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Tag: Sanremo 2023

Women in Cinema Award: Premio eccellenze femminili a Festa Cinema Roma

Women in Cinema Award: Premio eccellenze femminili a Festa Cinema RomaRoma, 17 ott. (askanews) – Dopo il successo alla Mostra del Cinema di Venezia, che ha visto a settembre premiate tra le altre Jane Campion, Ilaria Capua, Noemi, Monica Guerritore, il premio alle eccellenze femminili “Women in Cinema Award” torna anche alla Festa del Cinema di Roma.

L’evento, che si svolgerà il 19 ottobre alle ore 18.30 presso la Sala Scarpa del Museo MAXXI di Roma, è curato da Claudia Conte, attivista per i diritti umani, e ha l’obiettivo di mettere in luce le storie e i risultati delle donne nel mondo del cinema, con particolare attenzione alle questioni sociali. La cerimonia di premiazione, condotta da Claudia Conte che è anche la testimonial del premio, onorerà diverse personalità di spicco. Tra le premiate di quest’anno ci sono la cantautrice Nina Zilli, la stilista Vivia Ferragamo, la giornalista e documentarista Francesca Mannocchi, la sceneggiatrice Doriana Leondeff e Daria D’Antonio, direttrice della fotografia, un ruolo spesso dominato dagli uomini. Inoltre, l’attrice Lina Sastri riceverà il Premio alla carriera per i suoi contributi nel mondo del cinema.

Un premio speciale per il sociale è dedicato alle donne africane e al dramma della tratta. Sarà conferito a Joy Ezekiel, una giovane donna nigeriana che ha vissuto l’orrore della tratta e che ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia nel libro “Io sono Joy, un grido di libertà dalla schiavitù della tratta”, prefazione di Papa Francesco. Claudia Conte dichiara: “La tratta di esseri umani, che è la schiavitù moderna, costringe giovani donne ma spesso anche bambine a prostituirsi e a vendere i loro corpi come merci subendo violenze di ogni genere e ridotte a condizioni disumane a vantaggio di trafficanti e sfruttatori, rappresenta un il crimine più grave nei confronti dell’umanità. Una grave violazione dei diritti a cui dobbiamo ribellarci, nella speranza che si possa costruire una società migliore. Per questo il premio in questa edizione ha un sapore particolare, perché viene assegnato a Joy, una donna a cui non è mancato il coraggio di insorgere contro un destino atroce. Un coraggio che dovremmo avere tutti, per spezzare questa orribile catena”.

Migranti, il ministro dell’interno: 140.586 arrivi (nello stesso periodo del 2022 erano 75.833)

Migranti, il ministro dell’interno: 140.586 arrivi (nello stesso periodo del 2022 erano 75.833)Roma, 17 ott. (askanews) – “Da molti mesi stiamo subendo una fortissima pressione migratoria attraverso il Mediterraneo centrale, diretta verso l’Italia e quindi verso l’Europa. Al 17 ottobre di quest’anno sono arrivate via mare 140.586 persone, mentre nello stesso periodo degli anni 2021 e 2022 ne erano arrivate, rispettivamente, 49.764 e 75.833. Il fenomeno ha assunto una dimensione tale da richiedere soluzioni stabili e durature, con l’assunzione di forti responsabilità da parte di tutta la comunità internazionale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente del Governo sull’incremento dei flussi migratori, con particolare riguardo alla situazione presso l’isola di Lampedusa.

Ismea: prezzi in carrello spesa italiani cresciuti meno media Ue

Ismea: prezzi in carrello spesa italiani cresciuti meno media UeRoma, 17 ott. (askanews) – Nonostante il settore agroalimentare sia stato tra i settori più colpiti dall’inflazione e sia uno dei principali centri di trasmissione degli aumenti dei prezzi, l’aumento dei costi dei prodotti alimentari in Italia è risultato inferiore a quello medio registrato nell’UE e in Germania e Spagna. E’ quanto emerge dal rapporto Ismea sull’agroalimentare italiano, presentato oggi a Palazzo Merulana a Roma, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Nonostante la svolta restrittiva delle politiche monetarie delle banche centrali e la dinamica salariale moderata, l’inflazione in Italia rimane infatti elevata (+5,3% su settembre 2022 secondo le stime preliminari dell’Istat, in lieve flessione su base mensile) ed emergono segnali di difficoltà del sistema economico, in uno scenario geopolitico dove si moltiplicano i fattori di instabilità e incertezza. L’agroalimentare è stato tra i settori più colpiti a causa del suo ruolo nell’economia e della sua dipendenza dall’estero per prodotti energetici, materie prime e beni intermedi che lo rendono particolarmente vulnerabile alle tensioni su mercati internazionali. Più nel dettaglio, nel 2022 il contributo dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari all’inflazione è stato significativo. La crescita media dei prezzi (misurata dall’indice Istat per i prodotti alimentari, bevande e tabacco, armonizzato per i confronti europei) ha raggiunto l’8,1%, ma è stata più contenuta di quella media dell’UE (10,2%) e dell’Eurozona (9%).

Meglio di noi ha fatto la Francia, che grazie al suo maggior grado di autosufficienza, alimentare ed energetica, ha subito di meno gli aumenti dei prezzi internazionali ed è riuscita a contenere gli incrementi degli alimentari a un +6%. Nella prima metà del 2023, nonostante il raffreddamento dei listini internazionali dell’energia e delle materie prime, l’inflazione per i prodotti alimentari nel carrello della spesa ha continuato a salire, raggiungendo in Italia il suo picco a marzo (+12%), ma evidenziando, anche in questo caso, una dinamica inferiore a quella registrata a livello comunitario. (segue)

Migranti, Piantedosi: 140.586 arrivi, pressione fortissima

Migranti, Piantedosi: 140.586 arrivi, pressione fortissimaRoma, 17 ott. (askanews) – “Da molti mesi stiamo subendo una fortissima pressione migratoria attraverso il Mediterraneo centrale, diretta verso l’Italia e quindi verso l’Europa. Al 17 ottobre di quest’anno sono arrivate via mare 140.586 persone, mentre nello stesso periodo degli anni 2021 e 2022 ne erano arrivate, rispettivamente, 49.764 e 75.833. Il fenomeno ha assunto una dimensione tale da richiedere soluzioni stabili e durature, con l’assunzione di forti responsabilità da parte di tutta la comunità internazionale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente del Governo sull’incremento dei flussi migratori, con particolare riguardo alla situazione presso l’isola di Lampedusa.

”Il piccolo Principe” torna in tour a teatro nel 2024

”Il piccolo Principe” torna in tour a teatro nel 2024Milano, 17 ott. (askanews) – Torna a teatro nel 2024 “Il piccolo principe”, lo spettacolo teatrale diretto da Stefano Genovese e prodotto da Razmataz Live.

Dopo lo straordinario successo riscosso dalla tournée 2023, che ha venduto 60.000 biglietti e che ha toccato le città di Roma, Bologna, Torino, Firenze e Milano, la storia più letta e amata di tutti i tempi sarà in tour per tutta la prima parte dell’anno e approderà nuovamente a Roma, per poi fare tappa a Ravenna, Torino, Napoli, Milano, Messina, Genova e Reggio Calabria. Uno spettacolo da record, pronto a incantare il pubblico di tutte le età; una rappresentazione imperdibile e unica nel suo genere, in equilibrio tra prosa, musical, arte circense e installazione, che si snoda attraverso gli innumerevoli linguaggi che la narrazione, la musica, il canto, la scenografia e, più in generale, la performance offrono.

“Il piccolo principe” vanta un cast creativo di prim’ordine: Stefano Genovese (Regia), Carmelo Giammello (Scene), Paolo Silvestri (Direzione e arrangiamenti musicali), Guido Fiorato (Costumi) e Giovanni Pinna (Disegno luci). Fedele allo stile dell’opera originale, Stefano Genovese ha deciso di non lasciare alle parole il ruolo centrale, ma di affidare il racconto all’immaginazione, traducendolo in un’esperienza evocativa che solo il teatro, per sua stessa natura, è in grado di restituire. Le verità sono semplici e diventano assolute proprio in virtù della loro essenzialità. Le immagini – come sosteneva lo stesso Antoine de Saint-Exupéry – aiutano a non dimenticare, a rendere reale ciò che, se fosse solo raccontato, non sarebbe creduto. Un pensiero molto attuale, estremamente all’avanguardia in un’epoca in cui ancora la fotografia era agli albori, quasi a predire l’importanza che essa, un secolo dopo, avrebbe iniziato ad avere nelle vite di ciascuno di noi. «Tutti gli adulti sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano»

“Il piccolo Principe” è la storia che tutti conoscono ma nessuno ricorda, quasi a provare che quanto dice il suo autore corrisponde a verità: gli adulti non pensano mai alle cose veramente importanti. E quali sono queste cose? Quelle che ci insegnano da piccoli e che dimentichiamo una volta diventati grandi. Spetta proprio al Piccolo Principe, eterno bambino, rinfrescarci la memoria. Pubblicato nel 1943, “Il piccolo Principe” è un racconto senza tempo, che ha incantato grandi e piccini per generazioni. È il libro più tradotto dopo la Bibbia (oltre 500 lingue e dialetti) e ha venduto più di 200 milioni di copie in tutto il mondo (19 milioni solo in Italia), tanto da meritarsi di essere inserito da “Le Monde” tra i migliori libri del XX secolo. Un’opera fortemente trans-mediale, che negli anni è stata adattata e declinata in innumerevoli forme, dai fumetti, ai film, dalle serie animate al balletto.

Le prevendite sono disponibili su TicketOne.

Sfida tra riparatori per dare nuova vita a oggetti non funzionanti

Sfida tra riparatori per dare nuova vita a oggetti non funzionantiMilano, 17 ott. (askanews) – Una sfida tra animatori di diversi Repair Cafè per riparare gli oggetti elettrici ed elettronici non più funzionanti: è il “Repair Day Contest”, iniziativa, alla sua seconda edizione, organizzata da Edizioni Green Planner, casa editrice che pubblica l’omonima testata giornalistica ambientale. Domenica 22 ottobre, dalle 10 alle 15,30, a Milano, presso il GreenParlor – via privata della Braida 5 a Milano (M3 Porta Romana) – i riparatori italiani si affronteranno a colpi di inventiva, conoscenza tecnica e di tenacia per dare nuova vita agli oggetti che pubblico e partecipati porterà per alimentare la sfida.

L’evento, organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Riparazione (che quest’anno si festeggia il 21 ottobre), sarà un contest molto particolare. Le squadre composte da riparatori, più o meno esperti concorreranno a riparare più dispositivi possibili nell’arco di 150 minuti, ma nel più puro spirito della riparazione comunitaria lavoreranno in modo collaborativo, sbirciando quello che fanno i vicini, commentando, scambiandosi attrezzi, suggerimenti e pezzi di ricambio. Non saranno quindi premiate solo l’efficacia e l’efficienza nella riparazione, ma anche la creatività, l’eleganza e la caparbietà. Nel pomeriggio del 22 ottobre si svolgerà poi una sessione di tutorial riparazione con consigli su cosa fare e cosa non fare dinanzi ad oggetti elettrici e elettronici non più funzionanti. Obiettivo della manifestazione è quindi quello di promuovere e di condividere il significato della riparazione come base per un’economia circolare attenta allo spreco di risorse così che, la prossima volta che qualcosa si rompe, il riflesso non sia più quello di buttarlo via o di abbandonarlo in un ripostiglio, ma di provare ad aggiustarlo.

“GP, sponsor dell’iniziativa, è una azienda che pone la sostenibilità al centro, anche quando si tratta di prodotti non proprio sostenibili come quelli del settore dell’energia portatile in cui operiamo – commenta Francesca Callegari, Go to market Manager di GP, l’azienda sponsor dell’iniziativa – Ci impegniamo quotidianamente per la circolarità e per ridurre gli sprechi, sia di energia che di materie prime. Questa è un’ottima occasione per far comprendere che la riduzione degli sprechi significa anche riparare e riusare: siamo molto felici di essere ospiti in questa manifestazione che sposa appieno i nostri valori”. La manifestazione è aperta a chiunque abbia un oggetto da riparare, da consegnare però nei giorni a passare nei giorni precedenti il 22 ottobre al GreenParlor – via privata della Braida 5 a Milano (M3 Porta Romana) – per affidarlo alla redazione di GreenPlanner che lo metterà tra i prodotti per la gara. Gli oggetti che verranno riparati potranno essere riportati a casa lasciando una donazione a partire da 5 euro che verrà devoluta alle associazioni con le quali Edizioni Green Planner collabora. (nella foto: un momento della prima edizione di “Repair Day Contest”)

Confagri Puglia: raccolta olio +20%, buona qualità

Confagri Puglia: raccolta olio +20%, buona qualitàRoma, 17 ott. (askanews) – Una qualità mediamente buona e un aumento di produzione non eccezionale ma che in molte zone potrebbe attestarsi sul 20% in più rispetto al 2022. In Puglia sta per iniziare il grosso della campagna olivicola, con qualche dubbio sulle quantità dovuto alle incertezze meteorologiche che rendono difficile una stima precisa. In ogni caso, c’è ancora prudenza nelle stime e si attende l’avvio a pieno regime della campagna olivicola per capire con esattezza l’andamento.

“I nostri uffici provinciali – racconta Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia – ci segnalano generalmente un’annata qualitativamente buona con una produzione prevista superiore a quella 2022, ma minore della 2021”. A pesare sulla Puglia c’è sempre il tema della Xylella fastidiosa, che ha ridotto drasticamente la produzione. Nel Barese e nella Bat le intemperie, e soprattutto le grandinate, hanno influito nella quantità, tuttavia la drupa è grossa e di buon calibro e si prevede un buon prodotto. La raccolta nell’alto tavoliere è imminente e anche lì le previsioni sono buone per ciò che concerne la qualità. Anche dal Tarantino, dal Leccese e dal Brindisino arrivano rassicurazioni sulla qualità e su una quantità superiore alla scorsa campagna.

Sul fronte prezzi, le quotazioni dell’olio extravergine non registrano al momento forti variazioni e c’è forte attesa per quelle dell’olio nuovo. Sulla Borsa merci di Bari un chilo di olio extravergine è valutato tra 8,80 e 8,90 euro, in leggero calo rispetto alla precedente quotazione. Il biologico è quotato 9,30 euro al chilo.

Patto stabilità, Dombrovskis: non c’è consenso su una “golden rule”

Patto stabilità, Dombrovskis: non c’è consenso su una “golden rule”Roma, 17 ott. (askanews) – La commissione europea non vede margini per concordare una “golden rule” sugli investimenti, nella riforma del Patto di stabilità e di crescita, e il vicepresidente Valdis Dombrovskis ribadisce che il 3% sul deficit-Pil “è effettivamente il limite massimo, e non un obiettivo”, peraltro la proposta della Commissione “mantiene questa logica”, ha detto.

Dombrovskis è intervenuto nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, durante il quale si è tornati a discutere della revisione delle regole Ue sui conti pubblici. Interpellato sulle richieste di “golden rule”, cioè di scomputo delle spese per investimenti di altro tipo dal calcolo dei deficit, “la proposta della Commissione prevede già degli incentivi per gli investimenti, se vanno in linea con le priorità Ue – ha risposto -. Consente agli Stati membri di estendere il periodo di aggiustamento da quattro fino a sette anni”. “Al tempo stesso stiamo ascoltando attentamente le discussioni tra i paesi membri e sulle nuove possibilità. Da quello che sentiamo – ha affermato – non ci sta nessun consenso vicino sulla cosiddetta golden rule”.

Dombrovskis è stato poi interpellato sulle dichiarazioni del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner, che ha rimarcato come il 3% al deficit-Pil vada inteso come un limite massimo (il tedesco ha anche chiesto di creare un requisito supplementare al ribasso per “i tempi normali”). “Vorrei sottolineare che il 3% è effettivamente un limite massimo nel sistema attuale”. E non un obiettivo: “nel sistema attuale gli obiettivi sono quelli strutturali di medio termine – ha ricordato Dombrovskis -. Il 3% è il limite e la nostra proposta mantiene questa logica. Quindi mentre gli Stati membri attuano i loro piani, che devono portare il deficit su una traiettoria di calo sostenibile, devono prudentemente mantenere i disavanzi sotto il 3% del Pil”.

Il lacrosse alle Olimpiadi, gli irochesi vogliono la loro bandiera

Il lacrosse alle Olimpiadi, gli irochesi vogliono la loro bandieraRoma, 17 ott. (askanews) – Ora che il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha accettato di includere il lacrosse nei Giochi olimpici di Los Angeles del 2028, sorge la domanda: una nazione di nativi americani, per la prima volta nella storia, potrà partecipare ai Giochi con la propria bandiera? e il loro inno nazionale? Il lacrosse è dominato principalmente dalla squadra nazionale degli irochesi, una confederazione delle Sei nazioni: Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga, Seneca e Tuscarora. Risiedono in un’area definita dal trattato a cavallo dei confini del Canada e degli Stati Uniti.

Gli irochesi, solleva il tema in un articolo per Aips Jaap de Groot, sono noti per aver creato il gioco circa 500 anni fa e, cinque secoli dopo, questo nuovo sport olimpico rimane sotto l’influenza del popolo che originariamente lo chiamava “Piccola Guerra”. Non solo gli irochesi, conosciuti anche come haudenosaunee, si esibiscono ai massimi livelli (terzo posto nel mondo), ma il gioco ha ancora per loro un’importanza culturale e spirituale. Per gli irochesi, il lacrosse è una parte vitale della loro identità. Nel 1983, gli irochesi decisero di sfruttare la loro posizione dominante nello sport per promuovere la loro lotta per la sovranità e l’indipendenza dal Canada e dagli Stati Uniti. Di conseguenza, la Federazione internazionale di lacrosse ha riconosciuto gli irochesi come squadra nazionale. Ma poiché gli Irochesi insistono nel viaggiare esclusivamente con il loro passaporto haudenosaunee, ai Campionati del Mondo del 2010 a Manchester si è verificato un grave scontro perché il Regno Unito non ha accettato il loro passaporto. Allora il segretario di Stato americano Hillary Clinton ottenne delle deroghe monouso per consentire alla squadra di viaggiare, ma il Regno Unito insisteva ancora per un passaporto statunitense o canadese che accompagnasse le deroghe.

Quando i Giochi mondiali del 2022 si sono svolti a Birmingham, negli Stati Uniti, questa volta l’inclusione degli Irochesi non è sembrata un problema. Gli irochesi, terzi in classifica, sono stati tra le otto migliori squadre dei Campionati del Mondo 2018 ad essersi qualificate per i Giochi. Tuttavia, poiché i Giochi mondiali hanno stretti legami con il CIO e gli Irochesi non sono tra i 206 Comitati olimpici nazionali riconosciuti dal CIO, sono stati omessi. Nel 2018, il Comitato olimpico internazionale ha riconosciuto provvisoriamente il lacrosse, compiendo i primi passi per un potenziale ritorno alle Olimpiadi. Gli irochesi si resero conto che se non avessero avuto il permesso di competere ai Giochi Mondiali, i loro sogni olimpici sarebbero morti. Questo aspetto ha avuto un impatto sull’Irlanda, che è stata aggiunta al campo delle otto squadre a causa dell’esclusione degli irochesi. Nel frattempo, più di 50.000 persone hanno firmato una petizione per includere gli irochesi nel campo dei Giochi mondiali. Gli irlandesi si ritirarono quindi dalla competizione con la ferma richiesta che gli irochesi prendessero il loro posto. Agli Irochesi fu quindi chiesto di ottenere lettere dalle federazioni di lacrosse statunitense e canadese, nonché dai Comitati Olimpici statunitense e canadese, che confermassero che non vi erano obiezioni alla loro partecipazione. Successivamente, i Giochi mondiali annunciarono che gli Iroquois Nationals facevano parte della competizione.

L’aggiunta del lacrosse ai Giochi olimpici del 2028 porta ora alla battaglia più grande di tutte. Gli irochesi stanno lavorando attivamente per istituire un Comitato olimpico nazionale, ma il CIO riconosce un NOC solo se quel paese è riconosciuto da più della metà delle Nazioni Unite. Gli irochesi non sono membri delle Nazioni Unite… Lyle Thompson, una delle figure di spicco del lacrosse, ha recentemente dichiarato: “Siamo pronti a combattere per la nostra sovranità davanti al comitato olimpico. Abbiamo la nostra terra, le nostre leggi, capi e leader. Quindi è importante portare avanti la nostra “Abbiamo la nostra bandiera. Non solo per gli haudenosaunee, ma per gli altri popoli indigeni. Vogliamo essere riconosciuti per quello che siamo e per quello che siamo sempre stati.” Gli irochesi temono che ammetterli alle Olimpiadi possa costituire un precedente per altri gruppi emarginati nel chiedere l’inclusione, trasformando la questione in qualcosa di più della semplice competizione ai massimi livelli. Per gli Irochesi si tratta di uguaglianza, inclusione, rispetto ed espansione della definizione di nazione nel mondo olimpico e sportivo.

La Difesa Usa ha allertato 2.000 militari per il possibile schieramento in Medio Oriente

La Difesa Usa ha allertato 2.000 militari per il possibile schieramento in Medio OrienteRoma, 17 ott. (askanews) – Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha posto circa 2.000 militari e una serie di unità in allerta attraverso un ordine di preparazione allo schieramento in Medio oriente, ha affermato il Dipartimento della Difesa americano secondo quanto scrive Haaretz.

L’ordine “aumenta la capacità del dipartimento della Difesa di rispondere rapidamente all’evoluzione del contesto di sicurezza in Medio Oriente. Non è stata presa alcuna decisione di schierare alcuna forza in questo momento”, si legge in una nota. “Il segretario continuerà a valutare la nostra posizione in termini di forze e rimarrà in stretto contatto con alleati e partner”, si legge ancora nella comunicazione secondo cui Austin ha esteso il dispiegamento di uno dei due gruppi d’attacco delle portaerei vicino a Israele.