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Tag: Sanremo 2023

Premio Angi, al via la cerimonia degli Oscar dell’Innovazione

Premio Angi, al via la cerimonia degli Oscar dell’InnovazioneRoma, 5 dic. (askanews) – Tutto pronto per la cerimonia della sesta edizione degli Oscar dell’Innovazione – Premio ANGI dedicata alla premiazione dei migliori innovatori italiani ed europei. Manifestazione promossa dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. L’appuntamento, indetto per mercoledì 6 dicembre dalle 8,30 alle 14,00, sarà ospitato nella splendida cornice della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano con il gotha delle istituzioni italiane ed europee, con l’obiettivo di premiare il dream team dell’innovazione e mettere al centro dell’agenda il tema della meritocrazia, della ricerca, delle eccellenze e del Made in Italy all’insegna della sostenibilità e della crescita economica e sociale dell’Italia. “Siamo lieti di questo nuovo appuntamento – commenta il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri (già ForbesU30) – Sostenere le giovani generazioni e valorizzare le eccellenze italiane, partendo dalle startup e dalle imprese innovative, è un punto cardine della cerimonia degli Oscar dell’Innovazione – Premio ANGI 2023. Siamo lieti della grande adesione in termini di partecipazione da parte delle istituzioni, delle aziende, delle università e dei giovani che saranno presenti alla nostra kermesse di fine anno. Occasione nella quale lanceremo anche il nostro manifesto per l’innovazione digitale indirizzato al Governo Meloni, insieme alla presentazione dei dati dell’Osservatorio ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01”. Numerosi gli ospiti presenti, in particolare dal Parlamento Europeo, Commissione Europea, Presidenza del Consiglio, UNIDO, ENEA, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Regione Lazio, Comune di Roma, Camera di Commercio di Roma, RAI. Menzione e premi speciali saranno inoltre conferiti a importanti esponenti del mondo imprenditoriale e manageriale italiano, oltre che a esponenti del mondo della ricerca, delle scienze, dell’università e della comunicazione.

Nuovo record di canottaggio indoor 24 ore small team

Nuovo record di canottaggio indoor 24 ore small teamRoma, 5 dic. (askanews) – È italiano il nuovo record mondiale di canottaggio indoor 24 ore Small Team. A Terme di Chianciano, uno dei poli termali più conosciuti della Toscana, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, patrimonio dell’Unesco, nel weekend dal 2 al 3 dicembre, si è scritta una nuova pagina dello sport italiano: nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health” gli atleti dello Small Team (massimo 10 persone, misto uomini e donne, età 30-39 anni), Chiara Sacco, Francesco Procaccianti, Brianne Bartolini, Nicoletta Casali, Francesca Santone, Guido Bonanomi, Massimiliano Guidi, Marco Raspa, Roberto Rozzato, Carlo Vanni, si sono alternati per 24 ore al remoergometro (comunemente conosciuto con il termine “vogatore”), battendo il record mondiale, detenuto da una squadra australiana di 352872 metri, con la nuova distanza di 374370 metri.

“Per me i momenti più difficili sono stati quelli del turno notturno dalle 23 alle 3… Quattro ore che non finivano mai”, racconta l’atleta Marco Raspa. “Le prime ore le fai perché sei carico, le ultime invece, anche se stanco, vedi il traguardo e sei consapevole che arriverà l’aiuto dei tuoi compagni di squadra. Tutti abbiamo vinto questa sfida con le gambe e con la testa, ma soprattutto con l’unione della squadra”. L’atleta Chiara Sacco plaude all’organizzazione: “Evento e location perfetti, la palestra è bellissima. È un grande risultato per me e per tutta la squadra: è il mio ottavo record mondiale nelle ultra distances indoor rowing, e nel 2024 vi annuncio che tenteremo di fare un nuovo record, questa volta in tandem. Io e Francesco Procaccianti dobbiamo prepararlo molto bene, perché sarà una prova quasi estrema”.

Gli Atleti dopo il record sono andati a rilassarsi e ritemprarsi presso le Piscine Termali Theia dove l’acqua Bicarbonato Solfato Calcica della sorgente Sillene ha garantito loro un recupero più veloce grazie all’effetto miorilassante su tutta la muscolatura. Il record è stato battuto nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health”, nuovo polo dedicato al fitness e alla salute: la Palestra della Salute, oltre a essere aperta al pubblico tutto l’anno con formule individuali & family, nuovi e stimolanti corsi e metodi di allenamento, grazie all’utilizzo di strumentazioni di ultima generazione offre quotidianamente protocolli all’avanguardia nella riabilitazione e nella medicina sportiva.

Milanese d’adozione: La vera storia di Leonardo da Vinci a Milano

Milanese d’adozione: La vera storia di Leonardo da Vinci a MilanoRoma, 5 dic. (askanews) – Il libro di Riccardo Magnani “Milanese d’adozione – La vera storia di Leonardo da Vinci a Milano” è incentrato sulla scoperta, da parte dello stesso autore presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dell’elenco stilato da Benedetto Dei datato 1480 e le conseguenze che la stessa comporta nella rilettura della vita e delle opere di Leonardo da Vinci. Il nuovo riferimento temporale che questa preziosa testimonianza ci impone di assumere, non solo riaccredita quanto sostenuto da Giorgio Vasari nella prima versione de Le Vite, edita nel 1550 da Torrentino, ma anche quanto descritto dall’autore dell’Anonimo Gaddiano una decina di anni prima. Entrambi i biografi, infatti, sono concordi nel collocare Leonardo a Milano al cospetto del Duca Francesco Sforza, morto nel 1466. É a lui che Leonardo porta la famosa “lira da braccio”, accompagnato dal fedele collaboratore Atalante Migliorotti, anche detto Atalante della Viola, come riportato nella nota manoscritta dal Dei.

In virtù di quanto questo ritrovamento certifica, nella sua opera Magnani invita a ridefinire la biografia e l’opera di Leonardo da Vinci, al fine di ricollocare questo straordinario personaggio nell’alveo di una narrazione più consona rispetto a quella che fu la sua vita e il suo lascito artistico e culturale. A cambiare sono soprattutto le datazioni di alcune delle opere giovanili di Leonardo, dalla Annunciazione al Battesimo di Cristo (nel quale l’artista fiorentino avrebbe coadiuvato il suo maestro di bottega Verrocchio), nei cui paesaggi sono riconoscibili in maniera inequivocabile i monti lombardi, tanto cari ad Alessandro Manzoni e contornanti “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”. Dall’analisi dello studioso lecchese emerge anche una prerogativa del genio fiorentino che fino ad oggi è stata quasi totalmente trascurata dagli studiosi della materia, ovvero una profonda conoscenza della teoria musicale da parte di Leonardo sin dalla più giovane età, compresa una intera partitura musicale celata in uno straordinario volo di uccelli che anticipa di qualche secolo l’opera del maestro del contrappunto per antonomasia, ovvero Johan Sebastian Bach. Chissà, forse non è un caso che la statua di Leonardo eretta a Milano si trovi proprio dirimpetto al tempio della musica, il Teatro alla Scala. Grazie al rinvenimento di questo straordinario documento, inoltre, cambiano completamente i riferimenti biografici dell’artista fiorentino, facendo emergere attitudini e ritratti dell’artista fiorentino che ne accompagnano la crescita culturale e l’evoluzione fisionomica.

Il ritrovamento dell’elenco contenuto alla pag. 51 recto della raccolta di Memorie di Benedetto Dei, prontamente comunicato dall’autore agli organi direttivi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, accredita quello che il ricercatore lecchese va sostenendo da tempo, ovvero che la presenza di Leonardo a Milano sia da datarsi addirittura a prima del 1465, quando cioè Benedetto Dei accompagna i due rampolli della famiglia de’ Medici, Lorenzo e Giuliano, in visita al Duca Francesco Sforza, in missione diplomatica per conto del padre Piero, detto il Gottoso. La nota del Dei è attualmente conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNC, II.II.333 c. 51 r). Scritta di proprio pugno dal diplomatico fiorentino, la nota riguarda l’elenco dei “merchanti fiorentini” che, alla data del 15 giugno del 1480, l’ambasciatore della famiglia de’ Medici, Benedetto Dei, ha condotto a Milano durante tutto il suo mandato, iniziato con Cosimo de’ Medici nel 1434 e conclusosi appunto nel 1480, quando, con tutta probabilità, viene stilata questa nota a consuntivo del suo operato per la nobile casata medicea. Tra i molti personaggi di spicco che Benedetto Dei ha contribuito a portare presso la città meneghina – tra i quali si possono riconoscere illustri poeti, banchieri e mercanti – figurano i nomi di “Leonardo da Vinci dipintore” e “Atalante della Viola”, richiamando l’episodio citato anche da Vasari nel quale viene donata una lira da braccio al Duca Francesco.

Questo eccezionale ritrovamento risulta essere di fondamentale importanza nel ricostruire, su base documentale, l’esatta biografia e l’opera di Leonardo da Vinci fino ad oggi conosciuta, spesso invece fondata su assiomi presuntivi che proprio da questo stesso documento vengono smentiti. Per questo motivo, l’autore della scoperta ha inteso darne notizia accompagnandola all’uscita di un volume attraverso il quale, per sommi capi, dimostrare come la narrazione su Leonardo da Vinci in relazione al ritrovamento della memoria manoscritta ritrovata presso la BNC di Firenze.

Investire in startup? Open Seed punta ai mercati internazionali

Investire in startup? Open Seed punta ai mercati internazionaliRoma, 5 dic. (askanews) – Il 2023 sarà ricordato come l’anno del cambiamento per quanto riguarda gli investimenti in startup perché dal 10 novembre è ufficialmente in vigore il nuovo regolamento europeo sul crowdfunding (ECSPR) che per la prima volte abbatte le barriere fra i vari Paesi membri dell’Unione. Questo vuol dire che gli investitori italiani avranno a disposizione una platea europea di startup e le aziende italiane dovranno darsi da fare per attirare capitali esteri, il tutto con regole uniformi e condivise. “Si tratta di un segnale molto chiaro su come il mercato dell’innovazione stia maturando e noi siamo perfettamente allineati”, spiega Lorenzo Ferrara, Presidente e co-founder di Open Seed, veicolo d’investimento nato nel 2016, con lo scopo di selezionare e sostenere startup a elevato potenziale di crescita.

Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito alla nascita di startup che si ponevano spesso l’Italia come mercato in cui operare, in alcuni casi addirittura la propria regione di appartenenza. Oggi questa concezione provinciale di innovazione non ha più senso, occorre aprirsi a contaminazioni e confronti con l’estero e cercare nuove opportunità dove queste si presentano. «Pur essendo fortemente radicata sul territorio, ricordiamo che Open Seed nasce a Firenze da un gruppo di imprenditori locali, stiamo lavorando già da un po’ per diventare a tutti gli effetti una piattaforma internazionale. Questo con un duplice scopo: offrire nuove opportunità di business ai nostri 350 soci e aiutare le nostre 30 startup accelerate a crescere oltre i confini del Paese». Proprio in quest’ottica, Open Seed ha siglato un’importante partnership Open Seed. “Styleit è un chiaro esempio di progetto che nasce per portare nel mondo l’innovazione italiana legata al fashion, ma non c’è solo questo. Abbiamo aperto un altro fronte di collaborazione con Exceptional Ventures, Venture Capital con sede a Londra che investe in startup early-stage provenienti da tutto il mondo e ad alto impatto in ambito di sostenibilità ambientale”, continua Ferrara.

Che l’Europa e il mondo siano il campo su cui il nostro ecosistema è ormai chiamato a confrontarsi lo dimostrano anche le tante iniziative in questo senso che le aziende più illuminate stanno già portando avanti. Presso l’Innovit hub nel cuore della Silicon Valley, per esempio, è stata inaugurata da poco “Casa Toscana” uno spazio per sostenere e promuovere le iniziative imprenditoriali della regione e portarle a confrontarsi con un mercato sterminato come quello americano. “Stiamo dialogando con la Regione Toscana per collaborare alla prossima missione di giugno, ma già adesso, alcune delle 20 startup volate a San Francisco a dicembre nell’ambito del progetto, sono aziende nelle quali abbiamo investito”, spiega Ferrara. “È in atto un cambiamento importantissimo per l’ecosistema nostrano dell’innovazione e non possiamo assolutamente permetterci di ignorarlo perché la posta in gioco è davvero troppo alta. Come Open Seed ci siamo posti l’obiettivo di concentrare tutte le nostre energie in questa direzione. Abbiamo da poco riaperto il capitale sociale dell’azienda proprio per sostenere iniziative di questo tipo. In particolare, con i fondi che stiamo raccogliendo rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza all’interno del progetto Styleit e continueremo a puntare su realtà internazionali. Sono convinto che il nostro Paese meriti di essere parte attiva e integrante del sistema Europa”, conclude Ferrara.

L’esercito israeliano: abbiamo circondato Khan Younis, inizia la terza fase della guerra

L’esercito israeliano: abbiamo circondato Khan Younis, inizia la terza fase della guerraRoma, 5 dic. (askanews) – L’esercito israeliano sta circondando Khan Younis, la città più grande nel sud della Striscia di Gaza, lanciando la terza fase dell’operazione di terra contro il gruppo estremista palestinese Hamas. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il generale Herzi Halevi.

“Dopo 60 giorni dall’inizio della guerra, le nostre forze stanno circondando l’area di Khan Younis nel sud di Gaza. Allo stesso tempo, stiamo operando per rafforzare i risultati nella parte settentrionale della Striscia”, ha detto Halevi, citato dal Times of Israel. Il generale ha quindi annunciato l’avvio della “terza fase” dell’operazione di terra: “Abbiamo catturato molte roccaforti di Hamas nel nord di Gaza, e ora stiamo operando contro i suoi centri di gravità nel sud. Stiamo operando con professionalità, allontanando in anticipo la popolazione dalle aree di combattimento. Stiamo colpendo Hamas sopra e sotto terra, dall’aria, da terra e dal mare”.

”Katabasis”, ultimate le riprese del nuovo film di Samantha Casella

”Katabasis”, ultimate le riprese del nuovo film di Samantha CasellaRoma, 5 dic. (askanews) – Ultimo ciak per “Katabasis”, il nuovo film di Samantha Casella. La regista e attrice di origini romagnole, reduce dal successo della pellicola “Santa Guerra” che ha collezionato circa seicentoi premi nell’ambito di prestigiosi festival italiani e internazionali, ha ultimato a Faenza il suo nuovo lungometraggio che vede nel cast, oltre alla stessa Casella, attori del calibro di Francesco Leone, Bruno Bilotta, Marina Rocco, Vanessa Marini, Jacopo Olmo Antinori, Reyson Grumelli, Roberto Rizzoni, Marco Iannitello, Giuditta Corsi e Matteo Fiori. Un peso notevole, all’interno del film, è quello dalla location: Villa Laderchi, conosciuta anche come Villa Rotonda, i cui motivi architettonici e le forme geometriche circolari e ottagonali celano riferimenti esoterici e di chiara derivazione massonica. Di importanza simbolica anche le sculture di Mario Zanoni e un dipinto ricorrente di Piergiovanni Bubani. Le riprese di “Katabasis” sono iniziate l’11 agosto e sono terminate il 30 novembre.

“Provo un grande senso di gratitudine per essere stata messa nelle condizioni di girare un film così personale a un anno dal mio esordio. Mi sono state aperte le porte della sola location che avrebbe potuto ospitare un film di questo tipo e ho trovato anche negli attori persone complici, attente, disposte a seguirmi” dichiara la regista e attrice Samantha Casella, aggiungendo: “In un film emotivamente tanto complesso avere accanto le persone giuste è stato essenziale”. “Katabasis”, come “Santa Guerra”, è prodotto da The Shadows Factory. Direttamente dal set di “Santa Guerra” anche il compositore delle musiche Enrico Maria Paolillo, la scenografa Claudia Drei e il trucco e parrucco di Claudio Graziani, qui affiancato da Zouhair Fnighri. Numerose le competenze di fama internazionale all’interno del cast tecnico: dall’ucraina Alena Chap per i costumi al turco Berat Artan che ha creato le maschere fino all’austriaca Caroline Hufnagel, creatrice di alcuni oggetti di scena. Il film si avvale anche di illustrazioni realizzate da Roberto Pavoni.

Amadeus: “Sarà il mio ultimo Sanremo, ascoltato 400 brani

Amadeus: “Sarà il mio ultimo Sanremo, ascoltato 400 braniRoma, 5 dic. (askanews) – Amadeus è stato ospite di Rai Radio2 nel corso del programma “Non è un Paese per Giovani”, condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, in diretta su Rai Radio2 dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13.30.

Amadeus ha commentato i dati di ascolto del Tg 1 nel momento dei suoi annunci: “Sono alti? Non lo sapevo, wow, sono molto contento, mi fa piacere. Trovo bellissimo che ognuno faccia la propria lista, mi fa piacere che qualcuno azzecchi i nomi, quando si parla di Sanremo è sempre bello”. Il direttore artistico e conduttore del Festival ha raccontato: “I brani cominciano ad arrivare dall’estate, però in realtà il settanta percento arriva tra ottobre e novembre. E quindi poi lì di corsa ascolti tante cose, di giorno, di notte, per me la macchina è un luogo ideale per ascoltare. I cantanti che poi fanno parte della lista definitiva non lo sanno, l’ok definitivo alla lista è arrivato alle due di notte del giorno prima dell’annuncio. La sera prima sorgono i dubbi: ma non i dubbi di chi c’è, i dubbi di chi non c’è. Sono arrivati più di quattrocento brani, una cinquantina sono quelli che reputi forti, ti piacciono. Di questi cinquanta trentacinque sono quelli che vuoi portare, ne puoi scegliere ventisette, e già sono tanti, quindi otto sono fuori. Quelli ti tengono sveglio fino alle due o alle tre di notte. E’ un dispiacere legato a brani che ascolto da mesi. Devi valutare tante cose che ho nella mia testa a livello di sensazioni personali”. Ancora Amadeus: “Il primo anno per strada mi dicevano ‘ah complimenti, fai Sanremo, chi sono i super ospiti?” Nessuno mi chiedeva quali fossero i cantanti in gara. Questa cosa non la trovavo giusta, la canzone in gara deve essere protagonista. E quindi tranne il primo anno, in cui mi sono assestato, il Sanremo del Covid ha fatto da spartiacque. Da lì in poi, i cantanti devono essere in gara. Sono onorato dalla presenza di questa cantante, sono loro i miei super ospiti”.

In chiusura Amadeus ha dichiarato: “Sarà il mio ultimo Sanremo. Mi porta via Fiorello. E’ giusto che sia così. Mai avrei immaginato di fare cinque Festival consecutivi, non vorrei mai superare il record di Baudo e Mike. E’ giusto fermarsi adesso, poi nella vita chi lo sa, siamo ancora giovani, chissà un giorno… . Cosa mangio durante la settimana di Sanremo? Pollo, riso, pasta. Prima della serata non ce la faccio a mangiare. Dopo, quando finisco, si va in albergo e si fa un riso in bianco con pollo e verdure, oppure anche una pasta in bianco. Riesco a prendere sonno subito, crollo perché neanche il tempo di addormentarmi e suona la sveglia”.

Auto, Csp: per 2024 stime vendite stabili a/a a 1,573 mln unità

Auto, Csp: per 2024 stime vendite stabili a/a a 1,573 mln unitàMilano, 5 dic. (askanews) – Per il 2024 la previsione per il mercato italiano dell’auto del Centro Studi Promotor, basata sull’indagine mensile con i concessionari, è di 1,573 milioni di auto, con un lievissimo calo sull’ultima previsione per il 2023 di 1,576 milioni (+19,7% sul 2022). A frenare il mercato, ha spiegato il presidente Gian Primo Quagliano durante la conferenza stampa annuale, è la fine dello smaltimento del portafoglio ordini accumulato nella fase di carenza di produzione che ha alimentato la crescita nella seconda parte del 2022 e nel 2023. “Questo portafoglio si sta però esaurendo nel corso del 2023 senza essere rimpinguato dall’afflusso di nuovi ordini per il forte incremento dei prezzi delle auto e questo spiega perché per il 2024, nonostante l’atteso ritorno di incentivi dall’inizio dell’anno, è corretto prevedere un volume di immatricolazioni sostanzialmente uguale a quello del 2023”, ha detto Quagliano.

Sempre dall’indagine Csp di novembre, emerge che sono stati due i principali fattori di freno all’acquisto di auto nel 2023, entrambi con il 68,3% di indicazioni: la riduzione del potere di acquisto delle famiglie per effetto dell’inflazione e il livello elevato dei prezzi delle auto. Importante anche la situazione economica in generale che viene ritenuta un freno al mercato con il 57,1% di indicazioni, l’esaurimento dei fondi per incentivi alle auto con emissioni di C02 da 61 a 135 gr/km (46% di indicazioni), l’incertezza per la transizione energetica (42,9%), la demonizzazione del diesel (23,8%) e i costi di esercizio (20,6%). In particolare a frenare l’acquisto delle elettriche, secondo i concessionari, sono i prezzi troppo elevati (87,3%), l’insufficiente dotazione di punti di ricarica (58,7%), la limitata autonomia (44,4%), l’inadeguatezza degli incentivi (41,3%), la minor flessibilità d’impiego dell’auto elettrica rispetto alle auto tradizionali (20,6%) e la resistenza al cambiamento (19%). Sugli incentivi, il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino ha ribadito la necessità di “rivedere il sistema fiscale, in particolare per quanto riguarda la detraibilità dell’Iva (oggi limitata a 3.600 euro) e inserire le partite Iva fra i beneficiari, che avrebbe anche il vantaggio di mettere sul mercato dell’usato fresco per svecchiare il parco circolante”. Sulle stime di immatricolazioni 2024 De Stefani ha sottolineato il peso che avranno le Km0 o autoimmatricolazioni, tornate a crescere negli ultimi mesi in particolare per le elettriche che però al momento hanno poco mercato. In merito al parco circolante, dai dati del Csp è emerso che dal 2000 ad oggi una parte preponderante delle immatricolazioni è andata a sostituire le auto radiate dal parco (rottamate o esportate), mentre solo una parte molto minore è andata ad aumentare la consistenza del parco circolante. Negli anni più bui della crisi dei mutui sub prime (2012-2013) le immatricolazioni non furono sufficienti per compensare tutte le radiazioni per cui non vi fu un incremento del parco ma un, sia pur modesto, decremento. Venendo alla crisi da pandemia che ancora affligge il mercato italiano: nel primo anno della crisi, cioè nel 2020, il 12% delle immatricolazioni auto andò ad incrementare il parco circolante, ma nel 2021 l’incremento del parco fu solo del 2% perché la carenza di auto nuove dovuta alla crisi nella fornitura consentiva di destinare auto nuove quasi esclusivamente alla domanda di sostituzione. La domanda invece per la prima auto o auto ulteriori rispetto a quelle già possedute era fortemente ostacolata, oltre che dalla crisi economica, anche, in carenza di auto da vendere, dalla scomparse degli sconti abitualmente praticati dai concessionari e anche da un vertiginoso aumento dei prezzi delle auto che tra il 2019 e il 2022 sono cresciuti del 34,3%.

“In questa situazione è aumentato fortemente il ricorso al mercato dell’usato da parte di acquirenti di prime auto o di auto aggiuntive che in tempi normali si sarebbero rivolti al mercato del nuovo con la conseguenza non solo di notevoli aumenti del prezzo dell’usato ma anche di creare opportunità di vendita per auto che in tempi normali sarebbero state rottamate”, ha spiegato Quagliano. Nel 2023 il parco circolante italiano grazie anche al contributo del mercato dell’usato toccherà, secondo i dati Csp, quota 40.839.063 pari a un indice di motorizzazione, cioè il rapporto fra vetture circolanti ed abitanti, di 0,69 fra i più alti al mondo. Questo perché in Italia il ricorso all’automobile come strumento di mobilità è molto elevato soprattutto a causa della conformazione del territorio e delle carenze del trasporto pubblico. Senza contare che l’automobile resta il mezzo di trasporto più gradito dagli italiani. Secondo le rilevazioni dell’Isfort nel 2022 in una scala da 1 (soddisfazione minima) a 10 (soddisfazione massima) l’auto privata ha un indice di soddisfazione di 8,2, contro il 7,8 della bicicletta, il 7,3 del treno e il 5,9 dell’autobus. Sempre secondo l’Isfort, tra il 2019 e il 2022 il numero degli spostamenti motorizzati e non motorizzati in Italia è passato dal 62,5% al 66,3% mentre gli spostamenti con mezzi pubblici sono passati dal 10,8% al 7,4%, gli spostamenti in moto solo saliti al 4,1% dal 2,6%, quelli in bicicletta dal 3,3% al 4,1% e quelli a piedi sono scesi dal 20,8% al 18%.

Ponte Stretto, Siracusano: opera strategica per intero Paese

Ponte Stretto, Siracusano: opera strategica per intero PaeseRoma, 5 dic. (askanews) – “Da decenni sento dire che in Sicilia e in Calabria mancano le strade, le autostrade e le ferrovie, e che dunque è inutile fare il Ponte sullo Stretto di Messina. Questa teoria del benaltrismo ha portato solo immobilismo: non è stato fatto il Ponte e nel frattempo neanche le altre infrastrutture. Le grandi opere sono acceleratori di altre infrastrutture, la realizzazione del Ponte porterà alla costruzione di tante opere connesse. Si stima un costo di circa 12 miliardi di euro: di questi 5 serviranno per il Ponte, gli altri 7 per le infrastrutture ad esso collegate”. Lo ha detto Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo a ‘Tagadà’, su La7.

“I siciliani ogni anno spendono 6 miliardi di euro per la condizione di insularità della propria Regione: una vera e propria tassa occulta. Il Mediterraneo diventerà la porta dell’Europa, e dunque il Ponte sullo Stretto non servirà solo a Sicilia e a Calabria, ma sarà un’opera estremamente strategica per l’intero Paese. Il ministro Salvini con grande coraggio ha ripreso un progetto già approvato ai temi dei governi guidati da Silvio Berlusconi – il vero padre del Ponte – ed ha rilanciato questa grande opera, pronta a partire già nei prossimi mesi”.

Basilicata, Giordano: bisogna investire sull’alta velocità

Basilicata, Giordano: bisogna investire sull’alta velocitàRoma, 5 dic. (askanews) – “La nostra Regione ha sicuramente diritto ad una vera alta velocità e la politica deve attivarsi per favorire investimenti infrastrutturali importanti. Le infrastrutture di collegamento necessitano di azioni di sostegno serie e di scelte politiche lungimiranti”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, al convegno Svimar sull’ammodernamento della rete ferroviaria di collegamento all’alta velocità.

“Oggi la politica deve assumersi la propria responsabilità e provare a garantire la realizzazione di infrastrutture di collegamento più funzionali. Il Pnrr doveva garantire proprio questo per arginare con i suoi interventi quello che è il fenomeno più diffuso e cioè quello dello spopolamento e io sono qui per dare il mio contributo”, ha concluso Giordano.