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Tag: Sanremo 2023

Tabacco, JTI rafforza il suo impegno con la filiera italiana

Tabacco, JTI rafforza il suo impegno con la filiera italianaRoma, 20 mar. (askanews) – Rafforzare il proprio impegno con la filiera italiana, investire nel territorio e sostenere la filiera. È stato firmato oggi l’accordo tra JTI, secondo player nel mercato italiano, e il Masaf, finalizzato all’acquisto da parte dell’azienda di tabacco italiano per i prossimi tre anni.
L’intesa, siglata alla presenza del Sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, delle associazioni di categoria rappresentative degli agricoltori Confagricoltura e Cia, del Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia, Didier Ellena, e del Corporate Affairs & Communications Director dell’azienda, Lorenzo Fronteddu, rafforza la volontà di JTI di investire sul territorio italiano.
Da oltre 10 anni, infatti, la società sostiene attivamente la filiera del tabacco con investimenti crescenti e con un supporto concreto all’innovazione e alla sostenibilità del comparto.
“Il futuro della filiera italiana del tabacco passa attraverso due concetti imprescindibili: sostenibilità e innovazione”, ha commentato il Sottosegretario al Masaf, Sen. Patrizio La Pietra. “Le centinaia di aziende italiane e le migliaia di lavoratori del settore, distribuite principalmente sul territorio di Umbria, Campania e Veneto, vogliono rimanere competitive sul mercato e per affrontare le sfide future che attendono il mondo dell’agricoltura, impegnato nella produzione di tabacco, sono necessari investimenti importanti e mirati. Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è al fianco delle nostre aziende produttrici e dell’intera filiera in questo processo di innovazione e sostenibilità. Una vicinanza evidenziata dall’evento odierno, nel quale, presso la sede del Masaf, sono state convocate tutte le principali manifatture, per la sigla di un accordo foriero di investimenti che avranno una durata triennale, in grado quindi di garantire una progettualità di lunga durata alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana””.
L’accordo, infatti, di durata triennale, sarà in grado garantire ancor più progettualità alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana e, di conseguenza, alle migliaia di lavoratori in essa impiegate. Da sempre, JTI è attenta alle richieste provenienti dai produttori: un appello raccolto anche con la messa a punto di questa intesa, che consentirà loro una programmazione strategica di lungo periodo e una maggior stabilità economica.
L’accordo siglato, finalizzato a dare continuità agli investimenti nel comparto italiano del tabacco, si inserisce nel solco di una strategia più ampia da parte della società, che mira a coniugare sostenibilità economica, sociale e ambientale all’interno dei territori nei quali opera.
“JTI è da sempre accanto alla filiera e ne ascolta le criticità anche nei momenti più complessi”, ha infatti dichiarato Didier Ellena, Presidente e Amministratore Delegato della divisione italiana del Gruppo JTI. “Nel 2022 abbiamo contribuito a creare un contratto innovativo, con la finalità di attutire i rincari dei prezzi dell’energia sui produttori e i coltivatori. Oggi, con questo nuovo accordo, puntiamo ad offrire ulteriore stabilità al comparto e alle sue maestranze, assicurando loro progettualità e una sostenibilità economica di lungo respiro. La filiera italiana del tabacco è un settore di grande storia e tradizione, nota in tutto il mondo per la qualità della sua materia prima e per la modernità delle sue tecniche produttive. E la firma di questa intesa è l’ennesima dimostrazione di quanto JTI voglia continuare a crescere in Italia e insieme all’Italia, nella speranza che essa rappresenti un passo ulteriore all’interno di un percorso ancora più ampio, fatto di sostenibilità, crescita e sviluppo per la nostra azienda e per tutto il comparto”.

Marche, erogati oltre 22 mln ai comuni per danni alluvione

Marche, erogati oltre 22 mln ai comuni per danni alluvioneRoma, 20 mar. (askanews) – Sono stati firmati i decreti di liquidazione, da parte del vicecommissario all’alluvione, Stefano Babini, per erogare i primi ristori alle famiglie e alle imprese colpite dalla calamità ricadenti nel cerchio dei 16 comuni dei territori dell’anconetano e del pesarese. Le risorse sono state trasferite ai Comuni che provvederanno a erogarle a famiglie e imprese, così come prevede l’ordinanza 922 della Protezione Civile Nazionale. La somma totale dei decreti emessi è di 22,5 milioni.
“Si tratta dei primi ristori per le famiglie e le imprese danneggiate nella terribile calamità che ha colpito il nostro territorio – ha affermato il presidente Acquaroli, commissario per l’alluvione – Voglio ringraziare il Governo che ha compreso immediatamente la gravità di quanto accaduto, stanziando 400 milioni euro che ci permettono di dare risposte ai cittadini e ai territori, ai Comuni, e di programmare gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio”. Come previsto dall’ordinanza, ai privati saranno destinati 5 mila euro e alle imprese 20 mila euro, a segno di un primo e parziale ristoro dei danni subiti. Oltre questi primi importanti aiuti, si stanno studiando ulteriori interventi di sostegno economico per le famiglie e le imprese che hanno subito maggiori danni.
“Certamente una buona notizia e una boccata di ossigeno per le popolazioni colpite – ha dichiarato il vice commissario Babini – A seguito di questi decreti, immediatamente partiranno le liquidazioni dei ristori per gli interventi di somma urgenza effettuati dai Comuni, sulla base dei riepiloghi che dovranno essere rendicontati dagli stessi enti locali”. Per quanto riguarda gli altri Comuni del maceratese che hanno subito danneggiamenti con la calamità alluvionale, sono in corso i sopralluoghi da parte della Protezione civile nazionale per stabilire le entità dei danni.
Questa la ripartizione delle somme assegnate ai Comuni Acqualagna 60.000 euro, Arcevia 457.527,97 euro, Barbara 146.507,72 euro, Cagli 422.040 euro, Cantiano 1.976.428,64 euro, Corinaldo 106.549 euro, Frontone 216.334,79 euro, Genga 132.330 euro, Ostra 3.753.758,02 euro, Ostra Vetere 65.000 euro, Pergola 390.200 euro, Sassoferrato 920.633,92 euro, Senigallia 12.763.884,01 euro, Serra de’ Conti 327.265,44 euro, Serra Sant’Abbondio 262.142,46 euro, Trecastelli 505.475,26 euro.

Cybersecurity, +169% di attacchi hacker in Italia (Report)

Cybersecurity, +169% di attacchi hacker in Italia (Report)Roma, 20 mar. (askanews) – Sistema hi-tech antintrusione, firewall, autenticazione a doppia chiave, e archiviazioni periodiche e sicure. Oggi tutti i nostri dati, anche i più sensibili, viaggiano sul digitale. Perderli o, peggio ancora, vederli finire nelle mani sbagliate, può provocare seri danni nella nostra vita. Non è un caso, infatti, che sia stato istituito il Backup Day, che si celebra il 31 marzo, proprio per ricordarci l’importanza di salvare delle copie in archivi sicuri.
Ma possiamo davvero sentirci al sicuro? Secondo il Rapporto Clusit redatto dall’Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel 2022 in Italia gli attacchi da parte degli hacker sono aumentati del 169%.
“Il modo migliore per proteggere i propri dati, evitando di perderli o che vengano violati, è quello di prevedere un sistema di sicurezza con update giornaliero” spiega Emanuele Cappelletti, referente commerciale per l’Italia di Crown Records Management, azienda che offre servizi di gestione e archiviazione dei dati, al servizio di grandi e piccole aziende, parte di Crown Worldwide Group, che in 20 anni di presenza in Italia non ha mai subito alcun hackeraggio ai propri sistemi.
“Sui media sentiamo parlare di hacking solo quando ad essere violati sono i sistemi di grandi aziende o di enti importanti, ma, purtroppo, la quotidianità è piena di tentativi, talvolta andati anche a buon fine, di rubare dati o identità digitali. – Aggiunge Cappelletti – Per questo, dal singolo cittadino alla grande corporation, tutti dovremmo prendere le dovute precauzioni, e apprendere delle buone abitudini”.
Per i privati, il primo consiglio è quello di scegliere password sicure e cambiarle spesso, non scriverle in posti facilmente accessibili, per i social prevedere sistemi di autenticazione a doppio fattore e installare dei buoni firewall. Attenzione anche alle connessioni Wi-Fi pubbliche, alle quali accedono moltissimi utenti nello stesso momento, alle informazioni che condividete online e a link ed allegati ricevuti via e-mail. Anche proteggere con una password le cartelle con i file più sensibili può essere una buona abitudine, così come salvare su un archivio esterno tutti i propri dati periodicamente e ogni volta che si apportano modifiche importanti.
“Questi sono consigli per la sicurezza base di tutti gli utenti, ma se parliamo di grandi aziende, il discorso diventa più complesso e la posta in gioco più elevata. – Prosegue Emanuele Cappelletti – In questo caso, noi come Crown Records Management, abbiamo previsto un sistema hi-tech antintrusione, con digitalizzazione e upload dei file frequente su dei server sicuri anti-hackeraggio, con backup su diversi server UK. Per una maggior sicurezza di chi ci affida i propri dati, la loro digitalizzazione avviene tramite upload sul server cliente, sui nostri server, e in più consigliamo sempre di aggiungere un backup dei file su un hard disk esterno. Gestiamo, dunque, l’archiviazione su tre livelli. Quando si tratta di sicurezza dei dati, però, la prudenza non è mai troppa, per questo abbiamo scelto di non trascurare neanche l’aspetto umano. Alle precauzioni di tipo tecnologico, abbiamo affiancato un servizio di guardie giurate armate, che vigilano sui nostri server fisici”.

Ricerca clinica, Italia avanguardia: bene per salute ed economia

Ricerca clinica, Italia avanguardia: bene per salute ed economiaMilano, 20 mar. (askanews) – Un incontro per fare il punto sulla ricerca clinica in Italia e ragionare sui bisogni dei pazienti ancora non soddisfatti oltre che sulla prospettive di crescita legate al Sistema Salute. A Milano si è tenuto il Forum organizzato da Incyte, azienda biotech americana, per ragionare sulla ricerca in Italia, in relazione al ruolo di leadership del nostro Paese e alle prospettive per il futuro.
“La ricerca per Incyte – ha detto ad askanews Onofrio Mastrandrea, Regional Vice President e General Manager di Incyte Italia – rappresenta il DNA e il focus principale di tutte le attività che portiamo avanti quotidianamente dal livello globale fino a quello locale. La ricerca rappresenta il driver principale sul quale basiamo la nostra vocazione, per trovare delle risposte a bisogni clinici oggi ancora non soddisfatti”.
Al forum ha partecipato anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che ha ricordato le azioni del governo per sostenere la ricerca clinica. “Quattro decreti attuativi – ha spiegato – che la comunità scientifica si aspettava, firmati dal ministro Schillaci nel gennaio di quest’anno, attesi da anni in termini di semplificazione e armonizzazione dei comitati etici e che serviranno sicuramente a rendere l’Italia più competitiva in termini di ricerca. Segnalo che l’Italia è prima in Europa per produzione di farmaci, fatturiamo 34 miliardi l’anno e ora dobbiamo essere in grado di attrarre complessità e quindi produzione di molecole complesse farmaceutiche”.
Il dibattito, oltre che gli aspetti scientifici, ha riguardato anche temi economici, alla luce di un momento nel quale la ricerca gode di grande attenzione. “Si è compreso – ha detto il professor Francesco Saverio Mennini dell’Università di Roma Tor Vergata, riferendosi a ciò che il Covid ci ha insegnato – quanto sia importante e fondamentale aumentare gli investimenti non solo nel Sistema Sanitario nazionale, ma anche nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie efficaci che da una parte ovviamente possono migliorare il livello di salute dei cittadini e dei pazienti colpiti dalle malattie, ma soprattutto è importante sottolineare che attrarre investimenti in ricerca e sviluppo all’interno di un Paese significa anche garantire dei risvolti importantissimi per lo sviluppo economico e finanziario del Paese stesso”.
La nuova sede di Incyte è stata anche il luogo che ha ospitato un dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nel Sistema Salute: aziende, istituzioni e pazienti in primo luogo. “Questo rappresenta il modello di approccio – ha concluso Mastrandrea – che Incyte Italia vuole portare avanti: sedersi intorno a un tavolo con tutte le parti coinvolte: istituzioni, società scientifiche e pazienti. Per cercare di trovare delle soluzioni a problemi ancora aperti. Da soli non si possono ottenere risultati importanti, noi stiamo portando in Italia sia ricerca company-sponsored, sia progetti di ricerca indipendenti che ci vengono sollecitati proprio dall’accademia”.
Nel 2019 in Italia sono state approvate 672 nuove sperimentazioni cliniche, il 23% del totale nella Ue, e 35mila pazienti sono direttamente coinvolti negli studi clinici.

Xi Jinping a Mosca: tutti i limiti dell’amicizia Russia-Cina

Xi Jinping a Mosca: tutti i limiti dell’amicizia Russia-CinaRoma, 20 mar. (askanews) – Oggi al 39esimo incontro con Vladimir Putin da quando è alla guida della Cina, ovvero dal 2013, Xi Jinping ha sottoscritto all’inizio di febbraio 2022 con il collega russo Vladimir Putin una dichiarazione congiunta in cui i rapporti tra i rispettivi Paesi sono definiti “amicizia senza limiti”: l’espressione suggeriva la possibilità di costruire un asse anche in campo militare, pur senza i vincoli della classica alleanza. Pochi giorni dopo la Russia invadeva l’Ucraina e da allora i limiti dell’intesa sono diventati anche più evidenti. Allo stesso tempo i due Paesi si ritrovano in una sorta di mutua dipendenza, spinti l’uno verso l’altro da una congiuntura che traduce in interessi comuni alcune divergenze strategiche. La stessa guerra in Ucraina trova Cina e Russia su posizioni in teoria molto lontane, ma di fatto Pechino non può voltare le spalle alla Federazione russa, utile compagna di strada nella crescente contrapposizione agli Stati Uniti.
LA ‘POSIZIONE CINESE’ PER PORRE FINE ALLA GUERRA Dallo scoppio della guerra in Ucraina la Cina ha mantenuto una posizione cauta, a tratti ambivalente, per cercare di tenere assieme i principi di inviolabilità dei confini nazionali e i buoni rapporti con la Russia. Per Pechino il principio di integrità territoriale è essenziale, anche in chiave interna (Tibet, Xinjiang) e allo stesso tempo la crisi ucraina richiama le rivendicazioni cinesi rispetto a Taiwan. Lo scorso autunno al vertice Sco dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) in Uzbekistan le tensioni tra Xi e Putin sono apparse evidenti. Inoltre, il conflitto nel cuore dell’Europa lede gli interessi cinesi in termini di flussi commerciali e mercato cinese, poiché la stabilità è essenziale per il faraonico progetto delle nuove vie della seta, la Belt and Road Initiative.
Così a febbraio Pechino ha presentato un documento con la propria “posizione”, non un piano di pace concreto, ma una visione di insieme per arrivare alla de-escalation e alla soluzione del conflitto basato sul principio di “indivisibilità della sicurezza”, caro anche alla Russia (che però lo interpreta in modo inconciliabile con l’approccio americano). Gli Usa non hanno gradito l’entrata in scena della Cina nelle vesti di possibile mediatore e la Casa Bianca considera “inaccettabile” una proposta di cessate il fuoco in questa fase. Washington ha anche moltiplicato i moniti su possibili forniture di armi da parte della Cina alla Russia.
LA MUTUA DIPENDENZA ENERGETICA La Cina è assetata di energia e la Russia è costretta a re-indirizzare il proprio export sulla scia della rottura con l’occidente e conseguente drastica diminuzione della domanda da parte europea. L’accelerazione delle vendite di gas, petrolio e carbone dalla Russia alla Cina è cominciata in realtà nel 2014, dopo l’annessione russa della Crimea e l’inizio del regime sanzionatorio occidentale nei confronti di Mosca e la guerra in Ucraina ha accelerato il processo. Nel 2018, le vendite di petrolio russo alla Cina sono aumentate del 20% sull’anno precedente. Nel periodo gennaio-novembre 2022, la Cina ha importato quasi 80 milioni di tonnellate di petrolio russo (il 10% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) per un valore complessivo di 54,5 miliardi di dollari. Nei primi dieci mesi del 2022 le forniture di gas russo sono schizzate del 173% sullo stesso periodo del 2021. La Russia è il più grande fornitore di carbone alla Cina e copre il 10% del fabbisogno complessivo cinese. In aumento anche le vendite di GNL. Sui prezzi delle forniture alla Cina vige il segreto, ma è convinzione comune che Pechino sfrutti il bisogno russo di compensare il crollo delle vendite all’Europa.
SANZIONI OCCIDENTALI SPINGONO SCAMBI COMMERCIALI, MA .. Gli scambi commerciali tra Cina e Russia nel 2022 hanno raggiunto i 190 miliardi di dollari, con un incremento del 29% rispetto al 2021. Sempre sulla scia delle sanzioni, la Russia ha preso a importare merci dalla Cina per rimpiazzare i prodotti occidentali, (+12,8% a 76,1 miliardi di dollari), mentre le importazioni dalla Russia sono cresciute del 43,4% a 114,1 miliardi di dollari. In termini relativi, tuttavia, la quota russa è sempre limitata: a fine 2022, la Russia rappresentava il 3% del fatturato commerciale totale della Cina con l’estero.
Per effetto delle sanzioni, l’anno scorso la Cina ha aumentato le consegne alla Russia di camion, escavatori, pneumatici in gomma, pompe e compressori e tutta una serie di prodotti per l’edilizia. Eppure, le esportazioni cinesi di elettronica di consumo verso la Russia (smartphone, laptop), secondo i dati di gennaio-novembre 2022, sono state inferiori rispetto al 2021.
Per le forniture di gas, la Russia è collegata alla Cina dal gasdotto “Forza di Siberia” che trasporta 38 miliardi di metri cubi l’anno, capacità molto inferiore a quella del progetto russo-tedesco Nord Stream prima sospeso e poi messo fuori gioco dal sabotaggio per cui si cerca sempre un colpevole. A febbraio 2022 Putin ha siglato con il collega cinese un accordo per la costruzione del “Forza di Siberia 2” che deve attraversare la Mongolia e aumentare le forniture di altri 10 miilardi di m3. Il trasporto via tubo è comunque limitato rispetto alle proiezioni e alle necessità di export russo dopo la rottura con l’Europa.
LE TENSIONI TRA DUE IMPERI CONFINANTI Il vincolo energetico rafforzato dalla rottura tra Russia e Occidente è di mutua convenienza, ma Mosca ha motivo di temere un eccesso di dipendenza dalla Cina. I due Paesi sono ‘due imperi’ confinanti, condividono una frontiera lunga 4250 chilometri e Pechino considera “ingiusti” e lesivi dei suoi interessi gli accordi sui confini nell’area dell’Amur. In quella regione ancora a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta si combatteva una guerra non dichiarata, con aperte ostilità per mesi: il momento di estrema tensione convinse gli Stati Uniti dell’opportunità di avvicinare la Cina. L’apertura di Washington a Pechino si concretizzò nel 1972 con la storica visita a Pechino del presidente Nixon, preparata da missioni segrete dell’allora segretario di Stato Henry Kissinger.
LA SPROPORZIONE DEMOGRAFICA Oggi Mosca celebra l’amicizia ‘infinita’ con l’amico cinese, ma nel suo Estremo Oriente il timore del ‘pericolo giallo’ ritorna ciclicamente, alimentato dalla sproporzione demografica: L’intero bacino dell’Amur è abitato da poco più di un milione di russi, mentre nella confinante provincia cinese di Hellongjiang ci sono 40 milioni di abitanti. Per non parlare del dato nazionale: la Russia conta circa 143 milioni di abitanti e i cinesi sono 1,41 miliardi. (di Orietta Moscatelli)

Al via la “Golf Cup Engel e Volkers Italia 2023”

Al via la “Golf Cup Engel e Volkers Italia 2023”Roma, 20 mar. (askanews) – Engel & Volkers, gruppo leader nel settore immobiliare del pregio, lancia la “Golf Cup Engel & Völkers Italia 2023”, il primo e innovativo circuito golfistico ideato e progettato dal Gruppo in collaborazione con garedigolf.it, società che organizza e gestisce numerosi circuiti di golf su tutto il territorio nazionale.
La competizione, di altissimo livello, quest’anno alla sua prima edizione, partirà il 26 marzo dal “Golf Torino La Mandria” e toccherà, in trentasei tappe, tutte le regioni italiane comprese le Isole. Passando per località rinomate quali Villa d’Este, il Lago di Garda, l’Argentario, Madonna di Campiglio, Rapallo e Courmayeur, il nuovo circuito golfistico si concluderà con una “Finale” il prossimo 15 ottobre nella Capitale presso il più antico campo di golf d’Italia, il “Roma Acquasanta”.
“Quest’anno festeggiamo i primi dieci anni di attività e per farlo nel migliore dei modi abbiamo voluto lanciare un nuovo importante circuito, che va ad affiancarsi agli altri già esistenti. Una nuova sfida che Engel & Völkers Italia ha accettato di condividere con noi e che ci permetterà di offrire ai golfisti sempre nuove opportunità”, ha dichiarato Roberto Bianchi, amministratore unico di garedigolf.it
“Siamo orgogliosi di aver intrapreso questo nuovo percorso accanto a uno dei migliori partner del settore, come garedigolf.it”, ha commentato Tomaso Aguzzi, amministratore delegato di Engel & Völkers Italia.
“Il nostro Gruppo sostiene da anni questo sport, a livello internazionale, perché siamo convinti dei valori che porta con sé. Si tratta infatti di una disciplina dove serve preparazione e metodo e facendo leva sull’interiorità e sull’equilibrio mentale, si pone come un importante strumento di crescita personale. Invito tutti a partecipare e a provare questo sport, nelle meravigliose location che offre il nostro Paese, stando a contatto con la natura”.
Tutte le tappe della “Golf Cup Engel & Völkers Italia 2023” si svolgono nel fine settimana e prevedono tre categorie Stablefort con premi per il primo Lordo e il primo e secondo di categoria.

Moschino: dopo 10 anni lascia il direttore creativo Jeremy Scott

Moschino: dopo 10 anni lascia il direttore creativo Jeremy ScottMilano, 20 mar. (askanews) – Jeremy Scott lascia dopo 10 anni la direzione creativa della maison Moschino. Lo comunica Aeffe, società del lusso quotata a Piazza Affari, che opera con marchi, tra cui Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini.
Nell’ambito del nuovo corso della controllata Moschino, si legge, Scott lascia il ruolo di direttore creativo, che ricopriva dall’ottobre 2013. In vista della scadenza del contratto di collaborazione, la maison ha convenuto con il designer un nuovo percorso di sviluppo per il brand, che negli ultimi 10 anni ha accresciuto significativamente la propria distintività e visibilità a livello internazionale. Con decorrenza da aprile, l’ufficio stile interno di Moschino si occuperà della direzione creativa della maison.
“Sono fortunato ad aver avuto l’opportunità di lavorare con una forza creativa quale è Jeremy Scott”, ha dichiarato Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe. “Voglio ringraziarlo per il suo impegno decennale nei confronti della maison Moschino e per aver lanciato una visione distintiva e gioiosa che sarà per sempre parte della storia di Moschino”.

Auto, Pichetto: Ue includa biocarburanti ed e-fuel in transizione

Auto, Pichetto: Ue includa biocarburanti ed e-fuel in transizioneMilano, 20 mar. (askanews) – “Se passa la richiesta di includere gli e-fuel avanzata dalla Germania e la nostra per i biocarburanti potremmo dare un assenso di massima, così da garantire un futuro al motore endotermico anche dopo il 2035, sfruttando anche l’idrogeno”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, nel suo intervento al #ForumAutomotive in merito al dibattito sullo stop a diesel e benzina dal 2035 dopo il rinvio del voto da parte del Consiglio europeo in seguito al “no” di Italia e Germania che, ha ricordato il Ministro, “costituiscono una minoranza di blocco”.
“La via maestra rimane l’elettrico, ma senza il 2035 come data fissa per lo stop al termico. L’Italia deve giocare la propria partita. Dobbiamo avere il tempo di accompagnare il nostro sistema produttivo nella transizione”, ha aggiunto Pichetto. A rischio sarebbero 70/80mila posti su 270mila addetti diretti e circa 250mila dell’indotto.
Altro tema è quello della infrastruttura di ricarica: “contiamo di installare 21mila colonnine con i fondi del Pnrr. Stiamo ragionando con Terna”.

Ferretti acquisisce un nuovo cantiere a Ravenna per 80 milioni

Ferretti acquisisce un nuovo cantiere a Ravenna per 80 milioniMilano, 20 mar. (askanews) – Ferretti Group ha acquisito un sito produttivo di oltre 70.000 metri quadrati, comprensivo di bacino di carenaggio, a San Vitale, in provincia di Ravenna. L’operazione ha previsto un investimento iniziale di circa 40 milioni, ai quali seguiranno ulteriori 40 milioni nel prossimo triennio per la realizzazione di nuovi spazi produttivi e un centro di ricerca e sviluppo.
L’acquisizione, completamente finanziata con capitale proprio derivante dai proventi derivanti della recente quotazione alla Borsa di Hong Kong, rientra nelle strategie di crescita del gruppo: a piena operatività il nuovo impianto aumenterà la capacità produttiva di circa il 20%.
Il nuovo complesso produttivo si colloca in una posizione strategica, vicino all’headquarter di Forlì e al cantiere di Cattolica. “L’acquisizione dell’area è il mantenimento di una promessa”, ha commentato il Ceo Alberto Galassi. “Abbiamo grandi progetti e immaginiamo un sito produttivo all’avanguardia in tutti i suoi aspetti: benessere delle persone che vi lavorano, impatto sociale positivo, tutela dell’ambiente anche attraverso la scelta accorta dei materiali e aumento della produzione. Abbiamo trovato a Ravenna la giusta casa per i Wally a vela e per l’espansione dei nostri altri marchi, a partire dalla straordinaria gamma Ferretti Yachts Infynito. Scegliamo ancora una volta l’Italia – ha concluso -, investiamo per rafforzarci, ma anche per tenere alta la bandiera di un’industria simbolo del nostro Paese, quella della nautica di lusso, e dell’ampia rete di imprenditoria e alta artigianalità che tutto il mondo guarda con ammirazione e invidia”.

Banche, Perrazzelli: stiamo monitorando situazione bond At1

Banche, Perrazzelli: stiamo monitorando situazione bond At1Milano, 10 mar. (askanews) – “Stiamo monitorando questa realtà. In particolare dobbiamo capire se riguarda le nostre banche. Nei prossimi giorni saremo in grado di dare qualche segnale”. Così a margine del convegno Aifi, Alessandra Perrazzelli vicedirettrice generale della Banca d’Italia e membro del Supervisory Board del Single Supervisory Mechanism (SSM) della Bce sui bond At1 emessi anche da Credit Suisse.
“Lasciateci un po’ di tempo stiamo monitorando il corso degli eventi, dobbiamo capire dove sono stati utilizzati. Non tutte le banche li hanno utilizzati”, ha aggiunto.
Infine sulla solidità del sistema bancario europeo “siamo nell’ambito delle dichiarazione fatte dalla Bce e da quelle non ci discostiamo”.