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Tag: Sanremo 2023

Comportamenti scorretti causa 90% incidenti, crescono “bulli alla guida”

Comportamenti scorretti causa 90% incidenti, crescono “bulli alla guida”Roma, 21 apr. (askanews) – In Italia fino a 9 incidenti su 10 sono provocati da comportamenti scorretti dei protagonisti e cresce il fenomeno dei “bulldrivers”, i “bulli” alla guida. Aumentano gli episodi di condotta “aggressiva” al volante: comportamenti maleducati, scorretti o addirittura violenti che mettono a repentaglio la sicurezza – e spesso anche la vita – degli altri utenti della strada. E ai quali è altamente sconsigliato reagire, nonostante il senso di frustrazione che si prova, per non rischiare di trovarsi coinvolti in situazioni ancor più pericolose per la propria incolumità.

Il dato – allarmante – emerge dall’analisi di Flavio Lucio Rossio, criminologo, docente e vice presidente dell’Unione Italiana Polizia Locale, nel suo libro “Bulldriver. Conducenti che aggrediscono” (Ed. Franco Angeli 2022 per la collana Laboratorio Sociologico), presentato a Perugia nell’ambito di un incontro di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale tenutosi nella sede della Provincia, realizzato con il patrocinio della Provincia di Perugia e della Regione Umbria nonché delle associazioni impegnate in prima linea per la difesa degli utenti e delle vittime della strada e per la promozione della cultura della legalità. Il libro “Bulldriver. Conducenti che aggrediscono” contiene uno studio del fenomeno, con riferimenti statistici, e una serie di proposte per cercare di correggere e prevenire queste condotte antisociali. Un focus in particolare è dedicato al progetto “On the road”, format educativo unico in Italia, nato a Bergamo nel 2007 e attualmente in fase di espansione in altre città della Penisola. L’iniziativa, con la collaborazione delle forze dell’ordine e delle istituzioni e polizie locali, coinvolge ragazzi e ragazze tra i 16 e i 20 anni facendo conoscere e sperimentare loro le attività svolte da forze di polizia e soccorritori, direttamente “on the road”, affiancando le pattuglie sul campo, anche “nei panni” degli operatori del numero unico d’emergenza 112 di cui i giovani dell’associazione sono testimonial. Ma quali sono i comportamenti dei “bulli” al volante? Non rispettare la precedenza, passare con il semaforo rosso, effettuare sorpassi azzardati, guidare distratti dal cellulare, ma anche ignorare le distanze di sicurezza o eccedere nella velocità: sono solo alcuni degli atteggiamenti di prepotenza e arroganza che le vittime dei “bulldrivers” – neologismo mutuato dal bullismo per identificare i conducenti aggressivi – sono costrette a subire quotidianamente. Individualismo, mancanza di senso civico, crescita dell’aggressività e assenza di empatia sono le cause profonde del fenomeno.

Scrive Flavio Lucio Rossio: “Sulle strade non si corre solo il rischio di essere vittime, spesso incolpevoli, di questi episodi gravi (sicurezza reale). Si assiste infatti a un aumento di quelle condotte di guida frutto di una maleducazione stradale che non sempre costituiscono illecito amministrativo, tantomeno penale, ma che hanno ripercussioni, più o meno pesanti, sulla percezione di sicurezza. Alcune di queste condotte costituiscono una vera e propria manifestazione di aggressività che trae forza anche dalla mancanza di reazione delle vittime, che per quieto vivere o per paura preferiscono sopportare queste piccole grandi angherie. Anche perché riprendere questi bulldriver può scatenare reazioni difficilmente prevedibili”. La prima causa di incidenti stradali è la “distrazione”, seguita dal mancato rispetto della precedenza e dalla velocità troppo elevata (Rapporto Aci-Istat 2020). Questi tre gruppi – ricorda Flavio Lucio Rossio nel suo libro – costituiscono complessivamente il 40,2% dei casi. Fra le altre cause ci sono la mancanza della distanza di sicurezza, manovre irregolari, mancata precedenza ai pedoni. In realtà considerando un’accezione estensiva dell’aggressive driving che include la mancanza del rispetto dei semafori o dei segnali di stop e precedenza, la guida sotto l’effetto dell’alcol o di stupefacenti, e la guida distratta (es. l’uso del cellulare) la percentuale arriva alla quasi totalità dei casi, comprendendo anche il mancato uso dei sistemi di ritenuta obbligatori. Anche secondo l’ultimo report dell’Istat, nel 2021 il 92,2% delle cause di incidente (182.294 su un totale di 197.744), praticamente 9 su 10, ha alla base un comportamento scorretto del conducente o del pedone: la distrazione è ancora la prima causa (15,4%), seguita dal mancato rispetto della precedenza o del semaforo (14,3%), e dalla velocità elevata (10%). A peggiorare la situazione sono comportamenti ancor più pericolosi e devianti come la guida sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti. Sempre secondo report dell’Istat nel 2021 il 9,7% e il 3,2% degli incidenti rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale è correlato ad alcol e droga, proporzioni in aumento rispetto al 2020, per lo stato di ebbrezza alla guida, e in lieve diminuzione per la droga (9,2% e 3,5%).

Auto elettriche: punti di ricarica smart pilastri per flessibilità

Auto elettriche: punti di ricarica smart pilastri per flessibilitàMilano, 21 apr. (askanews) – L’elettrificazione delle flotte aziendali, la ricarica sui luoghi di lavoro, e i modelli di ricarica delle auto elettriche che integrano il cosiddetto “Controllore di Infrastruttura di Ricarica – CIR” possono fornire un contributo importante in termini di flessibilità al sistema elettrico oltre a ricoprire un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione dei trasporti. E’ quanto stato sottolineato nel corso dell’incontro di lavoro “La ricarica di auto elettriche in ambito aziendale e residenziale. Gli esiti della sperimentazione. Il viaggio continua…” promosso da Rse – Ricerca sistema energetico per presentare i primi risultati delle attività di ricerca sul controllo evoluto della ricarica dei veicoli elettrici.

“Gli scenari 2030 mettono in evidenza margini significativi di flessibilità che possono essere offerti dai veicoli elettrici in ricarica, a supporto di un sistema elettrico sempre più caratterizzato dall’aleatorietà della generazione rinnovabile. L’elettrificazione delle flotte aziendali e la ricarica sul luogo di lavoro – ha detto l’amministratore delegato di Rse, Maurizio Delfanti in apertura dei lavori – sono ideali per fornire questi servizi, oltre a contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti. Solo negli ultimi 3 mesi, la ricarica presso la nostra area ha fatto risparmiare circa 5 tonnellate di emissioni di C02”.Rse nel corso dei lavori ha presentato le potenzialità offerte dal sistema di controllo, realizzato in collaborazione con 5 partner industriali per la gestione smart della propria infrastruttura di ricarica, e le attività di sviluppo e test di dispositivi avanzati per la ricarica domestica, che integrano il “Controllore di Infrastruttura di Ricarica – CIR”. È stato evidenziato il successo nella predisposizione del sistema di controllo, se pur con alcune limitazioni dei protocolli utilizzati in termini di interoperabilità con i vari sistemi integrati da Rse. Inoltre, è stata sottolineata l’importanza dell’interazione e dello scambio di dati con il proprietario del veicolo, che nella sperimentazione Rse può esprimere attraverso un’app le sue esigenze di ricarica e la sua volontà di mettere a disposizione della rete il proprio veicolo. Infine, sono stati condivisi i risultati positivi dei test su 3 CIR sperimentali, sviluppati anch’essi in collaborazione con 3 partner tecnologici. La sessione è stata a cura di Piersilvio Marcolin e Francesco Fasana, Dipartimento Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione di RSE.

Il punto di vista delle aziende che hanno collaborato è stato quindi raccolto nell’ambito di una tavola rotonda dedicata, che ha visto la partecipazione di: Gaetano Belluccio, managing director del business E-Mobility Fimer; Gregorio Cappuccino, presidente Calbatt; Roberto Colicchio, head of business development Plenitude+Be Charge; Alberto Crivellaro, ceo S&H ; Andrea Gotti direzione tecnica E-Mobility Scame e Stefano Rotini, cto Sinapsi. I relatori hanno sottolineato come le tecnologie attuali siano di per sé adeguate per la gestione “smart” dei veicoli elettrici, ma anche come alcuni elementi di criticità possano ancora sorgere in fase di implementazione pratica. Per questo motivo, “le attività di ricerca condivisa come quella che sta portando avanti Rse rappresentano un’opportunità di crescita fondamentale da ambo i lati, anche in virtù delle ricadute che essa sta avendo nell’ambito normativo” ha detto Filippo Colzi, capo progetto Rse.L’evento è stato anche l’occasione per presentare pubblicamente l’avvio di una seconda fase della sperimentazione, che riguarderà lo sviluppo prototipale dell’infrastruttura Ict necessaria per il corretto funzionamento di migliaia di CIR che verranno installati nei prossimi anni. A valle di una presentazione delle specifiche tecniche di questa soluzione, a cura di Giovanna Dondossola, capo progetto RSE, Roberto Cazzaniga, del Dipartimento di tecnologie di trasmissione e distribuzione Rse, ha quindi lanciato una nuova manifestazione di interesse per coinvolgere ancora il mondo industriale in questa sfida tecnologica.

Le reazioni a caldo di alcune tra le principali Istituzioni e associazioni del settore sono state immediatamente raccolte in una seconda tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di: Omar Imberti, coordinatore del gruppo E-Mobility Anie; Luigi Mazzocchi, direttore Dipartimento tecnologie di generazione e materiali Rse; Camillo Piazza, coordinatore e-mob; Fabio Pressi rappresentante di Elettricità Futura; Emanuele Regalini, Direzione infrastrutture energia Arera; Fabio Zanellini, presidente della Commissione tecnica e affari regolatori Anie Energia. “Il lavoro fatto in ambito CEI per la definizione funzionale del CIR e la predisposizione delle sue specifiche tecniche rappresenta un primo passo virtuoso verso la “messa a terra” delle opportunità di flessibilità offerte dai veicoli elettrici – ha commentato il capo gruppo di ricerca di Rse Giuseppe Mauri – Rse si propone come riferimento per proseguire quanto fatto sinora e renderlo effettivamente implementabile, valutando anche la possibilità di estendere la soluzione ad altri carichi presenti nelle nostre case e potenzialmente in grado di offrire flessibilità”.“Quando ricerca, industria ed enti normativi collaborano in modo così sinergico – ha commentato in chiusura l’amministratore delegato di Rse – i risultati non possono che essere di valore, contribuendo in modo significativo all’obiettivo comune dell’evoluzione sostenibile e della decarbonizzazione del nostro sistema energetico”.

(nella foto: un momento della giornata di lavoro Rse su “La ricarica di auto elettriche in ambito aziendale e residenziale. Gli esiti della sperimentazione. Il viaggio continua…”). 

Vino, il 7-8 maggio prima edizione di Ciliegiolo di Maremma e d’Italia

Vino, il 7-8 maggio prima edizione di Ciliegiolo di Maremma e d’ItaliaMilano, 21 apr. (askanews) – Domenica 7 e lunedì 8 maggio alla fortezza Orsini di Sorano (Grosseto) si terrà la prima edizione di “Ciliegiolo di Maremma e d’Italia”, una kermesse con degustazioni e masterclass dedicata a questo vitigno a bacca nera autoctono della Toscana ma coltivato in diverse regioni del Centro Italia.

L’obiettivo dell’evento, organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana con il patrocinio del Comune di Sorano, è proprio quello di riunire tutti i produttori di Ciliegiolo, varietà che sta tornando ad essere valorizzata in purezza con diversi vini Doc e Igt del Centro Italia, a differenza di quanto avveniva in passato, quando le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese. Oggi questo vitigno viene coltivato in Toscana, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Basilicata, Abruzzo e, in modo minoritario, in altre cinque regioni del nostro Paese. La maggiore diffusione di questo vitigno è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.

Fiat, per Auto Bild è Best Brand nella categoria utilitarie

Fiat, per Auto Bild è Best Brand nella categoria utilitarieMilano, 21 apr. (askanews) – Circa 42mila lettori ed appassionati di auto della rivista tedesca Auto Bild hanno scelto Fiat come vincitrice della categoria di auto più piccole del concorso “The best brands in all classes 2022/2023”.

“Questo premio è il più strategico di sempre – ha commentato Olivier Francois, Fiat Ceo e Stellantis Global Cmo – perché testimonia, ancora una volta, che stiamo perseguendo la mission del Brand di fornire mobilità urbana e renderla accessibile a tutti”. Ai lettori della principale rivista automobilistica è stata chiesta la loro opinione su 37 marchi suddivisi in 14 categorie. Aspetti come innovazione, qualità, design e prezzo sono stati presi in considerazione durante il voto. Oltre ai rispettivi vincitori di classe, Auto Bild ha anche selezionato un vincitore assoluto in ogni segmento. Fiat si è aggiudicata il prestigioso titolo nella categoria delle vetture più compatte, dove il Brand era rappresentato dalle Nuove 500, 500 e Panda Hybrid.

I bestseller della gamma del marchio italiano sono le Fiat 500: la Nuova 500 elettrica e la 500 Hybrid. Entrambi sono stati i modelli importati più venduti in Germania in tutti i segmenti nel 2022. La Nuova 500 si è anche classificata al primo posto tra i veicoli elettrici a batteria (BEV) in diversi mesi dello scorso anno nel Paese. Nel 2022, nel complesso, il modello si è classificato al terzo posto nel segmento delle autovetture a trazione elettrica. La Fiat Panda completa l’offerta del marchio nel segmento delle utilitarie ed è disponibile anche in versione ibrida.

Malattie rare, UNIAMO: felici per approvazione Decreto tariffe

Malattie rare, UNIAMO: felici per approvazione Decreto tariffeRoma, 21 apr. (askanews) – “L’approvazione del Decreto tariffe è un momento importante per tutta la comunità delle persone con malattia rara. Prima di tutto perché rende finalmente esigibili i LEA 2017, dove c’erano già prestazioni per le nostre patologie, ma soprattutto perché sblocca tutte le successive richieste di approvazione, all’interno dei LEA, che abbiamo fatto. La Federazione ha presentato, in supporto alle Associazioni, più di 30 richieste di aggiornamento. Sappiamo che 12 patologie otterranno un codice di esenzione per patologia rara. Ma non solo: sarà necessario sbrigarsi ad inserire nello Screening Neonatale Esteso la SMA, che aspetta già da più di due anni. Fondamentale adesso andare avanti con le approvazioni di tutti questi decreti che ci interessano molto da vicino”. È quanto dichiara Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare.

“Un plauso all’impegno del Ministro Schillaci, che sia con l’approvazione dei decreti sulle sperimentazioni, che con lo sblocco del Nomenclatore Tariffario sta dimostrando di voler procedere con quanto in sospeso da tanti anni. Ora serve procedere con passo spedito e, oltre ai LEA, approvare il Piano Nazionale Malattie Rare e il documento del riordino della rete!”, prosegue Scopinaro. “Grazie anche al sottosegretario Gemmato – conclude – che non fa mai mancare il suo supporto e la sua attenzione al mondo delle malattie rare”.

Nissan Townstar elettrico in versione Combi per mercato europeo

Nissan Townstar elettrico in versione Combi per mercato europeoMilano, 21 apr. (askanews) – Il nuovo Nissan Townstar 100% elettrico disponibile – in alcuni mercati europei – anche nella versione Combi per trasporto passeggeri. In linea con la visione a lungo termine Ambition 2030, per contribuire a un mondo più pulito, sicure e inclusivo, Nissan introduce un nuovo modello a zero emissioni comodo e versatile, adatto alle esigenze delle famiglie.

Townstar EV combi è equipaggiato con motore elettrico da 90 kW (122 CV) di potenza e 245 Nm di coppia. L’autonomia di 285 km è garantita da una batteria da 45 kWh che può essere ricaricata in corrente alternata (11kW e 22kW) o in corrente continua (80kW) e impiegare rispettivamente 90 minuiti o 37 minuti per passare dal 15% all’80% di carica. La versione con caricabatteria da 22 kW è dotata anche di una pompa di calore per riscaldare l’abitacolo e di un sistema di raffreddamento della batteria per ottimizzarne la durata. “Townstar EV combi è pensato per essere un mezzo versatile, in grado di adattarsi alle molteplici esigenze delle famiglie. La gamma Nissan EV si arricchisce di un modello che privilegia funzionalità e praticità senza compromessi in termini di stile e comfort”, ha dichiarato Nicolas Tschann, Light Commercial Vehicle (LCV) Director, Nissan Europe.

Il nuovo Townstar EV, così come tutta la gamma LCV Nissan, è coperto da garanzia paneuropea di 5 anni o 160mila km, alla quale si aggiunge la garanzia di 8 anni o 160mila km sulla batteria.

Combattimenti in Sudan, l’Ue cerca il cessate il fuoco per evacuare 1.500 cittadini da Khartoum

Combattimenti in Sudan, l’Ue cerca il cessate il fuoco per evacuare 1.500 cittadini da KhartoumRoma, 21 apr. (askanews) – L’Unione europea sta intensificando i contatti per ottenere un cessate-il.fuoco in Sudan e per poter evacuare via terra i suoi circa 1.500 cittadini coinvolti nei combattimenti a Khartoum. Lo ha annunciato un funzionario europeo. “L’evacuazione non può essere effettuata attraverso l’aeroporto, che è chiuso, ma via terra e abbiamo bisogno di un cessate-il-fuoco di tre giorni per portare a termine un’operazione del genere”, ha dichiarato alla France Presse.

“Al momento non ci sono le condizioni di sicurezza per prendere in considerazione un’operazione del genere, ma saremo pronti quando sarà il momento”, ha aggiunto. L’operazione è coordinata da Francia e Grecia, ha sottolineato. La situazione in Sudan sarà discussa lunedì alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue a Lussemburgo. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell sta intensificando i contatti con i leader dei Paesi della regione. Ha parlato con il segretario generale della Lega Araba e con il ministro degli Esteri egiziano. Intensi combattimenti contrappongono l’esercito regolare del generale Abdel Fattah al-Burhane, leader de facto del Sudan dal golpe del 2021, e ai paramilitari delle Forze di supporto rapido (Fsr) del generale Mohamed Hamdane Daglo.

L’Ue ha una delegazione a Khartoum e sette Paesi (Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Grecia e Repubblica ceca) hanno rappresentanze nella capitale sudanese. “Spetta alle organizzazioni africane lavorare per un cessate-il-fuoco. Ne va della stabilità della regione”, ha sottolineato una fonte europea. I belligeranti hanno ignorato molteplici appelli per un cessate-il-fuoco in occasione della festa dell’Eid-el-Fitr, la fine del mese sacro del Ramadan.

De Luca:centri sociali occupano beni pubblici vanno buttati fuori

De Luca:centri sociali occupano beni pubblici vanno buttati fuoriNapoli, 21 apr. (askanews) – “Abbiamo passato 7 anni con due o tre gruppi di delinquenti, finti centri sociali, qualcuno che ha occupato magari qualche bene pubblico e non abbiamo avuto la forza per buttarli fuori. Cominciamo da questo. Qui a Napoli occupano luoghi pubblici bellissimi, edifici storici, e vendono le pizzette la sera e vendono pure gli spinelli, la marijuana e le pippe varie. Cominciamo ad essere uno Stato rigoroso anche su cose simboliche. Se ti dico che c’è uno che ha occupato e va là per fare spaccio di droga si butta fuori dopo 24 ore, sennò quale credibilità abbiamo?”. Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca durante il suo intervento ad un forum a Napoli sui beni confiscati.

“Abbiamo parlato di economia, di Stato e di legalità ma io mi accontenterei già se qualche pezzo di Stato me lo trovassi affianco quando trovo delinquenti organizzati che mi vengono a minacciare davanti alla sede della Regione. – evidenzia il governatore – Abbiamo anche una brutta abitudine, questo riguarda soprattutto la sinistra italiana, di confondere i delinquenti con la lotta sociale. La lotta sociale è un’altra cosa. Questa confusione la fanno i radical chic, quelli che vengono da famiglie benestanti; io vengo da famiglie proletarie, mio padre era un emigrante” conclude.

Migranti,De Luca:flusso non può arrivare a tempi indeterminato

Migranti,De Luca:flusso non può arrivare a tempi indeterminatoNapoli, 21 apr. (askanews) – “Se si ritiene che il flusso dei migranti possa arrivare in Italia a tempo indeterminato, io credo di no, dobbiamo sapere e dire che c’è un punto limite oltre il quale l’Italia non può andare”. A dirlo è il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, durante il suo intervento ad un evento a Napoli. “Questo significa tante cose, attrezzare una condizione di accoglienza diversa, studiare concretamente programmi di formazione per chi arriva, dire con molto realismo che se vogliamo la protezione speciale ma poi non siamo in grado di rimandare nei paesi di appartenenza i migranti che arrivano facciamo solo delinquenza organizzata” conclude il governatore.

Migranti ,De Luca: serve una piattaforma unitaria nazionale

Migranti ,De Luca: serve una piattaforma unitaria nazionaleNapoli, 21 apr. (askanews) – “La base in Italia dovrebbe essere questa: trovare l’intesa sui punti di fondo. Primo, salvare la vita di chi è in mare è un dovere di civiltà e umanità, punto. Mi pare di capire che anche posizioni un po’ carognesche degli anni scorsi, abbiano fatto i conti con la realtà. Primo punto di partenza di una piattaforma unitaria dell’Italia non della maggioranza o dell’opposizione”. Lo ha affermato il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, durante il suo intervento al secondo forum espositivo dei beni confiscati in corso alla Stazione Marittima di Napoli.

Per il governatore, sul tema dei migranti e la protezione speciale “con lo scontro politico in atto nel nostro Paese, vorrei che emergesse che dall’incontro di questa sera emergesse una proposta che è quella di definire una politica nazionale sul tema immigrazione: non di maggioranza o opposizione. Questo è un tema che impegnerà l’Italia e l’Europa per decenni futuri, credo che dovremmo fare uno sforzo per liberarci dall’ideologizzazione del tema dei migranti”. “Il problema è stato un problema di strumentalizzazione politica della destra e di stupidità politica della sinistra, c’è stato chi ha guadagnato voti sollecitando le paure, ma partendo da dati reali, e c’è stato chi ha a sinistra chi ha fatto finta di non vederlo proprio il problema” conclude De Luca.