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Tag: Sanremo 2023

Gimbe denuncia: il Def non rilancia la Sanità pubblica, segnali di definanziamento

Gimbe denuncia: il Def non rilancia la Sanità pubblica, segnali di definanziamentoMilano, 18 apr. (askanews) – “Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria sino al 2026 il Def 2023 certifica l’assenza di un cambio di rotta post-pandemia ignorando il pessimo ‘stato di salute’ del SSN, i cui princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità sono minati da criticità che compromettono il diritto costituzionale alla tutela della salute. Interminabili liste di attesa costringono a ricorrere al privato, aumentano la spesa ‘out-of-pocket’ e impoveriscono le famiglie, sino alla rinuncia alle cure; diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni determinano migrazione sanitaria, inaccessibilità alle innovazioni, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita”. Lo afferma in una nota Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando il Documento di economia e finanza 2023 “che certifica per l’anno 2022 una spesa sanitaria di 131.103 milioni di euro, inferiore di quasi 3 milioni rispetto ai 133.998 milioni previsti dall’ultima Nota di aggiornamento Def 2022”.

Secondo le analisi sulle previsioni di spesa sanitaria della Fondazione bolognese, il rapporto spesa sanitaria-Pil nel 2023 scende a 6,7% rispetto al 6,9% del 2022, anche se in termini assoluti la previsione di spesa sanitaria è di 136.043 milioni di euro, ovvero 4.319 milioni in più rispetto al 2022 (+3,8%). “Tuttavia il roboante incremento di oltre quattro miliardi di euro nel 2023 – precisa Cartabellotta – è solo apparente: sia perché oltre due terzi (67%) costituiscono un mero spostamento al 2023 della spesa sanitaria prevista nel 2022 per il rinnovo contrattuale del personale dirigente, sia per l’erosione del potere di acquisto visto che secondo l’Istat ad oggi l’inflazione acquisita per il 2023 si attesta a +5%, un valore superiore all’aumento della spesa sanitaria che, invece, si ferma a +3,8%”. Nel triennio 2024-2026, a fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, il Def 2023 stima quella della spesa sanitaria allo 0,6%. Il rapporto spesa sanitaria-Pil si riduce dal 6,7% del 2023 al 6,3% nel 2024 al 6,2% nel 2025-2026. Rispetto al 2023, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2024 scende a 132.737 milioni di euro (-2,4%), per poi risalire nel 2025 a 135.034 milioni (+1,7%) e a 138.399 (+2,5%) nel 2026. “È del tutto evidente – spiega Cartabellotta – che il risibile aumento medio della spesa sanitaria dello 0,6% nel triennio 2024-2026 non coprirà nemmeno l’aumento dei prezzi, sia per l’erosione dovuta all’inflazione, sia perché l’indice dei prezzi del settore sanitario è superiore all’indice generale di quelli al consumo. In altri termini, le previsioni del DEF 2023 sulla spesa sanitaria 2024-2026 certificano evidenti segnali di definanziamento: in particolare il 2024, ben lungi dall’essere l’anno del rilancio, fa segnare un -2,4% che dissolve ogni speranza di nuove risorse per la sanità nella prossima Legge di Bilancio”. “Complessivamente le stime del Def 2023 confermano che la sanità rimane la cenerentola dell’agenda politica per almeno tre ragioni” continua la nota di Fondazione Gimbe, spiegando che “innanzitutto, il rapporto spesa sanitaria-Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore inferiore a quello del 2019 (6,4%), confermando che dalla pandemia non è stato tratto alcun insegnamento; in secondo luogo, nel triennio 2024-2026 il Def stima una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, a fronte dello 0,6% di quella della spesa sanitaria; infine, il Def 2023 non fa alcun cenno alle risorse necessarie per abolire gradualmente il tetto di spesa per il personale sanitario e per approvare il cosiddetto ‘decreto tariffe’ sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di protesica: due priorità assolute per rilanciare le politiche del capitale umano e garantire a tutti i ‘nuovi’ Livelli essenziali di assistenza e l’accesso alle innovazioni”.

“Programmi e numeri del Def 2023 confermano che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta una priorità politica neppure per l’attuale Esecutivo” continua il presidente, evidenziando che “la sanità rimane un bancomat per la facile aggredibilità della spesa pubblica e nei rari casi di crescita economica i benefici per il SSN non sono mai proporzionali, rendendo impossibile rilanciare il finanziamento pubblico”. “Il Piano di Rilancio del SSN recentemente elaborato dalla Fondazione GIMBE – conclude Cartabellotta -rileva l’inderogabile necessità di aumentare il finanziamento pubblico per la sanità in maniera consistente e stabile, allineandolo entro il 2030 alla media dei paesi europei, al fine di garantire l’erogazione uniforme dei LEA, l’accesso equo alle innovazioni e il rilancio delle politiche del personale sanitario. Considerato che nel 2021 il gap con la media dei paesi europei era di quasi Ç 12 miliardi, il DEF 2023 non ha affatto posto le basi per colmarlo. Al contrario prosegue con la strategia di definanziamento pubblico della sanità che aumenterà la distanza dalla media dei paesi europei e porterà al collasso del SSN, compromettendo definitivamente il diritto costituzionale alla tutela della salute delle persone”.

Mattarella vede Morawiecki, poi vola ad Auschwitz per la “Marcia dei vivi”

Mattarella vede Morawiecki, poi vola ad Auschwitz per la “Marcia dei vivi”Varsavia, 18 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra oggi al Palazzo della Cancelleria il primo Ministro polacco Matuesz Morawiecki con il quale avrà un colloquio. Alle 10,45 si recherà al Palazzo del Parlamento dove sarà ricevuto dalla presidente del Sejm Elzbieta Witek e successivamente al Senato dal Presidente Tomasz Grodzki.

Alle 12 il volo per Cracovia dove alle 13,15 Mattarella e la signora Laura si recheranno al museo di Auschwitz-Birkenau, ad accoglierli il direttore del museo Piotr M.A. Cywinski. Qui dopo aver deposto una corona presso il Muro delle esecuzioni ci sarà la visita al museo insieme agli studenti di tre licei italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah.

Alle 15,45 il capo dello Stato si recherà al Museo di Auschwitz 2 per la cerimonia conclusiva della Marcia dei vivi. Qui Mattarella farà un intervento, poi il ritorno a Cracovia.

IIC Bratislava inaugura “I décollages” di Mimmo Rotella

IIC Bratislava inaugura “I décollages” di Mimmo RotellaRoma, 18 apr. (askanews) – L’Istituto italiano di Cultura di Bratislava inaugurerà il prossimo 20 aprile, nel prestigioso scenario del Castello di Bratislava, la prima mostra in Slovacchia interamente dedicata a Mimmo Rotella.

L’esposizione – organizzata con la Galleria Frittelli arte contemporanea di Firenze e con il Museo Storico-Museo Nazionale Slovacco – propone 20 décollages dell’artista italiano, uno dei grandi protagonisti della scena artistica internazionale della seconda metà del XX secolo. La mostra rimarrà aperta fino al 18 settembre. L’evento anticipa l’apertura del festival Dolce Vitaj – festival italiano in Slovacchia (giunto alla XVI edizione), organizzato sempre dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e la Camera di Commercio italo-slovacca.

La figura di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) è legata al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art. Nelle sue ricerche artistiche si sofferma in molteplici direzioni: fotografie, fotomontaggi, décollages, assemblages di oggetti eterogenei, poesia fonetica. Negli anni ’50, a seguito di quella che lui stesso definisce come una “illuminazione zen”, sperimenta con i primi décollages, strappando manifesti dai muri e lacerandoli ulteriormente in studio: una tecnica unica, che nasce come gesto di protesta contro la società dei consumi, implicando la trasformazione di manifesti pubblicitari in opere artistiche.

Questa sperimentazione, che si concentra inizialmente su iconici manifesti cinematografici, lo rende famoso in tutto il mondo. Le sue opere sono presenti in importanti musei; fra questi, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Mumok di Vienna, il Centro Pompidou di Parigi, la Tate Gallery di Londra, la National Gallery di Washington. Rotella è inoltre uno degli artisti della Collezione Farnesina, custodita presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a Roma.

E’ stata catturata nella notte in Trentino l’orsa “Jj4″

E’ stata catturata nella notte in Trentino l’orsa “Jj4″Milano, 18 apr. (askanews) – L’orsa “Jj4” è stata catturata la notte scorsa ed è stata trasportata in un centro faunistico nei pressi di Trento. Secondo gli accertamenti svolti in questi giorni, si tratterebbe dell’esemplare che, il 5 aprile scorso, avrebbe aggredito, ferendolo a morte, il runner 26enne Andrea Papi che stava percorrendo un sentiero nei boschi di Caldes, in Val di Sole.

Questa mattina nella sede della Provincia autonoma di Trento il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli faranno il punto sul cattura.

Monito del G7 agli alleati della Russia: pagheranno un caro prezzo

Monito del G7 agli alleati della Russia: pagheranno un caro prezzoRoma, 18 apr. (askanews) – Gli Stati che forniranno assistenza alla Russia nella sua aggressione armata all’Ucraina pagheranno “un caro prezzo”. Nessuna ambiguità nella dichiarazione finale dei ministri degli Esteri del G7 riuniti a Karuizawa, in Giappone, riguardo alla guerra in Ucraina. Il Gruppo dei Sette grandi sta al fianco di Kiev, conferma l’impegno a rafforzare le sanzioni già attuate contro Mosca e per impedirne l’elusione, e condanna con la massima fermezza l’annuncio del Cremlino di trasferire armi nucleare in Bielorussia, Paese amico e alleato. Una scelta definita “inaccettabile” dai capi della diplomazia, che hanno concluso oggi i due giorni di lavoro nel paese asiatico. “Ribadiamo il nostro appello a terze parti affinché cessino l’assistenza” alla Russia “o affronteranno gravi costi”, si legge nel documento approvato al termine dei colloqui. “Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere a terze parti che forniscono armi alla Russia e continueremo ad agire contro coloro che sostengono materialmente” Mosca, hanno aggiunto i ministri, confermando che non ci sarà “alcuna impunità per crimini di guerra e altre atrocità come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili critiche”.

Il G7, hanno sottolineato Antonio Tajani e i suoi colleghi di Francia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, considera inoltre l’accordo sui cereali del Mar Nero di massima importanza ed esorta la Russia a non limitarne il periodo di validità. “Riconosciamo l’importanza fondamentale delle ‘Corsie di solidarietà’, della ‘Iniziativa per i cereali del Mar Nero’ e della ‘Iniziativa per i cereali dall’Ucraina per sostenere il ripristino del settore agricolo ucraino e per prevenire ulteriori shock del sistema alimentare. Chiediamo alla Russia di smettere di minacciare le forniture alimentari globali e consentire alla Black Sea Grain Initiative di operare al suo massimo potenziale e a tempo indeterminato”, hanno affermato i ministri nella loro dichiarazione. I capi della diplomazia ritengono poi “inaccettabile” la “retorica nucleare irresponsabile” della Russia e la sua minaccia di dispiegare armi in Bielorussia. “Mentre Kiev si prepara a lanciare una controffensiva per riconquistare il suo territorio (…), sosteniamo l’Ucraina”, ha precisato a margine il segretario di Stato americano Antony Blinken. I ministri dei Paesi membri del G7 hanno messo in guardia Pechino dalle sue ambizioni militari nel Mar Cinese Meridionale e hanno sottolineato la loro immutata posizione nei confronti di Taiwan, nonostante le turbolenze legate alle recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron. Durante la sua visita in Cina all’inizio di aprile, il presidente francese ha detto ai media che l’Europa non dovrebbe essere coinvolta in “crisi che non sarebbero (le sue)”, facendo riferimento a Taiwan. Una dichiarazione che aveva irritato alcuni alleati della Francia, prima dell’incontro di Karuizawa. “Non c’è un cambiamento nelle posizioni di fondo dei membri del G7 su Taiwan”, hanno quindi assicurano i capi della diplomazia del gruppo, ritenendo “indispensabile” il mantenimento della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan.

A questo proposito, al termine dei lavori, è intervenuto anche il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani. “Per quanto riguarda la situazione nel Mare” della Cina meridionale, “siamo per la stabilità e la pace”, ha detto il ministro. “Non credo sia opportuno né utile per la pace cambiare la situazione attuale. Credo che accendere nuovi focolai di conflitti politici non sia la cosa che chiedono i nostri cittadini. Quindi pur rispettando la Cina, riteniamo che alcune scelte non possono essere condivise”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Nel tentativo di ridurre al minimo divergenze e sfumature delle posizioni nazionali nei confronti di Pechino, durante i due giorni di colloqui in Giappone, i ministri hanno deciso di adottare un linguaggio deciso nei confronti della Cina. Il loro testo della dichiarazione finale evoca così le “preoccupazioni” del G7 riguardo “alla continua e accelerata espansione dell’arsenale nucleare cinese”, e invita il gigante asiatico a lavorare per “la stabilità attraverso una maggiore trasparenza” sulle sue dotazioni. Blinken, a questo proposito, ha assicurato di non avere mai visto una così “grande convergenza” di vedute su Cina e Taiwan da parte del G7. Senza citare Pechino, inoltre, nel comunicato congiunto i ministri si impegnano a rafforzare la cooperazione contro la “coercizione economica” consistente nel limitare il commercio estero o gli investimenti per scopi politici.

Ma se le discussioni sono state chiaramente dominate dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalle ambizioni della Cina nell’area Asia-Pacifico, i ministri del G7 hanno toccato anche molte altre questioni e crisi politiche globali. I capi della diplomazia, ad esempio, hanno ingiunto alla Corea del Nord di “astenersi” da nuovi test nucleari e dal lancio di missili balistici. Ed hanno anche “condannato con forza” i combattimenti scoppiati da sabato in Sudan. I ministri hanno lanciato un appello per la “fine immediata” delle ostilità, mentre questi scontri tra l’esercito regolare e le forze paramilitari hanno già provocato quasi 200 morti, secondo un bilancio delle Nazioni unite. I ministri hanno anche chiesto la revoca “immediata” del divieto “inaccettabile” per le donne afgane di lavorare per le ong e l’Onu, emanato questo mese dal governo talebano in Afghanistan. Una richiesta che conferma la posizione della comunità internazionale su questo dossier, ma che è già stata respinta al mittente dal governo dei talebani, che non accetta intrusioni in quello che considera un “affare interno”. Con la conclusione dei lavori a Karuizawa, si attende adesso la riunione dei capi di Stato del G7, prevista a maggio a Hiroshima, la cui storia è profondamente segnata dalla bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti nel 1945. E non è un caso che nel testo dei ministri diffuso oggi ci sia spazio anche per l’impegno del gruppo a “rafforzare disarmo e non proliferazione” per “un mondo più sicuro e più stabile”. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha già espresso il desiderio di discutere lì con i suoi omologhi la possibilità di “un mondo senza armi nucleari”. Tuttavia, la dichiarazione di oggi contiene poche nuove informazioni sulla questione, citando “l’attuale difficile ambiente di sicurezza”.

Il G7 contro gli alleati della Russia: pagheranno un alto prezzo

Il G7 contro gli alleati della Russia: pagheranno un alto prezzoRoma, 18 apr. (askanews) – Gli Stati che forniranno assistenza alla Russia nella sua aggressione armata all’Ucraina pagheranno “un caro prezzo”. Nessuna ambiguità nella dichiarazione finale dei ministri degli Esteri del G7 riuniti a Karuizawa, in Giappone, riguardo alla guerra in Ucraina. Il Gruppo dei Sette grandi sta al fianco di Kiev, conferma l’impegno a rafforzare le sanzioni già attuate contro Mosca e per impedirne l’elusione, e condanna con la massima fermezza l’annuncio del Cremlino di trasferire armi nucleare in Bielorussia, Paese amico e alleato. Una scelta definita “inaccettabile” dai capi della diplomazia, che hanno concluso oggi i due giorni di lavoro nel paese asiatico.

“Ribadiamo il nostro appello a terze parti affinché cessino l’assistenza” alla Russia “o affronteranno gravi costi”, si legge nel documento approvato al termine dei colloqui. “Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere a terze parti che forniscono armi alla Russia e continueremo ad agire contro coloro che sostengono materialmente” Mosca, hanno aggiunto i ministri, confermando che non ci sarà “alcuna impunità per crimini di guerra e altre atrocità come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili critiche”. Il G7, hanno sottolineato Antonio Tajani e i suoi colleghi di Francia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, considera inoltre l’accordo sui cereali del Mar Nero di massima importanza ed esorta la Russia a non limitarne il periodo di validità. “Riconosciamo l’importanza fondamentale delle ‘Corsie di solidarietà’, della ‘Iniziativa per i cereali del Mar Nero’ e della ‘Iniziativa per i cereali dall’Ucraina’ per sostenere il ripristino del settore agricolo ucraino e per prevenire ulteriori shock del sistema alimentare. Chiediamo alla Russia di smettere di minacciare le forniture alimentari globali e consentire alla Black Sea Grain Initiative di operare al suo massimo potenziale e a tempo indeterminato”, hanno affermato i ministri nella loro dichiarazione.

I capi della diplomazia ritengono poi “inaccettabile” la “retorica nucleare irresponsabile” della Russia e la sua minaccia di dispiegare armi in Bielorussia. “Mentre Kiev si prepara a lanciare una controffensiva per riconquistare il suo territorio (…), sosteniamo l’Ucraina”, ha precisato a margine il segretario di Stato americano Antony Blinken. I ministri dei Paesi membri del G7 hanno messo in guardia Pechino dalle sue ambizioni militari nel Mar Cinese Meridionale e hanno sottolineato la loro immutata posizione nei confronti di Taiwan, nonostante le turbolenze legate alle recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron. Durante la sua visita in Cina all’inizio di aprile, il presidente francese ha detto ai media che l’Europa non dovrebbe essere coinvolta in “crisi che non sarebbero (le sue)”, facendo riferimento a Taiwan. Una dichiarazione che aveva irritato alcuni alleati della Francia, prima dell’incontro di Karuizawa. “Non c’è un cambiamento nelle posizioni di fondo dei membri del G7 su Taiwan”, hanno quindi assicurano i capi della diplomazia del gruppo, ritenendo “indispensabile” il mantenimento della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan.

A questo proposito, al termine dei lavori, è intervenuto anche il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani. “Per quanto riguarda la situazione nel Mare” della Cina meridionale, “siamo per la stabilità e la pace”, ha detto il ministro. “Non credo sia opportuno né utile per la pace cambiare la situazione attuale. Credo che accendere nuovi focolai di conflitti politici non sia la cosa che chiedono i nostri cittadini. Quindi pur rispettando la Cina, riteniamo che alcune scelte non possono essere condivise”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Roma, 18 apr. (askanews) – Nel tentativo di ridurre al minimo divergenze e sfumature delle posizioni nazionali nei confronti di Pechino, durante i due giorni di colloqui in Giappone, i ministri hanno deciso di adottare un linguaggio deciso nei confronti della Cina. Il loro testo della dichiarazione finale evoca così le “preoccupazioni” del G7 riguardo “alla continua e accelerata espansione dell’arsenale nucleare cinese”, e invita il gigante asiatico a lavorare per “la stabilità attraverso una maggiore trasparenza” sulle sue dotazioni. Blinken, a questo proposito, ha assicurato di non avere mai visto una così “grande convergenza” di vedute su Cina e Taiwan da parte del G7. Senza citare Pechino, inoltre, nel comunicato congiunto i ministri si impegnano a rafforzare la cooperazione contro la “coercizione economica” consistente nel limitare il commercio estero o gli investimenti per scopi politici.

Ma se le discussioni sono state chiaramente dominate dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalle ambizioni della Cina nell’area Asia-Pacifico, i ministri del G7 hanno toccato anche molte altre questioni e crisi politiche globali. I capi della diplomazia, ad esempio, hanno ingiunto alla Corea del Nord di “astenersi” da nuovi test nucleari e dal lancio di missili balistici. Ed hanno anche “condannato con forza” i combattimenti scoppiati da sabato in Sudan. I ministri hanno lanciato un appello per la “fine immediata” delle ostilità, mentre questi scontri tra l’esercito regolare e le forze paramilitari hanno già provocato quasi 200 morti, secondo un bilancio delle Nazioni unite. I ministri hanno anche chiesto la revoca “immediata” del divieto “inaccettabile” per le donne afgane di lavorare per le ong e l’Onu, emanato questo mese dal governo talebano in Afghanistan. Una richiesta che conferma la posizione della comunità internazionale su questo dossier, ma che è già stata respinta al mittente dal governo dei talebani, che non accetta intrusioni in quello che considera un “affare interno”. Con la conclusione dei lavori a Karuizawa, si attende adesso la riunione dei capi di Stato del G7, prevista a maggio a Hiroshima, la cui storia è profondamente segnata dalla bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti nel 1945. E non è un caso che nel testo dei ministri diffuso oggi ci sia spazio anche per l’impegno del gruppo a “rafforzare disarmo e non proliferazione” per “un mondo più sicuro e più stabile”. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha già espresso il desiderio di discutere lì con i suoi omologhi la possibilità di “un mondo senza armi nucleari”. Tuttavia, la dichiarazione di oggi contiene poche nuove informazioni sulla questione, citando “l’attuale difficile ambiente di sicurezza”.

Milano Design Week, c’è anche un panchina contro il femminicidio

Milano Design Week, c’è anche un panchina contro il femminicidioMilano, 18 apr. (askanews) – Si chiama “Frammento”, è una panchina rossa, già donata ad alcune rappresentative città italiane (Monza e Seregno per il loro legame con il mondo del mobile e dell’arredo) e verrà esposta alla Milano Design Week, al fine di ricordare quotidianamente i tanti episodi di femminicidio.

La panca sarà vicino all’Università Statale di Milano, in via Festa del Perdono, e sarà parte di ID-Exe, il primo distretto diffuso del design che, per il 2023, presenta il tema “Design After” per indagare, con installazioni ed eventi, la progettazione del futuro. L’iniziativa porta la firma dell’architetto Pietro Cipolletta di Arcworks e di Cemento Line, azienda toscana situata a Cerreto Guidi (FI), guidata da Giulio Pucci e specializzata nella lavorazione del cemento per la realizzazione di prodotti personalizzati di design.

La panchina, che pesa 400 chilogrammi, è un prodotto di arredo urbano realizzato in cemento grigio GFRC. Si tratta di una lavorazione che prevede la miscela di cemento, sabbia, polvere di marmo, additivi e fibra di vetro. La colorazione rossa, simbolo del rifiuto degli atti di violenza, è stata realizzata con piastrelle di ceramica di diverse sfumature, prodotte artigianalmente e posate a mano una ad una, che donano un effetto cromatico unico e variegato. “Attraverso le colorazioni, le forme e le dimensioni mai uguali, l’intento è rappresentare la varietà, ma soprattutto l’unicità del mondo femminile dove ogni donna è un tassello unico e insostituibile della nostra società”, ha spiegato Pucci. Una delle piastrelle è rotta e ricomposta con la tecnica orientale del kintsugi, che significa letteralmente “riparare con l’oro”. Il filamento dorato è stato utilizzato per saldare il frammento rotto e da qui è nato il nome del progetto. “Vi è un messaggio positivo di speranza che questa creazione di design porta con sé: la forza della collettività ricuce le ferite e restituisce l’unicità di ogni donna. Questo messaggio è rafforzato dal disegno geometrico nel quale vanno a collocarsi le piastrelle”, ha aggiunto l’architetto Cipolletta.

Frammento, progetto per il quale esiste già una pagina instagram, viene promosso dall’azienda e dal designer per diventare virale e raggiungere il maggior numero di persone e di piazze, al fine di sensibilizzare sul delicato tema della violenza contro le donne. Grazie al lavoro di D.O.S. (Design Open Spaces), startup innovativa che partecipa alla Milano Design Week per il terzo anno organizzatrice del distretto ID-Exe e i suoi progetti diffusi, durante il Salone del Mobile sarà possibile vivere con Frammento un’esperienza digitale: inquadrando un QRcode, posizionato su un grande cubo nei pressi della panchina, sarà possibile giocare con i filtri di Instagram e posizionare Frammento virtualmente in qualsiasi spazio si desideri.

Una metropoli di comunità: Fabio Novembre al Fuorisalone con IQOS

Una metropoli di comunità: Fabio Novembre al Fuorisalone con IQOSMilano, 18 apr. (askanews) – Una città avveniristica, immaginata come installazione immersiva, ma anche come spazio di comunità. È questo il progetto che il designer e architetto Fabio Novembre ha realizzato per lo spazio IQOS in occasione del Fuorisalone 2023, partendo dalla forma dell’ultimo dispositivo di nuova generazione di Philip Morris, a cui l’artista ha cambiato la scala.

“Mi sono semplicemente visualizzato questi 17 milioni di utilizzatori di IQOS nel mondo – ha detto Novembre ad askanews – e ho pensato che avevano qualcosa in comune, una passione che li unisce ed è bello ragionare sulle cose che uniscono le persone. Metropolis è veramente questo immaginare le persone unite da una passione comune, e queste passioni possono essere di qualunque tipo. Intanto diamo un credito a questi 17 milioni di persone che hanno abbandonato la combustione, quindi c’è un percorso evolutivo in atto e io sono assolutamente per l’evoluzione”. Per questi dispositivi IQOS ILUMA Novembre ha inoltre disegnato i pattern grafici, dando vita a una limited edition di accessori. E per Philip Morris si rinnova la relazione con la Design Week milanese e il Fuorisalone “Anche in questa edizione – ha spiegato Gianluca Iannelli, Head of Marketing & Digital di Philip Morris Italia – continuiamo con la tradizione degli ultimi anni, affiancandoci ad artisti e designer di fama internazionale. Nelle scorse edizioni abbiamo lavorato con artisti come Felice Limosani o la Truly Design Crew, e loro hanno sempre cercato di lasciarsi affascinare e ispirare dalla community di Iqos, una community che conta oltre due milioni di persone che hanno scelto di condividere la visione di Philip Morris, ossia quella di un futuro senza fumo”.

E i grattacieli di Fabio Novembre sono una delle possibili manifestazioni di questa visione.

Secondo Al Arabiya sono ripresi gli scontri a Khartoum

Secondo Al Arabiya sono ripresi gli scontri a KhartoumRoma, 18 apr. (askanews) – Sono ripresi a Khartoum gli scontri tra esercito e forze paramilitari, scoppiati sabato scorso e costati finora la vita ad almeno 185 persone. Secondo quanto riferito dall’emittente araba Al Arabiya, aerei dell’esercito sudanese stanno sorvolando la capitale, prendendo di mira i siti delle forze di supporto rapido, e sono in corso combattimenti nei pressi del Palazzo presidenziale e della sede del comando generale dell’esercito.

Scontri sono in corso anche nei pressi dell’aeroporto internazionale di Khartoum e in altre aeree della vicina città di Omdurman, a nord-ovest della capitale.

Consolato Vancouver celebra VI Giornata Ricerca Italiana nel mondo

Consolato Vancouver celebra VI Giornata Ricerca Italiana nel mondoRoma, 18 apr. (askanews) – E’ stata celebrata presso il Museo civico di Vancouver la VI Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo con un evento organizzato dal Consolato Generale d’Italia insieme all’Associazione dei Ricercatori Italiani in Canada Occidentale (ARPICO).

Nell’occasione è stata consegnata l’onorificenza di Ufficiale OSI che il Presidente della Repubblica ha conferito al prof. Gregorio Aversa, uno dei più illustri connazionali della circoscrizione consolare: immunologo e scienziato di fama internazionale. Nella sua carriera ha apportato diversi contributi di rilievo nell’identificazione di nuove molecole coinvolte nella risposta immunitaria.

Dalle prime scoperte si sono poi sviluppate molte importanti collaborazioni con la Harvard University, con i ricercatori italiani del Telethon Institute for Gene Therapy e con l’Università di Brescia. Il prof. Aversa ha tenuto una conferenza sugli sviluppi dell’immunologia negli ultimi anni, illustrando come una più approfondita comprensione del sistema immunitario abbia condotto a notevoli progressi nella cura dei tumori più letali, delle malattie autoimmuni e per migliorare le risposte dell’organismo dopo i trapianti.

La consegna dell’onorificenza è stata molto apprezzata dalla comunita’ scientifica locale. Il Console Generale Fabio Messineo ha sottolineato che “senza dubbio costituisce un gesto di attenzione da parte del Paese per tutti gli scienziati e ricercatori che lavorando all’estero contribuiscono ad accrescere il prestigio dell’Italia nel mondo”.