnazione, mentre per il breve termine prevediamo debolezza ma alcune indagini puntano a una ripresa più avanti”, ha affermato Lagarde. Intanto il tasso sulle principali operazioni di rifianziamento resta al 4,50%, quello sulle operazioni marginali al 4,75 per cento e quello sui depositi, che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa banca centrale, resta al 4 per cento. Per quanto riguarda le banche centrali, ora l’appuntamento più atteso è il direttorio della Federal Reserve, mercoledì 31, mentre il giorno successivo sarà il turno della Banca d’Inghilterra. (di Roberto Vozzi).

Porsche, svelata la seconda generazione di Macan solo elettrica

Porsche, svelata la seconda generazione di Macan solo elettricaMilano, 25 gen. (askanews) – A dieci anni dal debutto con 800mila esemplari venduti, Porsche svela la seconda generazione di Macan che sarà 100% elettrica e disponibile al lancio in due versioni: 4 e Turbo, entrambe con trazione integrale. “Stiamo portando la Macan a un livello del tutto nuovo, con un’eccezionale E-Performance, la nuova Driver Experience e un design di grande impatto”, ha dichiarato Oliver Blume, Ceo di Porsche e della controllante Volkswagen, in occasione dell’anteprima mondiale a Singapore.

I motori elettrici sincroni a magneti permanenti (Psm) sono montati sull’asse anteriore e su quello posteriore. Con il Launch Control, la Macan 4 eroga fino a 300 kW (408 CV) di potenza in overboost, mentre la Macan Turbo arriva a 470 kW (639 CV). I valori di coppia massima, sono rispettivamente di 650 e 1.130 Nm. La Macan 4 raggiunge i 100 km/h da ferma in 5,2 secondi, che si riducono a 3,3 secondi per la Macan Turbo. La velocità massima dei due modelli è, rispettivamente, di 220 e 260 km/h. La batteria con architettura a 800 Volt ha una capacità lorda di 100 kWh ed è un componente centrale della nuova piattaforma Ppe (Premium Platform Electric). La potenza di carica in corrente continua raggiunge i 270 kW. La batteria può essere caricata dal 10 all’80% in circa 21 minuti presso le colonnine di ricarica rapida. Nelle stazioni di ricarica a 400 Volt, si può azionare il sistema di Bank Charging che permette di scindere la batteria da 800 Volt in due batterie, ciascuna con una tensione nominale di 400 Volt, e una capacità di ricarica fino a 135 kW. Durante la guida è possibile recuperare fino a 240 kW di potenza. L’autonomia secondo lo standard Wltp è fino a 613 km per la Macan 4 e fino a 591 km per la Macan Turbo.

Le proporzioni più affilate conferiscono ai nuovi modelli Macan un carattere dinamico e deciso. “Con la Macan completamente elettrica, presentiamo la prima Porsche che parte da un’identità di prodotto consolidata per assumere una connotazione nuova, elettrica”, afferma Michael Mauer, vice president di Porsche Style. La nuova Macan monta cerchi fino a 22 pollici con pneumatici sfalsati. Il passo, più lungo di 86 mm rispetto al modello precedente (2.893 mm), è controbilanciato da sbalzi ridotti nella parte anteriore e posteriore. Grazie al sistema Porsche Active Aerodynamics (Paa) caratterizzato da elementi attivi e passivi la nuova Macan ha un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,25. La capacità di carico può raggiungere i 540 litri a cui si aggiungono gli 84 litri del “frunk” anteriore per un totale di 127 litri in più rispetto al modello precedente.

All’interno infotainment Android di ultima generazione che prevede fino a tre schermi, tra cui il quadro strumenti curvilineo da 12,6 pollici e lo schermo centrale da 10,9 pollici. Per la prima volta, anche il passeggero anteriore può disporre di uno schermo opzionale da 10,9 pollici. In anteprima assoluta, l’head-up display a Realtà Aumentata: l’immagine appare al guidatore a una distanza di 10 metri e corrisponde al formato di un display da 87 pollici. Il sistema Porsche Communication Management (Pcm) incluso di serie della nuova Macan offre un’evoluzione dell’assistente vocale “Hey Porsche”. Grazie al nuovo Porsche App Centre, i passeggeri possono accedere alle app più diffuse di fornitori terzi e installarle sulla Macan. I motori elettrici sono gestiti dall’elettronica attraverso il Porsche Traction Management (ePTM): fino a cinque volte più veloce di un sistema di trazione integrale convenzionale, è in grado di reagire in 10 millisecondi in caso di slittamento. II sistema Porsche Torque Vectoring Plus (Ptv Plus) – un differenziale autobloccante a controllo elettronico all’asse posteriore – contribuisce a migliorare la dinamica della Macan Turbo.

I modelli Macan con sospensioni pneumatiche – di serie sulla Turbo – dispongono del sistema Pasm (Porsche Active Suspension Management) di regolazione elettronica degli ammortizzatori. Per la prima volta, la Macan monta un asse posteriore sterzante con angolo di sterzata massimo di cinque gradi. Ciò consente di ottenere un diametro di sterzata ridotto di 11,1 metri nel traffico urbano e nelle manovre e maggiore stabilità alle velocità elevate. La nuova Macan è prodotta “a zero emissioni” presso lo stabilimento di Lipsia. I nuovi modelli possono essere già ordinati con le prime consegne previste nella seconda metà dell’anno. In Italia, i prezzi iva inclusa partono da 88.187 euro per la Macan 4 e da 121.242 euro per la Macan Turbo.

Sanremo, in gara i BNKR44: “Governo Punk un brano energico e leggero”

Sanremo, in gara i BNKR44: “Governo Punk un brano energico e leggero”Roma, 25 gen. (askanews) – I BNKR44 sono pronti a invadere il palco della 74esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo con l’inedito “Governo Punk”. “Si tratta di un brano energico, divertente, leggero. Non è un brano né punk, né politico, a dispetto di quello che il titolo potrebbe suggerire. È la rappresentazione di uno stato d’animo, di una ribellione, la fuga dalla noia della provincia, l’uscire fuori dai canoni e da ciò che è standardizzato. Il Governo Punk del titolo siamo noi, che viviamo secondo le nostre regole”, racconta la band.

Il gruppo ha vinto Sanremo Giovani insieme a Clara e ai Santi Francesi con il brano “Effetti speciali”, scritto e prodotto interamente dai ragazzi. Il loro percorso di crescita è stato rapido ed enorme, da Soundcloud e le camere da letto di provincia fino al palco più prestigioso d’Italia. Il loro mix di urban, pop elettronico e rock 3.0 è ora pronto a conquistare il grande pubblico.

Cacciamani (ItaliaMeteo): IA fondamentale per ridurre rischio

Cacciamani (ItaliaMeteo): IA fondamentale per ridurre rischioBologna, 25 gen. (askanews) – Se a maggio dello scorso anno, durante l’alluvione in Emilia-Romagna “abbiamo avuto 17 morti, che sono comunque un numero elevatissimo ma non come i 300/400 morti che ci sono stati per esempio in Germania qualche hanno fa”, è perché “c’è stata un’allerta rossa che è stata emanata in maniera corretta che ha fatto sì che una gran parte dei sindaci facessero le evacuazioni preventive, per più di 30mila unità abitative; questo ha sicuramente ridotto il numero delle vittime”.

Ecco perché secondo il direttore di ItaliaMeteo, Carlo Cacciamani, “dovremmo cercare di quantificare di più la possibilità di capire prima che succedano questi fenomeni – e qui ci aiuterà sicuramente l’intelligenza artificiale – quanto possano essere efficaci le misure di riduzione del rischio. Per questo potremo applicare ad esempio l’intelligenza artificiale alla cosiddetta ‘digital twin’, cioè la possibilità di replicare quello che succede in un mondo non reale ma fatto al calcolatore e studiare all’interno di quel mondo quali sono le opzioni per ridurre il rischio”. Sul tema dell’interpretazione dei dati che testimoniano il cambiamento climatico e adottare, grazie alle nuove tecnologie, le migliori pratiche per trasformare l’ecosistema nel terreno di sviluppo e crescita per comunità e imprese si sono confrontati scienziati, imprenditori e politici al convegno “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e Pmi nella transizione verde” organizzato da Bologna da Fondazione Ifab, International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development.

Secondo i dati illustrati da Cacciamani in estate si prevede una diminuzione della disponibilità di acqua sull’intero territorio nazionale, da un minimo del 10% nella proiezione a breve termine (2030) a un massimo del 40% con punte anche oltre il 90% per alcune zone del Mezzogiorno verso il 2100, qualora si mantenesse invariata l’attuale emissione di gas serra. Ma gli effetti sono anche nelle aree montane, con la scomparsa dei ghiacciai. Se venisse confermata la tendenza attuale, nel 2100 ci troveremmo con una riduzione ulteriore dei due terzi del volume di ghiaccio, con una scomparsa pressoché totale (94%) dei ghiacciai, con effetti ancor maggiori sulla parte italiana dell’arco alpino, per via dell’esposizione a mezzogiorno. Entro 15 anni il Ghiacciaio della Marmolada potrebbe sparire del tutto: nell’ultimo secolo ha visto una perdita del 70% della superficie e di oltre il 90% del volume.

A questi dati hanno fatto eco quelli presentati da Renzo Giovanni Avesani, amministratore delegato Leithà del gruppo Unipol: secondo l’ultimo rapporto sul dissesto idrogeologico di Ispra, il 94% dei comuni italiani è a rischio frane, alluvioni o erosione costiera. L’alluvione in Emilia-Romagna ha colpito il 30% della popolazione e quasi un terzo delle superfici agricole, con una stima dei danni è di 8,8 milioni di euro, mentre l’alluvione in Toscana del 2023 ha causato danni per circa 1,9 milioni di euro. “Per mantenere il vantaggio competitivo, le imprese e il sistema Italia devono necessariamente dotarsi di strumenti per gestire i rischi legati agli eventi estremi. Il Pnrr offre molte opportunità in questo senso. E’ fondamentale un coordinamento tra le diverse iniziative attualmente in corso per costruire indici o piattaforme, per massimizzare gli sforzi e ridurre la frammentazione” ha concluso Avesani.

Autonomia, Pd si mobilita: referendum possibile ma con prudenza

Autonomia, Pd si mobilita: referendum possibile ma con prudenzaRoma, 25 gen. (askanews) – Una “mobilitazione” contro l’autonomia il Pd l’ha annunciata già martedì scorso, subito dopo il voto del Senato, ed è stata proprio la segretaria Elly Schlein a parlarne. Per i democratici il disegno di legge di Calderoli è un colpo devastante alle regioni del sud e, dunque, anche un’ottima occasione per mettere in difficoltà il partito della premier Giorgia Meloni. Per questo della questione si è parlato anche mercoledì sera, nella segreteria riunita per mettere a punto la mozione sul Medio Oriente, arrivando intanto ad ipotizzare un’iniziativa a livello nazionale, in tutte le città italiane, per coinvolgere anche “le altre forze politiche e sociali”, come ha detto Schlein martedì. Una strategia che prende in considerazione anche il referendum (“Non escludiamo nulla”, ripete Schlein a chi gliene parla) anche se questo argomento viene affrontato con grande prudenza.

L’idea di fare della battaglia sull’autonomia il ‘nuovo salario minimo’, prende sempre più piede. Come spiega più di un esponente della segreteria “tutte le opposizioni sono contrarie, da M5s a Iv… Solo Azione è più cauta perché c’è Gelmini che frena”. Gelmini però è senatrice, mentre ora lo scontro passa alla Camera “dove c’è Carfagna”. Una convergenza delle opposizioni, insomma, sembra possibile, almeno sulla carta. Contro l’autonomia, del resto, si stanno mobilitando i sindacati, a cominciare dalla Cgil, ma anche associazioni e amministratori locali, come oggi Vincenzo De Luca. Tutti pronti anche ad un referendum. Per questo i democratici ripetono che ogni strumento è possibile, sarebbe un errore – spiega ancora un esponente della segreteria – perdere l’occasione di convogliare tutte queste realtà su una battaglia contro il governo.

D’altro canto, raccontano, la prudenza è necessaria, per due motivi molto pratici. Il primo è che il ddl Calderoli è una legge ordinaria e il referendum possibile sarebbe quello abrogativo previsto dall’articolo 75 della Costituzione, che prevede il quorum. Un ostacolo non da poco, se si considera che dal 1995 la soglia del 50% è stata raggiunta solo una volta, nel 2011. Inoltre, è stato il ragionamento in segreteria Pd, “l’autonomia differenziata è un tema molto tecnico, bisogna trovare il modo di far comprendere bene quali sarebbero le conseguenze sulla vita delle persone, soprattutto nelle regioni che rischiano di essere svantaggiate”. Per questo la linea è: non escludiamo niente, possibile anche la raccolta delle firme, ma intanto avviamo la mobilitazione, per far capire bene alle persone cosa c’è in ballo. E la prima, appunto, dovrebbe essere un’iniziativa nazionale, in tutte le città. Le priorità, ora, sono tenere insieme tutto il fronte contrario alla riforma e spiegare i rischi con concetti “facili”. Il resto si vedrà strada facendo.

Meloni si collega con Iss: Italia grande squadra se riesce a percepirsi così

Meloni si collega con Iss: Italia grande squadra se riesce a percepirsi cosìRoma, 25 gen. (askanews) – “I simboli” come la bandiera italiana “alle sue spalle e sulla sua tuta” e come il motto della missione, ‘Voluntas’, “sono i simboli di una nazione che idealmente è con lei in questo momento, che tifa per lei e che spera che si possa fare sempre di più, che si possa sempre andare avanti, continuare con l’entusiasmo che lei ci sta raccontando a non immaginare che ci debbano essere dei limiti precostituiti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso di un videocollegamento dal Colosseo con l’astronauta italiano Walter Villadei, dalla Stazione spaziale internazionale.

“Questa missione – ha proseguito Meloni parlando della ‘Ax-3′ di Axiom Space – consente all’Italia di rafforzare la propria posizione nell’ambito dell’economia spaziale e nell’ambito delle attività in orbita bassa, permette alla nostra comunità scientifica, accademica, industriale di fare progressi che sono estremamente significativi. E’ un progetto nel quale crediamo fermamente, che coinvolge la Presidenza del Consiglio, diversi ministeri, l’Agenzia spaziale italiana, il mondo accademico, la filiera spaziale italiana e vederle sintetizzati nelle sue parole, nella bandiera italiana che campeggia le sue spalle e sulla sua tuta, è davvero il risultato di un grande lavoro di squadra”. “Che poi – ha sottolineato la premier – è quello che una nazione è: soprattutto una grande squadra se riesce a percepirsi così. Noi ogni tanto ci dobbiamo un po’ lavorare ma in questo caso siamo riusciti a raccontare molto bene il valore di quella squadra. Viva l’Italia, Colonnello”, ha concluso Meloni salutando Villadei.

Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024

Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024Roma, 25 gen. (askanews) – Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. Per festeggiare i 30 anni dell’album culto che ha segnato un’intera generazione, da venerdì 8 marzo sarà disponibile la ristampa di “Catartica”, nel formato CD e doppio LP entrambi con libretto con foto inedite e un box speciale in edizione limitata contenente il cd, il doppio lp (e i relativi libretti con foto inedite), la musicassetta di “Demosonici” con una bonus track mai pubblicata, il poster del tour 2024 ed un “fan pass” esclusivo che potrà dare la possibilità di incontrare la band in uno speciale meet & greet durante le tappe del tour. Segui i social della band per maggiori dettagli.