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Tag: Sanremo 2023

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del male

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del maleRoma, 29 set. (askanews) – “Una cura peggiore del male: conseguenze devastanti per l’ecosistema, con ricadute anche sulla pesca artigianale” Il WWF, Greenpeace Italia, Legambiente, Marevivo e MedReAct esprimono forte preoccupazione rispetto alla richiesta di una deroga del governo italiano all’Unione europea, come risposta all’emergenza granchio blu, particolarmente sentita in Nord Adriatico, per aprire a una pesca a strascico “sperimentale” entro le 3 miglia. Il divieto alla pesca a strascico entro le 3 miglia è stato introdotto dall’UE nel 2006, in tutte le sue acque, considerato il forte impatto di questa tecnica di pesca nelle zone costiere. La situazione, seppur di emergenza, non giustifica secondo le associazioni questo ritorno al passato. Stessa preoccupazione è stata espressa anche dalla comunità scientifica nazionale, su iniziativa dei ricercatori del Nord Adriatico, in una lettera congiunta inviata alla Commissione europea.

Le associazioni – si legge in una nota congiunta – sono ben consapevoli dell’impatto socioeconomico dell’aumento del granchio blu lungo le coste italiane e stanno lavorando a livelli diversi durante questa fase di emergenza, ma vogliono esprimere congiuntamente la propria ferma contrarietà riguardo alla richiesta del Governo italiano alla Commissione europea e alle conseguenze che provocherebbe l’utilizzo della pesca a strascico sull’ecosistema costiero, tra cui, la cattura di novellame di specie ad alto valore commerciale, con impatti negativi a medio e lungo termine per tutto il settore della pesca. L’utilizzo dello strascico entro le tre miglia potrebbe inoltre causare conflitti con la pesca artigianale, operante nelle stesse zone. La complessità della situazione richiede che qualsiasi misura proposta atta a gestire questa emergenza deve essere condivisa con tutti gli stakeholders e valutata dalla comunità scientifica, al fine di evitare ulteriori danni a livello di ecosistema. L’emergenza granchio blu è già stata affrontata in altri paesi del Mediterraneo come Tunisia, Spagna, Grecia, e anche in Italia (caso della laguna di Lesina) senza ricorrere allo strascico, bensì adattandosi alla pesca con nasse, strumenti efficaci e più selettivi, e aprendo con successo nuove filiere e linee di commercializzazione.

È fondamentale che l’Italia eviti di compiere errori gestionali, come l’utilizzo di questi sistemi non selettivi, imparando a gestire questa nuova risorsa alieutica che può fornire una fonte di guadagno alternativa a pescatori e agli operatori di tutta la filiera, trasformando così l’emergenza in opportunità. Questa situazione si sarebbe potuta prevedere, ma risulta ora indispensabile gestirla in maniera appropriata senza arrecare ulteriori danni ad un ecosistema già fragile e compromesso, ed avendo una visione a lungo termine che non può prescindere dagli altri fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità, in particolare il tema del cambiamento climatico che amplifica gli effetti della presenza di specie aliene. Specie originaria delle coste atlantiche del continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, il granchio blu (Callinectes sapidus) è stato introdotto in Europa, presumibilmente tramite le acque di zavorra delle navi, sin dagli inizi del XX secolo e si è progressivamente diffuso lungo le coste orientali dell’oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo.

Dopo una prima segnalazione in Laguna di Venezia nel 1949, questa specie si è diffusa lungo le coste italiane già dagli inizi degli anni duemila, manifestando in questi ultimi anni un aumento esponenziale delle popolazioni, principalmente negli estuari e lungo le coste dell’Adriatico nord-occidentale. Ciò sta causando crescenti problemi socioeconomici al settore della pesca, a causa della predazione del granchio blu sui molluschi bivalvi, derivanti dalle attività di acquacoltura estensiva negli estuari e nelle lagune delle zone. Allo stesso tempo questa specie rappresenta una potenziale minaccia per gli ecosistemi marini delle aree interessate, già duramente impoveriti e danneggiati dalle attività umane e dal cambiamento climatico.

Migranti, Conte: il Governo scappa via da Bruxelles

Migranti, Conte: il Governo scappa via da BruxellesRoma, 29 set. (askanews) – “Ieri il Governo di Giorgia Meloni, a Bruxelles, sull’immigrazione si è superato. Non bastano le promesse tradite e i fallimenti sin qui accumulati. Ieri il Governo italiano ha rimediato una storica figuraccia che i nostri partner europei difficilmente dimenticheranno”. Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Si è tenuto il Consiglio Affari Interni – ha spiegato l’ex premier – con all’ordine del giorno il ‘Regolamento crisi’, un testo che aiuterebbe molto l’Italia e gli altri Paesi transfrontalieri ad affrontare situazioni di crisi caratterizzate da ingenti flussi migratori. Il testo in discussione prevede deroghe all’attuale Regolamento di Dublino, facendo scattare ricollocamenti automatici tra tutti i Paesi europei. È proprio quello che chiediamo da anni e che ci consentirebbe di non dover negoziare, in occasione di ogni sbarco, i ricollocamenti dei migranti solo tra i pochi Paesi che si rendono disponibili”. “Ieri – ha sostenuto – poteva realizzarsi una svolta importante. Siamo sopraffatti da sbarchi quotidiani di centinaia di migranti. Stiamo raggiungendo numeri record. Il Governo non sa che pesci prendere dopo tutte le stupidaggini sul blocco navale e sulle retate dei trafficanti lungo tutto il globo terracqueo. Scrivono ogni settimana nuove norme inutili e inefficaci. Ieri dall’Europa poteva arrivare una importante boccata d’ossigeno per l’Italia. Intendiamoci: l’approvazione non appariva affatto scontata. Ungheria e Polonia avevano già manifestato la loro ferma contrarietà al testo, al punto da bloccare i negoziati sull’intero pacchetto d’asilo. Ma era un’occasione importante per il nostro Governo: era questo il momento – ha proseguito Conte – di far sentire forte la propria voce, di battersi come leoni. Se mai anche di osare l’introduzione di modifiche migliorative del testo originario. E il Governo italiano che ha fatto? Niente. Non ha preso posizione. Avete letto bene. Il nostro ministro dell’Interno è rimasto lì, imbambolato tra i colleghi. Incerto se tradire gli amici ungheresi e polacchi o fare gli interessi della nostra Nazione. Alla fine è filato via senza fiatare, alla chetichella”.

“Si spacciano per patrioti. Si vantano di difendere gli interessi nazionali. Ma fateci il piacere: sovranisti d’accatto!”, ha concluso il leader del M5S.

Tim lancia le nuove cabine digitali, Milano apripista

Tim lancia le nuove cabine digitali, Milano apripistaTorino, 29 set. (askanews) – Nuova vita alle storiche cabine telefoniche. Tim lancia le nuove cabine digitali che permettono di accedere in modalità touch screen ad una vasta gamma di servizi e contenuti digitali, tra cui quelli di pubblica utilità, diventando un presidio per la sicurezza delle donne contro gli episodi di violenza. Una vera e propria ‘stazione digitale’ per poter fruire di servizi di infotainment, di ricarica degli smartphone, di pagamenti digitali e ticketing, di chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali.

Il progetto intende valorizzare una parte del patrimonio storico della telefonia pubblica tradizionale in corso di dismissione nel nostro Paese. L’avvio del progetto coinvolgerà la città di Milano, dove saranno progressivamente installate circa 450 postazioni, l’iniziativa si estenderà poi in altre 13 principali città per un totale di circa 2.500 cabine digitali. Le cabine intelligenti, caratterizzate da un design completamente rinnovato e realizzate in collaborazione con Urban Vision, sono state presentate in anteprima dall’AD Pietro Labriola, in occasione della giornata conclusiva dell’Italian Tech Week. “L’innovazione è la chiave per offrire soluzioni più efficienti e portare benefici concreti alla collettività – ha dichiarato Labriola -. Con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli anni ’50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili. Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita ad una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nostre abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo. Le cabine telefoniche si trasformeranno così in uno strumento a disposizione dei cittadini e che conferma il nostro impegno per l’inclusione, di genere e sociale, nell’era delle smart city”.

Le cabine digitali, che rientrano nel più ampio progetto di Tim ‘La parità non può aspettare’ per il gender gap, rappresenteranno un importante presidio per la sicurezza di fronte a situazioni di potenziale rischio. Grazie, infatti, al tasto ‘Women+’ è possibile accedere in tempo reale ad un servizio di supporto con operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne faccia richiesta. Si tratta di una funzionalità a valenza sociale che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza nei confronti delle donne o dei fenomeni di microcriminalità. Rilevante anche il supporto alla cultura, al turismo ed alle informazioni istituzionali che in tempo reale il Comune vorrà fornire alla propria cittadinanza, ad esempio l’offerta artistica della città, dei cinema, teatri, musei, concerti ed eventi, acquistare i biglietti, scegliere un ristorante, prenotare un taxi, verificare le previsioni meteo e orari dei mezzi di trasporto, ottenere info sulla viabilità.

Modà all’Arena di Verona, sold out per la data conclusiva del tour

Modà all’Arena di Verona, sold out per la data conclusiva del tourRoma, 29 set. (askanews) – Si è chiuso ieri sera, 28 settembre, all’Arena di Verona con un Gran Finale Sold Out, il tour dei Modà che in 40 date (41 con l’Arena) tra teatri e le principali rassegne estive italiane da Nord a Sud, li ha portati ad esibirsi davanti a oltre 95.000 persone.

Una grande festa piena di musica, amore, divertimento e quella malinconia che solitamente si prova alla fine di esperienze memorabili, per celebrare 20 anni di storia della band e 10 anni di “Gioia” attraverso una scaletta di 20 brani, tra successi più e meno recenti, sempre con la fedele presenza dell’orchestra che ha accompagnato la band fino a questa tappa. In chiusura a questo speciale spettacolo, occasione perfetta per ospitare sul palco due amici e artisti come ALE & FRANZ per un momento unico ed esilarante insieme a Kekko, i MODÀ hanno presentato in anteprima il nuovo singolo “IL FOGLIETTO COL TUO NOME”, da oggi in radio e su YouTube, in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 6 ottobre.

“Ho scritto questo brano qualche anno fa, all’inizio della depressione – racconta Kekko -. La vita mi portava ad evitare una serie di cose che avrei voluto fare, avevo paura e inventavo scuse. Così, tutto quello che realmente volevo fare diventava rimpianto, e di rimpianti ci ho riempito la “soffitta” di cui parlo nel testo. Ho deciso di tirare fuori ora questo brano perché adesso, invece, sono in una fase della mia vita in cui voglio andare a recuperare tutti questi rimpianti, cercandoli nel buio di quella soffitta, per riportarli alla vita. Ho cercato di universalizzare la canzone parlando di una donna perché c’è sempre una persona che ti resta dentro, può essere una donna, un uomo, un amico, e quando ripensiamo ai momenti vissuti ci accorgiamo di provare qualche rimpianto per cose non fatte o parole non dette. E così, tra tutti i foglietti con scritti i rimpianti da recuperare, c’è ‘quello col tuo nome, quello che tengo sempre un po’ in disparte per ritrovarti sempre e non mischiarti agli altri’”.

Il primo ottobre workshop sul caffè per giornata mondiale

Il primo ottobre workshop sul caffè per giornata mondialeRoma, 29 set. (askanews) – Un workshop che unisce tutta la filiera in occasione della Giornata mondiale del caffè. A organizzarlo il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale. Al convegno parteciperà anche l’Istituto Espresso Italiano, il cui presidente Luigi Morello anticipa: “Tutti riconoscono che il caffe non è solo una bevanda ma un’esperienza culturale, sensoriale, un’arte in grado di unire le persone. Quello che deve essere riconosciuto è il fatto che questo è avvenuto grazie alla modalità italiana di preparare e offrire il caffè con genuinità in ogni occasione di incontro, amicizia, felicità o disperazione”.

Il workshop avrà il titolo di “Il caffè che unisce l’Italia Poetiche e pratiche rituali in prospettiva Unesco”. L’evento avrà infatti un duplice obiettivo: quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere la campagna benefica “un caffè per Fondazione Telethon” (la raccolta sarà aperta fino a marzo 2024) e quello di raccogliere firme a sostegno della candidatura Unesco del Rito del caffè espresso. Ogni anno, il primo ottobre, il mondo si riunisce per celebrare il caffè. L’iniziativa, che con il 2023 raggiunge l’ottava edizione, è promossa dall’International Coffee Organization. La campagna 2023 ha come tag #CoffeePeople ed è anche una sfida a trattare sui social media questi temi cruciali. L’invito, per tutti, è di pubblicare un selfie con una tazza di caffè e dedicarla ai lavoratori che hanno reso possibile la sua realizzazione. L’ILO intende anche accendere i riflettori su Vision Zero Fund, la sua iniziativa legata al G7 e al G20 che riunisce le parti interessate con l’obiettivo finale di raggiungere l’azzeramento di incidenti gravi e mortali sul lavoro, infortuni e malattie nelle supply chain globali.

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)Roma, 29 set. (askanews) – Nella settimana 21-27 settembre 2023 registriamo 38.775 nuovi casi positivi con una variazione di +7,4% rispetto alla settimana precedente (n: 36.102). Lo rende noto il bollettino settimanale Iss-Ministero della Salute.

129 i deceduti con una variazione di +10,3% rispetto alla settimana precedente (n: 117). 251.160 i tamponi effettuati con una variazione di +7,9% rispetto alla settimana precedente (n: 232.664). Il tasso di positività è al 15,4% con una variazione di -0,1% rispetto alla settimana precedente (15,5%)

Secondo il monitoraggio, il tasso di occupazione in area medica è al 4,4% (2.734 ricoverati), rispetto a 4,1% al 20/09/2023. Inm terapia intensiva il tasso di occupazione è 0,9% (82 ricoverati), rispetto all’1,0% al 20/09/2023.

Vino, Fedriga: tutelare e incrementare valore prodotto

Vino, Fedriga: tutelare e incrementare valore prodottoUdine, 29 set. (askanews) – “Tutelare i nostri prodotti sia per garantirli sul mercato internazionale sia per garantirne il valore. Tutti gli accordi bilaterali dell’Ue, e auspico che anche quello un po’ più complicato con l’Australia possa essere portato a termine, sono essenziali per assicurare l’export e offrire maggiori opportunità alle imprese ad esempio con l’eliminazione di tutti i dazi sulle principali esportazioni”. Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, in video collegamento con gli Stati generali del vino, un confronto tra rappresentanti di governo, istituzioni, regioni e stakeholder su promozione di competitività, export, sostenibilità e turismo del settore, che si è svolto a Roma nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

“La Regione Friuli Venezia Giulia – ha detto Fedriga – è particolarmente attenta al settore vitivinicolo che occupa un ruolo strategico per la nostra economia; la superficie vitata rappresenta circa il doppio della media nazionale”. Un passaggio del suo intervento ha riguardato il fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso che “soprattutto nel vitivinicolo – ha indicato Fedriga – rischia di giocare un ruolo nocivo per il nostro sistema produttivo, soprattutto in termini di diminuzione del valore del prodotto a livello internazionale. Dobbiamo lavorare insieme per favorire l’intero processo di export dando maggiore valore aggiunto al prodotto sul mercato internazionale. I nostri prodotti hanno tutte le caratteristiche per ottenere un maggiore riscontro economico”.

Sulle nuove sfide che ci attendono, Fedriga ha evidenziato la necessità di un incremento delle risorse destinate al mercato e all’export oltre che quelle sull’innovazione. “Si tratta di un tema centrale per essere maggiormente competitivi sul sistema dello sviluppo, della tutela del territorio e della sostenibilità delle produzioni – ha chiarito il governatore del Friuli Venezia Giulia -; l’innovazione, che già si sta sviluppando nel settore in modo consistente, deve trovare una maggiore risposta in termini di supporto economico”. Fedriga ha ribadito, infine, la disponibilità della Conferenza a confronti con il mondo vitivinicolo e con le istituzioni coinvolte nelle scelte del settore “per sviluppare quell’alleanza istituzionale su un comparto vitale per il sistema Italia capace di creare ricchezza diretta e indiretta, si pensi, ad esempio, a tutte le ricadute sul turismo”.

Banca Ifis, inaugurato un parco di sculture e di bellezza

Banca Ifis, inaugurato un parco di sculture e di bellezzaVenezia, 29 set. (askanews) – Un nuovo spazio per incontrare l’arte contemporanea: Banca Ifis, in occasione dei 40 anni dalla propria fondazione, ha aperto al pubblico il Parco Internazionale di Scultura, esposizione permanente di opere monumentali ospitata all’interno della cinquecentesca Villa Fürstenberg a Mestre, che è anche sede della banca.

A volere questo luogo è stato il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, che ha accolto gli ospiti nella serata dell’inaugurazione. “L’arte – ha detto il presidente – è strettamente connessa con scienza, economia e società. E anche il legame fra Arte e Banche è chiaro e indissolubile fin dall’antichità. Proprio grazie al supporto agli artisti si sono creati numerosi capolavori della storia dell’arte, nel corso dei secoli. Il sostegno economico e culturale all’Arte, si rivela ancora oggi, infatti, uno strumento principe nello sviluppo delle strategie di posizionamento delle migliori banche. Non ce ne sarebbe bisogno, ma è importante ricordare che furono proprio i banchieri fiorentini del rinascimento i primi a valorizzare l’arte e la cultura nella catena di valore del denaro”. Curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, il Parco Internazionale di Scultura è ospitato all’interno degli oltre 22 ettari di giardino di particolare pregio naturalistico e di biodiversità. Nello spazio espositivo sono presenti a oggi dodici opere di artisti italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz e Philip Colbert. Alla presentazione hanno preso parte anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Il progetto artistico vuole anche ribadire la relazione tra Banca Ifis e la cultura, oltre che il rapporto che, storicamente, i banchieri hanno avuto con gli artisti. Ma la giornata veneziana è stata anche l’occasione per presentare la terza edizione del Market Watch “Economia della Bellezza” di Banca Ifis, rapporto che evidenzia come il comparto di chi lavora per il Made in Italy di qualità cresca del +16% sul 2021, superando i livelli di Pil pre-Covid del 2019. “Questo progetto – ha aggiunto Fürstenberg Fassio – promuove fortemente la crescita delle piccole e medie imprese, venete, che sono aziende motore di sviluppo dell’economia del Veneto, ma anche di tutto il Paese”. Lo studio, presentato al Museo Fortuny di Venezia, ha evidenziato anche che nel 2022, le imprese attive nel campo della Bellezza hanno rappresentato il 56% della crescita del Pil nazionale.

Calcio, in salvo il giocatore del Nizza che ha minacciato il suicidio

Calcio, in salvo il giocatore del Nizza che ha minacciato il suicidioRoma, 29 set. (askanews) – Dopo aver minacciato di gettarsi dal viadotto Magnan, Alexis Beka Beka, è stato finalmente recuperato dai vigili del fuoco oggi poco dopo le 14. Sarebbe ora in salvo dopo le minacce di buttarsi da un cavalcavia dell’autostrada A8, all’altezza di Magnan. Il giocatore ha 21 anni, ha sofferto recentemente di una forte delusione sentimentale, stando ai quotidiani locali. La corsia di destra dell’autostrada A8, in direzione Aix-en-Provence per chi viene dall’Italia, è stata chiusa. Il Nizza, nel frattempo, avrebbe chiesto il posticipo della partita contro il Brest in programma domenica alle ore 15. Cresciuto nel Caen, nel nord della Francia, Beka Beka è arrivato al Nizza nell’estate del 2022, proveniente da un’esperienza al Lokomotiv Mosca. La scorsa stagione ha disputato soltanto 14 incontri di Ligue 1, quest’anno neppure un minuto in campionato.

Fibrosi cistica: a ottobre nelle piazze il ciclamino della ricerca

Fibrosi cistica: a ottobre nelle piazze il ciclamino della ricercaMilano, 29 set. (askanews) – Il Ciclamino della Ricerca in fibrosi cistica (FC) tornerà a fiorire in ottobre nelle piazze italiane in occasione della XXI Campagna Nazionale promossa dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica grazie agli oltre 5.000 volontari FFC Ricerca che animeranno il territorio con i loro eventi, per rendere la fibrosi cistica sempre più conosciuta e promuovere la ricerca per trovare una cura efficace e accessibile per tutte le persone con FC. Non solo, da quest’anno si coloreranno di ciclamino anche le aree adiacenti ai 31 punti vendita in Italia di Tecnomat, main sponsor di Campagna.

“Dal 2002 a oggi abbiamo investito oltre 36 milioni di euro in 477 progetti e servizi di ricerca, contribuendo a migliorare la qualità e durata di vita delle persone con FC – dichiara Matteo Marzotto, presidente FFC Ricerca -. Con l’impegno di 1.800.000 euro nel progetto strategico internazionale GenDel-CF per il triennio 2024-26 guardiamo alla terapia genica per sconfiggere all’origine la fibrosi cistica. Un obiettivo ambizioso che non sarebbe possibile senza la rete di ricercatori, volontari e imprese come Tecnomat, che ci affiancano”. Inaugura la Campagna Nazionale l’11a edizione della pedalata solidale Charity FFC Bike Tour, dal 4 al 7 ottobre in Lombardia da Brescia a Milano, con il presidente Matteo Marzotto e i bikers e campioni Jury Chechi, Francesco Moser, Maurizio Fondriest, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Alessandro Ballan, Paola Pezzo, Max Lelli, Fabrizio Macchi e Iader Fabbri.

“Negli ultimi anni, le significative accelerazioni nelle offerte di cura in FC, in particolare grazie ai farmaci cosiddetti modulatori, hanno portato a cambiamenti significativi nella vita di moltissime persone con FC. – sottolinea Carlo Castellani, direttore scientifico FFC Ricerca – Molto però rimane ancora da fare, per tenere sotto controllo le manifestazioni e l’evoluzione della malattia, monitorare gli effetti avversi ai farmaci e individuare nuovi composti che potrebbero essere più efficaci o meglio tollerati degli attuali modulatori. In Italia i modulatori sono utilizzati in circa il 60-70% dei malati: quasi 1 malato di fibrosi cistica su 3, perciò, non può accedere a queste terapie. Il piano strategico di Fondazione, in linea con la mission “Una cura per tutti”, mira a colpire la malattia sia a livello dei meccanismi molecolari, di infiammazione e infezione batterica, sia con sintesi di nuove molecole modulatrici e metodiche di terapia genica per correggere potenzialmente tutte le oltre 2.000 mutazioni a carico del gene CFTR, responsabile della malattia”. Nel 2023 FFC Ricerca ha stanziato 2.375.363 euro a sostegno di 18 progetti scientifici per aumentare le conoscenze sulla malattia e migliorare lo stato di salute di tutte le persone con FC. FFC Ricerca ha deciso di investire nel triennio 2024-26 1.800.000 euro su un progetto strategico nel campo della terapia genica dal titolo GenDel-CF (Tackling GENe DELivery in lungs for the treatment of Cystic Fibrosis). La terapia genica in fibrosi cistica consiste nell’inserire nelle cellule sequenze corrette del gene CFTR o molecole di RNA, in modo da ripristinare la produzione di una proteina CFTR funzionante, cosa che il gene mutato non fa. A differenza della terapia basata sui farmaci modulatori, questo approccio si propone come cura per qualsiasi tipo di mutazione CFTR presente nella persona malata.

Fondazione ha lanciato a settembre la campagna di sensibilizzazione 1 su 30 e non lo sai con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sulla malattia e informare sul test del portatore di fibrosi cistica per favorire una scelta genitoriale consapevole. Esiste un test genetico che indaga se nel patrimonio genetico di una persona ci sono mutazioni a carico del gene CFTR, responsabile della fibrosi cistica, che potrebbero essere trasmesse ai figli.