Banca d’Italia, Fedriga: necessaria sostenibilità tecnologicaTrieste, 5 set. (askanews) – “Sostenibilità ambientale e libertà sono due condizioni inscindibili per conservare la nostra democrazia e mantenere l’Italia dalla parte giusta del mondo”. Lo ha detto oggi il governatore Massimiliano Fedriga intervenendo nel corso dell’evento organizzato dalla Banca d’Italia che si è tenuto al teatro Verdi di Trieste alla presenza, tra gli altri, del governatore dell’Istituto Ignazio Visco.
Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale, quella della transizione ecologica rapportata allo sviluppo è la sfida del futuro, tenendo in considerazione che oltre alla sostenibilità ambientale bisogna rapportarsi con la sostenibilità sociale, economica e tecnologica. “Proprio in questo ultimo ambito – ha aggiunto Fedriga – è strategico che l’Occidente, e in particolare l’Europa, investa sulla propria autonomia in relazione non solo all’energia, ma anche alle produzioni da cui dipende la transizione del sistema economico, come ad esempio le filiere dei microchip di ultima generazione”.
Infine il governatore del Friuli Venezia Giulia ha ringraziato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco per aver scelto Trieste quale tappa di questo tour nazionale di incontri che ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini e i giovani ai temi dell’economia e della finanza. A margine l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, presente anch’egli all’evento assieme all’assessore alle Finanze Barbara Zilli, ha dichiarato che occasioni di questo tipo possono avvicinare l’opinione pubblica all’importante lavoro di vigilanza e indirizzo svolto dalla Banca d’Italia, “mettendo a disposizione dei cittadini – ha continuato – nozioni e strumenti fondamentali per comprendere le sfide presenti e future della nostra economia”.
Maggioni: “In mezz’ora”, programma per comprendere il realeRoma, 5 set. (askanews) – Domenica 10 settembre riparte la nuova stagione di “In mezz’ora” (dalle 14.30 alle 16.15 su Rai3), programma di approfondimento giornalistico condotto da Monica Maggioni, subentrata a Lucia Annunziata. Uno spazio, ha spiegato oggi Maggioni in conferenza stampa, che si propone di “fornire alle persone strumenti di comprensione del reale e non la sua visione definitiva”.
Nelle varie puntate, ha detto Maggioni (già presidente Rai e direttrice del Tg1), “cercheremo di avere voci, persone, dati, moltissimi dati, elementi di informazione, i migliori esperti degli argomenti, per fare quella che è l’unica cosa vera che si può fare in un’epoca di disinformazione, di notizie false: dare i contesti e costruire delle coscienze critiche”. “Costruire delle coscienze critiche – ha precisato la giornalista – non vuol dire che poi ti trovi di fronte delle persone che la pensano come te; ti trovi di fronte delle persone alle quali tu hai dato degli elementi, che poi magari li porteranno a pensare anche delle cose diverse da te, ma hai fatto il tuo lavoro di servizio pubblico, perché stai dotando le persone degli elementi necessari a capire una realtà complessa”.
Quanto al primo ospite della puntata di domenica prossima, Maggioni non ha potuto fornire anticipazioni. Non ha escluso che prima o poi poi potrà essere invitato Mario Draghi, ma in generale ha assicurato che nel corso della stagione “ci saranno degli ospiti adatti a costruire questo tipo di racconto che ci siamo detti: degli ospiti che ci permetteranno di leggere prima la realtà italiana, poi di allargare sempre di più lo sguardo verso il mondo”, considerato che “una delle caratteristiche del programma di Lucia Annunziata è sempre stato di avere un solidissimo racconto del mondo”.
Erdogan dopo avere visto Putin: “Non ci sono prospettive di pace”Roma, 5 set. (askanews) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato oggi, dopo l’incontro con il suo omologo russo Vladimir Putin, di non vedere prospettive “promettenti” per la pace tra Russia e Ucraina nel prossimo futuro.
“Purtroppo la guerra che dura già da un anno e mezzo continua. Non ci sono prospettive promettenti di pace all’orizzonte”, ha detto Erdogan ai giornalisti turchi che lo hanno accompagnato sul suo aereo di ritorno ad Ankara dalla città russa di Sochi.
A ricercatore Poliba un Erc Starting Grant per progetto su roboticaRoma, 5 set. (askanews) – Vito Cacucciolo, ex studente e oggi giovane docente e ricercatore del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico di Bari, è tra i 400 vincitori di un Erc Starting Grant, sovvenzioni destinate dall’European Research Council a giovani scienziati e studiosi per sostenere le loro ricerche d’avanguardia. Con questa tornata l’Erc ha messo a disposizione 628 milioni di euro per finanziare progetti di frontiera che si stima creeranno oltre 2600 nuovi posti di lavoro nella ricerca in tutta Europa.
Cacucciolo – tra i 57 italiani vincitori – si è aggiudicato lo Starting Grant nella sezione Scienze fisiche e Ingegneria per il progetto “RoboFluid” che beneficerà di 1,5 milioni di euro da parte dell’Erc. Il progetto “RoboFluid” – spiega Poliba – ideato e gestito da Cacucciolo ha come obiettivo la creazione di una nuova categoria di robot indossabili che utilizzano la circolazione di speciali fluidi per supportare e aumentare le capacità psico-fisiche dell’individuo. Tra le applicazioni del progetto ci sono la creazione di abiti che regolino la temperatura corporea permettendo di affrontare i caldi estremi, guanti aptici per collaborare su attività manuali a distanza di migliaia di chilometri e mani robotiche a basso costo.
“Il mio obiettivo con questo Erc – ha dichiarato Vito Cacucciolo – è di creare al Politecnico un laboratorio che ambisca ad essere tra i leader mondiali nella ricerca su materiali intelligenti, robotica soft e indossabile. Il progresso in questi ambiti porterà enormi benefici alla società. Ho in programma di creare un gruppo di ricerca composto da giovani ingegneri di talento e appassionati provenienti sia dal Politecnico che dall’esterno, per produrre qui a Bari innovazione di frontiera in ricerca scientifica e tecnologie industriali legate alla robotica”.
Ustica, Schlein: Paesi partner aiutino a far emergere la veritàMilano, 5 set. (askanews) – “Ancora oggi è il caso di ricordare che tutte le istituzioni devono fare tutto il possibile perché non è accettabile che dopo 43 anni ancora non ci sia la piena verità su quanto accaduto e questo implica anche una forte collaborazione con tutti i Paesi partner che possono aiutare a far emergere quei pezzi di verità che ancora sono mancati in questi anni perché il diritto la verità è anzitutto dei familiari delle vittime ma è un diritto che spetta tutto il Paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, da Parigi sulla strage di Ustica.
“Il Pd è stato sempre al fianco dell’associazione dei familiari delle 81 vittime di Ustica. Eravamo all’anniversario di quella strage al museo di Ustica, su questo continueremo a stare al loro fianco per la ricerca della verità”, ha aggiunto a margine di una delle visite nella capitale francese.
Lazio, nuovo successo chirurgico al Sant’Andrea-La Sapienza di RomaRoma, 5 set. (askanews) – Dopo l’intervento di ricostruzione dell’aorta nel marzo scorso, una nuova prima mondiale al Sant’Andrea-Sapienza di Roma. Il presidente della Regione Rocca: Sapienza e Sant’Andrea ci rendono orgogliosi dell’eccellenza della sanità del Lazio.
Un ragazzo di 23 anni, trattato in emergenza per emorragia fulminante a Macerata da Alborino e poi ad Ancona da Candelari e Donati, è stato stabilizzato e quindi trasferito d’urgenza presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma. Qui è stato immediatamente operato dall’équipe di chirurgia toracica diretta da Erino Angelo Rendina, con la collaborazione di anestesisti, cardiochirurghi, cardiologi e chirurghi generali. All’intervento di ricostruzione della trachea e dell’arteria anonima (il maggior ramo arterioso che origina dall’aorta), primo al mondo, durato 5.30 ore, hanno partecipato 25 operatori. Il paziente è stato trasferito in Terapia Intensiva in condizioni stabili e dopo due giorni nel Reparto di chirurgia toracica. Qui, grazie all’impegno di infermieri e fisioterapisti, il ragazzo si è rapidamente e completamente ristabilito ed è stato dimesso dopo 13 giorni.
L’intervento, assolutamente innovativo e mai eseguito prima, è iniziato con l’asportazione di parte della trachea e dell’intera arteria anonima e si è concluso con la ricostruzione della Trachea e la sostituzione della Arteria Anonima con un condotto biologico. Tutti gli esami postoperatori hanno confermato la perfetta riuscita delle ricostruzioni. “La vita di questo ragazzo – dichiara Erino Angelo Rendina – è stata salvata innanzitutto dal coraggio e dalle grandi capacità dei medici di Macerata ed Ancona; ed in secondo luogo dal valore e dalla sinergia di ben 5 équipe mediche diverse, unite dalla comune appartenenza all’Università Sapienza e al Sant’Andrea”. “La sanità laziale continua ad eccellere nel panorama nazionale e internazionale. Lo testimonia questo nuovo primato – commenta il presidente della regione Lazio Francesco Rocca – ben 5 diverse équipe, espressione dell’Ateneo romano “La Sapienza ” e dell’Ospedale Sant’Andrea, hanno davvero fatto la differenza e ci rendono orgogliosi. Un plauso va al Prof. Erino Angelo Rendina, Direttore della Chirurgia Toracica del Sant’Andrea, unitamente ai suoi colleghi dei reparti di Anestesia, Cardiochirurgia, Cardiologia e Chirurgia Generale. Questo intervento si aggiunge anche alla recente e pionieristica ricostruzione dell’aorta eseguita nel marzo scorso. Il Sant’Andrea, diretto dalla Dott.ssa Daniela Donetti, si conferma sempre più una struttura all’avanguardia, simbolo dell’eccellenza dell’accademia e della clinica della nostra Regione”.
“Complessi interventi come questi – aggiunge il direttore Generale del sant’Andrea, Daniela Donetti – sono possibili in centri di eccellenza come il Sant’Andrea, dove si realizza la più virtuosa sintesi tra eccezionale professionalità e approccio multidisciplinare”. “Il nuovo successo raggiunto è frutto di un grande lavoro di squadra del nostro Policlinico universitario Sant’Andrea, reso possibile anche dal dialogo continuo e fecondo tra l’attività clinica e la ricerca medica e biomedica tra équipe e strutture diverse – conclude la rettrice Antonella Polimeni – Questo intervento dimostra che l’interdisciplinarietà consente risultati sempre più avanzati. Nel salvare questa giovane vita, la chirurgia toracica della Sapienza si conferma un’eccellenza di cui siamo orgogliosi, che continua a crescere, anche grazie alla passione, la generosità e le competenze delle persone che ci lavorano. Un motivo di orgoglio per la sanità pubblica tutta”.
Al via il Festival Internazionale Short Theatre a RomaRoma, 5 set. (askanews) – Dopo lo straordinario successo di pubblico dell’anteprima con il poeta americano Fred Moten il 3 settembre al Teatro Argentina, al via Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts con la direzione artistica di Piersandra Di Matteo che fino al 17 settembre attraversa il territorio della città di Roma, proseguendo la disseminazione urbana intrapresa a partire dalla scorsa edizione, dal centro alla periferia e ad alcune zone residenziali, decentralizzando i linguaggi dell’arte contemporanea e connettendo le diverse forme della vita urbana. A partire dalle sedi principali del festival come la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, quest’anno sono infatti ben 17 le location, con due importanti novità: l’inaugurazione di una nuova preziosa venue per il festival, il Teatro Nazionale, gioiello nel cuore di Roma che riapre al pubblico grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, primo gesto di una più ampia sinergia che vede due istituzioni culturali eterogenee convergere, mirando a creare un nuovo spazio di dialogo tra la tradizione operistica e le arti performative contemporanee; e l’avvio della relazione con il TeatroBasilica, nuovo presidio artistico della città per la drammaturgia contemporanea. Short Theatre prosegue poi la collaborazione con Teatro del Lido di Ostia, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Real Academia de España en Roma, Cinema Troisi, Carrozzerie | n.o.t., Angelo Mai cui si aggiungono alcuni spazi urbani normalmente non deputati allo spettacolo: il Monte dei Cocci a Testaccio, un parcheggio sotterraneo in una periferia residenziale di Roma e altre location speciali. Un articolato sistema di luoghi che, in 11 giorni di programmazione, accoglierà 50 progetti, con 35 compagnie provenienti dall’Italia, Francia, Belgio, Brasile, Svizzera, Algeria, Guatemala, Stati Uniti, Germania, Costa d’Avorio, Sud Africa e da molti altri paesi.
La “coreografia fuggitiva” di Ligia Lewis, coreografa e artista visiva originaria della Repubblica Dominicana cui il festival dedica la seconda edizione di PRISMA, un focus espanso che consente al pubblico di attraversarne una buona parte della sua produzione artistica, a partire da Still Not Still in Prima Nazionale il 16 e 17 settembre al Teatro India, passando per un talk, uno screening filmico, un workshop e un progetto partecipativo con una associazione sociale della città. Le due co-realizzazioni con il Teatro dell’Opera su due progetti che interrogano il linguaggio e il suo potere, l’8 e 9 settembre al Teatro Nazionale: Echolalias, On The Amnesia of Forgotten Sounds, performance vocale della cantante sperimentale e compositrice svedese di origini etiopi Sofia Jernberg, e Il Terzo Reich, ipnotica video-installazione di Romeo Castellucci in dialogo con la composizione sonora di Scott Gibbons. Il corpo come amuleto in L’Envol della coreografa, danzatrice e performer franco-algerina Nacera Belaza ispirata da The falling man, iconico scatto di Richard Drew legato all’attentato alle Torri Gemelle, il 16 e 17 settembre al Teatro India. L’energico e ribelle solo degli anni ’90 della coreografa sudafricana Robyn Orlin appositamente ricreato per la danzatrice ivoriana Nadia Beugré, il 9 e 10 settembre alla Pelanda – Mattatoio di Roma. La scrittura coreografica come luogo politico in cui rileggere la propria esperienza, nel caso di Have a Safe Travel di Eli Mathieu-Bustos, il 9 e 10 settembre, o da cui ribaltare i riti e le danze tradizionali, come fa Lorena Stadelmann in Bolero de Bienvenida, in programma il 7 e 8 settembre grazie al supporto dell’Istituto Svizzero, entrambi artisti emergenti internazionali per la prima volta in Italia, in scena alla Pelanda – Mattatoio di Roma. Il debutto, dal 12 al 15 settembre al TeatroBasilica, di Elogio della vita a rovescio / Tre storie, primo nucleo drammaturgico del nuovo spettacolo di Daria Deflorian. DREAM, l’ultima produzione del Leone d’Oro alla Biennale Danza 2019 Alessandro Sciarroni e la sensuale e infernale relazione corpo/macchina di Radio Vinci Park del regista e artista visivo Théo Mercier, performance interpretata da François Chaignaud e realizzata in collaborazione con Villa Medici. Questi sono soltanto alcuni dei progetti di una programmazione vastissima e articolata che da forma e a Radical Sympathy, il titolo di un’edizione che si pone in ascolto del movimento di dipendenze e interdipendenze che sintonizzano le materie del mondo, mettendo in moto una corrente inarrestabile che trasporta, illuminando lo spazio percepibile tra i corpi – umani e non umani, visibili e invisibili – in cui avviene la frizione, l’attrazione, la commozione.
Accessibilità, attraversabilità, decolonialità, teoria e pensiero critico contemporaneo sono gli assi di lavoro che Short Theatre 2023 rinnova, eleggendo come proprio campo di azione l’arte performativa, nel tentativo di offrire alla città un contesto vivo e sensibile in cui sperimentare, collettivamente. La trasversalità delle collaborazioni, la diffusione sul territorio, la prossimità tra teoria e linguaggi artistici sono poi le traiettorie che completano l’architettura del festival. Per il secondo anno Gucci si conferma Main Sponsor del Festival, rinnovando il suo impegno al sostengo e alla valorizzazione di creatività, cultura e arte.
Il festival inoltre rinnova la relazione con ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio e continua a concertare con associazioni, realtà culturali, strutture attive nel sociale come il festival internazionale di danza contemporanea Fuori Programma, Fanfulla 5/a, LOCALES/If Body 2023 e NERO Edition, con cui il festival realizza due nuove uscite per la serie Short Books: un volume che raccoglie la prima traduzione in italiano delle poesie di Fred Moten e il saggio Giustizia Acustica. Ascoltare ed essere ascoltati dell’artista e teorico statunitense Brandon LaBelle. Nuova è poi la collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, e con Donatella Orecchia e Tancredi Gusman, che punta ad avvicinare gli studenti dell’Ateneo alla programmazione e all’offerta pedagogica del festival. Grazie al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, in continuità con le ultime edizioni del festival torna anche RECIPROCITY, la sezione che Short Theatre dedica alla sperimentazione di modelli di reciprocità e intersezionalità, raccogliendo progetti partecipativi, laboratori, performance workshop based. Tra queste, MEMORIE DA SOTTOPELLE pratica collettiva proposta dalle ricercatrici, attiviste e traduttrici Mackda Ghebremariam Tesfau’ e Marie Moïse, in cui rielaborare l’esperienza incarnata dei rapporti coloniali di dominazione, grazie alle parole delle autrici pubblicate da Capovolte e i concetti del femminismo decoloniale. Inoltre, quest’anno l’attenzione si sposta in modo particolare a gruppi di giovani dai 18 anni, e alla creazione di ambienti condivisi in cui la disabilità viene messa al centro della pratica, come elemento creativo e drammaturgico specifico. Ad esempio, Sotto il sotto del bosco, workshop ideato dalla coreografa Chiara Bersani, rivolto a persone con disabilità motoria di diversa età, nato nel solco della ricerca per la sua nuova performance Sottobosco e nell’urgenza di incontrare gruppi di persone con disabilità nello spazio della scena, che porterà a un esito pubblico a Carrozzerie | n.o.t., il 7 settembre. Rompere l’orizzonte abilista per rendere il mondo delle arti un luogo accessibile è infatti fra le principali traiettorie di Short Theatre che per questo motivo prosegue nella relazione con Al.Di.Qua. Artists, sviluppa la collaborazione con associazioni come Radio 32, Disabili Pirata, ASP S. Alessio – Margherita di Savoia.
Short Theatre 2023 prosegue inoltre la ricerca intorno all’intersezione tra arti performative e dimensione acustica, al centro del progetto europeo di cui è capofila, Radio That Matters, che vede il festival a lavoro insieme a Errant Sound (DE), Paralèlle (FR), Baltic Circle Festival (FI), PAV s.n.c. (IT) e Radio Papesse (IT) e ASP S. Alessio – Margherita di Savoia (IT) come Associated Partner. In questa edizione inaugura quindi Radio That Matters, format omonimo concepito come una “stanza acustica” all’interno della Pelanda: quattro giorni di palinsesto multivocale e polifonico che vede coinvolte artiste, attivisti, collettivi e archivi sonori, costruito in alleanza con altri progetti radiofonici. Nell’idea di attivare forme molteplici in cui “fare comunità”, Short Theatre continua a guardare alla dimensione della festa e della musica insieme ad alcune realtà attive a livello locale e internazionale. Tra queste, il party di chiusura di domenica 17 settembre all’Angelo Mai, MERENDEXSHORT, curato dal collettivo artistico Industria Indipendente che presenta per la prima volta in Italia Cakes da Killa, rapper e icona queer della musica dance, pronto a portare a Roma l’inimitabile atmosfera della vita notturna di New York.
L’Asti Spumante Docg alla Douja d’Or tra dj e esperienze gastronomicheMilano, 5 set. (askanews) – Sarà il cortile di Palazzo Gastaldi ad Asti il quartier generale del calendario di iniziative firmato dal Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante Docg durante la 57esima edizione della Douja d’Or, la storica rassegna enologica che dall’8 al 17 settembre animerà il centro della cittadina piemontese.
Nello storico edificio oggi sede del Consorzio, gli enoappassionati troveranno in degustazione l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, proposto sia in purezza che in versione “mixology”, accompagnati da originali proposte culinarie a ritmo di dj-set. Il binomio vino-musica sarà anche al centro di “Tra musica e bollicine-abbinamenti musicali”, un talk in programma sabato 9 settembre alle 20 guidato dal conduttore di Radio Monte Carlo, Maurizio di Maggio, e dalla giornalista enogastronomica, Paola Gula. Spazio anche alla cucina con il “pairing” Asti Docg e pizza gourmet di giovedì 14 settembre (ore 18.30, su prenotazione) guidato dal panificatore Fulvio Marino, e la degustazione del carpione astigiano e il Moscato d’Asti di venerdì 15 settembre (ore 18.30, su prenotazione) a cura del medico dietologo Giorgio Calabrese e della moglie, la nutrizionista Caterina. Si resta infine ai fornelli per le cene Asti “vibe” di lunedì 11 e mercoledì 13 settembre (ore 20.30, entrambe su prenotazione) dove l’Asti Docg accompagnerà un menù a base di freschi piatti con la frutta.
Plast: a Fiera Milano Rho 1.300 espositori, 46% dall’esteroMilano, 5 set. (askanews) – Plast, il salone internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma, apre i battenti dal 5 all’8 settembre a Fiera Milano Rho. Presenti 1.300 espositori, il 46% proveniente dall’estero, in rappresentanza di 300 aziende da oltre 30 paesi.
Nucleo portante della fiera (75% degli espositori) è il settore dei macchinari, delle attrezzature ausiliarie e degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma. Il comparto dei beni strumentali, “fiore all’occhiello” dell’economia italiana, nel 2022 ha registrato una crescita de fatturato del 10,7% a 55,4 miliardi di euro, segnando così un nuovo record. Positive le previsioni anche per il 2023, con un fatturato atteso in crescita del 4,1% a 57,7 miliardi. La filiera della plastica invece genera un fatturato di 25 miliardi di euro di cui il 70% all’estero. Plast si è aperta con il convegno “La sostenibilità 5.0 della plastica: scenari ed evoluzioni dalla produzione al fine vita”, cui hanno partecipato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e il viceministro del Mimit, Valentino Valentini.
“Per l’Italia il tema non è eliminare la plastica, che è un materiale di note proprietà e utilità. – ha detto Pichetto – E questa fiera lo racconta benissimo. La finalità è piuttosto creare uno strumento che affronti l’intero ciclo di vita delle materie plastiche, in un’ottica di tutela dell’ambiente e della salute umana. L’obiettivo è quindi azzerare l’inquinamento da plastica, che è certamente un grave problema per gli ecosistemi. Ancora una volta, è necessario che ci guidi l’indirizzo scientifico, non l’ideologia. “Provvedimenti come il codice sulla proprietà industriale e il ddl Made in Italy garantiscono alle imprese un ambiente favorevole per innovare e investire e tutelano le eccellenze italiane nel mondo. Con questi e altri provvedimenti il governo assicura e continuerà ad assicurare il proprio sostegno al comparto”, ha spiegato Valentini.
L’evento è stato organizzato da The Innovation Alliance, il progetto che riunisce in logica di filiera cinque fiere internazionali (Plast, Ipack -Ima, Meat-Tech, Print4All e Infralogistica Italia) per la produzione di macchine, tecnologie e materiali per l’industria manifatturiera.
Unito, ricercatore Giacomo Bonan si aggiudica un Erc Starting GrantRoma, 5 set. (askanews) – Giacomo Bonan, ricercatore del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, si è aggiudicato uno dei 400 Starting Grant, finanziamenti dell’European Research Council riservati a ricercatrici e ricercatori di eccellenza che vantano tra i due e i sette anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato, di qualsiasi età e nazionalità che intendono svolgere attività di ricerca di frontiera negli Stati membri dell’Ue o nei Paesi associati. Bonan è dunque tra i 57 italiani che hanno passato la stringente selezione che ha portato a una lista di 400 vincitori – su 2.692 candidati – annunciata oggi dall’Erc.
Il progetto di Giacomo Bonan, dal titolo “INWOOD”, – informa Unito – ha ottenuto un finanziamento di 1.489.901 euro per i prossimi 5 anni e intende indagare il ruolo che il legname ha avuto nell’industrializzazione del continente europeo e l’impatto che l’industrializzazione ha avuto sui boschi e sulle comunità che vivevano grazie al loro utilizzo. Finora le ricerche sull’industrializzazione hanno avuto un focus prevalente sull’introduzione di nuove fonti energetiche (il carbone e in seguito gli altri combustibili fossili) e materie prime (metalli), prestando scarsa attenzione al ruolo svolto in questo processo dalle risorse preindustriali. L’intento della ricerca è quello di capovolgere la prospettiva tradizionale e studiare l’industrializzazione a partire da quella che è considerata la principale risorsa preindustriale: il legname. Durante la transizione industriale, i consumi di legname non diminuirono ma crebbero e, inoltre, il legname fu una risorsa chiave in tutti i settori che trasformarono l’economia europea a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Oggi i terreni forestali rappresentano quasi la metà dell’intera superficie dell’Unione Europea e svolgono un ruolo fondamentale sul piano sia ecologico che socio-economico nelle iniziative connesse al green new deal che mirano a superare l’attuale sistema industriale fondato sui combustibili fossili. Eppure, lo stesso paesaggio forestale europeo è un prodotto dell’industrializzazione e i problemi che lo caratterizzano hanno le loro radici nell’industrializzazione del continente a cavallo tra Ottocento e Novecento. Questi problemi includono la diffusione di foreste coetanee e mono-specie che sono particolarmente vulnerabili all’attacco di malattie e parassiti, la deforestazione provocata da uno sfruttamento intensivo in alcune aree del continente, ma anche l’espansione incontrollata delle superfici forestali che è stata accompagnata dallo spopolamento rurale in diverse regioni europee. La ricerca di Giacomo Bonan si concentra sull’Europa tra 1870 e 1914, quando l’industrializzazione si sviluppò per la prima volta su scala continentale e – integrando diverse tipologie di fonti e approcci disciplinari – intende approfondire come cambiò l’uso del legname in relazione ai nuovi consumi connessi allo sviluppo dei principali settori industriali e in che modo le tecnologie industriali trasformarono la geografia del commercio del legname. Un focus è dedicato all’impatto dell’industrializzazione sulla popolazione delle aree più direttamente coinvolte nello sfruttamento dei boschi al cambiamento del paesaggio forestale, sia per quanto riguarda l’estensione di queste superfici che le loro caratteristiche (densità, età, specie arboree più diffuse).
“Rispondere a questi quesiti – dichiara Giacomo Bonan – consentirà di colmare una lacuna nella conoscenza sia dei processi storici che hanno definito l’attuale paesaggio forestale europeo sia delle pratiche e delle conoscenze tradizionali legate alla gestione di questi territori. Questi aspetti sono fondamentali per lo sviluppo di nuove politiche forestali che tengano conto dell’importanza di questi ecosistemi sia sul piano ambientale (mitigazione del cambiamento climatico, tutela della biodiversità) che su quello socio-economico (garantire il benessere nelle aree rurali e sviluppare attività economiche non fondate su fonti fossili)”.