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Tag: Sanremo 2023

Nasce poliambulatorio di prossimità intitolato a padre Puglisi

Nasce poliambulatorio di prossimità intitolato a padre PuglisiRoma, 23 ott. (askanews) – Nasce un poliambulatorio di prossimità intitolato a padre Pino Puglisi, nel quartiere Brancaccio a Palermo, in occasione del trentennale della brutale uccisione del beato Puglisi, prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa. Il Poliambulatorio offrirà ambulatori dedicati alle malattie cardiovascolari (cardiochirurgia, chirurgia vascolare), all’urologia, ginecologia, medicina interna, ortopedia, dermatologia, oculistica e chirurgia generale.

Il nuovo Poliambulatorio di prossimità sorge accanto al Centro Padre Nostro, fondato dal prete simbolo della lotta alla mafia e all’emarginazione in uno dei quartieri più difficili di Palermo. Il Centro Padre Nostro ancora oggi opera in città attraverso progetti di aiuto e accoglienza rivolti alla popolazione. Alla presentazione sono intervenuti Paolo Trancassini, Questore Camera dei Deputati, Maurizio Artale, Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, Massimo Salardino, AD “Maria Eleonora Hospital” di Palermo che fa parte di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano che sostiene la realizzazione dell’opera, e l’arch. Christian Rocchi, cofondatore dello studio CHVL che ha firmato il progetto architettonico.

Il Poliambulatorio di prossimità Padre Pino Puglisi a Brancaccio, sarà costruito all’interno di un immobile confiscato alla mafia, grazie al contributo di GVM Care & Research, Gruppo ospedaliero presente a Palermo con Maria Eleonora Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN e specializzato nella cura del cuore. “Il progetto vede i suoi albori dopo una visita del presidente di GVM Care & Research Ettore Sansavini, che decise di affiancare il Centro nell’implementare i servizi, anche in ambito sanitario, a beneficio degli abitanti del quartiere Brancaccio – racconta Maurizio Artale, Presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro -. Vedere con i propri occhi la realtà in cui vivono molte famiglie, che è di estrema povertà economica e culturale, e quello che il Centro Padre Nostro realizza a Brancaccio ha portato alla disponibilità ad aiutarci. Poter contare sulla disponibilità di un Gruppo sanitario che intercetti questi bisogni e dia loro una risposta qualificata significa offrire a queste persone l’opportunità non solo di uscire dall’isolamento sociale e culturale, ma anche di imparare a prendersi maggiormente cura della propria salute”.

“GVM crede da sempre nella piena accessibilità e nella piena legittimità del diritto all’assistenza sanitaria a ogni persona, crede in una salute sostenibile e di prossimità, in condizioni di comfort e di sicurezza per tutti, a favore della comunità locale. Crediamo nel valore sociale della nostra missione, crediamo che l’impresa sia chiamata a creare valore da restituire al territorio e proprio a quella comunità in cui è innestata”, ha dichiarato Ettore Sansavini, Presidente di GVM Care & Research. “GVM Care & Research è impegnato in prima linea al fianco del Centro Padre Nostro – spiega dott. Massimo Salardino, Amministratore Delegato di Maria Eleonora Hospital -. Questo Poliambulatorio sarà una sorta di avamposto sanitario nel quartiere. Sarà uno spazio preposto allo sviluppo e alla promozione di percorsi formativi sull’igiene e la cura, un presidio sanitario permanente che va ad affiancarsi agli sportelli socio-psicologici presenti già da molti anni presso il Centro. Le dinamiche sociali di questo quartiere sono infatti particolari e rendere questo servizio di prossimità vicino a chi può averne bisogno aiuterà a sensibilizzare gli abitanti a prendersi cura della propria salute. In questo modo vogliamo contribuire concretamente a realizzare uno dei sogni di Padre Puglisi, quello di portare la salute tra la gente”.

Il Poliambulatorio di prossimità offrirà ambulatori dedicati alle malattie cardiovascolari (Cardiologia, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare), all’Urologia, alla Ginecologia, alla Medicina Interna, all’Ortopedia, alla Dermatologia, all’Oculistica e alla Chirurgia Generale. Brancaccio conta circa 600 famiglie, molte delle quali versano in condizioni di indigenza. Oltre alla mancanza di mezzi economici, la situazione di disagio culturale può portare le persone a sottovalutare l’importanza di prendersi cura di sé e della propria salute. Oltre a GVM Care & Research, hanno contribuito alla creazione del progetto e permetteranno la realizzazione dello stesso anche Fondazione EOS (Edison) e lo studio CHVL Architetti Associati.

A Leolandia premio per miglior spettacolo dal vivo parchi divertimento

A Leolandia premio per miglior spettacolo dal vivo parchi divertimentoRoma, 23 ott. (askanews) – Grande successo per Leolandia alla 22ª edizione dei Parksmania Awards, rassegna internazionale dedicata alle eccellenze del settore dei parchi divertimento italiani e stranieri: il parco a tema per famiglie più amato dai bambini, terzo in Italia per numero di visitatori, si è infatti aggiudicato il premio per il Miglior Show Indoor con il musical L’Isola Perduta, presentato a inizio 2023 e in scena per tutta la stagione estiva.

Il premio è stato consegnato all’art director Andrea Manenti, ideatore e regista di tutti gli spettacoli di Leolandia, nel corso della serata di gala che si è svolta presso il teatro di Movieland – The Hollywood Park (Lazise – VR) davanti ad una platea di oltre 400 addetti ai lavori e appassionati. Questa la motivazione: “L’Isola Perduta è un racconto musicale acrobatico, con un cast di oltre 30 artisti internazionali che, tra scenografie immersive, raggi laser, effetti speciali e meravigliosi costumi, interpretano gli abitanti dell’isola. Un sapiente mix di emozioni per una produzione magistralmente orchestrata dal collaudato e affiatato team artistico di Leolandia”. Il presidente di Leolandia, Giuseppe Ira, ha dichiarato: “Tutti i nostri spettacoli dal vivo sono prodotti internamente e siamo quindi doppiamente orgogliosi di ricevere questo premio, superando la concorrenza agguerrita di oltre 50 parchi divertimento italiani. L’intrattenimento dal vivo all’interno di Leolandia è pensato per entusiasmare tanto i bambini quanto gli adulti e diventa un importante momento di condivisione delle emozioni. Investiamo molto in questo comparto e, insieme agli altri parchi italiani, generiamo un indotto non trascurabile per il settore dello spettacolo dal vivo”.

Concepito per sensibilizzare piccoli e grandi sul tema della tutela della biodiversità, lo spettacolo “L’Isola Perduta” è dedicato alle avventure di una giovane ricercatrice in un’isola misteriosa, dominata da forze oscure che imprigionano l’energia e la forza vitale degli animali che la abitano. Tra variopinti pappagalli, rettili acrobatici, animali della giungla e creature della notte, la protagonista cerca di recuperare le parti mancanti di un totem, dalla cui integrità dipende la salvezza stessa dell’isola. In questi giorni, a Leolandia prosegue la tematizzazione di HalLEOween che culminerà in una straordinaria giornata-evento il 31 ottobre: tra dolcetti, scherzetti e altre sorprese tutte da ridere, si festeggerà l’unico Halloween a misura di famiglia fino a tarda sera, approfittando dell’apertura del parco dalle 10 alle 21:30, con gran finale a base di fuochi d’artificio. HalLEOween proseguirà fino a domenica 5 novembre per poi lasciare spazio al Natale Incantato, che accompagnerà gli ospiti fino a domenica 7 gennaio 2024.

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”Roma, 23 ott. (askanews) – È stato assegnato a Nicola Gardini con il romanzo “Nicolas” (Garzanti) la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”. Seconda classificata Sara Gambazza con “Ci sono mani che odorano di buono” (Longanesi), terzo Matteo Bianchi con “La vita di chi resta” (Mondadori).

Nella difficoltà di un’epoca travagliata da evoluzioni e contraddizioni, un libro dall’alto valore interiore e spirituale diventa luogo significante e può fare da filo conduttore per dare senso all’esistenza e valore ad un’evoluzione positiva dell’umanità. Da questa consapevolezza è nata la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”, ideato dal Presidente De Leo Fund Onlus e Professore ordinario di Psichiatria Diego De Leo e dalla dott.ssa Vera Slepoj, che ha voluto premiare un romanzo o un saggio pubblicato per la prima volta in volume cartaceo nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 30 luglio 2023. “Vogliamo dedicare un ringraziamento speciale oltre che ai premiati anche ai premi che abbiamo assegnato – ha commentato Vera Slepoj – al primo classificato è stata data un’opera unica dell’artista Giampaolo Babetto, oltre alla consegna di 2000 euro, mentre agli altri classificati sono stati assegnati i premi della gioielleria padovana Roberto Callegari, che hanno reso prezioso questo momento unico”.

A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura, oltre agli ideatori, come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Catena Fiorello, Maria Pia Garavaglia, Roberto Pazzi, Ferdinando Iezzi, Don Renzo Pegorato, Claudio Cutuli, Lorena Bianchetti, Vincenzo Pepe. La cerimonia è organizzata da De Leo Fund onlus, fondata nel 2007 per creare un luogo dove le persone con un’esperienza di lutto traumatico potessero trovare aiuto e condivisione. La De Leo Fund onlus non soltanto si occupa di fornire gratuitamente supporto psicologico ai survivors, ma ha raccolto e saputo superare e trasformare molte di queste esperienze traumatiche grazie all’attivazione di un laboratorio creativo dove, coltivando la bellezza della relazione, si è ri-progettata, con amore e speranza, la cura per la vita.

Tajani a Lussemburgo, ecco perché in Ue si discute di tregua umanitaria per Gaza (ma non cessate il fuoco)

Tajani a Lussemburgo, ecco perché in Ue si discute di tregua umanitaria per Gaza (ma non cessate il fuoco)Roma, 23 ott. (askanews) – Nella discussione ‘molto positiva’ di oggi tra i ministri degli Esteri dei Ventisette, si è discusso della richiesta dell’Onu di una ‘pausa umanitaria’ nelle operazioni militari in corso a Gaza, con la maggioranza degli Stati membri che si è detta favorevole, ma puntualizzando che deve servire a far entrare i rifornimenti a Gaza, mentre altra cosa sarebbe un cessate il fuoco, perché ‘una tregua non può significare che Israele rinuncia alla propria autodifesa e rinuncia a colpire a Hamas, mentre Hamas continua a lanciare razzi su Israele’. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del Consiglio Affari esteri dell’Ue oggi a Lussemburgo.

Il ministro si è anche detto ‘ottimista’ sulla possibilità di far uscire da Gaza una parte dei profughi palestinesi, e in particolare gli italiani intrappolati nella Striscia, e ha poi assicurato che ‘in Italia non ci sono minacce vere di attentati di terroristi’ della Jihad islamica’, ma comunque bisogna continuare a vigilare, come si sta facendo con la chiusura della frontiera con la Slovenia. Quanto alle manifestazioni pro-Palestina in Europa, Tajani ha affermato che vanno autorizzate, a meno che non inneggino terrorismo e alla violenza contro gli ebrei. Durante il Consiglio, ha riferito il ministro, ‘ho espresso la posizione dell’Italia di ferma condanna all’aggressione di Hamas contro Israele’, e a favore del ‘diritto di Israele a difendersi. Ci auguriamo contemporaneamente che possano arrivare gli aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah. Ci potrebbero essere delle pause umanitarie nei combattimenti per permettere di far entrare i camion con viveri e medicinali a Gaza’. ‘È emersa – ha continuato Tajani – una condanna totale da parte di tutti del comportamento di Hamas’, e si è parlato dei rischi di escalation ‘Tutti quanti dobbiamo lavorare per una de-escalation nella regione e naturalmente è importante che non venga coinvolta la popolazione civile’.

Riguardo all’ipotesi che Hamas liberi una cinquantina di ostaggi con doppia nazionalità, il ministro ha osservato che ‘queste sono voci di stampa; non abbiamo ancora nessuna notizia precisa in merito. Noi stiamo lavorando con la nostra ambasciata a Tel Aviv e il nostro Consolato a Gerusalemme, la nostra ambasciata al Cairo e la nostra Unità di Crisi, siamo fortemente impegnati per raggiungere l’obiettivo di liberare gli ostaggi con l’interlocuzione che continuiamo ad avere con diversi paesi. Stasera parlerò anche con il ministro degli Esteri brasiliano, che presiede la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Oni. Noi siamo impegnati al 100% per la liberazione degli ostaggi, e anche per far uscire gli italiani che sono a Gaza, mi auguro il più presto possibile’. A chi chiedeva se i ministri abbiano discusso la proposta dalla Spagna di organizzare una conferenze internazionale per cominciare a discutere di uno Stato palestinese, Tajani ha risposto: ‘Abbiamo parlato dell’obiettivo da raggiungere, che è quello della posizione italiana: due popoli due Stati; dare una prospettiva al popolo palestinese per far cessare la guerra. Su questo siamo tutti d’accordo. Poi ci sono state sfumature e differenze su altre questioni, ma su questo mi pare che ci sia l’unanimità tra i paesi dell’Unione europea, per lavorare anche concretamente per raggiungere questo obiettivo. Vedremo come incontrarci, come lavorare. E’ stata fatta questa proposta (spagnola, ndr), ora vedremo come realizzare nel modo migliore una unità tra tutti i paesi della Ue per poter incidere’.

‘Perché – ha continuato Tajani – è giusto dirlo, ma poi bisogna anche fare in modo che, attraverso una forte azione che dovrà vedere tutti, tutte le Nazioni Unite impegnate, si possa trasformare questa idea in un fatto concreto. Sapendo bene che quando si è vicini a un accordo c’è chi cerca, come sta facendo Hamas in questo momento, di mandare tutto all’aria. Perché vuole cancellare lo Stato di Israele, vuole che ci sia la guerra’. Secondo il ministro, ‘Hamas ha attaccato perché c’era un dialogo in corso tra i paesi arabi, tra la Arabia Saudita, in particolare, e Israele. E questo ad Hamas non va assolutamente bene, perché essendo un organizzazione terroristica criminale vuole impedire che si raggiunga la pace in Medio Oriente. Quindi dovremmo essere molto determinati, molto forti. Hamas va sradicata dal territorio di Gaza, perché non può continuare a farsi Scudo del popolo palestinese e degli ostaggi. E’ un’organizzazione terroristica e criminale, e adesso quantomeno – ha affermato Tajani – dimostri di avere senso di umanità liberando gli ostaggi senza porre condizioni’.

Sulla richiesta di pausa umanitaria, il ministro ha precisato che ‘non ci sono state decisioni, c’è stato un dibattito; le decisioni poi verranno credo prese dal Consiglio. Le pause umanitarie per far entrare i rifornimenti a Gaza ci vedono favorevoli. La tregua è un’altra cosa: la tregua non può significare che Israele rinuncia alla propria autodifesa e rinuncia a colpire Hamas, mentre Hamas e Hezbollah continuano a lanciare razzi su Israele’. Una vera e propria tregua, insomma, più che i civili intrappolati a Gaza ‘rischierebbe in questo momento di tutelare Hamas, che è una cosa ben diversa. Quindi aiutiamo il popolo palestinese facciamo arrivare il rifornimenti, ma Israele – ha sottolineato Tajani – ha diritto a difendersi, ripeto nel rispetto del diritto internazionale e nel rispetto della popolazione civile. Ma ha diritto a colpire i centri Hamas, quelli da dove partono i razzi contro Israele. Il diritto all’autodifesa è riconosciuto a livello internazionale, questo non può essere messo in discussione’. Più tardi, rispondendo ai giornalisti in spagnolo, il ministro ha ribadito: ‘siamo tutti favorevoli ad aiutare il popolo palestinese, che sta vivendo una situazione molto difficile, e credo che aiutare questo popolo sia importante per tutti noi. Lo faremo, apriremo il passaggio di Rafah, e li aiuteremo, anche gli italiani che vogliono lasciare Gaza. Stiamo lavorando con altri paesi per questo, e voglio essere ottimista’. Quanto al timore di attentati terroristici in Italia e nell’Ue, e ai rischi che la protesta contro l’assedio di Gaza da parte di Israele finisca per incendiare le piazze europee, Tajani si è mostrato fiducioso e rassicurante. ‘Qui non se ne è parlato. Io credo che – ha puntualizzato -, se si tratta di manifestazioni per la difesa del popolo palestinese senza inneggiare al terrorismo, senza inneggiare ad Hamas, sia giusto autorizzarle. Se invece si tratta di manifestazioni in cui si inneggia alla violenza, o manifestazioni contro il popolo ebraico, quelle non possono essere autorizzate. Ma se si tratta di manifestazioni per la Libertà della Palestina, per lo stato palestinese perché vietarle?’, ha chiesto. Riguardo al rischio terrorismo in Europa, ha proseguito il ministro, ‘delle preoccupazioni ci sono in generale. In Italia non ci sono minacce vere di attentati di terroristi; però stiamo vigilando: le forze dell’ordine e la nostra intelligence stanno lavorando per prevenire possibili atti terroristici. Non è un caso che sia stata chiusa la frontiera con la Slovenia, bloccando Schengen’; così ‘c’è un filtro costante, quotidiano, da parte delle forze dell’ordine per vedere chi entra nel nostro paese. Perché, come sapete, i Balcani sono un luogo dove c’è un traffico d’armi preoccupante. Quindi dobbiamo impedire assolutamente che ci siano terroristi armati che entrano in Italia. Insomma, lo Stato è vigile, il governo pone grande attenzione alla questione sicurezza’. ‘Anche per questo è stato deciso di aumentare gli stipendi delle forze dell’ordine attraverso il nuovo contratto. Quindi, massima allerta, ma non allarmismo. Non dobbiamo spaventare l’opinione pubblica perché non c’è un rischio attentati. Detto questo – ha concluso Tajani – bisogna vigilare.

Alleanza Cooperative a Lollobrigida: no a penalizzazioni Ue

Alleanza Cooperative a Lollobrigida: no a penalizzazioni UeRoma, 23 ott. (askanews) – “Occorre scongiurare l’inserimento di criteri e modifiche al testo della proposta della Commissione europea relativa al programma di promozione 2024 che vadano a penalizzare i settori delle carni rosse e lavorate e del vino, pilastri fondamentali dell’agroalimentare italiano. Siamo convinti che il governo italiano darà ancora una volta prova di saper difendere le produzioni di alta qualità del nostro made in Italy dalle ricadute negative che le politiche intraprese dalla Commissione rischiano di arrecare a comparti così strategici del nostro agroalimentare”.

Con queste parole il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini rivolge il suo appello al ministro dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida alla vigilia della votazione prevista il 25 ottobre a Bruxelles nella riunione del Comitato di gestione sull’Annual Work Programme, il programma di lavoro annuale per la promozione dei prodotti agricoli. “Auspichiamo una forte presa di posizione del nostro governo a tutela degli interessi degli agricoltori e delle imprese e cooperative agroalimentari del Paese”, ha aggiunto Piccinini. “È fondamentale assicurare che le politiche europee siano equilibrate e rispettose di tutte le produzioni nazionali e che non vengano introdotte discriminazioni nei confronti di carni rosse e vino che, sulla base di alcune formulazioni della bozza di programma, rischierebbero – ha concluso – di venir escluse dal budget stanziato per finanziare i programmi di promozione destinate ai mercati interni”.

Shoah, Gualtieri a Birkenau con studenti e sopravvissuti

Shoah, Gualtieri a Birkenau con studenti e sopravvissuti(dall’inviata Monica Di Sisto)

Birkenau, 23 ott.(askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato da Sami Modiano e Tatiana Bucci, sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ha deposto un mazzo di fiori presso la struttura di selezione all’esterno del campo di concentramento di Birkenau dove il 23 ottobre di ottanta anni fa arrivarono i primi ebrei deportati dall’Italia. Un convoglio con ventotto vagoni bestiame partito dalla Stazione Tiburtina con 1022 persone a bordo, tra le quali moltissime donne, anziani e oltre 200 bambini. Sì è aperta, così, la seconda giornata del Viaggio della Memoria nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, organizzato per 8 scuole superiori di Roma Capitale e della Città Metropolitana, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah e della Comunità Ebraica di Roma. A questa seconda tappa hanno partecipato, per la prima volta, i familiari dei sopravvissuti del 16 ottobre, data del rastrellamento degli ebrei dalla Capitale. Il sindaco ha anche aggiunto un suo un sasso a quelli deposti dalle famiglie dei deportati, come segno di lutto e di memoria degli scomparsi. “Mi sento particolarmente il cuore gonfio, io che di solito parlo con facilità quasi non riesco – ha ammesso Tatiana Bucci, entrata bambina nel campo di Birkenau e sopravvissuta allo sterminio, parlando agli studenti stretti attorno al binario in silenzio -. È la prima volta che lo sento così forte, perché è qui che ho saputo di essere arrivata qui il 3 aprile del 44. Il mio pensiero va soprattutto ai bambini, che non dovrebbero soffrire, e a mia nonna che per l’ultima volta ho visto proprio qui”.

“Abbiamo vissuto dieci mesi qui a Birkenau – ha ricordato ancora Tati Bucci – e ringrazio, circondata dalle famiglie di chi non è tornato, per la vita fortunata che abbiamo avuto, perché siamo stati tra i pochi bambini che siamo stati ritrovati dalla propria famiglia”. “Le vostre parole ci toccano dal profondo – ha sottolineato il sindaco Gualtieri – e commemoriamo qui questa giornata tragica nella quale, dopo quattro giorni nei vagoni bestiame, senza acqua ne’ cibo, arrivarono 1023 ebrei romani strappati alle loro case”.

“Furono vittime di un piano folle – ha aggiunto Gualtieri – ma che è storia, un piano di sterminio attuato con una lucida capacità amministrativa che sconvolge nella sua criminale determinazione e che rappresenta, con la Shoah, il punto più basso raggiunto dall’umanità”. “Il radicale antisemitismo del nazismo – ha ricordato Gualtieri – affonda le sue radici nella storia, e fa qui, nel campo dì sterminio più grande, un milione di vittime. Grazie agli studenti delle scuole e alle associazioni presenti perché della memoria dobbiamo fare un pilastro della nostra identità – ha aggiunto il sindaco rivolto ai ragazzi – per una storia che non deve mai più accadere. Lo dobbiamo ai romani strappati alle loro famiglie e alla vostra generazione. Per avere un futuro migliore dobbiamo conoscere la storia. Grazie a Sami e Tatiana – ha concluso Gualtieri – che rivivendo questo momento provano sentimenti che non possiamo neanche immaginare, ma hanno dedicato la loro vita alla memoria perché l’orrore non si ripeta”.

I Negramaro live a Napoli a giugno: “Un sogno che si avvera”

I Negramaro live a Napoli a giugno: “Un sogno che si avvera”Roma, 23 ott. (askanews) – “Cantare allo Stadio Maradona, anzi San Diego Maradona (ride, ndr), è un sogno che si avvera. Ringrazio Napoli e tutti i napoletani, a partire da Pino Daniele, per me fonte di ispirazione”. Inizia così Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, presentando in conferenza stampa a Napoli i due eventi live di giugno 2024 negli stadi di Napoli e Milano.

“Da Sud a Nord” è il titolo del doppio evento, presentato in Comune a Napoli, con il sindaco Gaetano Manfredi. Sul palco dello stadio, prima del concerto della band leccese, si esibirà un gruppo di giovani ragazzi napoletani selezionati dalla Fondazione Pino Daniele, presieduta dal figlio Alex, che eseguiranno canzoni del cantautore napoletano scomparso nel 2015. “L’omaggio più grande che possiamo fare a Pino Daniele – ha aggiunto Sangiorgi – è fare quello che avrebbe fatto lui: dare occasione ai giovani del Sud, un’occasione gigantesca. Porteremo questi ragazzi anche a San Siro, e anche a Milano ascolteranno Pino Daniele”. Dopo esser stata la prima band italiana ad aver varcato la soglia della Scala del calcio, con il concerto-evento realizzato a San Siro nel 2008, e a distanza di 6 anni dal precedente tour negli stadi italiani, la prossima estate i Negramaro torneranno a San Siro e per la prima volta calcheranno il palco dello stadio napoletano.

I due appuntamenti segnano un nuovo inizio della band, dopo il trionfo del lungo tour estivo N20 – che ha registrato un sold out dopo l’altro in tutte le date – con cui Giuliano, Andro, Lele, Danilo, Ermanno e Pupillo hanno celebrato il ventennale di una storia unica, piena di vita e successi. Una storia che i Negramaro hanno immortalato nel docufilm evento, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, “Negramaro back home – Ora so restare”, realizzato in occasione del N20 Back Home, la grande festa in musica sold out che si è tenuta lo scorso 12 agosto all’Aeroporto Fortunato Cesari di Galatina (Lecce) con sul palco, al fianco della band, gli amici che hanno accompagnato il loro viaggio artistico: Elisa, Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Niccolò Fabi, Diodato, Sangiovanni, Malika Ayane, Ermal Meta, Rosa Chemical, Ariete e Aiello che con performance inedite e spettacolari hanno ripercorso la storia del gruppo realizzando un’esperienza che ha valicato i confini del concerto.

Shoah, Gualtieri depone corona a Muro fucilazioni di Auschwitz

Shoah, Gualtieri depone corona a Muro fucilazioni di AuschwitzAuschwitz, 23 ott. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato dai sopravvissuti ai campi di sterminio Sami Modiano e Tatiana Bucci, ha deposto una corona al Muro delle fucilazioni all’interno del campi di concentramento di Auschwitz. Il sindaco era scortato dai gonfaloni di Roma Capitale, della Città metropolitana di Roma, alla presenza delle istituzioni presenti e seguito dai familiari dei familiari dei 16 ebrei che furono gli unici sopravvissuti del rastrellamento degli ebrei romani del 16 ottobre 1943, oggi tutti scomparsi. Tatiana Bucci e Sami Modiano il 27 gennaio 1945 erano ad Auschwitz quando arrivarono i soldati dell’Armata Rossa a liberare il campo, e sono tornati sui luoghi della Shoah come testimoni per le studentesse e gli studenti dei licei romani che partecipano al Viaggio della Memoria 2023 organizzato dalla Capitale e della Città Metropolitana, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah e della Comunità Ebraica di Roma.

Sami Modiano, al termine della cerimonia ufficiale, si è accostato al muro nel quale ha depositato un sasso in memoria dei defunti della sua famiglia e della comunità ebraica di Roma.

Gran Ballo della Venaria Reale scende in campo contro violenza su donne

Gran Ballo della Venaria Reale scende in campo contro violenza su donneRoma, 23 ott. (askanews) – Dall’Accademia Navale di Livorno è partita ufficialmente la XXVII edizione di “Vienna sul Lago”, l’evento di formazione, cultura e solidarietà che si conclude sabato 28 ottobre alla Reggia Sabauda denominato, il “Gran Ballo della Venaria Reale”.L’apertura dell’imponente portone della Galleria Grande della Reggia Sabauda, sulla XXVII edizione del Gran Ballo della Venaria Reale, sarà caratterizzata dal simbolo della Pace. Un ramo d’ulivo che le venti giovani Debuttanti terranno tra le mani accompagnate dagli Aspiranti Guardiamarina. Dalla città di San Francesco, Assisi, un forte segnale di partecipazione delle nuove generazioni che, durante la serata di charity, sabato 28 ottobre, dell’evento Vienna sul Lago, progetto di formazione, cultura e solidarietà, vuole lanciare quale auspicio per la Pace nei territori afflitti dalla guerra. Un inizio volutamente diverso, dove la suggestione di un sogno si sposa con un gesto concreto di condivisione al dolore dei loro coetanei, vittime della violenza dei conflitti che segnano tragicamente i nostri tempi. Una speranza condivisa dalla Marina Militare, partner della manifestazione oramai da venticinque anni, che vede protagonisti di Allievi della 3^ classe del corso “Aghenor” dell’Accademia Navale di Livorno, quest’anno al suo 142 anniversario dalla fondazione. “Vienna sul Lago”, è  un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi e ai progetti sociali realizzati durante tutta la sua storia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che praticamente da sempre gode dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, dell’Ambasciata d’ Austria in Italia e dell’Ambasciata d’ Austria presso la Santa Sede, della Città di Vienna. Da sempre la serata di charity mette al centro importanti temi sociali, oltre che guardare con attenzione ai problemi della società civile. Sabato 28 ottobre, le giovani Debuttanti indosseranno sotto gli splendidi abiti bianchi del noto stilista internazionale Carlo Pignatelli le “scarpette rosse” per rinnovare l’importante impegno che l’evento mette in campo a contrasto del fenomeno della violenza sulle donne. Una tematica, quella della “violenza di genere e della violenza assistita”, in cui SOS Villaggi dei Bambini è in prima linea e, per il secondo anno, ente beneficiario scelto dal Comitato Organizzatore Vienna sul Lago. Per contrastare questo fenomeno l’Organizzazione si impegna a fornire supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, grazie al Programma “Mamma e Bambino”, attivo in tutti i Villaggi SOS presenti in Italia, che offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino. A favore di questo Programma dal 16 al 29 ottobre, SOS Villaggi dei Bambini lancerà la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”.

“Intervenire sulla violenza non solo fisica che si manifesta anche nelle quotidiane difficoltà per le donne di realizzare appunto i propri sogni, le proprie aspirazioni personali e professionali”, sottolinea il Presidente del Comitato Organizzatore Vienna sul Lago, il Notaio Claudio Limontini, che prosegue: ” Quest’anno qualcosa di diverso, di più tragico ha fatto irruzione nelle nostre vite: la guerra, la guerra dei missili e delle bombe, dei cannoni e dei carri armati. Ma la guerra parte da molto lontano, dalla incapacità di rispettare gli altri diversi da noi, dal bisogno di affermazione dell’individuo che mira ad annientare gli altri, dal proprio egoismo. E’ necessario pertanto iniziare ad accettare gli altri per come sono, per quello che fanno, per quello che hanno. Iniziare ad accettare che ci sono Uomini e Donne migliori di noi. Per questo oggi i nostri ragazzi portano un ramoscello di ulivo in mano da donare ad uno sconosciuto qualunque, nel corso della serata. Sono ulivi che arrivano da Assisi, dove il 27 ottobre 1986 si svolse lo straordinario incontro interreligioso voluto da San Giovanni Paolo II, grazie allo “spirito di Assisi” nella gran parte della terra furono sospesi i conflitti armati. Il nostro auspicio è quello di rilanciare dalla Reggia di Venaria, da questa bellezza, da questi giovani fortunati, lo “spirito di assisi”, ovvero il messaggio di Pace affinché questo diventi un valore universale capace di abbattere tutti i muri e reticolati”. Un altro importante appuntamento, lanciato nell’edizione 2018 dal Comitato Organizzatore che ha voluto rendere omaggio al Gen. Delio Costanzo – uno dei suoi principali fondatori, è quello del “Premio Costanzo”: un prestigioso riconoscimento che rende onore a Donne, Uomini e Istituzioni che, attraverso il loro operato nei singoli campi professionali, hanno reso un “nobile” servizio al Paese.

Vino, Col d’Orcia di Montalcino ottiene la certificazione Equalitas

Vino, Col d’Orcia di Montalcino ottiene la certificazione EqualitasMilano, 23 ott. (askanews) – Col d’Orcia, storica azienda vitivinicola di Montalcino (Siena), ha ottenuto la certificazione Equalitas, standard di sostenibilità sociale, ambientale ed economica nel settore del vino. Un documento che attesta l’impegno della Cantina nelle attività di gestione del vigneto, produzione, invecchiamento, affinamento e imbottigliamento.

Sempre in ambito di sostenibilità, la guida “Slow Wine 2024” ha da poco attribuito all’azienda toscana, che dal 1973 è di proprietà della famiglia Marone Cinzano, la “Chiocciola”, simbolo che testimonia “valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food, associati a un’eccellente qualità della proposta”. La stessa guida ha anche insignito il proprietario, il conte Francesco Marone Cinzano, del “Premio speciale alla carriera”. “Questi riconoscimenti arrivano in un momento molto importante della storia di Col d’Orcia, a 50 anni dalla sua acquisizione: il nostro impegno in ambito sostenibile ha un valore particolarmente grande perché significa che la nostra responsabilità è rivolta alle generazioni future” ha commentato Francesco Marone Cinzano, sottolineando che l’azienda “esprime la sostenibilità non solo istituzionale ma in particolare quella della gestione olistica dell’agricoltura, quella della comunità di intenti dell’imprenditore agricolo e di tutto l’universo produttivo che lo circonda”. Quest’anno, inoltre, ricorrono dieci anni dalla certificazione biologica. Era infatti il 2010 quando è iniziato il processo di conversione non solo dei vigneti ma anche degli oliveti, seminativi, parco e giardini, che si è concluso nel 2013 rendendo i 540 ettari, di cui 149 vitati, della Tenuta una vera e propria oasi nel territorio di Montalcino. Nel 2023 la Cantina ha redatto anche il suo primo Bilancio di sostenibilità, in cui si evidenzia l’attenzione verso i dipendenti e i collaboratori, il supporto alla comunità locale, e l’impegno per l’ambiente e la salvaguardia della biodiversità, arrivato fino alla scelta di un vetro più leggero per le bottiglie di vino, a scatole di imballaggio in cartone riciclato e 100% riciclabile e alla progressiva sostituzione di capsule in stagno in favore di quelle in polilaminato.

Guidata dal 1992 dal conte Francesco, che ha ricevuto il testimone dal padre Alberto, oggi Col d’Orcia coltiva 106 ettari a Sangiovese Brunello, 7,5 a Sangiovese Sant’Antimo, 9 a Cabernet, 6 a Merlot, 4 a Pinot Grigio, 3 a Chardonnay e tre a Moscadello, 2,5 di Syrah e 1 ettaro a vitigni vari a bacca rossa. Uve grazie alle quali oggi produce 15 etichette certificate biologiche, tra cui anche tre grappe. Col d’Orcia possiede inoltre circa 5.500 piante di ulivo, alcune delle quali di oltre 400 anni.