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Tag: Sanremo 2023

UN Global Compact Network Italia: superato tetto 500 imprese aderenti

UN Global Compact Network Italia: superato tetto 500 imprese aderentiRoma, 22 gen. (askanews) – Continua a crescere il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite. Nel 2023, la rete che rappresenta nel nostro Paese la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo ha superato per la prima volta le 500 realtà ed è composta oggi da 510 aziende. Tra le adesioni dell’anno appena concluso ci sono simboli del Made in Italy come Ferrari e TOD’s, sedi locali di gruppi internazionali come Leroy Merlin Italia e realtà del settore finanziario come Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano.

Negli 2023 sono stati 115 i nuovi aderenti business. Le piccole e medie imprese continuano a rappresentare la maggioranza degli aderenti con il 55% del totale, ma le grandi aziende sono passate lo scorso anno dal 35% al 45%. La partecipazione è dunque sempre più bilanciata, favorendo lo scambio e l’interazione tra realtà di diverse dimensioni, anche in una logica di filiera. Aumenta anche la diversificazione tra i vari settori merceologici che toccano comparti chiave dell’economia italiana e spaziano dall’energia alla moda, fino alla grande distribuzione e le utilities. “La crescita delle adesioni all’UN Global Compact conferma la consapevolezza sempre crescente del settore privato italiano sul ruolo positivo che può giocare a favore della sostenibilità, ha commentato Marco Frey, Presidente dell’UN Global Compact Network Italia. A dimostrarlo sono anche i numeri che emergono dalla ricerca Global Private Sector Stocktake, realizzata insieme ad Accenture e condotta su 2.800 aziende mondiali, di cui oltre 130 del nostro Paese. Lo studio evidenzia che l’82% delle aziende italiane ha modificato prodotti e servizi per allinearsi ad almeno un SDG: un dato superiore alla media globale, che invece si attesta al 78%. Per colmare il gap che abbiamo nei confronti degli obiettivi dell’Agenda 2030, occorre però che questo cambiamento si diffonda e intensifichi, grazie anche alla collaborazione con gli altri attori chiave (le istituzioni, la finanza, i consumatori)”, ha dichiarato Frey.

“Il 2024 sarà un anno cruciale nel percorso di avvicinamento agli obiettivi tracciati dall’Agenda 2030 e l’impegno della rete italiana dell’UN Global Compact si arricchirà con nuove aree prioritarie di intervento, come la trasformazione digitale”, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. “Il Global Risk Report 2024, pubblicato in questi giorni dal World Economic Forum, colloca la disinformazione e la misinformazione al primo posto tra i rischi globali più gravi previsti nei prossimi due anni, anche a causa dei recenti sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale. Lo scorso dicembre, l’Unione Europea ha raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento dell’AI e la priorità è garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente. Questi strumenti dovrebbero essere supervisionati da persone, per assicurare che restino sempre e solo un supporto dell’attività umana”, continua Bernacchi, e conclude: “Il nostro Network, coerentemente con altre evidenze emerse dal Report WEF su uno scenario di ampio periodo, mantiene anche nel 2024 un presidio importante sul tema dell’azione climatica da parte delle imprese, con specifico riferimento ad un impegno verso il Net-Zero”, ha concluso Bernacchi. Le organizzazioni che sono entrate a far parte del Network nel 2023 saranno al centro del tradizionale Welcome Meeting in programma domani, martedì 23 gennaio. Il webinar sarà l’occasione per illustrare gli aspetti rilevanti dell’iniziativa onusiana, approfondire la dimensione locale dell’UN Global Compact e presentare il programma delle attività che sarà implementato nel 2024.

All’incontro sono invitate anche le aziende non ancora aderenti, ma fortemente interessate a valutare un coinvolgimento nell’UN Global Compact.

M.O., Tajani: Pronti per missione navale Ue nel Mar Rosso

M.O., Tajani: Pronti per missione navale Ue nel Mar RossoBruxelles, 22 gen. (askanews) – “Stiamo proponendo, insieme alla Francia e alla Germania, una missione militare che possa garantire con forza e determinazione la sicurezza del traffico marittimo” nel Mar Rosso. “L’export rappresenta il 40% circa del nostro prodotto interno lordo, non possiamo permettere che a causa delle aggressioni dei ribelli Houthi sia minacciata una parte importante della nostra economia. La nostra Marina militare sta già agendo per difendere i nostri mercantili, ma serve una nuova missione europea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Bruxelles, parlando alla stampa a margine della riunione del Consiglio Affari esteri dell’Ue.

“Io mi auguro – ha continuato Tajani – che si possa già approvare definitivamente” la nuova missione “nel prossimo Consiglio Affari esteri, e dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi, per dare poi il tempo soprattutto ai tecnici della difesa di individuare i confini militari dell’operazione, le regole di ingaggio”. “Pensiamo – ha osservato – che questa operazione possa comprendere anche la missione di oggi nello Stretto di Hormuz, e però con regole di ingaggio diverse, più forti da un punto di vista militare, per tutelare il traffico marittimo. Nella nostra proposta rimarrebbe anche la missione Atlanta che la Spagna non vuole abbia altri compiti; quindi da Hormuz al Mar Rosso ci sarebbe una tutela dei mercantili con un sistema di difesa che a mio giudizio deve essere forte, quindi in grado di abbattere droni e missili lanciati dagli Houthi”.

Quanto al coinvolgimento del Parlamento italiano, Tajani ha ricordato che l’assenso era già stato dato per la missione di Hormuz. “Per come stanno le cose non è obbligatorio; ma naturalmente noi informeremo il Parlamento, e io l’ho già informato delle nostre intenzioni in più di un’occasione durante i dibattiti che ci sono stati. Già dalla prossima mia presenza nell’Aula dirò quello che stiamo facendo, perché è giusto che sia informato il Parlamento. Ma la missione militare è già stata autorizzata: si tratta di un allargamento quella che è nello Stretto di Hormuz. L’Italia partecipa non con una nave, ma con militari che sono operativi nella sede del Comando”. La nuova missione, quindi, “dovrà comprendere anche quella che è già in vigore nello Stretto di Hormuz, per garantire una sempre miglior difesa del traffico mercantile”.

Rispetto alla possibilità che la missione comporti anche attacchi allo Yemen, da cui provengono gli attacchi Houthi, Tajani ha precisato: “La missione europea non credo preveda attacchi in territorio yemenita, perché non è mai successo; però ci sarà una protezione militare molto forte e determinata, e mi auguro con tutti gli strumenti necessari, per abbattere missili e droni, e naturalmente per colpire, se dovessero esserci attacchi via mare, tutti coloro che attaccano. Quindi una difesa rinforzata dei mercantili, per il momento senza partecipazione, perché in quel caso servirebbe un voto ulteriore del Parlamento”. (Non è chiaro cosa il ministro intendesse per ‘partecipazione’, ma il riferimento è probabilmente ad azioni offensive e non difensive, ndr). Comunque, ha detto ancora Tajani, “l’uso della forza verrà fatto per difendere i mercantili, cioè non sarà un semplice accompagnamento, come prevede oggi la missione che c’è a Hormuz. La nostra idea è quella che ci sia una difesa forte dei mercantili, quindi con l’abbattimento di qualsiasi arma che punti a colpire le navi che passano tra Suez e Hormuz”.

Il ministro ha poi sottolineato la necessità di sviluppare una vera politica di difesa comune come omunità europeastrumento essenziale della politica estera europea, e ha ricordato la proposta della Ced, la Comunità europea di Difesa proposta nel 1952, tra gli altri dal primo ministro italiano Alcide De Gasperi, e poi abortita 70 anni fa, nell’agosto del 1954, a causa della mancata ratifica del Parlamento francese. “Io credo – ha rilevato Tajani – che la nuova missione possa essere un passo in avanti attraverso una vera difesa europea. Non si può fare politica estera, non si può essere presenti nel mondo non si può essere presenti nel Medio Oriente, se non si ha una vera politica di difesa europea, strumento di politica estera. Quest’anno ricorre anche l’anniversario delle scelte che fece De Gasperi a favore della difesa unica europea; sono passati tanti anni, ma ahimè allora non se ne fece nulla per una decisione francese;  ora è tempo, dopo molti anni, di procedere con determinazione”. “E’ stato fatto qualche piccolo passo in avanti, ma non bastano piccoli passi in avanti: serve una vera difesa europea. E la missione nel Mar Rosso può essere un passo, diciamo così, considerevole in questa direzione. Per tutelare il traffico, per difendere la libertà”. “Ripeto – ha proseguito il ministro -, l’Italia è pronta a fare la sua parte, come è pronta a fare la sua parte qualora si dovesse decidere un  mandato delle Nazioni Unite per una fase di transizione a Gaza dopo la la fine della guerra, con una presenza anche dei militari italiani, che potrebbero, sotto le bandiere delle Nazioni, Unite partecipare ad una fase temporanea con una presenza come quella dei nostri militari dell’Unifil in Libano”.  A chi chiedeva, infine, se non vi sia il rischio che la missione nel Mar Rosso possa essere interpretata come un atto di aggressione militare, Tajani ha replicato: “E’ un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane. C’è un crollo nel traffico mercantile: noi siamo un paese esportatore, e abbiamo il dovere di difendere le nostre navi mercantili. Noi non facciamo la guerra a nessuno; però difendere le navi italiane, che sono territorio italiano, è un dovere della Repubblica e del governo”. “Lo stiamo facendo già – ha ricordato – con la missione Atlanta, e ci hanno ringraziato tantissimi armatori perché abbiamo garantito, attraverso la nostra Marina militare, che ringrazio, la sicurezza del traffico. Continueremo a farlo in una nuova missione militare europea, portatrice di libertà di navigazione”. “Noi non andiamo a fare la guerra a nessuno, ma non possiamo certamente accettare che mercantili italiani, che non hanno nulla a che vedere con la situazione a Gaza o nel Medio Oriente, possano essere colpiti da organizzazioni terroristiche quali sono i ribelli Houthi, che non possono lanciare missili e droni contro navi mercantili. Questo – ha concluso Tajani – è inaccettabile, è contro il diritto internazionale, e noi faremo di tutto, anche con la nostra Marina militare, per proteggere il traffico mercantile. Quindi nessuna azione di guerra, ma soltanto difesa del diritto internazionalmente riconosciuto di poter navigare”. (di Lorenzo Consoli)

Osp. Bambino Gesù: aumentati del 50% i trapianti di fegato e rene

Osp. Bambino Gesù: aumentati del 50% i trapianti di fegato e reneRoma, 22 gen. (askanews) – Sono stati complessivamente 74 i trapianti di fegato e rene eseguiti nel 2023 al Bambino Gesù, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Si tratta del maggior numero di trapianti per anno mai realizzato nell’Ospedale della Santa Sede e tra i più alti in Europa. «Un importante risultato – sottolinea il direttore sanitario Massimiliano Raponi – ottenuto grazie ai tanti specialisti del Bambino Gesù coinvolti nei programmi di trapianto di organi addominali ma, soprattutto, grazie alla generosità delle famiglie che decidono di donare gli organi».

Più precisamente, nell’anno da poco concluso sono stati 30 i trapianti di fegato eseguiti al Bambino Gesù, 27 dei quali da donatore deceduto e 3 da vivente. I trapianti di rene sono stati invece 44, dei quali 33 da donatore deceduto e 11 da vivente. In 3 casi i pazienti hanno ricevuto un trapianto combinato di fegato e rene. In totale, quindi, sono stati eseguiti 74 trapianti di organi addominali con un incremento pari al 50% rispetto al 2022 quando erano stati eseguiti 49 trapianti. Gli specialisti del Bambino Gesù hanno studiato 49 potenziali donatori viventi (13 di fegato e 36 di rene), per valutare le condizioni fisiche e psicologiche di idoneità alla donazione. Sono state poi 14 le disponibilità utilizzate. «Il potenziamento della donazione da vivente – prosegue Raponi – è uno dei fattori che facilita l’incremento dei trapianti, insieme alla diffusione della cultura della donazione post mortem che registra da anni un trend positivo, come dimostrano anche i dati diffusi nei giorni scorsi dal Centro regionale e dal Centro nazionale trapianti». Un altro elemento importante è «l’utilizzo di nuove tecnologie come i sistemi di perfusione extracorporei degli organi destinati al trapianto, che ne hanno migliorato la conservazione e quindi l’utilizzabilità». L’attività trapiantologica del 2023 ha ottenuto risultati molto positivi anche sotto il profilo degli esiti clinici, nonostante la complessità e gravità delle malattie trattate, con una sopravvivenza del paziente vicina al 100%. In due casi si è reso necessario un nuovo trapianto di fegato (sopravvivenza graft, cioè dell’organo trapiantato, 93%), mentre un paziente è deceduto (sopravvivenza paziente 97%). Per quanto riguarda il rene, invece, è stata registrata una sopravvivenza paziente del 100% e del graft del 98%. Questi risultati sono tra i migliori a livello internazionale.

”Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, manuale per le mPMI

”Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, manuale per le mPMIRoma, 22 gen. (askanews) – Nel contesto attuale imprenditoriale, in costante evoluzione e ormai con documentati problemi legati alla produttività, è cruciale per i piccoli imprenditori e i consulenti delle mPMI iniziare a guardare oltre i datati modelli precostituiti e abbracciare l’innovazione con un nuovo approccio. Spesso, gli strumenti disponibili sul mercato per la progettazione di idee, prodotti e servizi sono troppo complessi e/o inefficaci per le realtà di modeste dimensioni che si ritrovano a pensare i prodotti come nel ‘900 oppure a non mettere a terra le idee sin dall’inizio.

Il manuale “Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, frutto di ricerche, esperienze dirette decennali e approfondite analisi, si concentra sulla realtà delle mPMI italiane (e sulla loro reale quotidianità operativa), offrendosi come strumento pratico per sviluppare soluzioni adatte alle sfide del mercato attuale. Ridefinendo il concetto tradizionale di marketing, considerato ormai obsoleto e inadeguato, l’approccio proposto va oltre le tradizionali 4-5 “P” di Kotler, originariamente ispirate più al contesto americano che a quello italiano, e offre una prospettiva più adatta alle dinamiche del mercato del nostro Paese e alla situazione del relativo panorama imprenditoriale, senza passare subito per metodi troppo legati a tecnologia e innovazione complessa. Il focus è sempre uno: C come cliente, customer, e le 5C sono declinate in Needs, Value, Convenience, Communication ed Experience, spostando il focus della creazione di prodotti o servizi da una parte tecnica o funzionale solamente, al valore aggiunto immateriale ed esperienziale, nonchè sul brand e l’heritage del marchio legato ai prodotti.

“Le aziende italiane sono ancora troppo legate solo al prodotto – afferma l’autore, Marco Travaglini – C’è bisogno di un nuovo approccio nel pensare idee, ma idee che non siano riferite solamente alla parte tecnica del prodotto. Probabilmente la mentalità dell’imprenditore è ancora troppo influenzata dalle genialità dei nostri predecessori, da Leonardo in poi, e se ne possono annoverare molti altri che hanno fatto dell’Italia un paese di grandi menti e inventori; tuttavia oggi c’è bisogno di molto di più per essere i “primi”. In un mercato saturo di idee e di “invenzioni” nuove, probabilmente c’è necessità, in primo luogo, di nuove metodologie che permettano di “ripensare” le idee e, nello specifico del nostro universo imprenditoriale, di andare oltre il prodotto/servizio e pensare a 360°, soffermandosi sul valore aggiunto e sul “sistema-impresa”. Le idee di sviluppo non sono solo invenzioni di prodotti ma innovazioni di esperienze e processi, dunque con una visione più sistemica e globale che tecnica e solo funzionale».

Con la società di consulenza Mama Industry, di cui è fondatore, Travaglini ha semplificato tutti i metodi di sviluppo delle idee che ci sono in giro, che sono metodi spesso accademici, molto tecnici, metodi che per l’imprenditore italiano sono molto complessi e troppo lontani dalla sua naturale propensione ad “essere” prodotto. “Abbiamo considerato un vecchio metodo che l’imprenditore italiano conosce nel fare prodotti, il marketing mix, e abbiamo reinterpretato il tutto tirando fuori questo libro. Ma non ci siamo limitati a questo, abbiamo sviluppato un progetto di R&S e creato una Community di centinaia di consulenti che hanno abbracciato il nuovo approccio proposto che si chiama “Consulente Paziente”, un attributo necessario per generare la fiducia di un committente ancorato a vecchie logiche”.

Un nuovo marketing mix, dunque, scritto per gli imprenditori ma una guida anche per tutti i professionisti che vogliono portare le mPMI alla modernità, aumentandone la produttività. Perché la produttività nasce dall’approccio giusto, dal pensare le idee in maniera differente, non (solo) dall’invenzione di prodotti qualitativamente strabilianti e sensazionalmente originali, ma vedendo il sistema-impresa nella sua globalità: partire con il piede giusto fa la differenza anche nella produttività delle stesse imprese, ormai sempre in fase di riprogettazione continua.

Lamborghini, Winkelmann: positivo su 2024, 500 assunzioni al 2026

Lamborghini, Winkelmann: positivo su 2024, 500 assunzioni al 2026Milano, 22 gen. (askanews) – Chiuso il 2023 “nel migliore dei modi” con consegne che hanno superato per la prima volta le 10mila vetture, Lamborghini guarda con ottimismo anche al 2024 grazie a un portafoglio ordini che copre 24 mesi, 30 mesi per la plug-in Revuelto, e al debutto delle nuove Urus e Huracàn (in attesa di conoscerne il nome) in versione plug-in, come indicato nel piano per l’elettrificazione Cor Tauri. Per far fronte alla produzione dei nuovi modelli, Lamborghini ha in programma 500 assunzioni nei prossimi due anni e mezzo e l’ampliamento dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese.

“E’ difficile fare previsioni per il 2024 a causa delle molte incertezze, ma non vediamo impatti negativi sulle vendite. Saremo i primi nel segmento ad offrire una gamma interamente elettrificata. Il portafoglio ordini sta andando bene, non ci sono segnali di debolezza. Nessuno si aspettava una tale resilienza del mercato e del nostro brand in questo contesto difficile”, ha detto il presidente e Ceo, Stephan Winkelmann, durante un incontro con la stampa. Quanto alle assunzioni, Lamborghini punta ad arrivare a 3mila addetti (erano 600 quanto è arrivato Winkelmann nel 2005) inserendo 500 nuove figure entro metà 2026 fra operai, ingegneri con competenze su digitale ed elettrico, fisici e chimici. “Vogliamo mantenere produzione e sviluppo in Italia: per questo faremo 500 assunzioni e amplieremo lo stabilimento. La Lanzador (la prima full electric), sarà prodotta a Sant’Agata”.

Riguardo la Lanzador, la presentazione è confermata nel 2028, con le prime consegne l’anno successivo. “Con la Revuelto abbiamo capito che i clienti accettano l’elettrificazione. Con la Lanzador faremo dei clinic per valutare il gradimento del full electric, ma posso anticipare che grazie all’elettronica e al software è possibile offrire performance e piacere di guida anche superiori al termico”. In generale sulle transizione all’elettrico, Winkelmann ha auspicato “norme chiare e uniformi perché lo sviluppo e la produzione di motori termici ed elettrici insieme non si può protrarre oltre un certo periodo”. Lamborghini è disponibile a valutare l’impiego di e-fuel per alimentare motori termici oltre il 2036 (data di messa al bando in Ue per i brandi premium di nicchia) “ma dipenderà da disponibilità e costi”. A livello di aree geografiche, sono attese tutte in crescita (Emea, Asia-Pacifico e le Americhe, con gli Usa primo mercato). La Cina con Hong Kong resterà fanalino di coda: nel 2023 le consegne sono state pari a 845 unità, meno delle 961 consegnate in Germania, primo mercato Ue. “Ci aspettiamo una crescita in Cina nel medio periodo, ma non nei prossimi due anni: pesano l’alta tassazione e il calo del nostro segmento di mercato. Fra le ragioni, la tipologia di infotainment che i clienti cinesi cercano a bordo e che oggi noi ancora non offriamo”.

Nel 2024 Lamborghini debutterà con la Sc63 Lmdh V8 ibrida nel mondiale endurance Wec e alla 24 Ore di Le Mans e nel campionato Imsa negli Usa. “Vogliamo avere visibilità a livello globale. Sappiamo che il debutto nelle competizioni è sempre difficile, ma abbiamo fiducia nelle nostre capacità”.

Expo 2025, Vattani: una grande opportunità per l’Italia

Expo 2025, Vattani: una grande opportunità per l’ItaliaRoma, 22 gen. (askanews) – L’Expo 2025 a Osaka rappresenta una grande opportunità per l’Italia. L’ha evidenziato oggi il commissario generale all’Expo 2025 di Osaka Mario Vattani, presentando a Roma una partnership con la Confederazione AEPI, che rappresenta le piccole e micro-imprese italiane.

“Dal 13 aprile al 13 ottobre del 2025, Osaka ospiterà la prossima Esposizione universale. Sarà un appuntamento per cui ci si aspetta un pubblico di circa 30 milioni di visitatori, di cui gran parte saranno giapponesi, ma gli altri verranno da tutto quel mondo che è l’Asia-Pacifico, dove ci sono i mercati più in crescita oggigiorno, che sono mercati molto importanti per le nostre aziende” ha detto Vattani. “Quindi – ha continuato – è naturale questa partnership che noi abbiamo oggi lanciato con l’AEPI, ma soprattutto perché queste Expo non sono soltanto l’occasione per portare e presentare i nostri prodotti, le nostre realtà, le nostre innovazioni. Ma sono momenti anche per creare collaborazione, per creare nuove collaborazioni e, pensando sempre che il Giappone ha la particolarità di avere un numero enorme di piccole e medie imprese, sono 3 milioni, immaginate quello che significa questo (evento) in termini di opportunità”.

L’Italia è stato il primo dei circa 160 paesi che saranno presenti all’Expo a inaugurare i lavori di costruzione del Padiglione, progettato dall’architetto Mario Cucinella e ispirato alla Città ideale rinascimentale. Il tema portante del Padiglione è: “L’Arte rigenera la Vita”, L’esposizione permanente del padiglione sarà divisa in tre parti: aerospazio, settore in cui la collaborazione Italia Giappone è già avanzata, poi le infrastrutture e le città, la mobilità, l’urbanistica. Terza parte avrà come focus la persona, con i migliori esempi del nostro sviluppo tecnologico nel settore delle scienze della vita, della domotica, della robotica. Sul tetto sarà installato un giardino all’italiana, che lo renderà immediatamente riconoscibile anche dall’alto. La presenza italiana punta a essere di alta qualità e Vattani ritiene che possa essere da impulso a un rafforzamento degli scambi commerciali. “Il Giappone, a differenza degli altri paesi dell’Asia – che ci conoscono per le famose ‘3F’, Food-Furniture-Fashion – ci conosce perché paese manifatturiero come noi e ha già una rete di collegamenti e quindi diviene un modo per presentarci meglio in Asia”, ha spiegato Vattani, che stima in circa 600 milioni di euro la ricaduta in termini di export in più verso il Giappone dell’evento.

Mino Di Noi, presidente della Confederazione e AEPI e membro del Cda dell’azienda speciale PalaExpo, ha auspicato che le imprese – e soprattutto le micro-imprese creino sinergie. “Nel 2025 l’Expo è una grande opportunità, non solo per farci conoscere all’esterno ma per mettere a sistema il nostro Paese anche all’interno, promuovendo, consolidando anche nella rigenerazione dell’indotto economico, quelle eccellennze, anche tra le micro-imprese, che oggi rappresentano il nostro Made in Italy”, ha detto. “Perciò l’iniziativa di oggi – ha proseguito – è una delle tante in tanto per accompagnare la conoscenza dell’Expo 2025, ma anche e soprattutto per fare in modo che si possa creare un tavolo permanente insieme alle associazioni di categoria, soprattutto quelle delle micro-imprese, a supporto della Direzione generale, perché è il momento di fare squadra”. Anche gli organizzatori giapponesi sono certi che il Padiglione italiano sarà un centro d’attrazione per l’evento. “L’Expo 2025 di Osaka è un’eccellente opportunità per mostrare al mondo le attrazioni economiche e culturali di ogni paese. I padiglioni sono il vero cavallo di battaglia dell’Expo e molti non vedono l’ora di visitarli. In particolare, l’Italia è una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo e per i giapponesi, nonché uno dei paesi più attrezzati in termini di moda, cibo e attrazioni culturali. Perciò non c’è dubbio che molti visiteranno il Padiglione italiano”, ha spiegato Kengo Otsuka, vice capo missione dell’Ambasciata giapponese a Roma, il quale ha ringraziato l’Italia per essere stato il primo paese a tenere una cerimonia d’inaugurazione dei lavori per la costruzione del proprio padiglione.

Fabiana al PalaPartenope, la musica non passa solo dai talent

Fabiana al PalaPartenope, la musica non passa solo dai talentRoma, 22 gen. (askanews) – La strada per emergere nella canzone in Italia è praticamente una sola: passare da un talent. Con qualche rara eccezione, che ha il sapore di una favola come nel caso di Fabiana (nome d’arte di Fabiana Ruggiero), giovanissima rivelazione della canzone napoletana. È “sold out” il primo grande concerto di Fabiana al Palapartenope, “Fabiana Show”, che si terrà il 27 gennaio 2024. Durante l’evento, nel quale sarà accompagnata da un’orchestra dal vivo, la cantante si esibirà insieme a tanti ospiti. “Un grande palcoscenico ispirato ai grandi tour pop internazionali, vogliamo che l’intero concerto si tramuti in qualcosa di bellissimo anche da guardare – dichiara Fabiana – un’installazione d’arte, che incontrasse l’opera, un concerto, un pezzo di danza e l’architettura”. Ci saranno 3 palchi collegati da una passerella lunga 20 metri. E non solo. Ledwall di grandi dimensioni dove saranno proiettati tutti i visual girati in studio. Ogni brano porterà in scena un mondo e una suggestione, tutto partirà da un look diverso. “Amo la moda quindi ho curato anche questo aspetto con grande dedizione”, afferma Fabiana. Un grande evento ed un grosso palco per ospitare il tutto, avvolto alla base dal fumo, immagini della protagonista come scariche elettriche e la musica che è la vera protagonista. Questo è dire qualcosa di nuovo in uno spettacolo pop, è alzare l’asticella e mettersi davanti a tutti. Per il corpo di ballo Fabiana si è affidata alla “MS Dance Factory” di Milano: il corpo di ballo sarà composto da 12 ballerini che sono stati selezionati attraverso un casting. Professionisti di alto livello. Due ore e venti canzoni, balli travolgenti e tanta allegria… Al momento annunciate le presenze di Bema, Ivan Granatino e Joka. Ma ci sono altre sorprese che saranno svelate esclusivamente sul palco del Palapartenope. Questo grande concerto sarà un enorme banco di prova. La giovane e seguitissima cantante ballerà e canterà sul palco della tensostruttura di Fuorigrotta per la gioia del suo numeroso pubblico. Un lungo lavoro, quello che porterà al grande atteso live del 27 gennaio, nel corso del quale Fabiana è stata supportata dalla direzione artistica di Raffaele Testa, dalla direzione della fotografia di Armando La Pietra e dal coreografo Marco Stra.

I vincitori di “Ciao-Lucio Dalla” premiati il 4 e 5 marzo a Bologna

I vincitori di “Ciao-Lucio Dalla” premiati il 4 e 5 marzo a BolognaMilano, 22 gen. (askanews) – Il 4 e 5 marzo torna per la 2ª edizione “Ciao – Rassegna Lucio Dalla, per le forme innovative di musica e creatività”. A ospitare l’evento il 4 marzo sarà anche quest’anno il Teatro Celebrazioni di Bologna per uno spettacolo ricco di musica, nuove idee e nuovi progetti, in onore del grande artista bolognese.

Quest’anno saranno premiati: – Pinguini tattici nucleari con il Ballerino dalla 2024 alla Carriera, – Daniela Pes e Calcutta (parimerito) per la categoria “artista”, – “Il bene nel male” di Madame per la categoria “canzone” – Dardust per la categoria “producer/talent scout”, – “La vita com’è” (Il più bel secolo della mia vita) di Brunori SAS per la categoria “colonna sonora”, – “Dallamericaruso. Il concerto perduto” per la categoria “progetto”, – Enrico Brizzi con il Premio QN il Resto del Carlino. I biglietti per la serata del 4 marzo di “Ciao – Rassegna Lucio Dalla” sono disponibili in prevendita al seguente link https://bit.ly/CIAOLucioDalla24 e presso la biglietteria del Teatro Celebrazioni. Durante la giornata del 5 marzo, invece, sarà la Casa di Lucio ad aprire le sue porte alla Rassegna accogliendo gli artisti che avranno ricevuto il prestigioso Ballerino Dalla 2024. I vincitori si incontreranno e si racconteranno immersi nell’energia del mondo di Lucio, nei suoi interessi e nelle sue passioni che la casa, in cui per tanto tempo ha vissuto e lavorato, ricorda e restituisce. Evento a porte chiuse. Nel corso della serata del 4 marzo sarà consegnato il Ballerino Dalla 2024 alla Carriera, verranno premiati i vincitori delle 5 categorie della Rassegna e conferito il Premio QN il Resto del Carlino, per un totale di 7 premi.

Proteste con trattori e presìdi di agricoltori organizzate dai Cra

Proteste con trattori e presìdi di agricoltori organizzate dai CraRoma, 22 gen. (askanews) – Manifestazione con sit-in e cortei in diverse regioni italiane da Nord a Sud organizzata dai Cra, i Comitati Riuniti Agricoltori. La manifestazione nazionale di oggi era prannunciata ed è definita “ad oltranza”: ha come finalità quella di salvare l’agricoltura italiana “dalle importazioni selvagge, dal saccheggio e dagli abusi delle banche, da uno Stato asservito a multinazionali capace solo di affossarci di tasse, accise e storture di ogni genere”. Sotto accusa l’intera classe politica “incapace di tutelare lavoratori e imprese”, ma anche le politiche comunitarie e i grandi sindacati, giudicati colpevoli “di tradimento degli interessi dei lavoratori”.

Gli agricoltori provenienti dalle diverse città dell’Emilia Romagna, a bordo dei propri trattori e con il claim “senza agricoltori niente cibo, niente futuro” e “l’agricoltura sta morendo”, si sono ritrovati da stamattina a Bologna e si sono riuniti nei pressi del palazzo della Regione. Proteste anche in Calabria, dove gli aderenti al Movimento Territorio e Agricoltura (Mta) del Sud Italia hanno intasato diverse strade statali con i trattori. Presidi di agricoltori sempre a bordo dei propri trattori sono in corso anche in Abruzzo, a Bari, Foggia e Altamura in Puglia, a Sciacca in Sicilia, a Frosinone e Latina in Lazio, a Torino. I Cra spiegano in un “codice etico” pubblicato sul proprio profilo Facebook che le proprie azioni non hanno natura “sovversiva o eversiva” e che ogni manifestazione si svolgerà in piena collaborazione con la pubblica sicurezza. Ieri, sempre sulla pagina Facebook Cra – Agricoltori Traditi, nel corso di una diretta i Cra hanno spiegato che “la manifestazione nazionale sarà a oltranza e a macchia d’olio, una esplosione civile del popolo italiano che non ne può più di questa situazione. I sindacati sono un disastro e non rappresentano più il mondo agricolo, non sono più credibili. Per non parlare del sistema politico asservito totalmente ai grandi poteri internazionali e a questa Europa. Manifesteremo a oltranza in totale collaborazione con le forze dell’ordine”.

Rai Cinema alla 74esima Berlinale: due film italiani in concorso

Rai Cinema alla 74esima Berlinale: due film italiani in concorsoRoma, 22 gen. (askanews) – Rai Cinema partecipa al 74esimo Festival di Berlino con quattro titoli, tra film e film documentari, che ha contribuito a produrre. Due di questi film sono nel concorso principale della Berlinale ed entrambi distribuiti in sala in Italia da 01 Distribution.

Sono “Another End” di Piero Messina con un grande cast internazionale che include Gael García Bernal, Renate Reinsve, Bérénice Bejo e Olivia Williams; e “Gloria!”, opera prima della musicista e cantautrice Margherita Vicario, una produzione Italia-Svizzera, con Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), Paolo Rossi, Elio (Elio e le storie tese), Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea. Nella sezione Generation Plus l’opera seconda di Carlo Sironi, “Quell’estate con Iréne”, una coproduzione Italia-Francia, con Noée Abita, Camilla Brandenburg, Claudio Segaluscio.

E infine, in Forum, il film documentario di Costanza Quatriglio, “Il cassetto segreto”, un racconto che dalle mura di casa abbraccia la Sicilia, l’Europa e il mondo, in un secolo di storia. Una coproduzione Italia-Svizzera, distribuita in sala da Luce Cinecittà. “Una nuova generazione di autori italiani si fa strada quest’anno nella selezione della Berlinale – ha commentato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – Due opere nel concorso principale che riflettono un’idea di cinema già delineata, che non ha paura di percorrere i generi e tentare nuove strade di racconto; un cinema che colpisce per la vivacità di sguardo e per le storie nuove che propone”.

“Piero Messina – ha proseguito Del Brocco – alla sua seconda prova di regia, è in gara con un film di respiro internazionale nel quale tratta in modo sorprendente un tema profondo che tocca tutti noi, il dolore del distacco dalle persone che amiamo. Margherita Vicario è invece una voce tutta da scoprire nel panorama del nostro cinema: coraggiosa nelle scelte registiche, muove i suoi passi nel cinema d’autore e lo arricchisce con la sua passione, la musica, dando alla storia risvolti inaspettati”. “Carlo Sironi – ha concluso Del Brocco – dopo il buon esordio con Sole, ci proietta nelle emozioni senza filtri di un gruppo di adolescenti al confronto con le prime indimenticabili esperienze della vita. E infine l’opera di Costanza Quatriglio che torna nella casa dei genitori per restituirci, con uno sguardo tenero e sentimentale, il mondo appartenuto al padre giornalista, intrecciando memoria privata e memoria collettiva in un unico intimo piano di racconto”.