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Tag: Sanremo 2023

Il Covid frena migrazione sanitaria: 3,3 mld da Sud a Nord nel 2020

Il Covid frena migrazione sanitaria: 3,3 mld da Sud a Nord nel 2020Milano, 16 mar. (askanews) – Nel 2020, la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 3,33 miliardi di euro, con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è un dato che risulta dalla differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione sanitaria” dalla Regione di residenza. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto – le Regioni capofila dell’autonomia differenziata – raccolgono il 94,1% del saldo attivo, mentre l’83,4% del saldo passivo si concentra in Campania, Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Basilicata.
“La mobilità sanitaria – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – è un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali etiche ed economiche, che riflette le grandi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese. Infatti, le Regioni con maggiore capacità attrattiva si trovano ai primi posti nei punteggi LEA, mentre gli ultimi posti sono occupati da quelle con mobilità passiva più elevata”.
I dati sulla mobilità sanitaria riguardano 7 tipologie di prestazioni: ricoveri ordinari e day hospital (differenziati per pubblico e privato), medicina generale, specialistica ambulatoriale (differenziata per pubblico e privato), farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci, trasporti con ambulanza ed elisoccorso. “La Fondazione GIMBE ha elaborato un report sulla mobilità sanitaria – precisa Cartabellotta – utilizzando sia i dati economici aggregati per analizzare mobilità attiva, passiva e saldi, sia i flussi trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute con il cosiddetto Modello M, che permettono di analizzare la differente capacità di attrazione del pubblico e del privato di ogni Regione, oltre alla tipologia di prestazioni erogate in mobilità”.
Nel 2020 il valore della mobilità sanitaria ammonta a 3.330,47 milioni: si tratta di una cifra inferiore a quella degli anni precedenti, spiega il Presidente, “in parte in ragione dell’emergenza pandemica COVID-19 che ha ridotto gli spostamenti delle persone e l’offerta di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, in parte per l’esclusione nel 2020 del valore della mobilità della Regione Calabria, che ammonta a circa 250 milioni”. Infatti, in base ai dati del Modello M, la Calabria ha 224,4 milioni di debiti e 27,2 milioni di crediti, somme che saranno compensate a partire dal 2026: di conseguenza, la Regione è stata esclusa dalle analisi su mobilità attiva, mobilità passiva, saldi e saldi pro-capite.
Sul fronte della mobilità attiva, sono 6 le Regioni con maggiori capacità di attrazione che vantano crediti superiori a 150 milioni: Lombardia (20,2%), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%) raccolgono complessivamente quasi la metà della mobilità attiva. Un ulteriore 20,7% viene attratto da Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%). Il rimanente 29,9% della mobilità attiva si distribuisce nelle altre Regioni e Province autonome. I dati documentano la forte capacità attrattiva delle grandi Regioni del Nord a cui corrisponde quella estremamente limitata delle Regioni del Centro-Sud, con la sola eccezione del Lazio.
Quanto, invece, alla mobilità passiva, sono 3 le Regioni con maggiore indice di fuga che generano debiti per oltre 300 milioni: in testa Lazio (13,8%), Lombardia (10,9%) e Campania (10,2%), che insieme compongono oltre un terzo della mobilità passiva. Il restante 65,1% si distribuisce nelle rimanenti 17 Regioni e Province autonome. “I dati della mobilità passiva – commenta Cartabellotta – documentano differenze più sfumate tra Nord e Sud. In particolare, se quasi tutte le Regioni del Sud hanno elevati indici di fuga, questi sono rilevanti anche in tutte le grandi Regioni del Nord con elevata mobilità attiva, per la cosiddetta mobilità di prossimità, ovvero lo spostamento tra Regioni vicine con elevata qualità dei servizi sanitari, secondo specifiche preferenze dei cittadini”. Nel dettaglio: Lombardia (-362,9 milioni), Veneto (-220,1 milioni), Piemonte (-210,8 milioni) ed Emilia-Romagna (-201,7 milioni)
Le Regioni con saldo positivo superiore a 100 milioni sono tutte del Nord, mentre quelle con saldo negativo maggiore di 100 milioni tutte del Centro-Sud.

Mobilità sanitaria, più della metà dei ricoveri in strutture private

Mobilità sanitaria, più della metà dei ricoveri in strutture privateMilano, 16 mar. (askanews) – Più della metà del valore della mobilità sanitaria per ricoveri e prestazioni specialistiche è erogata da strutture private, per un valore di 1.422,2 milioni (il 52,6% del totale), rispetto ai 1.278,9 milioni (47,4%) delle strutture pubbliche. Secondo quanto emerge dal Report della Fondazione GIMBE sulla dedicato alla migrazione sanitaria negli anni dell’emergenza Covid, per i ricoveri ordinari e in day hospital le strutture private hanno incassato 1.173,1 milioni, mentre quelle pubbliche 1.019,8 milioni. Per quanto riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale in mobilità, il valore erogato dal privato è di 249,1 milioni, mentre quello pubblico è di 259,1 milioni.
“Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private – spiega Cartabellotta – varia notevolmente tra le Regioni ed è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva delle strutture private accreditate”. Infatti, accanto a Regioni dove la sanità privata eroga oltre il 60% del valore totale della mobilità attiva – Molise (87,2%), Puglia (71,5%), Lombardia (69,2%) e Lazio (62,6%) – ci sono Regioni dove le strutture private erogano meno del 20% del valore totale della mobilità: Umbria (15,2%), Sardegna (14,5%), Valle d’Aosta (11,5%), Liguria (9,9%), Basilicata (8,1%) e nella Provincia autonoma di Bolzano (3,4%) (figura 8).
“Le nostre analisi – conclude Cartabellotta – dimostrano che i flussi economici della mobilità sanitaria scorrono prevalentemente da Sud a Nord, in particolare verso le Regioni che hanno già sottoscritto i pre-accordi con il Governo per la richiesta di maggiori autonomie. E che oltre la metà delle prestazioni di ricovero e specialistica ambulatoriale finisce nelle casse delle strutture private, ulteriore segnale d’indebolimento della sanità pubblica. In ogni caso, è impossibile stimare l’impatto economico complessivo della mobilità sanitaria che include sia i costi sostenuti da pazienti e familiari per gli spostamenti, sia i costi indiretti (assenze dal lavoro di familiari, permessi retribuiti), sia quelli intangibili che conseguono alla non esigibilità di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione”.

IIC Monaco presenta “Sopra ogni cosa”, con l’autrice Simona Morani

IIC Monaco presenta “Sopra ogni cosa”, con l’autrice Simona MoraniRoma, 16 mar. (askanews) – L’istituto Italiano di Cultura di Monaco di baviera presenta l’ultimo libro di Simona Morani “Sopra ogni cosa”.
L’evento di presentazione è previsto per il 21 marzo presso la sede dell’Istituto.
Alina, sguardo dolce e colori mediterranei, nata in un piccolo paese dell’Appennino, è in fuga dall’orizzonte ristretto della provincia . Noah, occhi scuri e riccioli ribelli, ha lasciato la Siria a causa del padre, un uomo rigido e ambizioso, che gli ha imposto un destino da medico.
Nonostante le differenze dei loro mondi, Noah e Alina condividono la stessa sensibilità e ben presto tra loro nasce un’amicizia viscerale, talmente preziosa che hanno paura di trasformarla in qualcosa di più.
Se il termine del semestre li obbligherà a separarsi, lungo gli anni un filo sottile ma indistruttibile continuerà a tenerli legati nel pensiero, al di là della distanza, dei rispettivi percorsi professionali, delle relazioni che scandiscono le loro esistenze.
Finché la vita, un giorno, li rimetterà sulla stessa strada ponendoli davanti a una domanda che potrà cambiare il loro futuro: quanto coraggio serve per amare qualcuno sopra ogni cosa?
Con una penna delicata e attenta, capace di mescolare ironia e dramma, Simona Morani torna con un romanzo sui confini – tra culture, tra giovinezza ed età adulta, tra amicizia e amore -, ma anche sul peso delle nostre sc elte, soprattutto quando dobbiamo decidere qual è la nostra vera casa.
Simona Morani è nata a Faenza nel 1982 ma è cresciuta a Canossa, in provincia di Reggio Emilia. Laureata in Lingue, si è trasferita in Germania, dove lavora come giornalista culturale, interprete e redattrice per il cinema e la tv.
Tiene inoltre corsi di Italiano presso la Volks hochschule di Monaco. “Quasi arzilli”, il suo romanzo d’esordio (Giunti 2015), è stato un successo di pubblico e critica ed è stato tradotto in tedesco col titolo “Ziemlich alte Helden” (carls books).
In seguito ha pubblicato “Cuore delicato, lavare a mano” (Giunti 2017). Per i ragazzi sono usciti nel 2021 “Cercando Ted” e “Il bosco di Bruno”, entrambi da Giunti.

Sudcorea ritira ricorso all’Omc contro Giappone

Sudcorea ritira ricorso all’Omc contro GiapponeRoma, 16 mar. (askanews) – La Corea del Sud ha ritirato oggi un suo ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) contro il Giappone, in concomitanza della visita del presidente Yoon Suk-yeol che è stato ricevuto dal primo ministro nipponico Fumio Kishida. La decisione di Seoul viene dopo che Tokyo ha promesso a sua volta di eliminare le restrizioni alle esportazioni di semiconduttori e di altri prodotti necessari all’industria dell’elettronica verso la Corea del Sud.
Le decisioni sono state assunte nell’ambito di un dialogo che sta portando al disgelo nelle relazioni, anche su spinta degli Stati uniti alleati di entrambi.
“Durante il dialogo, c’è stato uno stretto scambio di opinioni sull’efficacia del controllo delle esportazioni, compresi i sistemi dei due Paesi e le loro operazioni, nonché le misure di follow-up”, ha dichiarato il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia sudcoreano in una nota.
Le restrizioni giapponesi sono state imposte dal 2019 e si estendono su tre materiali. Inoltre allora Tokyo cancello la Corea del Sud dalla “lista bianca” dei paesi con trattamento preferenziale nel commercio.
La decisione nipponica veniva dopo che la Corte suprema sudcoreana aveva imposto il congelamento degli asset di due compagnie giapponesi – Mitsubishi Heavy Industries e Nippon Steel – che nel periodo coloniale (1910-1945) avrebbero utilizzato il lavoro forzato sudcoreano.
La Corea del Sud, in seguito all’imposizione di restrizioni giapponesi, aveva presentato un ricorso all’Organizzazione mondiale per il commerico, definendo l’embargo un atto discriminatorio.
Seoul ha fatto nei giorni scorsi dei passi decisi per superare la vertenza, annunciando la costituzione di una fondazione con versamenti volontari da parte di compagnie sudcoreane in modo da rilevare il risarcimento dovuto a una dozzina di anziani superstiti e così eliminare il blocco. La notizia è stata presa con delusione dalle vittime e ha diviso l’opinione pubblica sudcoreana, mentre Tokyo l’ha vista come un passo decisivo verso il disgelo delle relazioni.
“L’ultimo accordo non riguarda solo la rimozione delle normative sulle esportazioni, ma è anche il primo passo per stabilire la fiducia”, ha detto ai giornalisti in Giappone il ministro dell’Industria sudcoreano Lee Chang-yang.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è arrivato in Giappone stamani per il vertice con Kishida. La visita di due giorni è il primo viaggio di un presidente sudcoreano per un vertice bilaterale in 12 anni.

Servizi consolari, disastro La Plata: mobilitazione MAIE 13 aprile

Servizi consolari, disastro La Plata: mobilitazione MAIE 13 aprileRoma, 16 mar. (askanews) – “La questione dei servizi consolari è da sempre una priorità per il MAIE. Tanti Consolati offrono servizi efficienti, ma purtroppo non è sempre così. Presso alcune sedi rinnovare un passaporto per i nostri connazionali è diventata una missione impossibile, per non parlare delle difficoltà legate a una domanda di cittadinanza. A La Plata, per esempio, in Argentina, la situazione è davvero disastrosa. E’ per questo che come Movimento Associativo Italiani all’Estero stiamo organizzando proprio a La Plata la prima manifestazione di protesta, per chiedere al Console un cambio di rotta o le sue dimissioni”. Lo dichiara in una nota il Senatore MAIE Mario Borghese.
Borghese annuncia: “La mobilitazione si terrà proprio davanti al Consolato d’Italia a La Plata, il giorno 13 aprile alle 14.30. Saremo tantissimi e faremo sentire con forza la nostra voce e quella di tutti quegli italiani e italo-discendenti che non riescono ad usufruire dei servizi consolari, pur essendo questo un loro sacrosanto diritto”.
“Questa volta i connazionali sono davvero arrabbiati; di più, imbestialiti”, commenta il deputato MAIE Franco Tirelli. “Con i consoli precedenti, il Consolato di La Plata funzionava bene. Per esempio Soliman o Occhipinti hanno fatto funzionare efficacemente quel Consolato”, afferma il Senatore e Presidente del MAIE Ricardo Merlo.
“E’ evidente che c’è qualcosa che non va con l’attuale console, che probabilmente non è in grado di far fronte al lavoro che c’è da portare avanti”.
“La situazione del Consolato d’Italia a La Plata è disastrosa, la gestione del lavoro fa acqua da tutte le parti. Come MAIE non possiamo restare a guardare, per questo l’idea della mobilitazione: non restiamo indifferenti alle richieste disperate di aiuto e sostegno da parte della locale comunità italiana. O le cose cominciano a funzionare davvero, o l’attuale console sarebbe meglio che tornasse a Roma, per lasciare spazio ad un collega in grado di risolvere tutto ciò che ad oggi non funziona come dovrebbe”, conclude Tirelli.
Mario Borghese, intanto, ha già annunciato un’interrogazione parlamentare, proprio sul caso del Consolato di La Plata.

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

Giovedì 16 marzo 2023 – 09:38

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza

“Obbligo ineludibile, non avremo un ‘secondo tempo’”

Clima, Mattarella: ridurre emissioni, seguire indicazioni scienza
Milano, 16 mar. (askanews) – “Non si può fuggire dalla realtà. La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti. Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali. Non avremo un ‘secondo tempo’”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto stamane all’Università di Nairobi, in occasione della sua visita di Stato in Kenia.

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Lancio missile Nordcorea, Yoon: pagherà per provocazioni

Lancio missile Nordcorea, Yoon: pagherà per provocazioniRoma, 16 mar. (askanews) – La Corea del Nord “pagherà certamente per le sue sconsiderate provocazioni”. L’ha detto oggi il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol in una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale convocato d’urgenza in seguito al lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) da parte di Pyongyang.
Yoon – che subito dopo la riunione è volato in Giappone per l’atteso vertice col primo ministro nipponico Fumio Kishida – ha ribadito la necessità di rafforzare la cooperazione di sicurezza trilaterale con Washington e Tokyo, secondo quanto riporta un comunicato dell’ufficio di presidenza.
Il presidente sudcoreano, inoltre, ha ordinato che le forze armate “continuino a svolgere in maniera zelante le esercitazioni Freedom Shield, mantenendo una ferma postura di difesa congiuntamente agli Stati uniti in modo da affrontare ogni minaccia da parte della Corea del Nord”.
Stati uniti e Corea del Sud sono all’11mo giorno di esercitazioni congiunte, che sono viste da Pyongyang come prove generali di un’invasione.
Il lancio è avvenuto dall’area di Sunan, nella periferia di Pyongyang nelle 7 del mattino locali. Il missile ha volato per 1000 km con una traiettoria molto alta, secondo le forze armate sudcoreane.
Il comando giapponese, dal canto suo, ha seguito il volo del missile anche facendo alzare caccia F-15 che sono riusciti a fotografare il proiettile. Alla fine l’ICBM è caduto nel mar del Giappone, al di fuori della cosiddetta Zona economica esclusiva giapponese.

Mattarella: serve coesione, no divisioni fra Nord-Sud o Est-Ovest

Mattarella: serve coesione, no divisioni fra Nord-Sud o Est-OvestRoma, 16 mar. (askanews) – “È il momento dell’unità, della coesione, non di divisioni fra Nord e Sud, fra Est e Ovest del mondo. Affrontare le sfide che si pongono all’umanità, tutta insieme, significa abbandonare gli scenari di guerra e di conflitto interno che gravano, purtroppo, sui destini di tante popolazioni e progettare congiuntamente il futuro”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso all’università di Nairobi nel corso della sua visita di Stato in Kenya.
Un discorso che si è concentrato sul tema della crisi climatica ma che ha rinnovato anche l’appello alla pace e un riferimento a quanto accade in Ucraina: “La brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta riportando i rapporti internazionali indietro di ottant’anni, quasi che non ci sia stato, in questo arco di tempo, un mirabile progresso sul terreno della indipendenza, della libertà e della democrazia, della crescita civile di tante nazioni”.

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Giovedì 16 marzo 2023 – 08:59

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente

Non da oggi consapevoli che attività umane hanno impatto ambiente

Mattarella: cambiamento climatico a lungo affrontato inadeguatamente
Milano, 16 mar. (askanews) – “Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo stamane all’Università di Nairobi, in occasione della visita di Stato nella Repubblica del Kenya. “Eppure – ha osservato il presidente – non da oggi siamo consapevoli di come le attività umane abbiano un impatto sull’ambiente e sul clima: basti pensare alla deforestazione che ha caratterizzato lo sviluppo di tante aree in Europa”.

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Superbonus, Cande: 70mila aziende stanno per fallire, 2 mln dipendenti a rischio

Superbonus, Cande: 70mila aziende stanno per fallire, 2 mln dipendenti a rischioRoma, 16 mar. (askanews) – “Siamo sull’orlo del fallimento”. Lo slogan, scandito a più riprese dagli associati di CANDE, la Class Action Nazionale dell’Edilizia, nel corso della manifestazione tenutasi davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, evidenzia lo stato comatoso in cui versano migliaia di imprese che si sono fidate dello Stato e ora rischiano di chiudere i battenti: “Sono 70mila le aziende che stanno per essere liquidate -afferma Igor Di Iulio, membro del direttivo e coordinatore del Lazio- a fronte di milioni e milioni di euro che vantano per i crediti derivanti in particolare dal Superbonus 110%. Il decreto 11 del 2023, il decreto Crediti, ha messo definitivamente la parola fine alla possibilità per il nostro settore di essere traino per il Pil nazionale”.
Qual è dunque la richiesta di CANDE? “Noi -continua Igor Di Iulio – vogliamo che vengano sbloccati i crediti e che ci sia chiarezza per ciò che sono i nostri soldi, perché in realtà quei crediti rappresentano il denaro che abbiamo investito nella ristrutturazione di appartamenti di altre persone. Vogliamo inoltre che venga prorogata la data del 31 Marzo per ultimare i lavori delle unità unifamiliari, perché non si potranno finire e i cittadini che hanno creduto in una legge dello Stato si troveranno oltre ad avere casa sfasciata -casa sostanzialmente ridotta un cantiere- a vedersi recapitata una cartella esattoriale per il doppio dei lavori fino adesso asseverati, con le conseguenze del caso”.
Se, ad esempio, si è avviato un lavoro di efficientamento energetico da 100mila euro, con lo Stato di avanzamento pari al 60%, quindi 60mila, l’Agenzia delle Entrate, qualora non si dovesse completare l’opera e effettuare il salto di due classi, chiederà all’ignaro cittadino il doppio dei 60mila euro. “Senza dimenticare -ricorda Igor Di Iulio – che molte famiglie hanno deciso di farsi demolire la casa per effettuare interventi anti-sismici perché fare in questo modo conveniva di più in termini economici. Il risultato è che quei nuclei non hanno più la propria abitazione. perché non si hanno i soldi per tirarla su, e devono pure pagare cartelle esattoriali salatissime. Oltre il danno, la beffa e questo sinceramente non lo si può accettare. Anche perché se non si paga il rischio pignoramento è dietro l’angolo”.
Milioni e milioni di euro incagliati e la spaventosa possibilità che molte imprese debbano procedere a licenziare i propri operai: “Solo la mia azienda -afferma Di Iulio – vanta quattro milioni di euro, di cui due milioni e mezzo nel cassetto fiscale e il resto da fatturare. Cosa che non faccio perché poi sarei costretto a pagare l’Iva. Una follia che si ripercuote anche sulla forza lavoro. A gennaio, 26 miei dipendenti si sono licenziati per giustificato motivo perché non li pagavo da ottobre e adesso sono in Naspi. Ma non sono l’unico caso. Questa è la condizione in cui versano, come dicevo, almeno 70mila imprese. Basta fare due calcoli per capire che qui sono a rischio almeno due milioni di posti di lavoro. Una cifra pazzesca che non può non determinare problemi di carattere sociale”.
Condomini a rischio pignoramento, aziende sull’orlo del fallimento, lavoratori mandati a casa. Il blocco dei crediti sta creando un disastro economico. Ma non è solo quello a indignare chi lavora nel mondo edile: “Non vogliamo -conclude l’imprenditore- essere trattati come delinquenti. Non lo meritiamo. Si parla di aumento dei prezzi fittizio, di lavori non eseguiti, di truffe. Sono tutte sciocchezze che poi sono smentite dai fatti. Proprio in questi giorni, il Mef ha diramato un comunicato in cui si dice che, l’anno scorso, sono stati pagati 50 miliardi di euro di tasse in più. Oltretutto, vi è stato un abbattimento del debito pubblico pari al 5% e tutto questo grazie al Superbonus e alla possibilità di pagare con crediti fiscali. A chi conviene interrompere questo ciclo virtuoso?”.