Romaeuropa Festival al Mattatoio a Roma, gli spettacoli di oggi e domaniRoma, 21 ott. (askanews) – Tornano al Romaeuropa Festival il 21 ottobre in veste di coreografi gli italiani Panzetti/Ticconi per presentare Insel, una pièce per quattro performer incentrata sul concetto di isola, da Robinson Crusoe a Shakespeare passando per le ricerche del geografo e storico Jared Diamond, il duo indaga geografia emotiva, spirituale e fisica del naufrago o dell’esiliato e il legame simbolico tra l’isolamento imposto o interiore e un volontario distacco dal mondo. A seguire, 71BODIES 1DANCE del coreografo spagnolo Daniel Mariblanca, un progetto in bilico tra scrittura coreografica e arti visive che comprende 71 corpi, 71 storie e altrettanti minuti di danza, sviluppato a partire da storie reali raccolte tra la Scandinavia e il continente europeo in un percorso che si sofferma sulle esperienze personali della comunità transgender. Nelle giornate del 20 e 21 ottobre il Mattatoio accoglie anche una mostra video-fotografica sul lavoro di Mariblanca.
Già vincitore di DNAppunti coreografici 2022, IRENE di Alessandro Marzotto Levy è in scena il 22 ottobre, un lavoro che affronta la perdita e attraversa lo spazio creato dalla mancanza. A seguire, per la nuova edizione 2023 del progetto DNAppunti coreografici dedicato alle coreografe e ai coreografi italiani emergenti, sono in scena i 4 progetti finalisti: Passing through di Lucrezia G. Gabrieli, Eat me di Giorgia Lolli, In perpetual blooming, despite the gods di Maya Oliva, Le Baccanti – fare schifo con gloria di Giulio Santolini. Dal 19 al 22 ottobre Romaeuropa Festival presenta al Mattatoio Dancing Days, la rassegna a cura di Francesca Manica che seleziona, ogni anno, alcune delle più interessanti proposte della scena coreografica italiana ed europea sondandone i linguaggi e le estetiche. Un programma costruito in network grazie alla collaborazione con Aerowaves e con DNAppunti Coreografici, il progetto a sostegno delle coreografe e dei coreografi under35 promosso e sostenuto dall’omonima rete e di cui Romaeuropa presenta i quattro lavori finalisti. Un’edizione della sezione dedicata alla studiosa e scrittrice Ada d’Adamo collaboratrice di lungo corso di Romaeuropa Festival, per cui ha curato numerose edizioni, e vincitrice di diversi premi letterari tra cui il Premio Strega 2023 col suo romanzo Come d’Aria (Elliot, 2023). Romaeuropa dedica il 20 ottobre un appuntamento (coordinato da Francesca Manica, a cura di Gaia Clotilde Chernetich) che intende dare centralità al suo sguardo e ai suoi studi sulla danza attraverso le voci di coloro che le sono stati vicini, aprendo così nuovi punti di incontro e inedite prospettive dentro il suo pensiero coreografico. Intervengono Emio Greco, Silvia Rampelli, Chiara Ossicini, Francesca Pennini, Alessandra Sini, Luc Bouy e con il contributo di Chiara Bersani e Marta Ciappina.
Vino, il 23 ottobre Alba ricorda Renato Ratti, l’innovatore del BaroloMilano, 21 ott. (askanews) – In occasione dei 60 anni dall’approvazione della legge istitutiva delle Doc e Docg, la Città di Alba (Cuneo) ricorda Renato Ratti, “promotore vinicolo, uno dei primi a concepire il vino in termini moderni, su misura di un consumatore nuovo, e a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto”. Lo ha comunicato lo stesso Comune piemontese, spiegando che lunedì 23 ottobre alle 21, al Teatro sociale “G. Busca”, si parlerà della sua vita e della sua attività in campo vitivinicolo e verrà proiettato in prima visione il video del progetto “Per Aspera ad Astra”, realizzato in collaborazione con Fondazione Radici e grazie al sostegno della Fondazione Crc.
“Ricordiamo uno dei grandi personaggi del mondo del vino, una persona di intuito straordinario che ha contributo a cambiare per sempre la storia del nostro territorio” ha affermato l’assessore comunale al Turismo, Emanuele Bolla, sottolineando che “siamo molto orgogliosi di poterlo fare con parenti ed amici, in una serata che si preannuncia emozionante e ricca di passione”. Nato a Villafalletto nel 1934, Ratti ottiene il diploma di Enotecnico alla scuola Enologica di Alba nel 1953 e inizia a lavorare prima alla Contratto di Canelli e poi alla Cinzano di Santa Vittoria. Nel luglio del 1955 parte per il Brasile inviato dalla Cinzano, investendo i suoi guadagni in vigne di Langa per produrre vini. Nel 1965 rientra in Italia, interrompe la collaborazione con la Cinzano e si stabilisce all’Abbazia dell’Annunziata di La Morra iniziando la sua attività di produttore vinicolo nella zona di Mercenasco. Nel 1971 l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, che lo aveva avuto tra i fondatori, pubblica il suo primo libro “Della vigna e del vino dell’Albese”, che rimane ancora oggi la più interessante, completa e documentata ricerca vinicola della zona, dalla quale non si può prescindere se si vuole conoscere la storia della nostra enologia. A questo, seguiranno altri volumi, “Civiltà sul vino” (1973), “Il manuale del saggio bevitore” (1974), “Guida dei vini del Piemonte” (1977), “Come degustare i vini” (1981), “Conoscere i vini d’Italia” (1985). Inoltre Ratti disegnò per il Barolo la prima mappa dei grandi cru di Langa. Morì a La Morra nel 1988.
Gli organizzatori dell’incontro, ricordano che Renato Ratti fu “uno dei primi a concepire il vino in termini moderni e su misura di un consumatore nuovo, a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto”. Fu inoltre tra i fondatori della rassegna “La fiera del vino di Pasqua” (ora “Vinum”), nonché direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco e del Consorzio dell’Asti. “Uomo di grande cultura e di notevole capacità manageriali – concludono i promotori della serata – seppe adoperarsi efficacemente per la costituzione delle Doc e delle Docg dei vini albesi”. Photo credits Fondazione Radici
P.A., Cgia: mala burocrazia costa più del doppio dell’evasioneRoma, 21 ott. (askanews) – La mala burocrazia che purtroppo attanaglia la gran parte della nostra Pubblica Amministrazione provoca un danno economico ai contribuenti italiani attorno ai 184 miliardi di euro l’anno. Un importo, quest’ultimo, più del doppio rispetto alla dimensione dell’evasione tributaria presente in Italia, che secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze stimata 84,4 miliardi di euro. La denuncia viene dall’Ufficio studi della Cgia che mette in evidenza un aspetto: nel rapporto “dare-avere” tra lo Stato e i contribuenti, l’aggravio economico delle “distorsioni” provocate dalla PA agli italiani ha una dimensione nettamente superiore alle mancate risorse che i contribuenti disonesti decidono di non versare all’erario. Detto ciò, se la qualità dei servizi offerti dal pubblico va assolutamente migliorata, è ancor più necessario contrastare l’evasione senza se e senza ma, ovunque essa si annidi. L’infedeltà fiscale, infatti, è una piaga sociale/economica inaccettabile che, tra le altre cose, penalizza i più deboli, perché riduce la qualità e la quantità dei servizi offerti dal sistema pubblico. Non solo. Non è nemmeno plausibile la tesi che non pagare le tasse sarebbe “giustificato” perché lo Stato funziona male. Se tutti pagassero quanto richiesto, la PA avrebbe più risorse a disposizione, probabilmente funzionerebbe meglio e si creerebbero le condizioni anche per tagliare in misura strutturale la pressione fiscale. Cam
Fisco, Abi: evasione a 96,3 mld nel triennio 2018-2020Roma, 21 ott. (askanews) – L’Abi rileva che, nella relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, pubblicata in questi giorni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel triennio 2018-2020 l’evasione fiscale e contributiva è stimata in 96,3 miliardi di euro annui, di cui 84,4 miliardi di mancate entrate tributarie e 11,9 miliardi di mancate entrate contributive. In rapporto al gettito potenziale, l’evasione fiscale e contributiva incide nel triennio mediamente per il 18,4%. Per valutare l’intensità dell’evasione fiscale, continua l’Abi, è esplicitato che alcuni settori, tra cui banche, assicurazioni, Pubbliche Amministrazioni ed Enti non commerciali, sono considerati con evasione nulla.
Commercio, Confesercenti: sempre meno aperture negoziRoma, 21 ott. (askanews) – Aprire un negozio, una missione sempre più impossibile. Caro-vita, rallentamento dei consumi e concorrenza della grande distribuzione e del web non accelerano solo le chiusure di imprese nel commercio, ma fanno crollare anche le nuove nascite. Per il 2023 si stima che abbiano tirato su la saracinesca per la prima volta solo poco più di 20mila attività nel comparto, l’8% in meno del 2022 e il numero più basso degli ultimi dieci anni: nel 2013 erano state oltre 44mila, più del doppio. A stimarlo è l’Osservatorio Confesercenti, sulla base di elaborazioni dei dati camerali. Una crisi di denatalità che ha falcidiato il tessuto commerciale e che, senza un’inversione di tendenza, è destinata a continuare: secondo le nostre stime, il numero annuale di iscrizioni di imprese nel commercio dovrebbe scendere a poco più di 20mila già quest’anno, per arrivare a circa 11mila nel 2030.
I Concerti nel Parco, al Teatro de’ Servi Roma al via con “Red Tango”Roma, 21 ott. (askanews) – Riparte la breve parentesi autunnale del festival, I Concerti nel Parco, Autunno 2022, che si svolgerà a Roma, da oggi al 3 dicembre, al Teatro de’ Servi di Roma; e dal 27 ottobre al 16 dicembre in altre Dimore Storiche della Provincia di Roma e del Lazio.
I Concerti nel Parco, Autunno 2023 è sostenuto dal MiC Ministero per la Cultura Direzione generale dello Spettacolo dal Vivo, dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2022 sullo Spettacolo dal Vivo ed è realizzata in collaborazione La Bilancia Produzioni – Teatro de’ Servi e Ass. Cult. Karl Jenkins – Monte Compatri Teresa Azzaro, direttore artistico della manifestazione, introduce così quest’edizione autunno 2032: “Come di consueto, la programmazione si declina su piani musicali differenziati, passando dalla musica classica alla word, alla contemporanea d’autore al pop, volendo proporre al pubblico un variegato menù musicale, pensato per palati diversi, una programmazione che spazia liberamente in territori eterogenei, indirizzata a pubblici diversi per età, gusti, provenienza sociale nell’idea di creare vasi comunicanti permanenti tra il pubblico del teatro e quello della musica, spesso stranamente lontani fra loro…”.
Si inaugura al Teatro de’ Servi sabato 21 ottobre con replica domenica 22 ottobre ore 17.30 con “Red Tango”. Ritorna a grande richiesta l’ormai noto duo pianistico romano, Barbara & Claudia, ovvero Barbara Cattabiani e Claudia Agostini, e la partecipazione straordinaria di Salvatore Zambataro, alla fisarmonica, che aprirà la rassegna ’23 de I Concerti nel Parco con un nuovo programma tutto dedicato alla sensualità del tango L’originalità, la capacità di spaziare allegramente tra generi diversi e reinventare nuove modalità di approccio con la musica colta è sempre stata la loro principale caratteristica, così in ” Rosso Tango” non solo proporrannoi temi più noti del repertorio argentino di Gardel, Rodriguez, Villoldo e Piazzolla, in un turbine di virtuosismi tecnici ed appassionati dialoghi per quattro mani e venti dita ma proporranno anche arditi arrangiamenti di temi del repertorio classico, colonne sonore e due prime assolute di compositori romani Cesare Marinacci e Lucio Ivaldi, dedicate al duo pianistico.
Più frutta e verdura dopo i 60 anni: da cibi a base vegetale un’alternativaMilano, 20 ott. (askanews) – Entro il 2050, secondo l’Ocse, gli over 60 rappresenteranno circa il 21% della popolazione mondiale. Per arrivare in salute, la “silver generation” dovrebbe seguire una dieta varia ed equilibrata associata a una regolare attività fisica. Adottare un regime alimentare corretto rappresenta, infatti, una strategia contro fragilità e malattie croniche (soprattutto legate all’età avanzata).
Uno studio americano sottolinea che sostituire anche solo il 5% delle calorie totali della dieta quotidiana con proteine vegetali (al posto di quelle animali) porta a una riduzione del 38% del rischio di fragilità. Non solo, lo studio – che ha coinvolto oltre 85.871 donne di età superiore ai 60 anni – ha dimostrato come le donne che inseriscono nella dieta quotidiana un maggior quantitativo di proteine vegetali (6,2 g al giorno contro 3,8 g al giorno) registrano un rischio inferiore del 14% di sviluppare fragilità legata al passare degli anni. “Seguire una dieta ricca di frutta e verdura, così come di cereali integrali e legumi, è una regola sempre valida e diventa ancor più importante nella terza età, al fine di mantenere un generale stato di salute del nostro organismo. Il World cancer research fund infatti consiglia di assumere quotidianamente questo genere di alimenti e di distribuirne il consumo in almeno 5 porzioni nella giornata”, suggerisce Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano, che, in occasione del “Veganuary” (mese dedicato alla dieta vegana) e in collaborazione con il gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, ricorda quali sono i benefici di una dieta più ricca di proteine vegetali nella terza età.
Frutta e verdura sono considerati elisir di salute, tanto che l’Oms ne consiglia un consumo pari a 400 grammi al giorno. Il consumo quotidiano di frutta e verdura consente infatti di integrare l’apporto di fibra, di diminuire l’apporto energetico del pasto e di apportare sali minerali, vitamine e fitocomposti. Vitamina C, betacarotene e folati sono alcuni dei micronutrienti contenuti in frutta e verdura, di fondamentale importanza per il benessere dell’organismo e per la prevenzione di malattie croniche quali cancro, diabete, malattie cardiocircolatorie e obesità. “Verdure, cereali e legumi sono materie prime agricole tradizionali, che fanno parte da sempre della nostra alimentazione e che sono alla base dei prodotti a base vegetale: presenti sulle nostre tavole da oltre 30 anni, questi prodotti ci aiutano a portare in tavola uno degli ingredienti, i vegetali, che è fondamentale nella dieta mediterranea, considerata in tutto il mondo uno dei modelli alimentari più equilibrati e salutari – afferma Sonia Malaspina, presidente Gruppo Prodotti a base vegetale di Uif – I prodotti a base vegetale sono la risposta a una precisa richiesta del mercato e sono espressione di un comparto d’eccellenza in grado di affrontare scenari sempre più complessi e che riunisce aziende italiane ed estere, generando valore e indotto per il nostro Paese”.
Gran ballo viennese di Roma, il 28 ottobre evento beneficoRoma, 21 ott. (askanews) – Se una favola potesse prender vita, il Gran Ballo Viennese di Roma ne sarebbe senza dubbio la rappresentazione più reale. L’orchestra dal vivo che suona il valzer, gli abiti fiabeschi, la sala da Ballo del maestoso St. Regis Rome, ma soprattutto l’emozione unica delle giovani principesse e dei loro cavalieri. Sono questi gli elementi di una fiaba senza tempo che prenderanno corpo sabato 28 ottobre quando la Ritz Ballroom del St. Regis Rome, prima sala da ballo di Roma, farà da palcoscenico alla XV edizione del Gran Ballo Viennese di Roma.
La serata sarà condotta da Marianna Taormina, la giovane siciliana che nel 2018 ha indossato la fascia di Miss Sorriso e l’anno seguente ha rappresentato l’Italia al celebre Opernball di Vienna. Quest’anno il Charity Ball sosterrà una realtà associativa che condivide il suo spirito: essere un appuntamento dedicato all’universo femminile, si tratta dell’Associazione “Frida – Donne che sostengono donne”. Frida nasce nel 2008 dalla forza e dalla volontà di un gruppo di donne con specializzazioni differenti, opera in collaborazione con le istituzioni per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere, fornisce accoglienza e sostegno a donne vittime di violenza e realizza azioni di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche di genere.
Chi sono le partecipanti al Gran Ballo Viennese di Roma? Tenaci, determinate, curiose della vita e di sé stesse, ma soprattutto libere “sognatrici” in grado di sfidare il mondo e le sue convenzioni. Questo l’identikit delle ragazze, di età compresa tra i 16 e i 25 anni provenienti da tutta Italia, pronte a volteggiare sulle note dei più famosi Valzer di Strauss e accompagnate dai loro cavalieri, appartenenti al 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, dell’Esercito Italiano. L’appuntamento da fiaba, tra i più attesi della stagione autunnale, è l’apice di un “format esperienziale” creato nel 2007 da Elvia Venosa e oggi trasformato in una realtà associativa consolidata: Associazione di Promozione Sociale (APS) Gran Ballo Viennese di Roma. Una realtà nata dal desiderio di raccontare l’esperienza di circa mille tra ragazze e ragazzi che hanno partecipato in questi anni al Ballo, con l’obiettivo di offrire un’alternativa alle nuove generazioni che non si riconoscono nei modelli sociali predominanti prendendo ad esempio la settimana di preparazione che precede l’evento stesso. Nonostante l’incessante battage mediatico, a cui assistiamo quotidianamente, su temi legati al gender gap, all’inclusione, al bullismo, troppo spesso proprio le giovanissime che incontriamo hanno gravi difficoltà a far sentire la propria voce. Essere fuori dal coro resta la cosa più difficile, non aderire ai canoni estetici e comportamentali proposti dalla società comporta “l’esclusione”, l’emarginazione sociale che in giovane età ha dei costi altissimi. Credere in valori come romanticismo, gentilezza, corteggiamento, rispetto reciproco, altruismo, condivisione può far sentire questi ragazzi mosche bianche. Lo scopo dell’Associazione è creare per queste ragazze e per i loro cavalieri dei momenti di incontro, delle occasioni speciali, anche attraverso il ballo di coppia, in cui incontrarsi, conoscersi e riconoscersi, fare amicizia nel modo più semplice e naturale possibile.
L’evento non si limita esclusivamente alla serata di Gala, ma come ogni anno, sarà preceduto da una settimana impegnativa e ricca di emozioni durante la quale per le partecipanti si alterneranno: lezioni di Bon Ton, svolte dall’Accademia Italiana di Galateo, ma anche di Make-up, con Pablo Gil Cagnè. Accompagnate dai rispettivi cavalieri, le ragazze, seguiranno lezioni di Valzer curate dal Maestro Fabio Mollica che, sin dalla prima edizione, si fa garante di coreografie da sogno. Grande novità di questa edizione l’importante collaborazione con la Sensual Dance Fit, il primo programma di danza e motivazione ideato dalla ballerina, coach internazionale ed imprenditrice Carolyn Smith e dedicato a tutte le donne, senza distinzioni: un progetto concepito per aiutarle a ritrovare la propria sensualità e femminilità attraverso semplici passi di ballo e movimenti di fitness. Grazie a questa collaborazione le ragazze parteciperanno ad una lezione creata appositamente per loro con l’insegnante certificata SDF – Serena Stagni. Gli ospiti, presenti alla serata di Gala, avranno la possibilità di immergersi nelle magiche atmosfere dei balli viennesi e danzare sulle note di un repertorio eseguito da un’orchestra dal vivo. Una serata unica, un crescendo di emozioni, che conquisterà ogni singolo spettatore. Il Charity Ball più glamour della Capitale è realizzato con il Patrocinio della Città di Vienna, dell’Ambasciata d’Austria in Italia e del Ministero della Difesa Austriaca.
”Zucchero – Sugar Fornaciari”, il docu-film nelle sale il 23-24-25Roma, 21 ott. (askanews) – Il 23-24-25 ottobre Zucchero arriva per la prima volta al cinema con il film documentario “Zucchero – Sugar Fornaciari”, presentato oggi in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.
Il film documentario, con la regia di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano, racconta lo straordinario artista attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici. Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo e trionfale tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo. “Zucchero – Sugar Fornaciari” è una produzione K+, in collaborazione con Adler Entertainment e Ela Film, ed è distribuito da Adler Entertainment. In collaborazione con Zucchero & Fornaciari Music S.r.l. e Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission. RTL 102.5 è la radio ufficiale del film documentario.
Dopo aver incantato oltre 1 milione di spettatori con il suo ultimo tour in Italia e in tutto il mondo e con i due straordinari concerti alla RCF Arena (Campovolo) di Reggio Emilia di fronte a 60 mila spettatori, Zucchero si prepara a tornare nel 2024 con tutta la sua energia e la sua straordinaria band negli stadi italiani con “Overdose D’Amore World Tour”: 27 giugno allo Stadio Dall’Ara di Bologna; 30 giugno allo Stadio Franco Scoglio di Messina; 4 luglio allo Stadio San Siro di Milano.
Meloni festeggia un anno governo, migranti ed economia centro agendaRoma, 21 ott. (askanews) – A un anno esatto dall’insediamento, Fratelli d’Italia celebra domenica il primo ‘compleanno’ del governo di Giorgia Meloni, l”underdog’ (sua definizione) divenuta la prima donna al timone di Palazzo Chigi.
‘L’Italia vincente. Un anno di risultati. Come il governo Meloni sta facendo ripartire la Nazione’ è l’iniziativa organizzata dai gruppi parlamentari di Fdi: al centro degli appuntamenti quello al teatro Brancaccio di Roma, che culminerà con l’intervento della presidente del Consiglio, previsto per le 10.30, trasmesso in videocollegamento nelle sedi delle iniziative regionali. L’intervento sarà preceduto, a partire dalle 9, da una tavola rotonda alla quale parteciperanno il il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, il vice presidente della Camera, Fabio Rampelli, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Economia e migranti sono stati i due punti al centro dell’agenda della premier, condizionata dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze (a partire dall’inflazione e dai problemi di approvvigionamento energetico) e – da pochi giorni – dalla crisi in Medio Oriente.
In economia la prima manovra del governo è stata in sostanziale continuità (visti i tempi strettissimi) con il governo Draghi. Subito dopo, però, Meloni ha smantellato le misure ‘bandiera’ del M5s, il reddito di cittadinanza e il superbonus, accusato di essere un ‘fardello’ da 130 miliardi sui conti pubblici. I provvedimenti contro il caro energia (costati circa 22 miliardi) e per il sostegno al reddito hanno occupato gran parte delle risorse dispobili. Anche nella manovra da 24 miliardi appena varata, la priorità è stata la conferma per un anno del taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi e gli interventi sulle pensioni. Per quanto riguarda la riforma fiscale, il governo ha dovuto fare i conti con la scarsità di risorse. Nella legge di bilancio è previsto un primo passo, con l’estensione dell’aliquota del 23% dal primo al secondo scaglione. Un miliardo di euro è stato destinato alla famiglia e alla natalità, con fondi per gli asili nido e la de-contribuzione per le madri lavoratrici con due o più figli. Strettamente legata alla politica economica è l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ereditato dal precedente esecutivo. Meloni ha affidato la gestione del dossier al ministro Raffaele Fitto e varato una riorganizzazione della governance, decidendo in sostanza un ‘accentramento’ della guida a Palazzo Chigi, dove è stata insediata una cabina di regia che si riunisce periodicamente. Il cambio in corsa ha causato inizialmente qualche ritardo, sommato alla necessità di rivedere alcune parti del Pnrr a causa del mutato contesto internazionale (prezzi dell’energia, inflazione). Attualmente sono state incassate le prime tre rate e sono in corso le interlocuzioni con Bruxelles per ottenere la quarta, da 16,5 mld, entro la fine dell’anno.
Sui migranti, l’avvio dell’esecutivo è stato segnato dalla tragedia di Cutro, dove nella notte tra il 25 e il 26 febbraio un barchino partito dalla Turchia è affondato. Nel naufragio hanno perso la vita oltre 90 persone, anche donne e bambini. Dopo molte polemiche (per alcune dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi) e qualche tentennamento, Meloni ha riunito il 9 marzo nella cittadina calabrese il Consiglio dei ministri, varando il cosiddetto decreto Cutro, che tra le altre misure prevedeva norme più dure nei confronti dei trafficanti di esseri umani, con l’obiettivo di perseguirli in tutto il ‘globo terracqueo’. Per il resto il cuore dell’azione di Meloni sul tema è stato un pressing sull’Europa per un intervento condiviso e coordinato in due direzioni: da un lato il contrasto all’immigrazione clandestina, con la ‘difesa dei confini esterni’, dall’altro un nuovo rapporto con l’Africa, per una collaborazione ‘da pari a pari e non predatoria’. Un principio che sarà inserito nel ‘Piano Mattei’ che dovrebbe essere presentato all’inizio del prossimo anno e che ha come ‘modello’ il Memorandum con la Tunisia, ancora in via di attuazione non senza resistenze a Bruxelles ma anche nella stessa Tunisi. Il 17 settembre scorso Meloni è poi arrivata a Lampedusa con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha annunciato un piano in 10 punti per il contrasto all’immigrazione clandestina. Un progetto positivo per la premier, che però ora deve lavorare con i partner per renderlo ‘concreto e operativo’. In Europa l’arrivo di Meloni è stato visto con curiosità. Oltre allo stretto rapporto con i ‘compagni’ conservatori Mateusz Morawiecki, premier della Polonia, e Viktor Orban, primo ministro ungherese, Meloni ha trovato un inaspettato alleato nell’olandese Mark Rutte. Sia Morawiecki che Rutte, però, a breve non saranno più membri del Consiglio. Altalenante il rapporto con Emmanuel Macron, con cui ha avuto più di una frizione, in particolare sulla vicenda delle Ong impegnate nel salvataggio di migranti. Uno scontro che, sia in pubblico che in privato, ha avuto toni anche accesi. La ricomposizione è stata poi trovata, anche grazie alla ‘mediazione’ del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e in questa fase il presidente francese sta sostenendo l’iniziativa italiana sui migranti. Sempre sulle Ong, nelle ultime settimane, Meloni ha avuto contrasti con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Alla fine tra i due la ‘tregua’ è stata raggiunta a Granada. Nella città spagnola, a margine della Comunità politica europea, Meloni ha lanciato insieme al premier britannico Rishi Sunak un nuovo formato ‘aperto’ con l’obiettivo di unire Paesi (tra gli altri l’Albania di Edi Rama) europei ma anche al di fuori dall’Unione. Il nuovo Patto di stabilità sarà un banco di prova decisivo per verificare la capacità della premier di creare alleanze con gli altri Paesi Ue.
In questo primo anno Meloni ha anche viaggiato molto, con un occhio particolare al bacino del Mediterraneo, sia sulla sponda europea che su quella africana. Dopo il debutto in un vertice internazionale alla Cop27 di Sharm el Sheik, la premier ha partecipato al G7 di Hiroshima e ai G20 di Bali e Nuova Delhi. Due volte negli Stati Uniti (a Washington per incontrare Joe Biden alla Casa Bianca e a New York per l’assemblea generale dell’Onu) e una volta a Kiev, ha poi dedicato grande attenzione all’Africa, con due missioni in Tunisia, il viaggio in Algeria, la recente visita lampo di Mozambico e Congo. Grande attenzione anche ad Est, con viaggi in Polonia, Albania (di cui sostiene l’adesione all’Ue), Lituania, Lettonia, Ungheria. A breve dovrebbe partecipare alla Cop28 di Dubai mentre un territorio – dal punto di vista inesplorato – è il Sud America, dove potrebbe recarsi nel 2024. Di oggi la doppia tappa in un giorno al Cairo e a Tel Aviv, per sostenere Israele ma allo stesso tempo cercare di arrivare a una de-escalation della crisi. Sulla sicurezza il governo in carica aveva debuttato dedicando il primo decreto alle norme contro i rave party, seguito a breve da un decreto con una stretta su migranti e Ong. Altre norme restrittive erano contenute nel decreto Cutro, che prevedeva tra l’altro la possibilità di trattenere nei Cpr i richiedenti asilo. Una norma ‘smontata’ (tra grandi polemiche) dal Tribunale di Catania. Una stretta sulla sicurezza è arrivata con il decreto Caivano, che prevede tra le altre cose il daspo urbano anche per i quattordicenni, un inasprimento delle pene per il porto abusivo di armi, pene per i genitori per l’abbandono scolastico dei figli. A Caivano l’esecutivo lavora però anche a un progetto di rigenerazione urbana, puntando a farne un modello di recupero di aree degradate. Tra le altre cose Meloni, nell’ultimo anno, si è dovuta occupare anche dell’alluvione in Emilia-Romagna e dei suoi strascichi polemici con le amministrazioni locali e in particolare con il governatore Stefano Bonaccini. Alla fine la gestione dell’emergenza e della ricostruzione è stata affidata al generale Francesco Paolo Figliuolo, già ‘sperimentato’ come commissario per l’emergenza pandemica. Per quanto riguarda quello che ancora c’è da fare, Meloni ha annunciato che il 2024 sarà ‘l’anno delle riforme’. Tra quelle in cantiere, che vorrebbe portare a compimento, ci sono l’Autonomia differenziata (l’iter parlamentare è in corso) e la riforma costituzionale, con l’elezione diretta del presidente del Consiglio e il rafforzamento dell’esecutivo. Il modello preferito dalla premier è sempre stato il presidenzialismo, su cui però è difficile trovare un largo consenso. Dunque la strada dovrebbe essere quella del premierato. Altra riforma importante in ballo è quella della giustizia, a cui lavora il ministro Carlo Nordio. Per Meloni leader politico, invece, l’appuntamento è quello delle Europee, in una tripla veste. Come presidente del Consiglio sarà un test rilevante per l’esecutivo dopo un anno e mezzo di lavoro. Come leader di Fdi vorrà consolidare il risultato delle politiche, anche rispetto agli alleati di governo, in primo luogo la Lega di Matteo Salvini, con cui il rapporto è complicato. Per quanto riguarda Forza Italia, dopo la morte di Silvio Berlusconi la premier spera in un buon risultato, consapevole che la dissoluzione del partito azzurro potrebbe destabilizzare tutto il governo. Infine, come presidente dei conservatori europei di Ecr, dovrà fare delle scelte (non facili) nelle alleanze a Bruxelles e Strasburgo. Infine una nota personale, sicuramente dolorosa, è la fine della relazione con il compagno Andrea Giambruno, dopo i fuori onda di striscia la notizia. ‘Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio’, ha scritto venerdì su Facebook, pubblicando una foto che la ritrae con Giambruno e la piccola Ginevra, spesso accanto a lei in questi mesi nei viaggi all’estero.