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Tag: Sanremo 2023

Netanyahu parla con Putin e critica la posizione anti-israeliana della Russia

Netanyahu parla con Putin e critica la posizione anti-israeliana della RussiaRoma, 10 dic. (askanews) – Domenica il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin per quasi un’ora. Lo riferisce il Jerusalem Post. Nel corso della telefonata i due leader hanno parlato nella necessità che Hamas rilasci 138 ostaggi che tiene a Gaza e mentre gli Houthi, sostenuti dall’Iran, minacciano le rotte marittime nel Mar Rosso. L’ufficio del primo ministro afferma che durante la sua telefonata di oggi con il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso la sua insoddisfazione per la posizione anti-israeliana sulla guerra contro Hamas presentata dai funzionari di Mosca alle Nazioni Unite e in altri forum.

In una dichiarazione, l’ufficio del premier afferma di aver espresso “una critica risoluta alla cooperazione tra Russia e Iran”. Ha sottolineato che qualsiasi altro paese che abbia subito un attacco terroristico equivalente a quello di Hamas del 7 ottobre avrebbe reagito almeno con la stessa forza con cui ha reagito Israele.

Netanyahu ha anche espresso apprezzamento per gli sforzi russi che hanno spinto Hamas a liberare un uomo russo-israeliano tenuto in ostaggio a Gaza, si legge nella dichiarazione. (Anche due donne israelo-russe sono state rilasciate in seguito alle pressioni di Mosca, ma non sono state menzionate da Netanyahu poiché sono state poi incluse dopo l’accaduto nello scambio di ostaggi del giorno successivo e Israele ha liberato per loro i prigionieri di sicurezza palestinesi, secondo il PMO .) Netanyahu chiede inoltre a Putin di fare pressione sulla Croce Rossa affinché garantisca visite ai restanti ostaggi e consegni loro farmaci.

Bikeflip, la piattaforma europea per comprare e vendere biciclette

Bikeflip, la piattaforma europea per comprare e vendere bicicletteMilano, 10 dic. (askanews) – Vendere o comprare biciclette online non è mai stato così facile e sicuro. Grazie a un’idea degli atleti professionisti Fabio Wibmer e Andrea Maranelli e del loro compagno di studi Nikolai Holder, ha da poco debuttato infatti Bikeflip, un marketplace per la compravendita di biciclette di ogni tipo e prezzo. La piattaforma si rivolge agli appassionati di ciclismo e cicloturismo e propone ogni tipo di bicicletta: si va da modelli fiammanti che raggiungono prezzi anche di svariate migliaia di euro, ad altri più economici, fino a biciclette usate da poche decine o centinaia di euro. Il portale infatti si basa sui principi del riuso e dell’economia circolare e nasce anche a seguito di una semplice considerazione: a differenza di quanto succede nel mercato automobilistico, in Europa c’è una carenza di portali online tematici, specializzati nella compravendita di biciclette. Chi dunque vuole rivendere la propria bici usata non ha che da creare un annuncio con tanto di foto e postarli sul marketplace. Quando trova un acquirente, Bikeflip invia l’imballaggio brevettato a casa del venditore, con tanto di tutorial per inserirvi la bicicletta, e si occupa della spedizione. Una volta ricevuta la bicicletta, l’acquirente ha 48 ore di tempo per montare e testare la bici. Solo trascorso tale termine senza che vi siano contestazioni, Bikeflip trasferisce il denaro, prelevando una percentuale per il servizio.

Nata ufficialmente a Innsbruck, la startup ha scelto di crescere a Rovereto in Progetto Manifattura, l’incubatore delle green-tech di Trentino Sviluppo. Il portale, basato sui principi del riuso e dell’economia circolare, in poco tempo ha già raggiunto le 10 mila biciclette disponibili e punta così ad aprirsi ad altri mercati europei dopo l’Austria e la Germania, in cui è già attivo. L’iniziativa ha già attratto un round di investimento pre-seed di 1 milione di euro, che include anche la partecipazione di Trentino Invest per 200 mila euro. Andrea Maranelli, 29 anni, già atleta professionista plurimedagliato in ambito trial e campione italiano in questa disciplina nel 2014, spiega: “Ho cominciato a praticare questa disciplina da piccolo, seguendo le orme del papà che invece faceva trial in moto. La bici è la mia passione, ma sono sempre stato consapevole dell’importanza di studiare, così, una volta finite le superiori a Rovereto, mia città d’origine, mi sono trasferito a Innsbruck per frequentare l’università di economia». Lì, l’inizio del lavoro sui social come testimonial di marchi legati al mondo del ciclismo, ma anche l’incontro con il coinquilino Fabio Wibmer. È nata subito una bella amicizia che presto si è trasformata in sodalizio professionale. Entrambi atleti professionisti, «ci occupavamo già di video ed esibizioni sui social, ma, oltre a lavorare per i marchi, volevamo creare qualcosa di nostro”.

Di qui lo studio, assieme al terzo socio Nikolai Holder, della bike community italiana e mitteleuropea e l’idea di creare un marketplace semplice da usare, dove privati, atleti, amatori o rivenditori potessero vendere e comprare biciclette o singoli componenti, inserendo alcune fotografie e le informazioni necessarie per valorizzare al meglio il proprio prodotto in vendita. «Per farlo – continua Maranelli – abbiamo scelto il Trentino perché, essendo io di qui, avevo sentito parlare di Progetto Manifattura come incubatore di startup che ci avrebbe supportati nelle fasi iniziali». Fasi iniziali che ben promettono: nel primo anno di attività, infatti, Bikeflip ha registrato quasi 10 mila biciclette in vendita e diversi milioni di visualizzazioni mensili. Ad oggi attivo in Italia, Austria e Germania, il portale – attualmente disponibile in italiano, tedesco e inglese – punta ad espandersi presto sul mercato francofono. A tal fine la startup – che impiega accanto ai soci fondatori, una amministrativa, un content creator, un videomaker, un addetto alle vendite su Rovereto e un pool di sviluppatori ucraini da remoto – ha concluso con successo una campagna di finanziamento pre-seed da 970 mila euro, che vede anche la partecipazione di Trentino Invest per 200 mila euro.

Il coreografo Enzo Cosimi a Roma con “The Play Garden”

Il coreografo Enzo Cosimi a Roma con “The Play Garden”Roma, 10 dic. (askanews) – Coreografo tra i più autorevoli della scena italiana, con oltre 60 creazioni rappresentate nei maggiori teatri e festival italiani e stranieri, Enzo Cosimi presenta in prima nazionale il 13 dicembre allo Spazio Rossellini di Roma il suo ultimo lavoro, The Play Garden, vincitore del progetto speciale 2023 MIC. Dopo le trilogie degli ultimi anni, Sulle passioni dell’anima e Orestea – Trilogia della vendetta, Enzo Cosimi torna a lavorare intorno a tematiche di natura sociale, come già accaduto nella sua trilogia Ode alla bellezza. Installazione performativa di natura partecipativa, The Play Garden è un progetto realizzato con persone over 65 professionisti e non, volto a recuperare la memoria del gioco, primo patrimonio naturale di conoscenza e di socialità che si sviluppa già dall’infanzia. Con 14 performer, Cosimi trasforma la memoria in gesto performativo mettendo in scena il risultato della ricerca realizzata sul campo per recuperare giochi e canti antichi e del passato recente, che trovavano luogo negli spazi pubblici, nelle piazze e nei quartieri, favorendo così le dinamiche di socializzazione e interazione tra individui, le stesse che la dispersione relazionale del mondo digitale ha messo in difficoltà fino alla dissoluzione. Un lavoro dalle tinte dark che riposiziona al centro, ancora una volta, la dimensione relazionale della collettività; a dialogare con la performance, la video installazione diffusa sui giochi d’infanzia riattivati da bambini e anziani precedentemente filmati.

Enzo Cosimi è tra i coreografi più rappresentativi della coreografia italiana, con la sua compagnia firma oltre 60 coreografie rappresentate nei maggiori teatri e festival italiani e stranieri. Le sue creazioni artistiche vedono, nel tempo, collaborazioni importanti, tra cui Fabrizio Plessi, Luigi Veronesi, Miuccia Prada, Daniela Dal Cin, Antonio Marras, Aldo Busi, Stefano Galanti, Aldo Tilocca, Richie Hawtin. Negli ultimi anni realizza due trilogie, Sulle passioni dell’anima che affronta i temi della paura collettiva, del desiderio e del dolore e Ode alla bellezza, 3 creazioni sulla diversità, che segna un impegno politico e sociale nella creazione, indagando la realtà delle persone considerate ai margini. Dal 2018 lavora sul nuovo progetto Orestea – Trilogia della vendetta con il primo capitolo Glitter in my tears – Agamennone, seguito nel 2020 da Coefore Rock&Roll performance version, al Festival Romaeuropa. A novembre 2022 ha debuttato al Festival Romaeuropa con Le Lacrime dell’Eroe. Installazione performativa sulle Eumenidi, completando l’intera trilogia sull’Orestea. Nel 2023 vince il bando Progetto speciale del Mic 2023 con The Play Garden. Sempre a Romaeuropa realizza nel 2019 un progetto formativo/performativo in collaborazione con le Accademie. Nel 2014 riceve il premio Danza&Danza per lo spettacolo Sopra di me il diluvio e nel 2018, il premio nazionale della critica ANCT. Nel 2019 è stato pubblicato un libro monografico intitolato “Enzo Cosimi, una conversazione quasi angelica – 10 domande per uso domestico” a cura di Maria Paola Zedda.

Prosegue il tour di Spira, l’album d’esordio di Daniela Pes

Prosegue il tour di Spira, l’album d’esordio di Daniela PesRoma, 10 dic. (askanews) – Prosegue il tour di Spira, l’album d’esordio di Daniela Pes, Premio Tenco come Miglior opera prima e un successo di critica e pubblico che l’ha portata in giro per l’Italia collezionando sold out con oltre 40 date tra club e festival. Tra le 10 nuove tappe che si aggiungono al tour, due quelle europee: l’Eurosonic di Groningen (Paesi Bassi) e il Ment di Ljubljana (Slovenia).

Questi i prossimi live annunciati: 12 dicembre Qube/Marte Live (Roma), 18 dicembre Cripta del Duomo (Avellino), 20 dicembre Auditorium Novecento (Napoli), 21 dicembre Officina degli Esordi/Muse (Bari), 22 dicembre Mercato Nuovo/Muse (Taranto), 6 gennaio Teatro Ricciardi (Capua), 12 gennaio CAOS/Degustazioni Musicali (Terni), 13 gennaio Teatro Sperimentale (Pesaro), 17 gennaio Eurosonic (Groningen, Paesi Bassi), 26 gennaio Fabrik (Cagliari), 27 gennaio Teatro Civico (Alghero), 23 febbraio Ment (Ljubljana, Slovenia). Già vincitrice nel 2017 del prestigioso premio Andrea Parodi, dei premi Nuovoimaie (2017 e 2018) e SIAE miglior musica nell’ambito di Musicultura, Daniela Pes è tra le personalità più interessanti della scena attuale. Sette tracce compongono un album tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico avvolti dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi.

Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, Daniela Pes utilizza la voce come strumento cantando in una lingua fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati: molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo. Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Enigmatica come un oracolo greco, trasporta chi la ascolta nei meandri di un’iniziazione, dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con IOSONOUNCANE – le sette tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico. Prodotto da IOSONOUNCANE, Spira è uscito il 14 aprile per Tanca Records su vinile e su tutte le piattaforme digitali. Il tour è prodotto da Panico Concerti.

Daniela Pes è una musicista e cantautrice sarda nata nel cuore della Gallura nel 1992, vincitrice nel 2023 della Targa Tenco come Miglior Opera prima con il suo album d’esordio Spira, uscito il 14 aprile per Tanca Records. La sua voce e la sua musica sfuggono alle classificazioni e ai contenitori predeterminati. Daniela Pes è immersa nel flusso della musica come cantante, come strumentista, come musicista elettronica. Il suo è un talento multiforme. Arriva infatti al debutto con un curriculum che include una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all’Harp Festival di Rio de Janeiro. Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura nel 2018.

”Trasparenze e contaminazioni” alla Jewelry Exhibition di Roma

”Trasparenze e contaminazioni” alla Jewelry Exhibition di RomaRoma, 10 dic. (askanews) – Con l’intento di proseguire la sua attività di valorizzazione della cultura del gioiello, la Roma Jewelry Week presenta dal 12 al 16 dicembre il progetto espositivo “Trasparenze e Contaminazioni”, un nuovo appuntamento invernale che si svolgerà all’interno di Villa Altieri, prestigiosa dimora storica seicentesca della Capitale, con la curatela di Monica Cecchini in sinergia con Claudio Franchi. L’inaugurazione è prevista per martedì 12 dicembre, alle ore 18, il finissage si terrà sabato 16 alle ore 17. Durante l’inaugurazione della mostra saranno presenti gli autori del nuovo gruppo di ALTERavanguardia, sui quali la manifestazione capitolina ha scelto di porre particolare enfasi. Inoltre, per l’occasione, la RJW svelerà il tema del Premio Incinque Jewels 2024.

Dopo il successo di pubblico e critica della terza edizione della RJW, realizzata in collaborazione organizzativa con il Municipio I – Roma Centro, con il Patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale saranno esposte le opere della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo. Un incontro per rinnovare l’obiettivo della RJW che, come evento culturale di respiro internazionale, vuole diffondere le varie espressioni creative promuovendo il patrimonio artistico, storico e immateriale della Città Eterna. L’evento è organizzato dall’architetto Monica Cecchini, direttore della Roma Jewelry Week, con il supporto di Claudio Franchi, curatore della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo, argentiere, orafo e storico dell’arte. L’esposizione segna un’ulteriore tappa del percorso di sperimentazione di nuovi linguaggi contemporanei, il cui fine è la ricerca come forma espressiva dell’estetica del piccolo. Questa volta, il curatore della Neo Scuola stimola i propri autori a misurarsi con il tema delle “Trasparenze e Contaminazioni”, come “espediente per avviare un registro narrativo che possa aspirare a più opzioni interpretative, più canali di lettura, a tratti perché no anche opposti”.

Richiamando così l’aspetto caro alla Neo Scuola Romana, ovvero la “sensuale confidenza con la tecnica, amore fisico inevitabile, appagante, ma in controtendenza rispetto all’attuale processo che rende solubile, fluido, dissolvente, ogni espediente di ricerca nel gioiello contemporaneo”. Diciotto gli artisti e i designer chiamati ad esporre i loro lavori: Riccardo Alfonsi, Italo Calvarese, Remigio Maria Caserta, Glauco Cambi, Andrea De Luca, Flavia Diamanti, Andrea Fontana e Silvia Scramoncin per fontanagioielli, Antonio Fontana, Michele e Alessandro Forlenza per Forlenza Gioielli, Claudio e Roberto Franchi per Franchi Argentieri, Marco Fulli, LauLab Jewels di Laura Abramo, Le Sibille, Fabrizio Negri per Negri Gioielli, Anna Pinzari, Rosa Piellucci per Rose’s Jewellery, Cristiana Perali e Nicola Vitali.

Il complesso monumentale è stato realizzato nel 1660 per il Cardinale Paluzzo Albertoni Altieri, nipote del papa Clemente X e, oggi, ospita la Biblioteca della Città Metropolitana con l’Archivio Storico. Di particolare impatto visivo ed emozionale la “Loggia espositiva”, non solo per la presenza di opere scultoree di epoca archeologica, ma anche per la pavimentazione in vetro progettata per godere della bellezza di quella antica della Villa in acciottolato e dei resti di alcune stratificazioni archeologiche emerse durante i lavori di restauro.

Con Jabra il Natale è a ritmo di musica

Con Jabra il Natale è a ritmo di musicaRoma, 10 dic. (askanews) – Jabra Elite 8 Active, sono gli auricolari progettati per essere resistenti in qualsiasi condizione d’uso e superano tutti i test richiesti dallo standard militare statunitense per l’elettronica rinforzata (810H). Gli auricolari Jabra Elite 8 Active sono particolarmente resistenti, ma non per questo hanno sacrificato suono e estetica. Sono pensati per accompagnare gli allenamenti con un suono incredibile grazie al Dolby Audio, che offre un ritorno chiaro e realistico per un’esperienza di ascolto più lunga e confortevole. L’Adaptive Hybrid Active Noise Cancellation (ANC) ottimizza automaticamente le prestazioni della cancellazione attiva del rumore in base all’ambiente in cui ci si trova. La tecnologia Wind Neutralizing HearThrough™ attutisce le interferenze del vento senza bloccare I rumori del traffico, garantendo dunque la sicurezza senza compromettere la stabilità del suono. Con tecnologia di chiamata a 6 microfoni, la rete di protezione dal rumore del vento, la connettività stabile con gli smartwatch, la compatibilità con Google Assistant, Spotify Tape, le tecnologie Fast Pair e Swift Pair e la durata della batteria fino a 8 ore (32 ore con la custodia) sono ideale in ogni occasione d’uso.

I nuovi auricolari top della gamma Jabra Elite 10 promettono la migliore combinazione di comfort, audio e chiamate ovunque ci si trovi, sia per il lavoro, che per il tempo libero. Questi dispositivi True Wireless, ottimizzati per la fruizione di contenuti con la tecnologia Dolby Atmos, sono realmente coinvolgenti e sono i primi a supportare il sistema Dolby Head Tracking, per un’esperienza di ascolto senza precedenti. Gli Elite 10 eliminano anche il rumore circostante con la tecnologia Jabra Advanced Active Noise Cancellation™ che si adatta automaticamente a ciò che circonda l’utente. Inoltre, offrono la tecnologia Jabra ComfortFit per una vestibilità più naturale e ariosa e una minore occlusione, grazie al design semiaperto che allevia la pressione sull’orecchio consentendo agli utenti di camminare e parlare in tutta comodità. I Jabra Elite 4 sono stati progettati per abbracciare le principali caratteristiche dei moderni auricolari, come il comfort, l’audio ottimale e la praticità; il tutto a un prezzo ragionevole. Per gli utenti che hanno bisogno di connettersi a due dispositivi diversi contemporaneamente, i Jabra Elite 4 integrano la tecnologia Bluetooth® Multipoint che consente di passare da uno all’altro in modo fluido. Anche l’accoppiamento iniziale è semplice, con l’opzione Fast Pair che consente di collegarsi immediatamente a un dispositivo mobile e con quella Swift Pair che si collega direttamente a un laptop o a un computer. Progettati per i viaggi e gli spostamenti, integrano la funzione di cancellazione attiva del rumore (ANC) e filtrano i suoni indesiderati così che le distrazioni diventino un ricordo del passato. Ma non è tutto: gli Elite 4 sono pensati per garantire un suono cristallino grazie alla tecnologia di chiamata a 4 microfoni e agli altoparlanti da 6 mm. Per chi è alla ricerca di esperienze di ascolto personalizzate, poi, l’equalizzatore musicale Jabra e l’intuitiva app Sound+ consentono di configurare l’audio in base ai propri gusti. Sono disponibili in quattro colori classici: Grigio scuro, Navy, Lilla e Beige chiaro.

Ricerca Ipsos: un’impresa italiana su 5 adotta misure per clima

Ricerca Ipsos: un’impresa italiana su 5 adotta misure per climaMilano, 10 dic. (askanews) – Solo un’impresa italiana su cinque dichiara di avere adottato un piano per contrastare il cambiamento climatico, il 17% ha fissato obiettivi di riduzione delle proprie emissioni di gas climalteranti. È quanto emerge dalla ricerca “L’impegno delle aziende italiane per il net-zero” realizzata da Ipsos e dal Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. La ricerca, con una prefazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è stata presentata il 10 dicembre presso il Padiglione Italia di COP28 a Dubai.

“I dati della ricerca ci dicono che tra le aziende italiane c’è ancora molto da fare, il rapporto tra chi ha adottato un piano sul clima e chi non lo ha fatto è di uno a cinque, decisamente basso considerato il peso della nostra economia, ha dichiarato Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia. Il ruolo del settore privato è cruciale, ma è necessario sviluppare e implementare iniziative di supporto che possano guidare le imprese nell’ambizioso percorso verso il net-zero. Dobbiamo lavorare da un lato per consolidare e accelerare i progressi delle aziende virtuose e dall’altro per coinvolgere le imprese che non hanno ancora affrontato la questione climatica”. Per Daniela Bernacchi, Direttore Esecutivo UN Global Compact Network Italia “non c’è dubbio che nel mondo aziendale esista una forte consapevolezza del tema ambientale”. L’88% delle imprese italiane riconosce, infatti, che la sostenibilità dovrebbe orientare tutte le scelte aziendali, ma al tempo stesso solo una su 10 afferma di avere “molto chiaro” il concetto stesso di sostenibilità. “Un limite che si traduce in una mancanza di iniziative sul clima – aggiunge Bernacchi, che sottolinea invece come “i riscontri pervenuti dalle aziende che fanno parte del Global Compact delle Nazioni Unite rivelino differenze significative rispetto all’universo di riferimento”. Se si considerano solo le risposte degli aderenti italiani a UNGC, il 64% di essi ha infatti già definito un programma di contrasto al cambiamento climatico (contro una media nazionale del 22%) e otto aderenti su 10 calcolano le proprie emissioni (contro una media nazionale di un’impresa su dieci). “Una conferma – conclude Bernacchi – di quanto sia importante la condivisione di questo percorso insieme ad altre imprese in una logica di rete. Il Global Compact ONU vuole essere proprio questo, uno strumento per pianificare obiettivi ambiziosi, facendo leva sulla forza del network per raggiungere anche le PMI”.

Il ministro Pichetto Fratin, introducendo la ricerca, afferma infatti che “a valle dell’impegno già in essere delle grandi aziende, l’obiettivo è integrare le piccole e medie in un percorso di transizione industriale nazionale: questo dovrà tenere conto di misure a supporto che riguardano l’accesso alla finanza e le agevolazioni, il tema delle competenze tecniche e la competitività nel lungo periodo”.

Vino, Lungarotti si è aggiudicata il premio Sostenibilità Amorim

Vino, Lungarotti si è aggiudicata il premio Sostenibilità AmorimMilano, 10 dic. (askanews) – La Cantina Lungarotti si è aggiudicata il premio “Sostenibilità Amorim” ai Green Awards 2023 dalla rivista specializzata “The Drink Business”. L’azienda storica di Torgiano (Perugia) ha ricevuto l’importante riconoscimento durante la quattordicesima edizione dell’evento, organizzato a Londra. Lungarotti era l’unica azienda italiana presente nella cinquina dei finalisti che concorrevano per la categoria “Sustainability Amorim”, ed è risultata prima.

Questa la motivazione: “Un’azienda vinicola italiana che ha convinto i giudici per le sue numerose iniziative sostenibili. È stata infatti premiata per aver avuto un ruolo chiave e di connessione nella comunità agricola dell’Umbria”. “Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo importante riconoscimento internazionale perché premia la nostra filosofia produttiva da sempre improntata alla ricerca della massima qualità, adottando buone pratiche nel rispetto dell’ambiente” ha dichiarato l’Ad dell’azienda, Chiara Lungarotti, spiegando che “l’insegnamento più grande che mio padre Giorgio mi ha lasciato è proprio quello di coltivare l’amore ed il rispetto per la nostra terra, un bene che riceviamo in prestito da chi ci ha preceduto e che passeremo a chi ci seguirà”. “Anche in questo lui fu un pioniere, perché capì subito che la cura del territorio si riflette nel bicchiere” ha proseguito, concludendo “abbiamo cominciato il nostro cammino 30 anni fa, quando ancora il concetto di sostenibilità non era così ‘di moda’, e oggi questo impegno appartiene al nostro Dna aziendale: un valore imprescindibile, in tutte le sue declinazioni, ambientale, sociale ed economica, senza il quale non può esserci un futuro”.

Dal 2018, i 230 ettari della Tenuta di Torgiano sono certificati VIVA (programma del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che attesta la sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori: aria, acqua, vigneto e territorio), mentre i 20 ettari della Tenuta di Montefalco sono coltivati a biologico dal 2010. La Cantina ha installato nei suoi vigneti le capannine meteo per analizzare l’andamento climatico, dove si attua il controllo meccanico delle erbe infestanti, “una gestione intelligente delle risorse idriche, la concimazione organica e la confusione sessuale”. In più Lungarotti nel 2013 è diventata capofila del progetto Meteowine, sostenuto dalla Regione Umbria in collaborazione con l’Università di Perugia, per la realizzazione di una piattaforma meteo in grado di fornire previsioni precise e puntuali delle condizioni meteorologiche. Nella primavera del 2018, è stato installato un impianto fotovoltaico sulla copertura degli edifici aziendali che copre il 40% dei fabbisogni di energia elettrica con un risparmio di oltre 3.000 tonnellate di CO2 e dal 2021 l’azienda ha introdotto nuove bottiglie più leggere riducendo le emissioni di CO2 fino al 35%.

Extinction Rebellion: a Venezia siamo stati umiliati, ma il mare sta alzando

Extinction Rebellion: a Venezia siamo stati umiliati, ma il mare sta alzandoMilano, 10 dic. (askanews) – Dopo l’azione di ieri di Extinction Rebellion, in cui sono state tinte di verde le acque del Canal Grande e di altri fiumi e canali italiani, 28 persone sono state portate in Questura, a Venezia, e rilasciate dopo 6 ore. Sono state tutte denunciate per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, sversamento di sostanze pericolose in concorso. A cinque di loro è stato rilasciato un foglio di via obbligatorio di 4 anni e a 3 persone un DASPO urbano di 48 ore. Sequestrati tutti i materiali, comprese anche alcune macchine fotografiche. Lo ha fatto sapere la stessa organizzazione ambientalista. “Denunce completamente pretestuose, che non hanno nessun legame con i fatti realmente commessi. Denunce notificate indiscriminatamente a tutte le persone identificate” secondo Extinction Rebellion. “Tra le persone portate in questura vi era infatti anche un turista, che si trovava a Venezia per due giorni, e quattro persone dell’ufficio stampa, compresi i fotografi e videomaker. Ad eccezione del turista (graziato nonostante le 6 ore di fermo in questura), tutte le altre persone sono state denunciate per tutti e quattro i capi d’accusa. Anche chi dava volantini o, appunto, faceva foto e video. Il fatto più grave, tuttavia, è che cinque persone siano state espulse da Venezia per 4 anni, nonostante alcune di loro siano studentesse alla Ca Foscari di Venezia. Si tratta infatti di una applicazione illegittima di un provvedimento pensato per reati di mafia e che, secondo la legge stessa, non può essere notificata a chi ha un legame con la città”.

Nonostante le accuse, Extinction Rebellion non si ferma: “A Venezia il livello del mare si sta alzando sempre di più. Tre persone si sono calate con imbraghi da un ponte per ricordarlo a tutti i cittadini, e sono state denunciate, espulse dalla città per 4 anni e umiliate pubblicamente dal sindaco e da un ministro del Governo italiano. Chi accuseranno quando il Canal Grande sarà davvero bloccato perché il mare avrà invaso Venezia?”

SuperInter: 4-0 all’Udinese, Lautaro pronto al rinnovo

SuperInter: 4-0 all’Udinese, Lautaro pronto al rinnovoRoma, 10 dic. (askanews) – Grandissima prova dell’Inter, che annienta l’Udinese 4-0 a San Siro e si riprende la vetta della Serie A. Primo tempo esaltante dei nerazzurri: Lautaro si stampa sul palo, poi si guadagna un rigore concesso dal Var. Calhanoglu lo trasforma e dà il via allo show, completato da Dimarco e Thuram in pochi minuti. Nella ripresa è accademia, ma Lautaro non è sazio e mette anche la sua firma sul match. L’Inter così si porta nuovamente al primo posto con due punti di vantaggio sulla Juventus.

Lautaro ha mostrato una condizione atletica invidiabile anche nel finale di partita, quando la partita era ormai mansueta nelle mani della squadra e lui l’ha aggredita per chiudere il 4-0 con la firma del bomber: “Mi mancava tanto il gol a San Siro, ci ho provato in tutti i modi. L’importante era vincere, ho perso palla in contropiede ma poi ho rubato il pallone, ho visto lo spazio e ho calciato. È importante aver fatto gol”. E poi ancora, sul primato condiviso con Milito e Vieri: “Le 28 reti nel 2023? Sono orgoglioso e spero di farne tante, l’importante è aiutare i compagni. Sono contento, quest’anno sto facendo tanti gol anche grazie ai compagni. Mi interessa poco chi segna, l’importante è continuare su questa strada”. Per questa Inter travolgente di cui è capitano, insomma, ci sono soltanto parole al miele: “Sicuramente è divertente, lavoriamo tanto ogni giorno, si vede la mano del mister e la sua idea di gioco. Poi abbiamo il nostro obiettivo, è importante rispondere così alla Juve che ci sta dietro, non è facile giocare dopo. Ora abbiamo fatto un altro sorpasso, quando ha bisogno il mister dobbiamo essere tutti pronti, bisogna continuare così”. Sul rinnovo di contratto aggiunge: “Non so se arriverà a Natale ma manca poco per chiudere, sono contento e anche la mia famiglia lo è. Però ci pensa il procuratore, io sono contento e mi concentro sul campo”. Infine, le ultime parole post-partita dell’argentino sono sull’atteggiamento e le potenzialità dell’Inter 3.0 targata Inzaghi: “Abbiamo ancora margini, dobbiamo fare di più, cercare di migliorare per raggiungere l’obiettivo. L’Inter deve abituarsi a vincere titoli e a giocare finali. Ora aggrediamo tanto il campo avversario, recuperiamo molti palloni e questo ci fa creare grandi occasioni da gol. È tre anni che miglioriamo, da quando è arrivato il mister”.