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Tag: Sanremo 2023

Il senatore Gasparri contro la serie Rai “Rocco Schiavone”: propaganda l’uso di droghe

Il senatore Gasparri contro la serie Rai “Rocco Schiavone”: propaganda l’uso di drogheMilano, 27 apr. (askanews) – “Lo stile di vita non è quello di Rocco Schiavone”. A scagliarsi contro la serie televisiva è Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che durante l’audizione in Commissione Vigilanza del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha puntato il dito contro “forme di propaganda sull’uso di droghe anche usano la fiction come nella vicenda di Rocco Schiavone che nell’ultima puntata ha dato consigli su come abbinare vini e marijuana in fascia protetta”. “L’uso di sostanze stupefacenti – ha aggiunto – è vietato dalla legge e la Rai fa esattamente il contrario”.

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in Commissione vigilanza Rai replicando all’attacco del senatore Maurizio Gasparri contro la fiction Rocco Schiavone allontanando ogni forma di censura, come definita da qualche membro della commissione, ma ribadendo la necessità di tutelare i minori. “Lungi da me una logica di censura e nemmeno ovviamente da parte dell’intero governo. E penso che non fosse nemmeno questa l’intenzione del senatore Gasparri – ha detto – Credo però che sia fondamentale per noi oggi più che mai, in cui i nostri giovani sono esposti fin dai primi anni dell’infanzia al mondo, la tutela dei minori e credo che soprattutto la Rai debba fare con grande attenzione nei contenuti che vengono veicolati negli orari di maggiore ascolto dei minori”.

A Roma si gira la serie Netflix “Il Gattopardo” con Kim Rossi Stuart

A Roma si gira la serie Netflix “Il Gattopardo” con Kim Rossi StuartRoma, 27 apr. (askanews) – Netflix ha annunciato l’inizio delle riprese oggi a Roma de “Il Gattopardo”, la serie tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il cast vede come protagonisti Kim Rossi Stuart (Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina), Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi). Nel cast anche Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Greta Esposito. Le riprese dureranno oltre quattro mesi, e si svolgeranno tra Palermo, Siracusa, Catania e Roma.

La serie, in sei episodi, è prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen e Benedetto Habib per Indiana Production e da Will Gould, Frith Tiplady e Matthew Read per Moonage Pictures e arriverà solo su Netflix. Il regista Tom Shankland riscoprirà tutta la modernità di un racconto, quello del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e di oggi. Shankland, che dirigerà gli episodi 1-2-3-6, sarà affiancato sul set dai registi Giuseppe Capotondi (episodio 4) e Laura Luchetti (episodio 5). La serie è scritta da Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji Walters. Il direttore della fotografia è Nicolaj Bruel. I costumi della serie sono a firma di Carlo Poggioli ed Edoardo Russo, le scenografie di Dimitri Capuani. Le musiche originali sono di Paolo Buonvino. Basato su uno dei più grandi romanzi italiani di tutti i tempi, Il Gattopardo è un racconto epico, sorprendente e sensuale, ambientato in Sicilia durante i moti del 1860. Al cuore della serie troviamo Don Fabrizio Corbera, il Principe di Salina, che conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio. Ma l’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana, e Fabrizio si rende conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in pericolo. Per non soccombere sarà costretto a stringere nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro ai suoi principi, fino a trovarsi di fronte ad una scelta che pare impossibile. Don Fabrizio avrà il potere di organizzare un matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra la ricca e bellissima Angelica e suo nipote Tancredi ma, facendolo, spezzerebbe il cuore della sua adorata figlia Concetta. La serie esplora con lo sguardo di oggi temi che si tramandano da secoli e sono universali: il potere, l’amore e il costo del progresso.

Fondi, Assogestioni: raccolta marzo a -6 mld, ma è boom obbligazionari

Fondi, Assogestioni: raccolta marzo a -6 mld, ma è boom obbligazionariMilano, 27 apr. (askanews) – A marzo la raccolta netta del sistema del risparmio gestito in Italia è stata pari a -6,04 miliardi, come conseguenza dei 6,4 miliardi di deflussi registrati dai mandati istituzionali nel corso del mese, portando il dato da inizio anno a -8,9 miliardi. Lo rilevano i dati preliminari della mappa mensile di Assogestioni che evidenzia nel mese un incremento delle masse sostenute da un effetto mercato positivo. Il patrimonio gestito dell’industria è salito a 2.255 miliardi, in crescita di oltre 12 miliardi rispetto a febbraio. A influire, un effetto mercato che l’Ufficio Studi di Assogestioni stima positivo dello 0,8%.

Prosegue il consolidamento dei trend degli ultimi mesi sul fonte dei fondi aperti: nonostante marzo si sia chiuso con una raccolta netta totale pari a -642 milioni, sono rimasti in territorio positivo i fondi azionari (+588 mln), mentre quelli obbligazionari si sono resi protagonisti di un exploit. Se a febbraio i nuovi afflussi erano valsi alla categoria 570 milioni, marzo porta in dote oltre 2 miliardi di nuovi capitali per un totale di 3,2 miliardi da inizio anno. Per contro, i fondi bilanciati e flessibili hanno fatto segnare deflussi mensili pari rispettivamente a 1,1 miliardi e 1,7 miliardi.

Bandiera azzurra, 20 nuovi Comuni “Città del cammino e della corsa”

Bandiera azzurra, 20 nuovi Comuni “Città del cammino e della corsa”Roma, 27 apr. (askanews) – Bandiera Azzurra rilancia con decisione per il 2023 la sua proposta nei confronti delle “città del cammino e della corsa” e assegna il prestigioso riconoscimento a ben 20 nuovi Comuni che hanno proposto la loro candidatura e fornito le garanzie di iniziative e percorsi, sottoposti alla verifica degli esperti della Federazione Italiana di Atletica Leggera e di Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), a favore di migliori stili di vita con attività podistiche all’aperto a garanzia di benessere e salute dei loro cittadini.

Distribuite su tutto il territorio nazionale, ecco, in ordine alfabetico, le 20 città piccole, medie e grandi, che nel corso dell’anno riceveranno ufficialmente la Bandiera Azzurra: Abbadia S. Salvatore (SI), Bellona (CE), Campo di Giove (AQ), Casalbordino (CH), Castel di Sangro (AQ), Conversano (BA), Desenzano del Garda (BS), Ferrara, Foiano Val Fortore (BN), Garbagnate Milanese (MI), Giulianova (TE), Marcellinara (CZ), Opera (MI), Pescara, Riva Ligure (IM), S. Stefano di Magra (SP), S. Stefano in Aspromonte (RC), San Marcellino (CE), San Mauro La Bruca (SA), Sant’Antioco (CI, Sud Sardegna). “Le numerose adesioni dei Comuni a questa iniziativa sono il segno della bontà dell’idea che, insieme a FIDAL, abbiamo iniziato a sviluppare e a promuovere nel 2018 su tutto il territorio: correre e camminare, in ogni declinazione, sono attività che appartengono alla natura dell’uomo e che le nostre città devono sempre più favorire”, ha detto Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci, sottolineando come “incoraggiare stili di vita sani e momenti di aggregazione e socializzazione delle nostre comunità è un modo anche per riappropriarci degli spazi urbani e prendercene cura”.

“In quanto ideatore e responsabile del progetto Bandiera Azzurra – commenta Maurizio Damilano – sono molto contento dell’ampia adesione ricevuta e delle assegnazioni decise. Abbiamo veramente la possibilità di portare la nostra Bandiera delle discipline più praticabili dalle persone in una distribuzione geografica che tocca tutto il Paese. Vorrei pertanto ringraziare tutti i sindaci, gli assessori allo sport e le amministrazioni delle città che si sono candidate e di quelle alle quali abbiamo assegnato questo riconoscimento. La loro sensibilità verso le necessità dei cittadini attraverso la realizzazione di un percorso dedicato e di tante attività che stimolano la pratica sportiva, in particolare quella di corsa e cammino, è importante per guardare a modelli di città e di convivenza che mirano a dare un posto di rilievo alla pratica sportivo-motoria, elemento indispensabile per garantire sostenibilità al benessere e alla salute, alla mobilità cittadina e di territorio, a quella ambientale e alla convivenza aggregativa”. “La FIDAL – aggiunge Stefano Mei, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera – nel rinnovato rapporto con Anci per l’assegnazione della Bandiera Azzurra è particolarmente orgogliosa di poter offrire a tante città italiane l’opportunità di promuovere due nostre forme sportive, come correre e camminare, per il benessere, il movimento e la salute dei loro cittadini. Il programma Bandiera Azzurra permette poi di incontrare tanti giovani ai quali poter parlare di atletica, dei nostri grandi campioni, ma soprattutto della semplicità e della spontaneità che la corsa e il cammino offrono per un percorso di crescita sia sportivo che personale. Grazie quindi ad ANCI, nostro partner nel progetto, e a tutte le città assegnatarie per l’anno 2023 con le quali ci congratuliamo, con la speranza di poter collaborare anche negli anni a venire per una sempre maggiore crescita e presenza dell’atletica sui territori”.

Ex Whirlpool, De Luca: svolta positiva, Zes va estesa a tutto Sud

Ex Whirlpool, De Luca: svolta positiva, Zes va estesa a tutto SudNapoli, 27 apr. (askanews) – “La positiva conclusione della procedura per il trasferimento dell’ex Whirlpool di via Argine alla Tea Tek Group Spa, è un primo importante risultato per gli oltre 300 lavoratori ottenuto grazie a un impegno costante nel corso della lunga vertenza, che continueremo a seguire come abbiamo fatto finora”. Così, in un post sui social, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

“Ma soprattutto questo risultato è la conferma della svolta che può dare la nostra proposta di estendere le Zes a tutto il Mezzogiorno. Per lo sviluppo, per il lavoro”, ha aggiunto il governatore.

25 aprile, Toti: fischi mettono a nudo contraddizioni sinistra

25 aprile, Toti: fischi mettono a nudo contraddizioni sinistraGenova, 27 apr. (askanews) – “Dopo settimane di polemiche alimentate da certa sinistra sul patrimonio comune dell’antifascismo e della resistenza, che senso hanno i fischi in piazza a Marco Bucci e al sottoscritto? Quei fischi mettono a nudo le contraddizioni di una sinistra che pretende di fare analisi del sangue e processi sommari sulla democraticità altrui ma non sulla propria. E che, al netto degli appelli di maniera, non è disponibile a dividere e condividere quello che ritiene sua proprietà esclusiva, ovvero il 25 aprile”. Lo scrive il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in una lettera inviata al quotidiano genovese Il Secolo XIX dopo le contestazioni durante la celebrazioni per il 25 aprile in piazza Matteotti a Genova.

“Eppure proprio a Genova – aggiunge il governatore ligure – la sinistra dovrebbe ben sapere che la guerra di Liberazione fu patrimonio di tante, tutte le culture democratiche del Paese: popolari, azionisti, socialisti, socialdemocratici, monarchici, liberali, e potrei andare avanti. Proprio per questo nel mio discorso in piazza ho voluto citare Nilde Iotti, che parlando della Resistenza sottolineava come questa ‘aveva realizzato una unità veramente eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti’. E mi preme sottolineare anche che in piazza sia io che il sindaco non abbiamo avuto alcuna timidezza nei richiami all’antifascismo ed entrambi, a scanso di equivoci, abbiamo rappresentato le solide culture democratiche da cui proveniamo. Dal richiamo alla diversità delle vittime, al differente valore del sacrificio fino alla Resistenza come elemento fondante della Repubblica Italiana, e così via”. “Eppure – sottolinea Toti – i fischi sono arrivati lo stesso. E mi sono chiesto: perché io, che ho avuto un bisnonno deputato del Partito Popolare alla Costituente, una tessera del movimento giovanile socialista prima dei 18 anni, dovrei sentirmi a disagio in una piazza, molto più mia per tradizione e cultura, di chi evidentemente ha dimostrato con il suo rumoreggiare di non comprendere i suoi valori democratici? Perché il sindaco Bucci, un boy-scout cresciuto nella America liberale, quella America peraltro che tanta parte ha avuto nella nostra Liberazione, dovrebbe essere portatore di una cultura estranea a quella piazza? Allora, mentre si invoca il 25 aprile come elemento di unità, c’è chi continua ad abusare di quella piazza per attaccare l’avversario politico”.

“E non è questa – prosegue il governatore – la negazione del 25 aprile stesso? Non è contraddire l’appello a riconoscersi tutti nella Costituzione, prima di dividersi nella democratica contesa politica? Mi piacerebbe quindi sapere dai tanti soloni che hanno versato fiumi di inchiostro se quei fischi alle istituzioni democratiche elette dai cittadini sono la rappresentazione della città Medaglia d’oro alla Resistenza. E se non si può certo impedire a qualcuno di fischiare, più rumoroso dei fischi è il silenzio di chi quelle istituzioni dovrebbe difenderle, anche se non sono della sua parte politica. Anzi, a maggior ragione. Su questo non ho letto alcuna nota di condanna e una totale indifferenza rispetto a un gesto che a parti inverse avrebbe fatto gridare allo scandalo”. “Ma qui – afferma Toti – subentra il doppiopesismo, modello di vita di una certa sinistra (e dei relativi megafoni mediatici): se il caso riguarda gli avversari, attacca, se riguarda i propri ambienti, sorvola, forte della perenne convinzione che ci siano dei migliori, sempre a sinistra, e dei peggiori, ovviamente a destra. Forse perché qualcuno ritiene che il 25 aprile sia solo per chi vota da una parte e non dall’altra. Il contrario del fascismo infatti non è il comunismo ma la democrazia ed essere antifascisti significa essere democratici e la democrazia, se permettete, non è solo di sinistra ma anche di destra e di centro. Non si può pretendere di costruire una nuova unità nazionale senza riconoscere a tutti il diritto (e il dovere) di parteciparvi”.

“Tra tanti richiami al dopo guerra – conclude il presidente della Regione Liguria – bisogna sempre ricordare che le divisioni da cui nasce la Costituzione Italiana, che quest’anno festeggia i suoi 75 anni, furono molto più profonde e dolorose di quelle di oggi. Sei padri costituenti riuscirono a dare una Carta come la nostra significa che essi furono capaci di tolleranza e comprensione reciproche straordinarie. Quelle che sarebbero necessarie all’Italia di oggi”.

Pnrr, Decaro (Anci): c’è accanimento nei confronti dei Comuni

Pnrr, Decaro (Anci): c’è accanimento nei confronti dei ComuniRoma, 27 apr. (askanews) – “Noi non riscontriamo dei ritardi e poi se guardiamo i numeri, i comuni hanno 40 miliardi di euro, che sono una cifra enorme, che non abbiamo mai avuto la possibilità di spendere queste risorse nel nostro Paese, però sono il 19% dei 200 miliardi. Tutti si preoccupano di quel 19% nessuno sa dove stanno le risorse dell’altro 81% dei fondi del PNRR. Non so perché c’è un accanimento particolare nei confronti dei Comuni. Noi dall’indagine che abbiamo fatto presto l’Anac dove vengono comunicate tutte le gare, abbiamo ricevuto 31 miliardi abbiamo fatto gare per 17,7 miliardi di euro cioè il 56% è già in gara, già oggi è in gara per quei progetti. Stiamo facendo la nostra parte, i progetti sono tantissimi. Quando c’erano i bandi tutti dicevano che i comuni non ce l’avrebbero fatta mai a rispondere non hanno personale non hanno risorse economiche per affidarsi all’esterno, questo è vero, però abbiamo presentato a quei bandi progetti per 80 miliardi di euro, il doppio di quello che ci veniva richiesto”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), a 24 Mattino su Radio 24.

I russi hanno messo postazioni militari sui tetti dei reattori della centrale nucleare di Zaporizhia

I russi hanno messo postazioni militari sui tetti dei reattori della centrale nucleare di ZaporizhiaMilano, 27 apr. (askanews) – La Russia ha costruito stazioni di combattimento con sacchi di sabbia sui tetti di diversi edifici della centrale nucleare di Zaporizhia. Lo afferma il Ministero della Difesa britannico nella sua ultima analisi dell’intelligence diffusa su Twitter.

Il ministero basa le sue deduzioni sulle foto aeree che pubblica sul social. Dalle immagini risulta che le truppe russe hanno costruito postazioni con sacchi di sabbia sui tetti di alcuni reattori, a marzo al più tardi. La centrale nucleare di Zaporizhia ha sei reattori nucleari. Sulla base della veduta aerea, le stazioni di battaglia sarebbero state costruite sui tetti di tre di essi.

L’organizzazione di stazioni di combattimenti indica evidentemente un grave pericolo per la sicurezza nucleare nella più grande centrale nucleare d’Europa.

La semifinale di Champions League tra Milan-Inter sarà trasmessa in chiaro

La semifinale di Champions League tra Milan-Inter sarà trasmessa in chiaroRoma, 27 apr. (askanews) – La semifinale di andata di Champions League fra Milan e Inter in programma il 10 maggio andrà in onda in chiaro per delibera dell’Agcom, intervenuta sul tema nel 2012 con la delibera 131/12/CONS emanata sulla base dell’articolo 33 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi. Nella “Delibera Lista Eventi”, aggiornata nel tempo, sono messi nero su bianco vari appuntamenti, nazionali e non, considerati di particolare rilevanza. Fra i quali anche “la finale e le semifinali della Champions League e della Europa League qualora vi siano coinvolte squadre italiane”. Per questi non può esservi trasmissione in esclusiva e solo in forma codificata visto che – come da articolo 2 dell’allegato B alla delibera Agcom – ne va assicurata “ad almeno l’80% della popolazione la possibilità di seguirli su un palinsesto gratuito senza costi supplementari”. Amazon trasmette la partita in maniera gratuita in streaming per tutti coloro che dispongono di un abbonamento Prime, ma c’è il problema della copertura della rete internet che potrebbe non renderla visibile a tutti. Ecco perchè la società americana è costretta a vendere i diritti del match a broadcaster terzi “a condizioni di mercato, eque e non discriminatorie”. Da qui l’asta con le varie possibilità di trasmissione, la partita in sé, con 10 minuti sia prima che dopo la sfida, o una sorta di appalto del canale con commento e parte editoriale completamente delegati ad Amazon. Tutto già deciso per il ritorno: Inter-Milan che andrà in onda in diretta tv su Canale 5 e Sky martedì 16 maggio.

A Dubai nasce Hub per Made in Italy: ponte d’internazionalizzazione

A Dubai nasce Hub per Made in Italy: ponte d’internazionalizzazioneDubai, 27 apr. (askanews) – Un partenariato strategico che fa da base a relazioni solide, un interscambio commerciale tra Italia ed Emirati in significativa e continua crescita, che ha fatto segnare un aumento delle esportazioni italiane del 25,2% nel 2022, l’inaugurazione del primo Hub per il Made in Italy negli Emirati arabi uniti, avvenuto oggi a Dubai, costituisce un altro tassello e strumento per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sia negli Emirati arabi sia nell’intera area del Golfo, del Medio Oriente, del Nord Africa e del Sud-Est asiatico.

“L’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy è la prova del dinamismo delle relazioni fra Emirati Arabi Uniti e Italia”, ha dichiarato in un messaggio video il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’inagurazione, sottolineando che l’hub “è anche un’opportunità per rafforzare i rapporti tra i due Paesi unendo il saper fare italiano alla formazione di eccellenza”. Tajani ha ricordato che “due mesi fa con la visita del presidente del Consiglio abbiamo riattivato a 360 gradi il partneriato politico e strategico con gli Emirati arabi”, è stato “un cambiamento di passo importante che ho fortememnte voluto come ministro degli Esteri” perché il rafforzamento dei rapporti tra Roma e Dubai “può creare nuove opportunità in settori chiave per le aziende italiane” a cui il governo non farà mancare il suo sostegno. L’Italia è, infatti, il principale partner commerciale degli Emirati arabi uniti tra i Paesi dell’Ue e gli Emirati sono oggi per l’Italia il primo fornitore e il primo mercato di sbocco del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena). Per questo l’Hub, gestito da Italiacamp, organizzazione nata nel 2010 con l’obiettivo di creare valore per il Paese, missione che si è evoluta nel tempo e che ora punta a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, assume un ruolo sempre più centrale come ricordato dagli speaker e dai rappresentanti delle istituzioni.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo messaggio ha voluto, appunto, ricordare come il governo stia “profondendo un grande impegno nel sostegno al Made in italy” e “tra pochi giorni presenterò in Consiglio dei ministri un disegno di legge organico per valorizzare il Made in Italy e nel contempo stiamo portando avanti la riforma degli incentivi per semplificare, rendere omogeneo e indirizzare l’intervento pubblico a sostegno delle imprese e delle filiere del Made in Italy, è importante soprattutto in questo momento perché le imprese hanno bisogno del supporto delle nostre istituzioni”. “Mi auguro che l’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy possa rappresentare un luogo dove mettere a frutto le nuove opportunità che saranno a disposizione di tutte le imprese italiane grazie all’impegno del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del governo. Spero che questo possa essere esempio di modello di collaborazione fra l’Italia e le comunità italiane all’estero, che sono un orgoglio del nostro Paese, perché è sempre più necessario far valere il nostro modello produttivo apprezzato nel mondo”, ha aggiunto Urso.

Segnali di apprezzamento e di sostegno anche dalle autorità emiratine. Secondo Helal Saeed Al Marri, direttore del Dipartimento dell’Economia degli Emirati arabi e membro del Consiglio Esecutivo di Dubai, che ha partecipato al taglio del nastro del Dubai Hub for Made in Italy, è “soltanto l’inizio del viaggio” che vedrà “grandi opportunità per molte aziende” italiane che potranno avere “accesso a una regione più ampia, per espandersi a Est e a Ovest” partendo proprio da Dubai. “E’ molto importante avere Italiacamp a Dubai perché è un modo per sostenere il Sistema Italia – ha spiegato dal canto suo l’ambasciatore d’Italia negli Emirati Lorenzo Fanara – abbiamo insieme la formazione, l’alta università, ma abbiamo anche le imprese, Confindustria con il pieno sostegno del governo italiano e dell’ambasciata italiana. E’ un modo per proiettare al meglio la nostra immagine e le nostre potenzialità e competenze” all’estero.

La vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello, ha voluto sottolineare nel suo intervento che “questa apertura è il segno importante della continuità e dell’attenzione che il nostro Paese dedica a un partner strategico come gli Emirati Arabi Uniti. L’anno scorso abbiamo avuto molte opportunità di promuovere il nostro know-how con Expo. Oggi l’opera di internazionalizzazione può contare su un altro elemento di forza a Dubai”. L’Italia ha registrato “sei miliardi di euro di export nel 2022 negli Emirati arabi e il trend è positivo e in crescita anche nel 2023”, ha aggiunto spiegando che “la forte presenza imprenditoriale italiana operante sul mercato è alla base delle eccellenti relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi. Il nuovo Hub sarà un ulteriore strumento per consolidarle e aumentarle promuovendo le nostre eccellenze”. A spiegare come è nata e come si è sviluppata l’idea dell’Hub, che ha visto la luce oggi, è stato Fabrizio Sammarco, AD Italiacamp e Board member Dubai Hub for Made in Italy: “La missione di Italiacamp si è evoluta nel tempo per poter dare risposta ai cambiamenti di mercato e società e adesso punta anche a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati in espansione, nei quali il Made in Italy ha ancora grandi opportunità da cogliere”. “Affiancare le imprese italiane e sostenere le istituzioni universitarie nel cogliere queste opportunità significa creare valore e sviluppo per il Paese per stringere ancor di più le relazioni culturali, sociali ed economiche tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti”, ha sottolineato Sammarco.

Presente e cruciale anche l’elemento della formazione di alto livello. “Per la Luiss è una grande opportunità per costruire con Italiacamp un’iniziativa che possa consentirci di essere al centro di un Hub in cui le imprese italiane potranno portare stabilmente il Made in Italy e in cui noi potremo proporre dei percorsi formativi che punteranno soprattutto su fashion, turismo, sport e che protranno contribuire a internazionalizzare ancora di più le iniziative della nostra università”, ha detto il direttore generale Luiss, Giovanni Lo Storto. “L’inaugurazione dell’Hub per il Made in Italy è un ulteriore passo avanti nel rapporto privilegiato tra Italia ed Emirati Arabi Uniti che ha coinvolto anche Luiss, con il lancio di un Luiss Alumni Chapter a Dubai l’anno scorso, la partecipazione a Expo 2020 e il Memorandum of Understanding con l’Università di Dubai lo scorso dicembre”, ha ricordato Lo Storto.

L’Italiacamp Dubai Hub for Made in Italy offre servizi di sviluppo commerciale e si candida a essere una vetrina non solo per le imprese italiane, ma anche per le università e istituzioni formative che guardano al Golfo per estendere la propria offerta ed esportare competenze e know-how del Made in Italy. Inoltre, l’Hub for Made in Italy si trova al Dubai World Trade Center (DWTC), free zone dedicata al commercio internazionale e offre ai propri membri servizi di consulenza per il setup del business internazionale, attività di networking e business matching con uno spazio di 2.000 metri quadrati all’interno della Convention Tower. L’obiettivo è estendere il valore del saper fare italiano: della qualità di manifattura, moda e arredo, gastronomia, tradizione sportiva e delle competenze italiane nella meccanica e nell’ingegneria, che sono apprezzate in tutto il mondo. Ma l opportunità di crescita in questi mercati non riguardano solo il business: la diffusione delle competenze e del know-how del Made in Italy aprono un ponte in entrambi i sensi. Da un lato per sviluppare l’interscambio commerciale con l’Italia, dall’altro per consolidarsi negli Emirati, le imprese italiane hanno necessità di personale locale altamente specializzato.

Di Daniela Mogavero