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Tag: Sanremo 2023

Parliamo davvero del tempo, prima che non ci sia più tempo

Parliamo davvero del tempo, prima che non ci sia più tempoVenezia, 5 giu. (askanews) – Tutti parlano del tempo, si sa, ma in realtà non è così. Perché oggi parlare del tempo dovrebbe significare parlare del cambiamento climatico, il vero tema cruciale della nostra epoca, mentre invece nel discorso pubblico questo accade ancora troppo poco. Ma in Fondazione Prada a Venezia qualcosa si muove con la mostra “Everybody Talks About the Weather”, curata da Dieter Roelstraete. “La proposta di questa mostra – ha detto ad askanews – è quella di guardare a come l’arte nella storia ha registrato e riportato i fenomeni meteorologici per cercare una strada per discutere in modo più ampio e complesso le sfide immense e paralizzanti del cambiamento climatico”.

Ancora una volta la Fondazione di Miuccia Prada si occupa di scienza e di cultura, ancora una volta offre un prodotto sofisticato, ma di stringente attualità, che in questo caso unisce opere contemporanee di artisti come Goshka Macuga, Theaster Gates, Giorgio Andreotta Calò o Gerhard Richter a riproduzioni di opere classiche legate alla meteorologia, siano di Turner come di Pieter Bruegel il vecchio o addirittura il più famoso dipinto di Monet. “Molte delle risposte artistiche al tema del clima – ha aggiunto Roelstraete – sono risposte di allarme e allerta, molte cercano di alzare il livello dell’attenzione, di trasmettere il senso di emergenza che stiamo vivendo. Ci sono però anche tanti lavori che guardano al tempo come un fenomeno estetico, alla bellezza del sole che sorge, ma anche a quella terribile delle tempeste”.

Il clima, del resto, è uno degli iperoggetti identificati dal filosofo Timothy Morton, entità che vanno al di là dello spazio e del tempo e che governano le nostre vite al di là di noi. Pertanto la mostra veneziana prova quantomeno ad affrontarne l’enorme portata, con esiti diseguali, a volte toccanti, a volte disturbanti, ma non importa in fondo. Quello che importa è il fatto che noi stiamo davanti alla mostra e davanti a quello che ci vuole ricordare. “Parlare del tempo – ha concluso il curatore – una volta era sinonimo di banalità, ma oggi parlare del tempo, come fa Greta Thunberg in uno dei poster esposti al piano terra, significa occuparsi di una delle più grandi crisi che abbiamo mai dovuto affrontare”.

Indubbio punto di forza dell’esposizione veneziana, poi, è l’allestimento dello studio newyorchese 2×4, che oltre ad avere creato delle vere e proprie biblioteche che ospitano decine e decine di testi sul clima, hanno proposto anche una serie di approfondimenti scientifici sviluppati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Per chi frequenta l’idea di contemporaneo che Fondazione Prada ha portato avanti attraverso il colossale progetto di “Human Brains”, guardare a queste schede sulla crisi climatica non è diverso dal guardare alle opere d’arte. Forse questa è la cosa più interessante, a livello di impatto culturale, che succede dentro il Palazzo Ca’ Corner della Regina, affacciato su uno dei canali più famosi al mondo e più minacciati dal cambiamento climatico. (Leonardo Merlini)

In settimana l’Italia resta nella “gabbia” di nuovi e forti temporali

In settimana l’Italia resta nella “gabbia” di nuovi e forti temporaliRoma, 5 giu. (askanews) – Come il mese di maggio anche giugno sembra acquistare le stesse sembianze: tutta colpa della posizione anomala, per questo periodo, dell’anticiclone delle Azzorre che da circa tre settimane ha deciso di andare in vacanza sul Regno Unito estendendo la sua stabile e mite influenza anche a Francia, Germania, Danimarca, Polonia e Scandinavia meridionale. Sotto questa mastodontica e granitica figura di alta pressione regna l’instabilità che si manifesta soprattutto nelle ore pomeridiane.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avverte che anche questa settimana avrà caratteristiche simili alle precedenti, ovvero con frequenti episodi temporaleschi, spesso accompagnati da grandinate, colpi di vento e locali nubifragi. Entrando nel dettaglio, possiamo affermare che le due giornate più toste sotto il profilo delle precipitazioni saranno quella di oggi e quella di martedì. Una perturbazione atlantica sta interessando in queste ore il Centro-Nord con precipitazioni che potrebbero durare fino a sera e notte, soprattutto sui settori orientali, nel contempo il meteo tenderà a peggiorare via via più diffusamente e intensamente in Sicilia.Martedì continuerà ad essere molto instabile al Nordest mentre continuerà a piovere diffusamente in Sicilia, soprattutto sui settori centro-orientali. Il tempo migliorerà decisamente al Nordovest dove inizierà a fare un po’ più caldo dopo il calo termico di lunedì. Al Centro ci saranno i consueti temporali a sviluppo diurno che occasionalmente potrebbero spingersi fin verso le coste. Da mercoledì e almeno fino a venerdì 9 la pressione proverà ad aumentare un po’ e così l’instabilità sarà relegata soprattutto alle ore pomeridiane e principalmente, ma non esclusivamente, a tutti i rilievi e le zone vicine ad essi.

Le temperature subiranno un nuovo stop lunedì, poi lentamente torneranno ad aumentare fino a raggiungere nuovamente valori tipicamente estivi a partire da venerdì 9. 

Tajani: sul Pnrr con l’Ue solo un malinteso, spero che la Commissione per il voto 2024 non si schieri

Tajani: sul Pnrr con l’Ue solo un malinteso, spero che la Commissione per il voto 2024 non si schieriRoma, 5 giu. (askanews) – “Tanti Paesi stanno rivedendo i loro piani, quello che accade anche per l’Italia” con il Pnrr “è del tutto normale”. E i botta e risposta con la Commissione Ue sono “frutto di un fraintendimento, niente di più”. Ma alle elezioni europee del 2024 “spero che la Commissione, che è istituzione che rappresenta tutti, non si schieri e resti indipendente dai singoli governi. Non sempre è accaduto”. Così Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, in una intervista al Corriere della Sera.

“Si è esasperato polemicamente un episodio già chiuso. C’è stata una frase di un portavoce, poi anche smentita, sul ruolo della Corte dei conti che era sbagliato anche nel merito. Non c’è nessun attacco – sottolinea – da parte nostra alla Corte, nulla di strano nel fatto che si proroghi una norma varata dal precedente governo sui controlli non concomitanti ma successivi sulle spese”. Infine sull’ipotesi di una prossima alleanza tra Ppe, Liberali e Conservatori che potrebbe guidare l’Europa in futuro, Tajani rivendica il ruolo della sua Forza Italia come “motore centrista, come ideali e valori e non solo numericamente”.

Anm: c’è alta preoccupazione fra le toghe, contro Nordio pronte a sciopero

Anm: c’è alta preoccupazione fra le toghe, contro Nordio pronte a scioperoRoma, 5 giu. (askanews) – C’è “un livello di preoccupazione davvero molto alto” nei confronti delle politiche del governo in materia di Giustizia: “La decisione del ministro Nordio” sul caso Uss “ha suscitato sconcerto, disorientamento e forte preoccupazione tra i magistrati. Il nostro timore è che l’azione disciplinare contro i colleghi possa costituire un precedente pericoloso perché non è stato rispettato il limite invalicabile che impedisce al titolare dell’azione disciplinare, cioè il Guardasigilli, di sindacare il merito delle decisioni dei giudici. Su questo confine si misura l’indipendenza effettiva dei tribunali e delle corti”. Così in una intervista a La Repubblica il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.

“Sciopero? Noi siamo già in stato di agita- zione da due settimane, perché un’assemblea come questa non s’improvvisa e i colleghi stanno discutendo nelle singole realtà. Ovviamente” la prossima assemblea dell’Anm, convocata per l’11 giugno, “è sovrana, nessuno può, neppure io, anticiparne qui le decisioni, ma se vado col pensiero alle assemblee che già ci sono state, in particolare quella di Milano, prendo atto che il livello di preoccupazione è davvero molto alto. L’assemblea di Napoli non lo ha escluso”.“Tra le tante indiscrezioni, noi non abbiamo ancora capito in che direzione andrà Nordio. In particolare sulle intercettazioni. Ad esempio non comprendo l’ipotesi di non trascrivere i riferimenti che chi sta al telefono fa nei confronti di una terza persona. Se quelle parole possono costituire una possibile prova non le si può buttare via. Se prova non sono invece, il sistema in vigore già prevede che siano scartate”, conclude.

 

Urso: spostare le risorse del Pnrr sull’energia, è questo il confronto con l’Ue

Urso: spostare le risorse del Pnrr sull’energia, è questo il confronto con l’UeRoma, 5 giu. (askanews) – “Il confronto con la Commissione europea sul Pnrr è tutto qui: vorremmo utilizzare al meglio le risorse, per avere effetti immediati sullo sviluppo economico e sociale del paese”, quindi puntare su progetti per “la sostenibilità energetica, la transizione 5.0, la tecnologia verde e digitale”. Lo dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in una intervista a La Repubblica.

“Puntiamo – spiega – sulla capacità di produrre crescita e ripagare il debito pubblico. Perciò progetti chiaramente realizzabili. Alcuni, come gli stadi di Firenze e Venezia, sono stati bocciati perché non c’entravano nulla col Pnrr. Altri sono utili, ma non fattibili nei tempi dovuti, perché la rendicontazione andrebbe fatta entro il giugno del 2026, e quindi l’investimento l’anno prima. Così rischieremmo di doverne pagare il costo. Perciò ci concentriamo su progetti realizzabili entro l’arco ristretto e le modalità date”. Con gli Usa, prosegue il ministro facendo un bilancio della sua visita a Washington, “è il momento giusto per rafforzare i nostri rapporti industriali e commerciali, perché l’Italia viene percepita come un paese affidabile, in un contesto geopolitico in cui il nostro ruolo è notevolmente aumentato, dal punto di vista tecnologico e industriale, ma anche per l’importanza che avrà il Mediterraneo nei nuovi assetti geopolitici e quindi geoeconomici”.

Riguardo infine i rapporti con la Cina e la Via della Seta, per Urso “siamo affidabili e consapevoli del ruolo in Europa, Mediterraneo, e Occidente. Dobbiamo ridurre il rischio politico di quello che era percepito come un cambio di campo dell’Italia, unico paese del G7 a firmare un accordo strategico. Per noi la Via della Seta è sempre stata commerciale, è bene che resti tale”.

Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetario

Il Wwf denuncia: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso. Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa.

Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci. “Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetario

Ambiente, Wwf: è allarme plastica, superato il limite planetarioMilano, 1 giu. (askanews) – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. Una contaminazione globale e diffusa in ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita. E’ l’allarme lanciato dal Wwf che nella Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo report “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire”, chiedendo al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso.

Secondo l’associazione ambientalista, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento. Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento: a fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale. Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci.

“Per attuare un cambio di rotta, ormai indispensabile, la soluzione è l’economia circolare in cui le materie prime, come la plastica, di un oggetto non più funzionante restino in circolo, in un lungo e possibilmente infinito succedersi di produzione e riuso/riciclo, eliminando le fasi di estrazione di materie prime e smaltimento. L’efficienza nell’utilizzo delle risorse, promossa dall’economia circolare, deve diventare un fattore cruciale per orientare nuovi modelli di produzione e di consumo, e consentire una transizione verso stili di vita e dinamiche socioeconomiche più rispettose dell’ambiente – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del Wwf Italia-. Per questo vogliamo muovere alle istituzioni richieste più ambiziose. Non c’è più tempo da perdere”. Per il WWF serve agire sui primi tre livelli della scala gerarchica dei rifiuti: la prevenzione, il riuso e il riciclo. “L’obiettivo comune è porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e per raggiungerlo è urgente l’adozione da parte delle nazioni del mondo di un Trattato globale sulla plastica, in accordo con il mandato stabilito nella risoluzione del marzo 2022 dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) perché i danni all’ambiente causati dalla plastica e dalle sostanze chimiche ad essa associate sono di portata planetaria e trascendono i confini nazionali, avendo effetti sulla salute del pianeta e delle persone di tutto il mondo”, conclude Eva Alessi.

Russia: “Sventata grande offensiva ucraina”. Kiev non conferma

Russia: “Sventata grande offensiva ucraina”. Kiev non confermaRoma, 5 giu. (askanews) – Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver sventato “una grande offensiva ucraina” e di aver ucciso 250 uomini delle truppe nemiche. Nessuna conferma da parte di Kiev.

“Il nemico ha lanciato un’offensiva su vasta scala in cinque settori del fronte in direzione della regione meridionale del Donestk”, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo in un comunicato diffuso su Telegram, senza specificare il luogo esatto della battaglia. “Il nemico non ha raggiunto il suo obiettivo, non ci è riuscito”, ha aggiunto, accompagnando il suo annuncio con un video che mostra quelli che vengono presentati come veicoli corazzati ucraini ripresi dall’aria mentre attaccano e vengono distrutti dalle forze russe.

Il Ministero della Difesa ha anche affermato che Kiev avrebbe attaccato con “sei battaglioni meccanizzati e due battaglioni di carri armati”.

Il Napoli premiato con la coppa dello scudetto

Il Napoli premiato con la coppa dello scudettoRoma, 4 giu. (askanews) – Il Napoli è stato premiato con la coppa dello scudetto al Maradona al termine della partita con la Sampdoria, ultima di campionato. Il ministro per lo sport e per i Giovani Andrea Abodi, l’ad della Lega Luigi De Siervo hanno consegnato medaglie e la coppa per la vincitrice del trofeo.

La prima medaglia va al presidente Aurelio De Laurentiis, seguito dal figlio Edoardo e dalla moglie Jacqueline. Dopo di loro, oltre alla figlia del presidente, anche l’ad del Napoli. Il primo giocatore a ricevere la medaglia è stato il portiere Idasiak, dopo di lui Marfella e Gollini. Il primo titolare è invece Alex Meret, accolto dal boato dei tifosi: il portiere del Napoli è stato il meno battuto di questa Serie A: solo 28 gol subiti. Entrano i giocatori di movimento: il primo è Bereszynski, seguito da Rrahmani e Juan Jesus. Quindi Ostigard e Kim: per lui ovazione incredibile dei tifosi. Subito dopo ecco Olivera, avvolto in una bandiera dell’Urguay. Dunque Mario Rui. Tocca ai centrocampisti: il primo è Zedadka, poi ecco Lobotka che viene accolto dal boato dei sostenitori azzurri. Dopo lo slovacco arriva Anguissa, al primo titolo in carriera. Ovazione per Zielinski, anche lui con la bandiera polacca in vita. Sorridente Ndombele, che ha raccolto 40 presenze stagionali. Applausi per Elmas, spesso il primo cambio. Infine ecco Demme e Gaetano, che entra in stampelle e raccoglie l’applauso della gente di Napoli. È il momento degli attaccanti: apre la sfilata Zerbin, dopo di lui tocca a Simeone, a segno questa sera con una dedica a Maradona: sorriso enorme per l’argentino. Felicissimo Raspadori, decisivo nella vittoria sul campo della Juventus che ha dato praticamente la certezza del titolo. Poi Politano e Lozano. E infine i due uomini più attesi, Kvaratskhelia e Osimhen: il primo entra con una bandiera della Georgia e manda in delirio il pubblico, il capocannoniere è avvolto dalla bandiera nigeriana e il boato maggiore è probabilmente per lui. Si chiude con Spalletti e capitan Di Lorenzo che alza la coppa.

Napoli si tinge d’azzurro, è la festa per i campioni d’Italia

Napoli si tinge d’azzurro, è la festa per i campioni d’ItaliaRoma, 4 giu. (askanews) – Una Napoli che si è tinta d’azzurro sin dalle prime ore di questa mattina, quella che ha salutato la festa scudetto della squadra allenata da Luciano Spalletti. Dal Vomero a Scampia, da Fuorigrotta alla Sanità, tutti in strada vestiti d’azzurro in una giornata che ha visto sciamare migliaia di persone nelle vie del centro e non solo. Bandiere, striscioni, tante famiglie, bambini ed anche in tanti che non avevano la consueta cadenza partenopea, come dire che alla festa hanno voluto partecipare, con tanto di maglietta azzurra, turisti provenienti da ogni parte del mondo, ma anche napoletani trapiantati in altre città d’Italia con famiglie e figli al seguito.

Fuochi d’artificio sparati in diverse zone della città in avvicinamento al match delle 18.30, marce di esultanza, cori e strade del centro prese d’assalto. Mentre gli operai smontano l’area antistante il palco del concerto di Gigi d’Alessio, i grandi schermi si accendono in concomitanza con l’inizio del secondo tempo del match. Quattro quelli previsti dall’amministrazione comunale: da Piazza Mercato a Forcella, da Piazza Giovanni Paolo II a Scampia a Piazza del Plebiscito. Il risultato non conta. C’è solo voglia di far festa e alle reti di Osimhen prima e Simeone poi c’è l’apoteosi tra i migliaia di tifosi presenti sotto i maxischermi. Una festa cominciata a Napoli a metà marzo quando, dopo il successo in Champions con l’Eintracht la città ha rotto ogni scaramanzia cominciandosi a vestire d’azzurro. Il 4 maggio l’apoteosi dopo Udinese-Napoli. Oggi, dopo la vittoria per 2-0 contro la Sampdoria, una festa che durerà fino all’alba per festeggiare i campioni e dare l’addio a Spalletti e forse Kim, protagonisti del tricolore.