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Tag: Sanremo 2023

Save the Children: nel 2022 un bambino su 6 viveva in zona di guerra

Save the Children: nel 2022 un bambino su 6 viveva in zona di guerraRoma, 14 dic. (askanews) – Un bambino su sei, ossia 468 milioni di bambini, nel 2022 viveva in una zona di guerra, mentre il numero di gravi violazioni commesse nei confronti dei bambini in contesti di conflitto è aumentato del 13%, raggiungendo il numero complessivo di 27.638, in media 76 al giorno. È quanto emerge dal rapporto “Stop the war on children”, pubblicato oggi da Save the Children, secondo il quale il numero di gravi violazioni nei confronti dei minori (uccisioni e mutilazioni, rapimenti, stupri e violenze sessuali, reclutamento ed utilizzo in forze e gruppi armati, attacchi a scuole e ospedali e diniego di accesso umanitario) ha raggiunto nel 2022 il livello più alto dal 2005, anno in cui sono iniziate le rilevazioni di questo tipo. Numeri che purtroppo rappresentano solo una piccola parte del totale di casi, poiché alcuni abusi non vengono denunciati, mentre altri commessi nel 2022 sono ancora in fase di verifica.

In particolare, sono stati 8.647 i bambini uccisi o mutilati, in crescita rispetto agli 8.113 del 2021. Il Paese con il maggior numero di casi di minori uccisi o mutilati, secondo il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata l’Ucraina (1.386), mentre già nel 2022 nei Territori palestinesi occupati 1.134 bambini sono stati uccisi o hanno subito mutilazioni, in particolare nella Striscia di Gaza, cifra destinata a salire vertiginosamente nel 2023. La seconda grave violazione per numero di casi registrati è stata il reclutamento e l’utilizzo dei minori nei conflitti: 7.610 gli episodi verificati nel 2022, in crescita del 20% rispetto al 2021. Sul nuovo sito web, lanciato oggi da Save the Children, è possibile mappare queste violazioni sia per luogo, che per tipo e data, con l’obiettivo di rendere per la prima volta disponibili al pubblico dati combinati che mostrino una fotografia esaustiva dei trend rilevati.

Il continente africano è l’area con il maggior numero assoluto di minori in contesti di guerra, mentre il Medio Oriente, già prima del conflitto in corso a Gaza, registrava la proporzione più elevata, pari a un bambino su tre. In generale, secondo l’analisi elaborata da Save the Children sulla base di diversi indicatori, è la Repubblica Democratica del Congo il Paese peggiore in cui potesse vivere un minore nel 2022 a causa della guerra, seguito dal Mali e dal Myanmar. Ad essi si aggiungono, in ordine alfabetico altri paesi che ricoprono le prime dieci posizioni, quali: Afghanistan, Burkina Faso, Nigeria, Somalia, Siria, Ucraina e Yemen. I bambini continuano inoltre a essere colpiti nei luoghi in cui dovrebbero sentirsi maggiormente al sicuro. Il numero di attacchi a scuole e ospedali è infatti aumentato del 74% in un anno, da 1.323 nel 2021 a 2.308 nel 2022. Dati che sono destinati a salire nel 2023 a causa dei continui bombardamenti a Gaza e del conflitto in Sudan, che ha causato la più grave crisi di bambini sfollati al mondo, ha sottolineato l’organizzazione.

“È un momento terribile per essere un bambino in guerra. Le leggi globali che erano state istituite per proteggere i bambini dalle violenze peggiori che potevano essere commesse contro di loro si stanno sgretolando. Gli attuali trend testimoniano che si sta andando nella direzione sbagliata. Le violazioni contro i bambini aumentano anno dopo anno: nel 2022 si è registrata una media di 76 violazioni contro i bambini al giorno, anche se, a causa di segnalazioni insufficienti, sappiamo che questa è probabilmente solo la punta dell’iceberg”, ha dichiarato Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International. “Sebbene i dati si riferiscano al 2022, ci aspettiamo che il 2023 non sia migliore, anzi, potremmo raggiungere nuovi tristi record – ha aggiunto Ashing – la crisi umanitaria in Sudan, la più grave crisi di sfollamento sulla terra per i bambini, ha visto uccisioni, orribili violenze sessuali, torture e mutilazioni di minori a livelli che non si vedevano da tempo. Stiamo assistendo al dramma dei bambini a Gaza, costretti a sopportare il peso di un conflitto in cui oltre un milione di giovani vite sono in pericolo. Gli ospedali sono diventati campi di battaglia e le forniture di cibo e acqua sono state interrotte. È necessario un cessate il fuoco definitivo, ora, immediatamente, per fermare le loro sofferenze”. I bambini consultati per il rapporto chiedono che i decisori garantiscano protezione a tutti i loro coetanei che stanno vivendo la propria infanzia in aree di conflitto. I bambini vogliono essere protetti da bombe, missili e mine antiuomo, dalla violenza e dagli abusi. Vogliono sentirsi al sicuro, soprattutto nelle loro case e nei loro quartieri, con le loro famiglie e con i loro amici. E farlo non è semplice perché, come attesta una dichiarazione del Consiglio dei bambini palestinesi di Gaza, “quando un razzo cade dal cielo, non fa differenza tra un sasso e un albero, e tra un bambino e un giovane”.

“I numeri delle gravi violazioni sono estremamente allarmanti. Soprattutto perché questi casi accertati rappresentano probabilmente solo la punta dell’iceberg – ha commentato Gudrun Østby, Professore di ricerca presso il Peace Research Institute di Oslo, che ha collaborato al rapporto – ogni bambino che cresce in contesti di guerra potrebbe essere a rischio. Le nostre stime per il 2022 indicano che un bambino su sei vive a meno di 50 km di distanza da almeno un conflitto. La comunità internazionale deve esercitare tutto il suo potere per fare pressione sulle parti affinché rispettino il diritto internazionale e proteggano i bambini”.

La Camera Usa approva l’apertura dell’inchiesta per l’impeachment di Biden

La Camera Usa approva l’apertura dell’inchiesta per l’impeachment di BidenMilano, 13 dic. (askanews) – La Camera degli Stati Uniti, a maggioranza Repubblicana, ha approvato l’apertura formale di un’inchiesta per impeachment nei confronti di Joe Biden, motivata dagli affari all’estero del figlio di Biden, Hunter.

La risoluzione per formalizzare l’inchiesta di impeachment è stata approvata con 221 voti a favore e 212 voti contrari, rispettando i numeri dei due partiti. A favore hanno votato anche i Repubblicani più moderati. Anche se l’inchiesta molto difficilmente condurrà all’impeachment, osservano i media americani, il suo svolgimento durante il 2024 sicuramente complicherà la campagna elettorale per la rielezione di Biden.

Ue, due ore di colloquio Meloni-Macron (e Scholz) a Bruxelles

Ue, due ore di colloquio Meloni-Macron (e Scholz) a BruxellesBruxelles, 14 dic. (askanews) – Oltre due ore di colloquio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. L’incontro, a cui per circa mezz’ora si è aggiunto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, si è svolto in una saletta del bar dell’hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, in cui alloggiano i tre leader.

Il colloquio Meloni-Macron – a cui stavano lavorando le rispettive diplomazie – era inizialmente previsto per domani ma è stato anticipato a questa sera, al termine del vertice Ue-Balcani Occidentali. I due leader si sono quindi seduti a un tavolino in una saletta del bar dell’hotel, davanti a una bottiglia di vino rosso, francese. Poco distante, seduto a un tavolo per una birra con il suo staff, anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in jeans e polo grigia, che si è unito a Meloni e Macron per una mezz’ora. In un’atmosfera rilassata, tra battute, sorrisi e strette di mano, il ‘vertice’ si è concluso intorno alla una di notte, sotto lo sguardo di giornalisti, staff (tra gli altri il ministro Raffaele Fitto e il nuovo consigliere diplomatico Fabrizio Saggio), ospiti dell’hotel. Nessuna indiscrezione sui temi, anche se sicuramente saranno stati affrontati i dossier più complessi del Consiglio che si apre domani: il Patto di stabilità (su cui questa mattina Meloni non ha escluso il ‘veto’ italiano), la revisione del Quadro finanziario pluriennale, l’apertura dei negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, su cui pesa il veto dell’Ungheria di Viktor Orban. A questo proposito, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, si lavora a un bilaterale tra Meloni e Orban, da tenersi domani a margine del Consiglio.

Al termine Meloni e Scholz non hanno rilasciato dichiarazioni, mentre Macron si è fermato per una battuta con i cronisti: “Il colloquio è andato molto bene, è stata un’ottima discussione”, ha detto.

Wall Street chiude in rally dopo Fed, DJ +1,40%, Nasdaq +1,38%

Wall Street chiude in rally dopo Fed, DJ +1,40%, Nasdaq +1,38%Roma, 13 dic. (askanews) – Chiusura in netto rialzo a Wall Street. Dopo un avvio debole e incerto sul mercato azionario statunitense è scattato un rally quando, contestualmente all’annuncio della conferma sui tassi di interesse, la Federal Reserve ha pubblicato le nuove tabelle previsionali, che indicano come la maggior parte dei componenti del direttorio, il Fomc, ora si attendano tagli tra 50 e 100 punti base ai tassi il prossimo anno, con tempistiche ancora tutte da definire.

A fine contrattazione il Dow Jones segna più 1,40% (più 512 punti), l’S&P 500 più 1,37% e il Nasdaq un guadagno dell’1,38%. Il presidente Jay Powell è rimasto prudente sul futuro della politica monetaria, ma si è abbastanza sbilanciato nell’indicare che ora “riteniamo probabile che i nostri tassi di interesse siano al picco di questo ciclo”.

Cibo, Mascarino eletto a guida del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N.

Cibo, Mascarino eletto a guida del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N.Milano, 13 dic. (askanews) – Il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, nel corso dell’Assemblea annuale del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. è stato eletto per il triennio 2024-2026 alla presidenza dell’associazione multistakeholder che raggruppa imprese, associazioni di categoria, Università, Organismi di ricerca, Enti formazione e Rappresentazioni territoriali del settore Agrifood. Dal 2019, il Cluster CL.A.N. ha ricevuto dal MIUR il ruolo di cabina di regia e interlocutore unico nella relazione con le Istituzioni nazionali ed europee in materia di ricerca e innovazione per il settore agroalimentare.

“Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento per la nomina ricevuta. È un grande onore per me presiedere l’Associazione che racchiude al suo interno l’eccellenza della Ricerca agroalimentare del Paese”, ha dichiarato Paolo Mascarino. Il CL.A.N, – ha proseguito – “sin dai suoi primi passi ha compreso come il modello del sistema alimentare italiano, ispirato ai principi della dieta mediterranea, potesse essere valorizzato attraverso dati, ricerche e attività, in alternativa a tendenze di dubbia valenza scientifica che si stavano affermando all’estero. Questo lavoro ha senz’altro contribuito alla costruzione di politiche nazionali coerenti e unitarie nel campo dei sistemi alimentari, della nutrizione e della sostenibilità, che hanno promosso e tutelato il modello di successo italiano, la trasparenza informativa verso i consumatori, e verso le nostre industrie”. “Il triennio che ci attende sarà stimolante e impegnativo. Il Cluster dovrà continuare a promuovere utili sinergie nel sistema alimentare italiano e a sostenere la competitività delle nostre imprese attraverso lo stimolo dell’innovazione, la valorizzazione dei risultati della ricerca e una sempre più attenta considerazione delle vocazioni territoriali, sia scientifiche che produttive. Per questo sarà fondamentale un forte lavoro di squadra del Consiglio di Presidenza, del Comitato Tecnico-Scientifico e di tutti gli altri Associati. Infine – ha concluso Mascarino – desidero rivolgere un sentito grazie al Presidente Mauro Fontana e a tutta la squadra che ha guidato il Cluster dal 2021 vincendo grandi sfide come l’attuazione del Piano di Azione Triennale del MUR, l’elaborazione di diversi Position Paper su temi fortemente strategici per il settore fino all’endorsement dato alle grandi progettualità del PNRR sulla ricerca agroalimentare”.

Il neo Presidente Mascarino, alla guida del Cluster, sarà affiancato dal Vice Presidente Esecutivo Daniele Rossi (Confagricoltura) e da altri cinque Consiglieri espressione del mondo produttivo, della ricerca e dei territori regionali: Carlotta Trucillo (Assitol), Emanuele Marconi (CREA), Massimo Iannetta (ENEA), Sofia Miceli (ART – ER), Claudio Filipuzzi (Fondazione Agrifood & Bioeconomy FVG). Il rinnovo della governance ha previsto anche l’elezione del ‘nuovo’ Comitato Tecnico Scientifico che, con i suoi 17 componenti, rappresenta alcune tra le maggiori eccellenze sul fronte della Ricerca e Innovazione a disposizione del Cluster.

Cibo, scienziati Italia-Spagna: un decalogo per etichetta nutrizionale

Cibo, scienziati Italia-Spagna: un decalogo per etichetta nutrizionaleMilano, 13 dic. (askanews) – Gli scienziati italiani e spagnoli hanno stilato un decalogo di principi che un’etichetta nutrizionale front-of-pack dovrebbe avere per creare una base comune e aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli verso diete più salutari. L’accordo fra i ricercatori dei due Paesi è stato siglato nel corso dell’incontro “Principles for the definition of front-of-pack nutritional labels (FOPNLs). Italian and Spanish researchers workshop”, tenutosi all’Università La Sapienza di Roma e organizzato dall’Unità di ricerca in Scienza dell’alimentazione del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università La Sapienza e dal Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio.

I principi per la definizione dell’etichetta fronte-pacco individuati dagli scienziati italiani e spagnoli – spiega una nota – sono fondati su “un approccio di tipo informativo in conformità con le linee guida della Commissione europea, volte a incentivare i consumatori ad adottare un’alimentazione sana per contrastare l’elevata incidenza/prevalenza di malattie cronico-degenerative non trasmissibili. Si tratta di una logica che non è basata sull’imposizione di una regola, ma sulla comprensione della stessa. La FOPNL direttiva, infatti, richiede solo di seguire ‘passivamente’ le indicazioni mentre la FOPNL informativa necessita di informazione, educazione e capacità di giudizio. Il vantaggio è quello di favorire un empowerment del consumatore che può essere messo in condizione di capire come organizzare la propria alimentazione in modo efficace. Fornire informazioni ai consumatori su ciò che costituisce un’alimentazione sana, infatti, può influenzare positivamente le abitudini alimentari”. Per i ricercatori italiani e spagnoli i FOPNL informativi hanno il vantaggio di situare le informazioni sull’etichetta in un contesto dietetico più ampio di assunzione giornaliera, aprendo, così, una prospettiva nutrizionale più completa sull’equilibrio generale. In quest’ottica, i FOPNL dovrebbero aiutare i consumatori a fare le scelte migliori, includendo tutti gli alimenti nella loro dieta, nelle quantità adeguate, al fine di evitarne il consumo eccessivo.

Per gli scienziati italiani e spagnoli “posto che nessun singolo alimento può rappresentare né un rischio né un beneficio per la salute, i FOPNL dovrebbero sottolineare positivamente l’importanza di modelli alimentari che abbiano una comprovata salubrità, valorizzando le tradizioni alimentari, le abitudini e gli aspetti socioculturali dei territori locali. L’obiettivo è promuovere la corretta combinazione di vari alimenti al fine di selezionarli in base allespecifiche esigenze individuali. Dunque, i limiti delle etichette fronte-pacco di tipo direttivo sono diversi:

“1.L’arbitrarietà dell’algoritmo: i sistemi ‘direttivi’ (e in particolare il Nutriscore) spesso valutano il valore nutritivo degli alimenti attraverso algoritmi arbitrari o non ben definiti. 2.Standard di riferimento non reale: i sistemi ‘direttivi’ si basano su una quantità standard di cibo (100g o 100ml) quasi mai corrispondente alle porzioni abitualmente consumate. 3. Limitatezza dell’algoritmo: il risultato finale (colore o lettera) è la combinazione (non nota) di diverse informazioni. 4. Perdita di informazioni soprattutto per le categorie di consumatori più fragili. 5. Limitatezza dei parametri considerati con prevalenza di quelli ritenuti negativi. 6. Basso potenziale educativo: le indicazioni portano a non consumare un determinato alimento piuttosto che ad acquisire un comportamento alimentare ‘corretto’. 7. Diminuzione dell’efficacia nel tempo di messaggi ‘negativi’. 8. Effetto ‘alone’ con sovrastima dell’effetto positivo di alimenti etichettati ‘verdi’. 9. Approccio semplicistico che basa il ragionamento su alimenti da consumare o da evitare e non è in grado di promuovere modelli alimentari per i quali abbiamo un’evidenza di efficacia nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative. 10. Mancanza di evidenze scientifiche sulla reale efficacia: le evidenze attuali mostrano un effetto sul ‘consumo’ di alcuni alimenti, ma non sull’impatto che hanno sulla ‘salute’ dei consumatori”. Per Lorenzo Maria Donini, Professore di Scienza dell’Alimentazione all’Università Sapienza di Roma, “l’evento potrà dare un contributo importante alla discussione in atto relativa all’etichettatura dei prodotti alimentari confezionati. Un comportamento alimentare sano e sostenibile in grado di promuovere e migliorare lo stato di salute dell’individuo e del pianeta passa attraverso un’informazione scientificamente corretta, ma semplice da recepire, che renda il consumatore attore responsabile”.

Secondo Michele Carruba, Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano: “Nessun sistema sanitario potrà far fronte all’incremento dei problemi di salute come ad esempio l’obesità se non si interviene preventivamente. L’educazione alimentare e lo stile di vita risultano determinanti. Agire su questi due aspetti, a partire dall’infanzia, è molto importante per aiutare le persone. Una di queste risposte può essere l’etichettatura dei prodotti alimentari per rilevare l’impatto sulla salute di determinati alimenti. L’obiettivo è mettere in condizione le persone di decidere cosa sia opportuno o meno mangiare”. All’incontro, tra gli altri, hanno preso parte: Andrea Lenzi, Eleonora Poggiogalle, membri del Comitato Scientifico; Luca Muzzioli, Francesco Frigerio, membri del Comitato Organizzativo; Maira Bes-Rastrollo, Università di Navarra; Ramon Estruch, Università di Barcellona; Andrea Ghiselli, CREA Research Center; Rosa Maria Lamuela Raventos, Università di Barcellona; Ascensión Marcos, ICTAN; Miguel Ángel Martínez-González, Università di Navarra; J. Alfredo Martinez, IMDEA NutriHealth, UVA Valladolid; Daniela Martini, Università degli Studi di Milano; Enzo Nisoli, Università degli Studi di Milano; Gabriele Riccardi, Università Federico II, Napoli; Laura Rossi, CREA Research Center; Marco Silano, Istituto Superiore di Sanità; Francesco Visioli, Università degli Studi di Padova.

Usa, Fed conferma tassi e medita tagli per circa 0,75 punti sul 2024

Usa, Fed conferma tassi e medita tagli per circa 0,75 punti sul 2024Roma, 13 dic. (askanews) – La Federal Reserve statunitense ha confermato i tassi di interesse di riferimento sul dollaro a una forchetta del 5,25%-5,50%. La decisione è stata comunicata dall’istituzione al termine del direttorio sulla linea monetaria, il Fomc, e risulta in linea con le attese che si erano rafforzate negli ultimi giorni. Il livello attuale dei tassi ufficiali negli Usa è il più alto da 22 anni a questa parte e la Fed ha omesso di effettuare un ultimo rialzo prima di fine anno, come invece aveva prospettato un mese e mezzo fa.

Non solo, le tabelle previsionali diffuse dalla stessa istituzione mostrano che la maggioranza dei componenti del Fomc prevedono tagli ai tassi di interesse sul prossimo anno che spaziano tra 50 e 100 punti base, mentre una componente più minoritaria prevede tagli meno consistenti. Secondo le ultime tabelle, 6 componenti del Fomc su 19 si attendono che alla fine del 2024 i tassi vengano ridotti a una mediana del 4,625%, rispetto al 5,375% attuale (-75 punti base). Altri 4 componenti prevedono il 4,375% (-100 punti base) mentre altri 5 un 4,875% (-50 punti base).

La Fed ha nel frattempo rivisto al rialzo la previsione di crescita economica degli Stati Uniti di quest’anno al 2,6%, mentre ha limato all’1,4% quella sul 2024 e ha confermato all’1,8% la stima di crescita sul 2025. Contestualmente, ha rivisto al ribasso la previsione di inflazione media di quest’anno al 2,8%, ha limato la stima sul 2024 al 2,4% e quella sul 2025 al 2,1%. Tornando ai tassi, guardando più avanti le previsioni pubblicate dalla Fed indicano che per il 2025 è atteso un taglio per ulteriori 100 punti base ai tassi al 3,6% mediano e per il 2026 una riduzione di circa tre quarti di punto al 2,9%.

Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi Nono

Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi NonoMilano, 13 dic. (askanews) – Per celebrare il centenario della nascita del grande compositore veneziano Luigi Nono (29 gennaio 1924), La Biennale di Venezia presenta un Progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) con il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono, prodotta dalla Biennale Musica nel 1984, che andrà in scena dal 26 al 29 gennaio 2024 nella Chiesa di San Lorenzo, ora Ocean Space / TBA21-Academy, dove si tenne la prima esecuzione. “Tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio” (Luigi Nono), il Prometeo del 1984 nella Chiesa di San Lorenzo fu un evento memorabile che vide coinvolti nella creazione e nell’esecuzione, oltre a Luigi Nono, Claudio Abbado alla direzione dell’orchestra, Emilio Vedova e Renzo Piano per l’allestimento, Massimo Cacciari per il testo, con la regia del suono di Hans Peter Haller e Alvise Vidolin. L’opera ha avuto nel tempo diverse riedizioni, ma in nessuna occasione nel luogo originario, la Chiesa di San Lorenzo, per cui era stata concepita. Il Progetto speciale di riallestimento ha coinvolto il lavoro dell’Archivio della Biennale (ASAC) e della Fondazione Archivio Luigi Nono, che ha concluso un accordo con La Biennale di Venezia per trasferire i propri materiali nel Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee della Biennale, in corso di realizzazione all’Arsenale. Prometeo. Tragedia dell’ascolto fa parte del percorso di valorizzazione del trasferimento del Fondo Luigi Nono, insieme a una giornata di studi dedicata.

Prometeo. Tragedia dell’ascolto rientra nei Progetti speciali ASAC, in un dialogo fra le arti, di cui l’Archivio è forte simbolo, che La Biennale di Venezia ha intrapreso nel 2020 con la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla Storia, realizzata al Padiglione Centrale ai Giardini, ed è proseguito nel 2022 con Archèus. Labirinto Mozart a Forte Marghera (Mestre) per offrire appuntamenti culturali di grande respiro con la valorizzazione della memoria e dei documenti d’archivio. Il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto è realizzato dalla Biennale di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21- Academy, il centro di ricerca della Fundación TBA21, che si è occupata del restauro della Chiesa di San Lorenzo. “La collaborazione tra la Fondazione Archivio Luigi Nono e La Biennale – ha commentato il Presidente Roberto Cicutto – assume oggi diversi significati. Il grande compositore rimane a Venezia, città che l’ha visto protagonista di memorabili azioni artistiche, fra cui il celebre Prometeo. Qui continuerà a dialogare con altri grandi nomi della cultura italiana e internazionale, dando un nuovo impulso al lavoro straordinario iniziato da Nuria Schoenberg, le sue figlie e i molti che hanno dato vita alla Fondazione. Grazie a questa rinnovata collaborazione si rafforzerà il contributo artistico e di pensiero di Luigi Nono trovando, anche attraverso il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, nuovi canali di studio e diffusione. Orgoglio e gratitudine sono i sentimenti che La Biennale prova nell’iniziare questa grande avventura.” “La Fondazione Archivio Luigi Nono – ha dichiarato la figlia Serena Nono, tra i soci fondatori della Fondazione – è lieta di questa nuova collaborazione, che vede La Biennale di Venezia riallestire l’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono nella Chiesa di San Lorenzo, oggi come 40 anni fa, nel centesimo anniversario della nascita del compositore, quale Progetto Speciale dell’Archivio Storico.”

“TBA21-Academy è molto felice di collaborare con Biennale e Fondazione Luigi Nono – ha spiegato Markus Reymann, Co-direttore di TBA21 – nel rimettere in scena Prometeo. Tragedia dell’ascolto nella Chiesa di San Lorenzo che abbiamo riaperto al pubblico nel 2019. Non solo il luogo storico, ma anche i riferimenti all’Oceano e agli arcipelaghi dell’opera, rendono questa collaborazione più che significativa per celebrare l’incredibile talento e la musica di Luigi Nono”. Luigi Nono ritenne fondamentale cercare di liberare l’opera dalla servitù dell’immagine e della narrazione, sottolineando l’importanza della relazione tra suono e spazio, penalizzata dalle consuetudini di riproduzione delle sale da concerto e dei teatri tradizionali. Quello pensato da Renzo Piano per la prima esecuzione veneziana del Prometeo è stato un luogo speciale (e un luogo speciale tornerà ad essere), che rende possibile diverse modalità di distribuzione spaziale del suono e in cui l’ascolto può essere liberato. Una non-scenografia, un dispositivo architettonico costruito sulla base di specifiche esigenze musicali, con l’intento di restituire lo spazio alla dimensione dell’ascolto e alla qualità invisibile del suono.

Arte e territorio, alla GAMeC Bergamo “Pensare come una montagna”

Arte e territorio, alla GAMeC Bergamo “Pensare come una montagna”Milano, 13 dic. (askanews) – Bergamo, 13 dic. (askanews) – La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ha annunciato “Pensare come una montagna”: un programma culturale diffuso che, a partire dal 16 maggio 2024 e per il biennio successivo coinvolgerà, oltre agli spazi museali, il territorio della Provincia di Bergamo, con l’intento di creare un percorso di condivisione di esperienze artistiche volte a riflettere sui temi della sostenibilità e della collettività.

Il programma prevede il coinvolgimento, in due anni, di venti tra artisti o gruppi di artisti, operanti in diversi contesti geografici e culturali, nella progettazione e realizzazione di un programma diffuso di eventi condivisi con le comunità locali, tra interventi nello spazio pubblico, performance collettive e laboratori creativi. I primi artisti protagonisti del biennio sono Sonia Boyce, Lin May Saeed, Studio Ossidiana in collaborazione con Frantoio Sociale, Chiara Gambirasio e Mercedes Azpilicueta, impegnati a Bergamo, Dalmine, Brembate e Castione della Presolana. “Pensare come una montagna” è un’espressione coniata dall’ecologo e ambientalista americano Aldo Leopold nel suo libro A Sand County Almanac (1949). Nel contesto del progetto della GAMeC, ispirata dal suo brillante direttore Lorenzo Giusti, l’espressione di Leopold si fa interprete della volontà di adottare un punto di vista alternativo – da “una certa distanza” – sulla società e sul nostro operare, per alimentare, nel contesto territoriale, una fascinazione per la Terra e una sensibilità ambientale evoluta e partecipata.

Il territorio in cui il progetto intende svilupparsi è un contesto variegato dove paesaggi naturali e aree urbane altamente industrializzate convivono all’interno di un complesso ecosistema: dai massicci del ventaglio prealpino, ai rilievi inferiori delle valli bergamasche, fino ai boschi cittadini del Parco dei Colli di Bergamo e alle zone fluviali e agricole della Bassa Bergamasca. Le realtà imprenditoriali del territorio saranno fortemente coinvolte al fine di creare una rete di realtà produttive sostenitrici dell’industria culturale e di valorizzare le persone, i saperi e i processi da cui nascono le eccellenze dei prodotti manifatturieri e industriali.

“Pensare come una montagna” sarà accompagnato da una rivista online che raccoglierà testi critici, reportage e contributi audiovisivi prodotti dai gruppi di lavoro, spaziando dalle arti contemporanee al design, dall’architettura all’agricoltura, dalla geografia umana all’antropologia, la cui sede sarà all’interno della GAMeC.

La novità del pastry chef Tammetta è il panettone al caffè

La novità del pastry chef Tammetta è il panettone al caffèRoma, 13 dic. (askanews) – Tammetta, celebre maestro lievitista, ha deciso di affrontare le festività con un tocco innovativo, proponendo un panettone che fonde la tradizione natalizia con l’irresistibile aroma del caffè. Questa nuova creazione promette di deliziare i palati con un connubio avvolgente di sapori, unendo la sofficità tipica del panettone artigianale alle note aromatiche e decise del caffè.

In un mercato spesso saturato da proposte convenzionali, Tammetta ha dimostrato ancora una volta la sua maestria nell’esplorare nuovi orizzonti gustativi. “Il Panettone al Caffè è la mia risposta all’esigenza di innovazione senza tradire la genuinità e l’amore per la tradizione. Il profumo avvolgente del caffè si fonde armoniosamente con la dolcezza del panettone, creando un’esperienza unica e indimenticabile per chiunque lo assapori durante le festività natalizie,” dichiara il Maestro Tammetta. La scelta di introdurre questa varietà testimonia la costante ricerca di perfezione e l’impegno nel soddisfare i desideri dei clienti. Il Panettone al Caffè è il risultato di un processo attento di selezione degli ingredienti di alta qualità e di una meticolosa lavorazione artigianale, improntata alla passione che contraddistingue da sempre il Forno Tammetta.