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Tag: Sanremo 2023

Vino, nel 2024 bene l’export (+4%, oltre 8 mld), Gdo fa ancora fatica

Vino, nel 2024 bene l’export (+4%, oltre 8 mld), Gdo fa ancora faticaMilano, 3 dic. (askanews) – Dopo un 2023 in leggero calo sul fronte dell’export (a valori) e un mercato nazionale sotto effetto inflazione, che ha portato ad una riduzione delle vendite in quantità di vino in Gdo di quasi il 3%, il 2024 dovrebbe chiudersi secondo le stime di Nomisma Wine Monitor con un segno positivo nell’export superiore al 4%, arrivando così a superare, seppur di poco, la fatidica soglia degli 8 miliardi di euro. Diverso il caso delle vendite sul mercato nazionale nel canale moderno, dove nei primi 9 mesi di quest’anno, si evidenzia ancora un calo a volume del -1,5% che difficilmente si riuscirà a recuperare entro Capodanno.


Secondo l’ultimo Report Wine Monitor di Nomisma sulle importazioni di vino nei principali 12 mercati mondiali (che rappresentano oltre il 60% del valore degli acquisti globali di vino), alla fine del terzo trimestre 2024 veniva confermato un calo aggregato degli acquisti in valore dall’estero del -2,6%. Tra i top mercati analizzati, solo Cina e Brasile emergevano con incrementi sensibilmente positivi sia in termini di valore che di volume. In particolare, il risultato della Cina (+27%) era attribuibile principalmente al ritorno dei vini australiani sul mercato, reso possibile dall’eliminazione dei “super dazi2 imposti dal governo di Pechino dal 2021. Per quanto riguarda gli acquisti dall’Italia, trend positivi a valore si riscontravano, nel caso dei vini fermi imbottigliati, negli Stati Uniti e in Canada mentre si evidenziavano crescite più rilevanti per gli spumanti italiani in Australia, Francia, Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Inutile sottolineare come, anche nel 2024, l’export di vino italiano sia sostenuto dagli spumanti e, in particolare dal Prosecco (ormai 2 bottiglie su 10 di vino italiano esportato riguardano questa Denominazione).


“Al di là dell’ennesima performance positiva degli spumanti – racconta Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma – l’export di vino italiano risulta influenzato da numerosi fattori, sia di carattere geopolitico che economico e che stanno portando le imprese ad una maggior diversificazione dei mercati presidiati”. Basti infatti pensare, in merito alle tante incognite che gravano sui mercati internazionali, alla minaccia non troppo velata dei dazi aggiuntivi paventati dal neo-eletto presidente Trump a partire dall’anno prossimo, ma anche all’incremento nelle accise su vini e bevande alcoliche già applicato in Russia e a quello programmato nel Regno Unito a partire dal 1 febbraio 2025. “Il rischio di dazi aggiuntivi sulle importazioni negli Stati Uniti – aggiunge Pantini – potrebbe generare impatti indiretti nell’export anche in altri mercati importanti per il vino italiano come quello tedesco, la cui economia già sotto pressione, potrebbe ulteriormente indebolirsi, alla luce dell’obiettivo di Trump di ridurre il deficit della bilancia commerciale americana e che nel caso del rapporto con la Germania è pari a circa 80 miliardi di euro”. I primi segnali di una maggior diversificazione dei mercati esteri da parte del vino italiano sono desumibili dalla dicotomia nelle performance del nostro export registrata durante l’anno in corso: mentre in diversi mercati consolidati si registrano variazioni negative (Germania in primis, ma anche Svizzera, Francia, Norvegia), in altri paesi, il cui peso individuale sul nostro export complessivo non supera l’1%, stanno emergendo crescite a doppia cifra percentuale. È il caso, ad esempio, dell’Austria, dell’Irlanda, del Brasile, della Romania, della Croazia, della Tailandia e di tanti altri ancora che, in questo 2024 denso di incognite, sembrano sostenere la crescita delle nostre vendite oltre frontiera.


Restando invece entro i confini nazionali, le vendite di vino nel canale retail – analizzate nel Report Wine Monitor, NIQ sul canale off-trade – danno conto di una timida ripresa nel terzo trimestre 2024, che però non è stata in grado di portare il cumulato dei primi nove mesi in territorio positivo, per quanto riguarda i volumi di vino venduto. Una riduzione che risulta comune a tutti i format distributivi, ma non alle diverse categorie. Se infatti i vini fermi e frizzanti denotano i cali maggiori nelle quantità vendute, sottolinea sempre il Report Wine Monitor di Nomism,a che si fanno più pesanti nell’e-commerce, continuano invece a spiccare positivamente le performance degli spumanti che, sulla scia di un trend iniziato nei mesi passati, vantano crescite a volume in tutti i canali di vendita, per quanto risulti ancora evidente l’impatto del carovita sulle tasche degli italiani che, nella scelta delle bollicine, stanno privilegiando gli spumanti generici, e più economici, ai danni di quelli Dop.

Mattarella: l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo

Mattarella: l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popoloRoma, 3 dic. (askanews) – “L’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità.


“Questa giornata offre l’opportunità per valutare il cammino sin qui percorso dalla Repubblica nella applicazione dei principi di eguaglianza dei cittadini, sanciti dalla Costituzione. La Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 ha posto le basi per un nuovo approccio, riconoscendo che la comunità è, troppo spesso, in ritardo nell’accogliere le diversità. La riforma della condizione della disabilità in Italia, con il suo focus sulla vita indipendente, sui progetti personalizzati e sull’inclusione lavorativa, rappresenta un’opportunità preziosa per costruire una società più equa e rispettosa della dignità di ogni persona”, prosegue. “La sua attuazione richiederà un impegno costante e un forte coordinamento tra i vari livelli istituzionali e la società civile, con la diretta partecipazione delle persone con disabilità. ‘Nulla su di noi, senza di noi’ è principio fondamentale che esprime l’idea che nessuna decisione che riguardi la vita delle persone con disabilità possa essere presa senza il loro consenso. L’inclusione si nutre di scelte quotidiane, basate sulla capacità di valorizzare talenti e aspirazioni di ciascuno”, conclude.

Ais Lombardia: è on-line la 19esima edizione della “Guida ViniPlus”

Ais Lombardia: è on-line la 19esima edizione della “Guida ViniPlus”Milano, 3 dic. (askanews) – E’ online la 19esima edizione della Guida ViniPlus dell’Associazione italiana sommelier (Ais) Lombardia che fotografa lo stato dell’arte della produzione vinicola lombarda. “Per numero di tipologie, varietà allevate e vivacità produttiva, presente anche in areali più piccoli ma non meno importanti sul fronte qualitativo, la nostra regione è diventata un approdo sicuro per tutti gli appassionati e gli operatori del settore” commenta Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di Ais Lombardia, aggiungendo che “la Guida ViniPlus lo testimonia con chiarezza ogni anno, rappresentando ormai uno strumento fondamentale per tutti i nostri soci, più di 8.500, che possono consultarla agevolmente on line in maniera gratuita”.


In questa edizione sale a 420 il numero di vini che hanno ottenuto le 4 Rose Camune, il punteggio più alto assegnato a un vino, mentre sono 150 le etichette alle quali è stata assegnata anche la Rosa Oro, riconscimento attribuito quando oltre alle qualità organolettiche si unisce la valorizzazione del territorio, del vitigno, della tecnica di produzione o l’attenzione all’ambiente. “Siamo particolarmente soddisfatti di quanto emerso anche quest’anno dalla nostra ricognizione del vigneto lombardo” afferma Sebastiano Baldinu, curatore della Guida ViniPlus 2025, sottolineando che “le 4 Rose Camune sono superiori rispetto a quelle assegnate l’anno scorso, così come le Rose Oro, con una distribuzione provinciale che naturalmente vede in cima gli areali più importanti del vino lombardo: Brescia (70 Rose oro), Pavia (33 Rose Oro), Sondrio (26 Rose Oro) e Bergamo (13 Rose Oro). Da una parte cresce la qualità media complessiva, grazie a vini che riescono a ben interpretare le varietà di partenza e il territorio di origine ma dall’altra l’accelerazione delle Rose Oro – conclude – testimonia come l’eccellenza, in tutti i suoi aspetti, sia un obiettivo che sempre più realtà mettono in cima ai loro pensieri”. Le sessioni di degustazione hanno, come di consueto, visto la partecipazione di un numero consistente di sommelier degustatori, ben 161,” ai quali bisogna aggiungere il fondamentale lavoro dietro le quinte dei colleghi impegnati nel servizio, nell’analisi dei dati, nella logistica e nella redazione delle schede”. Lo storico e collaudato metodo di lavoro dei sommelier lombardi prevede non solo la degustazione alla cieca di tutti i campioni, ma anche che la stessa bottiglia sia esaminata da diverse commissioni contemporaneamente, senza alcuna possibilità di confronto tra i vari commissari.


Infine, anche quest’anno, il riconoscimento delle Rose Verdi (assegnato a 492 vini), introdotto a partire dall’edizione 2011 e che segnala quei vini che contengono quantità sostanzialmente basse di anidride solforosa (il limite stabilito è di 75 mg/l di SO2 totale), sono state assegnate al 50% delle etichette presenti in guida. Un apposito simbolo, inoltre, segnala anche i vini “Senza solfiti aggiunti”. Il premio “Personaggio dell’anno”, giunto alla terza edizione e conferito a una personalità che si è distinta nel mondo della produzione vitivinicola della regione Lombardia per la qualità del suo lavoro e per il suo impegno nei confronti dei temi legati alla sostenibilità, è stato assegnato a Francesca Seralvo, al timone dell’azienda di famiglia, Tenuta Mazzolino ed eletta quest”nno presidentessa del Consorzio Tutela Oltrepò Pavese. È invece l’azienda franciacortina Ca’ del Bosco ad aggiudicarsi la prima edizione del premio “Enoturismo e Ospitalità”, che ha l’obiettivo di premiare l’azienda che nell’ultimo anno si è contraddistinta attraverso attività e iniziative che valorizzano l’accoglienza all’interno della propria struttura. La menzione speciale “Partner di valore”, riconoscimento che viene conferito in via eccezionale a persone o strutture che hanno collaborato in sinergia e partnership con AIS Lombardia per la valorizzazione e la promozione del vino in Lombardia, è stata, infine, assegnata all’azienda Guido Berlucchi.

Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per le presidenziali

Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per le presidenzialiRoma, 3 dic. (askanews) – Dopo il voto per le politiche e la decisione della Corte costituzionale romena di convalidare il primo turno delle presidenziali si è aperta una settimana politica caldissima per la Romania: l’8 dicembre si deciderà chi sarà il nuovo presidente che nominerà il futuro premier in un Parlamento frammentato in cui i Socialdemocratici (Psd) hanno ottenuto la quota più alta dei voti tallonati dall’estrema destra. Sarà quindi difficile trovare una coalizione di governo stabile e sventare l’ipotesi di un esecutivo sovranista, soprattutto se al ballottaggio di domenica vincerà il candidato filo-russo Calin Georgescu, che se la dovrà vedere con la leader dell’Usr Elena Lasconi.


Il Psd, infatti, ha bisogno del sostegno di almeno due partiti per governare, che potrebbero essere il Pnl, cioè i Liberali, attuali partner della coalizione uscente, e l’Unione dei magiari Udmr, ma potrebbe non bastare. Il premier Marcel Ciolacu ha dichiarato che il Psd non si alleerà con il partito di estrema destra AUR di George Simion, arrivato secondo a poca distanza dal suo Psd, e ha precisato che proprio Psd, Pnl, Udmr e le minoranze nazionali hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Altra possibilità potrebbe essere un’alleanza, più allargata, anche con l’Usr di Lasconi, che ieri ha proposto un governo di unione nazionale filoeuropea: Psd, Pnl, Udmr e Usr. “Per me la Romania è importante e i romeni sono importanti. In questo momento non parliamo più di partiti, non parliamo più di politici e non parliamo più di candidati. In questo momento si tratta solo della Romania. Penso che sarebbe bello avere un governo dei Unione nazionale filoeuropea”, ha detto Lasconi sottolineando che di questa coalizione debbano fare parte sia i Socialdemocratici, che i Liberali, come deciso dagli elettori, l’Udmr e anche il suo partito. E sul premier, che potrebbe nominare lei in caso di vittoria al ballottaggio, ha aperto a un esponente Psd o a un tecnocrate.


L’ipotesi di affidare il governo ai Socialdemocratici potrebbe essere una mossa per cercare il sostegno del partito al secondo turno, sostegno che Lasconi ha chiesto apertamente: “Sì, dovrebbe farlo, dovrebbero appoggiarmi e mettere in moto tutta la macchina del partito per questo, perché una dichiarazione non basta”. Sul fronte sovranista, dopo l’appello all’unità di George Simion, anche la presidente del partito di ultradestra Sos Romania, l’eurodeputata Diana Iovanovici Sosoaca, ha inviato un messaggio ai “partiti sovranisti affinché lavorino insieme” per l’elezione di Calin Georgescu a presidente della Romania, nonché per la creazione di un’offerta del governo.


Intanto, l’outsider e vincitore del primo turno, il candidato presidenziale indipendente populista Calin Georgescu ha esortato i politici a investire nelle persone, nelle “persone vere”, dichiarando che i risultati delle elezioni parlamentari mostrano il “fallimento dei partiti”. L’inaspettato successo di Georgescu ha provocato una serie di proteste: si ritiene che sia una minaccia per la democrazia anche a causa delle controverse dichiarazioni in cui elogiava i leader fascisti e nazionalisti romeni e il presidente russo Vladimir Putin. Molti hanno attribuito la causa alla sua rapida ascesa di popolarità sulla piattaforma di social media TikTok. Senza nominare Georgescu, l’ufficio del presidente romeno Klaus Iohannis ha affermato dopo una riunione del Consiglio supremo della difesa nazionale di giovedì scorso che un’analisi dei documenti ha rivelato che “un candidato presidenziale ha beneficiato di un’enorme esposizione grazie al trattamento preferenziale concesso dalla piattaforma TikTok”.


Il Consiglio nazionale audiovisivo romeno ha chiesto alla Commissione europea di indagare sul ruolo di TikTok nel voto del 24 novembre. Pavel Popescu, vicepresidente dell’ente regolatore dei media romeno Ancom, ha affermato che avrebbe richiesto la sospensione di TikTok in Romania se le indagini avessero trovato prove di “manipolazione del processo elettorale”. In una dichiarazione inviata all’Associated Press lunedì, TikTok ha affermato che era “inesatto e fuorviante attribuire la sua attività di campagna esclusivamente a TikTok” e ha osservato che Georgescu ha utilizzato anche altre piattaforme di social media.

Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per presidenziali

Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per presidenzialiRoma, 3 dic. (askanews) – Dopo il voto per le politiche e la decisione della Corte costituzionale romena di convalidare il primo turno delle presidenziali si è aperta una settimana politica caldissima per la Romania: l’8 dicembre si deciderà chi sarà il nuovo presidente che nominerà il futuro premier in un Parlamento frammentato in cui i Socialdemocratici (Psd) hanno ottenuto la quota più alta dei voti tallonati dall’estrema destra. Sarà quindi difficile trovare una coalizione di governo stabile e sventare l’ipotesi di un esecutivo sovranista, soprattutto se al ballottaggio di domenica vincerà il candidato filo-russo Calin Georgescu, che se la dovrà vedere con la leader dell’Usr Elena Lasconi.


Il Psd, infatti, ha bisogno del sostegno di almeno due partiti per governare, che potrebbero essere il Pnl, cioè i Liberali, attuali partner della coalizione uscente, e l’Unione dei magiari Udmr, ma potrebbe non bastare. Il premier Marcel Ciolacu ha dichiarato che il Psd non si alleerà con il partito di estrema destra AUR di George Simion, arrivato secondo a poca distanza dal suo Psd, e ha precisato che proprio Psd, Pnl, Udmr e le minoranze nazionali hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Altra possibilità potrebbe essere un’alleanza, più allargata, anche con l’Usr di Lasconi, che ieri ha proposto un governo di unione nazionale filoeuropea: Psd, Pnl, Udmr e Usr. “Per me la Romania è importante e i romeni sono importanti. In questo momento non parliamo più di partiti, non parliamo più di politici e non parliamo più di candidati. In questo momento si tratta solo della Romania. Penso che sarebbe bello avere un governo dei Unione nazionale filoeuropea”, ha detto Lasconi sottolineando che di questa coalizione debbano fare parte sia i Socialdemocratici, che i Liberali, come deciso dagli elettori, l’Udmr e anche il suo partito. E sul premier, che potrebbe nominare lei in caso di vittoria al ballottaggio, ha aperto a un esponente Psd o a un tecnocrate.


L’ipotesi di affidare il governo ai Socialdemocratici potrebbe essere una mossa per cercare il sostegno del partito al secondo turno, sostegno che Lasconi ha chiesto apertamente: “Sì, dovrebbe farlo, dovrebbero appoggiarmi e mettere in moto tutta la macchina del partito per questo, perché una dichiarazione non basta”. Sul fronte sovranista, dopo l’appello all’unità di George Simion, anche la presidente del partito di ultradestra Sos Romania, l’eurodeputata Diana Iovanovici Sosoaca, ha inviato un messaggio ai “partiti sovranisti affinché lavorino insieme” per l’elezione di Calin Georgescu a presidente della Romania, nonché per la creazione di un’offerta del governo.


Intanto, l’outsider e vincitore del primo turno, il candidato presidenziale indipendente populista Calin Georgescu ha esortato i politici a investire nelle persone, nelle “persone vere”, dichiarando che i risultati delle elezioni parlamentari mostrano il “fallimento dei partiti”. L’inaspettato successo di Georgescu ha provocato una serie di proteste: si ritiene che sia una minaccia per la democrazia anche a causa delle controverse dichiarazioni in cui elogiava i leader fascisti e nazionalisti romeni e il presidente russo Vladimir Putin. Molti hanno attribuito la causa alla sua rapida ascesa di popolarità sulla piattaforma di social media TikTok. Senza nominare Georgescu, l’ufficio del presidente romeno Klaus Iohannis ha affermato dopo una riunione del Consiglio supremo della difesa nazionale di giovedì scorso che un’analisi dei documenti ha rivelato che “un candidato presidenziale ha beneficiato di un’enorme esposizione grazie al trattamento preferenziale concesso dalla piattaforma TikTok”.


Il Consiglio nazionale audiovisivo romeno ha chiesto alla Commissione europea di indagare sul ruolo di TikTok nel voto del 24 novembre. Pavel Popescu, vicepresidente dell’ente regolatore dei media romeno Ancom, ha affermato che avrebbe richiesto la sospensione di TikTok in Romania se le indagini avessero trovato prove di “manipolazione del processo elettorale”. In una dichiarazione inviata all’Associated Press lunedì, TikTok ha affermato che era “inesatto e fuorviante attribuire la sua attività di campagna esclusivamente a TikTok” e ha osservato che Georgescu ha utilizzato anche altre piattaforme di social media.

Euro cala a 1,0487 dollari, yuan ai minimi da un anno sul dollaro

Euro cala a 1,0487 dollari, yuan ai minimi da un anno sul dollaroRoma, 3 dic. (askanews) – Euro in lieve flessione sul dollaro, nelle contrattazioni mattutine la valuta condivisa si attesta a 1,0487 sul biglietto verde. Nel frattempo la divisa statunitense si apprezza anche sullo yen del Giappone, riportandosi sopra quota 150 yen e in generale su tutte le maggiori valute.


In particolare il renminbi cala ai minimi da un anno a questa parte, con il dollaro che sale a 7,29 yuan. Già ieri la valuta cinese aveva perso terreno dopo che il presidente Usa eletto Donald Trump aveva annunciato l’intenzione di imporre dazi al 100% su tutti i paesi che sostengono la creazione di valute alternative al dollaro.

Accordo tra al Fatah e Hamas: un comitato per amministrare la Striscia di Gaza

Accordo tra al Fatah e Hamas: un comitato per amministrare la Striscia di GazaRoma, 3 dic. (askanews) – Il movimento palestinesi al Fatah e Hamas hanno concordato di istituire un comitato congiunto per amministrare la Striscia di Gaza, in conformità con una proposta egiziana. L’accordo tra le due fazioni palestinesi è stato raggiunto in seguito a una serie di incontri al Cairo che si sono conclusi ieri, secondo quanto riporta il quotidiano Haaretz.


L’accordo prevede che il comitato si occuperà di fornire e distribuire aiuti umanitari, dell’amministrazione civile di Gaza e della supervisione della ricostruzione della Striscia e del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto, come è avvenuto nel 2005. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) emetterà un decreto che ordina l’istituzione del Community Support Committee, che sarà subordinato al governo palestinese per quanto riguarda questioni amministrative, finanziarie, di supervisione e legali.


Secondo quanto riportato dalla stampa araba, il comitato sarà composto da 10-15 membri, tra cui individui palestinesi indipendenti e specializzati.

Se il mare diventa il cielo: Adrian Paci cambia il Mudec

Se il mare diventa il cielo: Adrian Paci cambia il MudecMilano, 3 dic. (askanews) – Il mare, nella sua tragica potenza, diventa un grande cielo nello spazio dell’Agorà de Mudec di Milano, un luogo architettonicamente simbolico che ora Adrian Paci, uno degli artisti più consapevoli della scena contemporanea, ha trasformato in una sorta di visione sul Mediterraneo. “Ho immaginato un intervento che potesse emergere da questo spazio – ha detto Paci ad askanews -. Ovviamente è uno spazio bello, ha un design di alto livello, e pensavo come il mio intervento nello stesso tempo potesse essere aderente, ma anche potesse spostare qualcosa, potesse portare a questa bellezza una scossa. E proprio venendo a vedere questo spazio mentre salivo le scale, ho immaginato questa vetrata come se fosse il fondo di un mare e queste finestre come se fossero dei contenitori di storie tragiche che spesso questi mari contengono”.


L’installazione è notevole, cambia radicalmente le condizioni percettive del luogo e apre spazi di pensiero. Ci parla del dramma dei naufragi senza fine, ci parla del ruolo dell’informazione – perché le immagini di onde sono tutte riprese dai quotidiani che le hanno utilizzate per descrivere le notizie delle morti in mare – ma ci parla anche dei nostri sentimenti di fronte alla difficile maestosità delle acque, oltre che dei modi diversi in cui si può guardare a una stessa storia. “Qui siamo di fronte all’evocazione, l’evocazione di storie tragiche – ha aggiunto l’artista albanese -. Però sono anche tutte storie di speranza, dietro tutte queste migliaia di morti c’è comunque una grande speranza, cioè questo mare da queste persone è visto come un grande luogo di speranza. Ecco, in qualche modo non vorrei mai che perdessimo questo orizzonte nel guardare il mare, anche come un territorio che collega le terre, non soltanto che le separa”.


Basta poco per instillare un dubbio, oppure per scardinare perfino la retorica più solidale: perché questo dovrebbe fare l’arte, ossia guardare alle diverse prospettive in modo anche scomodo, ma senza perdere un’idea di tenerezza e cercando così di abbracciare più mondo possibile. Il lavoro di Adrian Paci lo fa ed è proprio per questo che resta così forte e impegnato. L’installazione “Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo”, anticipa la mostra dedicata a tema del viaggio che il Mudec ospiterà nel 2025.

Siria, Aleppo è in mano ai ribelli. La sfida ad Assad e il dilemma di Usa ed Europa

Siria, Aleppo è in mano ai ribelli. La sfida ad Assad e il dilemma di Usa ed EuropaRoma, 3 dic. (askanews) – Gli aerei da guerra del governo siriano hanno colpito Aleppo, nella Siria nord-occidentale, nella giornata di lunedì. Lo hanno riferito i media statali e i soccorritori, mentre il governo del presidente Bashar al-Assad si è mosso per respingere i ribelli che hanno preso il controllo della città in un’offensiva lampo.


Gli attacchi aerei hanno colpito anche edifici residenziali nella città di Idlib, che è diventata un rifugio per le persone sfollate dalla guerra civile, uccidendo almeno 12 civili, secondo i Caschi Bianchi, un’organizzazione di soccorso indipendente. La periferia di Aleppo è stata attaccata in un’operazione congiunta delle forze russe e siriane, secondo l’agenzia di stampa statale siriana Sana. I Caschi Bianchi hanno affermato che gli attacchi hanno colpito anche ospedali, un campo per sfollati e la città di Aleppo. Secondo il Wall Street Journal l’offensiva dell’opposizione rappresenta la sfida più seria per Assad da anni, dopo che la guerra civile tra il governo e le forze ribelli è stata congelata dal 2020. Presenta anche un dilemma per gli Stati Uniti e le potenze occidentali che hanno a lungo insistito per i colloqui sulla fine della guerra civile siriana.


Da quando i ribelli hanno invaso Aleppo, gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno insistito per moderazione da entrambe le parti. “Continuiamo a sollecitare ogni paese a usare qualsiasi influenza abbia per premere per la de-escalation”, ha affermato ieri il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Gli Stati Uniti hanno sanzionato il regime di Assad per l’uso di armi chimiche contro i civili durante il conflitto, tra le altre cose, e la prima amministrazione Trump ha lanciato attacchi aerei contro le risorse militari siriane nel 2018. Allo stesso tempo, il più grande gruppo ribelle della Siria, Hayat Tahrir al-Sham, i cui antecedenti erano affiliati ad al Qaeda e sta guidando l’offensiva, è un’organizzazione terroristica designata dagli Stati Uniti.


Robert Ford, l’ex ambasciatore statunitense in Siria che ha spinto per l’inserimento di Hayat Tahrir Al-Sham nell’elenco delle organizzazioni terroristiche nel 2012, ha affermato che il gruppo non è più l’organizzazione jihadista intransigente che era una volta. “Quello che sono ora non è quello che erano nel 2011 o nel 2012”, ha affermato Ford. “Stanno consentendo ai cristiani di ricostruire le chiese. Non è quello che di solito fanno i jihadisti”.


Ma i funzionari statunitensi temono anche di essere trascinati più a fondo nel conflitto se i circa 900 militari statunitensi nella Siria orientale venissero attaccati o se le Forze democratiche siriane sostenute dagli Stati Uniti venissero prese di mira dalla Turchia.

Wall Street, S&P 500 e Nasdaq chiudono a nuovi record

Wall Street, S&P 500 e Nasdaq chiudono a nuovi record

Roma, 2 dic. (askanews) – Chiusura in rialzo alla borsa di Wall Street. Gli indici S&P 500 e Nasdaq Composite hanno entrambi chiuso a nuovi record.


Il benchmark di mercato generale ha aggiunto lo 0,24% per attestarsi a 6.047,15. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,97%, chiudendo a 19.403,95. D’altro canto, l’indice delle blue-chip il Dow Jones Industrial Average ha perso 128,65 punti, o lo 0,29%, per chiudere a 44.782,00. Alcuni investitori si stanno preparando alla volatilità probabile della fine di questa settimana, quando il Dipartimento del Lavoro pubblicherà i dati sull’occupazione di novembre. Il rapporto sarà l’ultimo prima della prossima decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse e potrebbe essere distorto dall’impatto di uragani e scioperi.


“I numeri delle buste paga saranno una vera sfida da interpretare, dato il rimbalzo dei dati sugli uragani e sugli scioperi”, ha affermato Greg Wilensky, responsabile del reddito fisso statunitense presso Janus Henderson Investors. “Penso che siamo pronti per situazioni in cui il mercato può reagire in modo eccessivo solo perché c’è molta incertezza”. Nel frattempo, le nuove minacce tariffarie del presidente eletto Donald Trump stanno agitando i mercati valutari con il dollaro statunitense che si è rafforzato dopo che Trump ha dichiarato sabato che avrebbe imposto tariffe del 100% ai paesi che cercano di sostituire il biglietto verde come valuta di riserva mondiale.