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Tag: Sanremo 2023

Guterres: 111 membri del personale Onu sono stati uccisi dall’inizio della guerra a Gaza

Guterres: 111 membri del personale Onu sono stati uccisi dall’inizio della guerra a GazaRoma, 29 nov. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che 111 membri del personale Onu sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e il movimento integralista palestinese Hamas, a ottobre.

“Dall’inizio delle ostilità, 111 membri della nostra famiglia Onu sono stati uccisi a Gaza. Si tratta della più grande perdita di personale nella storia della nostra organizzazione”, ha dichiarato Guterres durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. Il 7 ottobre, Hamas ha lanciato un attacco missilistico a sorpresa su larga scala contro Israele dalla Striscia di Gaza e oltre il confine, uccidendo e prendendo in ostaggio persone. Israele ha lanciato attacchi di rappresaglia e ha ordinato il blocco totale di Gaza, tagliando le forniture di acqua, cibo e carburante. Il 27 ottobre, Israele ha lanciato un’incursione di terra su larga scala nella Striscia di Gaza.

Il conflitto ha causato la morte di circa 1.200 persone in Israele e di oltre 16mila negli altri Paesi. La settimana scorsa, il Qatar ha mediato un accordo tra Israele e Hamas per una tregua di quattro giorni e uno scambio di alcuni prigionieri e ostaggi, oltre alla consegna di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Lunedì, Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per una proroga di due giorni della tregua.

Fedagripesca: bene esclusione bovini da direttiva emissioni

Fedagripesca: bene esclusione bovini da direttiva emissioniRoma, 29 nov. (askanews) – “Un risultato che riconosce la specificità del settore agroalimentare, che non può in alcun modo essere comparabile ad altri comparti industriali in termini di responsabilità nelle emissioni industriali”. Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta gli esiti del Trilogo che è terminato questa notte sulla Direttiva delle Emissioni industriali.

“Siamo soddisfatti – prosegue il presidente Piccinini – per l’esclusione dei bovini dalla Direttiva, così come per l’innalzamento delle soglie dei numeri di capi al di sotto dei quali è obbligatorio adempiere ad una serie di adempimenti, per le aziende dei settori avicoli e suinicoli, che di fatto erano già sottoposti a una specifica normativa sulle emissioni industriali. “Non possiamo non ribadire il nostro disappunto – dichiara infine il presidente di Confcooperative Fedagripesca – per il fatto che l’Europa abbia dato solo un primo insufficiente segnale in termini di reciprocità di regole tra i paesi membri della Ue e tutte le aziende che operano nei paesi terzi, rinviando al 2028 una possibile applicazione delle norme”.

Assocarni: bene esclusione bovini da direttiva emissioni

Assocarni: bene esclusione bovini da direttiva emissioniRoma, 29 nov. (askanews) – “Siamo estremamente soddisfatti perché è soprattutto la ragionevolezza che ha trionfato e con un po’ di orgoglio credo, sia soprattutto una vittoria italiana. Il nostro Paese infatti ha condotto a livello politico un’azione di moral suasion convincendo le istituzioni europee e gli altri Stati membri delle gravi conseguenze che avrebbe avuto inserire il bovino, un animale che svolge un’azione di presidio del territorio, in una direttiva che riguarda gli impianti industriali”.

Lo ha detto il direttore generale di Assocarni François Tomei dopo che, nella tarda serata di martedì 28 novembre 2023, i negoziatori del Parlamento EU e del Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio con la Commissione europea sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED). In particolare, è stato raggiunto un accordo temporaneo che esclude gli allevamenti di bovini dal campo di applicazione della direttiva IED, che la commissione europea aveva deciso di inserire, equiparandoli agli impianti industriali. “Finalmente – conclude Tomei – la narrativa green di questi ultimi anni sta tramontando. Le guerre e le pandemie di questi mesi, unitamente ad una inflazione galoppante, stanno riportando il nostro legislatore europeo nella direzione della ragionevolezza”.

Premio “Villa Della Torre” a “Rubens! Nascita di una pittura europea”

Premio “Villa Della Torre” a “Rubens! Nascita di una pittura europea”Milano, 29 nov. (askanews) – Il premio “Villa Della Torre – L’Arte di Mostrare l’Arte 2023”, promosso dalla famiglia Mastella Allegrini, è stato assegnato al progetto “Rubens! La nascita di una pittura europea”, composto da tre importanti mostre allestite tra Mantova e Roma, frutto della collaborazione di Fondazione Palazzo Te, Galleria Borghese e Palazzo Ducale: “Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà”, “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura”, “Rubens. La Pala della Santissima Trinità”. La cerimonia di annuncio e premiazione si è svolta la sera del 28 novembre nei saloni della splendida Villa Della Torre a Fumane (Verona), monumento storico e architettonico di proprietà della famiglia Mastella Allegrini.

A ricevere il premio sono stati, per Fondazione Palazzo Te, il direttore Stefano Baia Curioni e la curatrice della mostra Raffaella Morselli, per Galleria Borghese, la direttrice e curatrice della mostra (insieme con Lucia Simonato) Francesca Cappelletti, e per Palazzo Ducale di Mantova, il direttore Stefano L’Occaso. Nella motivazione si legge che il riconoscimento è stato assegnato per aver coralmente ideato e realizzato il progetto espositivo “dando vita ad un’importante operazione culturale dedicata ai rapporti tra l’arte italiana e quella europea, in onore del poliedrico pittore di origini fiamminghe”. “Una mostra che nelle sue articolazioni ha il merito di obliterare la fallace immagine di un Rubens definito da molta critica ‘solo carne’ – prosegua la motivazione – mostrandolo protagonista assoluto del primo barocco, indefesso creatore di simboli e fine diplomatico, mediatore di conflitti politici e religiosi, tanto da avere, lui, refrattario alla guerra, la forza di continuare a indicarci la strada da seguire anche nel mezzo dei conflitti del nostro tempo”. “Era giusto fosse una villa sede di convivi e dialoghi, di confronti e culture capaci di contaminarsi, di equilibrio con il paesaggio circostante ma, in primo luogo, un originale, raro, edifico di arte che si mostra, di estetica del Rinascimento, ad offrire il nome al premio” ha spiegato Giancarlo Mastella introducendo la cerimonia, aggiungendo che questo riconoscimento dedicato alla villa rinascimentale, “opera illustre delle scuole di Giulio Romano e Michele Sanmicheli, e della relazione feconda tra Mantova e Verona, così la onora e si onora, la interpreta e se ne fa interprete”.

Quello dedicato alla “domus fumanese”, è l’undicesima edizione del premio “L’Arte di mostrare l’Arte”, importante riconoscimento culturale assegnato annualmente a curatori e personalità dell’arte e della cultura, “che attraverso le loro eccezionali visioni e ricerche realizzano percorsi espositivi originali e immersivi”. A ribadire lo straordinario e distintivo legame che stringe la sua famiglia con Villa Della Torre e l’omonima azienda vinicola da loro fondata, è stata la stessa Cavaliere del Lavoro, Marilisa Allegrini. “Essere qui mi riempie l’anima: questa Villa era il mio sogno di bambina e non è slegata, in tutta evidenza, alle nostre attività: i terreni agricoli resi a vigneto, il buon vino della Valpolicella, le degustazioni guidate, le cene d’affari” ha affermato l’impenditrice, tra gli artefici della rinascita della Valpolicella e riconosciuta ambasciatrice del vino italiano, sottolineando che “fa tutto parte del grande mondo dell’ospitalità, oggi considerato un asset strategico da chi pratica il mio lavoro e cerca di rendere ancora più preziosa nel mondo l’idea dello stile di vita italiano e delle diverse bellezze di questo straordinario Paese”. “Con l’andare del tempo la chiave artistica pura della Villa ha preso il sopravvento e mi ha condotta per mano fino a commuovermi” ha aggiunto emozionata, aggiungendo “le prospettive, il tempietto, il peristilio, i grandi camini mascheroni, la peschiera, gli archi, le volte, le pietre: ogni cosa ha congiurato non solo per ripagarmi degli sforzi compiuti nel lavoro di restauro e salvaguardia, ma anche per mettere in armonia spirito e corpo. Questo premio – ha concluso – evoca tutto questo: è la rappresentazione, la cifra autentica di valori antichi ma assieme sorprendentemente moderni, è la dimostrazione che il tempo della bellezza non ha mai fine”.

Ied: -10% rette redditi bassi e intese con studentati contro caro affitti

Ied: -10% rette redditi bassi e intese con studentati contro caro affittiMilano, 29 nov. (askanews) – L’Istituto europeo di design per contrastare il caro vita e la carenza di immobili destinati agli studenti fuori sede nelle grandi città italiane, in vista del prossimo anno accademico 2024/25 ha stretto partnership con sei residenze studentesche nelle sue città. Inoltre per agevolare le famiglie in un momento di particolare incertezza economica, ha ridotto del 10% per l’anno accademico 2024-25 la tariffa destinata ai giovani appartenenti alla fascia di reddito più bassa.

Gli accordi sulle residenze, nel dettaglio, interessano Milano, Roma, Torino e Firenze e coinvolgono le realtà Camplus, Quo Milano, Beyoo, CX e Homes4all. Gli studenti verranno direttamente messi in contatto con la struttura di riferimento per procedere alla definizione dei relativi contratti. “Il disagio degli studenti universitari e le difficoltà economiche contingenti sono problemi che non possiamo sottovalutare. Come scuola abbiamo deciso di scendere in campo offrendo strumenti concreti per contrastare quelle che consideriamo le principali criticità in questo momento: l’aumento del costo della vita, la carenza di alloggi e l’incremento dei prezzi degli affitti – commenta Emanuele Soldini, chief operating officer Gruppo Ied – Vorremmo però che il problema degli alloggi per studenti non fosse lasciato soltanto alla gestione di scuole e università ma che si potesse avviare un tavolo di lavoro coordinato e sinergico fra enti locali, istituzioni, fondazioni pubbliche e private per proporre soluzioni strutturali e coordinate. Che si tratti dell’accesso a voucher per affitti o a formule abitative di edilizia convenzionata, il sostegno a questa categoria va garantito a maggior ragione ora che viviamo le conseguenze di un caro vita esteso e in continua crescita. Non stiamo parlando di turismo mordi e fuggi ma di capitale umano che rende viva una città”.

L’Istututo europeo di design, inoltre, sta ragionando su progetti a lungo termine dove il benessere della vita accademica si possa unire con quello della vita privata di ogni studente. Gli investimenti nei progetti di Campus che il gruppo intende aprire in Italia e in Spagna sono pianificati in questo senso. A Milano IED ha partecipato al bando internazionale Reinventing cities indetto dal Comune per la riqualificazione dell’area dell’ex Macello con la proposta vincitrice Aria. Il nuovo Campus internazionale riunirà in un unico polo le attuali sedi distaccate e diffuse in città, con uno studentato per 400 posti all’interno dei due padiglioni nord dell’ex Macello.

Indagine Eikon: 97% italiani pensa sostenibilità come ambientale

Indagine Eikon: 97% italiani pensa sostenibilità come ambientaleMilano, 29 nov. (askanews) – Il 97% degli italiani e delle italiane che ha sentito parlare di sostenibilità si riferisce spontaneamente all’ambiente, mentre la sostenibilità sociale emerge solo se sollecitata. Eppure, la presenza di una leader donna è il punto di forza riconosciuto alle istituzioni ed è considerata un passo importante verso la parità di genere. Un “effetto Meloni” che fa crescere di un +5% la valutazione sulla sostenibilità sociale delle istituzioni ma che non combacia con il coinvolgimento di chi lavora: il 33% non trova tempo per impegnarsi in prima persona mentre il 18% si dichiara indifferente.

Questo quanto emerge dall’indagine annuale dell’ESG Culture LAB di Eikon Italia, che ha coinvolto un campione nazionale rappresentativo di 1600 persone, tra i 18 e i 65 anni, e che ha rilevato la conoscenza e la percezione della sostenibilità e il coinvolgimento in 7 su 17 Obiettivi SDGs 2030. La ricerca ha esplorato il coinvolgimento nella sfera personale, il giudizio sulle Istituzioni, ma ha anche analizzato il sotto-campione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti e il loro coinvolgimento nella sfera professionale e il giudizio sull’organizzazione di appartenenza. I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi, mercoledì 29 novembre, a Palazzo dell’Informazione, durante l’evento “Le nuove sfide della sostenibilità”, a cura di Eikon Italia. L’evento ha visto anche la partecipazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

”Sportintegra”, festa sport integrato e inclusivo domenica 3 dicembre

”Sportintegra”, festa sport integrato e inclusivo domenica 3 dicembreRoma, 29 nov. (askanews) – Una domenica di festa, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, per far conoscere alle famiglie l’opportunità di svolgere attività sportive importanti per il benessere e lo sviluppo dei ragazzi con disabilità. La pratica dello sport integrato e inclusivo, infatti, può aiutare le famiglie a capire meglio le capacità e le passioni dei loro figli, favorire la comunicazione e creare un ambiente di supporto. Questa la mission di “Sportintegra”, Festa dello sport integrato e inclusivo, in programma a Roma domenica 3 dicembre, dalle ore 9 alle 15, presso il “CIP – Comitato Italiano Paralimpico” (via delle Tre Fontane, 27), manifestazione promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute, e organizzata da DreamCom (per ulteriori informazioni: www.sportintegra.org).

Lo sport integrato vuole ribadire l’importanza dell’inclusione di persone con disabilità in tutte le attività sportive. Una mission che mira a superare tutte le barriere, promuovendo l’accessibilità, la parità di opportunità e la partecipazione attiva di tutti, indipendentemente dalla loro abilità o disabilità. Lo sport integrato offre un’occasione unica per favorire l’interazione sociale, l’autostima, la salute e il benessere di tutti i partecipanti. L’importanza dello sport integrato è multipla: promuove l’inclusione sociale, permettendo a persone con disabilità di partecipare attivamente alle stesse attività sportive delle persone senza disabilità; contribuisce a combattere l’isolamento e a creare una società più equa e accogliente; favorisce l’interazione tra individui con diverse abilità, promuovendo la tolleranza e la diversità; aiuta a migliorare la salute fisica e mentale e a sviluppare autonomia e nuove competenze. Alle persone normodotate offre un’opportunità di crescita personale, aumentando la consapevolezza delle sfide che affrontano le persone con disabilità e creando empatia. Promuove la cooperazione, il rispetto reciproco e la leadership tra i partecipanti.

Programma. La manifestazione si terrà domenica 3 dicembre, dalle ore 9:00 alle ore 15:00. Sarà allestito un villaggio di stand delle associazioni aderenti con un fitto programma di attività sportive. Di seguito alcuni degli sport integrati che verranno effettuati: calcio, tennis, basket, nuoto artistico, atletica leggera, rugby, hockey, baseball. Le attività sportive fungeranno sia da dimostrazione dello sport, tramite esibizione di atleti, sia come prova pratica che verrà consentita ai visitatori interessati. Alle 11.30 ci saranno il saluto delle autorità, dei presidenti e la consegna della targa in ricordo dell’iniziativa a tutte le associazioni aderenti. Tra i presenti: Andrea Abodi, Ministro dello Sport e i Giovani; Massimiliano Maselli, Assessore Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona della Regione Lazio; Marco Mezzaroma, Presidente Sport e Salute; Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Roma Capitale; Roberto Valori, Vicepresidente Vicario CIP – Comitato Italiano Paralimpico; Federico Rocca, Consigliere Roma Capitale.

Parteciperanno anche diversi campioni olimpionici medagliati con l’Associazione Miti dello Sport – Alessia Filippi (nuoto), Valerio Vermiglio (volley), Bruno Miguel Mascarenhas (canottaggio), Maria Centracchio (judo) – ed Emanuele Blandamura (pugilato), due volte campione europeo. Presente anche Matteo Cavagnini, atleta della Nazionale paralimpica di basket. A presentare l’evento sarà Marco Lollobrigida, giornalista, telecronista sportivo e conduttore televisivo Rai Sport.

Le associazioni partecipanti all’iniziativa sono: Roma All Blinds ASD, Fispes, Unica Lega calcio a8, Blu Aliké, S.S. Lazio hockey, Primavera rugby, Baskin Lazio, Progetto Filippide, I3 ass. culturale, La lepre e la tartaruga, Unione capitolina rugby, ASD Roma amputati, A.S.D.D. Roma 2000, AS Roma Academy, Uisp calcio a7 a9, Associazione Miti dello Sport, Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, OPES ITALIA, SkyMano Italia, ACSI, Federazione Italiana Giuoco Handball.

Un italiano su 4 ha provato la GenAI per creare testi

Un italiano su 4 ha provato la GenAI per creare testiRoma, 29 nov. (askanews) – A un anno dal lancio di ChatGPT il tema dell’Intelligenza Artificiale continua a tenere banco nel dibattito nell’opinione pubblica e nei board delle imprese. Secondo l’ultima ricerca di Deloitte sull’Intelligenza Artificiale in Italia, presentate in anteprima nel corso dell’Innovation Summit al MAXXI a Roma, gli italiani sperano che l’AI trovi applicazione soprattutto in campo medico (38%) e nella semplificazione burocratica (31%). C’è anche chi non esclude di ‘fare amicizia’ con un’intelligenza artificiale (41%), mentre molti lo troverebbero “inquietante” (28%).

Anche le imprese italiane cominciano ad attrezzarsi per cogliere le opportunità di questa tecnologia. Sempre secondo la ricerca Deloitte: il 59% ha già sperimentato qualche strumento AI e il 40% prevede di investire nei prossimi tre anni. Il 35% è già pronto alla implementazione dell’AI, mentre il 53% guarda al medio periodo, confidando nella riduzione dei costi di questa tecnologia, che oggi risultano ancora proibitivi per la maggioranza (66%) delle imprese italiane. Al summit hanno partecipato Enrico Maria Bagnasco, CEO di Sparkle, Paolo Benanti, professore presso la Pontificia Università Gregoriana, Maria Chiara Carrozza, presidente del CRN, Tom Davenport, professore distinto al MIT e al Babson College, Stefano De Alessandri, ceo di Ansa, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, Alessandra Poggiani, direttrice generale di CINECA, la deputata Cristina Rossello, il senatore e ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, e Jaap Zuiderveld, vice presidente EMEA di Nvidia.

Mentre il report completo di Deloitte verrà presentato a gennaio 2024, il CEO di Deloitte Central Mediterranean (DCM) Fabio Pompei, ha commentato: ‘Per garantire uno sviluppo etico e sicuro dell’Intelligenza Artificiale è necessario costruire una collaborazione pubblico-privato capace di garantirne una governance improntata al rispetto dei criteri ESG. Una priorità assoluta che sottolineiamo come Deloitte, ma che emerge con chiarezza anche dalla nostra ricerca: secondo il 70% delle imprese intervistate la collaborazione fra attori pubblici e privati sarà imprescindibile per delineare un quadro normativo equo ed efficace’. Secondo Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Central Mediterranean (DCM): ‘Per gestire al meglio la rivoluzione innescata dall’AI e coglierne appieno i frutti, è importante andare oltre ‘l’artificiale’ e investire sul raggiungimento di una forma di Intelligenza: l’Intelligenza Simbiotica, in cui il rapporto tra intelligenza umana e intelligenza artificiale entra in una nuova fase, una joint venture governata dall’uomo che ci permetta di sfruttare le migliori qualità di entrambe le forme di intelligenza creando valore positivo per la società avanzando verso un futuro etico e sostenibile. Quello dell’Intelligenza Simbiotica è un vero e proprio approccio strategico e anche un concreto modus operandi, che prevede precise azioni da parte dei diversi attori del nostro sistema socioeconomico per realizzarla e quindi affrontare al meglio questa straordinaria rivoluzione riducendone i rischi’.

La maggioranza delle aziende intervistate (59%) già oggi utilizza soluzioni di Intelligenza Artificiale. Tra le più comuni vi sono quelle per l’automazione, l’ottimizzazione e la gestione di processi (38%), l’analisi dei dati (16%), l’analisi e la gestione dei rischi (15%). Meno frequenti l’uso di chatbot (13%), l’impiego per la formazione dei dipendenti (8%) e le applicazioni per la produzione di testo e/o immagini, usate solo dal 3% delle aziende nonostante il grande clamore mediatico di cui sono state protagoniste negli ultimi mesi. Solo nel 41% dei casi le aziende non hanno mai fatto alcun utilizzo di applicazioni AI. Nonostante le numerose incertezze che ancora riguardano gli sviluppi dell’AI e la sua regolamentazione, oltre il 40% delle aziende italiane dichiara che aumenterà gli investimenti in AI nei prossimi tre anni, puntando sull’efficientamento del data management (49%), dello sviluppo prodotti e servizi (45%) e dei sistemi software (41%). Un 10% degli investimenti, invece, potrebbe servire per adeguare il capitale umano, mentre il 5% potrebbe portare a operazione di M&A quali acquisizioni, joint-venture, partnership e alleanze strategiche.

Quali sono i benefici che le aziende puntano ad ottenere con l’AI? Il 45% si aspetta una maggiore efficienza e produttività, mentre il 40% pensa a una riduzione dei costi dell’azienda. Quote inferiori ma significative puntano all’abilitazione dei nuovi modelli di business (23%) e alla capacità di guadagnare reattività rispetto ai cambiamenti esterni (20%), nonché maggiore controllo ed efficacia nel controllo dei rischi (20%). Tra le aree aziendali che potrebbero ricavare il maggiore valore aggiunto ci sono le operations (49%), l’amministrazione e il controllo di gestione (34%), le infrastrutture e sistemi IT (30%), il settore sales (17%) e il comparto R&D e innovazione (13%). Secondo le imprese intervistate, le barriere che ostacolano l’implementazione aziendale di tecnologie AI sono la mancanza di conoscenze e competenze tecniche (40%), l’incompatibilità tecnologica con i sistemi attuali (37%) e la carenza di adeguate risorse finanziarie (31%), che nel caso delle aziende del Sud arriva al 47%. Altri ostacoli che vengono segnalati dalle aziende sono la difficoltà nella raccolta e gestione dei dati (27%) e il grado di maturità del mercato/settore di riferimento (17%). Ma la reale implementazione dell’AI nel tessuto economico italiano procede tra molte incertezze. Così, il 71% delle aziende ritiene che l’orizzonte temporale per la diffusione dell’Intelligenza Artificiale sia di lungo periodo e il 66% fa notare come nel breve periodo la maggior parte delle tecnologie e innovazioni AI abbia un costo proibitivo per la maggior parte delle aziende italiane. Tuttavia, il 53% confida che il costo dell’AI tenderà a ridursi progressivamente grazie ad economie di scala, sinergie, guadagni di efficienza e produttività. Sette aziende su dieci concordano sul fatto che la collaborazione fra pubblico e privato sarà imprescindibile per delineare un quadro normativo equo ed efficace sull’AI. Inoltre, il 68% conviene che per garantire uno sviluppo etico e responsabile sarà fondamentale regolamentare la tecnologia AI fin dalle prime fasi della progettazione. Ma in che modo garantire uno sviluppo etico dell’AI? Il 59% sottolinea l’importanza delle competenze delle persone all’interno delle imprese, mentre il 33% indica come prioritaria la formazione di ricercatori e sviluppatori di algoritmi AI su problematiche etiche. Il 31%, invece, pone l’accento sull’importanza di una maggiore trasparenza sui meccanismi di funzionamento dell’AI. Intervistate sugli ambiti di applicazione dell’AI per la sostenibilità ambientale, le aziende dimostrano il maggiore interesse per le soluzioni che riguardano l’efficienza energetica (70%), la riduzione dell’inquinamento (57%), l’economia circolare (41%) e la prevenzione delle calamità naturali tramite strumenti predittivi (22%). L’impiego dell’AI, invece, secondo il 20% potrebbe servire allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, mentre l’8% ne sottolinea il potenziale nella protezione della biodiversità. Tra le applicazioni di Intelligenza Artificiale più diffuse tra gli italiani c’è la traduzione simultanea: il 43% degli intervistati la usa e il 36% pensa che continuerà ad usarla. Grande successo anche per gli assistenti vocali: il 40% ne fa uso e il 29% continuerà a sfruttarli. Molto utili anche le previsioni del traffico in tempo reale, che sono adottate dal 37% e continueranno a essere usate da un cittadino su tre. Il 25% ha provato applicazioni per la generazione di testo, come ChatGPT e Bard, e il 15% continuerà a usarle. Tra le applicazioni ancora di “nicchia” la guida autonoma di veicoli (il 13% l’ha provata, il 4% continuerà), la creazione di contenuti artistici e multimediali (l’11% ha provato, il 5% continuerà) e quelle per i servizi finanziari (provati dal 10%, continueranno a essere usati dal 5%). Alla domanda: “Farebbe amicizia con un’intelligenza artificiale?”, il 28% dichiara “impossibile” e “inquietante” familiarizzare con una tecnologia, “tanto più con sembianze umane”; il 31% dice “probabilmente no”, spiegando di non essere interessato a familiarizzare con uno strumento tecnologico; il 22% è possibilista, soprattutto se l’AI “avesse connotati umani”; infine vi è un 19% di entusiasti che risponde con un sì deciso, a prescindere dalla forma che l’AI assumerebbe. Interrogati su quali settori dovrebbero essere considerati prioritari nello sviluppo di nuovi prodotti o servizi, gli italiani ripongono speranze soprattutto in ambito medico (38%). E tra chi scommette sull’AI per il settore salute, il 57% immagina di utilizzarla per monitoraggio dello stato di salute e rilevamento di segnali di attenzione, il 52% pensa che sarà utile alla ricerca farmaceutica-sanitaria, il 47% ipotizza un miglior accesso a servizi di prevenzione o assistenza sanitaria personalizzata, mentre il 41% spera in un supporto alla diagnosi attraverso l’analisi di dati. Significativa anche l’indicazione sul settore dei servizi pubblici e l’interazione con la PA (31%), che grazie all’AI potrebbe essere migliorata tramite l’automazione e semplificazione burocratica. Al terzo posto (30%), invece, vi è l’indicazione di un possibile utilizzo applicato a “telecomunicazioni, media e intrattenimento”. Interrogati sul loro grado di conoscenza dell’Intelligenza Artificiale, gli italiani si suddividono in quattro categorie: i “grandi conoscitori” (17%) sono coloro che affermano di conoscere bene le applicazioni e i prodotti AI, nonché la tecnologia sottostante; il 19% si definirebbe come “grande utilizzatore”, cioè utilizza frequentemente prodotti e servizi AI nella vita quotidiana ed è interessato all’utilizzo di futuri sviluppi nel settore; i “non utilizzatori” sono il 22% e dichiarano uno scarso uso e interesse verso l’AI; il 42%, invece, esprime timore o preoccupazione per i futuri rischi che questa tecnologia pone. Deloitte porta avanti il suo impegno nello sviluppo dell’IA attraverso il Deloitte AI Institute, un istituto di ricerca sull’AI che verrà lanciato in Italia nelle prossime settimane, e con l’AI Demystification Program, un programma di formazione a supporto delle oltre 12 mila persone di Deloitte in Italia. Deloitte ha inoltre sviluppato e adottato ‘Trustworthy AI”, un framework che promuove un’adozione dell’AI responsabile, affidabile e conforme alle normative; la progettazione di soluzioni simbiotiche ‘by design’ che deve sempre essere svolta da team multidisciplinari e preceduta da una seria valutazione ex-ante di tutti gli impatti dell’adozione dell’AI.

Adecco: il 68% dei colletti bianchi italiani usa l’intelligenza artificiale

Adecco: il 68% dei colletti bianchi italiani usa l’intelligenza artificialeMilano, 29 nov. (askanews) – L’intelligenza artificiale generativa è uno strumento molto diffuso in Italia, presso il mondo dei white collar: il 68% di chi svolge lavori impiegatizi ne fa già uso. Questa evidenza emerge dallo studio Global workforce of the future di The Adecco group, basata su un campione di quasi 2.000 rispondenti distribuiti su tutte le regioni italiane. L’opinione è generalmente positiva verso questo strumento: il 73% dei lavoratori è convinto che renderà più agevole il lavoro, il 19% ipotizza saranno necessari percorsi di upskilling per rimanere nel mercato del lavoro, mentre il restante 8% è più pessimista, e teme di perdere il lavoro a causa dell’Intelligenza Artificiale.

In particolare, emerge inoltre una marcata richiesta dei dipendenti verso i datori di lavoro di seguire corsi di formazione sull’utilizzo di questo strumento: il 53% vorrebbe percorsi dedicati, mentre il 12% evidenzia che i datori di lavoro hanno già sviluppato linee guida su come utilizzare al meglio lo strumento. La richiesta di essere formati in tal senso, poggia prevalentemente su tre ragioni: eliminare il lavoro ripetitivo, focalizzarsi sugli aspetti a maggior valore aggiunto, aumentare le possibilità di carriera. La ricerca evidenzia, infine, per quali aspetti l’IA generativa è maggiormente utilizzata oggi dai lavoratori italiani: trovare informazioni rapidamente (25%), imparare nuove skill e approfondire argomenti che non si conoscono (23%), sviluppare nuove idee (21%), ridurre il carico di lavoro (18%).

“I risultati sulla diffusione dell’intelligenza artificiale fra i white collar ci impongono di ragionare su come mettere i professionisti nelle migliori condizioni possibili per sfruttare al meglio le potenzialità di questa tecnologia. I lavoratori italiani hanno già colto con molta chiarezza che questa innovazione si presenta più come un’opportunità che come qualcosa di cui avere timore, dimostrando una maturità di cui come sistema Paese dobbiamo essere orgogliosi – afferma Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco Italia – Come Adecco ci siamo già mossi per sviluppare un’offerta in tal senso, firmando un memorandum d’intesa con Microsoft, per la creazione di una piattaforma basata su IA Generativa. Il suo scopo sarà supportare i lavoratori nel proprio percorso professionale, aiutandoli a mantenere e sviluppare le loro competenze, al fine di garantire l’occupabilità nel lungo periodo”.

Golf, Luke Donald confermato capitano Europa Ryder 2025

Golf, Luke Donald confermato capitano Europa Ryder 2025Roma, 29 nov. (askanews) – Il board della Ryder Cup Europe confermato Luke Donald come capitano del Team Europa anche per la sfida con il team Usa in programma nel 2025 a Bethpage (New York). L’inglese, ex numero 1 al mondo, è il primo capitano europeo dal 1995 a ricoprire per due edizioni consecutive della Ryder Cup questo incarico dopo il trionfo di Roma. Il “record” appartiene allo scozzese Bernard Gallacher capitano nel 1991, 1993, 1995. “Sono felice e onorato di avere la possibilità di guidare ancora una volta il team Europe. Le grandi opportunità non si presentano molto spesso nella vita, pertanto serve sfruttarle al massimo. La Ryder Cup significa molto per me, anche se non c’è dubbio che svolgere questo ruolo Oltreoceano sarà un compito arduo. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare e di creare il miglior team possibile”, la soddisfazione di Donald. Edoardo Molinari, determinante nel successo del team Europe, potrebbe ora essere riconfermato come vicecapitano.