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Tag: Sanremo 2023

Il Qatar: accordo per far arrivare le medicine agli ostaggi israeliani in cambio di aiuti umanitari a Gaza

Il Qatar: accordo per far arrivare le medicine agli ostaggi israeliani in cambio di aiuti umanitari a GazaRoma, 16 gen. (askanews) – Il Qatar ha annunciato l’esito positivo della propria mediazione per far pervenire le cure medicinali necessarie agli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza.

In cambio, lo Stato ebraico permetterà l’ingresso di medicinali e altri aiuti umanitari nelle zone più colpite del Terrritorio costiero. Il comunicato del Ministero degli Esteri del Qatar sottolinea il ruolo francese nel raggiungimento dell’accordo e ribadisce che la mediazione di Doha continuerà “nel quadro degli sforzi per mettere fine alla guerra a Gaza”.

Il Consiglio Regionale Veneto dice no al suicidio assistito e il centrodestra si divide. Zaia: rispetto il voto

Il Consiglio Regionale Veneto dice no al suicidio assistito e il centrodestra si divide. Zaia: rispetto il votoVenezia, 16 gen. (askanews) – E’ stata sostanzialmente bocciata la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, affrontata oggi in un lungo dibattito dal Consiglio regionale del Veneto. Ai 22 voti contrari si sommano i 3 astenuti che valgono anch’essi come un no. Quindi 25 no ed altrettanti voti a favore. C’è stata anche un’assenza. Erano in votazione 5 articoli.

Quando è stato bocciato il secondo, il presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, ha proposto il rinvio in commissione, trattandosi, come ha spiegato, di “un articolo fondamentale. Il centrodestra si è presentato al voto spaccato: con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, un’altra parte dello stesso Carroccio ha votato contro o si è astenuta. Un’astensione anche nel Pd. “Con questo voto è confermato che si trattava di una proposta di legge di iniziativa popolare che non viene dalla Giunta Regionale e spero che tutti abbiano avuto modo di comprenderlo visto che la comunicazione è stata fatta in altra maniera, si tratta di una proposta arrivata qui con una raccolta di firme con l’obbligo di trattarla entro sei mesi”, ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine della mancata approvazione in Consiglio della norma di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. “Non passa perché a parità di voti, 25 a favore e 25 contro, viene reinviata in Commissione, questa è la democrazia – ha aggiunto Zaia -. Domani mattina i pazienti terminali, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n.242 del 2019 possono chiedere l’accesso al fine vita che è la prova provata che questa proposta di legge non serviva ad autorizzare il fine vita ma stabiliva i tempi per dare le risposte”.

“Massimo rispetto per i consiglieri, soprattutto su un tema etico è fondamentale che tutti abbiano libertà di pensiero e di espressione. La mia parte politica ha lasciato totale libertà di pensiero e di espressione, penso che lo si potrà evidenziare dalle votazioni”, ha sottolineato ancora Zaia, dopo la mancata approvazione in Consiglio della norma di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. “Spero che a livello nazionale si affronti il tema, nella direzione di dire ‘cerchiamo di normare il fine vita a tutela della libera scelta e dei casi estremi’ oppure nella direzione in cui si faccia una legge per negare il fine vita, la coerenza è questa” ha aggiunto Zaia. “Un amministratore come il sottoscritto deve essere laico nell’approccio. Immagino e spero che non si sia partigiani nell’affrontare questo tema e non ci siano fazioni. Io oggi ho detto che quando parlo penso a chi è a casa o su un letto di ospedale, che deve avere messaggi assolutamente chiari” ha concluso il presidente della Regione.

In un post sui social di Forza Italia si spiega così la scelta: “In Veneto respinta la legge sul fine vita. Abbiamo espresso il nostro voto contrario perché già garantito da una sentenza della Corte Costituzionale in alcune condizioni di sofferenza. Cure palliative, per evitare inutili sofferenze a pazienti in grave stato, ci sono già, così come è già garantito che non si verifichi nessun accanimento terapeutico. Se si va ad incidere sui tempi, si rischia di provocare ulteriore sofferenza e una migrazione interna verso le Regioni in cui la morte dolce è applicata con maggiore rapidità. Il dibattito, dunque, non è solo etico ma politico e deve essere trattato dal Parlamento in cui ribadiremo che Forza Italia è contro l’eutanasia!”

Industria, Bardi: la Basilicata in forte crescita

Industria, Bardi: la Basilicata in forte crescitaRoma, 16 gen. (askanews) – “Grazie ai risultati conseguiti dal settore estrattivo in Val d’Agri e nella Valle del Sauro, la Basilicata, con il +35,1 per cento, fa registrare negli ultimi 15 anni la crescita del valore aggiunto dell’industria più importante in Italia. Grazie all’estrattivo siamo cresciuti più di Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, conquistando un vantaggio economico che diventa patrimonio del nostro territorio”. È questo il commento del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ai dati sull’industria italiana dal 2007 al 2022 diffusi dall’Ufficio studi CGIA di Mestre.

“La CGIA – aggiunge Bardi – ci consegna un dato importante, frutto di una corposa attività di studio e ricerca nel settore economico. Tali dati – conclude il Presidente della Regione Basilicata- costituiscono un riferimento importante per orientare le future politiche di crescita dell’economia regionale”.

Autonomia differenziata, manifestazioni in 28 città: “No allo spacca-Italia”. A Roma Schlein, Conte e Fratoianni

Autonomia differenziata, manifestazioni in 28 città: “No allo spacca-Italia”. A Roma Schlein, Conte e FratoianniMilano, 16 gen. (askanews) – Nel giorno in cui il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata è approdato in Senato e ha iniziato il suo blindato percorso parlamentare, la rete dei comitati che tentano di bloccare il passo alla legge Calderoli ha dato vita a presidi contemporanei in 28 piazze d’Italia, davanti alle prefetture di molti capoluoghi del Sud ma anche del Nord. Da Venezia a Napoli, da Trieste a Trapani, con uno sconfinamento in Germania a Francoforte. Per dire no al cosiddetto “spacca-Italia”, considerato dalle opposizioni foriero di maggior divario e disuguaglianze a scapito del Mezzogiorno. Appuntamenti culminati nella manifestazione di Roma, davanti al Pantheon, al quale hanno partecipato, tra gli altri, la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader del M5s Giuseppe Conte e quello di Si Nicola Fratoianni.

Tutti in piazza, ha detto la portavoce dei comitati Marina Boscaino, “perché l’odioso progetto dell’autonomia differenziata entra in aula e poi continueremo a Roma fino al 19 perché la prima terribile constatazione da fare è che la discussione in aula è già stata contingentata a tre giorni dopo che il testo è uscito emendato, ma non migliorato, dalla commissione affari costituzionali”. Una protesta, ha aggiunto, contro il “defraudamento delle funzioni del Parlamento” e la “soggezione totale della democrazia parlamentare ai diktat del governo così come ai patti scellerati che si sono fatti” che vedono la riforma dei poteri della Regioni come “contraltare e contrappeso al premierato”. Un concetto ribadito da Fratoianni secondo il quale “lo scambio fra premierato di Meloni e l’autonomia di Calderoli è uno scambio indecente di cui la prima vittima è il Mezzogiorno con le sue popolazioni”. Secondo Schlein il ddl Calderoli “sigilla le disuguaglianze, le cristallizza e le fotografa”. Per questo il Pd, ha aggiunto, “con nettezza è al vostro fianco e lo deve essere da Nord a Sud”.

La battaglia in Parlamento, ha assicurato Conte, “è assolutamente viva. Stiamo contrastando questo progetto con grande determinazione in Senato, continueremo a farlo” e se non fosse sufficiente “dovremo andare a interpellare l’intero Paese, e chiamare a responsabilità la coscienza di tutti i cittadini che sono dei veri patrioti per l’Italia” con un referendum. Da Napoli l’ex sindaco Luigi de Magistris ha puntato invece il dito anche contro l’attuale “opposizione parlamentare, per come è ridotto il Parlamento, più di votare contro non può fare, e poi per quella che è oggi, quella che ha modificato il titolo V”. Per questo, a suo parere, “l’unico strumento” è “attivare una grande mobilitazione popolare e se questo accadrà e allora c’è ancora il tempo per fermare questo disegno sovversivo”.

Lombardia, Consiglio impegna la Giunta su sussidi per disabili

Lombardia, Consiglio impegna la Giunta su sussidi per disabiliMilano, 16 gen. (askanews) – Ampio dibattito nell’Aula del Consiglio regionale della Lombardia sul ventilato taglio dei sussidi alle famiglie con persone con disabilità grave e gravissima previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza e recepito dalla Delibera della Giunta regionale n°1669 del 28 dicembre scorso.

Sono stati presentati due distinti documenti: in ordine di presentazione il primo a firma Pierfrancesco Majorino (PD) sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza che è stato respinto dall’aula e il secondo a prima firma Alessandro Corbetta (Lega) che è stato invece approvato. Nel documento delle minoranze, illustrato dal Consigliere Davide Casati (PD), si richiedeva che Regione Lombardia integrasse le risorse destinate ai sussidi individuali alle famiglie in cui sono presenti disabili gravi e gravissimi per evitare i tagli a tali sussidi previsti a partire dal prossimo mese di giugno, tagli che a secondo delle diverse patologie vanno da 250 a 350 euro al mese.

Il documento delle minoranze impegnava inoltre la Giunta regionale a chiedere al Governo una proroga dei tempi di applicazione del Piano e ad accompagnare i Comuni nell’implementazione dei servizi alle persone con disabilità grave e gravissima. La mozione di maggioranza, illustrata dal Capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, ricorda in premessa che il Piano nazionale per la non autosufficienza è stato voluto dal Governo Draghi con il voto favorevole di quasi tutte le forze politiche compreso il Partito Democratico. Il documento impegna la Giunta a proseguire le interlocuzioni con il Governo nazionale anche per tramite della Conferenza delle Regioni al fine di garantire un tempo congruo per l’attuazione dei Lep e non lasciare scoperte le famiglie nella prima fase di attuazione delle nuove direttive nazionali.

Si richiede inoltre di avviare un dialogo con il Governo per parificare le prestazioni di assistenza offerte dal caregiver familiare con quelle erogate dalle strutture sociosanitarie pubbliche o convenzionate.

Vertice Meloni-Salvini-Tajani 20 minuti,non sblocca nodo Regionali

Vertice Meloni-Salvini-Tajani 20 minuti,non sblocca nodo RegionaliRoma, 16 gen. (askanews) – A quanto si apprende da fonti parlamentari, al termine della riunione del Consiglio dei ministri c’è stato un incontro di circa 20 minuti tra la premier Giorgia Meloni e i suoi vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Nessuno conferma che il focus sia stato sulle regionali e, in particolare sul nodo Sardegna. Segno che il colloquio potrebbe non essere bastato a sbloccare lo stallo. Il tempo, però, incombe: un accordo va infatti trovato entro lunedì prossimo, data ultima per la presentazione delle liste in Sardegna.

Autonomia, manifestazioni in piazza in 28 città:”no a spacca Italia”

Autonomia, manifestazioni in piazza in 28 città:”no a spacca Italia”Milano, 16 gen. (askanews) – Nel giorno in cui il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata è approdato in Senato e ha iniziato il suo blindato percorso parlamentare, la rete dei comitati che tentano di bloccare il passo alla legge Calderoli ha dato vita a presidii contemporanei in 28 piazze de’Italia, davanti alle prefetture di molti capoluoghi del Sud ma anche del Nord. Da Venezia a Napoli, da Trieste a Trapani, con uno sconfinamento in Germania a Francoforte. Appuntamenti culminati nella manifestazione di Roma, davanti al Pantheon, al quale hanno partecipato, tra gli altri, la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader del M5s Giuseppe Conte e quello di Si Nicola Fratoianni.

Tutti in piazza, ha detto la portavoce dei comitati Marina Boscaino, “perché l’odioso progetto dell’autonomia differenziata entra in aula e poi continueremo a Roma fino al 19 perché la prima terribile constatazione da fare è che la discussione in aula è già stata contingentata a tre giorni dopo che il testo è uscito emandato, ma non migliorato, dalla commissione affari costituzionali”. Una protesta, ha aggiunto, contro il “defraudamento delle funzioni del Parlamento” e la “soggezione totale della democrazia parlamentare ai diktat del governo così come ai patti scellerati che si sono fatti” che vedono la riforma dei poteri della Regioni come “contraltare e contrappeso al premierato”. Un concetto ribadito da Fratoianni secondo il quale “lo scambio fra premierato di Meloni e l’autonomia di Calderoli è uno scambio indecente di cui la prima vittima è il Mezzogiorno con le sue popolazioni”. Secondo Schlein il ddl Calderoli “sigilla le disuguaglianze, le cristallizza e le fotografa”. Per questo il Pd, ha aggiunto, “con nettezza è al vostro fianco e lo deve essere da Nord a Sud”.

La battaglia in Parlamento, ha assicurato Conte, “è assolutamente viva. Stiamo contrastando questo progetto con grande determinazione in Senato, continueremo a farlo” e se non fosse sufficiente “dovremo andare a interpellare l’intero Paese, e chiamare a responsabilità la coscienza di tutti i cittadini che sono dei veri patrioti per l’Italia” con un referendum. Da Napoli l’ex sindaco Luigi de Magistris ha puntato invece il dito anche contro l’attuale “opposizione parlamentare, per come è ridotto il Parlamento, più di votare contro non può fare, e poi per quella che è oggi, quella che ha modificato il titolo V”. Per questo, a suo parere, “l’unico strumento” è “attivare una grande mobilitazione popolare e se questo accadrà e allora c’è ancora il tempo per fermare questo disegno sovversivo”.

Pnacc, Oice: bene Piano, trovare risorse e adeguata governance

Pnacc, Oice: bene Piano, trovare risorse e adeguata governanceMilano, 16 gen. (askanews) – Oice, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, giudica positivamente l’approvazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici pubblicato il 2 gennaio dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Con questo piano il Mase prova a rispondere all’esigenza di produrre un documento di pianificazione di breve e lungo periodo per il problema dei cambiamenti climatici mediante misure volte al rafforzamento delle capacità di adattamento a livello nazionale e territoriale, si legge in un comunicato dell’associazione, che sul punto si dice pronta a dare “il proprio contributo ingegneristico”. “Si tratta – dice Giorgio Lupoi, presidente dell’Associazione – di un lavoro assolutamente meritorio e apprezzabile anche per quanto riguarda l’istituzione di un Osservatorio nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici affiancato da un Forum permanente che dovrà fungere da organo consultivo per l’Osservatorio stesso. Noi siamo assolutamente disposti a partecipare al Forum, per gli aspetti ingegneristici, che diventerà il centro decisionale sull’adattamento al cambiamento climatico italiano e aggiornerà periodicamente il Pnacc. Siamo dell’avviso che le professionalità ingegneristiche debbano essere sempre al centro di ogni momento programmatico e pianificatorio e quindi siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know-how”.

Per Francesco Ventura,consigliere Oice con delega all’Ambiente e recentemente relatore su uno dei side event del recente COP 28 a Dubai, “siamo in presenza di un grande passo avanti, necessario per raccogliere una delle sfide più importanti da affrontare nel futuro, sempre più prossimo, al livello globale e anche in Italia. Il Piano è inattaccabile dal punto di vista scientifico ma non è subito operativo e facilmente applicabile in quanto servono copertura finanziaria e governance. Sulle 361 azioni da mettere in campo per circa 3/4 i costi non sono indicati o non sono disponibili. Il Pnacc, essendo un decreto ministeriale e non un Dl approvato dal Parlamento, non ha la forza normativa per essere un tema centrale nello sviluppo del Paese. Visto che il Piano non ha specifiche risorse finanziarie bisogna valutare se e come gli investimenti del Pnrr o di altri strumenti possono contribuire alla realizzazione del Piano stesso”.

Rugby, 34 azzurri convocati per raduno in vista del Sei Nazioni

Rugby, 34 azzurri convocati per raduno in vista del Sei NazioniRoma, 16 gen. (askanews) – Sono 34 i convocati dell’Italia per il primo Sei Nazioni di rugby sotto la guida del nuovo c.t. azzurro Gonzalo Quesada. Il gruppo, che comprende 5 esordienti, si radunerà il 22 gennaio a Verona, per preparare in una settimana l’esordio del 3 febbraio alle 15.15 contro l’Inghilterra all’Olimpico di Roma.

“Avremo la possibilità di lavorare per la prima volta, anche solo per 3 giorni, con il gruppo al completo. Nella prima parte di gennaio il focus è stato sulla nuova metodologia di lavoro, sulle uscite di campo e sui punti di incontro. Ora entreremo nelle basi del nostro gioco e sulle strutture di attacco e difesa. Non avremo molto tempo a disposizione e cercheremo di concentrare il più possibile il lavoro. Lo staff ha lavorato molto bene e in questo periodo c’è stato un confronto costante per trasferire al meglio tutte le informazioni agli atleti” ha dichiarato il selezionatore argentino. I CONVOCATI

Piloni: Pietro Ceccarelli (Perpignan, 31 caps), Danilo Fischetti (Zebre, 36 caps), Matteo Nocera (Zebre, esordiente), Luca Rizzoli (Zebre, esordiente), Mirco Spagnolo (Benetton Rugby, esordiente) Giosuè Zilocchi (Benetton Rugby, 16 caps). Tallonatori: Gianmarco Lucchesi (Benetton Rugby, 17 caps), Marco Manfredi (Zebre, 3 caps), Giacomo Nicotera (Benetton Rugby, 18 caps). Seconde Linee: Niccolò Cannone (Benetton Rugby, 36 caps), Edoardo Iachizzi (Benetton Rugby, 6 caps), Federico Ruzza (Benetton Rugby, 49 caps), Andrea Zambonin (Zebre, 3 caps).

Terze Linee: Lorenzo Cannone (Benetton Rugby, 16 caps), Riccardo Favretto (Benetton Rugby, 1 cap), Alessandro Izekor (Benetton Rugby, esordiente), Michele Lamaro (Benetton Rugby, 33 caps), Sebastian Negri (Benetton Rugby, 52 caps), Ross Vintcent (Exeter, esordiente), Manuel Zuliani (Benetton Rugby, 17 caps). Mediani di Mischia: Alessandro Garbisi (Benetton Rugby, 7 caps), Martin Page-Relo (Lione, 4 caps), Stephen Varney (Gloucester, 24 caps).

Mediani di Apertura: Tommaso Allan, (Perpignan, 79 caps), Paolo Garbisi (Montpellier, 31 caps). Centri: Juan Ignacio Brex (Benetton Rugby, 30 caps), Tommaso Menoncello (Benetton Rugby, 12 caps), Federico Mori (Bayonne, 13 caps) Marco Zanon (Benetton Rugby, 16 caps). Ali/Estremi: Pierre Bruno (Zebre, 15 caps), Ange Capuozzo (Stade Toulousain, 16 caps), Monty Ioane (Lione, 25 caps), Simone Gesi (Zebre, 1 cap), Lorenzo Pani (Zebre, 5 caps).

Formula1, la McLaren svela la livrea 2024

Formula1, la McLaren svela la livrea 2024Roma, 16 gen. (askanews) – Un po’ a sorpresa sui social è spuntata la livrea 2024 della McLaren che ha battuto tutti sul tempo. Le monoposto di Woking affidate anche in questa stagione alle guida di Lando Norris e Oscar Piastri. Non certo una rivoluzione rispetto alla precedente versione. La nuova livrea, rispetto a quella utilizzata nell’unveil del 2023, presenta alcune differenze: niente più ‘chiazze’ di azzurro. La linea appare più semplice e pulita e alterna il tradizionale color papaya, tornato a campeggiare stabilmente sulle monoposto britanniche ormai dal 2017, e il nero carbonio, presente in quantità maggiore rispetto al passato. I numeri invece sono argentati. Per la presentazione della macchina, invece, c’è ancora da attendere. Il Mondiale di F1 riparte a marzo in Bahrain. (Foto da profilo McLaren X).