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Tag: Sanremo 2023

Governo, oggi Cgil in piazza: su lavoro-pensioni cambiare rotta

Governo, oggi Cgil in piazza: su lavoro-pensioni cambiare rottaRoma, 7 ott. (askanews) – Oggi la Cgil torna in piazza a Roma per sollecitare il Governo a cambiare rotta e chiedere misure concrete per il lavoro e contro la precarietà; l’aumento di salari e pensioni e il contrasto alla povertà; la sanità e la scuola pubblica; la tutela dell’ambiente; la difesa e l’attuazione della Costituzione e contro l’autonomia differenziata; la pace e contro tutte le guerre.

“La via maestra. Insieme per la Costituzione” è lo slogan dell’iniziativa lanciata da corso d’Italia con più di 100 associazioni e reti, che a loro volta raccolgono altre realtà della società civile. Sono previsti due cortei che partiranno alle 13.30 da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani per arrivare a San Giovanni, la piazza delle storiche manifestazioni sindacali, dove a partire dalle 15 sono in programma, dal palco, quindici interventi di rappresentanti di alcune delle associazioni. Alle 17 concluderà il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che alle 13.15 sarà alla testa del corteo che partirà da piazzale dei Partigiani. Quella di oggi sarà un’ulteriore tappa della mobilitazione avviata già da molte settimane dalla Cgil con una campagna di sensibilizzazione nei territori e incontri nei luoghi di lavoro e che, in mancanza di risposte da parte dell’esecutivo nella legge di bilancio, potrebbe portare a novembre anche alla proclamazione dello sciopero generale. Il giudizio di Landini sulle politiche del Governo e, in particolare, sul confronto con il premier Giorgia Meloni è negativo. “Si tratta di un dialogo finto”, ha detto a più riprese il numero uno della Cgil, sottolineando che ad oggi non ci sono risposte alle richieste e alle rivendicazioni contenute nelle piattaforme presentate unitariamente con Cisl e Uil.

La prima volta di Borgo DiVino al Golf Club Poggio dei Medici

La prima volta di Borgo DiVino al Golf Club Poggio dei MediciRoma, 7 ott. (askanews) – Ormai divenuto appuntamento fisso per gli amanti del vino torna nel fine settimana del 28 e 29 Ottobre il wine festival “Borgo DiVino”. La prima grande novità di questa edizione 2023 mugellana sarà il cambio di location. Borgo DiVino infatti, dopo 5 edizioni costellate di successi, non si svolgerà tra le consuete mura di Villa Pecori Giraldi, attualmente oggetto di una importante opera di riqualificazione. Ad ospitare la rassegna sarà invece il Golf Club Poggio dei Medici a Scarperia e San Piero, una splendida struttura che si affaccia direttamente su uno dei campi Golf più prestigiosi d’Italia, cullata dalle dolci colline della meravigliosa vallata del Mugello.

Un cambio di luogo che non cambia però lo spirito ed il format di un wine festival che ha continuato a crescere negli anni e che si è ormai imposto come uno degli appuntamenti imperdibili per gli amanti del vino e del buon bere. Sono attese anche quest’anno oltre 80 aziende vinicole provenienti da tutta Italia e con qualche bella sorpresa dalla Francia, per un totale di circa 400 etichette, tutte in degustazione per il pubblico che potrà accedere al wine festival con un biglietto di ingresso di 20 euro (17 euro ridotto soci Coop, Banco Fiorentino e Off.Cu.Bo.) che include oltre alla degustazione di tutti i vini presenti, un bicchiere VDGlass che rimarrà al visitatore, il portabicchiere personalizzato della manifestazione, una penna ed un libretto per gli appunti sugli assaggi. L’ingresso alla manifestazione sarà per entrambi i giorni dalle 10 alle 19.

Ad ospitare Borgo DiVino sarà come detto il Golf Club Poggio dei Medici, situato a pochi minuti dai centri di Scarperia, San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. Il complesso è composto da un resort ristrutturato in tipico stile toscano e un campo di gara di altissimo livello oltre ad una accogliente Club House tra le colline verdi del Mugello. Il wine festival anche quest’anno darà la possibilità di acquistare i vini in degustazione grazie al wine-shop interno che permetterà di portarsi a casa i vini precedentemente assaggiati a prezzo di cantina.

Il Golf Club Poggio dei Medici si trasformerà così per due giorni nel centro dell’enologia del territorio e non solo, con numerose proposte in grado di soddisfare tutti i palati, anche i più esigenti, con degustazioni guidate e masterclass che completeranno la proposta di un week-end davvero da non perdere grazie anche ad un esclusivo punto ristorazione interno, gestito dal Passaguai Cibo e Vino, per tutti i partecipanti e gli operatori presenti.

Mattarella avverte: unità Ue su Ucraina, rischio pace mondiale

Mattarella avverte: unità Ue su Ucraina, rischio pace mondialePorto, 6 ott. (askanews) – “L’Ucraina rimane al primo posto dell’agenda europea e l’Unione europea deve mantenere con determinazione compattezza nel sostegno all’Ucraina”. Altrimenti c’è rischio per la pace mondiale. Sergio Mattarella, al vertice Arraiolos dei capi di Stato Ue, consolida un punto fermo dei partner europei che oggi hanno discusso di Ucraina ma anche di futuro dell’Unione europea e delle sue riforme.

Sull’Ucraina in effetti tutti concordano che non si possano avere cedimenti, anche se si notano note leggermente diverse nelle parole dei presidenti bulgaro, ungherese e polacco, secondo i quali la guerra non può continuare ancora a lungo e che i popoli vanno ascoltati quando chiedono pace. Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo – come avvenne nel secolo scorso tra il ’38 e il ’39 – condurrebbe a un conflitto generale e devastante. E’ il concetto che il presidente Mattarella ha esposto durante il primo incontro a porte chiuse. Per il capo dello Stato la scelta dell’Ue accanto – e al di là – della doverosa solidarietà all’Ucraina, ha un obiettivo di più ampio respiro perchè sostenendola scongiuriamo il pericolo di un conflitto dai confini imprevedibili, insomma quanto stiamo facendo tutela la pace mondiale.

Per il presidente ungherese Rumen Rade dopo 19 mesi di guerra “è venuto il momento di testare l’efficacia della nostra strategia e degli strumenti economici militari e diplomatici e il giusto equilibrio tra questi: l’Europa non può permettersi che la guerra continui ancora a lungo. Serve una volontà politica più forte, una diplomazia più efficace e serve una voce più forte che chieda pace e sicurezza”. Per Andrzej Duda, presidente della Polonia, la soluzione è accelerare il processo di adesione dell’Ucraina all’Ue perchè “questa sarà una sconfitta della Russia, se l’Ucraina verrà ammessa in Ue e nella Nato avrà vinto, sarà una manifestazione di vittoria, perchè se la Russia vince, e lo dico come paese confinante e guardando alla storia passata, la Russia invadrà altri Stati, le sue ambizioni imperialistiche non sono soddisfatte, so di cosa parlo”, ha ammonito. Tutti i presidenti hanno sottolineato l’importanza che la pace sia giusta e non effimera, che rispetti il diritto internazionale e tenga conto delle prerogative ucraine. Anche se la presidente ungherese Katalin Novak ha ricordato che, certo, “dobbiamo combattere per una pace prima possibile e non possiamo decidere per gli ucraini, ma dobbiamo anche rappresentare gli interessi dei nostri popoli e gli ungheresi vogliono la pace ed evitare un’escalation verso una terza guerra mondiale”.

I 14 capi di Stato hanno avuto modo di confrontarsi “in modo franco e aperto” anche sulle riforme che attendono l’Unione. Per Mattarella è urgente intervenire sui meccanismi decisionali: “Non possiamo sfuggire alle scelte che si impongono: svuoteremmo l’Unione di prospettive di protagonismo. E – di conseguenza – renderemo scarsamente rilevanti tutti i nostri Paesi”, ha avvertito riferendosi ai temi aperti su voto a maggioranza, effettiva politica estera e di difesa comune, Parlamento con autentici compiti decisionali e completamento dell’architettura finanziaria dell’Unione. “È un lavoro ambizioso, per cui serve visione e lungimiranza. Ma è un passaggio senza prova d’appello – ha incalzato Mattarella -. Non ci sarà un secondo tempo per farlo. Il mondo ci lascerebbe indietro”. Ma quello del voto a maggioranza è un tema scottante per alcuni paesi, soprattutto quelli che non condividono alcune politiche come quella sull’immigrazione, vedi Polonia e Ungheria. I due capi di Stato in conferenza stampa non hanno usato toni morbidi per dire un secco ‘no’ al superamento del diritto di veto: secondo Duda è semplicemente inaccettabile il voto a maggioranza che toglierebbe voce ai paesi più piccoli. Novak ha detto che il “principio dell’unanimità deve rimanere, dobbiamo avere rispetto gli uni per gli altri”.

Mattarella ha posto l’accento sull’importanza delle prossime elezioni europee e sulla partecipazione che è richiesta ai cittadini: “perchè chiamiamo 400 milioni di cittadini al voto? Per decidere cosa? Gli europei dovranno decidere su una struttura che ha capacità, efficienza, velocità di decisione, di azione in un mondo che cambia: è un obiettivo ambizioso per cui serve un grande impegno e collaborazione reciproca. Ma è stile europeo agire attraverso difficoltà e crisi”. A proposito del prossimo voto è stata espressa da tutti preoccupazione e attenzione per i rischi insiti sui nuovi social media nel controllo delle informazioni e nella diffusione di fake news. Qualcuno ha anche fatto riferimento ai recenti scandali di corruzione che hanno interessato il Parlamento europeo e che non aiutano ad avvicinare i cittadini alle istituzioni. Anche su questo Polonia e Ungheria erano sulla stessa lunghezza d’onda. Come sul tema dei migranti, per entrambi i paesi serve una politica più decisa e forte per arginare il fenomeno, hanno parlato di guerra ibrida, ossia di una invasione decisa a tavolina per fare pressione sui paesi dell’Est europa da parte della Bielorussia. Novak ha parlato del rischio di sostituzione etnica mentre Duda è contrario a ipotesi di asilo e invocato una difesa dei confini più efficace, come quella praticata nel suo paese. Proprio Duda ha concluso la conferenza stampa invitando i colleghi a Cracovia per il prossimo vertice del gruppo Arraiolos, il 10 e 11 ottobre 2024. Sarà il suo ultimo prima del termine del mandato presidenziale.

Sui migranti Meloni sigla tregua con Scholz. Polonia-Ungheria contro Patto

Sui migranti Meloni sigla tregua con Scholz. Polonia-Ungheria contro PattoGranada, 6 ott. (askanews) – Dopo due settimane di gelo arriva a Granada la ‘tregua’ tra Giorgia Meloni e Olaf Scholz. La presidente del Consiglio e il cancelliere tedesco si sono incontrati a margine del Consiglio europeo informale. Un incontro preparato dalle diplomazie, dopo le tensioni causate prima dalla notizia dei fondi concessi da Berlino a Ong impegnate nei salvataggi di migranti in Italia, poi dall’emendamento tedesco (successivamente ritirato) a favore delle stesse Ong presentato al Patto per le migrazioni e l’asilo. Nel corso dell’incontro, nel formato tete-à-tete e quindi senza delegazioni, i due – riferisce Palazzo Chigi – “hanno discusso dei principali temi europei” e anche del capitolo dei migranti esprimendo “soddisfazione” per l’intesa raggiunta sul Patto.

Al termine le parole di Scholz fanno pensare più a una ‘tregua’ che a una pace: “Con Meloni – ha detto – in modo molto pratico, abbiamo concordato che non lavoriamo gli uni contro gli altri, ma gli uni con gli altri”. Da parte sua, la presidente del Consiglio ha assicurato che il cancelliere è “perfettamente consapevole che la strategia proposta dall’Italia” è “l’unica efficace”, anche per quanto riguarda l’accordo con la Tunisia su cui “mi ha detto che bisogna andare avanti”. La Germania, però, non sarebbe del tutto convinta di considerare la Tunisia un Paese sicuro. Un’ipotesi smentita da Meloni, secondo cui “non è la posizione che ho sentito dal cancelliere”. Che sia vera distensione, comunque, lo si vedrà nelle prossime settimane, nell’implementazione del programma in 10 punti proposto a Lampedusa dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ma anche nella discussione sulla revisione del bilancio europeo. L’Italia chiede che ci sia “una somma significativa” per l’Africa, per creare veri partenariati e programmi di sviluppo, ma Berlino potrebbe mettersi di traverso. “Non ho ravvisato questa contrarietà”, replica Meloni, ribadendo che Scholz è “perfettamente persuaso che questo sia l’unico modo serio di combattere questo fenomeno”. Se Italia e Germania tornano a parlarsi, Polonia e Ungheria confermano la rottura con gli altri Stati membri. I due Paesi bloccano la parte sui migranti della dichiarazione finale e ribadiscono di non essere intenzionati a votare l’accordo, su cui comunque non hanno potere di veto. Questa mattina, prima dell’inizio dei lavori, Meloni ha visto il premier polacco Mateusz Morawiecki (suo compagno nei conservatori di Ecr), ma evidentemente senza riuscire a convincerlo. Così come sembra irremovibile Viktor Orban (altro ‘alleato’ di Meloni), entrato al vertice parlando di due Paesi “stuprati giuridicamente”. Posizioni che Meloni dice di “comprendere perfettamente” perchè “difendono gli interessi nazionali”, ma la cosa importante è che “non pregiudicano il lavoro fatto”.

Meloni ha chiuso così la due giorni a Granada, segnata giovedì dalla nuova ‘alleanza’ a sei – promossa con il premier inglese Rishi Sunak – che comprende anche la Francia, l’Albania, l’Olanda e la Commissione Ue. Un nuovo formato che ha portato a un documento in otto punti che prevede impegni per combattere il traffico di migranti e risolvere una crisi “etica” e “umanitaria”.

Vertice Ue, immigrazione, von der Leyen: ecco la nostra agenda

Vertice Ue, immigrazione, von der Leyen: ecco la nostra agendaBruxelles, 6 ott. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riassumendo la discussione avuta con i capi di Stato e di governo al Consiglio europeo informale di oggi a Granada, ha descritto una sorta di piano d’azione in cinque punti che bisogna ora mettere in atto per la gestione dell’immigrazione irregolare in Europa.

Sull’immigrazione, ha detto von der Leyen durante la conferenza stampa al termine del vertice, “prima di tutto c’è una buona notizia: due giorni fa c’è stato l’accordo sulla proposta del regolamento per la gestione delle crisi (migratorie, ndr) grazie agli sforzi della presidenza spagnola” del Consiglio Ue. “Questo è importante perché si tratta di un tassello cruciale del mosaico del Patto complessivo sull’immigrazione e l’asilo, che ora speriamo di poter portare presto al traguardo finale”. “Ma ciò che abbiamo discusso oggi è soprattutto la parte operativa della gestione dell’immigrazione. C’è il piano in 10 punti per la reazione a breve termine alla crisi di Lampedusa, ma anche il più strutturale approccio di medio-lungo termine come l’accordo del Memorandum d’intesa con la Tunisia”, ha detto von der Leyen, che poi ha elencato “i cinque elementi che sono stati discussi” al vertice Ue.

“Il primo punto è un un’intesa generale sul fatto che abbiamo bisogno di un approccio complessivo con i paesi partner di origine e di transito. E’ molto importante che investiamo in questi paesi, e il programa dell’Ue ‘Global Gateway’ può svolgere un ruolo cruciale in questo investimento, con 150 miliardi di euro che sono dedicati all’Africa per investire nelle infrastrutture”. In secondo luogo, ha continuato von der Leyen, “c’è stata una comprensione migliore di quanto siano importanti i percorsi legali” per i migranti. Quanto più sono efficaci i nostri percorsi legali e i corridoi umanitari, tanto più possiamo contrastare (‘disrupt’, ndr) il traffico”.

L’anno scorso, ha sottolineato “abbiamo fatto entrare 3,7 milioni di migranti regolari nell’Ue, e sono importanti ne abbiamo bisogno, e sempre di più; ma sono stati anche registrati 330.000 migranti irregolari, e questo è il punto che non possiamo accettare, che siano i trafficanti a decidere chi viene nell’Unione Europea; siamo noi che dobbiamo decidere chi viene, chi ha il diritto d’asilo e anche chi ha accesso al mercato del lavoro. E perciò molto chiaramente servono questi percorsi legali”. Il terzo punto, ha indicato ancora la presidente della Commissione, “è la lotta al traffico. Il traffico è crimine organizzato, e dobbiamo combatterlo come crimine organizzato, con Eurojust, con Frontex e con tutta la forza degli Stati membri”.

Il quarto punto, per von der Leyen, riguarda “il sostegno ai paesi di transito, che devono essi stessi lavorare duramente per gestire i migranti all’interno del loro territorio. Qui bisogna lavorare a stretto contatto con l’Oim e l’Unhcr, per aiutare questi paesi a riportare indietro i migranti nei loro paesi di origine, in modo da dare loro sollievo anche a questi paesi di transito”. È il quinto punto, infine, “è quello dei rimpatri. Abbiamo visto a Lampedusa – ha rilevato von der Leyen – che i paesi di origine per esempio sono Costa d’Avorio, Senegal, Guinea. Il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas è andato immediatamente in questi paesi, in modo da concordare con loro il rimpatrio rapido dei migranti irregolari, in cambio dello stabilimento di ‘partenariati dei talenti’ e di percorsi legali” a favore dei loro cittadini. “I rimpatri dei migranti irregolari – ha concluso la presidente della Commissione – sono molto importanti per spezzare la narrazione dei trafficanti e per mandare il messaggio forte” a chi vuole emigrare “che sono i percorsi legali che li porteranno in Europa, che possono scegliere”.

Migranti, Conte: Meloni ambigua non ottiene risultati in Europa

Migranti, Conte: Meloni ambigua non ottiene risultati in EuropaRoma, 6 ott. (askanews) – “Ho visto che come sempre quelli che ci voltano la faccia, girano la testa dall’altra parte sono Paesi che il nostro governo accarezza come amici. Governi polacco, ungherese che in queste ore stanno impedendo che si arrivi a delle conclusioni condivise. E quindi si conferma il fatto che purtroppo quando si hanno delle ambiguità poi non riesci a raggiungere risultati”. Lo ha detto, commentando l’andamento del vertice europeo a Granada, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Non puoi dire – ha spiegato, parlando nel corso di un punto stampa a Foggia – che fanno bene a difendere il loro interesse nazionale gli amici politici e poi nello stesso tempo ti batti per un accordo di redistribuzione efficace nel segno della solidarietà europea. Il governo italiano deve chiarirsi per bene le idee”, ha concluso l’ex premier.

Passione per la glossopoiesi, a 16 anni inventa la sua prima lingua

Passione per la glossopoiesi, a 16 anni inventa la sua prima linguaRoma, 6 ott. (askanews) – A 16 anni inventa la sua prima lingua completa, ora raccolta in un libro in vendita su Amazon. E’ la storia di Giulio Ferrarese, giovane studente di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Giulio frequenta il terzo anno del liceo scientifico “Gobetti-Volta”, da grande vuol fare il fisico teorico ma alla passione per le scienze unisce quella per la linguistica e la glossopoiesi, l’arte di creare linguaggi artificiali sviluppandone la fonologia, il vocabolario e la grammatica.

I più conosciuti glottoteti sono J. R. R. Tolkien (l’autore de “Il signore degli anelli” di lingue ne ha create molte); il creatore dell’Esperanto Ludwik Lejzer Zamenhof; Marc Okrand, inventore tra l’altro della lingua Klingon per la serie “Star Trek”. Le lingue artificiali nascono per diversi motivi: per unire i popoli, per una sperimentazione linguistica, per motivi artistici o per semplice divertimento. Nel caso di Giulio l’idea è nata dalla curiosità per i modi di comunicare dopo aver studiato i principali sistemi linguistici del mondo. “E’ molto interessante – spiega – vedere come sono diverse le lingue e come si sviluppano anche sulla base della cultura di un popolo. La mia, che si chiama Valenx, cioè ‘lingua dei libri’, è nata per divertimento ed è pensata per essere una lingua molto razionale ma allo stesso tempo bella al suono, inserendo alcune vocali e consonanti di ispirazione esotica”.

La lingua, completa di grammatica, fonologia e un vocabolario di tremila parole è raccolta in un volume in vendita su Amazon. Il titolo, naturalmente, è “Valenx, una nuova lingua”.

”Tre bicchieri 2024″ a 45 vini veneti, novità Chiaretto di Bardolino

”Tre bicchieri 2024″ a 45 vini veneti, novità Chiaretto di BardolinoMilano, 6 ott. (askanews) – Sono 45 i vini del Veneto che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso.

Buoni risultati spiccano da un po’ tutti i territori della regione. In Valpolicella, secondo i degustatori della guida, “emerge una nuova consapevolezza, con vini autentici, dove la tecnica esalta il legame con il territorio e non insegue un modello vincente, con l’appassimento legato all’Amarone (12 quelli premiati) e quasi scomparso dai Valpolicella Superiore più interessanti. Il territorio recita da protagonista anche con vitigni di carattere internazionale, con i bordolesi di Colli Euganei e Berici che si contrappongono a quelli della provincia trevigiana con i primi più ricchi e solari e i secondi giocati più sull’eleganza e la tensione”. Tra i bianchi, i critici spiegano che “si possono assaporare Soave nitidi nell’espressione aromatica tipica e dal profilo gustativo fine e slanciato, Custoza in cui invece la ricchezza della piattaforma ampelografica permette interpretazioni molto differenti fra loro, ma che lasciano sempre emergere la forza delle colline moreniche del Garda”. E ottimi risultati emergono proprio dal bacino gardesano, “dove alla qualità indiscutibile dei migliori Bardolino fanno eco Chiaretto di personalità e grinta, nonché dalla Lessinia, sempre più terra di spumanti di carattere”. Per piccola Denominazione berico-scaligera Lessini Durello, i “Tre Bicchieri” sono raddoppiati grazie al “Lessini Durello Brut Nera Riserva 2015” di Fongaro e al “Lessini Durello Pas Dosé Metodo Classico Cuvée Serafino Riserva 2016” di Dal Maso. “Siamo molto fieri per questo risultato – ha dichiarato la presidente del Consorzio, Diletta Tonello – è un traguardo molto significativo soprattutto se lo leggiamo in rapporto ai piccoli numeri che da sempre contraddistinguono la nostra zona di produzione”. Per quanto riguarda il Prosecco, secondo i critici della guida “i migliori sono sempre più retti dalla sapidità più che dal residuo zuccherino: ne guadagnano in piacevolezza e versatilità”.

Sul fronte novità i fratelli Zeni, Mariano Buglioni e la famiglia Rubinelli fanno il loro debutto nell’esclusivo club delle aziende premiate “con vini dallo stile elegante e dinamico”, ma ci sono tanti vini nuovi anche per aziende già segnalate dal Gambero Rosso, come il Pinot Grigio Rivoli dei fratelli Fugatti, Il Valpolicella Case Vecie di Brigaldara, la Cuvée Serafino di Dal Maso o “l’imperdibile” Traccia di Rosa di di Le Fraghe della vignaiola Matilde Poggi”. Quello dell’azienda vitivinicola di Cavaion Veronese è il primo Chiaretto di Bardolino premiato dalla “Guida Vini d’Italia 2024”. “Traccia di Rosa è uno dei pochi vini rosa italiani ad uscire dopo un affinamento di un anno, segno che anche questa tipologia, con le uve e il territorio adatti, può dar vita a un vino longevo” ha commentato Poggi, sottolineando che “i ‘Tre Bicchieri’ è un riconoscimento che non solo premia il nostro impegno ma che dà prestigio all’intera Denominazione e al lavoro svolto in questi anni per affermare il valore del Chiaretto a livello nazionale e internazionale”. Matilde Poggi è una dei tre produttori italiani tra i 42 soci dell’associazione internazionale “Rosés de Terroirs” nata in Francia nel marzo 2021 con l’obiettivo di favorire la creazione, la promozione e lo sviluppo di un vero e proprio segmento di mercato dedicato ai rosé di terroir.

Borse Europa chiudono in rialzo, Milano maglia rosa +1,16%

Borse Europa chiudono in rialzo, Milano maglia rosa +1,16%Roma, 6 ott. (askanews) – Finale di seduta tutto positivo per le Borse in Europa, mentre oltre Atlantico Wall Street inverte completamente la rotta e accelera i guadagni, dopo un avvio al ribasso seguito ai dati sul mercato del lavoro Usa che, risultando migliori del previsto, hanno alzato le chances di un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. A fine contrattazioni Francoforte segna più 1,06%, Londra più 0,58%, Parigi più 0,88%. Maglia rosa Piazza Affari dove l’indice Ftse-Mib ha siglato la sessione con un più 1,16%.

Intanto l’azionario Usa accelera con il Dow Jones che guadagna l’1,03%, l’S&P 500 al più 1,09% e il Nasdaq al più 1,31%. Dopo una impennata con cui sono risaliti ai massimi da 16 anni, i rendimenti dei titoli del Tesoro Usa sulla scadenza decennale smorzano la risalita al 4,77%. Anche il dollaro ridimensiona lo scatto e l’euro si riporta a 1,06 sul biglietto verde, massimo da fine settembre, in un quadro di marcata volatilità. Nel frattempo per i titoli pubblici italiani la seduta ha visto nuovi leggeri rialzi dei tassi, sui Btp decennali i rendimenti hanno chiuso al 4,91%, secondo Mts. Lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi equivalenti (2,88%) segna 203 punti base. L’aumento dei rendimenti sui titoli italiani si è verificato a dispetto di una sostanziale stabilità per l’obbligazionario governativo dell’eurozona. L’Italia ha però completato la seconda emissione di Btp valore con una raccolta complessiva che superato 17 miliardi di euro.

A Lampedusa convegno Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienza

A Lampedusa convegno Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienzaLampedusa, 6 ott. (askanews) – Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienza. E’ il titolo del Convegno in programma domani a Lampedusa, a 10 anni dalla visita di papa Francesco (10 luglio 2013) e da una delle più grandi tragedie del Mediterraneo (3 ottobre 2013) promosso da Famiglia Cristiana, insieme con il Comune di Lampedusa e Linosa e l’associazione Don Zilli e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 del ministero degli Interni.

Una giornata che vuole essere di riflessione e dibattito aperto, senza barriere, in ascolto della testimonianza di chi vive l’esperienza dell’esperienza dell’accoglienza. L’appuntamento è all’Hotel Sole, con il saluto di benvenuto del Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo emerito di Agrigento, e l’introduzione e moderazione di Don Stefano Stimamiglio, Direttore di Famiglia Cristiana sul tema “Contro la globalizzazione dell’indifferenza”, MigraVoci da Lampedusa e la testimonianza della suora salesiana Maria Ausilia Consiglio, che al Molo Favarolo da tre anni trascorre gran parte delle sue giornate soccorrendo i naufraghi stremati. Seguirà una sezione Migranti e Istituzioni, con Wanda Ferro Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, sul tema “Le ragioni del cuore e quelle della legge”.

Il programma prevede poi sempre per le Voci da Lampedusa l’intervento di Filippo Mannino, Sindaco di Lampedusa e la Testimonianza di Vito Fiorino, pescatore e falegname. Altra sezione verrà dedicata al rapporto Migranti e Terzo Settore, con l’intervento di Daniela Pompei, Vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio sul tema “Migranti e società civile: i corridoi umanitari, la soluzione possibile”.

Nel pomeriggio tavola rotonda “Persone, numeri o barbari? I migranti nella narrazione della stampa italiana”, con l’introduzione e moderazione di Alberto Chiara, Caporedattore di Famiglia Cristiana e gli interventi di Luciano Regolo, Condirettore di Famiglia Cristiana, Maria Latella, Giornalista e conduttrice di Sky, del Cardinale Jean-Marc Noël Aveline, Arcivescovo Metropolita di Marsiglia, sul tema “Ero forestiero e mi avete accolto”, di Marco Romano, Direttore del Giornale di Sicilia, François Vayne, Direttore del Servizio Comunicazione del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Gianni Todini, Direttore di Askanews, Paolo Lambruschi, Inviato di Avvenire, Agnese Pini, Direttrice del QN. Chiusura con la concelebrazione eucaristica in suffragio di tutti i morti in mare, alla Chiesa di San Gerlando e con lo spettacolo all’aperto di Giacomo Sferlazzo “I pupi raccontano: La leggenda di Andrea Anfossi”.