Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Londra, Santanché incontra ministro Gb del turismo Whittingdale

Londra, Santanché incontra ministro Gb del turismo WhittingdaleRoma, 6 nov. (askanews) – “Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha incontrato a Londra il ministro britannico per i Media, il Turismo e le Industrie Creative John Whittingdale, con cui ha intrattenuto un proficuo colloquio incentrato sui temi cardine del turismo: dal tema dei trasporti, alla sostenibilità, dalla formazione alla destagionalizzazione, passando per l’accessibilità e le nuove tendenze, declinando il tutto in un’ottica di fattiva collaborazione tra le due Nazioni, anche per mantenere una forte attenzione sul turismo nell’agenda internazionale”. Lo riferisce una nota del ministero, sottolineando che “Santanchè, nel ricordare il profondo feeling che lega l’Italia ed il Regno Unito, testimoniato dall’importante partecipazione italiana alla fiera World Travel Market di Londra, ha evidenziato come il Belpaese – prima meta di destinazione turistica per i turisti inglesi – mette a disposizione un’offerta turistica varia e diversificata che consente di visitare l’Italia in ogni momento dell’anno”.

Confindustria, Bonomi: per fare presidente servono testa, tasca e cuore

Confindustria, Bonomi: per fare presidente servono testa, tasca e cuoreRoma, 6 nov. (askanews) – Testa, tasca e cuore. Sono questi, a giudizio di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, le tre caratteristiche fondamentali che deve avere il leader degli industriali.

“Per fare il presidente del sistema confindustriale bisogna avere tre cose – ha spiegato Bonomi intervenendo all’assemblea dell’Unione Industriali di Torino -: testa, tasca e cuore. Testa perchè bisogna pensare e riflettere molto, specialmente nei periodi che viviamo. Tasca perchè bisogna essere autonomi dal punto di vista finanziario. Cuore perchè bisogna avere veramente tanta passione da mettere, sottraendo tempo alle famiglie e alle imprese. Non è semplice, pochi sanno che noi siamo l’unico sistema di rappresentanza” con un presidente “a titolo gratuito”.

Parata di artisti per la Milano Music Week dal 20 al 26 novembre

Parata di artisti per la Milano Music Week dal 20 al 26 novembreMilano, 6 nov. (askanews) – Da anni Milano è la capitale della musica e si conferma tale con il ritorno in forma completamente rinnovata dal 20 al 26 novembre della Milano Music Week. Con un quartier generale totalmente dedicato in Torneria Tortona, che diventerà il punto di riferimento per il pubblico e gli addetti al settore, ospitando uno spazio di coworking, panel, incontri con gli artisti, workshop, percorsi tematici, party, djset e showcase tutti giorni.

Un’edizione ricca di contenuti sviluppati dalla Milano Music Week, promossa e fortemente voluta da Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, Assoconcerti, Assomusica, Fimi – Federazione Industria Musicale Italiana, Nuovo Imaie e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, con il patrocinio del Ministero della Cultura, sotto la direzione artistica di Nur Al Habash (direttrice della Fondazione Italia Music Lab) e con la curatela speciale di Francesca Michielin. La poliedrica artista, cantautrice e polistrumentista, conduttrice con all’attivo due edizioni di X Factor, scrittrice, podcaster di successo con il suo Maschiacci, curerà una serie di eventi all’interno del palinsesto. Main sponsor di questa edizione sono UniCredit, UniCredit Allianz Vita e UniCredit Allianz Assicurazioni.

In occasione della preserazione dell’evento il Sindaco Giuseppe Sala, ha detto: «Il legame di Milano con la musica è forte e radicato nel tempo. Dalla lirica alla musica classica, dalla leggera a quella pop, al rock, al rap: non c’è genere musicale che non abbia trovato nella nostra città il luogo adatto in cui svilupparsi e farsi conoscere al grande pubblico, qualsiasi momento storico si voglia considerare. Sono certo che la Milano Music Week celebrerà anche quest’anno questo rapporto speciale, valorizzando musicisti, interpreti e tutte le professionalità del mondo dell’industria musicale, attraverso incontri, dibattiti e riflessioni coinvolgenti». «Tutte le energie musicali della città convergono nella prossima edizione della Music Week, che è quest’anno ancora più ricca, diffusa, e sempre più affermata a livello nazionale. Un grande in bocca al lupo alle curatrici, a Nur Al Habash e in particolare a Francesca Michielin, che per la prima volta partecipa alla costruzione del programma della week milanese: un programma che, anche in questa nuova edizione, riguarda tutta la filiera musicale, dagli artisti ai tecnici, dalla produzione all’editoria, per abbracciare un mondo che a Milano trova e ha sempre trovato spazio, risorse e talenti per crescere, in Italia e all’estero» ha aggiunto Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.

Per Francesca Michielin, curatrice speciale «In quanto musicista e artista italiana, alla Milano Music Week vorrei puntare i riflettori sul ruolo delle artiste donne in un ambiente discografico in cui purtroppo non sono ancora abbastanza protagoniste. Mi piacerebbe non solo creare occasioni di confronto e dialogo su ciò che accade alla musica scritta e prodotta da donne, ma anche dare ampio spazio alla riflessione sulla difficoltà di essere donne in un mondo musicale che non sempre ha tempo per accogliere una maternità, ad esempio. Per la prima volta porterò Maschiacci a teatro e, sempre per la prima volta, parlerò di musica e testi musicali con l’obiettivo di riflettere ancora una volta sulla potenza del linguaggio e il peso delle parole». «La Milano Music Week quest’anno fa un salto di qualità: un vero e proprio quartier generale con più sale a disposizione, tantissimi partner e sponsor che si sono uniti per la prima volta alla manifestazione e tanti ospiti prestigiosi. Siamo particolarmente orgogliosi nel vedere organizzazioni internazionali della musica che scelgono la Week come occasione di incontro tra i propri membri, a dimostrazione che l’evento sta diventando via via sempre più attraente anche all’estero – così come siamo orgogliosi nel vedere quanti attori cittadini hanno contribuito spontaneamente alla Music Week organizzando eventi imperdibili in tutti i quartieri di Milano. Per questo spero che tutti, appassionati e professionisti della musica, possano ritrovarsi ancora una volta nella nostra Music City per fare rete, confrontarsi, imparare, e ovviamente ascoltare concerti e divertirsi» ha concluso Nur Al Habash, Direttrice Artistica dell’evento.

Tanti gli incontri con gli artisti firmati Milano Music Week, in cui il pubblico conoscerà più da vicino i propri idoli con talk tematici che offrono nuove prospettive (la maggior parte dei quali saranno in Torneria Tortona): Francesca Michielin registrerà una puntata speciale del suo podcast Maschiacci al Teatro Filodrammatici, Manuel Agnelli ripercorrerà la sua carriera eclettica in uno scenario discografico in costante mutamento, Ariete sarà protagonista di un podcast registrato dal vivo al Teatro Filodrammatici, Alfa, protagonista di un’ascesa nel pop italiano, ci parlerà di canzoni d’amore, Angelina Mango racconterà le diverse fasi del suo percorso fino ad arrivare a questo momento d’oro, Tommaso Paradiso partirà dal suo ultimo album per delineare la sua espressione artistica, Neffa e Ele A si confronteranno su 50 anni di Hip Hop italiano, il collettivo Thru Collected con l’incontro “Se i fan diventano musicisti” affronterà i cambiamenti che la diffusione dell’A.I. porta nella musica e più in generale nella creatività, l’ospite internazionale Devendra Banhart si racconterà al Museo del Novecento intervistato dalla cantautrice Guinevere, con un talk al Teatro Fontana i CCCP – Fedeli alla linea celebreranno 40 anni dall’uscita del loro primo EP raccontando il percorso che li ha portati a risvegliare la “cellula dormiente”, YENDRY racconterà la sua ascesa nel panorama discografico internazionale, AKA 7EVEN parlerà dell’importanza di costruire una carriera autentica, MOTTA traccerà il suo nuovo inizio, l’eredità queer di Raffaella Carrà verrà narrata da Paola Iezzi e Fabio Canino, autore del libro “RaffaBook. Più che un libro, uno show del sabato sera”. EMI Records Italy, che festeggia la sua rinascita alla MMW, porterà nell’headquarter Nerissima Serpe. Ogni giorno in Casa Milano Music Week ci saranno party e tante altre iniziative presentate dagli sponsor. Il sito della Milano Music Week conterrà tutti gli eventi e le informazioni su come prenotarsi o come acquistare i biglietti.

Torino, duemila spettatori per prima edizione festival Radici

Torino, duemila spettatori per prima edizione festival RadiciMilano, 6 nov. (askanews) – Radici, il festival torinese dell’identità (coltivata, negata, ritrovata) archivia la sua prima edizione con successo di pubblico, conversazioni e discussioni. Il progetto, promosso dalla Fondazione Circolo dei lettori con il contributo della Regione Piemonte – Assessorato Regionale all’Emigrazione e curato dallo scrittore Giuseppe Culicchia, ha accolto un pubblico di duemila persone nel corso di 23 appuntamenti tra le sale di Palazzo Graneri della Roccia e il Cinema Centrale, affollato alla mezzanotte da mercoledì a sabato da studenti e cinefili per le proiezioni di alcuni film iconici per i temi del festival: L’Odio di Mathieu Kassovitz, Il Sorpasso di Dino Risi, Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker, Gatto nero, gatto bianco di Emir Kusturica.

Dal 1 novembre a oggi, gli artisti di Radici si sono interrogati su una nessuna e centomila identità: l’identità individuale e l’identità dei popoli, l’identità di una comunità e quella di una nazione; l’identità come idea che un individuo ha di sé a partire da quelle caratteristiche che dovrebbero renderlo inconfondibile ma che il consumismo ha omologato in modelli culturali, come denunciò per primo Pier Paolo Pasolini. Tante le protagoniste e i protagonisti di questa prima edizione del festival di Giuseppe Culicchia, a cominciare da Bret Easton Ellis, a Torino in occasione del suo ritorno al romanzo Le Schegge, uscito per Einaudi e tradotto dal curatore di Radici. Si sono poi susseguiti nella Sala Grande del Circolo dei lettori Emir Kusturica, Ingo Schulze, Stefania Rocca, Maria Grazia Calandrone, Enzo Bianchi, Giordano Bruno Guerri, Ilide Carmignani, Ruth Dureghello, Paolo Nori, Paolo Di Paolo, Marcello Veneziani, Farian Sabahi, Franco Cardini, Roberto Alajmo, Javier Chiabrando, Paola Agosti e i racconti dei piemontesi d’Argentina tra i quali Hernan Trossero, Alejandra Gaida e Laura Moro a rappresentare la FAPA – Federazione delle Associazioni Piemontesi d’Argentina. “Radici ha visto una partecipazione da parte del pubblico che è andata al di là delle più rosee aspettative, e credo che questo dipenda dal fatto che il tema del festival ha incontrato l’interesse di tantissime persone, disposte ad ascoltare voci assai diverse tra loro: una cosa assolutamente non scontata in questo nostro presente in cui rispetto al dialogo e all’ascolto troppe volte prevale un atteggiamento di chiusura totale nei confronti delle idee altrui e di scontro” commenta Giuseppe Culicchia, curatore di Radici. “Un nuovo festival e un altro grande successo. Il pubblico del Circolo dei lettori ha risposto con entusiasmo alle sollecitudini di Radici, il festival dedicato all’identità. L’ennesima riprova che le idee non hanno confini e che quando sono ‘buone’ idee fioriscono e danno ‘buoni’ frutti” dichiara Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori.

“Radici è stata una grande esperienza di incontro, approfondimento, scoperta; è stata, prima di tutto, la conferma che l’identità è sempre e inevitabilmente un discorso sulla complessità, mai singolare e invece sempre carico di quel pluralismo che è il presupposto del vivere insieme. Il grande successo di pubblico e la straordinaria circolazione di idee che si è vista nelle sale del Circolo sono motivo di grande soddisfazione” è il pensiero di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori. “Voci libere, confronto vivace tra idee diverse e temi tabù: questo ha evidentemente cercato e trovato il pubblico che ha affollato ogni appuntamento del festival Radici facendo sempre registrare il tutto esaurito al Circolo dei lettori. Il ringraziamento della Regione Piemonte va allo straordinario lavoro di Giuseppe Culicchia, Elena Loewenthal e Giulio Biino. Sorpresa, il tema delle identità appassiona i torinesi, con cinque giorni di radici profonde, che non geleranno” dichiara Maurizio Marrone, assessore all’Emigrazione della Regione Piemonte.

L’8 novembre su Rai5 il docufilm “Banksy e la ragazza del Bataclan”

L’8 novembre su Rai5 il docufilm “Banksy e la ragazza del Bataclan”Roma, 6 nov. (askanews) – Andrà in onda l’8 novembre alle 21.15 su Rai 5, “Banksy e la ragazza del Bataclan”, documentario diretto da Edoardo Anselmi che ripercorre la storia dell’opera “La Ragazza Triste” dell’artista e writer britannico. Il film è scritto dal regista con Claudio Centioni.

Nascosti dall’oscurità, tre uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice i cardini della porta di uscita di emergenza del Bataclan, la sala da concerti dove il 13 novembre 2015 si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall’Isis in Europa. In seguito a quella tragedia, su quella stessa porta il noto street artist Banksy aveva realizzato, “La Ragazza Triste”, in omaggio alle vittime dell’attentato. L’opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione in milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare nella provincia di Teramo abitato da due ignari inquilini cinesi, fanno irruzione i carabinieri del TPC insieme alla polizia francese: la porta del Bataclan è lì, nascosta nella soffitta dell’abitazione e avvolta alla meglio in un lenzuolo. Insieme alla porta vengono identificati anche i sospetti – in tutto 8 tra responsabili del furto e collaboratori – che il 23 giugno vengono processati e condannati a pene che arrivano fino a due anni di carcere. Il documentario ripercorre l’intera vicenda – dal furto dell’opera allo svolgimento delle indagini fino all’ultima controversia legale – raccontandola attraverso il punto di vista delle diverse parti in causa. Tra gli intervistati nel documentario, il comandante della polizia giudiziaria francese presente la notte degli attacchi al Bataclan, ma anche uno dei ladri della Ragazza triste, con il principale sospettato di essere il committente del furto. Tra gli intervistati italiani, Carmelo Grasso, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, Emiliano Ferrante, il Brigadiere dei carabinieri che ha ritrovato la Ragazza Triste, ma anche un esperto di street art e di Banksy, una sociologa della street art e storica dell’architettura urbana, un avvocato esperto di copyright e il battitore d’asta di opere di street art dell’Artcurial di Parigi.

Ci sono tanti misteri e contraddizioni intorno a Banksy, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità – tra sospetti e illazioni, non è ancora stata rivelata. L’artista britannico non si è mai esposto, né quando la porta è stata rubata, né quando è stata ritrovata, nel 2020. Un artista che rivela poco di sé e lascia spazio all’immaginazione degli altri per dare vita al proprio personaggio. Il docufilm è prodotto da Gioia Avvantaggiato per GAeA Productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con Arte G.E.I.E., RAI Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Teche e in associazione con RTS e RTBF.

Medio Oriente, SItI: profonda preoccupazione salute popolazioni

Medio Oriente, SItI: profonda preoccupazione salute popolazioniRoma, 6 nov. (askanews) – La Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) “a seguito dell’aggravarsi della crisi militare nei territori di Israele e Palestina, ed in accordo con i principi espressi all’interno del proprio Statuto Nazionale, esprime profonda preoccupazione per lo stato di salute delle popolazioni coinvolte”.

La Società scientifica sottolinea, nello specifico, quattro aspetti: “La riduzione della capacità di accesso alle cure e di risposta ai bisogni di Salute della popolazione ha un impatto devastante sui feriti e su tutta la popolazione, in primis i soggetti fragili e con patologie croniche e i bambini; il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie dovuto alla mancanza di cibo, acqua pulita e combustibile per i generatori che alimentano gli Ospedali rischia di causare il diffondersi di patologie infettive epidemiche con conseguenze su entrambe le parti del conflitto e, soprattutto, sui fragili ivi compresi i prigionieri, le cui condizioni di salute destano grande preoccupazione; i tanti interventi in emergenza-urgenza effettuati dal personale sanitario senza l’utilizzo dei corretti presidi o farmaci; il timore di guerre civili, ondate di rifugiati e profughi con effetti catastrofici anche sulla salute mentale di tutte le popolazioni coinvolte e sullo sviluppo dei bambini negli anni a venire”. Per la Società Italiana d’Igiene “gli attacchi sulle strutture e sugli operatori sanitari sono una violazione del diritto internazionale umanitario. La Società scientifica esprime, inoltre, grande apprezzamento per il lavoro svolto, con spirito di sacrificio e abnegazione, dal personale sanitario di entrambe le popolazioni coinvolte e, al tempo stesso, chiede alle Autorità nazionali ed europee di farsi portavoce, presso le autorità locali, della necessità di cibo e acqua pulita, nonché del ripristino del flusso elettrico presso le strutture ospedaliere, a garanzia del loro essenziale funzionamento. La SItI sollecita infine le Società scientifiche, il mondo sanitario e, in generale, tutte le sigle interessate alla Salute, ad aderire al presente comunicato e a darne diffusione tramite i propri mezzi di comunicazione”, conclude la SItI.

Borrell: l’escalation del conflitto in Medio Oriente è un fallimento collettivo

Borrell: l’escalation del conflitto in Medio Oriente è un fallimento collettivoRoma, 6 nov. (askanews) – L’escalation in corso del conflitto in Medio Oriente è il risultato di un “fallimento collettivo” nel risolvere il problema pluridecennale della regione, che causa sofferenze sia ai palestinesi sia agli israeliani. Lo ha dichiarato l’Altro Rappresentante Ue per la politica estera e si sicurezza, Josep Borrell.

“La tragedia che si sta consumando in Medio Oriente è il risultato di un fallimento politico e morale collettivo, di cui la popolazione israeliana e quella palestinese stanno pagando un prezzo altissimo… Questo fallimento morale e politico è dovuto alla nostra reale mancanza di volontà di risolvere il problema israelo-palestinese”, ha dichiarato Borrell durante il suo discorso alla Conferenza degli ambasciatori dell’Ue a Bruxelles.L’Unione Europea sostiene la soluzione a due Stati, che prevede la creazione di uno stato palestinese sovrano, ma Bruxelles non ha una roadmap per una soluzione del genere, ha aggiunto. Il 7 ottobre, il gruppo integralista islamico palestinese Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele da Gaza, uccidendo e prendendo in ostaggio persone nelle vicine comunità israeliane. Lo stato ebraico ha risposto con attacchi missilistici e con il blocco totale della Striscia di Gaza, dove vivono oltre 2 milioni di persone. Il 27 ottobre, Israele ha lanciato un’incursione di terra su larga scala a Gaza con l’obiettivo dichiarato di eliminare Hamas e salvare gli ostaggi.

Maltempo, Giani: ho sospeso il pagamento dei mutui in Toscana

Maltempo, Giani: ho sospeso il pagamento dei mutui in ToscanaFirenze, 6 nov. (askanews) – “La prima ordinanza che ho voluto fare stamani riguarda la sospensione del pagamento mutui per le imprese e per tutti i privati che documentano con l’autocertificazione lo stato delle cose. E’ un mio potere commissariale e vado avanti su questo”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Toscana e commissario delegato Eugenio Giani, a margined di un incontroi a Prato con le imprese colpite dall’alluvione, alla presenza del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

L’altra ordinanza, come già anticipato da Giani, è “quella sui rifiuti. Creeremo delle aree di stoccaggio dove poter riversare i rifiuti, ma non dobbiamo cadere nell’istintiva mossa di buttare i rifiuti per la strada”.

Manovra, Sala: 211 mln per metro M1? Spero che qualcosa ci sarà

Manovra, Sala: 211 mln per metro M1? Spero che qualcosa ci saràMilano, 6 nov. (askanews) – “Il bilancio pubblico di Milano dipende in gran parte dal trasporto pubblico sia in termini di finanziamento delle opere sia in termini di spesa corrente. Ora spero che nella manovra di bilancio qualcosa ci sarà, sarà sicuramente molto lontano dalle nostre esigenze ma magari un primo gesto”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito dei 211 milioni che il governo ha garantito in passato a Milano per il prolungamento della metropolitana M1 fino a Baggio e per la metrotranvia Milano-Limbiate, non contenuti finora nella manovrà.

“Rimane il fatto che è un tema. Su certe cose ci sono sempre risposte, su altre invece non ci sono, andiamo avanti un po’ alla volta. Poi Milano le opere le ha sempre fatte però diventa sempre più difficile. Ripeto: sul bilancio del Comune di Milano c’è solo una grande debolezza che è l’onere derivante da trasporto pubblico” ha aggiunto a margine di un incontro con il corpo consolare.

Gaza City è accerchiata e Israele dice: ora smantelleremo Hamas

Gaza City è accerchiata e Israele dice: ora smantelleremo HamasRoma, 6 nov. (askanews) – Gaza City è “completamente circondata” e la Striscia è di fatto tagliata in due dalla presenza dei militari israeliani, ha confermato l’esercito in un aggiornamento della sua offensiva di terra contro Hamas che ha raggiunto la costa mediterranea. E l’esercito israeliano ha nuovamente invitato i civili a lasciare il nord della Striscia, dove si concentrano i combattimenti contro Hamas e ha detto di aver riaperto il passaggio verso Sud per alcune ore.

“Saremo meno limitati” ad agire e “quindi in grado di smantellare Hamas, roccaforte dopo roccaforte, battaglione dopo battaglione, fino a raggiungere l’obiettivo finale, che è quello di liberare la Striscia di Gaza – l’intera Striscia di Gaza – da Hamas”, ha detto nel suo briefing mattutino il portavoce Jonathan Conricus. Intanto, gli Stati uniti proseguono l’ampio lavoro diplomatico a livelllo regionale e internazionale. Mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Turchia, sua ultima tappa nella regione prima di dirigersi in Asia, il direttore della Cia Burns è da ieri sera in Israele per con l’intelligence locale e quelle dei Paesi vicini.

Il New York Times scrive che, secondo funzionari statunitensi, l’amministrazione Biden ha chiarito all’Iran e a Hezbollah attraverso i partner regionali che gli Stati Uniti interverranno militarmente se attaccano Israele. Parole veicolate anche durante i diversi incontri di Blinken, in particolare quello di ieri sera a Baghdad con il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani. Poche ore prima Blinken aveva incontrato a Ramalla, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen che ha affermato che la Striscia di Gaza è “una parte inseparabile dello Stato palestinese” e che l’Anp è pronta ad assumersi la piena responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale per l’intera area della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est.A poche ore dalla visita di Blinken a Baghdad, i media iracheni hanno riportato che due basi militari americane in Iraq sono state prese di mira da droni. Secondo l’agenzia irachena Shafaq le basi “Al-Asad” nell’Iraq occidentale e “Al-Tanf” sui confini siriano-iracheno-giordano sono state prese di mira da droni. Inoltre, un terzo drone è entrato in azione nelle vicinanze della base militare di Al-Tanf, il territorio siriano, ed è stato anch’esso intercettato con successo. Per scoraggiare un’espansione del conflitto e per ribadire il sostegno alla difesa di Israele, lo United States Central Command (CENTCOM), il Comando combattente unificato delle forze armate degli Stati Uniti, ha annunciato con un breve messaggio sui social che “il 5 novembre 2023 un sommergibile classe Ohio è arrivato nell’area di responsabilità del Comando Centrale degli Stati Uniti” in Medio Oriente. Si tratta di un sottomarino lanciamissili balistici a propulsione nucleare. Il sottomarino si aggiunge a due portaerei USA già presenti di fronte a Israele (la USS Gerald R. Ford e la USS Dwight D. Eisenhower), con al seguito un “gruppo d’assalto” formato da vari incrociatori lanciamissili e cacciatorpedinieri.

Azioni che collidono con le promesse degli Stati uniti al popolo palestinese e che incoraggiano Israele a uccidere i palestinesi secondo il presidente iraniano Ebrahim Raisi: “Questi orribili crimini contro l’umanità costituiscono un genocidio, portato avanti dal regime sionista con l’appoggio degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei – ha accusato Raisi – L’aiuto degli Stati Uniti al regime sionista lo incoraggia a uccidere e a perpetrare atti crudeli contro il popolo palestinese. L’affermazione degli americani di voler aiutare Gaza è una falsa promessa, che non è coerente con le loro azioni”. Intanto, il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha dichiarato domenica alla CNN che il governo sta lavorando con Hezbollah e i gruppi palestinesi in Libano per evitare una guerra: “Stiamo lavorando con Hezbollah e altre organizzazioni palestinesi per evitare una guerra, e vorremmo che anche gli Stati Uniti facessero pressione su Israele affinché non inizi una guerra”. Bou Habib ha detto che Israele provoca il Libano “ogni giorno” e ha affermato di credere che Hezbollah non voglia una guerra: “Abbiamo l’impressione, non ce l’hanno detto, ma abbiamo l’impressione che non ci sarà una grande guerra a meno che Israele non attacchi il Libano o che la situazione si faccia molto grave a Gaza”.