Sisma a Marrakesh, la testimonianza degli italiani: tremava tuttoMilano, 9 set. (askanews) – Il racconto del sisma che ha devastato il Marocco causando centinaia di morti, fatto da alcuni italiani che vivono e lavorano a Marrakesh, tra paura e danni. La Farnesina ha fatto sapere che tutti i nostri connazionali stanno bene. Giancarlo Passaro, titolare del locale La Bottega, racconta ad askanews la notte di paura. “Verso le 11 meno un quarto, abbiamo sentito una grossissima scossa, ha iniziato tutto a tremare, mi trovavo nel locale che gestisco che è nella città nuova, all’improvviso i miei collaboratori e i clienti hanno iniziato a correre in strada. Il locale si trova davanti alla chiesa cattolica, il campanile ha iniziato a oscillare. Ci siamo trovati tutti in strada, non abbiamo gli stessi problemi della medina perchè abbiamo più spazio. In medina le strade sono strette con le case una attaccata all’altra. Le mura della città sono danneggiate e molte case sono implose. Poi c’è stata anche una scossa di assestamento, nessuno è rientrato, siamo stati fuori, io sono rientrato a casa molto tardi e non abbiamo dormito. Abbiamo paura che arrivi ancora qualcosa, è stata una brutta esperienza. Grazie a Dio stiamo tutti bene, ma è ancora difficile comunicare perchè le linee sono interrotte”. Molti italiani stanno usando i social network per comunicare ad amici e parenti la situazione nel paese nord africano, proprio perchè non è facile telefonare.
Mauro Parmesani, imprenditore e titolare del riad Infinity Sea House, racconta la situazione: “Il mio riad è non ha avuto danni perchè l’ho costruito con doppio muro e ha tenuto tutto, ma alcune zone di Marrakesh sono danneggiate e grossi problemi ci sono nei villaggi di montagna dove ci sono le case in terra essiccata che sono crollate. Nel momento del sisma i miei clienti sono comunque usciti in strada per qualche ora ma poi sono rientrati. Stamattina sono partiti perchè era finito il soggiorno e l’aeroporto è funzionante. Sono sicuro che nella città verrà ripulito tutto rapidamente, perchè l’intervento della famiglia reale è molto incisivo e credo che presto tutto sarà in ordine. In ogni caso nessuno degli italiani che vivono qui ha avuto danni o problemi”.
Covid19, l’Istituto Spallanzani: l’importante è vaccinare fragili e anzianiMilano, 9 set. (askanews) – “Abbiamo nuove varianti di Covid che stiamo monitorando ma nessuna sembra più preoccupante del solito. Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso il suo ospite, cioè noi. E questo, anche grazie alla copertura vaccinale e all’immunità ibrida, non può che tradursi in una malattia più blanda nelle persone giovani e sane. Vaccinare anziani e fragili, invece, continua a essere importante mentre vediamo un po’ di rilassamento su questo fronte”. Così sui social dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Fabrizio Maggi, direttore dell’UOC Virologia e laboratori di Biosicurezza.
Accordo tra gli sherpa al G20 sul linguaggio da usare per la guerra in Ucraina nella dichiarazione finaleRoma, 9 set. (askanews) – Gli sherpa del G20 avrebbero raggiunto un compromesso sul linguaggio da adottare nella dichiarazione finale del vertice di Nuova Delhi riguardo alla guerra in Ucraina. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg, spiegando che l’accordo consentirebbe di superare le differenze tra la Russia e il resto del Gruppo che avevano minacciato di far deragliare le speranze di un comunicato congiunto al termine dei lavori.
La formulazione, secondo quanto spiegato da persone a conoscenza del dossier, sarebbe sostanzialmente simile a quella concordata al vertice dello scorso anno a Bali, in Indonesia. Tale formulazione, si conclude, deve ancora essere approvata dai leader del G20, ma il via libera è considerato probabile.
Il linguaggio di compromesso contenuto nel comunicato del G20 consentirebbe a tutte le parti di rivendicare un successo, secondo quanto riferisce Bloomberg. La differenza principale nel testo concordato quest’anno, rispetto a quello di Bali, è l’eliminazione della maggior parte delle frasi che esprimevano opinioni divergenti su questioni come le sanzioni e la condanna diretta della guerra della Russia. Diversi sono invece i riferimenti ai principi delle Nazioni Unite.
La frase del testo di Bali secondo cui “la maggior parte dei membri ha condannato fermamente la guerra” non è ripetuta nella bozza di quest’anno, che invece evidenzia aree di accordo, ad esempio sui principi della Carta delle Nazioni Unite contro l’uso della forza e a favore dell’integrità territoriale. La nuova bozza, aggiunge l’agenzia, accoglie con favore anche gli sforzi per raggiungere una “pace globale, giusta e duratura in Ucraina”.
Consumi, saldi estivi a Milano sotto le aspettative: -15% su 2022Roma, 9 set. (askanews) – Saldi estivi a Milano a due velocità, ma comunque con un andamento inferiore alle aspettative: il bilancio complessivo è di un -15% delle vendite rispetto ai saldi estivi del 2022. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Rete associativa vie di Confcommercio Milano e di FederModa Milano.
“Il ritardato avvio dei saldi in una data, 6 luglio, infrasettimanale, ha fortemente compromesso le prime giornate dei saldi – ricorda Gabriel Meghnagi, presidente della Rete associativa vie di Confcommercio Milano – con cadute fino al 50% in confronto al precedente anno. Ma anche l’inflazione e le effettive capacità di spesa hanno contribuito al risultato non positivo dei saldi impedendo di recuperare appieno quanto perso inizialmente”. “Sono andati meglio – prosegue Meghnagi – i negozi delle vie con la presenza di turisti. Conti più pesanti, invece, per le altre zone della città, anche in aree commerciali del medio-centro”. L’andamento insoddisfacente dei saldi estivi ha riguardato un po’ tutto il territorio. “Al di là di alcune vie commerciali, dei luoghi turistici e degli eventi – rileva il presidente di FederModa Milano Andrea Colzani – abbiamo sofferto il verificarsi dei numerosi aspetti negativi che stanno influenzando l’andamento dell’economia italiana in questi mesi e che si sono verificati in un momento importante per molte imprese della moda quale, appunto, quello dei saldi estivi. Benché in alcune zone di Milano ed area metropolitana si sia quindi lavorato, all’aumento del numero di scontrini non è purtroppo corrisposto, per i nostri associati, quello dei fatturati”.
Quasi archiviata ormai l’estate e con la completa riapertura dell’attività lavorativa cittadina, della stagione fieristica e dei numerosi appuntamenti associativi in programma, FederModa Milano si sta organizzando per sostenere le imprese in quelle sfide che dovranno affrontare nel futuro più immediato: “dall’efficientamento energetico, al processo di digitalizzazione e innovazione, dalla formazione, alla sostenibilità” spiega Colzani.
Calcio, storico Neymar: scavalca Pelé come capocannoniere del BrasileRoma, 9 set. (askanews) – Storico Neymar. La sfida di apertura delle qualificazioni mondiali del Brasile è uno show di O’Ney che scavalca O Rei Pelé nella classifica marcatori di sempre della Seleçao. La Bolivia finisce travolta per 5-1.
Il primo tempo si chiude con il gol di Rodrygo e il rigore sbagliato proprio da Neymar. Nella ripresa Neymar, che si trasferirà all’Al Hilal si scatena: assist a Raphinha per il raddoppio poi, dopo il tris di Rodrygo, ecco la doppietta che lo catapulta nella storia. Il gol del sorpasso a Pelé è il primo, quello che lo porta a 78 reti. “Sono molto felice, non ci sono parole. Mai avrei pensato di poter raggiungere questo record” ha detto Neymar. In realtà i gol di Pelé con la nazionale verde-oro sarebbero 95 in 114 partite, ma la federazione brasiliana non tiene contro di quelli segnati nelle amichevoli contro squadre di club. Dunque i 77 gol del grande O Rei sono ora un ricordo. Il nuovo record è 79 ed è di Neymar.
Mai così caldo a settembre: torna Caronte e ci riporta in estateMilano, 9 set. (askanews) – Arriva il Caronte di settembre, l’anticiclone africano fuori stagione. L’alta pressione di origine subtropicale si espanderà, come ha fatto Caronte a luglio, fino alla Scandinavia: sono previste anomalie termiche, cioè scarti di temperatura rispetto alle medie climatologiche del periodo, fino a +12°C nella Lapponia svedese, +10°C tra Finlandia, Repubbliche Baltiche, Germania, Francia ed Inghilterra. In Italia, specie al Nord, avremo 7-8 gradi oltre la media del periodo con il Caronte di settembre.
Mattia Gussoni, meteorologo del sito iLMeteo.it, ci tiene però subito a precisare che ovviamente non toccheremo i 40-45 gradi come con Caronte a luglio. Le ore di sole a luglio sono più di 15 mentre tra la prima e la seconda decade di settembre il sole sorge poco prima delle 7 e tramonta verso le 19.30, con circa 12 ore e 30 minuti di riscaldamento solare e 11 ore e 30 minuti di raffreddamento notturno. Tutto ciò è determinante nella previsione di temperature massime di 35-36 gradi contro i 42-44 gradi medi dei picchi di luglio, seppur in presenza di un anticiclone africano del tutto simile al Caronte pienamente estivo: ritroveremo la stessa potenza e più o meno la stessa estensione a livello europeo. Ma come detto ci stiamo avvicinando all’equinozio d’autunno e dal 23 settembre la notte vincerà sul giorno, le ore di buio saranno superiori alle ore di luce. Già adesso le temperature scendono di diversi gradi durante la notte, permettendo un riposo migliore rispetto alle afosissime notti tropicali di luglio e agosto.
Intanto, nelle prossime ore anche la minaccia sullo Ionio del Medicane (mediterranean hurricane o uragano mediterraneo) svanirà verso la Libia: il passaggio rasente le coste meridionali italiane ha portato piogge a tratti intense, un rinforzo dei venti e locali mareggiate, ma tutto sommato il pericolo sembra scampato. In queste ore il ciclone simil-tropicale sta assumendo ancora più forza, ma si dirige verso Sud-Est, effettuerà il landfall, cioè colpirà la terraferma, vicino a Bengasi in Libia, in Cirenaica. Con lo spostamento del ciclone simil-tropicale (Medicane quando i venti soffieranno oltre 118 km/h) avremo la rimonta dell’alta pressione anche al meridione. Nel weekend e per almeno una settimana tornerà dunque il sole ed il caldo su tutta l’Italia: unica insidia qualche refolo di aria fresca atlantica al Nord che potrebbe portare dei temporali su Alpi e Prealpi, specie tra il 12 ed il 13 settembre.
Torino Airport: successo iniziativa Aeroporto a porte aperte 2023Roma, 9 set. (askanews) – Sono andati esauriti in poche ore i posti disponibili per l’edizione autunnale dell’evento ‘Aeroporto a porte aperte 2023’, organizzato da Torino Airport con il supporto di ENAC. L’iniziativa si è aperta oggi, sabato 9 settembre, e continuerà ancora domani, domenica 10 settembre.
Le visite guidate alla scoperta del ‘dietro le quinte’ dell’Aeroporto di Torino rivolte ai bambini e ai ragazzi da 5 ai 18 anni e ai loro accompagnatori hanno riscosso un grande successo, registrando nel complesso richieste da parte di 700 visitatori. Il tour, della durata di circa due ore, permette di conoscere attraverso un percorso dedicato alcuni degli aspetti meno noti dell’aeroporto e le varie realtà che lo compongono: il programma prevede una presentazione dei mezzi dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, con una dimostrazione delle attività degli elicotteristi, delle unità cinofile e degli artificieri. Durante la visita, grazie alla presenza di personale dell’ENAC-Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, sarà possibile anche approfondire il ruolo che l’Ente svolge per la tutela dei diritti dei passeggeri, nonché le attività istituzionali di regolazione, vigilanza e controllo nel settore aeroportuale.
I partecipanti possono scoprire i segreti dell’attività del falconiere e dei rapaci presenti in Aeroporto: un incontro che avvicina gli ospiti ad una tecnica dal fascino antico, che contribuisce con efficacia alla sicurezza dei voli. La visita si conclude con la possibilità di osservare da vicino i mezzi aeroportuali utilizzati dal Servizio Agibilità dell’Aeroporto di Torino per mantenere sempre in piena operatività lo scalo. Nel corso dell’evento sono coinvolti anche i dipendenti di SAGAT, società di gestione dello scalo torinese, e di SAGAT Handling, società dedicata ai servizi di assistenza a terra di vettori e passeggeri, impegnati nel tour nella veste di accompagnatori dei gruppi.
Adoc-Eures: Per acquisto libri scolastici spesa famiglie a 1,45 mldRoma, 9 set. (askanews) – A pochi giorni dall’inizio delle scuole, le famiglie italiane spenderanno 1,45 miliardi di euro per l’acquisto dei libri scolastici per i 4.313.300 studenti iscritti alle scuole secondarie superiori di primo e secondo grado. La spesa per i libri scolastici rappresenta un carico che grava in misura rilevante sulle famiglie italiane che, nel mese di settembre, arriva ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio. In particolare, per l’acquisto dei libri del primo anno, la spesa per un figlio è di 322 euro per le scuole medie e a 501 euro per le scuole superiori di secondo grado. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Adoc ed Eures in tre grandi aree metropolitane del Nord, del Centro e del Sud: Milano, Roma e Napoli.
Le stime non mostrano scarti significativi a livello territoriale: i libri di testo delle scuole superiori di primogrado sono mediamente di 330 euro a Napoli, di 321 a Milano e di 315 a Roma. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, la spesa media è di 511 euro a Milano, 498 euro a Napoli e 494 a Roma. Il costo dei libri di testo varia tra i diversi indirizzi delle scuole superiori: liceo classico, liceo scientifico e istituto tecnico. L’indirizzo di studi più costoso risulta il liceo scientifico, con una spesa media di 530 euro, seguito dagli istituti tecnici con 488 euro e dai licei classici dove si spende mediamente 485 euro.
Alle spese dei libri di testo, occorre sommare il costo dei dizionari di latino e greco, che si aggira complessivamente intorno ai 150 euro, quello del materiale scolastico, che varia significativamente in funzione dell’indirizzo di studie si attesta intorno ai 200 euro e altre spese, come l’acquisto di zaini, astucci, quaderni e cancelleria, con costi che mediamente si attestano intorno ai 120 euro, ma che raggiungono cifre ben più alte acquistando marchi più “alla moda”. Considerando una “famiglia media” con due figli (che frequentano i due differenti cicli scolastici di secondo grado), la spesa che dovrebbe sostenere per l’acquisto dei libri di testo e del materiale scolastico si attesterebbe acirca 800 euro, mentre sarebbe pari a 442 euro per un figlio che frequenti la prima media e a 621 euro per un figlio iscritto al primo anno di una scuola superiore di secondo grado: in quest’ultimo caso la spesa per i libri e per il materiale corredo scolastico di due figli a inizio ciclo andrebbe ad attestarsi a 1.060 euro, senza considerare i costi aggiuntivi.
Il costo per l’acquisto dei soli libri scende tuttavia nel corso degli anni successivi (anche per la presenza di volumi acquistati nel primo anno ma utilizzati per due o tre annualità), portando la spesa media annua per l’acquisto dei libri a 200 euro per le scuole superiori di primo grado ed a 340 euro per le scuole secondarie di secondo grado. Complessivamente, quindi, le famiglie devono sostenere in media una spesa pari a circa 2.300 euro per l’intero ciclo scolastico, spendendo 601 euro per i libri di testo nei 3 anni delle scuole medie e circa 1700 euro nei 5 anni delle scuole secondarie superiori.
Anche le scuole potrebbero contribuire al contenimento dei costi dei libri per le famiglie – ha affermato il Presidente di Eures, Fabio Piacenti – incentivando azioni di riuso, condivisione e passaggio dei testi tra le classi successive, adottando, laddove possibile, testi comuni per le diverse sezioni e creando al proprio interno biblioteche solidali che mettano a disposizione gratuitamente i libri ed il corredo scolastico per le famiglie in difficoltà. Qualsiasi arretramento nell’accesso alla cultura e nel diritto allo studio è un arretramento nella civiltà di un Paese: occorre quindi adottare tutte le misure necessarie a scongiurarlo. I costi per l’acquisto dei libri di testo sono troppo elevati – ha commentato la Presidente dell’Adoc Nazionale, Anna Rea. Le famiglie, già vessate dal caro prezzi e dagli aumenti dei carburanti e delle bollette di energia e gas, si trovano soprattutto quest’anno con una spesa difficile da coprire. Esistono misure e agevolazioni messe in campo da Stato, Regioni e Comuni per garantire la fruizione dei libri di testo per gli alunni meno abbienti – ha continuato Rea – tuttavia queste risorse interessano soltanto una parte delle famiglie con ISEE fino a 13/15 mila euro, coprono il 40/50% delle spese e, spesso, registrano gravi ritardi nella loro erogazione rispetto al calendario scolastico in corso, rischiando di aggravare le diseguaglianze sociali e generare ulteriori discriminazioni. Il diritto allo studio per tutti è un principio costituzionalmente garantito – ha detto la Presidente dell’Adoc – pertanto chiediamo di rendere detraibili nella misura del 19% anche le spese per l’acquisto dei libri scolastici, così come avviene per le spese sanitarie. Ciò comporterebbe per lo Stato un costo pari a 277 milioni di euro annui, la cui copertura non dovrebbe risultare particolarmente complessa. Vista l’emergenza per le famiglie, chiediamo inoltre agli enti locali e alle scuole di trovare tutte le soluzioni possibili per venire incontro alle necessità delle famiglie abbassando i costi, incentivando il digitale – come già sperimentato dagli insegnanti durante il covid – favorendol’usato e i gruppi di acquisto. Infine, facciamo un appello anche alle case editrici affinché siano meno rigide, evitando di ritoccare al rialzo, ogni anno, i listini.
Sisma in Marocco, Tajani: circa 200 italiani nella zona di Marrakech, per ora non risultano vittime tra di loroRoma, 9 set. (askanews) – “Al momento non abbiamo notizie di italiani feriti”, “né vittime”, “quindi le cose per i nostri connazionali potrebbero essere andate in modo migliore rispetto ai tanti marocchini purtroppo deceduti”. Lo ha detto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a La7.
Il ministro ha spiegato che “circa 200 italiani erano al momento delle scosse in quella parte del Marocco” colpita dal sisma, l’area di Marrakech. “Ambasciata e consolati si sono subito mobilitati, dall’Unità di crisi sono stati inviati messaggi a tutti gli italiani” nel Paese. Gli aeroporti nel Paese sono stati chiusi e potrebbero esserci difficoltà per il rientro in Italia dei nostri connazionali. “Vediamo se ci sarà una chiusura temporanea”, ha commentato il ministro. “In questo momento era importante contattare tutti gli italiani, cosa che è stata fatta. Seguiamo minuto per minuto l’evolversi della situazione”, ha aggiunto Tajani, ribadendo che “l’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per aiutare questo paese amico, così importante per la stabilità dell’area”.
First Cisl: Credito al consumo, in sette anni crescita del 44%Roma, 9 set. (askanews) – L’aumento dei tassi d’interesse non frena il ricorso degli italiani al credito al consumo. I finanziamenti concessi continuano infatti a crescere trimestre dopo trimestre. Nel 2016 il loro ammontare era di poco inferiore ai 107 miliardi di euro, nel 2023 siamo arrivati quasi a 154 miliardi: un aumento del 44% in soli sette anni. Sono solo alcuni dei dati dell’analisi sul credito al consumo condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl su dati di Bankitalia.
Dalle statistiche della Banca d’Italia emerge che il credito al consumo ha raggiunto a marzo di quest’anno 153,86 miliardi di euro, di cui 113 erogati da banche e 40,86 da società finanziarie (al 30 giugno 2016 gli importi erano rispettivamente di 78,36 e 28,46 miliardi, per un totale di 106,82 miliardi). Considerando le sole banche, nel 2002, anno da cui partono le serie storiche, l’ammontare era di 27,5 miliardi circa. La crescita del credito al consumo, inoltre, è decisamente più sostenuta rispetto a quella registrata dal totale dei prestiti alle famiglie: 44% contro 14% nel periodo considerato. Sempre la Banca d’Italia evidenzia come i prestiti per finalità di consumo rappresentino ormai “un quarto del totale dei finanziamenti alle famiglie e in rapporto al reddito disponibile hanno raggiunto il 12,8%, un valore superiore alla media dell’area euro (9,6%)”.
Non si tratta però di una crescita omogenea: Nord – Ovest e Nord – Est (+ 49,8% e + 55,4%) sopravanzano Centro, Sud e Isole (+ 42,9%, + 36,5% e + 33%). Tra le regioni spicca il Trentino Alto Adige (68,1%), con un tasso di crescita che è 2,7 volte superiore a quello della Sardegna (25%). I tassi applicati al credito al consumo sono rimasti sostanzialmente stabili da giugno 2016 a giugno 2022. Hanno cominciato a muoversi al rialzo con l’avvio della stretta varata dalla Bce, ma gli aumenti decisi da quest’ultima da luglio 2022 sono stati incorporati solo in misura parziale. La Bce ha infatti alzato i tassi da 0% al 3,5% del marzo 2023, mentre il Taeg sul credito al consumo è passato da 8,34% di metà 2022 al 10,12% del marzo 2023. Ciò si spiega probabilmente con un livello iniziale già molto alto dei tassi sul credito al consumo. Emerge inoltre una forte penalizzazione per gli importi più piccoli e quindi per le fasce più deboli della popolazione.
“La crescita molto significativa del credito al consumo è da valutare con molta attenzione. Il più alto rapporto col reddito disponibile rispetto alla media europea induce ad ipotizzare che molte famiglie finanzino in questo modo la spesa corrente per mantenere il proprio stile di vita o per far fronte a situazioni di difficoltà – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – Nonostante i tassi alti, infatti, la corsa a indebitarsi non rallenta: è probabile che la rapidità nella concessione dei finanziamenti finisca per prevalere su qualsiasi altra considerazione, anche sull’effettiva convenienza del finanziamento”. “Le nuove formule di credito al consumo, anche quelle caratterizzate da poche rate e zero interessi come il ‘buy now, pay later’, invogliano le persone a consumare, ma rischiano di determinare situazioni di sovraindebitamento – aggiunge Colombani – Per questi motivi è opportuno che si rafforzino i presìdi di trasparenza, dando maggiore pubblicità a dati ed informazioni e che si facciano investimenti in strutturati processi educativi per aumentare la consapevolezza individuale e collettiva”.