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Tag: Sanremo 2023

Fedriga: a Trieste l’economia del mare è un valore aggiunto

Fedriga: a Trieste l’economia del mare è un valore aggiuntoTrieste, 30 mag. (askanews) – “Il sistema dell’economia del mare del Friuli Venezia Giulia sicuramente è un valore aggiunto. Un valore enorme per le opportunità occupazionali, ma anche per quelle di crescita. Basta vedere i dati che abbiamo sulla crescita in Friuli Venezia Giulia, una crescita straordinaria. E una parte rilevante è data da tutta l’economia del mare, ovviamente partendo dal porto ma anche di tutti quelli che vi lavorano”. Così stamani a Trieste Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jr

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jrMilano, 30 mag. (askanews) – Si annuncia come la novità dell’estate, pronta da essere sorseggiata in purezza, per far scoprire agli italiani un modo di bere, frizzante e leggermente alcolico, che nel mondo è già un fenomeno da oltre 10 miliardi di dollari. E’ Boem, l’hard seltzer in lattina su cui hanno scommesso Lazza e Fedez insieme a Camillo Bernabei, rappresentante della quarta geenrazione del gruppo di riferimento per il beverage in Italia, e all’erede dell’impero Luxottica, Leonardo Maria Del Vecchio. Gli abbiamo chiesto come è nata l’idea di investire in questo progetto, presentato non a caso in uno dei suoi ristoranti a Milano, il Vesta di via Fiori Chiari: “L’abbiamo deciso sulle scale di questo ristorante. Fedez è venuto qui da Vesta come cliente, mi ha parlato di questa idea in maniera veloce, poi il giorno dopo ci siamo visti a casa: mi ha fatto vivere il progetto, mi è piaciuta molto la sua italianità, la cura che avremmo avuto sul cliente perchè alla fine io ho investito nel food and beverage: col food ci siamo, mi mancava solo il beverage”.

In Italia quello degli hard seltzer è un mercato praticamente inesistente: secondo una ricerca tra i giovani tra i 18 e i 25 anni solo uno su sette sa cosa siano. Toccherà a Boem fare da apripista, che nella sua versione allo zenzero debutterà a metà giugno nell’horeca per poi sbarcare nella grande distribuzione nel 2024. Puntando su due elementi: tasso alcolico ridotto, 4,5% di volumetria e basso apporto calorico, 91 calorie per una lattina da 330 ml. In linea con le attuali esigenze dei consumatori, come ci ha spiegato l’amministratore delegato di Lmdv Capital, Marco Talarico: “L’idea nasce proprio dalla volontà di aggredire il mercato con qualcosa che non esiste perchè parliamo di un drink leggermente alcolico e a bassissimo contenuto calorico che è una novità se pensiamo al mondo degli alcolici, delle birre che hanno un numero di calorie piuttosto elevato”. Per il lancio di questo soft drink è stata costituita la Tubo Srl, che riunisce la joint venture tra Fedez e Bernabei, azionista di maggioranza, la Lmdv Capital di Leonardo Maria Del Vecchio e la J project Srl di Lazza. Ma Fedez e Lazza, oltre a essere soci, sono anche i testimonial della nuova bevanda, partecipando in prima persona alla sua promozione:

“E’ una grande sfida perchè non stiamo andando a conquistare una fetta di mercato ma andiamo a cercare qualcosa di totalmente nuovo – ha detto Fedez che insieme a Bernabei è partito col progetto iniziale a cui si sono poi uniti Lazza e Leonardo Del vecchio jr – Gli hard seltzer sono un impero in America mentre in Italia sono una realtà quasi inesistente ed è bello perchè è un prodotto che non esiste finora. La sfida sarà cercare di farlo entrare nella vita quotidiana delle persone”. Per ora, nessuno si sbilancia sugli obiettivi di mercato di questa impresa, neanche l’amministratore delegato di Tubo Srl, Massimo Benetello. “Credo che il periodo finestra per tirare le somme siano i tre anni – ha detto Fedez – la grande sfida sarà il prossimo anno”. La bevanda, per la quale sono allo studio anche altri gusti – “Abbiamo già un altro gusto pronto, la gamma si amplierà ma non arriveremo a 20-30 referenze come negli Stati Uniti” – viene prodotta nello stabilimento di Ormea di acqua San Bernardo e per ora è destinata al mercato italiano: “Per noi – ha detto Benetello – in questo momento la sfida è qui. L’Italia è molto tradizionale ma Boem ha tutte le caratteristiche per sfondare”. “Ne incentiveremo il consumo in purezza dall’ora dell’aperitivo in poi” ha sottolineato precisando che è pensato per un mercato di giovani adulti ma non solo, interessati a un consumo moderato di alcol e zuccheri.

“Il nostro obiettivo è promuovere il prodotto in una maniera interessante, Federico è bravissimo in questo, però ovviamente vogliamo indurre il nostro pubblico che sono ragazzi giovani a bere in una maniera responsabile, a non sfasciarsi e a fare i bravi”, è stato il messaggio lanciato da Lazza che ha “invitato gli amici a casa per testarlo come quando faccio ascoltare un disco nuovo”. Ultima curiosità, il nome: secondo la versione ufficiale sembra si ispiri al termine francese Bohème usato per la prima volta nel XIX secolo per descrivere lo stile di vita non convenzionale dei cosiddetti bohémien. Nei fatti i due artisti non lo hanno confermato, “dividendosi” sulla pronuncia. “E’ a libera interpretazione – ha concesso Fedez – lui (Lazza) lo chiama Boèm, io Bòem. Siamo aperti”.

”Festa delle Rose”, Fiasconaro celebra biodiversità territorio madonita

”Festa delle Rose”, Fiasconaro celebra biodiversità territorio madonitaRoma, 30 mag. (askanews) – Si è conclusa alla Tenuta Fiasconaro di Contrada Piano Monaci, a Castelbuono (PA), la tradizionale Festa delle Rose, “un cammino di innamoramento verso la campagna”, come ama definirla Nicola Fiasconaro, ideatore e regista dell’evento che celebra la cultura, la biodiversità e l’artigianalità che rendono unico il territorio madonita. Un appuntamento che ha coinvolto più di cento alunni delle Scuole Elementari e dell’Istituto Agrario I.I.S. Luigi Failla Tedaldi, che hanno partecipato con entusiasmo a Laboratori Sensoriali e di Educazione Alimentare, ma anche a momenti di gioco e intrattenimento.

“La festa delle rose è un atto di testimonianza per mostrare alle nuove generazioni quel percorso virtuoso fatto di un’agricoltura fiorente, tecnologica e futuristica, capace al contempo di mantenere uno stretto legame con il passato. Non è un caso se in quest’area, dove un tempo si separava il grano dalla pula, ogni anno raduniamo centinaia di bambini per farli innamorare di un mestiere che, oggi più che mai, torna ad avere quella dignità e quella bellezza che nei decenni scorsi, con la fuga dalle campagne, aveva perduto”, ha commentato con soddisfazione il Maestro Nicola Fiasconaro, aggiungendo: “Colgo l’occasione per ringraziare il Dottor Vincenzo Barreca, Agronomo e tecnico della Tenuta, ed il Professore Rosario Schicchi, botanico italiano, per la preziosa collaborazione nel selezionare le varietà botaniche oggi protagoniste della nostra festa”. Laboratori speciali: dall’Arte dell’innesto al riconoscimento delle Erbe Aromatiche.

È proprio ai bambini, che il Maestro Fiasconaro celebra come “il lievito fresco dal quale crescerà la Comunità di domani”, che sono stati dedicati i fantastici laboratori dell’antica arte dell’innesto e del riconoscimento delle erbe aromatiche, in collaborazione con il progetto “Aromatiche Madonie”. Dall’ebanista allo scalpellino alle ricamatrici: Artigianato protagonista, fra presente e futuro.

Ampio spazio non solo all’agricoltura, ma anche all’artigianato, con gli antichi mestieri che diventano mestieri ultramoderni. “Abbiamo messo l’uno accanto all’altro l’ebanista, lo scalpellino, le ricamatrici che continuano a lavorare con i loro strumenti che raccontano una meravigliosa storia del passato, e l’ingegnere che sviluppa stampe in 3D o i professionisti che hanno realizzato a Castelbuono quel gioiello di esperienza e condivisione che è il South Working. Passato remoto e terzo millennio che a Castelbuono si incontrano e si fondono. Un modo – ha concluso Fiasconaro – per dimostrare alle nuove generazioni che queste terre, che hanno avuto un grande passato, hanno davanti anche un grande futuro”.

Portoghesi, Zaia: impareggiabile maestro architettura postmoderna

Portoghesi, Zaia: impareggiabile maestro architettura postmodernaVenezia, 30 mag. (askanews) – “Con Paolo Portoghesi l’Italia perde un impareggiabile maestro dell’architettura postmoderna. La sua arte, le sue intuizioni, il suo genio, rimarranno per sempre nel patrimonio di un’arte come l’architettura, vissuta e praticata non solo per creare il bello, ma anche per realizzare opere dalle caratteristiche peculiari e uniche”. Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo cordoglio per la scomparsa del grande architetto.

“Di lui – prosegue Zaia – anche il Veneto conserva un ricordo concreto di una presenza prestigiosa: a cominciare dalla direzione del settore architettura della Biennale di Venezia cui fu chiamato nel 1979, fino alla costruzione del Teatro nel Mondo, che affidò a Aldo Rossi, su una barca ormeggiata nel bacino di San Marco, che poi navigherà fino a Dubrovnik. E poi Treviso, con il Quartiere Latino e Palazzo Bortolan”. “Alla sua famiglia, al mondo dell’arte architettonica e a tutti coloro che l’hanno conosciuto e stimato rivolgo – conclude Zaia – il mio più profondo cordoglio”.

Comunali, Fedriga: adesso è importante amministrare bene

Comunali, Fedriga: adesso è importante amministrare beneTrieste, 30 mag. (askanews) – Con le elezioni amministrative “è andata molto bene” per il centrodestra. Lo afferma Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. “Io continuo a dirlo sia quando vinciamo, sia quando invece le cose vanno meno bene: bisogna avere rispetto per la tornata elettorale. Sono stati votati dei sindaci, delle maggioranze in Consiglio comunale, evidentemente le proposte avanzate dal centrodestra erano proposte buone che i cittadini hanno apprezzato anche nel ballottaggio. Adesso l’importante è amministrare bene. Io continuo a dire che non basta vincere le elezioni, ma dopo arriva il periodo più difficile che è quello di dare risposte con l’azione amministrativa”.

Fedriga è convinto che il voto di ieri sia anche un rinnovato sì al governo Meloni: “C’è un consenso del Paese verso il centrodestra, ma, lo ripeto, dobbiamo avere rispetto per quella tornata elettorale”.

Roma, M5S attacca Gualtieri: inopportuno doppio incarico Ruberti

Roma, M5S attacca Gualtieri: inopportuno doppio incarico RubertiRoma, 30 mag. (askanews) – “A distanza di appena 9 mesi dalle sue dimissioni da capo di gabinetto, Albino Ruberti fa addirittura un bis di cariche e, dopo la nomina a vicepresidente di Acea Ato 2, ottiene anche quella di amministratore unico di Risorse per Roma. Una scelta, quella di Gualtieri, che appare ai più inspiegabile”. Lo dichiarano, in una nota, i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi, dopo la presa d’atto, da parte delle commissioni capitoline competenti della seconda nomina comunicata dai vertici capitolini.

“Incomprensibile – secondo M5S e Lista Raggi – sia per evidenti ragioni di opportunità, a violenza verbale di cui Ruberti si è reso protagonista durante la famosa ‘cena della discordia’ con i fratelli De Angelis del 19 agosto scorso è oramai cosa nota, sia perchè, a porla in essere, è lo stesso sindaco che lo aveva sollevato dal suo incarico a fronte di tutte le polemiche insorte a seguito dell’episodio”. “Che stessero litigando per questioni calcistiche, prima versione – continuano i gruppi capitolini – inerenti al vino, seconda versione offerta all’opinione pubblica, o per motivazioni più strettamente politiche nessuno potrà mai averne contezza. Quel che è certo è che Ruberti è rientrato prepotentemente nella scena politica capitolina, direttamente dalla porta principale. Con tanto di doppio, inspiegabile, incarico ai vertici di due tra le più importanti partecipate di Roma e per motivazioni francamente indecifrabili ed evidentemente conosciute solo da Gualtieri e dalla sua maggioranza”.

“La domanda da porsi a questo punto – secondo M5S e Lista Raggi – è la seguente: davvero il Pd non aveva altri candidati credibili per le due cariche affidate a Ruberti?”.

Mattarella ai volontari impegnati nelle zone alluvionate della Romagna: non ho parole per ringraziarvi

Mattarella ai volontari impegnati nelle zone alluvionate della Romagna: non ho parole per ringraziarviForlì, 30 mag. (askanews) – “Non ho parole per ringraziarvi. Quello che avete fatto è di straordinaria importanza, è un esempio di solidarietà e di impegno comune e generosa disponibilità straordinaria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando in piazza Saffi a Forlì alcuni volontari dell’Anpas con la divisa arancione che da diversi giorni operano nelle zone alluvionate in Emilia-Romagna.

Uno dei volontari ha avvicinato il Capo dello Stato e gli ha donato la giacca della divisa: “Questo è un omaggio, è una protezione per tutti noi e vogliamo condividerla con lei”.

Giappone, corte: “incostituzionale” no a riconoscimento unioni gay

Giappone, corte: “incostituzionale” no a riconoscimento unioni gayRoma, 30 mag. (askanews) – Un tribunale giapponese ha dichiarato oggi “incostituzionale” il mancato riconoscimento legale delle unioni tra persone dello stesso sesso, segnando un passaggio che potrebbe essere cruciale per il riconoscimento dei diritti LGBTQ nel paese. Lo riferisce il Nikkei.

In una causa intentata da una coppia gay contro lo Stato, la Corte distrettuale di Nagoya, nel Giappone centrale, ha stabilito che la mancanza di uguaglianza matrimoniale nel Paese viola l’articolo 14, comma 1 della Costituzione, il quale sancisce il diritto all’uguaglianza, e l’articolo 24, comma 2, che afferma che il matrimonio dovrebbe essere basato sulla “dignità individuale e sull’essenziale uguaglianza dei sessi”. È la prima volta che un tribunale nipponico stabilisce che l’assenza di una normativa che permetta il riconoscimento legale dell’unione tra persone dello stesso sesso in Giappone viola più di un articolo della Costituzione, facendo un passo avanti rispetto a una sentenza analoga emessa a Sapporo nel 2021, che aveva considerato violato solo l’articolo 14.

Il risultato è stato salutato con entusiasmo da una folla di sostenitori con la bandiera arcobaleno fuori dal tribunale. “Siamo estremamente felici… Il tribunale ha ascoltato

Mattarella è nelle zone alluvionate della Romagna. A Cesena gli studenti lo accolgono cantando “Romagna mia”

Mattarella è nelle zone alluvionate della Romagna. A Cesena gli studenti lo accolgono cantando “Romagna mia”Forlì, 30 mag. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver sorvolato sulla Romagna colpita dall’alluvione dei giorni scorsi e dopo aver incontrato gli studenti, la cittadinanza e i volontari di Modigliana e nella piazza principale di Forlì, si recato a Cesena per far visita alla scuola Don Milani, dove per l’emergenza è stato allestito un centro di raccolta di beni di prima necessità per le vittime dell’alluvione.

Il capo dello Stato è stato accompagnato dal sindaco Enzo Lattuca, la sua visita è di pochi giorni dopo quella della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I ragazzi della scuola Don Milani hanno accolto Mattarella cantando “Romagna mia”. E subito dopo l’inno di Mameli.

Wwf: il ritorno della Lontra al Nord. Ma specie resta vulnerabile

Wwf: il ritorno della Lontra al Nord. Ma specie resta vulnerabileRoma, 30 mag. (askanews) – Continuano i segnali di ripresa della lontra (Lutra lutra), uno dei mammiferi più rari in Italia. Grazie infatti ad un monitoraggio promosso dal WWF in Italia in collaborazione con l’Università del Molise è stato possibile aggiornare la mappa della distribuzione, in particolare in quelle aree geografiche dove la specie risultava assente o con scarsi segnali di presenza. Territori abitati storicamente e poi abbandonati a causa dell’impatto diretto e del disturbo antropico. Fermo restando che la popolazione italiana è concentrata soprattutto nel Meridione (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e in aumento in Abruzzo e Molise), dove continua la fase di espansione grazie anche all’avvenuto contatto tra i nuclei presenti, lo studio ha voluto verificare se nel resto d’Italia – Centro-Nord – la situazione fosse in qualche modo cambiata rispetto al recente passato. Con il monitoraggio ancora in corso – si concluderà a fine estate – si può già avere un quadro della situazione, con notizie confortanti in alcune aree geografiche e con riscontri ancora negativi in altre.

In particolare la lontra è tornata in alcune regioni del Nord, da dove non era stata più segnalata da decenni. È il caso del Friuli Venezia Giulia, dell’Alto Adige, della Lombardia, della Liguria e per quanto riguarda il Centro, del Lazio. Segnalata anche nel Veneto, in provincia di Belluno. Si conferma invece assente in Piemonte – a parte un nucleo reintrodotto nel parco regionale del Ticino – in Emilia Romagna, in Toscana, in Umbria e nelle Marche. Il quadro che si può delineare è che si sta assistendo ad un ritorno della specie sull’arco alpino e man mano più a valle, grazie allo sconfinamento di esemplari provenienti dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Francia. In quanto alla presenza nel Lazio, in numero più evidente rispetto alle altre regioni monitorate, è molto probabile che non sia conseguenza dell’espansione della popolazione residente nel Meridione, ma che si sia trattato di un arrivo dal mare. IN ITALIA POPOLAZIONE VULNERABILE Dopo che nel secolo scorso ha rischiato di estinguersi, si può quindi affermare che la lontra è in una fase di espansione, fermo restando che la popolazione italiana è ancora oggi tra le più minacciate e isolate d’Europa (classificata come Vulnerabile nella Lista rossa nazionale). La più grande criticità si riscontra – come confermato dal monitoraggio – nelle regioni centro-settentrionali. Il dato del Lazio fa ben sperare e qualche cauta speranza riguarda anche le Marche, al confine con l’Abruzzo, dove sono state riscontrate anche di recente alcune tracce. Un aspetto da non trascurare è quello che la lontra utilizza anche il mare per spostarsi. Sono sempre più frequenti infatti le segnalazioni di esemplari che sostano nei porti o nuotano vicino le spiagge. Tale consuetudine rappresenta quindi un potenziale canale di occupazione di nuovi territori. Attualmente, la popolazione stimata per l’Italia è tra gli 800 e i 1.000 individui, un numero ancora ben al di sotto del limite vitale minimo. E quindi fondamentale continuare in tutte quelle azioni di conservazione che hanno contribuito negli ultimi decenni a evitare l’estinzione. Il monitoraggio in corso arriva a circa 40 anni dal precedente Censimento nazionale, promosso sempre dal WWF Italia e con il contributo dell’allora Ministero dell’Agricoltura. Per realizzare il monitoraggio, il WWF si è avvalso del prezioso supporto scientifico dell’Università del Molise, che vanta una delle maggiori esperte mondiali sulla specie, con cui è stato messo a punto un protocollo standardizzato raccomandato dall’Otter Specialist Group dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Il censimento è coordinato da referenti regionali che stanno verificando sul campo i siti selezionati all’interno di celle di griglia di 10x10km, anche con il supporto di esperti, volontari e appassionati.

Il WWF in Italia è stato il primo a dare l’allarme sullo stato della lontra negli anni ’80, dando vita al Gruppo Lontra Italia e coordinando il primo e unico monitoraggio nazionale dalla primavera del 1984 all’autunno del 1985, in cui emerse che solo il 6% dei 1.300 siti monitorati erano effettivamente occupati dalla specie. Il WWF ha poi partecipato alla stesura del Manifesto del Gruppo Lontra Italia, sottoscritto nel 1993, che portò a identificare, tra le altre cose una serie di Centri Lontra tra cui quello dell’Oasi WWF di Penne. Inoltre ha partecipato, con i suoi esperti, alla stesura del Piano nazionale (PACLO), coordinato da ISPRA e che si è rilevato, ad oggi, in gran parte disatteso. LE OASI PER LA LONTRA Tra le azioni principali a salvaguardia della lontra da parte del WWF, c’è stata la creazione di una rete di aree protette fondamentali per la conservazione della specie, come l’Oasi di Persano, Grotte del Bussento e Lago di Conza in Campania, Pantano di Pignola e Policoro in Basilicata, Cascate del Verde in Abruzzo, e il sostegno alla realizzazione progetti di tutela più vasti come il parco nazionale del Cilento-Vallo di Diano e Monti Alburni.

LE MINACCE Se oggi si può quindi immaginare concretamente un ritorno al passato della lontra, quando abitava tutta la penisola, lo si deve alle tante azioni di tutela e conservazione messe in atto negli anni. Se un tempo era la distruzione diretta la causa di diminuzione – per la pelliccia in particolare – nel tempo è stata la perdita o il degrado degli habitat frequentati, quelle aree fluviali in particolare, che nel nostro Paese hanno subito drastiche trasformazioni. La sfida oggi è quella di favorire la connessione tra la popolazione vitale del Meridione e di parte del Centro, con quella Centro-Settentrionale. Non sarà facile e ci vorrà tempo, ma questo è lo scenario su cui si sta lavorando. Con un’attenzione anche a risolvere una minaccia sempre più frequente soprattutto dove le lontre si spostano con più frequenza, quella di finire investite sotto le auto. Almeno 50 negli ultimi anni.