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Tag: Sanremo 2023

4 italiani su 10 mangiano cibi bio ma sanno poco su certificazioni

4 italiani su 10 mangiano cibi bio ma sanno poco su certificazioniRoma, 13 dic. (askanews) – Quattro 4 italiani su 10 consumano cibi biologici, ma in linea generale il consumatore resta poco informato sull’uso delle tecnologie omiche per la tracciabilità e la certificazione dei prodotti, col rischio di divenire vittima di frodi. Sono i risultati di un’indagine presentata nei giorni scorsi all’Università Cattolica, campus di Cremona, in un convegno promosso nell’ambito del progetto di Ateneo “Omic technologies for consumer food engagement: innovazione nella tracciabilità degli alimenti biologici e fiducia del consumatore”.

Negli ultimi anni è aumentata la richiesta da parte dei consumatori di cibi biologici: nell’ultimo mese il 40% degli italiani ha consumato prodotti di questo tipo almeno tre o quattro volte a settimana; i più amanti del genere sono i giovani (62%), i laureati (47%), e le persone originarie delle regioni del Sud e Isole (48%). In particolare, gli alimenti biologici più consumati dagli italiani sono le uova fresche (69%), gli ortaggi (66%) e la frutta (62%), scelti poiché considerati salubri, naturali e rispettosi dell’ambiente. Tuttavia, il consumatore non è poi così preparato rispetto alle certificazioni biologiche e per questo motivo può essere indotto in errore negli acquisti. Il meeting scientifico è nato dal progetto di ricerca “Omic technologies for consumer food engagement: innovazione nella tracciabilità degli alimenti biologici e fiducia del consumatore”, a cura di EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Research Center, e finanziato dall’Università Cattolica tra gli indirizzi di ricerca a interesse strategico e che ha visto la collaborazione interdisciplinare di diverse facoltà e dipartimenti dell’Ateneo.

Gli italiani mostrano una buona conoscenza delle possibili certificazioni biologiche presenti sul mercato identificandole come garanzia di maggiore sicurezza dei cibi. Tuttavia, poco meno della metà (48%) ripone poca fiducia verso gli enti che certificano questi prodotti e verso l’industria Italiana che li promuove. “Dallo studio emerge inoltre che la maggior parte degli italiani (79%) non ha mai sentito parlare delle tecnologie omiche applicate al cibo. Dopo aver presentato e spiegato dettagliatamente tali tecnologie e il loro potenziale ai partecipanti dello studio, questi ultimi le hanno considerate interessanti (54%), positive (58%) e non pericolose (55%). Tuttavia, sembrano emergere delle incertezze riguardo alla necessità di introdurre queste nuove tecnologie alimentari”, spiega Greta Castellini, ricercatrice di Psicologia dei Consumi presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica.

Infatti, il 43% ritiene che l’utilizzo delle tecnologie omiche possa essere evitato in quanto non necessario ai fini della certificazione biologica di un alimento. In media, il campione dell’indagine ha affermato di essere disposto a pagare circa il 9% in più per gli ortaggi certificati con tecnologie omiche rispetto a quelli non certificati con tali tecnologie. “A oggi le certificazioni a supporto sono principalmente cartacee, e quindi più facilmente soggette a frodi, si auspica quindi il ricorso nei prossimi anni a queste nuove tecnologie omiche, quantomeno in un’ottica di verifiche a campione”, sostiene Luigi Lucini, docente di Chimica agraria alla Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica.

Pensioni, l’Ocse solleva critiche su “quota” e Ape sociale

Pensioni, l’Ocse solleva critiche su “quota” e Ape socialeRoma, 13 dic. (askanews) – L’Ocse muove una serie di rilievi critici sui vari meccanismi di anticipo pensionistico presenti in Italia, tra cui le varie versioni prorogate di “quota 100”, ma anche l’Ape sociale. E nel rapporto sui sistemi pensionistici pubblicato oggi, l’ente parigino solleva rilievi critici anche sul concetto di “lavori gravosi”, sia per l’ampiezza delle categorie che vi ricadono sia per il fatto che queste situazioni adrebbero gestite non tramite il sistema pensionistico.

L’Italia è uno dei nove paesi dell’Ocse che vincola l’età di pensionamento con le aspettative di vita. L’ente parigino rileva che in un sistema contributivo questo legame non è necessario per migliorare il finanziamento delle pensioni, ma punta ad evitare che la gente si ritiri troppo presto e/o con pensioni basse e al tempo stesso promuove l’occupazione sulle fasce di età più avanzate, e in questo modo la crescita potenziale. Per coloro che entrano oggi nel mercato del lavoro l’età di pensionamento risulterebbe di 71 anni, mentre attualmente l’età di pensionamento in Italia di 67 anni. Tuttavia, nella scheda sulla Penisola inserita nello studio, l’Ocse rileva che questa età età di pensionamento non non è obbligatoria per molti lavoratori e che l’Italia assicura accessi anticipati “spesso senza penalizzazioni”. Nel 2023 è stato prorogato il sistema delle “quote”, che sarebbe dovuto scadere lo scorso anno. Inizialmente denominato “quota 100”, nel 2019, si sarebbe dovuto concludere nel 2021, poi è stato prorogato nel 2022 nel 2023. Attenua le condizioni di pensionamento senza penalizzazioni.

Lo studio rileva che sempre in Italia c’è un’altra alternativa per il pensionamento anticipato a 64 anni con 20 di contributi, che implica assegni più bassi e che per le donne presenta la possibilità di pensionamento a 60 o anche a 59 e 58 anni se, rispettivamente, con uno o più bambini: si tratta di “opzione donna”, che è stato oggetto di qualche ritocco restrittivo nel 2023. Secondo l’Ocse “queste opzioni di pensionamento anticipato fanno sì che ci siano dei livelli di occupazione tra gli over 60 anni molto bassi. E questa sarà una sfida crescente mentre la popolazione in età lavorativa è prevista calare di più di un terzo per il 2060”.

Inoltre “garantire benefici relativamente elevati a età relativamente basse come con il sistema di ‘quota’ – si legge – contribuisce alla seconda maggiore spesa pubblica sulle pensioni tra i paesi dell’Ocse, al 16,3% del Pil nel 2021”. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rileva che sebbene i contributi sociali siano molto elevati in Italia i ricavi da contributi pensionistici sono solo all’11% del Pil circa e che questo richiede consistenti finanziamenti supplementari dalla tassazione generale.

Altri rilievi riguardano il concetto di lavori usuranti, categoria che è stata molto ampliata rispetto a quella iniziale di lavori ritenuti a rischio. Il rapporto ricorda che nel 2012 viene fissata a 60 anni l’età minima di pensionamento per i lavori usuranti che includeva una breve lista di situazioni su cui risultavano prove di impatti negativi sulla salute, ad esempio per minatori, lavoratori impegnati sui turni di notte e su attività subacquee. Tuttavia l’ente parigino afferma i lavori usuranti sono questioni che andrebbero gestite innanzitutto al di fuori dell’ambito pensionistico, in particolare tramite il sistema sanitario, tramite normative sulla sicurezza assieme a comunicazioni sui rischi e formazione. Invece nel 2016 c’è stata creata una categoria più ampia di lavori usuranti, detti “lavori gravosi”, ulteriormente espansa nel 2018 e in questo caso l’inclusione di specifiche categorie di lavoratori non è basata su criteri che riguardino le condizioni di lavoro “e includono ruoli come infermieri, insegnanti e conducenti di treni. In questa categoria – si legge – ci si può ritirare in pensione dopo 41 anni se si è iniziato a lavorare prima dei 19 anni”. A dal 2017 si è aggiunta anche l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico che rende possibile il pensionamento al 63 anni con 36 anni di contributi.Peraltro l’Ape sociale copre la disoccupazione di lungo termine, le persone con parziali disabilità e coloro che hanno prestato assistenza in famiglia. “Avrebbe dovuto essere un misura temporanea ma è sempre rimasta in vigore”, osserva l’Ocse. Più in generale, l’Ocse parte dalla considerazione che in Italia il reddito medio delle persone sopra 65 anni è leggermente più elevato di quello della popolazione totale e che è aumentato molto di più negli ultimi due decenni. A titolo di paragone nell’Ocse in media è del 12% più basso. Nel 2023 la pensione minima è stata aumentata dell’1,5% per i pensionati con meno di 75 anni ma del 6,4% per quelli con 75 e più anni. Il parametro contributivo minimo che attualmente beneficia circa il 15% degli ultra 65 anni viene progressivamente eliminato, dato che non fa parte del nuovo schema contributivo. Secondo lo studio è probabile che questa eliminazione porti a aumenti delle diseguaglianze che sono già più elevate che nella maggior parte dei paesi dell’Ue e dell’Ocse.

Netflix per la prima volta fornisce i dati di visualizzazione

Netflix per la prima volta fornisce i dati di visualizzazioneRoma, 13 dic. (askanews) – Netflix, il servizio di streaming a lungo criticato per la mancanza di trasparenza sui suoi dati di visualizzazione , inizierà a pubblicare un due volte all’anno un report completo.

Il suo primo Netflix Engagement Report, pubblicato ieri, ha fornito i dati delle visuazzazioni su oltre 18.220 titoli, per un totale di quasi 100 miliardi di ore visualizzate. The Night Agent, un thriller politico, è stato il più visto su Netflix a livello globale nella prima metà del 2023, con 812 milioni di ore. La trasparenza sui servizi di streaming è stata una questione centrale durante gli scioperi di Hollywood di quest’anno. Scrittori e attori chiedevano royalties più adeguate in base alle performance delle loro opere sui servizi di streaming.

Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica al Senato

Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica al SenatoRoma, 13 dic. (askanews) – “Io penso che si debba essere, io lo sono sicuramente molto fiera del lavoro fatto sul Pnrr” e “lo abbiamo fatto sia sul piano di una possibile revisione” sia sul “tema di risolvere alcune criticità nei piani adottati dai precedenti governi” e “veniva indicata come un’ipotesi impossibile o come una scelta folle che ci avrebbe fatto perdere le risorse del Pnrr”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

“In questo racconto sempre un po distorto e distruttivo che non fa stato del ruolo dell’Italia e di quello che possiamo ottenere con un po di pragmatismo e buon senso, abbiamo dimostrato che le cose fatte bene si possono ottenere. Sono d’accordo che si è tifato più perché l’Italia non avesse terza rata che nella finale di Coppa Davis, ma abbiamo avuto la terza rata, siamo stati i primi ad avere la quarta e entro l’anno consegneremo la quinta”. “Non devo ricordare ancora una volta, al di là di quello che si ripete come un mantra con un piccolo escamotage tecnico, il fondo sanitario arriva quest’anno al massimo di risorse mai avute” ha detto.

“E vi spiego – ha aggiunto – qual è il piccolo escamotage tecnico che vi consente di dire che non è vero che ci sono 10 miliardi in più di quando c’eravate voi al tempo del Covid nonostante 180 miliardi spesi a debito: la ragione per cui si fa sempre il rapporto percentuale con il Pil è che quando governava la sinistra il Pil crollava e con noi il Pil cresce e quindi la percentuale cala”. “Noi abbiamo una strategia, capisco che possa essere una novità, ma abbiamo una strategi di politica estera. Capisco possa dare fastidio”.

Le parole di ieri sulla foto sul treno per Kiev sono “lungi dall’essere un attacco a Mario Draghi: tutti sanno cosa penso della fermezza avuta da Draghi e proprio perchè ho rispetto per quella fermezza non penso che la politica estera si risolva nella foto sul treno con i francesi e i tedeschi, mi spiace che si cerchi di ribaltare il quadro”. “Questa differenza” sul ruolo dell’Italia “la vedono anche molti colleghi europei che lo dicono, che me lo dicono, ‘hai riportato l’Italia al centro delle discussioni europee. C’è uno di questi leader, non farò il nome, al quale è stata chiesta un intervista da un quotidiano non proprio amico e che ha detto questo. L’intervista non è stata pubblicata”. La premier ha spiegato che la politica estera “non è prendere il caffè con gli altri leader”, “ora l’Italia è più forte e rispettata”.

Durante le repliche della presidente del Consiglio alla discussione in vista del prossimo Consiglio europeo Giorgia meloni si è rivolta ad alcuni senatori di opposizione che criticavano le sue dichiarazioni. “Se avete argomenti rispondete in replica, io non mi metto a gridare mentre parlate”, ha detto. Con il governo Conte il Pil era in “doppia cifra” perchè “quello che è accaduto mentre si usciva dalla pandemia in economia si chiama ‘dead cat bounce’, cioè rimbalzo del gatto morto” dunque il Pil cresceva perchè “nell’anno precedente era sprofondato più dei Pil degli altri Paesi d’Europa, non è una cosa di cui mi vanterei”. Meloni ha poi citato i dati Istat su occupati e calo della disoccupazione, dati “positivi che ci incoraggiano ad andare avanti e fare ancora meglio”. Quanto alla ‘logica di pacchetto’ rivendicata dal M5s, ha ironizzato, “parlerei di logica di pacco”. La premier ha poi mostrato e letto il testo del fax con cui l’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, autorizzava l’impegno a ratificare la riforma del meccanismo europeo. “Questa firma – ha poi aggiunto – è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti, senza dirlo agli italiani, senza metterci la faccia, con il favore delle tenebre. Capisco il vostro imbarazzo ma dalla storia non si esce, questo foglio dimostra la poca serietà di un governo che mentre faceva gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”. “Qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza per aver immaginato così male un provvedimento che pure nasceva da un intento condivisibile da trasformarlo nel più grande regalo mai fatto dallo Stato italiano a truffatori e organizzazioni criminali. Lasciando invece migliaia di imprese e famiglie per bene in un mare di guai, questione che ora noi cerchiamo di risolvere” ha poi detto Meloni. Quindi, parlando di migranti, Meloni ha detto “mi ha colpito la reazione del Partito democratico sulla vicenda dell’accordo con l’Albania. Sicuramente non lo si può considerare in violazione del diritto internazionale, questo mi sembra si stato chiarito”. “Ma al di là del fatto che si possa condividere o no, io – ha aggiunto – sono rimasta basita quando qualcuno ha paventato la richiesta di espulsione del premier albanese Edi Rama dal Partito socialista per aver aiutato l’Italia. Intanto perché mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista, e in secondo luogo perché ritengo che pensare di cacciare qualcuno per aver aiutato l’Italia che anche voi rappresentate, la dica lunga rispetto ad anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”.

Nasce “Italian wine perspectives”, osservatorio su dinamiche del vino

Nasce “Italian wine perspectives”, osservatorio su dinamiche del vinoMilano, 13 dic. (askanews) – L’istituto di analisi di mercato Eumetra e la società di consulenza Rocchelli Consulting hanno unito le loro rispettive competenze per dar vita all’Osservatorio “Italian wine perspectives” con l’obiettivo di analizzare le evoluzioni dei consumi e dei comportamenti d’acquisto sia per il mercato domestico, sia per quello internazionale.

“Uno strumento di analisi predittiva dinamico e modulabile su misura, ideato per individuare la propria prospettiva e quindi selezionare le azioni giuste da condurre, con il giusto timing sui propri specifici mercati e canali di vendita in modo da non essere presi di sorpresa dal cambiamento ma riuscire ad anticiparlo e governarlo” hanno spiegato le due realtà milanesi, che puntano ad offrire ai protagonisti del mondo vinicolo (produttori, istituzioni e Consorzi) “soluzioni efficaci per affrontare i nuovi scenari all’orizzonte”. “In oltre 40 anni di esperienza e consulenza nel ‘food and beverage’, non abbiamo mai rilevato una discontinuità come quella attualmente in atto in relazione al modo di acquistare e di consumare il vino” ha dichiarato Piero Rocchelli, managing partner di Rocchelli Consulting, spiegando che “questi ultimi anni stanno infatti mostrando un’accelerazione nella velocità di cambiamento e una sua maggiore intensità: sembrano esserci veri e propri salti evolutivi, cambiamenti drastici e dovuti ad atteggiamenti di consumo tipici di altri ambiti, ma capaci di contaminare in modo imprevedibile anche i mercati sino ad oggi sentiti come più tradizionali e protetti, come quello del vino”.

“Pensiamo al fenomeno low-alcol o zero-alcol, alla polarizzazione tra vini iconici e ultra-premium e vini-bevanda e pop, pensiamo alla crescente sensibilità verso l’ambiente, la salute, il sociale, alle diverse modalità di socializzazione e di informazione e comunicazione che appartengono alle giovani generazioni” ha proseguito, evidenziando che “sono tutte nuove coordinate che disegnano uno scenario competitivo inedito, che tutti a prescindere dalle dimensioni aziendali o dall’esperienza del management sono chiamati a comprendere: lo scenario cambia, introduce elementi estranei al consueto e richiede una rinnovata capacità di comprensione in modalità predittiva più che descrittiva dello status quo. Questa è la sfida che Italian wine perspectives vuole raccogliere – ha chiosato Piero Rocchelli – con l’obiettivo di supportare la progettazione delle azioni più adatte a competere nei mercati dei prossimi anni”. “È necessario un nuovo modo di fare analisi di mercato, vogliamo anticipare i possibili scenari per aiutare a capire cosa fare domani, piuttosto che limitarci a comprendere ciò che accade ora” ha precisato Alberto Stracuzzi, market research director di Eumetra, spiegando che “più che sapere dove siamo, vogliamo dirvi dove saremo e cosa dovremo fare domani: costruire scenari possibili e possibili risposte: per questo Eumetra mette a disposizione dei sottoscrittori di Italian wine perspectives ‘Tribe’ (Target rapresentation in behavioural environment), la metodica proprietaria di Eumetra capace di dare una rappresentazione dinamica e in evoluzione degli atteggiamenti e delle logiche di consumo e acquisto”.

Migranti, Meloni a Pd: anteponete interessi partito a nazione

Migranti, Meloni a Pd: anteponete interessi partito a nazioneRoma, 13 dic. (askanews) – “Mi ha colpito la reazione del Partito democratico sulla vicenda dell’accordo con l’Albania. Sicuramente non lo si può considerare in violazione del diritto internazionale, questo mi sembra si stato chiarito”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

“Ma al di là del fatto che si possa condividere o no, io – ha aggiunto – sono rimasta basita quando qualcuno ha paventato la richiesta di espulsione del premier albanese Edi Rama dal Partito socialista per aver aiutato l’Italia. Intanto perché mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista, e in secondo luogo perché ritengo che pensare di cacciare qualcuno per aver aiutato l’Italia che anche voi rappresentate, la dica lunga rispetto ad anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”.

Superbonus, Meloni: da M5s regalo mai così grande a criminali

Superbonus, Meloni: da M5s regalo mai così grande a criminaliRoma, 13 dic. (askanews) – “Qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza per aver immaginato così male un provvedimento che pure nasceva da un intento condivisibile da trasformarlo nel più grande regalo mai fatto dallo Stato italiano a truffatori e organizzazioni criminali. Lasciando invece migliaia di imprese e famiglie per bene in un mare di guai, questione che ora noi cerchiamo di risolvere”. Così la Premier Giorgia Meloni, in sede di replica in Senato sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Vino, Consorzio: nel 2024 nascerà il Distretto biologico Montecucco

Vino, Consorzio: nel 2024 nascerà il Distretto biologico MontecuccoMilano, 13 dic. (askanews) – “A breve sarà ufficializzata la nascita del Distretto biologico Montecucco: stiamo ultimando gli ultimi passaggi tecnici ma contiamo di vederlo attivo già all’inizio del 2024” Lo ha annunciato il vicepresidente del Consorzio di Tutela Montecucco Doc e Docg, Giampiero Pazzaglia, dg della Cantina ColleMassari promotrice del progetto, che coinvolgerà i Comuni di produzione della DO: Cinigiano, Seggiano, Campagnatico, Roccalbegna, Civitella Paganico, Arcidosso, Castel del Piano, in provincia di Grosseto.

“Il Distretto punta sul biologico a 360 gradi – ha spiegato Pazzaglia – abbracciando tutti gli aspetti produttivi, le attività e i servizi realizzati con approccio eco-compatibile e nel pieno rispetto dell’ambiente: quindi dalla produzione di vino, olio, miele e di tutte le colture, fino agli allevamenti biologici e al turismo ecosostenibile”. Il Consorzio Tutela Vini Montecucco è intanto impegnato nella difesa del territorio da un progetto di impianto fotovoltaico industriale di circa 30 ettari in località Borgo Santa Rita a Cinigiano. Impianto che “potrebbe aprire la strada ad ulteriori installazioni industriali sempre all’interno dell’areale del Montecucco” secondo il “fronte del no”, da sempre “assolutamente favorevole alle energie alternative, purché vengano sviluppate nel rispetto e a misura del territorio”.

“Quello a Borgo Santa Rita è un progetto dall’enorme impatto paesaggistico che, se approvato, andrà a minare non solo l’integrità di un territorio inalterato e vocato all’agricoltura che ha fatto della simbiosi con la natura e del rispetto della biodiversità i propri punti di forza, ma anche un’economia che da ormai trent’anni investe in un enoturismo di qualità volto a promuovere proprio l’originalità di questo volto selvaggio della Toscana” ha spiegato il presidente del Consorzio, Giovan Battista Basile, ricordando che il Montecucco “è sinonimo di sostenibilità e di buone pratiche agronomiche: la nostra produzione agroalimentare è rappresentata per la maggior parte da piccole o medie aziende a conduzione familiare circondate da vigneti, boschi, seminativi e olivi e la nostra vasta offerta enoturistica fa leva proprio sulla natura autentica e sui paesaggi incontaminati dell’areale, oltre che su storia, cultura ed enogastronomia”. “Da sempre le nostre aziende hanno una vocazione green e con l’attivazione del Distretto biologico Montecucco, l’approccio eco-compatibile abbraccerà ufficialmente tutti gli aspetti produttivi, le attività e i servizi da esse realizzati” ha aggiunto Basile, sottolineando che “in questo progetto di sostenibilità rientrano sicuramente anche le energie rinnovabili, ma riteniamo che la strada da percorrere per impegnarci realmente nel sostegno dell’ecosistema e nella riduzione degli impatti sia quella dei piccoli impianti di autoproduzione, peraltro già presenti in molte delle nostre aziende”.

Confagricoltura: direttiva Breakfast va nella giusta direzione

Confagricoltura: direttiva Breakfast va nella giusta direzioneRoma, 13 dic. (askanews) – Va nella “giusta ottica” la posizione votata ieri a larga maggioranza dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, sulla cosiddetta Direttiva Breakfast. Lo sottolinea in una nota Confagricoltura: “per il miele serve un’etichetta chiara e trasparente, con l’elenco dei Paesi di origine e delle percentuali che compongono le miscele – spiega l’associazione – E’ questo l’ennesimo passo concreto verso la difesa degli apicoltori e dei consumatori che potranno inoltre contare su un laboratorio di referenza europea per la messa a punto di metodi analitici antifrode e su avanzati sistemi di tracciabilità secondo il modello blockchain”.

A sancire questo delicato passaggio parlamentare il voto favorevole di ben 522 eurodeputati (solo 13 i contrari e 65 gli astenuti) provenienti da ogni gruppo politico e da ciascuno dei 27 Stati membri. L’Europarlamento ha approvato così la propria posizione negoziale su una proposta della Commissione europea che porterà, si prevede nel corso del 2024, alla revisione delle norme per l’etichettatura di frutta, marmellate e miele. Un traguardo che piace Confagricoltura e alla Federazione Apicoltori Italiani (FAI) che hanno seguito il dossier adoperandosi nel sostenere le istanze del comparto produttivo. Ci si appresta infatti a modificare, dopo ventidue anni dalla sua emanazione, la Direttiva 2001/110 sul miele: la base giuridica cui fanno riferimento i 710.825 apicoltori attivi nell’Europa a 27 Stati membri, per ogni adempimento riguardante la produzione e la commercializzazione del miele. “Un passaggio che non può ancora dirsi scontato – sottolinea Confagricoltura – vista la previsione di classi merceologiche generiche, come ‘miele grezzo’ e ‘miele vergine’: vere e proprie dizioni di fantasia, che rischiano di tradursi in grimaldelli nelle mani dei più smaliziati concorrenti del miele di produzione nazionale ed europea”.

Superbonus, Meloni: austerità? Chiamati a riparare danni di altri

Superbonus, Meloni: austerità? Chiamati a riparare danni di altriRoma, 13 dic. (askanews) – Austerity? “Noi siamo chiamati a riparare” ai danni che “alcuni governi precedenti” hanno fatto. “Abbiamo smesso di buttare i soldi degli italiani dalla finestra con misure tipo i bonus, i banchi a rotelle, i superbuffi, i sussidi a pioggia per rimanere seduti a casa sul divano” e “mi stupisce che continuate a difendere il Superbonus che “pesa come un macigno” mentre “più del 30% di queste risorse pubbliche sono finite a banche e intermediari finanziari contribuendo alla realizzazione di profitti record, per non parlare delle frondi per miliardi di euro che ogni giorno vengono scoperte e qualcuno dovrà fare prima o poi i conti con la propria coscienza”. Così, rivolta al M5s, la Premier Giorgia Meloni, nell’aula della Camera in sede di replica sulle comunicazione in vista del Consiglio europeo.

“Non è austerità, si chiama serietà ed è esattamente la ragione per cui gli italiani hanno voluto noi a governare e hanno deciso di chiedere a voi di fare un passo indietro”, ha attaccato Meloni.