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Tag: Sanremo 2023

”Outside” nuovo singolo di Dardust, unisce classica ed elettronica

”Outside” nuovo singolo di Dardust, unisce classica ed elettronicaMilano, 8 set. (askanews) – È trascorso un anno dalla pubblicazione del doppio album Duality di Dardust, concept con cui il pianista, compositore e produttore marchigiano ha definito i suoi due emisferi sonori: uno più riflessivo, meditativo, vicino alla musica strumentale da camera (la prima parte del disco è un delicato set in piano solo); l’altro incentrato sui beat e sull’elettronica da club.

L’8 settembre Dardust pubblica, per Sony Music Masterworks e Artist First, un nuovo singolo inedito dal titolo “Outside” preannunciando un nuovo capitolo artistico in arrivo. In concomitanza con l’uscita del nuovo brano, Dardust annuncia anche le date di Duality + guests un nuovo tour teatrale nei principali teatri italiani. Se con Duality l’artista ha squarciato il velo che separava la musica classica contemporanea dall’elettronica, con “Outside” Dardust ritrova il pianoforte e riconcilia le sue due anime in un singolo che, come mostra la copertina, rappresenta un passaggio.

Un passaggio verso l’esterno per mettere a nudo le proprie emozioni più profonde, il tutto semplificando, sfoltendo, lasciando solo lo stretto necessario. In tal senso “Outside” è minimalismo e intimismo; è un brano ipnotico, malinconico, ma anche uplifting, non privo della capacità di risollevare lo spirito di chi lo ascolta e di spingere a guardare al futuro con speranza. Come Siddharta che lascia il palazzo dorato per andare incontro all’imprevedibile, con “Outside” Dardust si trasforma in un funambolo che attraversa il baratro, riuscendo a raggiungere un nuovo traguardo: lasciandosi guidare dalle sue innumerevoli influenze musicali, il pianista e compositore italiano sta in equilibrio come fece Philippe Petitquando, camminando su un cavo d’acciaio a 417,5 metri dal suolo, attraversò lo spazio di cielo tra le Torri Gemelle, senza averne il permesso. Ogni artista corre dei rischi e da questo punto di vista Dardust non si tira indietro: è un musicista che ama rimettersi in gioco e con questo singolo lo vediamo procedere con passo sicuro verso le affascinanti sperimentazioni e gli inediti paesaggi sonori che daranno forma al suo prossimo album, atteso per la seconda parte del 2024.

“Outside” è presente nei titoli di coda di SAD The Movie, il cortometraggio animato diretto dal regista animatore brasiliano Guilherme Gehr e ispirato alla musica di Dardust. Il corto è stato presentato all’interno di prestigiosi festival internazionali in tutto il globo aggiundicandosi premi sia in Europa sia negli USA. A fine dicembre Dardust partirà con un nuovo tour dal titolo Duality + guests con coicontinuerà il suo viaggio tra emozione e ragione, portando la sua dualità sui palchi dei principali teatri italiani insieme ad amici e ospiti. I biglietti saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 14.00 di martedì 12 settembre. Il calendario è in aggiornamento, di seguito le prime date annunciate:

12 dicembre 2023 – Tam Teatro Arcimboldi Milano 24 gennaio 2024 – Teatro Brancaccio – Roma 29 gennaio 2024 – Teatro Europauditorium – Bologna 03 febbraio 2024 – Teatro verdi – Firenze

Italia-Cina, bilaterale Meloni premier Li Qiang al G20

Italia-Cina, bilaterale Meloni premier Li Qiang al G20Nuova Delhi, 8 set. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrà domani un incontro bilaterale con il premier cinese Li Qiang, a margine del G20 di Nuova Delhi.

L’incontro – secondo quanto si apprende da fonti italiane – segue di pochi giorni la visita a Pechino del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Meloni, entro la fine dell’anno, dovrebbe anche recarsi nella capitale cinese per un incontro con il presidente Xi Jinping. Sul tavolo del colloquio, in primo luogo, la questione del Memorandum sulla Via della Seta: l’accordo è in scadenza e l’Italia non dovrebbe rinnovarlo.

Dopo i travolgenti successi nel 2024 Max Pezzali torna negli stadi

Dopo i travolgenti successi nel 2024 Max Pezzali torna negli stadiMilano, 8 set. (askanews) – Dopo il travolgente ed epocale finale dell’estate lo scorso 2 settembre con IL CIRCO MAX – che ha coinvolto oltre 56mila persone – Max Pezzali tornerà a far ballare e cantare a squarciagola il suo pubblico anche nell’estate 2024 con Max Forever (Hits Only), il tour negli stadi prodotto da Vivo Concerti.

I biglietti saranno in vendita online su www.vivoconcerti.com da lunedì 11 settembre 2023 alle ore 12:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da sabato 16 settembre 2023 alle ore 12:00. Max Pezzali – indiscusso protagonista della stagione live italiana 2022/2023 con un doppio appuntamento allo stadio San Siro, un tour invernale di oltre 30 date interamente sold out nei palazzetti e uno strabiliante Circo Massimo, totalizzando oltre 520mila presenze – torna ad esibirsi negli stadi italiani. Con uno show completamente rinnovato, con palco e scenografie inedite pensate appositamente per questo nuovo tour, Max è pronto a far scatenare i fan sulle canzoni che sono diventate la colonna sonora della vita di almeno tre generazioni.

Si comincerà con la data zero a Trieste, domenica 9 giugno 2024 allo Stadio Nereo Rocco, per poi proseguire a Torino, mercoledì 19 giugno 2024 allo Stadio Olimpico, passando per Roma, giovedì 27 giugno 2024 allo Stadio Olimpico, e concludere con un doppio appuntamento a Milano, lunedì 1º e martedì 2 luglio 2024 allo Stadio San Siro Max Forever (Hits Only) sarà una nuova imperdibile opportunità per partecipare a un ciclo di serate epocali tra sorrisi, gioia e ricordi che coinvolgono tutti, dai fedelissimi fan della prima ora fino ai più giovani, grazie a hit dai testi entrati ormai a far parte della cultura pop di tutta Italia.

Agroalimentare, il peperone di Voghera diventa Presidio Slow Food

Agroalimentare, il peperone di Voghera diventa Presidio Slow FoodMilano, 8 set. (askanews) – Dopo più di quindici anni di lavoro finalizzato al recupero del seme, il peperone di Voghera è tornato nei campi e sulle tavole, e ora è diventato Presidio Slow Food. Nel secolo scorso e per molto tempo, Voghera, in provincia di Pavia, ha fatto rima con peperone: coltivato un po’ ovunque nella pianura tra il Pavese e l’Alessandrino, era conosciuto e apprezzato ovunque. Voghera ospitava un importante mercato ortofrutticolo ed esportava anche anche in Germania e negli Stati Uniti quei peperoni verdi, facilmente digeribili che un po’ tutti coltivavano nel proprio orto. Poi, negli anni Cinquanta, una micosi decretò un drastico calo di produzione negli orti vogheresi.

Per sfuggire al “fusarium”, il patogeno che tanti danni inflisse alle coltivazioni di peperone, chi poté si spostò di qualche chilometro. “Mio nonno, una volta sposato, si trasferì nella zona di Corana, un paese poco distante da Voghera con un terreno più sabbioso e qui continuò a riprodurre il Voghera” racconta Olezza, e proprio da quei semi, nel 2005 è partito il progetto di recupero che, in collaborazione con l’Istituto tecnico agrario Gallini di Voghera, l’Istituto di patologia vegetale dell’Università di Milano e il Centro ricerca agraria di Montanaso Lombardo (Lodi), nel giro di alcuni anni ha consentito di riprendere la produzione e la commercializzazione del peperone di Voghera. I produttori oggi sono riuniti nell’associazione di valorizzazione e tutela del PepeVo. “Il peperone di Voghera ha forma cubica, dimensione tra gli 8 e i 12 cm ed è quadrilobato, cioè normalmente ha quattro coste, ma può presentarne anche solo tre” spiega Andrea Olezza, referente dei sei produttori che aderiscono al Presidio. Tra gli aspetti che colpiscono maggiormente c’è sicuramente il colore: “Il peperone è verde chiaro e perciò viene detto ‘bianco’. In piena maturazione diviene giallo, quasi arancione, ma la particolarità è che è buono già quando è verde: proprio per questo motivo, il Voghera normalmente si raccoglie uno o due giorni prima che diventi giallo. È il momento in cui è più consistente, l’ideale per essere conservato sottaceto, come vuole la tradizione”. La zona di produzione del Presidio Slow Food del peperone di Voghera comprende l’area che spazia dalla provincia di Pavia a quella di Alessandria vicino alle confluenze dei torrenti Scrivia, Curone e Staffora nel fiume Po.

“La Condotta Slow Food Oltrepò Pavese si è occupata del peperone di Voghera per più di un decennio, sia per quanto riguarda le ricerche sul fronte scientifico e storico sia per riuscire a coinvolgere nuovi produttori e promuovere il prodotto” afferma Elisa Nervetti, referente Slow Food del Presidio, annunciando che “ora lavoriamo per un nuovo obiettivo: far comprendere al consumatore che il peperone è buono appena raccolto e che i trasformati sono altrettanto gustosi”.

Vendemmia, Coldiretti Alessandria: colpiti da siccità ma uve ottime

Vendemmia, Coldiretti Alessandria: colpiti da siccità ma uve ottimeMilano, 8 set. (askanews) – “Le aspettative erano altre perché l’annata si presentava decisamente migliore dal punto di vista quantitativo, ma purtroppo la siccità ha compromesso la produzione soprattutto nelle aree collinari dove la pioggia caduta nelle scorse settimane, a causa dell’effetto scorrimento, non ha dato sollievo al terreno. E’ andata meglio in pianura ma non in modo così rilevante, le viti hanno sete e il risultato è che ci troviamo di fronte ad una vendemmia anomala e disomogenea come già accaduto lo scorso anno. Nel complesso, però, la produzione si può definire soddisfacente in tutta la provincia: la qualità dei grappoli è buona e gli acini sono sani”. Lo ha spiegato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco.

Rispetto al 2022 non c’è stato un calo produttivo ma nemmeno quel 10% in più di uve che ci si aspettava a inizio agosto, e sicuramente c’è più preoccupazione dal punto di vista fitosanitario: infatti, a causa del Mal dell’esca, in alcune zone è si è arrivati sino al 30-40% di piante compromesse. A questo si è aggiunta la marcata recrudescenza su tutto il territorio provinciale della Flavescenza dorata e dell’oidio”. La Coldiretti di Alessandria spiega che “al momento si sta ultimando il taglio dei bianchi, grappoli di Cortese, e battute iniziali per il Gavi mentre, per i rossi, si entrerà nel vivo la prossima settimana con Grignolino, Dolcetto, Barbera, Freisa, Nebbiolo rosato, Dolcetto e Brachetto. Si proseguirà poi con i vitigni tardivi come Nebbiolo e Cabernet Sauvignon”. “Uve sane ma in grave deficit idrico: il cambiamento climatico che stiamo vivendo dovrebbe essere affiancato da un progressivo adeguamento legislativo, dove l’importanza dell’acqua e dell’irrigazione non devono essere considerate come forzatura ma come soccorso indispensabile alla qualità della produzione e alla sopravvivenza stessa delle viti” ha dichiarato il direttore della Coldiretti locale, Roberto Bianco, evidenziando che “anche quest’anno, dunque, saranno le capacità del viticoltore a fare la differenza applicando pratiche colturali che consentano di raccogliere le uve una volta raggiunta la vera maturità fenologica ed aromatica”.

In merito alla questione prezzi e rese per ettaro, l’associazione degli agricoltori ricorda che “è essenziale che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna: trovare il giusto equilibrio di interessi tra chi cede l’uva e chi la acquista per trasformarla, concordando il prezzo prima o durante la vendemmia, è indispensabile per valorizzare al meglio il prodotto che finirà in bottiglia”.

Coldiretti denuncia Lactalis per pratiche sleali sul prezzo del latte

Coldiretti denuncia Lactalis per pratiche sleali sul prezzo del latteMilano, 8 set. (askanews) – “Abbiamo denunciato il gruppo Lactalis per pratiche sleali all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura per la violazione del contratto sul prezzo del latte”. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’evento “Maccarese un allevamento sostenibile”. La multinazionale francese Lactalis ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli.

Coldiretti sostiene che Lactalis abbia modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo anche un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani che devono affrontare un insostenibile aumento dei costi. Il decreto legislativo in attuazione della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali prevede tra l’altro la fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti, ma anche che i prezzi riconosciuti agli agricoltori ed agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione. Un’esigenza per salvare gli allevamenti italiani e il loro impegno per la sostenibilità e la qualità della produzione nazionale che è pari a 125 milioni di quintali all’anno, circa l’80% del fabbisogno secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale emerge anche la presenza in Italia di 25mila stalle da latte in calo del 20% negli ultimi 10 anni.

Francesca Michielin cancella il tour per problemi di salute

Francesca Michielin cancella il tour per problemi di saluteMilano, 8 set. (askanews) – Francesca Michielin suo malgrado è stata costretta a cancellare il suo tour, a causa dei problemi di salute che l’hanno colpita qualche settimana fa. E’ la stessa cantante con un lungo post sui social a dare la notizia e a spiegare quanto questa cosa la addolori.

Nell’ultimo anno ho capito che non sempre possiamo avere il controllo su tutto, anzi: ho capito, o meglio, ho accettato che spesso la vita ci chiede di lasciare andare, anche quando le domande sono più delle risposte, ma ancora di più, ho compreso che dobbiamo dare dignità e abbracciare i nostri corpi anche e soprattutto nei momenti di “imperfezione”, di profonda insicurezza e vulnerabilità, anche e soprattutto quando non ci possono sostenere come vorremmo. Vi scrivo questo perché proprio un anno fa ho scoperto di avere un problema fisico. Ho cercato di conviverci, continuando a fare la mia vita, nonostante la presenza costante del dolore, ma l’ho fatto perché amo il mio lavoro e amo condividerlo con voi, e mi sono così scoperta molto più forte di quanto pensassi, proprio nel coabitare con la mia fragilità. Sia chiaro: ci sono problemi ben più gravi del mio, ero e sono una persona molto fortunata e ho affrontato questo disagio con lo spirito più propositivo possibile, e il tour, in modo particolare, con la vostra presenza, mi ha dato un’energia incredibile”. La cantautrice a cuore aperto si rivolge ai suoi fan e racconta un vissuto doloroso. “Purtroppo in questi dodici mesi, nonostante diversi tentativi, il problema non è rientrato, anzi: ho dovuto fare un intervento abbastanza invasivo – un mese fa – perché non avevo alternative. Ma, anche se a malincuore, l’ho accettato, proprio perché a quanto pare era questo l’unico percorso percorribile per tornare a stare meglio. Come vi avevo scritto ho dovuto interrompere il tour per un mese in modo da tornare in forma. L’intervento è fortunatamente riuscito benissimo grazie a un personale medico eccellente a cui non smetterò mai di essere grata e, anche se diverso dal solito, è stato un agosto ricco di affetto, creatività, lentezza, natura, e le vostre good vibes che sono arrivate tutte con la vostra costante premura e attenzione. Negli ultimi dieci giorni, come da “protocollo”, sono tornata, lentamente, a fare musica. Provando a fare il consueto training vocale, ho avvertito dei dolori addominali sempre più importanti, che si sono intensificati e sono diventati insostenibili. Pensavo sarebbero rientrati, che era tutto normale, ma ogni giorno stavo sempre peggio. Veniamo a oggi, venerdì: i medici, dopo diverse visite, mi hanno detto che mi devo fermare più del tempo inizialmente suggerito. E non immaginate la tristezza e la frustrazione che mi ha provocato questa notizia. Non è secondo loro il momento opportuno di tornare sul palco e ho bisogno di prendermi ancora qualche settimana per tornare a fare il mio lavoro, che mi permette di connettermi con voi e di stare (davvero) bene. Quindi sono qui per scusarmi con voi, con tutta me stessa, perché mi trovo costretta ad annullare anche le ultime date del tour estivo e i prossimi impegni. Volevo raccontarvi con grande trasparenza quello che mi è successo, e spero possiate comprendere quanto sia affranta nel non poter tornare sul palco. E spero, soprattutto, che rimarrete al mio fianco, perché forse, oggi, ne ho bisogno più che mai. Vi prometto che presto torneremo a cantare e a vivere “senza gradi di separazione.” Come sempre, negli ultimi dieci anni. Vi voglio bene”. Per informazioni e rimborsi dei biglietti già acquistati bisogna rivolgersi a Vivo Concerti.

Elon Musk disattivò la rete Starlink per fermare i droni ucraini in Crimea ed evitare una “mini Pearl Harbor”

Elon Musk disattivò la rete Starlink per fermare i droni ucraini in Crimea ed evitare una “mini Pearl Harbor”Roma, 8 set. (askanews) – Elon Musk ha ordinato lo scorso anno di disattivare la sua rete di comunicazioni satellitari Starlink vicino alla costa della Crimea per ostacolare un attacco di droni ucraini contro navi da guerra russe, secondo una nuova biografia.

La CNN ha citato un estratto dalla biografia di Elon Musk di Walter Isaacson, che descrive come i droni sottomarini armati si stessero avvicinando ai loro obiettivi quando “hanno perso la connettività e si sono arenati in maniera innocua”. La biografia, che uscirà martedì, sostiene che Musk abbia ordinato agli ingegneri di Starlink di interrompere il servizio nell’area dell’attacco a causa della sua preoccupazione che Vladimir Putin avrebbe risposto con armi nucleari a un attacco ucraino alla Crimea occupata dai russi. Secondo quanto riportato dal Guardian, Musk avrebbe ritenuto che l’Ucraina “stava andando troppo oltre” minacciando di infliggere una “sconfitta strategica” al Cremlino.

Le minacce di Musk di ritirare le comunicazioni Starlink in varie fasi del conflitto sono già state segnalate in passato, ma questa è la prima volta che si sostiene che abbia tagliato davvero le comunicazioni alle forze ucraine nel mezzo di un’operazione specifica. La data del presunto attacco non è stata specificata. Secondo quanto riferito, Musk l’ha definita una “mini Pearl Harbor”, sebbene le forze ucraine operassero nelle loro acque territoriali riconosciute a livello internazionale.

Spazio, dall’Ue 166 mln per sostenere 54 progetti di ricerca

Spazio, dall’Ue 166 mln per sostenere 54 progetti di ricercaRoma, 8 set. (askanews) – La Commissione ha annunciato i risultati degli inviti a presentare proposte 2022-2023 per progetti di ricerca legati allo spazio nell’ambito del programma Horizon Europe. Un totale di 166 milioni di euro sosterranno 54 progetti di ricerca spaziale, attuati dall’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) e dall’Agenzia per il programma spaziale dell’Ue (Euspa), con l’obiettivo di apportare innovazioni nel settore. Start up e Pmi rappresentano circa il 25% dei partecipanti selezionati, ricevendo quasi il 30% dei finanziamenti stanziati.

I progetti selezionati – informa la Commissione – contribuiranno a rafforzare sia il programma spaziale dell’Unione europea che altre priorità di ricerca spaziale in vari settori, dall’osservazione della Terra al sistema europeo globale di navigazione satellitare (Egnos), alle telecomunicazioni sicure e all’accesso autonomo allo spazio. I progetti coprono un’ampia gamma di applicazioni, dal monitoraggio dei gas serra e degli aerosol all’osservazione delle coste e delle colture, e affrontano anche le esigenze in orbita e la scienza. La selezione rafforzerà la competitività e l’autonomia tecnologica dell’Unione e porterà allo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni a valle per Copernicus, Galileo, il servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (Egnos) e il programma di comunicazioni satellitari governative dell’Unione europea (GovSatCom).

Si prevede che i progetti legati allo spazio riceveranno quasi 1,6 miliardi di euro in totale durante i sette anni di attuazione di Orizzonte Europa, corrispondenti a una media di 225 milioni di euro all’anno, comprese le attività delegate all’Agenzia spaziale europea (Esa).

Vino, Pinot Grigio Venezie: giacenze -15%, imbottigliamenti +10%

Vino, Pinot Grigio Venezie: giacenze -15%, imbottigliamenti +10%Milano, 8 set. (askanews) – Continua il trend positivo per il Pinot Grigio delle Venezie, che inizia il mese settembre con un +10% di prodotto messo in bottiglia, pari a +106.268 hl, per un totale di 1.174.900 hl da inizio anno. Seppur gli attuali volumi di imbottigliato siano in linea con la media degli ultimi cinque anni (ovvero dalla prima vendemmia della Doc andata in archivio nel 2018), nel 2023 si osserva un trend costantemente positivo rispetto al periodo gennaio-agosto dello scorso anno, con un giugno super performante che ha toccato il +38%. Bene anche le certificazioni di agosto, con un +14% sullo stesso mese del 2022 a presagire continuità degli imbottigliamenti.

Lo ha reso noto il Consorzio vini Doc delle Venezie, sottolineando che “che a fine stagione produttiva si registrano nelle Cantine circa 80 mila hl in meno di giacenze rispetto a dodici mesi fa, utili a mettere Pinot grigio delle Venezie in bottiglia fino all’autunno”. In un momento difficile, dunque, per il comparto italiano (ma non solo), che secondo i dati elaborati da Cantina Italia non ha mai visto negli ultimi anni tanto vino in giacenza, la Denominazione interregionale che riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot Grigio delle Venezie di Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Veneto, viaggia in controtendenza. Interessante notare come dalla nascita della Denominazione d’origine delle Venezie l’inizio dell’imbottigliamento della nuova stagione produttiva sia stato progressivamente anticipato: a novembre nel 2018 e 2019, a ottobre nel 2020 e 2022 e addirittura in settembre nel 2021, a conferma, peraltro, di una richiesta sempre maggiore di prodotto fresco da parte del mercato. Con giacenze inferiori del 15% su quanto disponibile in Cantina al 1 settembre 2022, “si prevedono quindi, salvo imprevisti o riclassificazioni inattese, tempistiche molto simili anche per la stagione 2023”.

“In momenti congiunturali difficili è fondamentale non cedere a pessimismi generalizzati e affidarsi invece ai dati di imbottigliamento e disponibilità di ogni singola Denominazione, nel nostro caso certificati e garantiti dall’organismo di controllo Triveneta e dalla fascetta di Stato” ha commentato il presidente Albino Armani, aggiungendo che “siamo testimoni di un equilibrio che non interessa solo il Pinot grigio delle Venezie, ma tutto il sistema Pinot Grigio del Nordest, di cui la nostra Doc rappresenta oggi una garanzia di stabilità, essendo chiamata a gestire oltre al proprio potenziale anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre DO territoriali”. “Rappresentiamo una ‘Denominazione cappello’ della filiera produttiva di Pinot grigio del Triveneto – ha sottolineato Armani – e ci impegniamo da sempre a lavorare congiuntamente con le altre Do territoriali per una politica ampia di programmazione della produzione e governo dell’offerta da immettere sul mercato, quali blocco degli impianti in primis, mitigazione delle rese, e stoccaggio amministrativo, che ci hanno permesso di raggiungere oggi importanti risultati”.