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Tag: Sanremo 2023

Consorzio vini Doc Sicilia: individuati 131 nuovi (presunti) cloni

Consorzio vini Doc Sicilia: individuati 131 nuovi (presunti) cloniMilano, 20 nov. (askanews) – Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia,impegnato in un’azione di tutela e conservazione della biodiversità, ha reso noto che a fronte dei test condotti sia in laboratorio che sul campo, sono stati individuati 131 nuovi, presunti, cloni delle diverse varietà oggi in fase di omologazione.

“Si tratta di uno straordinario passo in avanti di un percorso che parte da lontano” ha commentato il presidente del Consorzio, Antonio Rallo, ricordando che dal 2003, infatti, l’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia ha affidato alle Università di Palermo e di Milano, e all’Istituto sperimentale per la patologia vegetale di Roma, il coordinamento scientifico ed il monitoraggio delle azioni operative del Progetto di selezione clonale e di recupero dei vitigni antichi dell’Isola. “Questo progetto ha portato nel 2018 al grande traguardo di iscrivere nuove varietà nel Registro nazionale delle varietà della vite” ha proseguito Rallo, spiegando che “si è trattato di un nuovo punto di partenza da cui sono sfociati due importanti progetti, che hanno come comun denominatore lo scopo di fornire, nel tempo, alle aziende siciliane, la possibilità di acquistare presso i vivaisti locali, materiale certificato, per poterlo poi utilizzare nell’impianto dei nuovi vigneti” “Data la sua ricchezza e la sua importanza, è utile e doveroso studiare, valorizzare e salvaguardare la biodiversità viticola siciliana” ha aggiunto Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, evidenziando che “per questo l’obiettivo del progetto ‘Valorizzazione del germoplasma viticolo’, è quello di produrre viti siciliane dotate di certificazione che ne attesti l’integrità sanitaria e l’identità varietale, e dare valore e sostegno alla qualità dei vini siciliani. Ebbene – ha concluso – i risultati del 2023 individuano rispettivamente 73 per il Nero D’Avola, 29 per il Grillo e 26 per il “Lucido”, i ‘cloni candidati’ in attesa di una valutazione agronomica, enologica e sanitaria nel corso dei prossimi anni”.

Il risultato di oggi è infatti uno step di un processo che per sua stessa natura si sviluppa per cicli lunghi e a volte complessi. “Ricordiamo infatti che la diversità biologica della vite è il risultato di migliaia di anni di selezione ed è determinata dalle mutazioni, dalla ricombinazione genica e dall’effetto delle pressioni selettive operate dal clima e dall’uomo” ha precisato Rallo, sottolineando che “si tratta dunque di un’eredità che la natura ed i nostri antenati ci hanno lasciato e che una volta distrutta non potrà essere ricostituita. Da qui il nostro impegno per la tutela – ha concluso – ma anche il recupero del ricchissimo patrimonio viticolo siciliano, così come della grande ricchezza intravarietale e genetica dell’isola”.

Federbio e Wwf: in manovra risorse insufficienti per crescita bio

Federbio e Wwf: in manovra risorse insufficienti per crescita bioRoma, 20 nov. (askanews) – Un quadro complessivamente non soddisfacente, con solo l’1,4% delle risorse di competenza del Masaf destinate al biologico. Una cifra insufficiente per garantire la riduzione dei costi di produzione e certificazione delle aziende agricole e l’aumento dei consumi dei prodotti biologici certificati da parte delle persone più vulnerabili.

FederBio e WWF Italia hanno esaminato insieme i contenuti della Tabella 13 del disegno di legge N. 926, “Bilancio di previsione dello Stato 2024 e bilancio pluriennale 2024-2026”, relativi alle risorse finanziarie di competenza del ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, per individuare le misure e le risorse previste per lo sviluppo e la gestione dell’agricoltura biologica. Dall’analisi emerge un quadro “complessivamente non soddisfacente”, con un totale di risorse assegnate ai capitoli specifici dedicati alle filiere agroalimentari certificate in biologico di 33.957.727 euro, che corrispondono a circa 1,4% dell’intero budget (2.434.630.489 euro) previsto per il Ministero competente nel 2024.

Secondo FederBio e WWF sono necessarie, non solo maggiori risorse, ma anche specifiche misure fiscali. E dunque le associazioni richiedono un maggiore impegno nel bilancio nazionale per il 2024 a sostegno del biologico, “che rappresenta oggi in Italia il principale strumento per una vera transizione ecologica dell’agricoltura”. FederBio e WWF hanno predisposto alcune proposte di emendamenti che sono state inviate ai parlamentari. In particolare, le due associazioni propongono la rimodulazione delle aliquote IVA in relazione alle esternalità ambientali, positive e negative, dell’agricoltura eliminando le agevolazioni previste per pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi e abbassando l’IVA al 4% per tutti i prodotti biologici di consumo e i mezzi tecnici ammessi in agricoltura biologica.

Le due organizzazioni auspicano anche l’introduzione di un credito di imposta per la certificazione delle imprese biologiche inserite nell’elenco nazionale degli operatori certificati, per ridurre i costi della certificazione oggi a totale carico delle aziende agricole. Tra le proposte, l’utilizzo della fiscalità nazionale da parte degli Stati membri dell’Unione Europea per promuovere l’incremento della superficie agricola utilizzata in agricoltura biologica che viene raccomandata peraltro anche dalle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità” al 2030. Inoltre, la revisione delle aliquote IVA e l’azzeramento dei costi di certificazione utilizzando il credito di imposta potranno essere un incentivo importante per la transizione ecologica della nostra agricoltura e per raggiungere gli obiettivi indicati dal Green Deal. Un altro emendamento riguarda la costituzione di un fondo per l’incentivo al consumo di prodotti biologici certificati da parte di donne in stato di gravidanza e bambini sino ai 3 anni, quale strumento per la prevenzione di malattie croniche connesse all’assunzione di alimenti contenenti residui di prodotti chimici di sintesi utilizzati in agricoltura.

Altri due emendamenti riguardano gli Enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Art.60 del DDL 926), per i quali si propone di inserire tra i loro obiettivi, in maniera esplicita, anche la transizione ecologica dell’agricoltura e dell’agroalimentare nazionale secondo le norme unionali di produzione biologica certificata; il Fondo per le emergenze in agricoltura (Art. 74 del DDL 926), per il quale si propone di inserire in maniera esplicita una riserva del 25% per gli operatori del settore biologico in coerenza con gli obiettivi di crescita quantitativa del settore fissati dal Piano Strategico Nazionale. Infine, FederBio e WWF, propongono variazioni al capitolo 7742 della Tabella 13 del DDL 926 relativo ai “Contributi ad enti ed istituzioni di ricerca nonché assegnazioni al fondo per la ricerca nel settore dell’agricoltura biologica e di qualità già incluse nel fondo di cui all’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 comma 616”, aumentando la previsione di competenza per il 2024 ad almeno 2 milioni di euro; sempre nella Tabella 13, capitolo 2325 relativo al “Fondo per le mense scolastiche biologiche”, si propone di aumentare la previsione di competenza per l’anno 2024 ad almeno 10 milioni di euro.

Violenza donne, Preziosi (Tg2): cambiare non cultura della morte

Violenza donne, Preziosi (Tg2): cambiare non cultura della morteRoma, 20 nov. (askanews) – “Siamo tutti addolorati e turbati per l’uccisione di Giulia Cecchettin. A lei e a tutte le vittime della violenza contro le donne vogliamo offrire il nostro impegno di giornalisti. Nostro dovere è certamente quello di raccontare i fatti”.

Lo ha affermato il direttore del Tg2 Antonio Preziosi nell’editoriale dell’edizione odierna delle 13, segnalando come “su un tema così importante dobbiamo dare ancora di più: aggiungere alla nuda cronaca le analisi degli esperti, di coloro cioè che da vicino conoscono più di tutti il dramma della violenza contro le donne. Vogliamo offrire così a chi ci ascolta gli elementi per riconoscere le situazioni a rischio. Ed anche individuare gli strumenti che possono essere usati da chi vive in prima persona queste situazioni”. “Vogliamo raccontare infine storie di donne che sono riuscite a liberarsi da contesti drammatici. Perché esiste la violenza ed esiste anche il diritto, esiste la solidarietà, esistono donne e uomini pronti a tenderci la mano quando tutto sembra essere perduto. Il nostro lavoro. Insomma, per cambiare la non cultura della morte: questo dobbiamo oggi a Giulia e a tutte le donne che hanno perso la vita a causa di una cieca violenza da estirpare per sempre dalla nostra civiltà”, ha concluso preziosi.

Manovra, FederBio e Wwf: Solo 1,4% risorse di competenza Masaf al biologico

Manovra, FederBio e Wwf: Solo 1,4% risorse di competenza Masaf al biologicoMilano, 20 nov. (askanews) – FederBio e Wwf Italia giudicano “non soddisfacente” il quadro che emerge dalla bozza delle legge di bilancio per quanto riguarda le risorse assegnate al bio. Alle filiere agroalimentari certificate in biologico, lamentano le due associazioni, sono riservate poco meno di 34 milioni di euro, che corrispondono a circa 1,4% dell’intero budget (2.434.630.489 euro) previsto per il Masaf nel 2024.

Secondo FederBio e WWF sono necessarie, non solo maggiori risorse, ma anche misure fiscali in grado di ridurre il costo della produzione e della certificazione a carico delle aziende agricole e rilanciare i consumi dei prodotti biologici certificati in un momento di difficoltà economica per le famiglie italiane. Secondo l’Osservatorio Sana il valore del mercato biologico al consumo in Italia è stato di 5,474 miliardi di euro (luglio 2022-luglio 2023), con un aumento del 9% rispetto al 2022. Una crescita, minore rispetto agli anni precedenti, che rischia però un bilancio negativo nel 2023 a causa dell’inflazione e del ridotto potere di acquisto delle famiglie. Se la domanda interna dei prodotti biologici certificati rallenta, rischiando perfino di fermarsi o arretrare, potrebbe essere messo a repentaglio tutto il programma di crescita dell’agricoltura biologica del nostro Paese e la possibilità di raggiungere l’obiettivo del 25% di superficie agricola utilizzata certificata in biologico entro il 2027. Questo nonostante l’aumento delle risorse per lo sviluppo del biologico e delle sue filiere previsto dal Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 e dal Pnrr.

A fronte di ciò, proseguono, si richiede un maggiore impegno nel bilancio nazionale per il 2024 a sostegno del biologico, che rappresenta oggi in Italia il principale strumento per una vera transizione ecologica dell’agricoltura. FederBio e WWF hanno predisposto alcune proposte di emendamenti che sono state inviate ai parlamentari. In particolare, le due associazioni propongono la rimodulazione delle aliquote Iva in relazione alle esternalità ambientali, positive e negative, dell’agricoltura eliminando le agevolazioni previste per pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi e abbassando l’Iva al 4% per tutti i prodotti biologici di consumo e i mezzi tecnici ammessi in agricoltura biologica. Le due organizzazioni auspicano, tra le altre cose, anche l’introduzione di un credito di imposta per la certificazione delle imprese biologiche inserite nell’elenco nazionale degli operatori certificati, per ridurre i costi della certificazione oggi a totale carico delle aziende agricole.

Da Esharelife 60mila euro per scuole in Kenya

Da Esharelife 60mila euro per scuole in KenyaRoma, 20 nov. (askanews) – Ammonta a cinquantamila sterline, circa sessantamila euro, la somma raccolta all’evento annuale a Londra della Fondazione Esharelife per finanziare le adozioni a distanza e le attività delle undici scuole in Kenya della ONG italiana AVSI. All’evento di raccolta fondi della charity guidata dall’imprenditore toscano Maurizio Bragagni per consentire a circa quattromila bambini che vivono in alcune tra le zone più povere del Kenya di frequentare un altro anno scolastico ottenendo istruzione, cure, cibo, aule e materiale didattico, han preso parte politici di primo piano della Gran Bretagna, a partire dal Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt.

Ai tavoli del Naval Military Club di Londra molto rappresentato era il panorama diplomatico, tra i presenti, il Decano del Corpo Diplomatico alla Corte di Re Carlo III, il Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, Mons. Miguel Maury Buendia, il Vice Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Riccardo Smimmo, ed il Console Generale d’Italia, Domenico Bellantone. Oltre a loro, c’erano diversi membri del Parlamento britannico, funzionari governativi e imprenditori di successo Hunt ha elogiato Esharelife per il suo impegno nell’aiutare i giovani in Kenya ad avere accesso a un’istruzione migliore, sottolineando “l’importanza fondamentale della formazione nella costruzione di società libere e democratiche”. Antonino Masuri, Project Manager di AVSI, ha tracciato una panoramica dell’offerta formativa della sua Ong italiana in Kenya per “migliorare il benessere dei bambini e dei loro genitori”, con particolare attenzione anche all’alfabetizzazione degli adulti, all’accesso ai programmi di microcredito ed alla formazione professionale.

Addio a Michele Chiarlo, grande protagonista del vino piemontese

Addio a Michele Chiarlo, grande protagonista del vino piemonteseMilano, 20 nov. (askanews) – Michele Chiarlo, fondatore dell’omonima Cantina, si è spento ieri a 88 anni nella sua abitazione di Calamandrana, in provincia di Asti. Chiarlo è stato il protagonista assoluto per la Denominazione Nizza e ambasciatore della cultura enologica italiana, portando Barolo, Moscato e Barbera d’Asti nel mondo. Lascia la moglie Giuseppina e i figli Alberto e Stefano, da anni entrati in azienda a fianco del padre.

Classe 1935, figlio di viticoltori, dopo le scuole medie, riesce a farsi iscrivere alla scuola enologica di Alba “a patto di essere sempre promosso”. Suoi compagni di studi furono altri futuri protagonisti dell’enologia italiana: Pietro Ratti, Ezio Rivella, Franco Ziliani, Giuliano Noè e Giacomo Tachis. Nel 1956, a soli 23 anni, decise di iniziare la sua carriera di imprenditore vitivinicolo, avviando con la sorella un’attività di imbottigliamento e contemporaneamente iniziando a occuparsi della cascina e dei vigneti di famiglia. Convinto sostenitore della tradizione vinicola piemontese, acquisì vocati appezzamenti di Langhe, Monferrato e Gavi, e nel 1988 la borgata Cerequio a La Morra (Cuneo) dove aprì il resort Palás Cerequio. Nel 1989 acquisì due ettari sulla collina di Cannubi, difficilissimi vista la pendenza che sfiorava il 50%, realizzando il primo vigneto a ciglioni inerbiti delle Langhe, per contribuire a combattere l’erosione e il dissesto idrogeologico. Fautore e primo presidente dell’Associazione dei produttori del Nizza Docg, a partire dalla metà degli anni Sessanta è tra i primi produttori piemontesi a credere nel successo del vino italiano all’estero, battendo instancabilmente i mercati del Nord Europa e quelli americani, guadagnando la fiducia degli importatori e dei consumatori in tutto il mondo. Nella sua carriera di imprenditore, durante gli anni Ottanta ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, oltre ad essere stato tra i fondatori storici del Consorzio Grandi Vini e dell’Istituto Grandi Marchi.

Nel 1995 Michele Chiarlo acquista Tenuta La Court, a Castelnuovo Calcea (Asti), un corpo unico di oltre 20 ettari, disposti su due colline. Con la collaborazione degli amici Emanuele Luzzati e Ugo Nespolo, nel 2003 sviluppa l’Art Park La Court, il primo esempio di parco artistico tra i filari, un museo a cielo aperto con installazioni di artisti di fama internazionale come Giancarlo Ferraris e Chris Bangle, oltre naturalmente a Luzzati e Nespolo.

Argentina, telefonata Meloni-Milei: tra i nostri Paesi legami forti

Argentina, telefonata Meloni-Milei: tra i nostri Paesi legami fortiMilano, 20 nov. (askanews) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il nuovo Presidente eletto della Repubblica Argentina, Javier Milei, al quale ha formulato le proprie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro.

“L’Argentina è una nazione a cui siamo legati da profondi legami storici e culturali e in cui vive la più grande comunità di italiani all’estero. Roma e Buenos Aires – si legge in una nota di palazzo Chigi – condividono valori comuni che definiscono la nostra azione di politica estera nell’attuale contesto internazionale”.

Sardegna, nostre eccellenze enogastronomiche protagoniste in Belgio

Sardegna, nostre eccellenze enogastronomiche protagoniste in BelgioRoma, 20 nov. (askanews) – Grande successo di pubblico, addetti ai lavori, esperti e chef per le eccellenze enogastronomiche della Sardegna, in vetrina nel prestigioso e storico Palais d’Afrique Paleizenlaan – Tervuren, a Bruxelles. Presenti anche il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e dell’Ambasciatrice d’Italia nel Regno del Belgio, Federica Favi, oltre a numerosi eurodeputati italiani, ambasciatori e diplomatici. Centinaia di visitatori hanno preso parte all’evento organizzato in occasione della “Settimana della cucina Italiana nel Mondo”, dove la Sardegna è stata degnamente raccontata attraverso degustazioni, convegni e racconti carichi di tradizioni. La partecipazione dell’Isola, voluta dall’Assessorato dell’Agricoltura e organizzata dall’Agenzia Laore ha visto due intense giornate interamente dedicate a degustazioni e show cooking, tra ricette, prodotti agroalimentari e vini a marchio di qualità, raccontati da cuochi sardi e sommelier negli spazi dedicati alla Regione. La Sardegna ha declinato il tema che ha caratterizzato l’ ottava edizione della rassegna mondiale “A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto”, puntando sulla sana alimentazione come stile di vita.

“L’assessorato all’Agricoltura della Regione Sardegna – ha sottolineato l’assessore Valeria Satta – ha tenuto fortemente a partecipare a questo evento importante della Cucina Italiana nel mondo, la settimana della cucina italiana nel mondo a Bruxelles, alla presenza anche del Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida. Un evento che accomuna diverse Regioni della nostra bellissima Italia. La Sardegna inoltre, va ricordato è una delle zone blu del mondo con tanti ultracentenari che hanno una qualità di vita eccellente. Abbiamo avuto l’orgoglio poi di rappresentare il menù Deleddiano con in prima fila la tipica pasta sarda “su filindeu” dove i nostri cuochi hanno mostrato come si lavora e come viene creata. La Sardegna è molto richiesta, ultimamente, specialmente dall’estero. E’ fonte di attrazione perché ci sono tante peculiarità, soprattutto è prima Regione per biodiversità”. La manifestazione è stata curata da Pino Nacci, Presidente della Federazione Italiana Cuochi in Belgio. Nell’area riservata ai convegni, sono intervenuti, oltre all’Assessore Valeria Satta, il direttore ITA Tindaro Paganini, Simone Billi – Presidente del comitato per gli italiani nel Mondo e Presidente Unione interparlamentare Italia Belgio, Giorgio De Bin Direttore della Camera di Commercio Belgio-Italiana, il responsabile ENIT Bruxelles Alfonso Santagata, Benedetta Dentamaro Vice Presidente COMITES ed Elisa Vitella responsabile CNA Bruxelles e Alessandro Ciriciello, componente del TASIN, media & Public Affairs della Federazione Italiana Cuochi, che ha illustrato i motivi per i quali la Sardegna è una delle così dette zone blu, ovvero quelle zone in cui si riscontra un maggior numero di ultracentenari. I numerosi chef sardi presenti hanno presentato piatti e ricette tipiche con una Masterclass a cura della Regione Sardegna, che ha avuto come protagonisti i prodotti agroalimentari sardi a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), sapientemente abbinati ai vini di qualità del territorio.

“La Regione Sardegna, ha detto ancora la Satta, si sta impegnando in una promozione molto forte della cucina, delle peculiarità, dei prodotti eccellenti del nostro territorio, andando in giro non solo in Italia ma anche all’estero. Siamo a Bruxelles per rappresentare la nostra Regione accompagnata dai nostri cuochi sardi presenti sia in Belgio che in Sardegna. Far conoscere il nostro prodotto è la nostra missione e questo sarà l’impegno dell’assessore dell’Agricoltura. Non solo cibo, non solo tradizioni ma anche cultura. Il menù Deleddiano, quello raccontato da Grazia Deledda nei suoi romanzi, ha riscosso una grande attenzione. La storia della Sardegna raccontata in un menù, con ricette del 1900, certamente rivisitato ma anche prettamente ancorato alle nostre tradizioni. Quindi storia, cultura, società, tradizioni radici della nostra meravigliosa Isola. Siamo qui, inseriti in un contesto di promozione della nostra nazione, della nostra Italia bellissima e come Regione unica e importante”. La presenza della Sardegna alla manifestazione ha avuto lo scopo principale di contribuire a rafforzare l’immagine del territorio sardo, informare sulle produzioni regionali a marchio di qualità e indirizzare i target verso un consumo consapevole. Un’opportunità per promuovere le radici identitarie regionali. Il prezioso patrimonio enogastronomico da preservare, connubio di storia, territorio e passione, nel quale prodotti agroalimentari e vini sardi a DOP e IGP giocano un ruolo cruciale, anche nella narrazione del gusto, garantendo qualità superiore e tutela di antiche e abili pratiche agricole tramandate di generazione in generazione. Promuovere i prodotti della Sardegna è un atto di preservazione culturale e di sostegno all’agricoltura.

Migliaia di studenti radunati all’università nel ricordo di Giulia

Migliaia di studenti radunati all’università nel ricordo di GiuliaPadova, 20 nov. (askanews) – Migliaia di studenti si sono radunati nel cortile della Facoltà dell’Università di Padova che frequentava Giulia Cecchettin, per ricordare non solo lei ma tutte le vittime di femminicidio, già 106 in Italia solo nel 2023 “Come rappresentanti di Ingegneria abbiamo sentito la necessità di ritrovarci, di trovare un momento in cui stare insieme, tra studenti, in accordo con la famiglia e nel rispetto del loro dolore, per ricordare Giulia. Giulia non c’è più e questo non è un caso, 106 donne prima di lei solo nel 2023 in Italia sono state ammazzate. Per tutte queste donne non possiamo rimanere in silenzio e i minuti di commiato non ci bastano. Vogliamo una vita di rumore, vogliamo alzare la voce ogni volta che assistiamo a comportamenti sessisti e misogini, vogliamo che le istituzioni siano pronte a rispondere e a supportarci ogni volta che chiediamo aiuto. Vogliamo un giorno in cui non conosceremo già la fine della storia, fino ad allora continueremo a lottare anche per Giulia. L’impegno e la presenza del Direttore di Dipartimento, il Professor Meneghesso, è stata importante, ha pesato però l’assenza della Governance di Ateneo, che invitiamo nuovamente a impegnarsi nella realizzazione di percorsi di educazione all’affettività e al consenso obbligatori per tutta la comunità accademica.” dichiara Giada Aureli, Rappresentante degli Studenti a Ingegneria Biomedica con UDU “Dobbiamo riconoscere la matrice di questa morte, non possiamo definirla solo scomparsa, è importante chiamare le cose con il proprio nome. Quello di Giulia Cecchettin è un femminicidio, serve avere il coraggio di riconoscere che il sistema in cui siamo è intriso di una profonda e radicata cultura dello stupro. Il femminicidio e lo stupro ne sono all’apice, ma vengono retti da tutti quegli atteggiamenti quotidiani che ci hanno insegnato a “sopportare”. Ogni singola persona deve attivarsi per sradicare questo sistema, serve trovare il coraggio di fermare ogni atteggiamento sbagliato a cui assistiamo. Soprattutto però, deve arrivare l’impegno delle Istituzioni, dello Stato, della Scuola e delle Università: servono percorsi di educazione al consenso, all’affettività e alle relazioni, serve finanziare chi già ora si occupa di contrasto alla violenza di genere, come i Centri Antiviolenza che ogni anno si vedono tagliati fondi e supporto. Se vogliamo che Giulia sia davvero l’ultima, dobbiamo agire ora.” dichiara Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Padova

Femminicidi, Cnpr Forum: intervenire per tempo con la prevenzione

Femminicidi, Cnpr Forum: intervenire per tempo con la prevenzioneMilano, 20 nov. (askanews) – “Dobbiamo intervenire sicuramente sulla prevenzione, sugli aspetti formativi e sulla raccolta tempestiva delle denunce con interventi specializzati di chi prende in carico le segnalazioni. Le donne devono essere aiutate a uscire da situazioni difficili e bisogna farlo in tutta sicurezza per le vittime che hanno paura di perdere i propri figli e di non farcela dal punto di vista economico. Uno dei temi prioritari della ‘Commissione’ riguarda proprio la violenza economica, un fattore sul quale bisogna lavorare tantissimo e va di pari passo con la politica dell’occupazione femminile”. Lo ha dichiarato Martina Semenzato, di Noi Moderati, presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio, nel corso del Cnpr forum “Femminicidio e violenza di genere: cosa serve ancora in Italia per cambiare?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca.

“Questa formazione deve ‘scollinare’ le aule scolastiche e arrivare a formare operatori sociosanitari e forze dell’ordine – ha proseguito Semenzato – per dare loro strumenti atti a intervenire tempestivamente fino ad arrivare alla formazione di avvocati e magistrati. Occorre riprenderci questa società che per alcuni versi sembra implodere e regredire nel rapporto uomo-donna. Il cammino di indipendenza della donna non collima con la visione ancora patriarcale che abbiamo nella nostra società”. Sulla necessità di un lavoro di prevenzione culturale è intervenuta anche Tatiana Rojc, senatrice del Partito Democratico in Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani a Palazzo Madama. “Le donne negli ultimi 80 anni hanno fatto tantissima strada ma non è sufficiente. In Italia la condizione familiare incide ancora pesantemente sul destino delle donne. Manca l’educazione alla differenza, al Sud in modo particolare. Per sradicare quella cultura patriarcale che colpisce molto pesantemente il corpo delle donne serve un lavoro di prevenzione culturale che non può che generarsi da un grande investimento economico da parte di chi governa”. “Se è decisiva la famiglia, la scuola e tutto il contesto in cui cresciamo deve essere determinante la formazione dei singoli individui. Bisogna sottolineare anche il ruolo della televisione – ha aggiunto Rojc – che prima ha alfabetizzato gli Italiani ma poi li ha illusi. La tv commerciale è stata in questo senso un fattore estremamente negativo proponendo modelli femminili inaccettabili. Altro aspetto fondamentale è il superamento del gap economico tra uomo e donna. La strada verso una emancipazione economica è ancora lunga e non può esistere che a parità di lavoro le donne guadagnino meno degli uomini”.

Secondo Catia Polidori, parlamentare di Forza Italia in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo a Montecitorio, “la violenza di genere riguarda un aspetto psicologico difficile da superare. La difficoltà vera sta nell’educazione che viene data ai ragazzi e anche alle ragazze”. “La donna va educata a non accettare la violenza – dice la parlamentare di Forza Italia – coloro che non denunciano lo fanno in nome di una superiorità fisica che viene recepita come superiorità di tipo intellettuale. Spesso le violenze sulle donne avvengono per motivi di gelosia quindi è un’educazione al sentimento che manca. Non c’è differenza di classe sociale e di provenienza. E’ un problema che riguarda trasversalmente qualsiasi donna, nessuna è al sicuro se non educata a rifiutare ogni forma di prevaricazione. Bisogna intervenire sulla prevenzione – osserva Polidori – a partire dall’età prescolare con tutto ciò che possa essere d’aiuto anche le piccole cose. E’ passato da poco alla camera il decreto per contrastare la violenza contro le donne e ho proposto una legge a mia prima firma relativa a un’app ‘Mai Sole’. Un’applicazione che funziona anche a telefono spento e potrebbe essere determinate nella prevenzione”. Stefania Ascari, deputato del Movimento 5 stelle in Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio, ritiene “necessario affiancare un’opera costante di educazione alla non violenza. Ho depositato una proposta di legge che vuole introdurre in modo sistemico l’educazione affettiva e sessuale a partire dai banchi di scuola per fornire da subito uno strumento gentile che insegni a controllare le emozioni, che educhi a riconoscere e gestire anche quelle più negative come la rabbia, imparare a gestire anche il rifiuto, sapere litigare e rispettare le scelte di tutti”. “Questo è fondamentale ed è quello che manca. Così come bisogna educare i media a un linguaggio corretto. In alcuni casi – rimarca Ascari – le vittime vengono messe sul banco degli imputati con una sorta di giustificazionismo rispetto a un fatto gravissimo che è stato commesso. Gli operatori che ruotano attorno al fenomeno della violenza di genere devono essere formati e preparati devono sapere leggere anche il silenzio. Le leggi ci sono e possono essere migliorate ma quello che manca è l’educazione, ci troviamo di fronte a un analfabetismo empatico che deve essere insegnato da subito perché riguarda la sfera più intima che è quella affettiva”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari. “Sono passati quasi 80 anni dal primo voto delle donne, 50 anni dalla legge sul divorzio, sono state introdotte le quote rosa e l’astensione lavorativa per i papà. Ma ci sono ancora tanti, troppi femminicidi in Italia – ha detto Borracci – E’ necessario attivare nuovi modelli di prevenzione che siano efficaci e concreti per evitare questa vera e propria strage di donne indifese. Sul campo sono morte anche delle professioniste, ricordo le due colleghe commercialiste uccise a Roma per mano di un folle nello svolgimento del proprio lavoro. Il duplice omicidio ha scosso l’intera comunità dei professionisti riproponendo in tutta la sua drammaticità il tema della sicurezza di genere”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto Nazionale Esperti contabili. “Emerge la necessità unanime di proseguire nel percorso di formazione e crescita di una migliore coscienza sulla parità di genere. Percorso che non ha bisogno di nuove misure di legge e nuove misure sanzionatorie ha bisogno di procedere lentamente ma progressivamente verso una definitiva coscienza dell’assoluta parità fra uomo e donna nei rapporti sociali – ha detto Longoni – Il processo di evoluzione della mentalità dei cittadini è lento che richiede attività educative, richiede l’intervento delle istituzioni scolastiche affinché si formino coscienze in maniera compiuta rispetto a un tema come quello della parità di genere e del rispetto delle persone. Deve evolvere la mentalità dei giovani di oggi che saranno uomini e donne di domani”.