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Tag: Sanremo 2023

Uiv: vino unica bevanda alcolica fuori da vincoli su imballaggi

Uiv: vino unica bevanda alcolica fuori da vincoli su imballaggiMilano, 24 ott. (askanews) – Il vino è l’unica bevanda alcolica fuori dai vincoli previsti dalla riforma della normativa Ue sugli imballaggi (Ppwr) che prevede la ridefinizione dei target di riuso per i vari materiali di confezionamento, tra cui il vetro. “Il testo del regolamento votato oggi dalla Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare (Comenvi) rappresenta un primo step importante per il vino in attesa del voto in plenaria e del Trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione” ha spiegato Unione italiana vini (Uiv), sottolineando che si tratta di “un risultato importante, raggiunto in particolare grazie al costante lavoro degli eurodeputati italiani vice-relatori di questo dossier, che sottolinea sia le specificità del vino sia gli sforzi già in atto da parte della filiera per garantire uno sviluppo sostenibile del settore”.

Come evidenziato più volte dall’associazione di rappresentanza più importante delle imprese vitivinicole in Italia, il vino made in Italy “ha già raggiunto risultati eccezionali in termini di riciclo del vetro (che in Italia supera l’80%), e i vincoli di riuso previsti dalla normativa avrebbero comportato non poche problematiche al settore e nella ri-organizzazione della supply chain”. In particolare, evidenzia la Uiv, “un sistema che sostenga efficacemente la competitività e la conseguente sostenibilità del comparto, deve riconoscere gli sforzi compiuti dall’industria vinicola nel corso degli anni per alleggerire le bottiglie (-25% il peso medio negli ultimi anni), garantendo al contempo una protezione specifica per le IG e i marchi”. Dopo l’esenzione delle bottiglie di vino dagli obiettivi di riutilizzo obbligatorio e l’attenzione alla specificità dei prodotti a IG sugli obblighi di minimizzazione degli imballaggi, l’Associazione auspica quindi “un maggiore sostegno e incentivo alle iniziative volontarie e alle soluzioni di etichettatura digitale come mezzo efficace per fornire ai consumatori informazioni specifiche sull’imballaggio e sul riciclo dei prodotti”. Alla buona notizia si aggiunge la soddisfazione di Uiv per l’intervento italiano di ieri al Consiglio Agricoltura e Pesca (Agrifish) in favore della rimozione delle penalizzazioni per la carne e il vino all’interno del programma di promozione orizzontale dei prodotti alimentare dell’Ue. Un risultato importante, ha annunciato ieri in serata il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che sostiene i settori vitivinicolo e zootecnico, “elementi portanti della nostra economia e del nostro territorio”.

America’s Cup di Vela, torna la Vuitton Cup per scegliere lo sfidante

America’s Cup di Vela, torna la Vuitton Cup per scegliere lo sfidanteRoma, 24 ott. (askanews) – Torna ufficialmente la Louis Vuitton Cup di vela, la serie di regate in cui viene selezionato lo sfidante ufficiale del “defender” dell’America’s Cup. Lo ha comunicato lo sponsor Vuitton. Si terrà dal 29 agosto al 7 ottobre 2024 a Barcellona, in Spagna. Gli sfidanti sono 5: Ineos Britannia, Alinghi Red Bull Racing, Luna Rossa Prada Pirelli, NYYC American Magic e Orient Express Racing. Chi vince, sfiderà Emirates Team New Zealand nella 37esima edizione della coppa America di vela.

Alto Adige, Spagnolli(Aut): da votanti tedeschi no a intesa Svp-Fdi

Alto Adige, Spagnolli(Aut): da votanti tedeschi no a intesa Svp-FdiRoma, 24 ott. (askanews) – “Per un anno pezzi della Svp hanno descritto l’alleanza con Fratelli d’Italia come ineluttabile, spiegando che non c’era nulla da temere dall’ingresso degli eredi del Movimento Sociale nel governo dell’Alto Adige. Questo disegno politico è stato clamorosamente bocciato dagli elettori di lingua tedesca, che hanno reagito lasciando la Svp per convergere soprattutto sui Süd-Tiroler Freiheit, che sono passati da 16mila a 30mila voti e da sesta a quasi seconda forza politica provinciale”. Così in una nota il senatore Luigi Spagnolli vicepresidente del Gruppo per le Autonomie.

Secondo Spagnolli “il messaggio degli elettori è stato semplice ed inequivocabile: se voi volete farci andare con la Meloni, noi allora vogliamo andare con l’Austria”. “Io penso – prosegue – che qualsiasi riflessione sugli equilibri futuri non possa partire che da questo dato. Facendo davvero un Governo con Fratelli d’Italia, la Svp rischia di dare ulteriore alimento a spinte centrifughe che possono minare la coesione sociale dell’Alto Adige. E questa sì che sarebbe la vera sconfitta storica per il partito nato per unire la popolazione di lingua tedesca”.

L’Italia teme un conflitto lungo, Tajani: “14 gli italiani a Gaza”

L’Italia teme un conflitto lungo, Tajani: “14 gli italiani a Gaza”Roma, 24 ott. (askanews) – L’esercito israeliano è “pronto e determinato” per la prossima fase della guerra ed è in attesa di istruzioni politiche. Nessuna speranza di tregua a breve termine, dunque, neppure per agevolare la già difficile trattativa in corso per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, mediata da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Non lascia spazio a dubbi di sorta il portavoce delle Forze armate dello Stato ebraico, Daniel Hagari, che prevede “settimane di combattimenti”, proprio mentre fonti governative israeliane indicano che l’attesa operazione di terra a Gaza potrebbe essere rinviata di qualche giorno. E una guerra “non brevissima” si attende anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, la cui priorità resta “portare in salvo gli ostaggi”. Sono 14 gli italiani a Gaza, mentre al confine con il Libano c’è ancora “un gruppo di connazionali abbastanza consistente”. E’ “uno dei luoghi bersagliati da Hezbollah”, ha precisato il ministro, che ha indicato in circa 18.000 i connazionali presenti in Israele, “che vedono passare razzi e missili sulle loro teste”.

Tajani ha discusso con alcuni di loro durante una riunione all’Unità di crisi della Farnesina, e in due diversi interventi a Sky e Radio Uno ha sottolineato che “bisogna fare di tutto perché l’Iran e il Libano siano tenuti fuori” dal conflitto. Le minacce di Teheran e gli sporadici attacchi di Hezbollah sono al momento solo dei “segnali politici” di “sostegno” ad Hamas, ma “non ancora una dichiarazione di guerra”, ha spiegato il titolare della Farnesina. Con il movimento sciita libanese in particolare si resta nell’ambito di “attacchi e risposte proporzionate”, che comunque destano “preoccupazione” e impongono di “mantenere l’attenzione alta”. Saranno poi le Nazioni Unite, eventualmente, a decidere se cambiare le regole d’ingaggio dei militari di Unifil, in caso di ulteriore e pericoloso allargamento del conflitto. Nella notte, intanto, Israele ha continuato a bombardare i suoi obiettivi nella Striscia, colpendo oltre 400 postazioni di Hamas, facendo almeno 140 vittime e “centinaia di feriti”, con “decine di abitazioni distrutte”. Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi contro questa enclave palestinese di 362 km2, dove sono ammassati 2,4 milioni di palestinesi; un assedio che li sta privando di cibo, acqua ed elettricità almeno dal 9 ottobre scorso, 48 ore dopo il brutale attacco di Hamas allo Stato ebraico. Gli aiuti internazionali hanno cominciato ad arrivare sabato, attraverso l’Egitto, con una cinquantina di camion carichi di beni di prima necessità. Troppo pochi per l’Onu, secondo cui ne servirebbero almeno 100 al giorno.

Anche gli italiani bloccati nell’area hanno ricevuto “qualcosa da mangiare e da bere”, ha precisato Tajani, che ha parlato di “7 connazionali” presenti nella Striscia, assieme ad “altri 7 con doppia cittadinanza italo-palestinese e 4-5 familiari con passaporto solo palestinese, soprattutto bambini”. “Solo un’italiana vuole rimanere” a Gaza, “perché è un’operatrice della Croce Rossa e lo ritiene un suo dovere”, ha detto il ministro. Ciò che continua a mancare nella Striscia, invece, è il carburante. Israele ne impedisce la consegna per timore che possa essere sottratto da Hamas e utilizzato per alimentare i lanci di razzi contro lo Stato ebraico. “Quel poco che è stato consegnato lo hanno già rubato”, ha fatto sapere il governo. E mentre la guerra prosegue, la diplomazia internazionale continua a muoversi per impedire un’ulteriore escalation del conflitto e un allargamento regionale che risulterebbe catastrofico. La priorità è sempre quella di salvare gli ostaggi in mano ad Hamas. Un’urgenza ribadita nuovamente oggi dal Cremlino e confermata anche dal presidente francese Emmanuel Macron. “Tutti, senza distinzione” devono essere riconsegnati, ha detto.

L’inquilino dell’Eliseo è arrivato in Israele per incontrare le famiglie delle persone disperse, il presidente Isaac Herzog e il primo ministro Benjamin Netanyahu, e si recherà poi a Ramallah, dove sarà ricevuto dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen. A fronte delle immagini di “violenza pura e crudeltà” dei giorni scorsi, durante il suo incontro con il capo dello Stato francese, Netanyahu ha insistito sul fatto che Hamas rappresenta “una minaccia alla civiltà”. Macron, da parte sua, ha evidenziato la necessità di costruire una coalizione contro il movimento estremista palestinese, che ieri ha rilasciato altri due ostaggi, Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Kuper, 79 anni, entrambi di nazionalità israeliana e provenienti dal Kibbutz Nir Oz. “Ho passato l’inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo questo”, ha detto oggi Lifshitz, confermando di avere camminato per chilometri lungo “un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele”. “Non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito alle costole e mi hanno reso difficile respirare”, ha dichiarato negli stessi minuti in cui Macron ha iniziato il suo incontro con Netanyahu. Il premier d’Israele è stato nuovamente sollecitato nelle ultime ore dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla “necessità di garantire aiuti umanitari urgenti a Gaza”. Mentre dichiarazioni di fuoco sono arrivare da Doha, tradizionalmente vicina ad Hamas e con un ruolo importante di mediazione nella trattativa per il rilascio di tutte le persone trattenute con la forza a Gaza. “Diciamo basta. A Israele non dovrebbe essere dato il via libera per l’uccisione incondizionata”, ha detto l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. “La pericolosa escalation minaccia la regione e il mondo”.

Un rischio che va evitato anche per la Cina. Il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi ha confermato al suo omologo Eli Cohen che la Cina resta impegnata per una soluzione del conflitto, ma ha anche chiesto a Israele di adottare misure efficaci per proteggere la sicurezza dei cittadini e delle istituzioni cinesi. “Tutti i paesi hanno il diritto all’autodifesa, ma dovrebbero rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere la sicurezza dei civili”, ha commentato. (di Corrado Accaputo).

Risparmio casa sbarca a Malta: 10 negozi in 5 anni, tre già nel 2024

Risparmio casa sbarca a Malta: 10 negozi in 5 anni, tre già nel 2024Milano, 24 ott. (askanews) – Risparmio casa, gruppo italiano specializzato nella distribuzione di prodotti cura casa e persona, sbarca a Malta con un piano da 10 nuove aperture, di cui tre già nel 2024. Il gruppo romano, fondato dai fratelli Battistelli, prevede di completare il suo piano nell’isola nei prossimi cinque anni presidiando le principali località e generando circa 150 nuovi posti lavoro. Sono ormai oltre 150 i punti vendita in Italia e uno in Svizzera, con un fatturato complessivo ormai prossimo al miliardo di euro.

“Arriviamo a Malta – afferma Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio casa insieme al fratello Fabio – esportando un modello di vendita e di sviluppo consolidato da molti anni in Italia. A Malta abbiamo la possibilità di presidiare il mercato drug store e del fai-da te oggi presente sull’isola solo con piccole realtà locali. Malta è vicina al nostro Paese, ha importanti prospettive di crescita economica che già diversi retailer internazionali hanno intercettato”. Nei prossimi 5 anni – aggiunge Fabio Battistelli – oltre 150 persone entreranno a far parte della squadra di Risparmio casa a Malta”. Il primo punto vendita Risparmio casa a Malta, di circa 1.000 metri quadrati, aprirà al pubblico presso la località Mosta e impiegherà 15 persone.

Presentato progetto nuovo Poliambulatorio di prossimità Padre Puglisi

Presentato progetto nuovo Poliambulatorio di prossimità Padre PuglisiRoma, 24 ott. (askanews) – Si è tenuta ieri, a Roma alla Camera dei Deputati, la presentazione del progetto del nuovo Poliambulatorio di prossimità Padre Pino Puglisi del quartiere Brancaccio a Palermo, in occasione del 30ennale del martirio di Beato Pino Puglisi, prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa che, già negli anni ’90, aveva saputo intercettare la necessità di attivare un centro di servizi che andasse incontro alle persone lasciate ai margini della società.

“Il primo dovere a Brancaccio è rimboccarsi le maniche”. Così amava ripetere Padre Pino Puglisi, prete simbolo della lotta alla mafia e all’emarginazione in uno dei quartieri più difficili di Palermo e fondatore del Centro Padre Nostro, che ancora oggi opera in città attraverso progetti di aiuto e accoglienza rivolti alla popolazione. Il nuovo Poliambulatorio di prossimità sorgerà proprio accanto al Centro, sito in via San Ciro a Palermo, nel cuore del Brancaccio. Alla presentazione sono intervenuti Paolo Trancassini, Questore della Camera dei Deputati, Maurizio Artale, Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, il dott. Massimo Salardino, AD di Maria Eleonora Hospital di Palermo che fa parte di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano che sostiene la realizzazione dell’opera, e l’arch. Christian Rocchi, cofondatore dello studio CHVL che ha firmato il progetto architettonico.

Il Poliambulatorio di prossimità Padre Pino Puglisi sorgerà all’interno di un immobile confiscato alla mafia, e la sua costruzione è resa possibile grazie al contributo di GVM Care & Research, Gruppo ospedaliero italiano presente a Palermo con Maria Eleonora Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN e specializzato nella cura del cuore. Gli ambulatori, ad accesso gratuito per gli abitanti di Brancaccio, saranno dedicati alle patologie cardiovascolari (Cardiologia, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare), all’Urologia, alla Ginecologia, alla Medicina Interna, all’Ortopedia, alla Dermatologia, all’Oculistica e alla Chirurgia Generale.

“Il progetto vede i suoi albori dopo una visita del presidente di GVM Care & Research Ettore Sansavini, che decise di affiancare il Centro nell’implementare i servizi, anche in ambito sanitario, a beneficio degli abitanti del quartiere Brancaccio – racconta Maurizio Artale, Presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro -. Vedere con i propri occhi la realtà in cui vivono molte famiglie, che è di estrema povertà economica e culturale, e quello che il Centro Padre Nostro realizza a Brancaccio ha portato alla disponibilità ad aiutarci. Poter contare sulla disponibilità di un Gruppo sanitario che intercetti questi bisogni e dia loro una risposta qualificata significa offrire a queste persone l’opportunità non solo di uscire dall’isolamento sociale e culturale, ma anche di imparare a prendersi maggiormente cura della propria salute”. “Questo Poliambulatorio sarà una sorta di avamposto sanitario nel quartiere – spiega dott. Massimo Salardino, Amministratore Delegato di Maria Eleonora Hospital – Sarà uno spazio preposto allo sviluppo e alla promozione di percorsi formativi sull’igiene e la cura, un presidio sanitario permanente che va ad affiancarsi agli sportelli socio-psicologici presenti già da molti anni presso il Centro. Le dinamiche sociali di questo quartiere sono infatti particolari e rendere questo servizio di prossimità vicino a chi può averne bisogno aiuterà ad accendere una luce. In questo modo vogliamo contribuire concretamente a realizzare uno dei sogni di Padre Puglisi, quello di portare la salute tra la gente”.

“L’apertura di uno spazio gratuito, a servizio della comunità del quartiere Brancaccio di Palermo, rappresenta non solo un bellissimo esempio di riqualificazione sociale attraverso la restituzione ai cittadini di un immobile confiscato alla mafia ma soprattutto segna una prospettiva di rinascita e di speranza per tutto quel territorio e per la sua comunità. La malavita e la mafia approfittano dell’assenza dello Stato, della legalità e dei servizi: per questo è importante questa iniziativa in linea con l’impegno del Governo a ristabilire la supremazia dello Stato nei territori più difficili” dichiara il questore della Camera dei Deputati Paolo Trancassini. Brancaccio conta circa 600 famiglie, molte delle quali versano in condizioni di indigenza. Oltre alla mancanza di mezzi economici, la situazione di disagio culturale può portare le persone a sottovalutare l’importanza di prendersi cura di sé e della propria salute. Oltre a GVM Care & Research, hanno contribuito alla creazione del progetto e permetteranno la realizzazione dello stesso anche Fondazione EOS (Edison) e lo studio CHVL Architetti Associati.

Fisco, crolla il mancato gettito Iva nell’Ue, con Italia capofila

Fisco, crolla il mancato gettito Iva nell’Ue, con Italia capofilaRoma, 24 ott. (askanews) – I paesi dell’Unione europea hanno fatto progressi molto rilevanti sulla raccolta di gettito Iva, Italia in testa, riducendo di circa un terzo le entrate perse per evasione, elusione, errori contabili e fallimenti di imprese. Il cosiddetto “Vat Gap”, elaborato della Commissione europea e che cerca di misurare la differenza tra il gettito teorico atteso e quello effettivamente raccolto sull’Iva. Nel 2021 per l’intera Unione europea questa voce si è attestata a 60,6 miliardi di euro, rispetto a 99 miliardi registrati nel 2020. E in questo modo il gap sull’Iva è calato al 5,3%, ovvero 4,3 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima.

Secondo le tabelle contenute in un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in Italia questo gap sull’Iva è crollato di ben 10,7 punti percentuali, il calo più forte tra tutti e 27 i Paesi, portandosi al 10,8% nel 2021, che equivale a 14,6 miliardi di euro, a fronte del 21,5% del 2020, che corrispondeva a 27,3 miliardi di mancato gettito. Anche con questi progressi, oltre un quarto del mancato gettito Iva totale nell’Ue è relativo all’Italia (14,6 mld su 60,6 mld). Il valore più elevato di mancato gettito Iva si registra in Romania, con un gap del 36,7%, il più basso in Olanda, che l’Ue accredita di un livello addirittira negativo, pari al meno 0,2%.

Questa impennata delle entrate Iva, e speculare riduzione del mancato gettito sembrano essere innanzitutto collegate alle restrizioni alle attività, e conseguenti cambi di modalità di spese e consumi, imposte dai governi a motivo del Covid. La stessa Commissione europea riconosce che l’aumento del gettito Iva è “senza precedenti”, così come il crollo del gap sull’Iva. Vari fattori potrebbero spiegare queste dinamiche: “primo, i pagamenti elettronici e online, dove generalmente l’osservanza dell’Iva è più elevata, che sono cresciuti in popolarità con la pandemia. Secondo – afferma la Commissione – gli Stati membri stanno beneficiando di misure mirate approntate nei loro sistemi fiscali, come nuovi meccanismi di rendicontazione digitale, il monitoraggio in tempo reale delle transazioni, i regimi di fatturazione elettronica che sono particolarmente efficaci contro le frodi sull’Iva”.

E Bruxelles intende fare altro in tal senso, ad esempio con la fatturazione elettronica delle transnazionali tra imprese. L’Unione europea è particolarmente interessata alla raccolta di gettito Iva dato che parte del ricavato deve essere automaticamente girato dagli Stati membri ai bilanci comunitari.

M.O., Macron da Netanyahu, Tajani: “14 gli italiani a Gaza”

M.O., Macron da Netanyahu, Tajani: “14 gli italiani a Gaza”Roma, 24 ott. (askanews) – L’esercito israeliano è “pronto e determinato” per la prossima fase della guerra ed è in attesa di istruzioni politiche. Nessuna speranza di tregua a breve termine, dunque, neppure per agevolare la già difficile trattativa in corso per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, mediata da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Non lascia spazio a dubbi di sorta il portavoce delle Forze armate dello Stato ebraico, Daniel Hagari, che prevede “settimane di combattimenti”, proprio mentre fonti governative israeliane indicano che l’attesa operazione di terra a Gaza potrebbe essere rinviata di qualche giorno. E una guerra “non brevissima” si attende anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, la cui priorità resta “portare in salvo gli ostaggi”. Sono 14 gli italiani a Gaza, mentre al confine con il Libano c’è ancora “un gruppo di connazionali abbastanza consistente”. E’ “uno dei luoghi bersagliati da Hezbollah”, ha precisato il ministro, che ha indicato in circa 18.000 i connazionali presenti in Israele, “che vedono passare razzi e missili sulle loro teste”.

Tajani ha discusso con alcuni di loro durante una riunione all’Unità di crisi della Farnesina, e in due diversi interventi a Sky e Radio Uno ha sottolineato che “bisogna fare di tutto perché l’Iran e il Libano siano tenuti fuori” dal conflitto. Le minacce di Teheran e gli sporadici attacchi di Hezbollah sono al momento solo dei “segnali politici” di “sostegno” ad Hamas, ma “non ancora una dichiarazione di guerra”, ha spiegato il titolare della Farnesina. Con il movimento sciita libanese in particolare si resta nell’ambito di “attacchi e risposte proporzionate”, che comunque destano “preoccupazione” e impongono di “mantenere l’attenzione alta”. Saranno poi le Nazioni Unite, eventualmente, a decidere se cambiare le regole d’ingaggio dei militari di Unifil, in caso di ulteriore e pericoloso allargamento del conflitto. Nella notte, intanto, Israele ha continuato a bombardare i suoi obiettivi nella Striscia, colpendo oltre 400 postazioni di Hamas, facendo almeno 140 vittime e “centinaia di feriti”, con “decine di abitazioni distrutte”. Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi contro questa enclave palestinese di 362 km2, dove sono ammassati 2,4 milioni di palestinesi; un assedio che li sta privando di cibo, acqua ed elettricità almeno dal 9 ottobre scorso, 48 ore dopo il brutale attacco di Hamas allo Stato ebraico. Gli aiuti internazionali hanno cominciato ad arrivare sabato, attraverso l’Egitto, con una cinquantina di camion carichi di beni di prima necessità. Troppo pochi per l’Onu, secondo cui ne servirebbero almeno 100 al giorno.

Anche gli italiani bloccati nell’area hanno ricevuto “qualcosa da mangiare e da bere”, ha precisato Tajani, che ha parlato di “7 connazionali” presenti nella Striscia, assieme ad “altri 7 con doppia cittadinanza italo-palestinese e 4-5 familiari con passaporto solo palestinese, soprattutto bambini”. “Solo un’italiana vuole rimanere” a Gaza, “perché è un’operatrice della Croce Rossa e lo ritiene un suo dovere”, ha detto il ministro. Ciò che continua a mancare nella Striscia, invece, è il carburante. Israele ne impedisce la consegna per timore che possa essere sottratto da Hamas e utilizzato per alimentare i lanci di razzi contro lo Stato ebraico. “Quel poco che è stato consegnato lo hanno già rubato”, ha fatto sapere il governo. Roma, 24 ott. (askanews) – E mentre la guerra prosegue, la diplomazia internazionale continua a muoversi per impedire un’ulteriore escalation del conflitto e un allargamento regionale che risulterebbe catastrofico. La priorità è sempre quella di salvare gli ostaggi in mano ad Hamas. Un’urgenza ribadita nuovamente oggi dal Cremlino e confermata anche dal presidente francese Emmanuel Macron. “Tutti, senza distinzione” devono essere riconsegnati, ha detto. L’inquilino dell’Eliseo è arrivato in Israele per incontrare le famiglie delle persone disperse, il presidente Isaac Herzog e il primo ministro Benjamin Netanyahu, e si recherà poi a Ramallah, dove sarà ricevuto dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen. A fronte delle immagini di “violenza pura e crudeltà” dei giorni scorsi, durante il suo incontro con il capo dello Stato francese, Netanyahu ha insistito sul fatto che Hamas rappresenta “una minaccia alla civiltà”. Macron, da parte sua, ha evidenziato la necessità di costruire una coalizione contro il movimento estremista palestinese, che ieri ha rilasciato altri due ostaggi, Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Kuper, 79 anni, entrambi di nazionalità israeliana e provenienti dal Kibbutz Nir Oz. “Ho passato l’inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo questo”, ha detto oggi Lifshitz, confermando di avere camminato per chilometri lungo “un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele”. “Non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito alle costole e mi hanno reso difficile respirare”, ha dichiarato negli stessi minuti in cui Macron ha iniziato il suo incontro con Netanyahu.

Il premier d’Israele è stato nuovamente sollecitato nelle ultime ore dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla “necessità di garantire aiuti umanitari urgenti a Gaza”. Mentre dichiarazioni di fuoco sono arrivare da Doha, tradizionalmente vicina ad Hamas e con un ruolo importante di mediazione nella trattativa per il rilascio di tutte le persone trattenute con la forza a Gaza. “Diciamo basta. A Israele non dovrebbe essere dato il via libera per l’uccisione incondizionata”, ha detto l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. “La pericolosa escalation minaccia la regione e il mondo”. Un rischio che va evitato anche per la Cina. Il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi ha confermato al suo omologo Eli Cohen che la Cina resta impegnata per una soluzione del conflitto, ma ha anche chiesto a Israele di adottare misure efficaci per proteggere la sicurezza dei cittadini e delle istituzioni cinesi. “Tutti i paesi hanno il diritto all’autodifesa, ma dovrebbero rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere la sicurezza dei civili”, ha commentato. (di Corrado Accaputo)

Dop e Igp, modello sostenibile da tutelare: un convegno a Modena

Dop e Igp, modello sostenibile da tutelare: un convegno a ModenaRoma, 24 ott. (askanews) – Un modello sociale e sostenibile da tutelare per le DOP e le IGP: se ne parlerà il 27 ottobre nel corso del convegno organizzato dalla società consortile Piacere Modena “DOP e IGP: un modello sociale sostenibile da tutelare”.

Enrico Corsini, presidente di Piacere Modena e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, spiega: “oggi è un tema attuale ed è utile fare il punto sulle varie sfaccettature della sostenibilità applicata al sistema delle denominazioni. Inoltre, dopo la delusione della scorsa settimana che ha registrato una battuta d’arresto al termine del terzo round negoziale con Consiglio e Commissione Ue sul Regolamento sul futuro sistema della DOP e IGP europee – ha ricordato – in cui è previsto un rafforzamento del ruolo dei Consorzi e una maggiore tutela delle IG, il convegno rappresenta un’ opportunità per gli operatori delle filiere delle DOP e IGP di incontrarsi e fare sistema”. Al convegno parteciperà anche Paolo De Castro, europarlamentare e relatore per il Parlamento Europeo del Regolamento su DOP ed IGP, che informerà sugli sviluppi del round che sarà il 24 ottobre ed esporrà i nuovi scenari della legislazione comunitaria sul tema.

Manovra, confermato il taglio del cuneo. Aumentano le sigarette

Manovra, confermato il taglio del cuneo. Aumentano le sigaretteRoma, 24 ott. (askanews) – Confermato per il 2024 il taglio del cuneo contributivo di 6 punti per i redditi fino a 35.000 euro che sale a 7 punti per i redditi fino 25.000 euro. E’ quanto emerge da una bozza della legge di bilancio.

La norma prevede che “in via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”. L’esonero sale di un ulteriore punto percentuale “a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

Tra le altre cose, sale di circa 10 centesimi a pacchetto nel 2024 l’accisa sulle sigarette.