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Tag: Sanremo 2023

Fastweb, Calcagno lascia, Walter Renna Ceo da ottobre

Fastweb, Calcagno lascia, Walter Renna Ceo da ottobre


Fastweb, Calcagno lascia, Walter Renna Ceo da ottobre – askanews.it



Fastweb, Calcagno lascia, Walter Renna Ceo da ottobre – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Dopo 23 anni di grandi successi in Fastweb, di cui dieci nel ruolo di CEO, Alberto Calcagno ha deciso di presentare le dimissioni e lascerà l’azienda a fine settembre 2023. Il Consiglio di amministrazione ha nominato Walter Renna come nuovo CEO di Fastweb dal 1 ottobre 2023. Lo annuncia Fastweb in una nota.

Come dimostrano i risultati dell’esercizio 2022, Fastweb poggia su basi molto solide, ha una posizione di mercato forte ed è pronta per il futuro, afferma la società. Christoph Aeschlimann, presidente del consiglio di amministrazione di Fastweb, dichiara: “Alberto Calcagno è direttamente collegato alla storia di successo di Fastweb. Negli ultimi 23 anni ha lasciato un’impronta decisiva sulla nostra azienda, e di questo gli sono estremamente grato.” Dal 2013, quando Alberto Calcagno ha assunto la funzione di CEO, Fastweb non ha cessato di aumentare il portafoglio clienti, il fatturato e il free cash flow, mettendo a segno una crescita costante per 38 trimestri consecutivi. Allo stesso tempo, la rete in fibra ottica è stata fortemente ampliata. Sotto la sua guida, i settori dedicati a clienti commerciali e Wholesale hanno registrato una decisa crescita, parallelamente ai successi in nuovi rami di attività come la telefonia mobile, il cloud e la cybersicurezza. Alberto Calcagno è entrato in azienda nel 2000 come direttore della divisione Strategia di Fastweb, diventando poi CFO, COO nel 2007 e CEO nel 2013.”Ho vissuto un periodo incredibilmente stimolante in una delle aziende più affascinanti d’Italia. Dagli albori della fibra ottica, nel 2000, fino alla nostra epoca fatta di smartphone sofisticati, reti veloci e dati nel cloud, la tecnologia e il modo in cui comunichiamo, sia per lavoro che nella vita privata, sono cambiati enormemente”, dichiara Alberto Calcagno. “Per me, questo è il momento giusto per dedicarmi a nuovi obiettivi. Ringrazio tutti i collaboratori, i clienti, i partner e gli azionisti per la fiducia che hanno riposto in me.”

“Sono soddisfatto della nomina di Walter Renna come nuovo CEO di Fastweb. È un solido manager con conoscenze dettagliate nel settore della telecomunicazione e della tecnologia e una lunga esperienza nel management e nel marketing”, dichiara Christoph Aeschlimann. “Walter è un dirigente affermato che nel direttivo di Fastweb ha dato un contributo determinante alla storia di crescita dall’azienda e che continuerà a guidarla lungo questo percorso. Quello italiano rappresenta per noi un mercato importante e Fastweb è un tassello chiave della nostra strategia: continuità e capacità dirigenziali hanno la massima importanza su questo piano commerciale.” Walter Renna, che entrerà in carica il 1 ottobre 2023, è nato nel 1982. Dopo la laurea in economia all’Università di Bologna e il Master of Science presso l’Università Bocconi di Milano, Walter ha iniziato la sua carriera professionale in veste di consulente M&A per KPMG. Nel 2008 è entrato nel team Strategia di Fastweb e lo ha diretto fino al 2018. Successivamente è passato al ruolo di COO e dal 2021 è a capo del team Product Design and Delivery, responsabile di marketing, comunicazione, sviluppo dei prodotti e IT.

“Sono molto felice di continuare il mio percorso in Fastweb con il ruolo di CEO e ringrazio il Consiglio di amministrazione per la fiducia”, dichiara Walter Renna. “Accetto volentieri questa sfida e darò il meglio per proseguire la nostra storia di crescita insieme al management team e a tutti i colleghi”.

Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario

Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario


Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario – askanews.it



Grossi (Aiea): lo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è precario – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il direttore dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite (Aiea), Rafael Grossi, ha dichiarato che la situazione nella centrale elettrica ucraina di Zaporizhzhia “rimane pericolosa” a seguito di un attacco missilistico russo questo mese che ha disconnesso l’impianto dalla rete. La più grande centrale nucleare d’Europa ha bisogno di una fornitura di elettricità affidabile per far funzionare le pompe che fanno circolare l’acqua per raffreddare i reattori e le piscine che contengono combustibile nucleare. Dall’attacco russo del 9 marzo, l’impianto ha fatto affidamento su un’unica linea elettrica di riserva che rimane “disconnessa e in riparazione”, secondo Grossi. “La sicurezza nucleare allo ZNPP rimane in uno stato precario”, ha detto il capo dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica.

La mancanza di accesso alla rete dell’impianto e i necessari lavori di riparazione sulla sua ultima linea elettrica di emergenza potrebbero causare una completa perdita di energia, rendendolo dipendente dai generatori diesel per la settima volta da quando la Russia ne ha preso il controllo un anno fa, ha precisato Grossi. “Chiedo ancora una volta un impegno di tutte le parti per garantire la sicurezza nucleare e la protezione della centrale”, ha insistito. “La situazione nello stabilimento rimane pericolosa. Il team della Missione di supporto e assistenza IAEA a Zaporizhzhya (ISAMZ) attualmente presente presso l’impianto è stato informato che il ripristino della linea era stato programmato per il 5, il 10 e poi il 13 marzo ma non è stato possibile. L’ultima data di riconnessione è prevista per (oggi, ndr) il 23 marzo”.

Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva

Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva


Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva – askanews.it



Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva – askanews.it


















Possagno, 23 mar. (askanews) – Le lunghe celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Canova continuano a Possagno, paese natale dell’artista e sede del Museo Gypsotheca a lui dedicato, con una mostra ideata da Vittorio Sgarbi centrata sul rapporto tra Canova e il potere, in particolare in relazione alla collezione di Giovanni Battista Sommariva.

La direttrice del museo di Possagno, Moira Mascotti, ha co-curato l’esposizione. “Canova – ha spiegato ad askanews – entra in dialogo con i potenti dell’epoca, Canova si confronta con Napoleone e con tanti membri della famiglia Bonaparte, però l’artista era anche in dialogo con il mondo culturale, e quindi questo rapporto speciale con Giuseppe Bossi, che era un pittore, un amico, ma anche il segretario dell’Accademia di Brera. Poi ancora abbiamo la possibilità di vedere il rapporto tra Canova e Giovanni Battista Sommariva, il collezionista che è stato uno di quei personaggi che si sono avvalsi dell’arte per cercare di dare lustro al proprio nome e così diventando uno dei più grandi collezionisti dell’artista”. In mostra, per la prima volta dopo un’importante operazione di restauro, l’Apollino che proviene dalle Collezioni Comunali d’arte di Bologna, ma anche dipinti e opere di altri artisti che ricostruiscono il clima dell’epoca, così come le comuni matrici iconografiche che poi sono alla base di molti capolavori canoviani. L’esposizione vive comunque in relazione al luogo che la ospita, ovviamente la casa natale, ma soprattutto alla spettacolare Gypsotheca, somma e resoconto di un neoclassicismo che con Canova ha raggiunto i suoi apici. E nella luce perfetta dell’ala del museo progettata da Carlo Scarpa si possono anche ammirare due versioni di Amore e Psiche, sotto lo sguardo di Napoleone, l’individuo cosmico-storico che ha saputo, nel bene e nel male, incarnare per un paio di decenni lo spirito del tempo. Quel tempo nel quale Canova ha vissuto e creato la propria arte, partendo da qui.

Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra

Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra


Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra – askanews.it



Medvedev: l’arresto di Putin in Germania sarebbe una dichiarazione di guerra – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha affermato che se la Germania decide di attuare la decisione della Corte penale internazionale (CPI) sull’”arresto” del presidente russo Vladimir Putin, ciò equivarrà a dichiarare guerra alla Russia. Il ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann aveva affermato che il mandato di “arresto” di Putin sarebbe stato valido in Germania dopo una richiesta della Corte penale internazionale. L’ordine è stato sostenuto anche dal cancelliere Olaf Scholz, che, durante la sua visita in Giappone, ha affermato che “nessuno è al di sopra della legge”.

“Alcuni idioti, idioti come il ministro della Giustizia tedesco, dicono: ‘Bene, se viene, lo arrestiamo.’.. Capite cosa significa? Immaginiamo… il capo in carica di uno Stato nucleare arriva in un territorio, diciamo, della Germania e viene arrestato. Che cos’è? Una dichiarazione di guerra alla Federazione Russa!” ha detto Medvedev in un’intervista ai principali media russi, tra cui la Ria Novosti. Medvedev ha detto che la Russia in una situazione del genere userebbe i mezzi a sua disposizione per prendere di mira “il Bundestag, l’ufficio del cancelliere e così via” ed ha sottolineato che decisioni come quella presa dalla Corte penale internazionale creano un enorme potenziale negativo.

Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’

Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’


Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’ – askanews.it



Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’ – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – L’evento di beneficenza “Uniti nel sociale”, quadrangolare di calcio a otto che si terrà domenica 26 marzo, alle 10.30, all’Orange Futbolclub di via degli Olimpionici 71, all’Acqua Acetosa a Roma, sarà aperto ufficialmente dalla Banda della Guardia di Finanza e chiama a raccolta il Roma Club e il Lazio Club del Campidoglio. Presenti – si legge in una nota – i consiglieri di Roma Capitale della Roma e della Lazio, insieme ai colleghi dei Municipi, per giocare con la selezione dei Grifoni Gialloverde del Generale Mariano La Malfa, del comando generale della Guardia di Finanza.

La Nazionale Italiana Calcio Olimpionici del presidente Italo Lapenna si presenta in campo con Michele Lapenna, tra i numeri uno della pallanuoto, il judoka Emanuele Bruno, lo schermidore Stefano Pantano, il pentatleta Daniele Masala. Tutti grandi campioni come Fabrizio Donati nell’atletica, Stefano Maniscalco nel karate, Carlo Molfetta nel taekwondo e gli indimenticabili calciatori della Lazio e della Roma, Bruno Giordano, Massimo Piscedda e Ubaldo Righetti. Fuoriclasse di nuoto, canottaggio, rugby, pugilato, e ancora calcio, judo e taekwondo a cui si aggiungeranno anche i campioni Emanuele Blandamura, Stefano Battistelli, Luca Massaccesi, Andrea Lo Cicero, Bruno Mascarenhas. Il ricavato delle donazioni raccolte durante la festa, organizzata anche con la partecipazione della Fondazione Ss Lazio, va a favore dell’associazione “Insieme a Giordano”, che si occupa di assistenza ai minori. I consiglieri capitolini tutti condividono un momento di gioia per ribadire ancora una volta l’impegno di Roma Capitale a fianco di tutta la società civile per la piena tutela dei minori. Lo hanno dichiarato in una nota Fabrizio Santori e Claudia Pappata, consiglieri capitolini rispettivamente vice e presidente del Lazio Club Campidoglio, e Federico Rocca, consigliere capitolino e presidente del Roma Club Campidoglio che prenderanno parte all’evento. Il sisma che ha sconvolto il centro Italia il 24 agosto 2016 ha colpito, tra le tante famiglie, anche quella del piccolo Giordano, un bimbo di 4 anni che ha perso la vita a Pescara del Tronto insieme alla nonna Amelia. La sua famiglia, mamma Manuela, papà Massimo, la sorella Giorgia e il fratello Santiago hanno deciso di trasformare quel dolore in un atto d’amore profondo. Per questo motivo – ricorda la nota – hanno scelto di fondare una onlus che si occupa di dare assistenza a favore dei minori svantaggiati per problemi di ordine fisico, sociale, economico e familiare, attraverso la realizzazione di eventi sportivi, raccolta fondi e iniziative solidali.

L’Associazione N.I.C.O. – Nazionale Italiana Calcio Olimpionici – affonda le sue radici nel 2007, quando è stata fondata da Vincenzo Maenza, per poi rinnovarsi nell’agosto 2022 con il rinnovamento voluto dall’attuale presidente Italo Lapenna. A dare forma alla N.I.C.O. sono le vecchie glorie del calcio e gli atleti olimpionici che hanno dato lustro allo sport azzurro in diverse discipline. Lo scopo della onlus è quello di raccogliere fondi per iniziative solidali attraverso l’organizzazione di partite ed eventi di beneficenza.

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità”

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità”


Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità” – askanews.it



Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità” – askanews.it


















New York, 22 mar. (askanews) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in apertura della Conferenza sull’acqua, ha aperto il suo discorso con un richiamo ai paesi del mondo. “E’ evidente che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie”, ha detto Fratin ricordando che “nessuno può sentirsi estraneo a questa tragedia”.

Il ministro non ha fatto mistero che “in Italia sono sempre più ricorrenti i periodi di siccità, come accade nel più ampio contesto mediterraneo, che secondo il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici è una delle aree più a rischio” e ha ribadito con forza “l’urgenza di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi se vogliamo evitare danni irreversibili”. Ha poi continuato con un richiamo al multilateralismo per rispondere alle sfide che l’acqua pone anche in termini di migrazione. “Sostenibilità vuol dire anche lavorare insieme per evitare che intere popolazioni siano costrette a spostarsi in cerca di acqua e condizioni di vita accettabili”, ha detto Fratin. “Nel Piano di Ripresa e Resilienza abbiamo mobilitato fondi per le risorse idriche pari a 4,38 miliardi di euro in 5 anni”, ha detto il ministro.

Il ministro ha spiegato che si è dotata di vari strumenti per rispondere alla crisi energetica tra cui “un tavolo di coordinamento” e “nuovi strumenti di legge”. Fratin ha spiegato che tra le priorità dell’Italia c’è il “potenziamento – con un investimento di 600 milioni di Euro al 2026 – della capacità di monitoraggio delle acque e di prevenzione dei rischi” e un progetto di “Rinaturazione del Fiume Po” per cui si sono investiti 357 milioni di euro, con un focus su qualità delle acque e biodiversità.

“Sulla finanza climatica ci siamo dotati di un nuovo strumento, il Fondo Italiano per il Clima, che sarà operativo a breve e potrà contare su 840 milioni all’anno fino al 2026”, ha dichiarato il ministro. Il ministro nel suo intervento ha illustrato alcuni progetti finanziati dall’Italia soprattutto in alcune regioni del mondo particolarmente vulnerabili. “Sono stati approvati oltre 50 progetti bilaterali con una priorità su Sahel, Africa Subsahariana, Mediterraneo e piccoli stati insulari”, ha detto Fratin spiegando che “nel Sahel, con la Convenzione sulla Desertificazione, stiamo realizzando progetti per recuperare terre degradate e creare opportunità economiche per le comunità locali”.

Il ministro ha poi annunciato che “poche settimane fa Italia e Etiopia hanno firmato un accordo da oltre 30 milioni di euro per un progetto per migliorare la gestione di acqua e suolo e creare opportunità di impiego”.

Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità

Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità


Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità – askanews.it



Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità – askanews.it



















New York, 22 mar. (askanews) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in apertura della Conferenza sull’acqua, ha aperto il suo discorso con un richiamo ai paesi del mondo. “E’ evidente che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie”, ha detto Fratin ricordando che “nessuno può sentirsi estraneo a questa tragedia”.

Il ministro non ha fatto mistero che “in Italia sono sempre più ricorrenti i periodi di siccità, come accade nel più ampio contesto mediterraneo, che secondo il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici è una delle aree più a rischio” e ha ribadito con forza ” l’urgenza di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi se vogliamo evitare danni irreversibili”. Ha poi continuato con un richiamo al multilateralismo per rispondere alle sfide che l’acqua pone anche in termini di migrazione. “Sostenibilità vuol dire anche lavorare insieme per evitare che intere popolazioni siano costrette a spostarsi in cerca di acqua e condizioni di vita accettabili”, ha detto Fratin.

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole


Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it



Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina


Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “L’obiettivo è questo”, quello della prima pietra entro due anni. “Prevediamo estate 2024, inizio cantieri”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervistato da Bruno Vespa nella trasmissione 5 Minuti in cui è stato presentato il plastico del Ponte.

“Gli italiani hanno pagato un sacco senza che sia stata posata una pietra. Perchè farlo, primo perchè a ponte fatto e ad alta velocità completata sia in Calabria sia in Sicilia, Palermo-Roma in 5 ore e mezza. Centomila posti di lavoro veri nell’arco di 5 anni, un risparmio ambientale unico al mondo con 140mila tonnellate di CO2 non emesse nell’aria e poi un gioiello dell’ingegneria italiana nel mondo”. Quanto ai 7 miliardi di costi per Salvini “innanzi tutto costa meno di un anno di reddito di cittadinanza ed è un’opera che rimane per anni. I soldi li prende lo Stato e se i privati vorranno dare una mano saranno i benvenuti”.

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”


Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.