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Tag: Sanremo 2023

Giappone allenta restrizioni finanziamento banche in aiuto startup

Giappone allenta restrizioni finanziamento banche in aiuto startupRoma, 22 nov. (askanews) – L’Agenzia giapponese per i servizi finanziari allenterà una serie di restrizioni alle banche che non consentono di andare oltre una certa quota in compagnie con più di 10 anni di storia aziendale. Lo afferma oggi il Nikkei.

In linea di principio, le banche in Giappone non possono detenere più del 5% dei diritti di voto nelle società operative per garantire che siano finanziariamente solide e per evitare la concentrazione della proprietà industriale. Ma esiste un’eccezione per le startup con meno di 10 anni che permentte alle banche di assumerne fino al 100% della proprietà attraverso filiali indipendenti specializzate negli investimenti. L’agenzia sta valutando la possibilità di espandere questa eccezione per includere le piccole e medie imprese private che abbiano più di 10 anni. Il nuovo limite massimo sarà determinato in base, tra gli altri fattori, alle esigenze del settore. Le startup di ricerca e sviluppo spesso impiegano più di 10 anni per portare i loro prodotti sul mercato. Secondo il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, oltre il 60% delle startup focalizzate su ricerca e sviluppo hanno impiegato più di 10 anni per quotarsi in borsa.

“Le banche hanno sottolineato che l’attuale regola dei 10 anni è troppo breve per fornire un sostegno coerente dalla ricerca e sviluppo alla commercializzazione”, ha affermato un alto funzionario dell’agenzia. Fornire denaro di rischio alle startup è essenzialmente il ruolo del capitale di rischio e dei fondi. Secondo la Japan Venture Capital Association, il 41% dei fondi raccolti dalle startup nel 2022 era capitale di rischio, mentre il 3,5% proveniva da istituzioni finanziarie. Tuttavia, l’importo degli investimenti azionari provenienti dal capitale di rischio in Giappone è solo circa l’1% di quello negli Stati Uniti.

Nascerà a Pesaro il primo Parco della salute certificato

Nascerà a Pesaro il primo Parco della salute certificatoRoma, 22 nov. (askanews) – Nascerà a Pesaro, Capitale italiana della Cultura per il 2024, il primo Parco della Salute certificato: una ampia area verde all’interno della città, capace di contrastare l’inquinamento, con effetti positivi sulla salute e sul benessere psico-fisico delle persone. Con la firma del protocollo tra il Comune di Pesaro, Confagricoltura, Assoverde – Associazione Italiana Costruttori del Verde, Képos – Libro Bianco del Verde Aps e Fondazione AlberItalia diventa quindi realtà “l’obiettivo che ci eravamo dati con il Libro Bianco del Verde: riportare la natura nelle nostre città e preservare le nostre aree verdi, facendole rifiorire grazie alle competenze di coloro che operano nel settore”, ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

“Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere diverse figure professionali per realizzare, in tante città italiane, i parchi della salute – ha aggiunto Giansanti – Attraverso indicatori misurabili, quantitativi e qualitativi, intendiamo offrire luoghi ‘a misura di quartiere e di persone’, che possano fornire quegli spazi verdi certificati, per concorrere a migliorare il benessere degli abitanti”. “Realizzare il parco della salute ‘al Miralfiore’ – ha quindi spiegato Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità di Pesaro – è uno degli obiettivi di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura; una città da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente e, di conseguenza, della qualità di vita dei pesaresi e dei visitatori”.

L’area dedicata sarà accessibile a tutti e conterrà, tra l’altro, uno spazio per “il pensiero, la meditazione ed il silenzio”, con soglie massime di rumore ammesse e biodiversità cromatica, ambientale, arborea, floreale e faunistica e uno “calmo” in cui si potrà “far decantare l’eccessiva stimolazione dei propri sensi” nel rispetto dei criteri e degli indicatori indicati per ottenere il marchio di qualità dei “Parchi della Salute”. “Presentiamo un’esperienza inedita a livello internazionale, che si basa sulla ricerca congiunta di agronomi e pubblici amministratori, architetti del paesaggio, medici e psicologi, operatori del verde, ingegneri, tecnici dei comuni ed esponenti della società civile. Grazie a questo confronto – rimarca Rosi Sgaravatti, presidente Assoverde – sono stati messi a punto indicatori di riferimento concreto per tutti i Comuni italiani che vogliano investire nella qualità della vita, nella salute dei cittadini e nel futuro dei nostri centri urbani assediati da rumore, smog e fenomeni meteorologici estremi”.

“Molteplici studi afferenti a un ampio spettro di discipline hanno puntualmente evidenziato – sostiene Fabio Salbitano, presidente Comitato scientifico ALBERITALIA – la necessità delle comunità urbane di disporre di luoghi in cui sia evidente e tangibile la presenza di elementi naturali, come piante, alberi e acqua. Il concetto stesso di One Health, recentemente adottato dall’OMS, indica nel rapporto intenso e quotidiano con la natura alla porta di casa una condizione imprescindibile per realizzare una visione olistica di salute e benessere”. “Il Parco della Salute a Pesaro rappresenta il primo atto concreto di un progetto iniziato lo scorso anno con il nuovo focus del Libro Bianco del Verde. Il nostro auspicio – conclude Francesco Maccazzola, presidente Képos – che altri ne seguano”.

Intesa Anci-Rcs Sport per valorizzazione sostenibile del territorio

Intesa Anci-Rcs Sport per valorizzazione sostenibile del territorioRoma, 22 nov. (askanews) – Costruire un legame “saldo e duraturo” fra Comuni e territorio, attraverso il volano rappresentato dallo sport e dai suoi valori. E’ questo l’obiettivo della partnership tra Rcs Sport e Anci, presentata oggi presso la sala stampa della Camera dei Deputati, alla presenza di Antonella Galdi, vicesegretario generale Anci Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, Paolo Bellino, ad di Rcs Sport e Events e con i video interventi del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e del presidente di RCS Media Group, Urbano Cairo.

Grazie al supporto istituzionale di Anci e ai Comuni attraversati dal Giro d’Italia, si mira a creare un ‘dialogo nuovo’ su temi condivisi come la sostenibilità ambientale e i giovani, contribuendo a generare occasioni di valorizzazione delle risorse e delle eccellenze del territorio italiano. Attraverso la piattaforma multimediale del Giro d’Italia, del Giro Next Gen e del Giro-E, nonché dei loro progetti collaterali quali Ride Green, BiciScuola e Giro Express, sarà infatti possibile sviluppare uno storytelling per la diffusione della cultura sportiva presso le giovani generazioni, che faccia da innesco per la valorizzazione sostenibile dei territori.

“Questo protocollo unisce le forze dell’Anci e del gruppo Rcs Sport intorno a uno degli eventi sportivi più popolari del nostro paese, il Giro d’Italia, e a sostegno di una delle missioni più importanti che i Sindaci si sono dati: la diffusione della bicicletta come mezzo quotidiano di locomozione nelle nostre città, come strumento di un cambiamento radicale delle abitudini e del modo di spostarsi e di vivere dei nostri concittadini”, ha sottolineato Decaro. “Il Giro è proprio un viaggio fra i nostri Comuni, e ogni anno disegna un percorso che al tempo stesso è una competizione a tappe fra campioni ma anche un viaggio da una bellezza all’altra della nostra terra, da un territorio all’altro esaltandone le diversità, le caratteristiche, il paesaggio, la natura, i tesori architettonici”, ha aggiunto il sindaco di Bari.

Il presidente dell’Anci ha auspicato che “grazie all’intesa con gli storici organizzatori del Giro, avremo una grande occasione per puntare ai nostri obiettivi: incoraggiare all’uso dei mezzi di locomozione leggeri, sostenibili, puliti. Promuovere stili di vita più sani, la pratica dello sport di base, l’abitudine a fare attività fisica a tutte le età”. Per Cairo “il protocollo si colloca perfettamente all’interno degli obiettivi portati avanti dai progetti di valorizzazione e racconto del territorio che il Giro d’Italia sta realizzando con sempre più forza e determinazione. La Corsa Rosa è a tutti gli effetti un media, una piattaforma multicanale che grazie alle sue caratteristiche riesce a mostrare in tutto il Mondo le peculiarità, le eccellenze dell’Italia. La relazione tra Anci e Giro d’Italia potrà davvero dare ulteriore spinta a questi obiettivi e potrà farlo concretamente e attivamente dando un contributo importante nella definizione dei Comuni, dei Borghi da attraversare e da mostrare a tutti gli appassionati nel mondo e realizzando attività dedicate per il territorio e le comunità, con particolare attenzione ai giovani”.

Da parte sua Pella ha ribadito che “i valori dello sport e la valorizzazione sostenibile dei territori dei Comuni italiani sono due fattori chiave per le giovani e le future generazioni per l’avvio di una stagione di politiche pubbliche che mettano al centro le istanze dei più giovani e le loro capacità e competenze nello stimolare innovazione e trasformazione sociale. Sono estremamente soddisfatto di aver promosso questo protocollo d’intesa a nome di Anci con RCS Sport che da anni investe nello sport con pari visione – se solo pensiamo al Giro d’Italia, la quale non potrà che rafforzarsi ora a beneficio dei comuni italiani. Ringrazio il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e il Dipartimento per le politiche giovanili per aver lavorato insieme nel costruire un partenariato strutturale in grado di produrre impatti generativi per le comunità”. Per Bellino “questa partnership è molto importante per i progetti che porta con sé a partire dalla condivisione dei territori e delle città che il Giro d’Italia tocca ogni anno”. Bellino ha ricordato che la Corsa rosa ha una ricaduta diretta sui territori attraversati di 620 milioni di euro che diventano 2 miliardi nei 18 mesi successivi, anche grazie alla diffusione in 200 paesi nel mondo con circa 800 milioni di contatti. “Mi piace ricordare anche l’adesione al progetto Ride Green e al nostro Giro-E perché la sostenibilità e il turismo responsabile sono due temi che abbiamo particolarmente a cuore. L’Italia, incredibilmente, se pensiamo alle realtà di straordinaria bellezza e importanza che abbiamo nel nostro territorio, non riesce ancora a generare con il turismo un indotto economico pari a quello di altre nazioni europee. Su questo noi italiani dobbiamo migliorare e lo possiamo fare anche grazie a grandi eventi sportivi”. “Anche il Giro-E , che da diversi anni racconta le nostre eccellenze da un punto di vista differente, ovvero regalando esperienze uniche su biciclette a pedalata assistita all’interno del percorso del Giro d’Italia, darà il suo contributo a questo progetto. Attraverso la squadra Anci che pedalerà al Giro-E faremo anche questo racconto coinvolgendo tutti i comuni attraversati. L’altro tema su cui stiamo lavorando è quello riguardante i giovani. Eventi e progetti come Biciscuola e Giro Next Gen saranno certamente i palcoscenici ideali per dialogare con target nuovi e di prospettiva”, ha sottolineato Bellino. (segue)

A Trapani prima tappa progetto Confagri valorizzazione salicoltura

A Trapani prima tappa progetto Confagri valorizzazione salicolturaRoma, 22 nov. (askanews) – Dopo la nascita ufficiale del coordinamento tra Confagricoltura e gli imprenditori agricoli e della produzione del sale marino italiani, avvenuta a Roma il 27 settembre scorso, il progetto di valorizzazione della salicoltura ha fatto tappa oggi in Sicilia, dove si concentrano numerosi siti dedicati alla coltivazione e alla lavorazione del sale. Il progetto mira a dimostrare che la coltivazione del sale marino è assimilata all’attività agricola, e pertanto necessita di una normativa mirata in tal senso, sulla quale il sottosegretario Patrizio La Pietra, si era espresso favorevolmente nel corso dell’evento a Palazzo della Valle a Roma. Dal 2019 la Francia ha inserito la “saliculture” nelle attività agricole nazionali attraverso la modifica del Codice rurale e della pesca marittima. In Sicilia, poi, il piano di gestione delle Saline di Trapani e Marsala fa già rientrare la salicoltura tra le attività agroforestali.

La prima tappa del progetto è stata articolata in una giornata di visite guidate alle saline Sosalt nella fascia costiera tra Trapani e Marsala, con mille ettari in produzione e tutte le fasi di trasformazione e impacchettamento del sale; a Isola Longa, emblema della biodiversità nella Riserva dello Stagnone, alla salina Culcasi con il Museo del Sale, e a Ettore e Infersa, che ha ospitato il convegno con enti e istituzioni. Dopo i saluti del presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona e delle autorità locali, hanno illustrato l’iniziativa il capo progetto Ciro Zeno; il presidente e AD di Sosalt SpA, Giacomo D’Alì Staiti e l’amministratore delegato della Salina Isola Longa, Piero Galli. L’assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, Luca Sammartino, ha evidenziato in un videomessaggio l’importanza del progetto e la necessità di valorizzare il comparto della salicoltura marina, che in Sicilia rappresenta uno pezzo di rilievo dell’economia locale. Dario Cartabellotta, dirigente generale della Regione, ha confermato la piena condivisione degli obiettivi del coordinamento.

Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza. “Confagricoltura – ha affermato il vicepresidente Gambuzza – detiene la massima rappresentanza nelle attività di coltivazione del suolo e dell’acqua, come l’acquacoltura, e tra queste non può che accogliere la salicoltura marina. Ecco perché abbiamo deciso di essere protagonisti di questa iniziativa, che darebbe un riconoscimento concreto a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’ecosistema, producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale e anche economico”. In Italia sono presenti oltre 10.000 ettari di saline marine, con una produzione annua di 1,2 milioni di tonnellate di sale (corrisponde a poco meno del 30% della produzione totale), per un valore di oltre 60 milioni di euro. In Europa la produzione di sale marino è circa il 10% della produzione di sale totale. I principali Paesi “coltivatori” di sale marino nella UE sono Francia e Italia, seguiti da Spagna e Grecia.

Imballaggi, Federvini: grande soddisfazione per voto Europarlamento

Imballaggi, Federvini: grande soddisfazione per voto EuroparlamentoMilano, 22 nov. (askanews) – “Accogliamo con grande soddisfazione l’esito della votazione odierna della sessione plenaria del Parlamento europeo sulla riforma della disciplina degli imballaggi che ha escluso dall’obbligo del riuso i vini, i vini aromatizzati e gli spiriti. Un voto che promuove gli emendamenti presentati dagli onorevoli De Meo, Variati e Katainen e riconosce pienamente il valore di tutti i nostri comparti produttivi. Decisivo è stato il contributo in particolare della delegazione italiana la cui costante attenzione al tema ha consentito di raggiungere questo straordinario risultato”. Così la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha commentato l’esito del voto che oggi ha visto il Parlamento europeo in sessione plenaria esprimersi sugli emendamenti di compromesso relativi alla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio formulati dalla relatrice Frédérique Ries, dopo la votazione dello scorso ottobre all’Envi.

L’iter legislativo proseguirà ora con l’esame presso il Consiglio europeo il 18 dicembre, prima della negoziazione in sede di trilogo, il cui avvio è previsto nel mese di gennaio.

Ucraina, Putin al G20: la guerra è sempre una tragedia, pensiamo come fermarla

Ucraina, Putin al G20: la guerra è sempre una tragedia, pensiamo come fermarlaRoma, 22 nov. (askanews) – Le guerre “sono sempre una tragedia” e bisogna trovare un modo per fermare la guerra in Ucraina, ha dichiarato Vladimir Putin nel suo intervento al G20 organizzato con collegamenti da remoto. “Alcuni colleghi hanno già affermato nei loro discorsi di essere scioccati dall’aggressione russa in corso in Ucraina. Sì, certo, le azioni militari sono sempre una tragedia. Persone concrete, famiglie concrete e il paese nel suo insieme e, ovviamente, dobbiamo pensare a come fermare questa tragedia”, ha detto il presidente russo. Putin ha poi aggiunto: “La Russia non ha mai rifiutato i negoziati di pace con l’Ucraina: non è la Russia, ma l’Ucraina ad avere annunciato pubblicamente il ritiro dal processo negoziale. Inoltre è stato firmato un decreto, un decreto del capo dello Stato, che vieta tali negoziati con la Russia”.

Lollobrigida e lo stop del Frecciarossa. L’opposizione chiede le dimissioni. FdI: polemiche, nessuna criticità al treno

Lollobrigida e lo stop del Frecciarossa. L’opposizione chiede le dimissioni. FdI: polemiche, nessuna criticità al trenoRoma, 22 nov. (askanews) – Il Frecciarossa ieri era in ritardo, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida era a bordo, doveva presenziare, l’inaugurazione di un Parco urbano a Caivano, così ha fatto fermare il treno a Ciampino ed è sceso, trovando mezzi alternativi. In estrema sintesi il fatto è assodato, anche dagli stessi colleghi di partito, FdI, del ministro. Diametralmente opposta ovviamente l’interpretazione: le opposizioni chiedono le dimissioni per un episodio di “prepotenza”, per gli esponenti di FdI sono polemiche pretestuose e sottolineano l’impegno istituzionale mantenuto. “Quanto riportato dai media è allucinante, un episodio degno di una repubblica delle banane. Se fosse confermato, saremmo in presenza di un intollerabile atto di prepotenza. In un qualunque Paese civile, un ministro così si sotterrerebbe dalla vergogna. E se ne andrebbe all’istante”, commenta sui social Antonio Misiani, senatore e responsabile Economia Pd. “Il ministro all’Agricoltura Lollobrigida ha utilizzato un treno come se fosse un mezzo di sua proprietà. Lo ha fatto fermare per poter scendere. In qualsiasi altro paese un ministro che fa una cosa simile verrebbe rimosso seduta stante”, affermano in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Trasporti e Agricoltura. “Ci troviamo davanti a un comportamento grave, che denota un’inaccettabile arroganza nel garantirsi un privilegio precluso ai normali cittadini e rappresenta un segnale tremendo nei confronti di tutti quei pendolari che magari si trovano a vivere disagi nei loro spostamenti giornalieri con i treni. Chiediamo un’informativa urgente alla Presidente Meloni e al ministro dei Trasporti Salvini, esigiamo che si faccia chiarezza su questo vergognoso atto di prepotenza. La premier e il suo vice ci mettano la faccia, il caso è di una gravità inaudita”, concludono.

“Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina, siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata, chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”, scrive su X il leader di Italia viva, Matteo Renzi. In ogni caso, se la notizia fosse confermata per il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte “sarebbe un segnale devastante della politica ai cittadini, in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue. Un esponente autorevolissimo del Governo che lascia a terra le famiglie e i cittadini utilizza un mezzo di trasporto che non è al servizio di un ministro e ne fa un mezzo personale. Segnale devastante, lo definirei un privilegio da prima repubblica, anche se non so se un ministro della prima repubblica si sia mai sognato di chiedere un privilegio del genere. Faremo tutti gli approfondimenti del caso”.

Fratelli d’Italia si compatta: “A sinistra qualche sciacallo attacca il ministro Lollobrigida che ha cercato in tutti i modi di arrivare a Caivano per l”inaugurazione del Parco Urbano. Grazie al Governo Meloni lo Stato è tornato a garantire sicurezza e legalità, infondendo fiducia e speranza nella cittadinanza. Il tema del degrado e della sicurezza nelle periferie è per Fratelli d’Italia un punto centrale che vuole affrontare e risolvere. Il ministro Lollobrigida, scendendo dal treno alta velocità a Ciampino per arrivare puntuale all’evento, ha dimostrato di essere un vero servitore dello Stato che ha cuore la sorte di tutti quei cittadini che a lungo si sono sentiti considerati di ‘serie B’ dalla politica e, in particolare, da quel Partito Democratico che oggi ci viene a fare la morale. La sinistra, dopo che per anni si è voltata dall’altra parte su temi prioritari per i cittadini come quello della sicurezza e dell’ordine pubblico, abbia piuttosto la decenza di tacere”, dichiara Gimmi Cangiano, deputato di Fratelli d’Italia, in una nota. “Gli attacchi che da sinistra giungono al ministro Lollobrigida, che ha preferito scendere dal treno a Ciampino pur di arrivare in orario a Caivano per l’inaugurazione del Parco Urbano, sono inaccettabili e ipocriti. Criticare un ministro come Lollobrigida, che sta rendendo egregiamente onore alla nazione con il suo instancabile e quotidiano lavoro, è veramente un atto misero e da sciacallo. La sua assenza a Caivano avrebbe infatti comportato un enorme danno di immagine per lo Stato. Per il ministro, il governo e tutto il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia, è un’assoluta priorità eliminare le troppe zone franche ancora presenti nel nostro Paese. Se con i governi guidati dal Partito democratico la sicurezza era diventata un lusso di cui potevano beneficiare solo i cittadini più benestanti, con noi torna finalmente ad essere un diritto di cui tutti i cittadini, nessuno escluso, devono poter godere”, dichiara Marta Schifone, deputato di Fratelli d’Italia e capo dipartimento Professioni del partito.

Anche il deputato di Fi e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè chiude agilmente la vicenda Lollobrigida (e non risparmia una stoccata a Renzi): “Ho letto che peraltro la cosa non ha comportato ritardi, questi sono argomenti usati in modo strumentale. Renzi ha chiesto le dimissioni del ministro? Il problema di Lollobrigida era che non aveva l’Air Force Renzi, sennò avrebbe risolto in quel modo. Indigniamoci per le cose vere, questa non mi sembra sia tale”, difende così Lollobrigida . E Galeazzo Bignami (Fdi) viceministro alle infrastrutture e ai trasporti, dopo aver sentito anche “i vertici dei soggetti coinvolti”, ricostruisce il tutto e rassicura: nessuna criticità. “Stamattina, letta la notizia inerente il ministro Lollobrigida, mi sono premurato di sentire i vertici dei soggetti coinvolti o che potevano essere coinvolti nell’episodio. Più per il risalto dato al fatto che ad altro. Nessuno mi ha evidenziato elementi di criticità: nessun costo, nessun aggravio di ritardo, nessun rischio, nessun disagio per nessun passeggero, nulla di nulla. Si è annunciato a tutti i passeggeri che, visto il ritardo significativo accumulato, vi era la possibilità di scendere a Ciampino e, una volta arrivati, si è data a tutti i passeggeri la possibilità di scendere. Come confermatomi da Trenitalia situazioni simili sono già avvenute in passato e sicuramente riavverranno in futuro”, spiega Bignami, aggiungendo: “In fin dei conti si parla di una figura istituzionale che voleva mantenere l’impegno assunto di essere presente ad un evento istituzionale e a cui, per ragioni da lui indipendenti, rischiava di non esserci, anche con evidenti conseguenze di sicurezza e ordine pubblico. Siamo qua tutti a parlare dell’importanza che lo Stato sia presente in territori come Caivano e quando si fa di tutto per esserci ci si lamenta che lo si faccia. Lo trovo pretestuoso. Se il ministro fosse arrivato in ritardo, qualcuno si lamenterebbe del disagio arrecato a decine di persone, lamentandosi dei costi, del disagio causato, dell’inutile dispendio di risorse pubbliche. Qua parliamo di un fatto che non ha determinato alcun costo, disagio, rischio, ritardo a nessuno. E neppure di un fatto mai avvenuto prima. Mi sembra l’ennesima conferma che per qualcuno si debba contestare a prescindere senza guardare il merito delle cose”, conclude.

Primo Forum su controllo export prodotti e tecnologie a duplice uso

Primo Forum su controllo export prodotti e tecnologie a duplice usoRoma, 22 nov. (askanews) – Si è svolta presso il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale la prima edizione del Forum Italiano sul Controllo delle Esportazioni di prodotti e tecnologie a duplice uso. Si tratta di una materia quanto mai attuale su cui il Vicepresidente del Consiglio e Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha avviato, sin dall’inizio del suo mandato, un processo consultivo al fine di rivedere, insieme agli altri Dicasteri interessati, le condizioni che disciplinano il rilascio delle autorizzazioni alle esportazioni del materiale d’armamento.

Organizzato dall’Autorità nazionale UAMA – competente per il controllo delle esportazioni nel settore dei beni e delle tecnologie a duplice uso, del regime anti tortura e delle misure sanzionatorie dell’Unione Europea – in collaborazione con ASSONIME (Associazione fra le società italiane per azioni), l’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti di elevato profilo delle istituzioni (Agenzia Dogane e Monopoli, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, MIMIT, Stato Maggiore della Difesa), dell’industria, del mondo accademico e della ricerca. Intervenendo in apertura, il Vice Ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha dichiarato che “quando si parla di sistemi per il controllo delle esportazioni di prodotti e tecnologie a duplice uso, occorre contemperare attentamente l’interesse dell’Italia alla propria sicurezza nazionale e a quella dei propri alleati, con la legittima promozione del fondamentale ruolo dell’industria della difesa italiana”.

I lavori della giornata hanno approfondito il quadro geopolitico internazionale in cui opera il sistema di controllo alle esportazioni, i recenti sviluppi del quadro normativo UE e nazionale, la situazione attuale e le prospettive future dell’export control in Italia ed Europa.

Poste Italiane, carta Poste Pay evolution tocca traguardo 10 milioni

Poste Italiane, carta Poste Pay evolution tocca traguardo 10 milioniRoma, 22 nov. (askanews) – PostePay si conferma leader nei pagamenti digitali in Italia con la carta Postepay e con il successo della Postepay Evolution, la prepagata dotata di Iban, che ha raggiunto il traguardo di 10 milioni di carte distribuite da PostePay Spa, la società del Gruppo specializzata nei sistemi di pagamento e nelle telecomunicazioni. Lo rende noto Poste Italiane in un comunicato.

Dal 2003, anno di lancio sul mercato, la carta Postepay ha rapidamente ottenuto il favore degli italiani, diventandone lo strumento preferito per eseguire pagamenti e transazioni in modo semplice e sicuro in particolare sui canali online, acquisendo così un ruolo decisivo nello sviluppo dell’eCommerce in Italia. Grazie alla carta Postepay, PostePay Spa ha indubbiamente contribuito a rendere familiari gli strumenti digitali per una generazione di italiani attraverso un nuovo modo di fare acquisti e pagamenti. Questo percorso di innovazione ha permesso a Postepay di raggiungere una posizione di leadership nel mercato dei pagamenti digitali, lanciando soluzioni sempre più evolute e sicure.

Con più di 500 milioni di transazioni e-commerce oggi Postepay non è solo una carta, ma un autentico ecosistema digitale di servizi e funzioni innovative pensati per rendere semplice la vita di tutti giorni ed in grado di generare connessioni di valore per i quasi 30 milioni di carte Postepay, di cui ben 10 milioni Postepay Evolution. Il grande successo si è consolidato con il lancio di Postepay Evolution, la carta prepagata che è anche il vantaggio di essere una carta conto. La Evolution è infatti dotata di Iban per rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di uno strumento completo per operazioni di pagamento in sicurezza e per ricevere e disporre bonifici, accreditare lo stipendio o la pensione. Negli anni la Postepay Evolution si è costantemente arricchita di nuovi servizi e funzioni, disponibili sulla rete dei 12.800 Uffici Postali e sui canali digitali, sul sito e sull’App Postepay.

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni, bene ok a odg

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni, bene ok a odgMilano, 22 nov. (askanews) – Con Giorgia Meloni “ci siamo sentite anche in queste ore, perchè ho voluto chiedere di cercare un terreno comune sulla prevenzione, e apprezzo il segnale dalla maggioranza in Senato, dando parere favorevole a un odg che chiede di mettere risorse sulla formazione, così come l’approvazione di un altro odg in cui chiediamo di calendarizzare in tempi rapidi le pdl in tema di prevenzione”. Lo ha detto Elly Schlein, parlando alla Direzione Pd, chiedendo ancora una volta “l’educazione all’affettività obbligatoria in tutti i cicli scolastici, mettendo risorse e formazione per gli operatori”. Perchè “senza un profondo lavoro culturale non fermeremo mai questa mattanza, e non servirà aumentare leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze”.

Per la segretaria Dem bisogna “sradicare quell’idea violenta e criminale del controllo e del possesso del corpo delle donne”. E dunque, dice alla maggioranza, “almeno sul contrasto alla mattanza, mettiamo da parte l’aspro scontro politico, proviamo a far fare un passo avanti al Paese: servono risorse per operatori spcializzati, perchè non ci sia mai più una che quando va a denunciare non venga presa sul serio, perchè non ci sia mai più una valutazione inadeguata dei rischi, una legge per rendere obbligatoria l’educazione all’affettitività”.