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Tag: Sanremo 2023

Copagri: acqua, ragionare su uso dissalatori in agricoltura

Copagri: acqua, ragionare su uso dissalatori in agricolturaRoma, 9 nov. (askanews) – Ragionare sull’uso dei dissalatori per superare l’emergenza acqua in agricoltura. La proposta arriva dal presidente della Copagri Tommaso Battista, che è intervenuto al convegno “Dissalazione e irrigazione: possibili sinergie?”, organizzato da Utilitalia e svoltosi ad Ecomondo, in corso alla Fiera di Rimini.

“L’agricoltura è il settore produttivo che probabilmente più di qualunque altro è indissolubilmente legato alla disponibilità della risorsa idrica, ma è allo stesso tempo un comparto che, nonostante il grande impegno portato avanti dai produttori agricoli – ha detto Battista – ha ampi margini di miglioramento in materia di utilizzo dell’acqua, sia in termini agronomici, che genetici e di scelte colturali”. “Basti pensare – ha evidenziato Battista – alle molteplici applicazioni legate all’irrigazione di precisione, ma anche e soprattutto alle innumerevoli possibilità offerte dall’innovazione e dalla ricerca applicata all’agricoltura, a partire dalle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, grazie alle quali si potrebbero coltivare specie vegetali meno idroesigenti che permettano al contempo di mantenere adeguare livelli produttivi”.

Secondo Battista, “la dissalazione dell’acqua marina potrebbe essere un ottimo sistema per recuperare, a costi relativamente contenuti, ingenti quantitativi di risorsa idrica da destinare all’uso potabile, liberando di conseguenza acqua a uso irriguo; si tratta di una strada già perseguita da moltissimi altri paesi, quali Israele e Spagna, con positivi risvolti anche sull’occupazione”. “L’Italia, infatti, che ogni anno preleva dalle falde oltre 9 miliardi di metri cubi di acqua potabile, pari a oltre 400 litri al giorno a persona, sconta una gravissima dispersione della risorsa idrica, causata da una rete colabrodo con perdite medie del 40-50% e con una scarsissima manutenzione; in questo contesto si inseriscono gli effetti del climate change, che potrebbe causare una significativa riduzione della disponibilità di risorse idriche, fino al 40% a livello nazionale e fino al 90% per il Sud Italia nel lungo termine”, ha aggiunto il presidente, ricordando che “l’export agroalimentare dipende per l’83% dalla disponibilità idrica”.

Vino, al via terza edizione del Concorso migliore enotecario d’Italia

Vino, al via terza edizione del Concorso migliore enotecario d’ItaliaMilano, 9 nov. (askanews) – Si sono aperte le iscrizioni per il “Concorso miglior enotecario d’Italia 2024” ideato dall’Associazione enotecari professionisti italiani (Aepi). “Il concorso, giunto alla terza edizione, è pensato per valorizzare una figura ancora poco conosciuta dal grande pubblico eppure essenziale per il mercato e l’immagine del vino italiano” ha dichiarato il presidente di Aepi, Francesco Bonfio, ricordando che “l’enotecario professionista è un tecnico preparato e un comunicatore esperto, capace di guidare il cliente nell’acquisto di un prodotto di prestigio, ma può essere anche un fornitore di servizi tesi a valorizzare il vino in tutta la sua complessità. A contraddistinguerlo sono preparazione, competenza, educazione ed empatia ha aggiunto Bonfio, sottolineando che “il concorso diviene una grande opportunità di mettersi alla prova per tutti gli iscritti e crescere personalmente e professionalmente”.

Il concorso è aperto ai proprietari di enoteche, dipendenti o consulenti, collaboratori o liberi professionisti. Due le categorie di gara: la prima dedicata agli enotecari che lavorano presso le bottiglierie esclusivamente con vendita per asporto, e l’altra dedicata a chi presta servizio in pubblici esercizi con vendita e mescita come winebar, enoteche e osterie dove è possibile degustare e acquistare vini e spirits. Vi saranno inoltre due premi speciali: quello per il “Miglior enotecario under 30”, patrocinato dal Consorzio del Vino Chianti Classico, e quello per il “Miglior enotecario d’Italia all’estero”, sotto l’egida del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo. L’organizzazione ha spiegato che il concorso metterà alla prova i concorrenti “su tematiche complesse, che richiederanno capacità di analisi e ragionamento oltre che conoscenza tecnica”. A valutare la preparazione in tre selezioni consecutive sarà una giuria composta da cinque esperti: oltre al presidente di giuria Stefano Caffarri ci saranno un sommelier professionista, un giornalista, un comunicatore e un formatore. Alle iscrizioni, aperte dal 9 novembre 2023 al 31 gennaio 2024, seguiranno tre prove: la prima e la seconda online nel mese di febbraio 2024, e la finale che si terrà invece a Roma a novembre 2024. Il Concorso si avvale del patrocinio del ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali (Masaf) ed è realizzato in collaborazione con Vinarius Associazione enoteche italiane.

I finalisti avranno l’opportunità di partecipare a due stage formativi, il primo organizzato dall’Enoteca del Barolo sul celebre vino piemontese e, per la prima volta, focalizzato anche sui prodotti Dop gastronomici piemontesi più noti (la nocciola del Piemonte Igp, il Murazzano Dop e il Prosciutto Crudo di Cuneo Dop), dal 17 al 21 marzo 2024. Entro ottobre 2024 si terrà inoltre, per il terzo anno consecutivo, lo stage a Épernay, organizzato dal Comité Champagne, l’ente che rappresenta tutte le maison e tutti i vigneron della Denominazione. Assieme a questo speciale programma di visita riservato ai finalisti, il Comité Champagne proporrà anche due momenti di formazione aperti a tutti i candidati: la conoscenza sullo Champagne sarà infatti tema di valutazione sia nelle prove online sia in occasione della finale.

Per Sanchez strada spianata verso nuovo governo dopo accordo con Junts

Per Sanchez strada spianata verso nuovo governo dopo accordo con JuntsRoma, 9 nov. (askanews) – Governabilità in cambio di amnistia, pace coi giudici e qualche vaga promessa: questo, in sostanza, il contenuto delle quattro pagine dell’accordo fra il partito Socialista (Psoe) e gli indipendentisti catalani di Junts che permetterà a Pedro Sanchez di rimanere alla Moncloa e al leader di Uniti per la Catalogna Carles Puigdemont (almeno in linea di principio) di tornare in patria, si vedrà con quale veste politica. Il patto è stato firmato oggi in Belgio, visto che Puigdemont non può per ora entrare in Spagna, dove lo attende un mndato di arresto.

Va detto che da entrambe le parti era difficile ottenere di più: di fatto, il documento non manca di sottolineare le “profonde discrepanze” fra le due formazioni riguardo al referendum e alla dichiarazione unilaterale di indipendenza dell’ottobre del 2017, referendum al quale i socialisti sottolineano di non aver accreditato alcuna legittimità. In ogni caso, ora, due mesi dopo le elezioni, può essere formato il nuovo governo in Spagna. Roma, 9 nov. (askanews) – Nella pratica, è un compromesso di minimo che premia forse di più i socialisti: Sanchez incassa quattro anni di governo che si preannunciano non certo facili vista la strategia di continua delegittimazione della destra, iniziata subito dopo le elezioni. Junts, da parte sua, avrà il premio politico di una legge di amnistia e quello economico di una serie di trasferimenti di competenze (peraltro già accordati da Sanchez con gli altri indipendentisti di Erc) e revisioni della legge di finanziamento regionale. La legge di amnistia peraltro dovrà essere discussa in Parlamento. I contenuti non sono decisi dal patto, ma dovranno essere concordati tra le forze politiche: di qui che non se ne conosca oggi alcun dettaglio se non che dovrà essere applicata a “tutte le persone vincolate” con i referendum del 2014 sullo Statuto di Autonomia – poi bocciato dalla Corte Costituzionale – e di quello di indipendenza del 2017 – il che sembra sufficiente a salvare quanto meno i responsabili politici dai reati più gravi.

Il resto è più buona volontà che fatti: il documento comprende l’impegno ad evitare il “lawfare”, ovvero l’uso della magistratura come arma politica, ma questo è qualcosa che non dipende certo dal governo – tanto meno con una destra e l’ala conservatrice dei giudici già sul piede di guerra e pronti a ricorrere contro qualsiasi provvedimento legislativo. Quanto al tavolo di dialogo, esiste da tempo ma non ha prodotto – prevedibilmente – alcun risultato: la novità è che data la comprovata sfiducia fra le parti viene inserito un meccanismo di verifica internazionale, quanto mai vago; sul tavolo, invece, rimangono da parte socialista l’impegno a ritornare sullo Statuto del 2014; da parte di Junts, una richiesta di referendum consultivo che dovrà seguire lo stesso iter parlamentare di quello cercato ai tempi di Zapatero dal governatore basco Ibarretxe (bocciato senza appello).

In sostanza, niente più iniziative unilaterali – almeno per i prossimi quatto anni – salvo che l’offensiva politico-giudiziaria della destra non faccia saltare tutto: il Partido Popular parla già di “dittatura” socialista e di “umiliazione”, e il dibattito di investitura si preannuncia rovente. Difficile come detto fare di più viste le circostanze: Junts potrà quanto meno esibire l’amnistia come successo politico, comunque vada la sua applicazione che resta tutta da vedere, e mantiene comunque la chiave di una governabilità numericamente stabile; l’alternativa di un ritorno alle urne costituiva un rischio troppo grande – e non sarebbe piaciuta a gran parte della sua base.

Il Psoe da parte sua si garantisce un orizzonte di legislatura, concede un’amnistia di cui non sarà responsabile per quanto riguarda la sua traduzione in realtà effettiva, e prende le distanze dal referendum di indipendenza che considera illegale: insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte. Il vero successo per Sanchez sarebbe ottenere finalmente il rinnovo della cupola della magistratura, in massima parte conservatrice, bloccato da cinque anni per le manovre del Pp, che non vuole perdere il controllo di questa leva del potere statale. Un ricambio al vertice permetterebbe di avviare finalmente un processo di riforma di un’amministrazione statale che in alcune componenti (magistratura, ma anche forze armate e in ultima analisi la stessa Corona, la cui costituzionalizzazione è sempre stata problematica) non si è mai allontanata troppo dal franchismo. (di Maurizio Ginocchi)

Salvini: voto su Euro 7 dimostra che nuova maggioranza Ue è possibile

Salvini: voto su Euro 7 dimostra che nuova maggioranza Ue è possibileMilano, 9 nov. (askanews) – “Oggi al Parlamento europeo un’altra vittoria di buonsenso del centrodestra unito, che ha votato compatto per respingere alcune eco-follie sugli Euro 7, battendo la sinistra. Un segnale importante in vista del voto dell’anno prossimo: una nuova maggioranza è possibile”. Lo scrive il segretario della Lega Matteo Salvini, in un tweet in cui commenta il voto all’Europarlamento sun un documento che ammorbidisce – rispetto a quanto chiedeva la Commissione Europea – la stretta sulle emissioni inquinanti dei veicoli.

Lollobrigida:granchio blu, dopo ok Stato-Regioni 10 mln per pesca

Lollobrigida:granchio blu, dopo ok Stato-Regioni 10 mln per pescaRoma, 9 nov. (askanews) – “Dopo il via libera della Conferenza Stato-Regioni, il MASAF è pronto a stanziare dieci milioni di euro per sostenere la filiera della pesca che sta affrontando le fluttuazioni di abbondanza del Granchio blu”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Le agevolazioni saranno destinate al riconoscimento delle spese sostenute dai consorzi del settore per la semina, il ripopolamento e l’acquisto di strutture fisse e mobili installate per la protezione degli allevamenti di mitili. “Possono beneficiare dei sostegni le imprese che hanno subìto danni dalla proliferazione di questa specie, ma saranno escluse, ad esempio, quelle aziende non conformi alle norme della Politica Comune della Pesca”, aggiunge il ministro. I contributi, validi per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2023, sono pari all’80% per i costi relativi a semina e ripopolamento al 100% per la protezione degli allevamenti. “Dopo i 2,9 milioni stanziati per dare un’immediata risposta alle aziende del settore e i 500mila euro previsti dal Dl Asset, grazie a un emendamento del presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, un ulteriore segnale di attenzione del Governo meloni a un comparto che genera ricchezza, garantisce qualità e merita risposte concrete”, conclude il ministro Lollobrigida.

Intesa in Stato-Regioni: ok a 12 mln euro a sostegno pere e kiwi

Intesa in Stato-Regioni: ok a 12 mln euro a sostegno pere e kiwiRoma, 9 nov. (askanews) – Via libera della Conferenza Stato-Regioni al decreto del Masaf che stanzia 12 milioni di euro a sostegno delle filiere della pera e del kiwi. Oggi, rende noto il Masaf in unan nota, la Stato-Regioni ha raggiunto oggi l’intesa sul testo. Il provvedimento, voluto dal ministro Francesco Lollobrigida, mira a contrastare le conseguenze economiche che stanno vivendo i settori a causa di eventi climatici e naturali, come siccità, grandine e fitopatie. Le risorse ammontano a 10 milioni di euro per la filiera della pera e a 2 milioni di euro per quella del kiwi.

“Il sostegno alle filiere colpite dalle conseguenze dei cambiamenti climatici è un impegno concreto, per tutelare le nostre produzioni di eccellenza e riconoscere il valore del lavoro portato avanti dai nostri agricoltori – dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – Questo decreto nasce dal dialogo con i rappresentanti del settore, che ho incontrato in occasione del Tavolo ortofrutticolo convocato presso il Masaf. A partire dalle loro istanze, in due settimane abbiamo elaborato e presentato in Conferenza Stato-Regioni questo importante strumento di aiuto, che a breve firmerò per far partire al più presto le richieste di erogazione”. L’aiuto individuato dal decreto è concesso alle aziende agricole impegnate in questi settori che abbiano subito un decremento del valore della produzione, nel 2023, superiore al 30% rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno precedente, al netto di eventuali altri aiuti pubblici o indennizzi assicurativi di polizze agevolate.

L’aiuto ammonterà fino a 1.100 euro per ettaro per la filiera delle pere e fino a 1.000 euro per ettaro nel caso dei kiwi, nei limiti delle risorse disponibili con un massimale dato dal valore del decremento di produzione registrato. Le domande dovranno essere presentate tramite Agea, che fornirà istruzioni successivamente alla firma del decreto da parte del Ministro.

Putin firma con Kazakistan 3 anni cooperazione, anche militare

Putin firma con Kazakistan 3 anni cooperazione, anche militareMilano, 9 nov. (askanews) – Facendo sentire la sua presenza una settimana dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron, il leader del Cremlino Vladimir Putin ad Astana, dal collega Kassym-Jomart Tokayev, ha firmato una dichiarazione congiunta e un piano d’azione per la cooperazione tra Russia e Kazakistan per i prossimi tre anni, nel segno da parte russa di una chiara volontà di tornare stringere i rapporti con il vicino. “In conformità con il principio di sicurezza uguale e indivisibile, la cooperazione militare, tecnico-militare e politico-militare mira a garantire la sicurezza e ad aumentare la capacità di difesa dei due paesi e non è diretta contro terzi” si legge in un dispaccio di Ria Novosti.

Mosca sta dirigendo evidentemente la propria spinta diplomatica nella regione tradizionalmente vista come il proprio “giardino di influenza”. La dichiarazione congiunta contiene i risultati provvisori della cooperazione tra i due paesi, nonché i compiti per il futuro strategico. Putin ha affermato inoltre di aver parlato con Tokayev del coordinamento di Russia e Kazakistan nell’Onu, e deciso di difendere i principi dello stato di diritto. Il leader russo mentre si rivolgeva alla platea accanto a Tokayev si è visto spegnere il microfono quando stava dicendo “noi siamo pronti ad andare incontro ai colleghi kazaki”: allo strano bip che ne è seguito, il capo del Cremlino ha reagito con una battuta: “no, non vogliono, anzi vogliono, hanno già cambiato idea”. Ma i problemi e i ripensamenti non appartengono solo ai microfoni. Prima dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, il Cremlino trattava il Kazakistan come un partner relativamente affidabile anche se qualche volta le due nazioni si sono trovate in disaccordo. Ad esempio nel settembre 2014 Putin dichiarò che “i kazaki non hanno mai avuto uno Stato” e che il loro “desiderio di legami più stretti con la Russia è profondo”: l’allora presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev minacciò di lasciare l’Unione economica eurasiatica dominata dalla Russia. Eppure, fino ad oggi, il Paese centroasiatico rimane parte del blocco guidato dalla Russia.

Mosca ha fatto capire in questi giorni che non accetterà le spinte occidentali per costruire legami con l’Asia centrale. Russia e Kazakistan – si legge oggi – intendono promuovere la costruzione di un’economia mondiale aperta, espandere l’interazione tra le regioni dei due paesi nella sfera commerciale, industriale, culturale e umanitaria, nonché garantire il rafforzamento del potenziale di transito e trasporto. La dichiarazione contiene punti sullo sviluppo della cooperazione nei settori della difesa, militare e tecnico-militare, sul miglioramento del quadro giuridico per garantire la sicurezza regionale e continentale. “Le azioni di alcuni paesi mirano direttamente a scuotere il potere legittimo, la stabilità sociale e i valori tradizionali nei paesi della CSI, a violare i nostri tradizionali stretti legami commerciali, di cooperazione e culturali”, aveva detto Putin prima del suo viaggio. Chiaro segnale che il Cremlino sente la volontà di maggiore presenza di altri attori.

Nel documento si sottolinea poi l’intenzione di continuare la cooperazione nel settore spaziale, nel campo della ricerca e dell’uso dello spazio per scopi pacifici, nello sviluppo di progetti nel campo della sanità e della protezione ambientale. “Gli spostamenti globali costringono la Russia ad acquisire nuove competenze nel campo dello sviluppo economico e il paese ha successo” sostiene Putin, nel giorno in cui si concluderà il summit della Economic Cooperation Organization nel vicino Uzbekistan. Di recente il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non le ha mandate a dire, denigrando l’azione diplomatica dell’Occidente in Asia centrale, con una serie di incontri di alto profilo tra i leader dell’Asia centrale e le loro controparti statunitensi ed europee quest’estate. L’accusa è che l’Occidente punta ai “vicini, amici e alleati” della Russia. E con il proposito di mantenere la sempre più ridotta sfera di influenza, in un contesto di crescente concorrenza economica da parte della Cina e di crescente interesse geopolitico da parte dell’Occidente, Putin vuole evidentemente mantenere un punto d’appoggio in Asia centrale, ovvero Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Ovvero gli -stan, un tempo parte dell’Unione Sovietica di cui più volte Putin ha espresso grande nostalgia.

(di Cristina Giuliano)

Al Teatro Manzoni di Roma il 12 novembre Vigilia di Daniel Kehlmann

Al Teatro Manzoni di Roma il 12 novembre Vigilia di Daniel KehlmannRoma, 9 nov. (askanews) – Al Teatro Manzoni di Roma si rinnova l’appuntamento con la rassegna internazionale di drammaturgia contemporanea “In altre parole” a cura di Miriam Mesturino e Pino Tierno, con la collaborazione artistica di Ferdinando Ceriani. Domenica 12 novembre alle ore 21 sarà protagonista l’Austria attraverso la pièce “Vigilia” di Daniel Kehlmann. Letture sceniche di Miriam Mesturino e Francesco Montanari, a cura di Marcello Cotugno. Traduzione di Ramona Pellegrino.

In questo “dramma per due attori e un orologio”, l’azione si svolge in una stanza quasi spoglia, in cui un uomo interroga una donna su quanto è accaduto il giorno prima. Thomas sa già molte cose di Judith, ha persino frugato nel suo computer, al punto da aver letto di un’”azione” fissata per la mezzanotte del 24 dicembre. L’uomo sospetta dunque che la donna e i suoi complici abbiano collocato in città una bomba da far esplodere quella sera stessa, cioè la sera della vigilia di Natale. Il serrato e avvincente dialogo fra i due avviene in tempo reale, mentre i minuti implacabilmente scorrono. La XVIII edizione della rassegna internazionale di drammaturgia contemporanea “In altre parole” si svolge al Teatro Manzoni di Roma da ottobre 2023 a gennaio 2024. Otto appuntamenti, per conoscere testi contemporanei stranieri inediti in Italia, con la partecipazione di autori, attori, registi, traduttori in un continuo confronto col pubblico e addetti ai lavori.

Austria, Francia, Italia, Israele, Olanda, Québec, Slovacchia, Spagna (con opere in lingua castigliana e catalana) sono i paesi coinvolti in questa rassegna – con il coinvolgimento diretto delle rispettive ambasciate – ideata da Pino Tierno in risposta ad un’unica passione, quella per il teatro e le sue parole. In questi anni la manifestazione ha presentato in prima nazionale più di 150 testi nati in ogni angolo del mondo, attraverso spettacoli, studi e letture drammatizzate e, di questi, oltre un terzo è stato poi prodotto e messo in scena.

Ippica, Lollobrigida-Gen. Rispoli: Carabinieri e Masaf per sviluppo comparto

Ippica, Lollobrigida-Gen. Rispoli: Carabinieri e Masaf per sviluppo compartoRoma, 9 nov. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida insieme al Comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, Gen. C.A. Andrea Rispoli, ha inaugurato il padiglione del Masaf a Fieracavalli di Verona. I carabinieri del C.u.f.a. hanno partecipato all’evento fieristico con diversi stand del comando carabinieri tutela biodiversità e con una nutrita rappresentanza dei militari del comando tutela agroalimentare.

Il ministro Lollobrigida ha evidenziato l’opportunità di rendere più puntuale, anche attraverso controlli più mirati e in sinergia, l’azione nel settore ippico da parte dell’Arma dei carabinieri ed in particolare dei reparti tutela agroalimentare, in stretta collaborazione con la direzione generale per l’ippica. L’obiettivo è promuovere l’incremento migliorativo, qualitativo e quantitativo delle razze equine in italia per sviluppare l’ippicoltura in tutti suoi aspetti, un comparto che rappresenta un importante settore economico e naturalistico dell’intera nazione, tra le prime al mondo. “Le sovvenzioni del Masaf agli ippodromi, per la gestione, il funzionamento ed il miglioramento degli impianti e di tutti i servizi connessi, necessitano di accurati controlli e verifiche da parte di tutte le istituzioni incaricate, per contrastare ogni forma di illecito e cattivo utilizzo di fondi pubblici. La stessa attenzione sarà rivolta alle attività connesse all’organizzazione dei giochi e delle scommesse sportive, che contribuiscono agli investimenti nel settore, oltre che alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del doping animale”, dichiara il Generale Andrea Rispoli.

L’Arma dei Carabinieri potrà fornire un determinante contributo di competenza e specializzazione, per difendere sia il benessere animale del cavallo, sia l’intero comparto dell’ippica da interessi criminali, che ne possono ostacolare lo sviluppo e la competitività a livello internazionale. “Le direttive del ministro sono già in corso di attuazione, con diverse ispezioni e controlli in vari ippodromi da parte dei carabinieri e dei tecnici del ministero, che saranno potenziate e incrementate nei prossimi periodi. Obiettivo è riportare al centro dell’attenzione un settore importantissimo, sia per i risvolti economici, sociali, tecnici e culturali, sia per tutela dell’ambiente e la biodiversità nazionale”, aggiunge il Generale Rispoli.

In questa importante missione, a fianco del comando tutela agroalimentare, opera il raggruppamento carabinieri biodiversità, presente alla fiera con diversi stand di presentazione delle attività istituzionali e con dimostrazioni equestri per tutelare le razze equine autoctone, valorizzandole e preservandone la conservazione attraverso 7 centri di selezione equestre, oltre a dedicarsi ad attività educative e divulgative. I circa 100 puledri che vengono alla luce ogni anno, ricevono immediatamente l’imprinting della doma dolce, allevati e nutriti in ambienti naturali e protetti, contribuendo al mantenimento e alla selezione di alcune razze autoctone particolarmente pregiate e rare, che andranno, tra il resto, ad alimentare i corazzieri, il reggimento carabinieri a cavallo e i reparti ippomontati, operanti nei servizi d’istituto a tutela delle aree protette. “Le attività istituzionali del Comando unità forestali ambientali e agroalimentare carabinieri nel settore ippico e nella tutela delle specie equine, sotto la direzione del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, contribuiranno sempre più alla difesa, al rilancio e allo sviluppo del comparto, anche al fine di migliorare la competitività italiana, tutelandone, al contempo, il prezioso patrimonio naturale”, dichiara il ministro Lollobrigida.

Vino, a “Merano WineFestival” oltre 600 espositori e 6.500 visitatori

Vino, a “Merano WineFestival” oltre 600 espositori e 6.500 visitatoriMilano, 9 nov. (askanews) – Sono state complessivamente 6.500 le presenze alla 32esima edizione del Merano WineFestival che si è chiuso il 7 novembre. Lo ha reso noto l’organizzazione, ricordando che sono stati più di 600 gli espositori presenti dei settori vino, gastronomia, bevande spiritose e birra, e che la ricca cinque giorni altoatesina ha avuto “una dimensione sempre più internazionale anche grazie a 120 buyer arrivati dall’estero”.

L’annuale manifestazione dedicata alle eccellenze enogastronomiche, ha avuto come claim “Back to the roots” e ha lanciato l’idea della “sosteconomicità”: “Il concetto prezioso di sostenibilità deve essere collocato all’interno di un contesto più ampio dove chi produce rispetta la terra in ogni settore della filiera – ha spiegato il patron Helmuth Kocher – e allo stesso tempo, non rinunciando a fare impresa, immagina in questi termini il futuro della sua azienda”. La prossima edizione del “Merano WineFestival” si terrà dall’8 al 12 novembre 2024.