Bce lancia la fase di preparazione dell’euro digitaleRoma, 18 ott. (askanews) – Dopo la conclusione della “fase istruttoria” dedicata alla progettazione e alla distribuzione di un euro digitale, durata due anni, il Consiglio direttivo della Bce “dà inizio alla fase di preparazione del progetto sull’euro digitale”, che a sua volta dovrebbe durare 2 anni. Con un comunicato, l’istituzione spiega che questa fase “getterà le basi per un eventuale euro digitale, anche mediante la messa a punto del manuale di norme e la selezione dei fornitori per lo sviluppo della piattaforma e delle infrastrutture”.
La fase di preparazione “aprirà la strada a una possibile decisione futura sull’emissione di un euro digitale”. La decisione fa seguito alla conclusione della fase istruttoria avviata dall’Eurosistema nell’ottobre 2021 per esplorare possibili modelli di progettazione e distribuzione per un euro digitale. “Sulla base dei risultati di questa fase, descritti dettagliatamente in un rapporto pubblicato oggi, la Bce ha concepito un euro digitale che sarebbe ampiamente accessibile a cittadini e imprese attraverso la distribuzione da parte di intermediari vigilati come le banche”. L’euro digitale “sarebbe configurato come una forma digitale di contante che potrebbe essere utilizzato per effettuare qualsiasi pagamento digitale in tutta l’area dell’euro”. Sarebbe “gratuito per le funzionalità di base e disponibile sia online che offline. Assicurerebbe il massimo livello di privacy e permetterebbe agli utenti di regolare all’istante i pagamenti in moneta della banca centrale. Potrebbe essere utilizzato per i pagamenti da persona a persona, presso i punti vendita, nel commercio elettronico e nelle operazioni con le amministrazioni pubbliche. Nessuno strumento di pagamento digitale offre tutte queste caratteristiche. Un euro digitale – afferma la Bce – colmerebbe questa lacuna”.
Turismo delle radici, presentato all’Enit ROOTS-inRoma, 17 ott. (askanews) – La ricerca delle proprie radici familiari e la conoscenza diretta dei luoghi di origine sta diventando un’esigenza sempre più urgente da parte degli italiani di seconda e terza generazione sparsi per il mondo (stimati in circa 80 milioni).
Questo mercato costituisce, dunque, un’importante potenzialità di sviluppo per i territori e per la programmazione degli operatori turistici italiani e internazionali. E ROOTS-in, Roots Tourism International Exchange si conferma per il secondo anno un appuntamento internazionale di riferimento per il Turismo delle Radici. La Borsa è organizzata dalla Regione e dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con l’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, con il patrocinio del MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e promuove la cultura e la professionalità dell’offerta turistica legata al Turismo delle Origini, con un ricco programma di approfondimenti tematici, formazione, interscambio e networking tra i professionisti del settore.
Tante le novità di questa seconda edizione, con 80 buyers internazionali rispetto ai 50 dell’esordio provenienti da tutto il mondo e con la novità Australia, che si terrà sempre a Matera il 20 e il 21 novembre. Una edizione molto speciale anche perché cade alla vigilia del 2024, anno del turismo delle origini, come hanno ricordato alla sede Enit presentando la due giorni di Matera Ivana Jelinic, CEO di Enit, il Cons. Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e Antonio Nicoletti, direttore generale di APT Basilicata.
“Apriremo l’evento il 20 novembre con una sessione importante, un forum su Turismo delle Radici: rigenerazione dei borghi, dove abbiamo invitato i ministri degli Esteri, del Turismo e della Cultura. Le aree interne del paese, i borghi, sono depauperate e siamo convinti che proprio dal turismo legato ai nostri emigrati possa arrivare nuova linfa”, ha spiegato Nicoletti. E facendo sistema poi da questa linfa potranno arrivare anche “output secondari”, con impatti economici sui territori connessi a “investimenti e rapporti commerciali legati al made in Italy”. “Pensiamo ad esempio a Francis Ford Coppola e all’investimento che ha fatto a Bernalda”, il paese di origine del nonno, ha commentato Nicoletti.
Per Ivana Jelinic, AD di Enit, “dalle antenne delle nostre sedi estere, 26, arrivano i desiderata dei viaggiatori e sul turismo delle radici c’è grande richiesta”, che significa “molte opportunità per i territori e per la nostra economia”. “L’anno 2024 sarà l’anno delle Radici italiane, con eventi in tanti Comuni. Matera sarà l’occasione per favorire l’incontro tra domanda e offerta, in un settore in cui abbiamo sempre creduto – ha aggiunto il Consigliere Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale -. Il nostro è un ruolo di cerniera con le comunità italiane all’estero e quella del turismo delle radici è una grande sfida per il paese che possiamo affrontare attraverso la rete costruita e la collaborazione con gli enti istituzionali”. De Vita ha anche annunciato che in questo senso, proprio a Matera, il 21 novembre si svolgerà, in presenza e da remoto, la riunione del tavolo tecnico sul Turismo delle Radici, tra tutti i soggetti che hanno contribuito alla genesi del progetto Pnrr su questa tipologia turistica, ribadendo poi come “la formazione sia la chiave per il successo del prodotto turistico”. Sul territorio intanto sono stati costituiti i gruppi per regione che supporteranno il processo anche in termini di comunicazione, attraverso una piattaforma dedicata collegata anche al portale Italia.it, gruppi che hanno al loro interno genealogisti per rispondere “all’esigenza primaria dei viaggiatori di ritorno che è la ricostruzione genealogica”.
Visco: momento tragico, serve impegno di autorità, banche e impreseRoma, 18 ott. (askanews) – E’ “un momento tragico” quello che il mondo sta attraversando, con “rischi straordinari”, in cui “vedo un futuro non facile per il nostro Paese e forse non facile per tutti i paesi che fanno parte della nostra Unione europea. E forse del nostro mondo di paesi industrializzati. Bisogna essere cauti, prudenti, e fare attenzione. Non ci sono soltanto i rischi del clima, i rischi della tecnologia: ci sono anche questi rischi geopolitici che hanno conseguenze sulle quali bisogna lavorare insieme, autorità di governo, istituzioni preposte alla difesa della stabilità dei prezzi o finanziaria, industria, finanza. Questo non è un appello: credo che sia una necessità”. E’ il richiamo lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento al Comitato esecutivo dell’Abi.
Visco si è recato all’Associazione dei banchieri in prossimità del termine del suo mandato. E ha innanzitutto ripercorso l’attività dell’istituzione rispetto alle banche nei 12 anni sotto la sua guida, con il susseguirsi di varie crisi. Ma inevitabilmente ha toccato anche il quadro attuale di accresciuta tensione geopolitica, che è stata innescata con l’attacco terroristico di Hamas contro Israele. “Viviamo in un momento tragico, con rischi straordinari”, ha affermato. Rischi che appunto richiedono un lavoro collaborativo da parte delle varie istituzioni.
Per quanto riguarda la situazione del panorama bancario italiano, secondo il numero uno dell’istituzione di Via Nazionale “non è prevedibile un ritorno al rischio che abbiamo corso una decina di anni fa. Le condizioni del sistema bancario sono molto migliori”. La risposta delle banche alla pandemia “è stata molto positiva, sicuramente anche per il sostegno pubblico, ma non è mai mancato il credito”. Più di recente “non abbiamo risentito in particolare delle tensioni connesse con i dissesti gravi, non solo delle lontane Americhe, ma anche della vicina Svizzera. Tutto sommato – ha detto Visco – gli indicatori di bilancio si collocano sui valori soddisfacenti, nonostante una situazione economica che non è delle migliori”.
Ma non bisogna abbassare la guardia. “Bisogna fare attenzione, fare accantonamenti e vi sono ancora in varie parti del settore bancario situazioni di debolezza e vulnerabilità, in particolare nelle banche meno significative – ha riferito il governatore – su cui noi lavoriamo con attenzione e di cui discutiamo con le autorità di governo”. Ripercorrendo questi anni, Visco ha anche citato il caso, tutt’ora aperto, di Mps. “A un certo momento forse si potrà anche fare una riflessione su che cosa abbia determinato come ci siamo comportati. Fu la mia prima azione”. A inizio mandato “ebbi come primo intento quello di andare a vedere o la situazione di ogni azienda di credito del nostro paese. E una delle prime fu ovviamente il Monte dei Paschi. Era in quel momento in corso un’ispezione, chiamai l’ispettore, parlammo, dopodiché prenderemo delle decisioni” convocando i vertici del gruppo “e discutendo la gravità delle questioni e di come si potessero poi risolvere. Poi è successo quello che è successo e non è questa sede per parlarne”.
“Però credo che sia molto importante condividere con voi l’impegno che la vigilanza, i miei colleghi, che a volte possono essere bruschi, rudi, oppure a volte particolarmente amichevoli e simpatici, in realtà svolgo un servizio per la collettività 24 ore su 24 – ha detto Visco ai banchieri – con grandissimo impegno, a volte con tensioni, anche emotive, perché la situazione non è facile soprattutto quando ci sono gravi tensioni economiche”. In questo ambito Visco ha ricordato anche quando, nel luglio del 2016 l’Economist pubblicò una copertina intitolata “The Italian job”, che ritraeva “un autobus tricolore sul precipizio, che portava con se tutta l’Europa. Questo era un errore – ha detto – capita anche all’Economist, un errore grave perché da quell’errore si generano reazioni di mercato e in qualche modo anche reazioni delle autorità”. Quello scenario poi non si è verificato, “perché per il 90% quella crisi aveva natura ciclica” e successivamente la ripresa economica e gli interventi delle banche hanno “agevolato la soluzione ai problemi principali”, ha detto. “Il punto di fondo”, che emerge è che “la recessione duplice nell’economia italiana dopo la crisi finanziaria globale e poi dei debiti pubblici” dell’area euro “non poteva non avere conseguenze sulle banche”. “I timori sulla solvibilità non andavano sottovalutati. Parlavo all’epoca di una pletora dei componenti dei Cda delle principali banche, su cui c’era molto da fare, da ridurre sul lato dei costi – ha ricordato – rivedere la composizione degli impieghi. La gestione è stata sicuramente complessa e faticosa, in un quadro regolamentare che andava mutando significativamente”. Era stata creata la vigilanza europea sulle banche, che “tutto sommato alla fine ha prodotto risultati positivi, quello che è mancato sono le altre due gambe, la tutela comune dei depositi – ha ricordato – e la gestione delle crisi bancarie”, che “da noi” in Europa “è molto complicata” ed “è diventata forse più complicata nei primi anni dell’Unione bancaria. Nel complesso, però, (in quella crisi) non è stata messa a repentaglio la stabilità del sistema finanziario italiano. Il punto interessante è che la maggior parte degli interventi sono stati interni al sistema”. Su queste tematiche, il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, intervenendo dopo il discorso di Visco, ha invitato riflettere sul se le regole Ue che finora “hanno funzionato bene”, non rischino adesso di non essere più al passo di “un mondo che sta cambiando strutturalmente. Viene il dubbio se il quadro regolamentare, derivato da una crisi di origini differenti, sia oggi in grado di abilitare le banche a rispondere. Se non sia necesario, quantomeno in Europa, una analisi critica, per verificare la coerenza dell’assetto istituzionale, per consentire al settore bancario europeo – ha spiegato – di svolgere il suo ruolo”. Il presidente dell’associazione dei banchieri, Antonio Patuelli ha per parte sua rilevato come Visco sia stato “il nostro punto di riferimento giuridico, e certamente lo rimarrà viste le sue grandissime risorse intellettuali. E’ un interlocutore di finissima qualità, resterà un autorevolissimo punto di riferimento per la sua capacità di analisi economica, scientifica e poliedrica: è un arricchimento per tutti noi”. L’Abi ha omaggiato il governatore con quella che Patuelli ha chiamato “testimonianza fisica”, che rispetta il codice etico della Bce (che impone ai componenti del direttorio di non accettare omaggi di valore commerciale superiore ai 50 euro). L’associazione ha acquistato presso una libreria di libri usati sei dispense delle “Prediche inutili” di Luigi Einaudi, in edizione originale stampata nel 1956: “poco dopo la conclusione del suo incarico al Quirinale”, ha spiegato Patuelli.
Gaza, proteste e scontri in Turchia e a Tunisi. L’Egitto proclama 3 giorni di luttoRoma, 18 ott. (askanews) – Manifestazioni in Turchia e a Tunisi, il giorno dopo la strage (non ancora chiarito del tutto da parte di chi) a un ospedale a Gaza. Migliaia di manifestanti si sono riuniti nuovamente oggi davanti all’ambasciata francese a Tunisi, per esprimere la loro rabbia contro l’attacco mortale contro un ospedale nella città palestinese di Gaza che ha provocato centinaia di morti. “Il licenziamento dell’ambasciatore è un dovere”, hanno scandito i manifestanti che accusano la Francia, così come gli Stati Uniti, di essere “alleati dei sionisti” nella guerra tra Israele e Hamas, secondo quanto osservato dai giornalisti dell’AFP.
Manifestazioni si sono tenute in diverse città della Turchia dopo il bombardamento di ieri all’ospedale Al-Ahli di Gaza con scontri tra polizia e dimostranti a Istanbul e Adana. Secondo quanto riferito da Hurriyet, a Istanbul la polizia è intervenuta con spray al peperoncino per disperdere la folla che si era radunata davanti al consolato israeliano, accusando Israele dell’attacco. Le autorità hanno poi riferito di 63 persone ferite, tra cui 43 agenti di polizia, e di altre cinque arrestate. Ad Ankara, migliaia di persone si sono radunate davanti all’ambasciata israeliana, dove la polizia ha respinto il tentativo di alcuni manifestanti di entrare nella sede diplomatica. Nella città di Adana, nel sud della Turchia, una folla si è radunata davanti al consolato Usa e la situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno lanciato sassi e bombe molotov, innescando scontri con la polizia. Due agenti sono rimasti feriti. Ieri il Consiglio di Sicurezza nazionale israeliano ha invitato gli israeliani presenti in Turchia di abbandonare con urgenza il Paese per il rischio di attentati terroristici. Dal canto suo, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha dichiarato oggi tre giorni di lutto in tutto l’Egitto a seguito all’esplosione all’ospedale.
Vino, Uiv-Ismea: a settembre vendite in Gdo -3,4% in volume (2,1 mld)Milano, 18 ott. (askanews) -Lieve miglioramento delle vendite di vino nella Grande distribuzione italiana (Gdo) nei mesi estivi, che portano il cumulato dei primi nove mesi di quest’anno, con un tendenziale in volume a -3,4% (nel semestre la perdita era del -3,9%) per un controvalore, sospinto dal caro prezzi, di 2,1 miliardi di euro che lascia la variazione a +3,4%. E’ quanto rileva l’Osservatorio Uiv-Ismea su base Ismea-Nielsen-IQ, precisando che i vini fermi segnano un -3,9% nei volumi (+2,6% i valori) mentre risale la tipologia spumanti, a +0,6% nelle quantità e a +6,2% nei valori (a 455 milioni di euro).
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, permane un atteggiamento prudente dei consumatori tra gli scaffali, con acquisti “difensivi” che privilegiano i prodotti in promozione o alcune tipologie più convenienti a scapito di altre. È il caso degli spumanti “low cost” (“Charmat non Prosecco”, con 25 milioni di litri acquistati), che hanno ormai superato nelle vendite in volume anche il Prosecco Doc (24,8 milioni, comunque in risalita) e che si stanno sempre più affermando non più solo nei discount ma anche nei canali iper e super. Oppure Denominazioni importanti come il Chianti Classico (volumi a -13,2%), o ancora il Prosecco Docg (-14,5%) che cedono quote a indicazioni geografiche o vini comuni che propongono prezzi più accessibili. Nel complesso, i listini rimangono alti (+7% sul pari periodo 2022) e non è un caso se in generale si assiste a una maggior tenuta delle vendite laddove i costi sono più limitati. Per esempio, osserva l’analisi, l’unico formato a crescere tra gli scaffali, per i vini a Denominazione come per quelli comuni, è quello di plastica e bag in box che in media presentano un prezzo di 1,8 euro/litro. Tra le tipologie, in quantità fanno leggermente meglio della media (-3,9%) i vini bianchi (-3%), i rosati (-3,6%) mentre ancora in difficoltà risultano i rossi (-4,8%). Gli spumanti virano in positivo (+0,6%) ma la crescita riguarda, oltre all’Asti (+4,5%), solo i già citati “Charmat non Prosecco”, senza i quali anche il comparto bollicine pagherebbe un -3,6% nei volumi. Nel segmento IG, ancora segni meno per le principali tipologie; tra i primi dieci, solo il Vermentino di Sardegna, il Puglia Igp e il Cannonau in dinamica positiva (+4%, +2% e +3% rispettivamente in volume). Chianti in regressione (-4.4%), mentre migliora leggermente la situazione del Montepulciano d’Abruzzo, che da -14% di marzo è arrivato a -9% a giugno per risalire a -6.6% di settembre. In forte discesa il Nero d’Avola siciliano a -12%, così come la pattuglia dei Salento Igt (-9%), i Lambruschi emiliani (-11%), le Bonarde oltrepadane (-15%) e il Verdicchio di Jesi (-18,9%). Tra i veneti, Valpolicella a -2% e Bardolino a -3.4%, mentre il Soave continua a essere positivo, chiudendo il conto dei nove mesi a +5%. Tra i canali, oltre la media il gap nei discount, specie per il segmento Dop e Igp (-6,8%), segno che le tensioni sul carrello della spesa sono maggiormente percepite dai consumatori.
L’Osservatorio Uiv-Ismea sottolinea infine che un mercato interno debole e ai costi produttivi ancora alti, non fanno da contraltare le esportazioni: il dato Istat di oggi sui primi 7 mesi dell’anno evidenzia infatti una contrazione tendenziale sia nei volumi (-1,5%), che nei valori (-1,2%, a 4,45 miliardi di euro). Un peggioramento anche rispetto all’export del semestre, che segnava rispettivamente -1,4% e -0,4%, per effetto delle difficoltà nell’extra-Ue (volumi a -8,5%) non del tutto controbilanciato dalla domanda comunitaria (+5,4%). Tra i prodotti, è forte la domanda di sfusi (+13,1%), mentre sono in contrazione sia gli spumanti (-3,2%) che i vini imbottigliati (-4,9%), dove pesano le forti difficoltà dei rossi (-10%).
Arte e sostenibilità, al via il concorso “Second life”Roma, 22 ott. (askanews) – C’è tempo fino al 24 novembre per partecipare alla terza edizione di “Second life: tutto torna”‘, contest per artisti che vogliono esprimere la propria creatività sul tema dell’ambiente.
Il concorso nazionale – promosso da Alia Multiutility Toscana – è rivolto a giovani fra 18 e 28 anni di età e nelle due precedenti edizioni ha visto la partecipazione di circa duecento artisti italiani e stranieri, con opere in mostra a Firenze, Prato, Pistoia, Empoli, Peccioli, Milano e Roma. “Siamo curiosi di conoscere il punto di vista dei giovani artisti sulla sostenibilità ambientale, un tema sempre più attuale e fortunatamente molto sentito dalle nuove generazioni – commenta il curatore della mostra, il professor Marco Meneguzzo -. Temi che ora sono alla ribalta anche grazie a questo contest e alla grande opportunità che l’iniziativa intende concedere. Nella seconda edizione le opere presentate dagli artisti ci hanno raccontato come la questione ambientale sia vissuta in modo individuale piuttosto che sociale, con una attenzione più intimista che politica, intendendo con quest’ultimo termine l’aspetto sociale e relazionale delle persone”.
Gli artisti che vorranno partecipare alla nuova edizione sono chiamati a realizzare, entro il 24 novembre 2023, un’opera d’arte ispirata al valore della sostenibilità, alla salvaguardia dell’ambiente e del decoro urbano e all’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con le regole dell’economia circolare (riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero) e inviarne una riproduzione digitale all’indirizzo secondlife.alia@gmail.com. In alternativa è possibile candidarsi tramite il form web presente sul sito dedicato al contest. Le opere candidate avranno un doppio livello di valutazione: una prima giuria composta da giovani curatori italiani selezionerà 30 elaborati che verranno successivamente valutati da una seconda giuria – che sceglierà i primi tre classificati e le menzioni speciali – composta da prestigiosi esperti e direttori di centri espositivi, a cominciare dal curatore del progetto, il professor Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera, e da rappresentanti di Alia e delle istituzioni coinvolte, tra cui Fondazione Palazzo Strozzi, centro Murate Art District, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Museo Novecento Firenze, Museo per l’Arte Contemporanea a Cielo Aperto, Musei di Empoli. Le trenta opere daranno vita a una mostra itinerante allestita presso una serie di prestigiose sedi a partire da gennaio 2024.
Versalis detiene il 100% di Novamont, completato closing acquisizioneMilano, 18 ott. (askanews) – Versalis da oggi detiene l’intero pacchetto azionario di Novamont, di cui già possedeva il 36%. L’operazione, annunciata il 28 aprile scorso e autorizzata dalle autorità competenti, si è conclusa oggi con l’acquisizione del 64% del pacchetto azionario di Novamont da Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance.
Novamont, di cui amministratore delegato rimane Catia Bastioli, è una società benefit, leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura ed è certificata B Corporation. Novamont ha 650 dipendenti, sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni, Bottrighe (RO) e Patrica (FR) e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE), oltre al sito Matrìca a Porto Torres (SS) in joint venture paritetica con Versalis, e a una società con Coldiretti per lo sviluppo e la distribuzione di soluzioni per l’agricoltura. Detiene circa 1.500 tra brevetti e domande di brevetto, è attiva all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti e ha una rete di distributori in oltre 40 Paesi in tutto il mondo. A seguito dell’acquisizione di una società norvegese leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate ha anche uno stabilimento produttivo in Estonia. “L’acquisizione di Novamont ci consentirà, attraverso l’integrazione dei due portafogli, di accelerare la nostra strategia, nella direzione della chimica da fonti rinnovabili”, ha dichiarato Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis. “Oggi inizia il percorso di integrazione dei nostri business, che valorizzerà le competenze delle persone e che ci porterà alla definizione di un piano industriale che farà leva su una piattaforma tecnologica unica e su un portafoglio prodotti sempre più low-carbon, in linea con la strategia Versalis e con il percorso di transizione energetica Eni”.
M.O., Billi(Lega): a fianco di Israele contro antisemitismoRoma, 18 ott. (askanews) – “Quella del 4 novembre a Milano sarà una grande giornata promossa dalla Lega in difesa del popolo israeliano, della democrazia, della storia e dei valori occidentali che abbiamo il dovere di tutelare contro violazioni dei diritti umani e barbarie del terrorismo islamico”. Lo dichiara il deputato della Lega Simone Billi.
“Siamo intenzionati a contrastare ogni forma di violenza e antisemitismo. Lo faremo in piazza, tutti insieme, per ribadire ancora una volta la ferma e dura condanna nei confronti della tremenda brutalità messa in atto da estremisti islamici”.
Cultura e alta pasticceria a Gran Galà d’Autunno a Castelbuono (PA)Roma, 18 ott. (askanews) – È stato un vero successo il Gran Galà d’Autunno, al Castello dei Ventimiglia, nel cuore del borgo medioevale di Castelbuono (PA), che ha coinvolto più di 130 ospiti, francesi ed italiani, in una serata esclusiva organizzata dal Club Criollo – circolo di italiani e francesi cultori di arte e cioccolato di alta gamma – e Fiasconaro, azienda dolciaria madonita ambasciatrice del made in Italy nel mondo, in collaborazione con il Museo Civico di Castelbuono diretto da Laura Barreca. L’evento ha offerto un’occasione unica per consolidare il sodalizio culturale, rinnovato in occasione della celebrazione del 70esimo Anniversario dell’Azienda Fiasconaro e del 10° Compleanno del Club Criollo.
“La nostra collaborazione ormai pluriennale con il Club Criollo consolida un sodalizio che valorizza ed esalta le eccellenze dell’arte dolciaria italiana e di quella francese. Il Gran Galà d’autunno ha rappresentato un’occasione privilegiata di confronto e di apprendimento per i nostri Maestri Pasticceri, che sono i protagonisti di un vero e proprio rinascimento del gusto nel segno della contemporaneità, ma al tempo stesso, nel rispetto della tradizione che ci rende unici”, ha commentato il Maestro Nicola Fiasconaro. “Siamo davvero molto soddisfatti dell’esito di questo Galà, che ci ha consentito di valorizzare le eccellenze di Castelbuono attraverso una narrazione che ha riunito arte, restauro, botanica, musica, alta pasticceria ed alta cioccolateria. I nostri soci italiani e francesi hanno goduto di uno spettacolo impensabile altrove, che ha regalato loro delle chiavi di accesso privilegiate ad un territorio di grandi talenti”, ha proseguito Domenico Biscardi, Co-presidente e Co-fondatore del Club Criollo insieme a Bénédicte de Chambure.
Grandi Maestri Pasticceri sotto i riflettori Il Galà è stato scandito dal coinvolgente racconto dei talenti del comprensorio madonita e dalla degustazione delle eccellenze dell’alta pasticceria siciliana e dei Maestri Pasticceri transalpini. Fra i grandi protagonisti della “passerella dolciaria” Rosario Zappalà e Davide Scancarello per l’Associazione Duciezio, con la Pignolata messinese ed il Torrone tradizionale di Caltanissetta; Pierpaolo Ruta per l’Antica Dolceria Bonajuto, con le praline al caffè ed al gelsomino ottenute con la tecnica dell’enfleurage ideate nel ‘700; Giuseppe Bonomo, Gino Majorana e Mario Fiasconaro, apprezzato talento della terza generazione della famiglia Fiasconaro, con il “Gattopardo”, omaggio al Trionfo di gola lampedusano, e la Cassatina contemporanea.
E non poteva mancare il Culinary Team Palermo, con i simbolici Monte Bianco e Profiteroles ed il francese Angelo Musa, MOF e Campione del Mondo di Pasticceria in rappresentanza dei cugini transalpini, con le prodezze tecniche della Tarte soufflée al cioccolato e gelato alla mandorla d’Avola ed il Fontainebleau al limone di Sicilia e Basilico. Una sequenza di prelibatezze, accompagnate dai pani realizzati dal Bakery Team Palermo, in grado di raccontare il potere di memoria, ispirazione e riattualizzazione dell’alta pasticceria siciliana. Un parterre di ospiti d’eccezione
Di altissimo profilo gli ospiti della serata, quali la Principessa Carine Vanni Mantegna, di natali francesi, proprietaria del noto Palazzo Gangi di Palermo dove Luchino Visconti diresse la celeberrima scena del ballo del film “Il Gattopardo”. E ancora: l’artista tedesca, ma originaria di Petralia Sottana (PA), Gabriela Volanti, virtuosa della tecnica della plissettatura della carta, e la soprano genovese, Sara Cappellini Maggiore, abilissima, insieme al pianista Francesco Prisinzano, nell’evocare attraverso le arie scelte di Verdi, Puccini e Bellini dei temi forti della cultura siciliana. A concludere la serata le creazioni gastronomiche ed i finger-food salati di Fiasconaro, a cura degli Chef Antonio Bonomo e Pietro Pupillo, i vini dell’Abbazia di Sant’Anastasia e i cocktail di Do’House, per l’ultima fase dell’evento dedicata agli scambi di impressioni, ai primi commenti sui contenuti condivisi ed alla visita della mostra che il Museo Civico di Castelbuono dedica alle opere del fotografo Melo Minnella e curata da Valentina Bruschi.
Borrell (Ue): denunciare l’uccisione di civili a Gaza come in IsraeleBruxelles, 18 ott. (askanews) – L’Unione europea deve assolutamente evitare di dare l’impressione di usare due pesi e due misure, quando deplora le vittime civili di un conflitto come quello in corso in Israele e a Gaza, e denunciare le violazioni del diritto umanitario internazionale da qualunque parte provengano, altrimenti perderà l’autorità morale necessaria per essere ascoltata a livello internazionale. E’ quanto ha detto, in sostanza, l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, nella sua replica durante il dibattito nella plenaria dell’Europarlamento sul conflitto tra Hamas e Israele.
L’Alto Rappresentante ha anche criticato duramente quanti continuano a mettere in dubbio gli aiuti dell’Ue allo sviluppo e alle infrastrutture civili palestinesi, in base al sospetto che quei fondi siano in parte sviati per finanziare le attività di gruppi terroristici come Hamas. “Allo stesso modo in cui possiamo dire che è una tragedia abominevole uccidere 270 giovani che stavano celebrando la vita”, durante gli attacchi terroristici di Hamas in Israele, ha domandato Borrell, “non possiamo dire anche che è una tragedia altrettanto riprovevole che siano morti sotto le bombe 700-800 bambini a Gaza? Non possiamo dire le due cose insieme? Perché se denuncio una tragedia, questo mi dovrebbe togliere la forza morale per denunciare un’altra? Al contrario, me la dà: la forza morale per condannare qualcosa – ha sottolineato l’Alto Rappresentante – ce l’ho se condanno allo stesso modo un’altra cosa uguale che è stata fatta in un altro luogo, da altra gente, magari più vicina a me. E se non comprendiamo questo non possiamo essere utili per tentare di risolvere il conflitto”.
“Gli Stati membri dell’Ue – ha ricordato Borrell – sono stati d’accordo nel dire, in un comunicato congiunto insieme ai Paesi del Golfo” la settimana scorsa “che sospendere le forniture di acqua a una comunità sotto assedio è contrario a diritto internazionale, non possiamo accettarlo. Non possiamo accettare che sia così, anche queste cose devono essere prese in conto quando si valuta un conflitto”. “Raccomando di leggere il dizionario pratico del diritto umanitario, in cui si dice chiaramente – ha rilevato l’Alto Rappresentante – che privare della fornitura di base di acqua una comunità umana sotto assedio è contrario al diritto internazionale”, e questo vale “in Ucraina come a Gaza, e se non siamo capaci di dirlo in entrambi i luoghi manchiamo della autorità morale necessaria perché la nostra voce sia ascoltata”, ha avvertito Borrell.